l`assaggio 18 estate - Centro Studi Assaggiatori
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l`assaggio 18 estate - Centro Studi Assaggiatori
ANALISI SENSORIALE Le regole sensoriali per far piacere un ambiente Ogni pubblico esercizio, sia esso un bar o un’enoteca, un negozio o un salone da parrucchiere, prima ancora di vendere prodotti o servizi deve vendere sé stesso, per almeno tre buoni motivi. 1: il cliente passa nel locale una parte del suo tempo, vive il servizio come un’esperienza, e desidera trascorrerla nel modo più piacevole e confortevole possibile. 2: l’ambiente del locale parla del gestore, del servizio che vi si eroga, dei prodotti che vi si vendono, creando aspettative precise. 3: l’ambiente di consumo cambia la percezione dei prodotti e dei servizi: in un locale rumoroso i piatti sembreranno meno appetitosi e il caffè meno ricco, perché è dimostrato che gli stimoli uditivi tolgono attenzione all’olfatto. Come si fa a controllare questi fattori e ad assicurare al cliente un’esperienza complessiva soddisfacente, tale da fargli desiderare di tornare e magari portare anche altre persone? L’analisi sensoriale del pubblico esercizio Le risposte arrivano da un nuovo metodo di analisi sensoriale, il Big Sensory Test® Ambiente. Sebbene in passato l’analisi sensoriale sia stata utilizzata soprattutto per l’analisi del food & beverage, il suo metodo permette di analizzare qualsiasi cosa che interagisca con i sensi dell’uomo: prodotti, servizi e anche ambienti. Finora l’analisi dell’ambiente è stata poco sviluppata, a causa della sua complessità: se per analizzare un vino ci si concentra sul contenuto di un bicchiere e con cinquanta parametri si può ottenere una descrizione esauriente, in un ambiente ci sono centinaia di oggetti, di punti di vista, e stimoli che cambiano a ogni istante portando al nostro cervello un’informazione sensoriale di quasi 11 Mb al secondo. Come fare a riassumere tutte queste sensazioni in un numero di parametri misurabile? In questo caso l’analisi sensoriale si fa assi- L’ASSAGGIO 18 - ESTATE 2007 7 ANALISI SENSORIALE stere dalla semiotica, la scienza che studia il modo in cui le creazioni complesse dell’uomo trasmettono dei significati. La semiotica aiuta a individuare i possibili percorsi, fisici e mentali, che ogni cliente può compiere all’interno dell’ambiente, e attraverso il suo punto di vista analizzare le sensazioni che giungono al suo cervello in ogni fase. Cosa conta di più nell’ambiente? Il caso Wella – Art Hair Studios Il progetto pilota di questo metodo di analisi sensoriale ambientale è stato condotto dal Centro Studi Assaggiatori in collaborazione con Wella Professionals ed Art Hair Studios, prima e unica cooperativa di acconciatori in Europa. La ricerca, una delle più innovative compiute da Wella negli ultimi tempi secondo il responsabile delle ricerche di mercato De Bellis, aveva il seguente obiettivo: scoprire cos’è che conta di più, tra tutte le sensazioni che arrivano alla cliente all’interno del salone da parrucchiere, nel determinare il giudizio. Al di là del servizio, che cos’è che rende quel luogo piacevole, tanto da invogliare a tornarci? Un ambiente, mille ambienti: perché ognuno percepisce in modo diverso L’analisi sensoriale fa qualcosa che un buon architetto, per bravo che sia, non può fare: dire a cosa fanno caso i clienti quando entrano in un ambiente, che cosa vedono e sentono, come lo interpretano, che giudizio danno. L’architetto infatti vede l’ambiente dal punto di vista dell’esperto, mentre la neurologia e la psicologia dimostrano che ogni persona percepisce in modo diverso, in base ad almeno 13 variabili diverse: genetiche, sociali e anche personali. In base alle esperienze, alle abitudini, alle condizioni psicologiche del momento, ognuno percepirà in modo diverso, selezionando alcuni particolari piuttosto che altri, generalizzando alcuni giudizi e persino cambiando nella propria mente gli stimoli che arrivano dall’esterno. 8 L’ASSAGGIO 18 - ESTATE 2007 Gli aspetti analizzati nei diversi saloni testati hanno riguardato l’esterno del salone, l’accoglienza, l’area di attesa e gli elementi presenti all’interno, con particolare attenzione agli arredi e ai prodotti esposti. Tutti gli aspetti sensoriali del salone sono stati presi in considerazione, a partire dalla vista (luce, colore, organizzazione…) fino all’udito (musica e rumori ambientali), al tatto (temperatura, comodità…) e all’olfatto. Dalle analisi statistiche dei risultati emerge una graduatoria dei diversi aspetti sensoriali. Eccoli in ordine di importanza. 1. I prodotti Per strano che possa sembrare, i prodotti esposti nel locale sono fondamentali anche per la piacevolezza complessiva dell’ambiente: dai test fatti risultano al primo posto. Nel caso dei saloni, il primo aspetto ad essere apprezzato è la linea degli espositori: un design moderno e originale è preferito all’uso di semplici mensole per appoggiare i prodotti. Molto importante anche la disposizione: le clienti detestano il disordine, senza contare che una collocazione chiara è fondamentale perché i prodotti siano notati,individuati facilmente e perché se ne colga a colpo d’occhio la differenziazione d’uso. L’impiego del colore e della luce, inoltre, è più importante della presenza di immagini e parole: l’impatto e la piacevolezza dei prodotti esposti dipendono molto dalla vivacità e dall’armonia cromatica, mentre l’illuminazione, oltre a esaltare il colore, mette in rilievo la disposizione. Infine, è emersa una correlazione fortissima tra la tranquillità ispirata dall’ambiente e l’individuazione di prodotti di probabile ac- ANALISI SENSORIALE quisto. Insomma, per favorire le condizioni di acquisto è fondamentale che l’ambiente sia rilassante, ma non è tutto: una bella esposizione di prodotti rende anche l’attesa del servizio più piacevole, generando quella curiosità e quell’istinto dello shopping così tipicamente femminile. 2. Gli arredi L’arredamento, come era probabile aspettarsi, gioca un ruolo determinante nella percezione dell’ambiente. Ciò che è più apprezzato nel caso dei saloni da parrucchiere è uno stile originale, insolito e moderno, cioè coerente con il tipo di locale e il tipo di servizio che ci si attende di ricevere (per un ristorante tipico, un arredamento coerente potrebbe essere invece composto da mobili rustici e oggetti antichi). La cosa fondamentale è che gli elementi presenti nel locale abbiano una loro coesione d’insieme, cioè siano coordinati e non di stili troppo diversi. Al di là delle considerazioni generali, cosa notano le clienti? Le cose più disparate. Tra gli elementi più osservati dalle giudici vi sono i particolari e i materiali degli arredi ma anche, per fare qualche esempio, le pale di un ventilatore a soffitto e i portaoggetti presenti accanto alla cassa. Molto notati, dove presenti, i fiori freschi, che hanno sempre dato ottima impressione. Insomma, anche i particolari più banali attirano l’attenzione delle clienti, e vanno curati nel minimo dettaglio. Sono emersi dati molto interessanti su come l’impressione generale dell’ambiente influenza le attese sul servizio. Un arredamento insolito, ad esempio,fa pensare a un luogo adatto alle occasioni speciali, dove portare persone amiche, e in cui il servizio è particolarmente originale. La coesione del mobilio,oltre a rendere il luogo più accogliente, crea l’attesa di un servizio di migliore qualità e fa pensare anche che i prodotti siano migliori (inutile dire che un ambiente or- dinato, in questo senso, è fondamentale). Importante anche come lo stile del locale si proietta sulla percezione di sé come cliente e sull’immagine del gestore: un arredamento moderno fa pensare a una clientela-tipo più giovane, e a un gestore più giovanile, estroso e innovativo. In effetti, il pubblico esercizio è considerato l’espressione della personalità del suo gestore, e volenti o nolenti ne trasuda l’identità. 3. L’esterno L’esterno è più che parte integrante del locale: ne è il biglietto da visita. Molto spesso i clienti iniziano a farsi un’idea del locale proprio dall’ingresso, specialmente se la vetrina lascia vedere l’interno: già partono i primi giudizi (“piccolo”, “vecchio”, “riservato, esclusivo”). Quanto agli elementi, chi osserva si comporta come con l’interno: vengono certamente notate le insegne e le vetrine – già in questa fase ci si inizia a fare un’idea dell’assortimento dei prodotti all’interno – ma anche elementi banali come lo zerbino, l’orario affisso, una decorazione natalizia fuori stagione. Le vetrofanie, molto gradite dall’interno, a volte danno fastidio quando c’è parecchio riflesso dall’esterno che le copre e le confonde. 4. Le persone Le persone sono un elemento importante anche nella percezione dell’ambiente. Le giudici, pur non scambiando con il gestore e il personale che un semplice “buongiorno”, si sono fatte un’idea immediata di alcuni aspetti importanti per il giudizio finale. Cosa conta di più nell’aspetto e nell’atteggiamento delle persone nel locale? Nel caso dei saloni da parrucchiere, l’elemento determinante è l’età: le valutazioni più positive sono andate a quei locali in cui il personale era giovane. Occorre tenere presente che le giudici avevano fino a 60 anni, il L’ASSAGGIO 18 - ESTATE 2007 9 ANALISI SENSORIALE che sembrerebbe in contrasto con un altro dato emerso, cioè che l’età del personale corrisponde all’età media attesa delle clienti. Evidentemente la voglia di essere circondati da persone giovani è un riflesso del sé desiderato. Attenzione però: qui si parla di età visibile, di età percepita, che è cosa ben diversa dall’età anagrafica. Anche l’atteggiamento e il modo di interagire sono importanti: le giudici, osservando come i gestori parlavano con le clienti, hanno considerato più gentili e più professionali quelli che avevano un atteggiamento allegro e gioviale. Non solo: chi si rivolge alle clienti con familiarità e complicità sembra più franco e i suoi consigli vengono giudicati più utili. Quindi un atteggiamento cortese ma distaccato non ispira quella fiducia che è necessaria ai fini della consulenza e della vendita. 5. Luce, spazio, colore La percezione spaziale generale riveste anch’essa una certa importanza, ma fortunatamente gli elementi che la determinano possono essere facilmente cambiati con alcuni accorgimenti. Eccoli in ordine di importanza. L’intensità luminosa dell’ambiente è fondamentale, in quanto esalta lo stile e la piacevolezza dei colori – specialmente se è calda – conferendo al locale più carattere e facendolo sembrare più ampio. La luce naturale è apprezzata, ma non fondamentale. Chiaramente il salone da parrucchiere è un ambiente in cui l’aspetto visivo domina: per un altro ambiente può essere più adatta un’altra luce. 10 L’ASSAGGIO 18 - ESTATE 2007 Il colore è preferito vivace in quanto, oltre a essere giudicato più stiloso, rende il locale più interessante e originale, il che si riflette anche sul tipo di clientela che ci si attende di trovare. Quei locali che hanno adottato il bianco e nero si sono trovati penalizzati nel confronto. Chiaramente, la distribuzione e l’accostamento dei colori deve seguire dei criteri di stile, altrimenti si aumenta la percezione di disordine. L’ampiezza dello spazio è anch’essa importante, non solo percettivamente ma anche per l’interpretazione che genera: maggiori dimensioni fanno pensare a maggiore qualità del servizio, ma anche (rovescio della medaglia) a maggiore costo. È bene sottolineare che un locale percepito come ampio non ha sempre una metratura elevata: alcuni sono riusciti a sfruttare al meglio lo spazio costruendo degli ambienti unitari, meglio se circolari, con divisioni flessibili e un’illuminazione sapiente. L’articolazione dello spazio e dei percorsi è importante anche per un altro motivo: il movimento che si genera nel locale. Dalle correlazioni emerge che un ambiente movimentato non dà modo di apprezzare adeguatamente i prodotti esposti, che di conseguenza vengono percepiti come di qualità inferiore. 6. L’odore ambientale Dopo i fattori visivi, in ordine di importanza arriva l’aspetto olfattivo. Il seduttore segreto, che agisce in modo subliminale generando gusto o disgusto immediato malgrado la nostra volontà, è stato portato allo scoperto dalle elaborazioni, che ne hanno rivelato l’importanza sia nella percezione dell’igiene del locale, sia nel generare l’attesa di una buona qualità del servizio e dei prodotti presenti nel locale (sia in uso, sia in vendita). Ma quali aromi sono ritenuti più adatti e più piacevoli? Dal test emerge chiaramente che ogni salone ha la sua marca aromatica, che dipende dai prodotti usati e dai deodoranti ambientali, oltre che – in alcuni casi – dagli oggetti presenti nell’ambiente e dai detergenti impiegati per pulire. Piacciono a primo impatto le fragranze dei prodotti più delicati, soprattutto floreali, mentre sono risultati particolarmente sgraditi gli odori di quelli aggressivi, come l’ammoniaca, la lacca, la tinta per capelli. C’è da dire che, a livello razionale, questi ultimi sono tollerati perché ritenuti congrui con l’ambiente, men- Il metodo ANALISI SENSORIALE L’analisi dei saloni da parrucchiere è stata svolta in due fasi distinte, che hanno visto coinvolti complessivamente 12 saloni da parrucchiere e 12 giudici, tutte donne di età compresa tra i 26 e i 60 anni per rispecchiare la realtà delle clienti. I saloni, sei a Brescia e sei a Milano, sono stati selezionati in modo da coprire le diverse dimensioni: da 1-3 addetti a 7 e più. In ognuna delle due fasi il gruppo di sei giudici ha visitato sei saloni nell’arco di un pomeriggio infrasettimanale, compilando una scheda BST Ambiente e una scheda BST Analogico-Affettivo – entrambe create appositamente per i saloni da parrucchiere. L’analisi si è limitata all’aspetto ambientale, senza considerare il servizio – in pratica simulando il percorso che le clienti fanno prima di essere servite. Ogni gruppetto era accompagnato da un Panel Leader che ha scattato foto e registrato dati fisici ambientali. Incrociando i dati analogico-affettivi con i dati sensoriali è stato possibile misurare quanto conta ogni elemento nel giudizio complessivo dell’ambiente, e quali interpretazioni, impressioni, giudizi genera ogni aspetto sensoriale. Sono comunque pochi i locali che dedicano attenzione particolare a questo aspetto: nessuno, ad esempio, metteva a disposizione giochi o la navigazione Internet. Le riviste e i giornali presenti nel locale si sono rivelati un fattore importante nel giudizio complessivo: riviste vecchie fanno percepire il locale come meno accogliente, fanno pensare a un servizio e a prodotti di peggiore qualità e addirittura abbassano la percezione dell’igiene del locale. tre danno fastidio gli odori estranei come quelli dei detergenti, della muffa (tipo straccio sporco) e di certi deodoranti dai toni dolciastri come la fragola, la panna, la vaniglia. C’è poi da considerare l’adattamento: dopo 10 minuti all’interno dell’ambiente, come vengono percepiti gli odori? Ebbene, invece di attenuarsi, tutti gli odori vengono percepiti con maggiore fastidio, specialmente quello di ammoniaca; l’unico odore che continua a piacere è quello dei fiori freschi (dove presenti). Quindi è bene preferire fragranze naturali ai deodoranti ambientali, assicurando in ogni caso una buona aerazione. 7. Le attività In tutti i luoghi dove il servizio è preceduto da un’attesa, diventa importante che cosa c’è da fare durante questo tempo. Le giudici hanno apprezzato la cura riservata a questo particolare, premiando i locali dove si poteva guardare la televisione, prendere il caffè, leggere libri, e notando invece con fastidio quando non c’era un’area comoda di attesa. 8. La musica Che sottofondo preferiscono i clienti? Sia i giovani sia i più maturi hanno preferito un audio a effetto rilassante: al rock, al pop, all’underground è stata preferita la musica classica. Il tipo di musica presente viene ricollegato dal giudice al tipo di clientela e al carattere del gestore. Chiaramente è meglio se lo stile rispecchia i propri gusti, e a questo scopo è utile chiedere ai clienti più assidui e con cui si ha un rapporto più confidenziale che generi preferiscono: in ogni caso qualsiasi musica è stata valutata meglio di nessuna musica, ed è apprezzato un volume udibile, anche se non troppo forte. I rumori ambientali dati dalle apparecchiature, invece, danno un certo fastidio perché rendono faticoso il parlare, facendo sembrare il locale meno accogliente e addirittura facendo apprezzare meno il servizio. Manuela Violoni L’ASSAGGIO 18 - ESTATE 2007 11