Diapositiva 1 - Olivetti Monza
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Diapositiva 1 - Olivetti Monza
e-laborando Classi III B – III E a.s. 2012-2013 PRIMA FASE: LO SVILUPPO SOSTENIBILE • Le risorse della terra sono limitate • I rifiuti e le emissioni inquinanti, in quanto prodotti dell’uomo, hanno un impatto distruttivo sull’ambiente “Una delle principali sfide di oggi é lo sviluppo sostenibile,che consiste nel rendere compatibili le esigenze del pianeta con quelle dell’ uomo...io penso che sia necessario un forte cambiamento da parte di tutti altrimenti tra pochi anni il pianeta non sarà più come appare ora ai nostri occhi: la terra é sul punto di collassare per i troppi rifiuti che non riesce ad eliminare da sola, dobbiamo aiutarla. Una vita più sostenibile per tutti è possibile,basta solo volerlo ed impegnarsi per ottenerlo.” “Se oggi si parla di sviluppo sostenibile come di una sfida é perché l’argomento non é stato trattato con la dovuta serietà nel tempo. Infatti, come si può pretendere di curare una malattia senza conoscerne i sintomi?” Come rendere compatibili le esigenze dell’economia con le ragioni del pianeta? “Il problema dei rifiuti e dell’inquinamento ha un impatto distruttivo sull'ambiente e sul pianeta. Un'idea potrebbe essere quella di calcolare l'impronta ecologica di ogni persona o di ogni famiglia, in modo tale da rendere ciascuno più consapevole di ciò che produce quotidianamente e, se possibile, più responsabile.” “Di recente si è scoperto che con i rifiuti si potrebbe creare un nuovo carburante per le nostre auto. Carta, vetro, plastica e altri oggetti potrebbero essere riutilizzati, diminuendo così i costi di smaltimento e l'inquinamento ambientale.” SECONDA FASE: LE ESPERIENZE DIRETTE I gruppi di acquisto solidale Il commercio equosolidale “È molto importante che fenomeni come i gruppi GAS e il commercio equosolidale si trasformino da realtà isolate ad importanti fonti da cui intere comunità possano attingere per trovarvi prodotti di buona qualità, materie prime non trattate chimicamente e ad un prezzo che sia onesto sia per chi acquista che per chi compra. In particolare, il commercio equo-solidale si pone l’obbiettivo di bilanciare i rapporti di compra vendita tra coltivatore, intermediario, azienda produttrice e commerciante; ciò viene fatto per aiutare i piccoli coltivatori locali che solitamente vengono pagati pochissimo sul mercato globale. I GAS,invece, sono gruppi di acquisto solidale che si occupano di fare da tramite tra il produttore e il consumatore, senza scopo di lucro.” “I GAS sono dei gruppi di acquisto solidale che si impegnano a distribuire agli associati un prodotto di qualità. Ogni GAS si appoggia a determinati produttori locali che forniscono loro i prodotti secondo il criterio della stagionalità di questi. Il commercio equo-solidale è invece una compravendita che non sfrutta i produttori ma cerca di avere rapporti bilanciati e giusti.” “I gruppi GAS si occupano di fare ordini di acquisto di grandi quantitativi di prodotti. Nello specifico, i generi alimentari trattati dai GAS sono prodotti stagionali, che sono meno cari e più buoni.” “I gruppi d’acquisto solidale sono spinti da scopi ammirevoli, perché educano le persone al consumo di prodotti biologici, a puntare sempre alla qualità dei prodotti senza mai rinunciare alla quantità, a pagare il giusto prezzo per alimenti che non sono stati trattati chimicamente. Insomma: ci educano a ricercare ciò a cui ciascuno di noi dovrebbe avere già diritto.” “I gruppi GAS insegnano alle persone che è di fondamentale importanza conoscere l’origine dei prodotti, come sono stati lavorati e, soprattutto, chi li ha lavorati.” “Il commercio equo-solidale opera con un solo intermediario, spesso cooperative, riducendo quindi la filiera produttiva e hanno un filo diretto con i produttori per conoscere le diverse difficoltà, cioè la storia del prodotto che stanno acquistando; è più importante conoscere il produttore rispetto al prezzo della merce.” “Il commercio equo-solidale è attento ai produttori dei paesi in va di sviluppo affrontando l’idea di commercio da un altro punto di vista, con un rapporto tra venditore e compratore molto più giusto rispetto a ciò che avviene sul mercato globale. Io penso che questo tipo di commercio si diffonderà molto facilmente perché la gente capirà che acquistando prodotti equo-solidali contribuirà a salvare il pianeta e a permettere che anche le regioni del Sud del Mondo possano crescere dal punto di vista economico, per una distribuzione più equa della ricchezza.” “Per capire meglio il commercio equo-solidale abbiamo preso in considerazione la lavorazione del cacao, che viene raccolto solo due volte l’anno, dopodiché il frutto subisce la fase di fermentazione che può durare dai quattro ai sei mesi, dove i frutti si arricchiscono di sostanze profumate; dopo questo passaggio si effettua la tostatura per eliminare l’acidità e l’umidità del cacao. Queste fasi, e soprattutto le tempistiche, molte volte non vengono rispettate nel mercato globale: sarebbe infatti poco redditizio per le imprese. Per questo motivo nascono i gruppi di commercio equo-solidale, che offrono aiuto alle piccole aziende dei contadini.” CONSIDERAZIONI FINALI “Secondo me è giusto che gli studenti incontrino degli esperti che parlino dei problemi legati all’ecosistema e alla globalizzazione, perché è stata un’occasione per prendere in considerazione la possibilità di sviluppare altri stili di vita, che rispettino, nel limite del possibile, la natura. Ho potuto capire, incontrando i rappresentanti del gruppo GAS, che rispettare la natura vuol dire rispettare noi stessi.” “Ho capito la necessità di cambiare il nostro stile di vita. I gruppi GAS ci forniscono prodotti nel rispetto dell’ambiente, per cui sono da incoraggiare perché rispettano il nostro mondo. Con la testimonianza di Margherita sul commercio equo-solidale abbiamo avuto l’occasione di riflettere sulle condizioni di persone a cui non pensiamo mai.” “E’ stata l’occasione per riflettere sul nostro futuro e su ciò che ci aspetta: dobbiamo fare qualcosa per sfruttare meglio le risorse che abbiamo a disposizione ed evitare di sprecarle inutilmente.” …E DUBBI “Ho incontrato persone che hanno comportamenti un po’ esagerati, perché va bene avere a cuore l’ambiente e preoccuparsi del pianeta, ma non fare la spesa nei supermercati perché i prodotti che vendono hanno una filiera lunga e rivolgersi solo al produttore locale perché ha una filiera corta e non usa pesticidi, è poco pratico e richiede tempo.” Questo lavoro è stato realizzato dagli allievi delle classi IIIB e IIIE dell’Istituto “ Adriano Olivetti” di Monza con la collaborazione delle insegnanti Maria Francesca Lisi e Anna Rigatti