the programme - Fondazione Giovanni Angelini

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the programme - Fondazione Giovanni Angelini
Fondazione G. Angelini - Centro Studi sulla Montagna Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi - CAI sez. Belluno e
Longarone - Fondazione Dolomiti Unesco
CORSO DI FORMAZIONE DI GEOGRAFIA SULLE DOLOMITI PATRIMONIO
UNESCO 3 - 5 luglio 2015
Aspetti geologici, geomorfologici, antropici e paesaggistici sulla “Grande”
Talvéna (gruppo della Schiara) e il gruppo Van de Zità - Spiz de Mezodì Prampèr, Sistema n. 3 di Dolomiti UNESCO
Corso interdisciplinare di Geografia, intesa come crocevia di scienze diverse, sull’ambiente
montano, con escursioni sul territorio, per imparare ad osservare il paesaggio, riconoscerlo
come insieme di elementi in relazione tra loro; comprendere che esso cambia nel tempo. E’
anche scopo del corso preparare dei formatori in grado di accompagnare dei gruppi sugli
stessi luoghi.
Responsabile scientifico: prof. G.B. Pellegrini (già docente di Geomorfologia
dell’Università di Padova, Fondazione G. Angelini).
Periodo: Venerdì 3 luglio: introduzione teorica (dalle ore 16.00 alle 19.00) presso il
Rifugio Bianchet, versante Nord della Schiara raggiungibile a piedi da località i Pinei
(parcheggio), con ritrovo alle ore 13.30; sabato 4 e domenica 5 luglio 2015 (dalle ore 8.00
alle 17.30): escursioni sui luoghi. Pernottamento presso il Rifugio Bianchet e Rifugio Pian
de Fontana. Autorizzazione UST e USRV (Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto).
Docenti/relatori corso: G.B. Pellegrini (già docente di Geomorfologia Università PD –
Fondazione G. Angelini), Danilo Giordano (geologo, docente all’I.T.I.M. “U. Follador”),
Franco Viola (già docente di Ecologia, Università PD – Fondazione G. Angelini), Luigi
D’Alpaos (docente di Idraulica, Università PD – Fondazione G. Angelini), Cesare Lasen
(geobotanico, Consiglio scientifico Fondazione Dolomiti UNESCO), Aldo Villabruna
(Associazione Amici del Museo), Gianni Poloniato (Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi).
Argomenti: Geologia e Geomorfologia dei Gruppi della Schiara, Van de Zità e Spiz de
Mezodì/Prampèr. Evoluzione dei versanti e frane, morfologia fluviale, glaciale e carsica
Aspetti naturalistici dell’area visitata. Frequentazioni pre-protostoriche e insediamenti
pastorali in tempi storici. Cenni sulla Grande Guerra in Dolomiti, sulla toponomastica e la
storia alpinistica. Le Dolomiti patrimonio dell’Umanità riconosciute da UNESCO: il
paesaggio identitario. Proposta di itinerario ad anello e di modalità di turismo sostenibile.
Destinatari: docenti di ogni disciplina delle scuole di ogni ordine e grado, formatori CAI,
guide ambientali, turistiche o naturalistiche, responsabili gruppi ambientali, tecnici degli
enti locali, operatori turistici.
Iscrizione: (max 40 posti in ordine cronologico d’iscrizione): con comunicazione alla
segreteria della Fondazione G. Angelini, Piazza del Mercato 26, 32100 Belluno, tel
0437/948446, tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.30 e i pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì
dalle 15.00 alle 18.00, indirizzo e-mail [email protected]. Rimborso spese
di segreteria euro 40,00 con consegna cartellina didattica, costo pernottamento e mezza
pensione presso rifugi ancora in via di definizione. Il contributo alla Fondazione è da
versare sul c/c bancario di Unicredit intestato alla Fondazione G. Angelini IBAN
IT80Y0200811910000005513631 o tramite c/c postale 12579322.
Verrà rilasciato attestato di partecipazione.
N.B. Possibilità di scegliere un corso di un giorno e mezzo, con un solo pernottamento
(Ipotesi A) e un corso completo, con due pernottamenti in rifugio (Ipotesi B).
PROGRAMMA
Venerdì 3 luglio: -Ore 13.30 Ritrovo presso i Pinèi in Val Cordevole, Comune di Sedico,
al parcheggio (m 486) sulla strada per il Rifugio Bianchet (1245 m). Percorso del sentiero
(strada forestale) n. 503, che si snoda lungo la Val Vescovà fino al Pian dei Gat (Pian de la
Stua), dove si trova il rifugio.
-Ore 16.00 Arrivo al Rifugio Bianchet. Inquadramento teorico sugli argomenti del Corso:
G.B. Pellegrini: Inquadramento geomorfologico del Canale d’Agordo; Luigi D’Alpaos:
L’utilizzo delle acque nel Canale d’Agordo; Franco Viola: Il paesaggio identitario nelle
Dolomiti patrimonio Unesco; Danilo Giordano: Inquadramento geologico dei gruppi
montuosi da visitare; Aldo Villabruna: Note sulla frequentazione preistorica nei gruppi
montuosi del Corso; Gianni Poloniato: Note sul restauro delle Casere Vescovà e La Varéta
e sulla “politica” del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Cena e pernottamento presso il Rifugio.
Sabato 4 luglio: -Ore 8.00, presso il Rifugio Bianchet. Descrizione dell’itinerario e delle
caratteristiche stratigrafiche del versante meridionale del Monte Talvéna (m 2.542);
considerazioni sugli aspetti floristici della “Grande” Talvéna, da considerare tra i principali
“santuari” naturalistici delle Dolomiti.
-Ore 8.20 Partenza per Forcella La Varetta (Forzèla La Varéta) che si trova a m 1704.
Dal Rif. Bianchet si imbocca il sentiero n. 518 fino al Casonét di Nerville: sosta nei pressi
del Casonét di Nerville per osservazioni geologiche e morfologiche. Si prosegue poi per
sentiero n. 514 (Alta Via delle Dolomiti), che porta alla Forzèla La Varéta.
Dislivello 1° parte: 450 m
-Ore 10.30 Sosta alla forcella, che è punto panoramico adatto a osservazioni geologiche sul
complesso della Schiara, versante nord, e le montagne circostanti; sguardo verso l’alta Val
dei Ross e sulla vicina conca in cui è inserita la Casèra la Varéta (m 1709), che
probabilmente prende il nome dalla ‘piccola vara’ adiacente alla casèra; considerazioni
sulla vegetazione.
-Ore 11.10 Dalla forcella si prosegue per sentiero n. 536 fino al Pian dei Grei (o più
probabilmente Gnèi= ‘agnelli’), m 1923, punto panoramico per osservazioni morfologiche
e vegetazionali.
Dislivello 2° parte: 220 m.
-Ore 11.30 Prosecuzione fino a Casera Vescovà (m 1862), storica casèra restaurata dal
Parco, che una volta ospitava 250 capi di bestiame, inserita nel contesto meraviglioso delle
“Rosse del Vescovà”.
-Ore 12.30 Sosta presso la casèra; divagazioni sulla “Grande” Talvéna, a cura di Giuliano
Dal Mas, CAI di Belluno. Pranzo al sacco presso la casera.
Dislivello totale in salita: 670 m ca.
-Ore 14.00 Divisione in due gruppi: il primo gruppo (Ipotesi A), con accompagnatori, dalla
casèra scende verso sud lungo la Val Vachèra per sentiero n. 536. Il percorso si snoda lungo
una mulattiera larga e panoramica, con qualche tratto ripido, che da quota 1862 m scende a
quota 1106 m, che un tempo serviva alle vacche, come spiega l’oronimo, che dal fondovalle
raggiungevano lo stallone di Casèra Vescovà. La mulattiera traversa il pendio con alcuni
tornanti in versante destro di Val Vescovà, fino al bivio con la strada forestale (sentiero n.
503) per il Rifugio Bianchet. Dislivello in discesa: 750 m ca.
-Ore 15.40 Dal bivio il gruppo ritorna a percorrere la comoda strada forestale dell’andata
fino al parcheggio dei Pinei (m 468), in Val Cordevole (Comune di Sedico).
-Ore 17.30 Conclusione del corso del primo gruppo.
Il secondo gruppo (Ipotesi B), con accompagnatori, ritorna a Forzèla La Varéta, m 1704.
Discesa fino al fondovalle a quota 1485 m, per sentiero n. 514, e risalita per lo stesso
sentiero fino al Rifugio Pian de Fontana (1632 m). Cena e pernottamento presso il rifugio.
Spiegazione, da parte del CAI di Longarone, della storia del rifugio, collocato su un dosso
pascolivo, alla base delle conche glaciali dei Van de Zità, a sud delle Zime dei Bachét,
trasformazione di un’antica casera nel 1993. Dislivello in discesa: 220 m, in salita 150 m
ca.
Domenica 5 luglio: -Ore 8.00 Partenza dal Rifugio Pian de Fontana per i Van de Zità,
lungo il sentiero n. 514. Brevi soste lungo il percorso per descrizione della serie
stratigrafica.
-Ore 10.00 arrivo nel circo glaciale del Van de Zità de Fora (2080 m). Descrizioni
geomorfologiche. Dislivello 1° parte: 450 m ca.
-Ore 10.30 Attraversamento dei Van de Zità e salita alla Forzèla dei Van de Zità, (2395 m),
un ballatoio verde dal quale si vede il versante nord della Talvena con i suoi circhi glaciali,
una pala rocciosa detta La Giaza e un canalone ripido che scende nel Van dei Erbàndoi.
Osservazioni stratigrafiche, tettoniche, su morfologia e flora. Dislivello 2° parte: m 320.
Dislivello totale in salita: 770 m ca.
-Ore 12.00 Pranzo al sacco presso la forcella.
-Ore 13.00 Spiegazioni sulla morfologia e geologia. Partenza per Portèla del Piazedèl a m
2097, che fa parte dei Piazedèi (Piazedìai in Zoldo, Pezedèi a La Valle agordina),
caratteristiche coste erbose e detritiche, che scendono poi in Val Clusa.
-Ore 14.00 Arrivo alla conca di Pramperét, caratteristico catino glaciale, con una serie di
torri di erosione a nord-est, lungo le creste che scendono da Prampèr e con la Casèra di
Pramperét ora in disuso, ma una volta molto importante. Breve sosta presso il Rifugio
Pramperét, m 1857.
-Ore 14.20 Al Pra’ de la Vedova (m 1800), per sentiero n. 523, dove si trovano terreni rossi
argillosi nei quali si formano facilmente pozze d’acqua da disgelo nivale (torbiere). Ottimo
pascolo per quadrupedi d’alta quota, area insediativa di caccia in epoca preistorica.
Spiegazioni su aspetti archeologici e floristici.
Ripresa del sentiero n. 523 per Casèra de Prampèr, antica casèra di proprietà del Comune di
Forno di Zoldo, restaurata a cura del Parco Nazionale, a m 1540. Si può notare l’invasione
del pascolo da parte delle falde detritiche.
-Ore 15.00 Arrivo alla Casèra de Prampèr. Sosta.
-Ore 15.20 Discesa a Forno di Zoldo per sentiero n. 523 (con pulmino). Il primo tratto della
discesa porta al Piàn de la Fopa, m 1130 (area di parcheggio); da notare il ghiaione di
fronte: il Giarón de la Fopa, con quasi 1000 m di dislivello, uno dei più lunghi ghiaioni
delle Dolomiti (ancora visibili gli effetti morfologici dell’alluvione del 4 novembre 1966).
Si vedono in destra orografica gli Spiz de Mezodì, (in IGM “Cime di Mezzodì”), Spiz Sud,
Spiz di Mezzo, Spiz Est, Spiz Nord, che segnano il mezzogiorno per gli abitanti di Forno di
Zoldo.
Dislivello totale in discesa: m 340 (con pulmino), 750 ca. (a piedi: 40 minuti).
Il secondo tratto della discesa va dal Piàn de la Fopa all’abitato di Forno di Zoldo (m 840):
4 km ca. su strada (con pulmino).
Il pulmino per i due tratti in discesa ha un costo agevolato di euro 6,00 in totale per ciascun
partecipante.
-Ore 16.00 Si raggiungono le auto parcheggiate in precedenza a Forno di Zoldo (almeno 5/6
auto), che riportano i corsisti ai Pinèi, passando per Belluno e Mas di Sedico, e risalendo la
Val Cordevole, fin circa alla Muda.
-Ore 17.30 Ai Pinèi in Val Cordevole (Comune di Sedico). Conclusione generale del corso.