I. HOUSING IN COLD-FORMED - Dipartimento di Strutture per l
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Housing in cold-formed: sistemi costruttivi e aspetti prestazionali I. 3 HOUSING IN COLD-FORMED: SISTEMI COSTRUTTIVI E ASPETTI PRESTAZIONALI Il crescente utilizzo di prodotti in acciaio formati a freddo nella realizzazione di edifici residenziali di piccole e medie dimensioni (housing) rappresenta ormai un fenomeno consolidato nel mercato delle costruzioni nord americano ed australiano. Anche in Europa, sebbene solo più recentemente, l’utilizzo di questa tipologia costruttiva si sta diffondendo, in particolare nei paesi scandinavi dove l’utilizzo dei formati a freddo rappresenta già una valida alternativa ai materiali tradizionali. 1.1 Sistemi costruttivi Le principali tipologie strutturali per edifici residenziali di piccole e medie dimensioni costruiti con membrature in acciaio formate a freddo, in ordine del grado di prefabbricazione, possono essere classificati in: costruzioni ad aste (stick-built constructions); costruzioni a pannelli (panelised constructions); costruzioni a moduli (modular constructions). 1.1.1 Costruzioni ad aste Il sistema con struttura ad aste “STICK BUILT”, è caratterizzato da un basso livello di prefabbricazione e risulta essere quello maggiormente adoperato nella realizzazione di case residenziali. La realizzazione di una struttura con tale sistema risulta essere molto rapida, difatti la struttura di acciaio di una piccola abitazione può essere realizzata in 2÷4 giorni. Tale sistema costruttivo, derivante da quello tradizionale americano in cui l’intelaiatura era costituita da aste in legno, presenta i seguenti vantaggi: ampie tolleranze di lavorazione; scarso lavoro in officina; non necessita di particolari strumenti di lavorazione; materiali per la realizzazione della struttura poco ingombranti; 4 Capitolo I Figura Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..1 Sistema costruttivo "Stick Built" 1.1.2 Sistema costruttivo a pannelli “Panelized Constructions” Il sistema costruttivo a pannelli “PANELIZED” è caratterizzato dal fatto che pareti, solai e coperture possono essere realizzate direttamente in officina ed assemblate in cantiere per avere la geometria richiesta. Tale metodo è molto efficiente soprattutto se i pannelli assumono tutti la stessa forma in modo da velocizzare la costruzione degli stessi. Al contrario del sistema ad aste dove la finitura della parete avviene in cantiere, in tale sistema la finitura può essere realizzata direttamente in officina. I principali vantaggi di tale sistema costruttivo sono: velocità d’esecuzione; controlli di qualità più efficienti durante la lavorazione in officina; riduzione dei costi di lavorazione i sito; ottimizzazione della automazione in officina. Housing in cold-formed: sistemi costruttivi e aspetti prestazionali 5 Figura 1.2 Sistema costruttivo a pannelli 1.2.5 Sistema costruttivo a moduli Nel sistema modulare, intere unità sono realizzate in fabbrica e montate in cantiere per mezzo di gru. Le unità modulari possono formare complete stanze, parti di stanze, o unità di servizio come toilette o ascensori. Possono esser utilizzate per numerosi tipi di edifici, da edifici residenziali a fast food, alberghi, scuole, ospedali , e così via. I moduli possono arrivare in cantiere completi di tutte le finiture interne ed aggregati per accostamento e/o sovrapposizione. Caratteristiche di tale sistema sono: rapidità di esecuzione in sito, che assicura un veloce completamento dell’ edificio, assicurando al cliente la possibilità di occupare in tempi brevi l’abitazione e un facile ritorno del capitale; ripetitività degli elementi, che permette un facile trasporto ed economia nella produzione di scala; alto controllo della qualità del prodotto; possibilità di ricollocazione e riutilizzo delle cellule abitative. Figura Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..2 Sistema costruttivo modulare Il lavoro presentato in questo scritto focalizza l’attenzione sul sistema ad aste che, oltre ad essere il più diffuso, è comunque rappresentativo anche di tipologie strutturali maggiormente industrializzabili, come i sistemi a pannelli ed i sistemi a moduli. 6 Capitolo I 1.2 Il sistema ad aste Nella figura 1.4 viene riportata la struttura di una tipica costruzione ad aste in cui sono individuati gli elementi strutturali di base: fondazione; pareti; solai; copertura. Figura 1.4 Struttura di una tipica costruzione ad aste 1.2.1 Fondazione In un sistema ad aste le strutture di fondazione generalmente utilizzate sono: piastra di calcestruzzo gettato in opera; setti di calcestruzzo gettati in opera. Per entrambe le tipologie di fondazione, in zona sismica, l’aspetto più delicato è rappresentato dai carichi di trazione agenti su di esse. Infatti, al crescere dei carichi sismici orizzontali, il momento ribaltante nonché la tendenza delle pareti al Housing in cold-formed: sistemi costruttivi e aspetti prestazionali 7 ribaltamento possono diventare rilevanti. Ne consegue che, come requisito prestazionale, la fondazione in primo luogo deve essere in grado di contrastare il ribaltamento della costruzione con il suo peso. In aggiunta, particolare attenzione deve essere posta nella progettazione dei collegamenti tra pareti e fondazione, che devono essere progettati accuratamente al fine di trasferire importanti azioni assiali di trazione ed, al contempo, limitare deformazioni localizzate. 1.2.2 Pareti Le pareti sono realizzate da una orditura di montanti (studs) aventi solitamente sezione a C irrigidita e posti in opera con un interasse variabile da 30 a 60 cm, tali elementi verticali sono collegati superiormente ed inferiormente da correnti di chiusura, chiamati anche “guide” (tracks), aventi sezione a C non irrigidita. Questa intelaiatura metallica (frame) è completata dal rivestimento (sheathing), realizzato solitamente da pannelli a base di legno e/o di gesso o,più raramente, da lamiere metalliche piane o grecate. Questa struttura costruttiva è ben sintetizzata dalla denominazione tecnica con la quale le pareti vengono solitamente identificate in letteratura: “sheathed cold-formed steel stud walls” ossia pareti rivestite con scheletro in profilati di acciaio formati a freddo. Dal punto di vista strutturale le pareti, nel caso in cui esse siano “portanti” (“load bearing walls”), possono assolvere solitamente più funzioni. La principale è quella di trasferire i carichi verticali dalla copertura e dai solai in fondazione. Nel caso le pareti abbiano anche funzione “controventante” (“bracing walls”), ad esse è affidato anche il compito di resistere nel loro piano alle azioni orizzontali prodotte dal sisma o dal vento e di trasferire queste ultime alle strutture fondali. Inoltre, quando una parete è esterna, essa dovrà resistere alla pressione del vento agente ortogonalmente al piano, trasferendola ai solai di calpestio e di copertura. Un tipico esempio di parete, nella quale possono individuarsi tutti gli elementi strutturali sopra descritti, è mostrato in figura 1.5. 1.2.3 Solaio Negli edifici residenziali con struttura in profili formati a freddo i solai sono tipicamente costituiti da strutture a secco molto leggere. Non mancano però casi in cui vengono utilizzate strutture più pesanti, realizzate con sistemi composti acciaio-calcestruzzo. Ciò può avvenire, per esempio, nei casi in cui sono richiesti requisiti prestazionali particolari in termini di capacità portante. I solai a secco 8 Capitolo I sono solitamente realizzati da un orditura di arcarecci (joists) formati a freddo collegati alle estremità da guide di chiusura (tracks). L’intelaiatura metallica supporta superiormente un sistema portante bidimensionale composto da pannelli a base di legno o, più raramente, da lamiere metalliche grecate su cui sono collegati assiti in materiale legnoso. Di regola, gli arcarecci del solaio sono disposti con lo stesso interasse utilizzato per i montanti in modo da ottenere un modulo costante per tutta la struttura. La progettazione degli arcarecci raramente è condizionata dalle verifiche di resistenza e stabilità. Infatti, di solito, la verifica di deformabilità insieme ad aspetti di natura tecnologica quali il controllo delle vibrazioni e le problematiche legate all’isolamento acustico influenzano maggiormente le scelte progettuali. Figura 1.5 Parete di una tipica costruzione ad aste Housing in cold-formed: sistemi costruttivi e aspetti prestazionali 9 Figura 1.5 Solaio di una tipica costruzione ad aste 1.2.4 Copertura Per la realizzazione delle strutture di copertura, quando le luci da superare e le azioni verticali agenti sono modeste, si preferisce spesso utilizzare, per motivi economici, capriate in legno. Strutture di copertura realizzate utilizzando tecniche costruttive del tutto analoghe a quelle utilizzate per i solai di calpestio sono invece adottate quando si richiede un sottotetto praticabile. 10 Capitolo I Figura Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..6 Schema costruttivo copertura con capriata in acciaio Nella figura 1.6 si riporta lo schema costruttivo di una capriata in acciaio in cui i principali componenti sono: travi inclinate (rafter):sono elementi inclinati per il supporto dei carichi (in genere sono realizzati con sezioni irrigidite); arcarecci di copertura (ceiling joist): sono elementi orizzontali necessari al supporto della copertura e dei carichi verticali agenti all’ultimo piano; elemento di colmo (ridge member): elemento orizzontale posizionato nella parte alta dell’intersezione i due falde di copertura; fascia: sono elementi terminali delle travi inclinate necessari all’applicazione delle finiture della copertura come rivestimento e grondaia. 1.2.5 Assemblaggio di un edificio Per l’assemblaggio di un edificio con struttura ad intelaiatura d’aste esistono fondamentalmente due sistemi come definiti dalle CSSBI 1991: 1. Platform system 2. balloon system. 11 Housing in cold-formed: sistemi costruttivi e aspetti prestazionali Nel sistema “Platform construction” ( figura 1.7) la struttura è costruita piano per piano in modo tale che il piano inferiore possa servire da appoggio per la realizzazione del piano superiore, le pareti non sono continue ed i carichi vengono trasferiti alla pareti del piano inferiore attraverso la struttura del solaio. Le pareti ad ogni piano sono dotate sia di guida inferire che di guida superiore, gli arcarecci del solaio poggiano sulla guida superiore delle pareti del piano inferiore. Tra la guida inferire della parete superiore e la guida superiore della parete inferiore sono posizionati degli irrigidimenti per permettere il trasferimento dei carichi dalla parete superiore a quella inferiore senza gravare eccessivamente sulla struttura del solaio. Nel sistema balloon construction (figura 1.8) le pareti sono continue per più piani ed il solaio è collegato ad esse. In tale sistema i carichi passano dai pannelli superiori a quelli inferiori senza interessare la struttura del solaio. (a) “Platform system” (b) “Balloon system” Figura 1.7 Sistemi di assemblaggio delle costruzioni ad aste 12 Capitolo I 1.3 Vantaggi e limitazioni Il crescente utilizzo di prodotti in acciaio formati a freddo nella realizzazione di edifici residenziali di piccole e medie dimensioni trova le sue ragioni sia nelle caratteristiche peculiari dei sistemi costruttivi adottati, che consentono di raggiungere un elevato rapporto benefici/costi rendendoli molto competitivi rispetto ai sistemi più tradizionali, sia nell’elevata competitività derivante dall’impiego di profili formati a freddo. Questi ultimi, infatti, si caratterizzano per i seguenti vantaggi: Leggerezza: gli elementi formati a freddo riducono sensibilmente il peso totale dell’edificio che può arrivare a pesare anche 10 volte di meno rispetto ad un edificio con un sistema costruttivo tradizionale (Dubosc 2000). La conseguenza più importante in zona sismica è senza dubbio la notevole riduzione delle azioni sismiche agenti sulla struttura. Inoltre, tale peculiarità facilita la movimentazione degli elementi costruttivi in cantiere ed il loro trasporto, contribuendo sensibilmente alla riduzione dei costi di costruzione. Rendimento strutturale: i profili a freddo consentono di ottenere, nell’ambito dei materiali utilizzati correntemente nella realizzazione di edifici residenziali, uno dei più elevati rapporti “resistenza” / “peso”. Qualità: la produzione industriale dei profili consente di ottenere una qualità più elevata ed uniforme rispetto agli elementi strutturali tradizionali in legno, muratura e calcestruzzo armato gettato in opera. Flessibilità: la formatura a freddo offre un’ampia possibilità di scelta in termini di forma e dimensioni della sezione trasversale che, quando necessario, può essere definita dal progettista sulla base delle esigenze progettuali. Costruzione a secco: ad eccezione delle fondazioni, la realizzazione di edifici con strutture basate sull’utilizzo di membrature formate a freddo avviene a secco. Ciò permette di superare le limitazioni associate con l’utilizzo di malte e conglomerati gettati in opera (tempi di maturazione dei getti, dipendenza dalle condizioni ambientali) diminuendo i tempi di costruzione. Semplificazione nell’installazione degli impianti: i profili formati a freddo possono essere facilmente preforati per facilitare la realizzazione degli impianti che vengono installati all’interno delle intercapedini che si creano tra strutture metalliche e rivestimenti. Housing in cold-formed: sistemi costruttivi e aspetti prestazionali 13 Riciclabilità: le membrature formate a freddo sono facilmente riciclabili. A titolo di esempio, l’acciaio necessario per costruire un’abitazione avente una superficie di circa 200 m2, può essere ottenuto partendo dai rottami di circa sei automobili (Freccette 1999). Durabilità: i profili sono generalmente formati a freddo a partire da lamiere in acciaio zincate a caldo consentendo di ottenere la necessaria protezione contro la corrosione. Ciò, insieme alla stabilità dimensionale di tali elementi ed alla loro resistenza agli attacchi da parte di organismi biologici, quali funghi, insetti e termiti consente un’elevata durabilità. In particolare, quest’ultimo aspetto spiega in parte l’incremento della diffusione di abitazioni aventi ossatura portante in acciaio come valida alternativa alle più tradizionali costruzioni in legno nei paesi come le Hawaii (MHRA 2002) e l’Australia (Watson 2004), in cui è maggiormente sentito il problema della protezione contro l’attacco delle termiti. Ai numerosi vantaggi connessi con l’utilizzo dei sistemi formati a freddo si accompagnano però anche alcune limitazioni: la principale è sicuramente l’elevata conducibilità termica dell’acciaio che, nel caso in cui si utilizzino comuni profili formati a freddo, produce un modesto isolamento. Di conseguenza, per contenere le dispersioni termiche è necessario utilizzare materiali termicamente isolanti. Quando però i materiali isolanti vengono opportunamente utilizzati, si può giungere a costruzioni “stratificate” che presentano elevate prestazioni in termini di isolamento termico ed acustico con spessori che possono risultare molto contenuti. A titolo di esempio, una parete perimetrale stratificata può raggiungere un altissimo livello di isolamento termoacustico con uno spessore complessivo di soli 10–15 cm. comportamento al fuoco: se da un lato la destinazione d’uso residenziale delle strutture realizzate con profili formati a freddo non prevede classi di resistenza al fuoco particolarmente gravose, d’altra parte gli esigui spessori dei profili ne penalizzano la loro risposta in caso di incendio. Se per le strutture in acciaio laminato a caldo la temperatura critica varia tra 450 e 700°C (in dipendenza della tipologia strutturale e del livello dei carichi agenti), per i sistemi formati a freddo spesso si adotta una temperatura critica pari a 350°C. Va però evidenziato che nelle costruzioni con laminati a caldo la necessaria resistenza al fuoco viene raggiunta attraverso sistemi di protezione quali rivestimenti spruzzati, rivestimenti 14 Capitolo I con elementi protettivi prefabbricati o vernici intumescenti, che vengono solitamente posti in opera esclusivamente per assolvere a questa funzione e rappresentano quindi un costo aggiuntivo. Al contrario, per le costruzioni residenziali in cold-formed i profili generalmente fanno parte di pareti e solai che non richiedono protezioni al fuoco aggiuntive. Infatti, come già sottolineato in precedenza, tali elementi costruttivi sono usualmente costituiti da “strati” di materiali dotati di buone caratteristiche di isolamento termoacustico (lana minerale, gesso rivestito) che generalmente forniscono, senza costi aggiuntivi, anche ottime proprietà di isolamento e tenuta al fuoco. Stato dell’arte 15 II. STATO DELL’ARTE Numerose ricerche sperimentali condotte sul comportamento di strutture in ColdFormed Steel Stud Shear Walls (CFSSSW) sono disponibili in letteratura. Questo capitolo contiene una rivisitazione delle principali ricerche condotte in Nord America, Nord Europa, Australia e Canada. L’obiettivo principale è quello di individuare quali siano i parametri da cui dipende il comportamento a carichi laterali delle strutture CFSSSW e determinare in che modo essi esercitano la loro influenza. 2.1 Principali studi sperimentali esistenti I principali programmi di ricerca riguardanti strutture CFSSSW considerati in questo paragrafo sono riassunti nella tabella seguente. Si riportano inoltre i relativi risultati sperimentali nell’allegato A. 16 Capitolo II Autore N° di test Tipo di rivestimento NA McCreless & Tarpy (1978) Tarpy & Hauenstein (1978)NA Tarpy (1980)NA Tarpy & Girard (1982)NA Tissell (1993)NA Serrette (1994)NA Serrette & Ogunfunmi (1996)NA Serrette et al. (1996a, b)NA Serrette et al. (1997a)NA Serrette et al. (1997b)NA NAHB Research Center (1997)NA Selenikovich et al. (1999)NA COLA-UCI (2001)NA Dubina & Fulop (2002)E Morgan et al (2002)NA Branston et al. (2003)NA Branston (2004)NA Chen. (2004)NA Serrette et al. (2004)NA Tien et al. (2004)NA Okasha (2004) NA Al-Kharat (2005) NA Boudreault (2005) NA Blais (2006) NA 16M 18M 4M, 8C 14M 8M 12M 13M 24M, 16C 33M 16M, 28C 4M 6M, 10C 18C 7M, 9C 10M, 10C 6M, 6C 21M, 22C 24M, 22C 8M, 8C 10M 126M-90C 9M-7C 109M-10C 9M-9C GWB GWB GWB, CP GWB, PLY OSB, PLY GWB, GSB, OSB, PLY, X-B GSB, GWB, X-B GWB, OSB, PLY GWB, FBW, OSB, PLY OSB, PLY, SSS, X-B OSB, GWB OSB, GWB OSB, PLY SCS, GWB, OSB SSS, OSB, GWB OSB, PLY CSP, DFP, OSB CSP, OSB SSS, OSB CPB, OSB, X-B, DX-B DFP; CSP; OSB DX-B CSP, DFP OSB NA : North American tests; A: Australian tests; E: European tests M : monotonic tests; C: cyclic tests CP: cement plaster; CPB: cement particle board; CSP: Canadian Softwood Playwood; DFP: Douglas Fir Plywood; FBW: FiberBond wallboard; GSB: gypsum sheathing board; GWB: gypsum wallboard; OSB: oriented strand board; PLY: plywood; SCS: steel corrugated sheet; SSS: steel sheet sheathing; X-B: steel flat strap X-bracing; DX-B: steel flat strap double X-bracing Tabella 2.1 Riepilogo programmi sperimentali considerati McCreless & Tarpy Il programma sperimentale eseguito prevedeva prove monotone su sei pareti realizzate con montanti in acciaio e rivestimento in GWB con diversi rapporti di forma (altezza/larghezza). Gli obiettivi di questa ricerca erano: 9 determinare la variazione della resistenza a carichi laterali della parete al variare del rapporto di forma tra 0.33 e 2.00; Stato dell’arte 17 9 stabilire il possibile grado di distorsione del pannello prima del danneggiamento dello stesso; 9 determinare se l’aggiunta di un singolo irrigidimento orizzontale a metà altezza del pannello nel piano della parete potesse migliorarne il comportamento a taglio. McCreless & Tarpy conclusero dai risultati delle prove che: ¾ al variare del rapporto di forma tra 0.33 e 1.00 la resistenza a carichi laterali rimane costante ma la rigidezza diminuisce; ¾ il pannello subisce un primo danneggiamento percepibile per spostamenti di circa 6mm per le pareti più basse e per spostamenti tra 6 e 13mm per le pareti più alte. Tarpy & Hauenstein (1978) Il programma sperimentale eseguito da Tarpy & Hauenstein prevedeva diciassette pareti realizzate con montanti in acciaio, una parete realizzata con montanti in legno ,tutte rivestite con pannelli in GWB. Le pareti campione presentano sette configurazioni differenti in cui variano dettagli costruttivi e di ancoraggio. I principali obiettivi di questa ricerca erano: 9 determinare l’effetto dei differenti dettagli costruttivi sulla resistenza a carichi laterali della parete; 9 valutare il livello di carico corrispondente alla soglia di danno; 9 confrontare le prestazioni delle pareti realizzate con montanti in legno e quelle realizzate con montanti in acciaio. Gli Autori osservarono dai risultati delle prove che: ¾ la riduzione della spaziatura tra le connessioni lungo il perimetro della parete produce un aumento della resistenza a carichi laterali; ¾ ai fini progettuali, è consigliabile un coefficiente di sicurezza pari a 2.0 per evitare che il livello di carico ecceda la soglia di danno. Tarpy (1980) L’Autore eseguì prove monotone e cicliche su nove pareti differenti realizzate con montanti in acciaio e rivestite con pannelli GWB e CP (cement plaster). I principali obiettivi della sperimentazione erano: 9 analizzare il comportamento dei diversi tipi di rivestimento; 18 Capitolo II 9 studiare l’effetto della spaziatura tra le connessioni; 9 determinare l’influenza del tipo di carico (ciclico o monotono) sul comportamento a taglio; 9 analizzare il comportamento di differenti tecniche di costruzione e dettagli di ancoraggio; 9 stabilire la soglia di danno delle pareti dovuta allo spostamento laterale; 9 studiare l’effetto sulla resistenza di un montante inclinato a 45° posizionato nell’angolo in basso. Tarpy concluse dai risultati delle prove che: ¾ l’uso di pannelli CP incrementa la resistenza e la rigidezza a taglio delle pareti; ¾ l’uso di due pannelli di GWB ,anziché uno,incrementa la resistenza, ma riduce la rigidezza; ¾ la riduzione della spaziatura tra le connessioni produce un aumento della resistenza a carichi laterali; ¾ il carico ciclico riduce la resistenza e il carico corrispondente alla soglia di danno; ¾ l’uso del montante inclinato a 45° ha un piccolo effetto sulla resistenza. ¾ l’ancoraggio con hold-down conferisce una resistenza maggiore rispetto all’ancoraggio con dado e bullone. Tarpy & Girard (1982) Il programma sperimentale eseguito da Tarpy & Girard prevedeva quattordici pareti realizzate con montanti in acciaio, rivestite con pannelli in GWB, GSB (gypsum sheating board) e PLY(plywood). Le pareti campione presentano differenti dettagli costruttivi. Gli obiettivi della ricerca erano: 9 determinare l’effetto di differenti tecniche costruttive e differenti dettagli di ancoraggio sulla resistenza a carichi laterali delle pareti rivestite con pannelli di diverso materiale. In particolare i parametri studiati furono: l’effetto del rivestimento con PLY e GSB al posto del GWB; l’effetto dell’uso di saldature anziché di viti autoperforanti per connettere i montanti alle guide; l’effetto della spaziatura tra i montanti di 406mm piuttosto che 610mm. 9 stabilire la soglia di danno delle pareti dovute allo spostamento laterale. Stato dell’arte 19 Gli autori conclusero che: ¾ l’uso del PLY produce un incremento della resistenza a carichi laterali, mentre l’uso del GSB ne provoca una riduzione in confronto all’uso del GWB; ¾ l’uso delle saldature anziché delle viti non provoca variazioni della resistenza; ¾ la riduzione dell’interasse tra i montanti non produce un incremento significativo della resistenza e della rigidezza; ¾ ai fini progettuali, è consigliabile un coefficiente di sicurezza pari a 2.0. Tissel (1993) Tissel eseguì otto prove monotone su pareti realizzate con profili con diversi spessori e rivestite con pannelli in OSB e PLY. Le prove furono condotte al fine di perseguire i seguenti obiettivi: 9 esaminare l’effetto delle dimensioni e della spaziatura delle connessioni; 9 studiare l’influenza dello spessore delle membrature. L’autore osservò nella gran parte dei casi che la rottura era dovuta all’imbozzamento dei montanti di estremità o delle guide inferiori in corrispondenza dei bulloni di ancoraggio, un prematuro collasso che impediva il completo espletamento della resistenza a taglio della parete. Per questa ragione le prove non consentirono di trarre delle conclusioni valide. Serrette (1994) Il programma sperimentale consiste in dodici prove monotone su pareti controventate con pannelli diversamente orientati in GWB,GSB, PLY e con controventi in acciaio (X-B). Le pareti campione presentano differenti dettagli costruttivi. Dai risultati delle prove, è possibile trarre le seguenti conclusioni: ¾ l’uso di pannelli PLY produce un lieve aumento della resistenza rispetto alle pareti rivestite con pannelli OSB; ¾ l’uso di spillette di 2,9mm di diametro riduce la resistenza della parete rispetto all’uso di viti di 3,5 e 4,2mm di diametro; ¾ le pareti con pannelli orientati verticalmente e quelle con pannelli orientati orizzontalmente con blocking (pezzi di trave inseriti nella struttura per 20 Capitolo II ottenere un irrigidimento della stessa contro eventuale instabilità laterale degli elementi che la compongono) presentano essenzialmente la stessa resistenza; ¾ le pareti con pannelli orientati orizzontalmente senza blocking, presentano una resistenza ridotta più del 50%. Serrette & Ogunfunmi (1996) Gli autori condussero prove monotone su 13 pareti controventate con ; controventi X-B (tipo A); pannelli in GSB da un lato e GWB sul retro (tipo B); pannelli in GSB e X-B da un lato e GWB sul retro (tipo C). I principali obiettivi della ricerca erano: 9 studiare il contributo dei controventi X-B, dei rivestimenti GSB e GWB, e della loro combinazione sulla resistenza a carichi laterali delle pareti. Serrette & Ogunfunmi conclusero che: ¾ l’uso combinato dei pannelli GSB e dei controventi X-B portano ad un aumento della resistenza senza influire sulla rigidezza; ¾ l’uso combinato dei pannelli GSB e dei controventi X-B non è pratico vista la necessità di precomprimere le fasce piatte e la necessità di aggiungere altre viti per il loro collegamento. Serrette et al. (1996a,b) Serrette eseguì ventiquattro prove monotone e sedici prove cicliche su pareti con diversi tipi di rivestimento. Tutte le pareti sottoposte a prova erano rivestite con pannelli in OSB o PLY su un solo lato, eccetto per dieci campioni, sottoposti a prova monotona, che erano rivestiti con pannelli in OSB su un lato e con GWB sull’altro lato oppure con pannelli in GWB su entrambi i lati. Il programma sperimentale delle prove monotone fu diviso in due parti con due diversi obiettivi. La prima fase della sperimentazione include pareti rivestite su un solo lato; gli obiettivi erano: 9 confrontare il comportamento dei pannelli in PLY e OSB; 9 esaminare l’influenza del rapporto di forma (variabile tra 1 e 2) sulla resistenza; 9 esaminare l’effetto di diverse spaziature tra le connessioni. La seconda fase include pareti rivestite su entrambi i lati con l’obiettivo di studiare come varia il comportamento al variare del rivestimento. Stato dell’arte 21 Gli obiettivi delle prove cicliche erano: 9 determinare la resistenza delle pareti con l’uso di pannelli OSB e PLY; 9 esaminare l’effetto di diverse spaziature tra le connessioni. 9 determinare la resistenza delle pareti al variare del carico (ciclico e monotono). Dai risultati delle prove monotone, gli autori conclusero che: ¾ il comportamento complessivo delle pareti con pannelli PLY e OSB è sostanzialmente identico,in particolare le pareti rivestite con pannelli PLY resistono a carichi lievemente più alti; ¾ i rivestimenti disposti orizzontalmente comportano una resistenza leggermente superiore rispetto ai pannelli disposti verticalmente; ¾ al variare del rapporto di forma la resistenza rimane praticamente la stessa; ¾ le pareti con pannelli GWB su entrambi i lati presentano una resistenza più bassa rispetto alle pareti rivestite con pannelli OSB. Le conclusioni tratte dalle prove cicliche furono le seguenti: ¾ l’uso di pannelli OSB e PLY comporta piccole variazioni della resistenza; ¾ come nelle prove monotone,la resistenza aumenta al diminuire della spaziatura tra le connessioni; ¾ la resistenza a carichi laterali delle pareti esibita nelle prove cicliche è di poco più bassa di quella esibita nelle prove monotone dalle pareti con gli stessi dettagli costruttivi. Serrette et al. (1997a) Gli autori hanno eseguito trentatre prove monotone in scala reale e venti prove in piccola scala su PLY, OSB, GWB e FBW (FiberBond wallboard) montati su montanti in acciaio di piccolo spessore. I principali obiettivi del programma sperimentale erano: 9 studiare il comportamento dei diversi materiali di rivestimento; 9 studiare l’influenza del tipo e della dimensione delle connessioni; 9 studiare l’effetto della diversa spaziatura tra le connessioni nel caso di pannelli GWB e FBW; 9 confrontare il comportamento dei pannelli orientati verticalmente e quelli orientati orizzontalmente dotati di fasce piatte di acciaio e blocking montati a mezz’altezza; 22 Capitolo II 9 confrontare i risultati delle prove in scala reale e quelli delle prove in piccola scala. Dai risultati delle prove in scala reale gli autori conclusero che: ¾ il comportamento delle pareti con pannelli OSB e PLY sono simili, mentre la resistenza di quelle con pannelli GWB e FBW è relativamente bassa; ¾ la resistenza della parete non è influenzata dalla lunghezza dei sistemi di fissaggio; l’uso di chiodi del diametro di 3,7mm comporta un valore della resistenza minore rispetto all’uso di viti con diametro 3,5 e 4,2mm; ¾ per pannelli GWB e FBW si ha un significativo aumento della resistenza se si riduce la spaziatura tra le connessioni; ¾ le pareti con pannelli orientati orizzontalmente e con blocking presentano la stessa resistenza ma una rigidezza più alta di quelle con gli stessi pannelli orientati verticalmente; l’omissione del blocking comporta una riduzione della resistenza maggiore del 50%. Le conclusioni dedotte dalle prove in piccola scala furono: ¾ la resistenza normalizzata ricavata dalle prove in piccola scala è simile quella risultante dalle prove in scala reale; ¾ la resistenza e la rigidezza delle pareti con rivestimento PLY sono maggiori di quelle con rivestimento GWB. La resistenza delle pareti con rivestimento GWB e FBW è minore di quella delle pareti con rivestimento OSB e PLY. Serrette et al. (1997b) Il programma sperimentale consisteva in sedici prove monotone e venti prove cicliche condotte su pareti realizzate con pannelli PLY, OSB, SSS (steel sheet sheathing) e controventi X-B disposti su un solo lato dell’intelaiatura fatta di profili di acciaio di piccolo spessore. Gli obiettivi della ricerca possono essere così sintetizzati: 9 studiare l’effetto del rapporto di forma (h/L) variabile tra 2 e 4; 9 studiare l’influenza dello spessore degli elementi dell’intelaiatura nel caso in cui le connessioni rivestimento-aste siano realizzate con viti con diametro 4,2mm; 9 studiare il comportamento di differenti tipi di rivestimento; 9 esaminare l’effetto di diverse spaziature delle connessioni. Stato dell’arte 23 Gli autori conclusero che: ¾ la resistenza diminuisce sensibilmente all’aumentare del rapporto di forma da 2 a 4; ¾ il limite per lo spessore delle aste nel caso in cui si usano viti di diametro 4,2mm è 1,09 mm, infatti per uno spessore maggiore 1,37mm si ha come modalità di collasso la rottura a taglio delle viti; ¾ le pareti con rivestimento SSS presentano un comportamento duttile senza presentare un repentino calo della resistenza a carichi laterali; ¾ nel progettare pareti con X-B il progettista deve considerare che le forze nelle fasce possano essere maggiori del limite convenzionale di snervamento; inoltre se i controventi sono previsti su un solo lato è necessario tener conto dell’effetto dell’eccentricità; ¾ la riduzione della spaziatura tra le connessioni produce un aumento della resistenza della parete. NAHB Research Center (1997) Il programma sperimentale prevedeva quattro prove monotone su pareti lunghe 12190 mm con aperture. I principali obiettivi prefissati erano: 9 studiare l’influenza della presenza di aperture e la possibilità di usare il metodo di progetto “Perforated shear wall (PSW)”, originariamente sviluppato per le strutture in legno, anche alle pareti con aste in acciaio di piccolo spessore; 9 fornire un confronto diretto tra le prestazioni delle pareti con aste in legno e di quelle con aste in acciaio. Il centro di ricerca NAHB presentò le seguenti conclusioni: ¾ il calcolo della resistenza mediante il metodo PSW risulta valido, conducendo ad un valore conservativo della forza massima; ¾ il meccanismo resistente ai carichi laterali per le pareti in legno e per quelle in acciaio risulta essere simile. Selenikovich et al. (1999) Gli autori eseguirono prove monotone e cicliche su sedici pareti con e senza aperture. Gli obiettivi della sperimentazione erano: 24 Capitolo II 9 stabilire l’influenza delle dimensioni delle aperture sul comportamento della parete; 9 confrontare i valori della resistenza ricavati col metodo di progetto PSW e i risultati sperimentali; 9 determinare l’effetto del carico ciclico sul comportamento a taglio della parete; 9 esaminare l’effetto dell’aggiunta di un pannello GWB nel lato interno della parete. Gli autori conclusero che: ¾ le pareti lunghe, completamente rivestite sono significativamente più rigide e più resistenti rispetto a quelle con aperture; ¾ la stima della resistenza attraverso il metodo PSW è conservativa; ¾ i carichi ciclici non influenzano il comportamento elastico delle pareti ma ne riducono la capacità deformativa; ¾ aggiungendo pannelli GWB si ha un incremento della resistenza e della rigidezza delle pareti senza aperture testate sotto carichi monotoni. COLA-UCI (2001) Il programma sperimentale fu condotto su trentasei gruppi di tre pareti, ciascuna sottopost a prova ciclica. Le pareti campione erano realizzate con aste in legno o in acciaio e rivestite con pannelli PLY o OSB. I principali obiettivi di questo studio erano: 9 determinare le relazioni cicliche forza-spostamento per le pareti con aste in acciaio e pannelli di taglio; 9 fornire dati per il miglioramento del metodo di calcolo di questo tipo di pareti. I risultati della ricerca possono così essere riassunti: ¾ la riduzione della spaziatura delle connessioni provoca un aumento della resistenza e della rigidezza sia per le pareti con aste in legnoe che per quelle con aste in acciaio; ¾ a parità di rivestimento e della spaziatura tra le connessioni, le pareti con aste in acciaio presentano maggiori resistenza e duttilità ma uno smorzamento isteretico minore rispetto alle pareti con travi in legno. Stato dell’arte 25 Dubina & Fulop (2002) Il programma sperimentale consiste di sei serie di prove in scala reale di pareti con diversi rivestimenti. Ciascuna serie prevede una prova ciclica ed una monotona sulla stessa configurazione di parete. I principali obiettivi della sperimentazione erano: 9 confrontare il comportamento sotto carichi ciclici e monotoni delle pareti; 9 verificare l’effetto di un pannello interno in GWB; 9 studiare l’effetto delle aperture; 9 confrontare il comportamento di diversi materiali di rivestimento e controventi a croce; 9 ricavare informazioni necessarie per la calibrazione di un modello agli elementi finiti. Gli autori conclusero che: ¾ il comportamento isteretico delle pareti è caratterizzato da un effetto pinching elevato e dunque da una ridotta capacità di dissipare energia; ¾ aggiungendo pannelli GWB si ha un incremento della resistenza e della rigidezza. Branston et al (2003) Gli autori eseguirono sei prove cicliche e sei prove monotone su pareti in scala reale realizzate con aste in acciaio e pannelli OSB o PLY. Lo scopo della ricerca era quello di riprodurre i risultati di alcune prove eseguite da Serrette et al. (1996a) e COLA-UCI (2001) con l’obiettivo di studiare il comportamento delle pareti sotto carichi laterali e fornire delle direttive per il progetto delle strutture in acciaio con profili avente sezione soggette a sisma. Gli autori dai risultati delle prove monotone conclusero che c’era una differenza di prestazioni delle pareti nei due diversi programmi di ricerca, differenza che poteva essere attribuita in generale alle differenze nelle proprietà dei materiali usati. Branston et al. (2004) Gli autori eseguirono quarantatre prove su pareti con sette diverse configurazioni, prevedendo tre prove cicliche e tre monotone per ogni configurazione. Ogni 26 Capitolo II gruppo di pareti si differenziava per il tipo di rivestimento e per la spaziatura delle connessioni. I principali obiettivi della sperimentazione erano: 9 determinare informazioni utili per il progetto delle pareti; 9 determinare un fattore di resistenza per le pareti che potesse essere applicato ad un valore nominale della resistenza per ottenere una resistenza ridotta in accordo con il calcolo agli stati limite; 9 studiare i diversi approcci per l’interpretazione dei risultati delle prove e scegliere un metodo adatto con cui determinare il limite di snervamento e altri parametri necessari alla progettazione; Le conclusioni dedotte dagli autori furono le seguenti: ¾ come valori di progetto della resistenza e della rigidezza, per pareti identiche a quelle sottoposte a prova, possono essere adottati i valori medi sperimentali; ¾ è consigliabile nella progettazione agli stati limite un coefficiente di resistenza pari a 0,7 ; ¾ il rapporto tra il limite convenzionale di snervamento determinato e la massima resistenza misurata è approssimativamente di 1,2. Chen (2004) Il programma sperimentale prevedeva 46 prove su pareti sottoposte a differenti protocolli di carico. Le pareti campione avevano diverse configurazioni in cui a variare erano il tipo di rivestimento, la larghezza della parete e la spaziatura tra le connessioni. I principali obiettivi della sperimentazione erano: 9 determinare le caratteristiche prestazionali delle pareti con particolare riferimento ai seguenti parametri: la massima resistenza e la forza di snervamento: la rigidezza elastica; la capacità di dissipare energia e la duttilità; la risposta forza-spostamento. 9 proporre un adeguato modello analitico per la stima della resistenza della parete e del relativo spostamento. I risultati delle prove consentirono di trarre le seguenti conclusioni: Stato dell’arte ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ 27 la resistenza ultima e la rigidezza elastica aumentano all’aumentare del numero di viti lungo il perimetro della parete, a parità di rivestimento e di rapporto di forma; al variare solo del rapporto di forma la resistenza rimane più o meno costante sia nelle prove monotone che in quelle cicliche; il valore della resistenza misurato nelle prove cicliche è generalmente minore (in media dell’8%) di quello misurato nelle prove monotone eseguite sulle pareti aventi la medesima configurazione; la rigidezza elastica Ke aumenta all’aumentare della lunghezza della parete; la duttilità diminuisce al diminuire della spaziatura delle connessioni; la dissipazione di energia aumenta al diminuire della spaziatura tra le connessioni e all’aumentare della lunghezza della parete. Morgan et al. (2002) Gli autori eseguirono prove cicliche e monotone su quattro gruppi di pareti realizzate con profili di acciaio di piccolo spessore e pannelli in OSB,SSS e GWB. L’obiettivo della sperimentazione era quello di ampliare i dati sulle prestazioni delle strutture in CFSSSW. Dai risultati dei test fu possibile osservare che le pareti con doppio rivestimento hanno una resistenza maggiore del 70-75% di quelle rivestite con un singolo pannello. Tian et al. (2004) Il programma sperimentale prevede prove su pareti con differenti sistemi di controventi (con pannelli in OSB e in CPB, con controventi a croce X-B). L’obiettivo della ricerca è quello di studiare l’effetto dei differenti sistemi di controventi sulla resistenza e sulla rigidezza della parete. Le conclusioni dedotte dai risultati delle prove furono: ¾ le pareti senza alcun sistema controventante hanno una resistenza molto minore delle stesse pareti con controventi; 28 Capitolo II ¾ le pareti con X-B, eccetto quelle controventata solo su un lato, presentano pressappoco la stessa resistenza di quelle con i pannelli CPB e OSB che presentano gli svantaggi di essere più pesanti e costosi; ¾ per le pareti controventate con i pannelli è possibile incrementare la resistenza diminuendo la spaziatura tra le connessioni o aumentando lo spessore del rivestimento; ¾ la larghezza delle fasce di acciaio controventanti non influenza la resistenza della parete, mentre incide significativamente sulla rigidezza. Lo spostamento laterale della parete diminuisce drasticamente all’aumentare della larghezza delle fasce. Serrette et al. (2004) Gli autori eseguirono prove su 8 pareti aventi quattro configurazioni diverse e rivestite su un solo lato con pannelli OSB e SSS collegati alle aste in acciaio sagomato a freddo con adesivo strutturale e spillette di acciaio. I risultati della sperimentazione possono così essere sintetizzati: ¾ le pareti con pannelli in OSB presentano una risposta carico-spostamento approssimativamente lineare fino al valore massimo della forza, a partire dal picco si ha poi un rapido decadimento della resistenza; ¾ le pareti con pannelli SSS presentano un comportamento non lineare con un meno rapido decadimento della forza al di là del valore massimo; ¾ l’uso degli adesivi strutturali con le spallette di acciaio risulta soddisfacente. Al-Kaharat (2005) Furono sottoposte a prove monotone e cicliche pareti aventi tre diverse configurazioni per un totale di sedici prove. Le pareti campione erano controventate con controventi X-B. Gli obiettivi della ricerca furono: 9 studiare il comportamento delle pareti controventate con X-B e sottoposte a carichi laterali; 9 operare un confronto tra i parametri prestazionali quali la resistenza ,la rigidezza, la duttilità, la dissipazione di energia calcolati prevedendo che il collasso fosse dovuto allo snervamento delle fasce di controventi (in accordo col metodo del capacity design) e quelli risultanti dalle prove. Stato dell’arte 29 Dai risultati dei test fu possibile concludere che: ¾ le pareti non erano capaci di mantenere il livello di carico corrispondente allo snervamento, eccetto le pareti con la minima larghezza delle fasce di controventi; ¾ a causa del fatto che le pareti non erano state progettate col metodo del capacity design, il collasso non era governato dallo snervamento dei controventi bensì, nella maggior parte delle pareti campione, dall’elevato danneggiamento in corrispondenza dell’attacco hold-down-montanteguida. Boudreault (2005) Il programma sperimentale prevedeva 20 prove monotone e cicliche secondo diversi protocolli di carico su pareti realizzate con aste di acciaio e pannelli in CSP e DFP (Douglas Fir Plywood). I principali obiettivi della sperimentazione furono: 9 ricavare informazioni utili per il progetto delle pareti; 9 determinare un modello analitico per descrivere il legame isteretico forza spostamento delle pareti CFSSSW rivestite con pannelli di legno soggette a carichi ciclici. Blais (2006) Il programma sperimentale prevedeva sei prove (di cui tre monotone e tre cicliche) su tre diverse configurazioni di pareti realizzate con aste di acciaio di piccolo spessore e rivestite con pannelli in OSB dello spessore di 9mm. I principali obiettivi della ricerca furono: ¾ determinare valori per la progettazione delle pareti usando il metodo dell’energia equivalente; ¾ calibrare un modello isteretico per ciascuna delle pareti sottoposte a prova; ¾ eseguire un’analisi pushover sul modello della parete per validarne la sua applicabilità. ¾ 30 Capitolo II 2.2 Analisi critica dei principali fattori comportamentali La resistenza di edifici con struttura controventata in cold-formed sotto carichi orizzontali è determinata dal comportamento del sistema resistente formato dai diaframmi orizzontali e dai montanti verticali delle pareti. Se i diaframmi e i montanti delle pareti sono controventati mediante pannelli strutturali e/o con controventi, il comportamento di tali componenti strutturali influenza la resistenza a carichi laterali dell’intera struttura. Analizzando i risultati ottenuti dai numerosi programmi sperimentali presi in considerazione nel precedente paragrafo si può osservare che i principali fattori che influenzano il comportamento a taglio di tali strutture sono: Rivestimento ( tipo, spessore, orientamento) Intelaiatura (dimensioni delle aste, spessori ed interassi, presenza di controventi ad X) Connessioni (tipo, dimensioni ed interassi) Geometria ( rapporto di forma, aperture) Tipo di carico (monotono o ciclico) Tecnica di costruzione e dettagli dell’ancoraggio Il loro effetto sul comportamento a taglio di tali pareti viene sintetizzato di seguito. 2.2.1 Rivestimento Gli effetti sul comportamento di tali strutture della differente tipologia di rivestimento e dello spessore è stato studiato da Tarpy (1980), Tarpy & Girard (1982), Serrette et al. (1996a, b, 1997a, b), Salenikovich et al. (1999), Dubina & Fulop (2002), Branston (2004), Chen. (2004).Lo studio comprende murature con PLY, OSB, GWB, GSB, FBW, CP, SSS, SCS, e DFP. Per analizzare la differente capacità portante associata al differente tipo di rivestimento e spessore, sono stati messi a confronto valori di resistenza ottenuti da esperimenti esistenti e riportati in tabella 2.2. Questi valori sono stati normalizzati rispetto al valore della resistenza di una parete con pannello di rivestimento in OSB da 11.1mm. Da tale tabella si può osservare che il PLY fornisce una resistenza leggermente maggiore dell’OSB (circa il 10%), mentre quella del GWB e del GSB e molto più bassa di quella dell’OSB. Inoltre, uso combinato di pannelli OSB e GWB comporta un incremento di resistenza di circa il 40%, infine i rivestimenti in SSS presentano una resistenza leggermente più bassa di quella dell’OSB. Stato dell’arte 31 Sheathing type and thickness No of specimens Average Standard deviation OSB t=11.1mm 1.00 PLY t=11.9mm 13 1.10 0.09 GWB t=12.7mm + GWB 2 0.83 0.01 t=12.7mm OSB t=11.1mm+GWB 4 1.39 0.58 t=12.7mm SSS t=0.46mm 1 0.91 SSS t=0.69mm 3 0.86 0.12 GWB t=12.7mm+GSB 2 0.78 0.36 t=12.7mm +:double sheathing (internal and external sheathings) t: thickness Tabella Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..1 Resistenza a carichi laterali normalizzata per differenti tipi di rivestimento e spessore Serrette & Ogunfunmi (1996) e Serrette et al. (1994, 1997a) esaminarono anche l’influenza dell’orientamento del rivestimento e la presenza di un irrigidimento a metà altezza della parete e collegata al “blocking”. Un confronto tra la resistenza di pareti con rivestimento orientato verticalmente ed orizzontalmente, con e senza “blocking”, è riportato nella figura 2.1. In particolare, tale confronto dimostra che le pareti con pannelli di rivestimento orientate parallelamente ai montanti fornisce la stessa resistenza di quelle con pannelli orientati perpendicolarmente ai montanti con presenza di “blocking”, mentre l’assenza di tali elementi comporta nelle pareti con rivestimento orientato perpendicolarmente ai montanti una riduzione di resistenza di oltre il 50%. 32 Capitolo II 30 VERTICAL HORIZONTAL + SOLID BLOCK HORIZONTAL GYP-T2 PLY-T6 7 10 Serrette et al . (1997a) GYP-T1 Serrette et al . (1997a) PLY-T4 PLY-T7 Serrette et al . (1994) 6 8 15 Serrette et al . (1997a) OSB-T4 OSB-T5 20 Serrette et al . (1996a) 1A2,1A3 1A5,1A6 Ultimate shear strength 25 [kN/m] 5 0 OSB OSB PLY PLY GWB+GWB Figura Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..1 Influenza dell'orientamento del rivestimento 2.2.2 Intelaiatura L’effetto della dimensione dei montanti, dello spessore delle sezioni, e l’interasse tra i montanti è stato studiato da Tarpy & Girard (1982), Tissel (1993) e Serrette et al. (1997b). Tale studio indica che l’uso di sezioni con spessore maggiore e accoppiate sull’anima consente lo svilupparsi della completa resistenza delle pareti. Inoltre la riduzione dell’interasse dei montanti non comporta un incremento di resistenza. Lo studio del contributo di piatti di controvento all’interno delle pareti fu condotto da Serrette & Ogunfunmi (1996), Serrette et al. (1997b), Gad et al. (1999a) e Tian et al (2004), in particolare Serrette et al conclusero che la presenza di tali elementi non è particolarmente influente sulla resistenza a carichi laterali. Dallo studio condotto da Tian et al (2004) si conclude che la presenza di controventi ad X su entrambi i lati della parete genera un incremento di resistenza rispetto ad un solo controvento su un solo lato, mentre l’utilizzo di una configurazione con doppio controvento su entrambi i lati non influisce molto sulla resistenza rispetto al caso precedente; in ogni caso tali controventi generano risultati prossimi a quelli con altra tipologia di controvento (con pannelli di rivestimento ecc…). Stato dell’arte 2.2.3 33 Connessioni Molti studi sono stati condotti sull’effetto della tipologia delle viti, della dimensione e dell’interasse tra di loro, i principali autori che hanno condotto tali ricerche furono Tarpy & Hauenstein (1978), Tarpy (1980), Tarpy & Girard (1982), Tissel (1993), Serrette et al. (1996a, b, 1997a, b), Gad et al. (1999a), COLA-UCI (2001). Tali studi mostrarono che la riduzione di interasse delle connessioni provoca un miglioramento della resistenza delle pareti, inoltre da tale ricerca viene fuori che i pannelli in PLY con spessore 11.9mm o OSB da 11.1mm possono essere connessi a profili con spessori che vanno da 0.84mm a 1.09mm in maniera ottimale mediante viti 4.2x25mm autoperforanti con testa piatta o a corno, mentre per pannelli di cartongesso si possono usare in maniera ottimale viti autoperforanti da 3.5x25.4mm con testa a corno. I risultati sopra esposti sono stati confermati anche da studi recenti condotti da Chen (2004), Branston (2004), Morgan et al (2002). 2.2.4 Geometria McCreless & Tarpy (1978), Tarpy & Girard (1982), Serrette et al. (1996a, 1997b), Chen (2004) e Morgan et al. (2002), studiarono l’effetto della variazione del rapporto di forma delle pareti(altezza/larghezza). Il valore della resistenza a carichi laterali in relazione al rapporto di forma viene riportata nella figura 2.2. Da tale figura viene fuori che il rapporto di forma non influisce molto sulla resistenza ultima quando questi varia tra 0.3 e 2, mentre in accordo con Serrette et al. (1997b) la resistenza a carichi laterali diminuisce sensibilmente quando tale rapporta varia da 2 a 4. Il centro di ricerca NAHB (1997), Salenikovich et al. (1999) e Dubina & Fulop (2002), esaminarono l’influenza delle dimensioni delle aperture. La resistenza a carichi laterali ottenuta nei test sopra esposti è stata messa in relazione al rapporto di rivestimento (r) nella figura 2.3, dove r è definito dalla seguente espressione: 1 r= Ao 1+ h ∑ Li in cui: Ao rappresenta l’area complessiva dell’apertura; h l’altezza della parete ; 34 Capitolo II Li le lunghezze di tutti i segmenti di parete privi di aperture. Nella figura 2.3 si può notare che una riduzione di tale rapporto comporta un aumento della resistenza a carichi laterali delle pareti. Il centro di ricerca NAHB, Salenikovich et al. Investigarono anche sulla attendibilità del metodo di calcolo PSW, originalmente sviluppato per le strutture di legno (Sugiyama & Matsumoto 1994), anche per le strutture CFSSSW. In particolare conclusero che tale metodo sottostimava a vantaggio di sicurezza la resistenza della parete. 35 Stato dell’arte Pannello GWB GWB 101.6 Pannello SSS GWB 177.8 GWB203.2 GWB 101.6;305 A SSS152 C SSS094 50.8 Ultimate shear strength 8 0.35 0.30 0.25 M+02-12 0.20 M+02-14 0.15 M+02-20,21 M+02-13 6 M+02-15 4 M+02-17 3 M+02-16 0.10 M+02-11 2 1 0.00 0 0.5 S+97b-6 S+97b-8 5 0.05 0.0 Ultimate shear strength [kN/m] 7 M+02-18,19 1.0 1.5 2.0 2.5 M+02-10 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 H/L Doppio pannello GWB GWB305+GWB305 M 4.0 4.5 H/L Pannello OSB OSB152 M GWB305+GWB305 M OSB102 M OSB51 M OSB152 M OSB51 M Ultimate shear strength [kN/m] 35 8.00 M78-10 M78-9 M78-3 M78-1 M78-7 M78-8 TG82-1 M78-11 TG82-2 M78-5 M78-4 M78-6 7.00 6.00 5.00 4.00 S+97b-12 30 S+97b-5 Ultimate shear strength [kN/m] S+96a-7 25 S+97b-20 S+96a-5 20 3.00 15 2.00 10 1.00 5 S+96a-3 S+97b-4 S+96a-4 S+96a-2 S+97b-3 0.00 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 H/L 0 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0 3.5 4.0 H/L 4.5 Pannello CSP CSP152 M CSP101.6 M CSP101.6 C CSP152 C Ultimate shear strength [kN/m] 25 20 C+04-17A-17B-17C C+04-31A-31B-31C-31D31E-31F 15 C+04-18A-18B-18C C+04-32A-32B-32C C+04-29A-29B-29C C+04-15A-15B-15C C+04-16A-16B-16C C+04-30A-30B-30C 10 5 0 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 H/L 5.0 M78: McCreless & Tarpy (1978); TG82: Tarpy & Girard (1982); S+96a: Serrette et al. (1996a); S+97a: Serrette et al. (1997a) ; M+04: Morgan et al. (2002); C+04: Chen (2004) H: height of the wall; L: length of the wall Figura Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..2 Influenza del rapporto di forma per vari materiali 36 Capitolo II N97: NAHB Research Center (1997); S+99: et al. (1999); FD02: Dubina & Fulop(2002) -m: monotonic test; -c: cyclic test ρ =1/(1+Ao/HΣLi): sheathing area ratio Ao: total area of openings; H: height of the wall; Li: length of the full height wall segment Figura Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..3 Influenza delle aperture 2.2.5 Tipologia di carico L’effetto di carichi ciclici sulla resistenza a carichi laterali, sulla rigidezza e sulla duttilità di pareti rivestite è stato condotto da Serrette et al. (1996a, b and 1997b), Salenikovich et al. (1999), COLA-UCI (2001), Dubina & Fulop (2002), Branston et al. (2003), Branston (2004) e Chen (2004). I risultati di tali studi mettono in evidenza una riduzione di resistenza a carichi laterali rispetto ai carichi monotoni. Nella figura 2.4 viene mostrato il confronto tra i risultati ottenuti mediante prove cicliche e monotone su provini nominalmente identici. I risultati ottenuti mostrano una riduzione di resistenza a carichi laterali tra la prova ciclica e quella monotona di circa il 10%, inoltre una tipica risposta a prova ciclica sottoforma di curva forza spostamento è caratterizzata da un notevole effetto pinching ed una conseguente riduzione della capacità dissipativa. In figura 2.5 i risultati di una prova ciclica condotta da Branston et al. (2003). S+97b-9,10 S+97b-E5-E6 FD02-OSBI FD02-OSBI OSB B+04-21A,21B,21C B+04-22A,22B,22C B+04-25A,25B,25C B+04-26A,26B,26C X-B SCS+GWB FD02-II FD02-II SCS SSS B+04-9A,9B,9C B+04-10A,10B,10C CSP C+04-17A,17B,17C C+04-18A,18B,18C C+04-33A,33B,33C C+04-34A,34B,34C,34D DFP X-B CSP MONOTONIC DFP OSB CYCLIC S+96a: Serrette et al. (1996a); S+96ab: Serrette et al. (1996a, b); S+97b: Serrette et al. (1997b); S+99: Salenikovich et al. (1999); FD02: Dubina & Fulop (2002); B03: Branston et al. (2003); B+04: Branston (2004); C+04: Chen (2004) figura Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..4 Influenza del carico ciclico 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Ultimate shear strength [kN/m] S+96a-1D7,1D8 S+96ab-OSB7,OSB8 S+97b-7,8 S+97b-E3-E4 S+96a-1D5,1D6 S+96a-OSB5,OSB6 S+96a-1D3,1D4 S+96a-OSB3,OSB4 B+03-OSB4-8 US M- A,B,C B+03-OSB4-8 US C- A,B,C FD02-OSBII FD02-OSBII S+97b-5,6 S+97b-E1,E2 S+99-A monot. Without GWB S+99-A cyc Stab. Without GWB S+99-B monot. S+99-B cyclic stabilized S+99-C monotonic S+99-C cyclic stabilized S+99-D monotonic S+99-D cyclic stabilized S+99-E monotonic S+99-E cyclic stabilized B+04-23A,23B,23C B+04-24A,24B,24C C+04-19A,19B, 19C C+04-20A,20B, 20C C+04-27A,27B, 27C C+04-28A,28B, 28C FD02-III FD02-III S+97b-1,2 S+97b-C1,C2 FD02-I FD02-I FD02-IV FD02-IV S+97b-13,14 S+97b-F1,F2 B+04-7A,7B,7C B+04-8A,8B,8C C+04-15A,15B,15C C+04-16A,16B,16C C+04-29A,29B,29C C+04-30A,30B,30C C+04-31A,31B,31C,31D,31E,31F C+04-32A,32B,32C B+04-11A,11B,11C B+04-12A,12B,12C B+04-13A,13B,13C B+04-14A,14B,14C A 05-1A/M,1B/M,1C/M A 05-2A/C,2B/C,2C/C A05-3A/M,3B/M,3C/M A05-4A/C,4B/C,4C/C A05-5A/C,5B/C,5C/C A05-6B/C B05-1/D,E,F B05-4/A,B,C B05-5/A,B,C,D B05-6/A,B,C,D B 06-41A,B,C B 06 42-A,B,C B06-43/A,B,C B06-44/A,B,C B06-45/A,B,C B06-46/A,B,C 37 Stato dell’arte 38 Capitolo II Figura Errore. Nel documento non esiste testo dello stile specificato..5 Risposta della prova ciclica OSB 4-8 US C-A condotta da Branston et al. (2003) 2.2.6 Tecnica costruttiva e dettagli di ancoraggio Lo studio sull’influenza delle tecniche costruttive e dei dettagli di ancoraggio fu condotto da Tarpy & Hauenstein (1978), Tarpy (1980), Tarpy & Girard (1982), NAHB Research Center (1997) e Gad et al. (1999a). Pressoché tutti gli autori sopra citati mettono in evidenza la forte influenza dei dettagli costruttivi e soprattutto del sistema di ancoraggio alla fondazione sulla resistenza a carichi laterali di tali strutture, infatti se i carichi di trazione non sono direttamente trasmessi dai montanti di estremità alla fondazione tramite elementi rigidi, come sistemi hold-down o clip d’angolo, si ha una forte inflessione della guida la cui rottura riduce notevolmente la resistenza e la rigidezza della parete. Le indagini sperimentali 39 III. LE INDAGINI SPERIMENTALI In questo capitolo verrà fornita una descrizione dell’attività sperimentale condotta da Fiorino (2003) su una struttura in cold-formed rivestita con pannelli di OSB e GWB a la descrizione della campagna sperimentale condotta sui collegamenti tra pannelli e profili. Si precisa che le prove sulle connessioni sono state condotte in due fasi: nella prima , già conclusa, si è investigato il comportamento a taglio dei collegamenti tra i profili e pannelli in OSB e GWB, mentre la seconda fase, ancora in corso, prevede prove su collegamenti tra profili e pannelli di CP. 3.1 Prove sperimentali al vero su sottostrutture in cold-formed Il programma di ricerca analizzato prevede due prove sperimentali condotte su due sottostrutture in CFSSSW nominalmente identiche, una sottoposta a prova monotona ed una a prova ciclica. 3.1.1 Descrizione del provino Le caratteristiche dei provini utilizzati sono mostrate in figura 3.1.a e 3.1.b in particolare la figura 3.1.a mostra un disegno del provino mentre la figura 3.1.b mostra le varie fasi di assemblaggio. La sottostruttura è una soddisfacente rappresentazione di un tipico sistema i resistente a carichi laterali di una struttura residenziale controventato con pannelli strutturali. Dettagli costruttivi sono riportati in figura 3.2 e 3.3, in particolare la figura 3.2.a mostra un disegno del dettaglio dell’ancoraggio dei montanti di bordo alla fondazione. Nella figura 3.2.b viene mostrato la fase di installazione dei connettori hold-down. La figura 3.3 invece, mostra un dettaglio della connessione tra travetti e montanti. I provini sono dotati di pareti lunghe 2400mm ed alte 2500mm realizzate con una guida superiore ed inferiore con sezione ad U non irrigidita 100x40x1.00 mm, i montanti interni realizzati con un'unica sezione, mentre quelli di estremità sono realizzati con doppio profilo accoppiato sull’anima tutti con sezione a C irrigidita delle dimensioni 100x50x10x1.00mm.L’interasse tra i montanti e di 600mm. Il solaio e realizzato con travetti con sezioni a C irrigidite 260x40x10x1.50mm con interasse 600mm e campata 2000mm. 40 CapitoloIII I travetti sono chiusi alle estremità da guide realizzate con sezioni a U non irrigidite 260x40x1.00mm. (a) disegno del provino (b) montaggio del provino Figura 3.1 Vista globale tridimensionale della sottostruttura intermediate stud end stud hold-down connector shear anchor hold-down anchor stud track X-bracing (a) Dettaglio di ancoraggio (b) Installazione hold-down Figura 3.2 Dettaglio della connessione hold-down 41 Le indagini sperimentali joist track floor OSB panel bearing stiffener stud track joist wall OSB panel end stud wall GWB panel X-bracing Figura 3.3 Dettaglio connessione tra montante e travetto Tutte le membrature in cold-formed (figura 3.4) sono realizzate con acciaio FeE350G zincato (EN 10142 2002) con resistenza 420 MPa e tensione di snervamento 350 MPa. Il rivestimento esterno di pareti e solaio sono realizzati con pannelli in OSB tipo 3 (EN 300 1997). Lo spessore dei pannelli usati per le pareti è 9.0mm mentre per il solaio sono stati usati pannelli da 18.0mm; il rivestimento interno è realizzato con pannelli di GWB da 12.5mm (ISO 6308 1980)prodotti dalla BPB ITALIA.I pannelli sono stati installati con orientamento verticale.Nella figura 3.5 a e b sono mostrati entrambi i pannelli. Le connessioni tra acciaio e acciaio sono realizzate con viti autoperforanti da 4.2x13mm, mentre per la connessione dei pannelli in OSB e GWB ai montanti sono state usate viti autoperforanti rispettivamente da 4.2x25mm e 3.5x25mm, l’interasse delle connessioni sul bordo è di 150mm mentre all’interno del pannello è di 300mm. Per la connessione tra il rivestimento e i travetti del solaio sono stati usate viti autoperforanti 4.2x38mm. La fondazione è stata simulata con due travi rettangolari in calcestruzzo 280x380mm, la connessione dei montanti di bordo con la fondazione è stato realizzato tramite ancoraggi hold-down mostrati in figura 3.7. In particolare, per il trasferimento dei carichi orizzontali alla fondazione sono stati usati ancoraggi a taglio da 8.0mm con sistema di trasferimento del carico del tipo meccanico (figura 3.8.a) mentre per la connessione dell’hold-down alla fondazione sono stati usati ancoraggi con sistema di trasferimento del carico ad adesivo (figura 3.8.b). 42 CapitoloIII (1) (2) (5) (3) (4) (1) irrigidimenti; (2) montanti; (3) guide montanti; (4) travetti; (5) guide travetti Figura 3.4 Profili in CFS adoperati (2) (1) (b) GWB prodotti dalla BPB ITALIA (a) (1) OSB per le pareti; (2) OSB per il solaio prodotti dalla KRONO FRANCE Figura 3.5 Rivestimenti (1) (2) (3) (4) (1) 3.5x25mm bugle head; (2) 4.2x32mm flat head; (3) 4.2x25mm flat head; (4) 4.2x13mm modified truss head. Figura 3.6 Viti autoperforanti 43 Le indagini sperimentali Figura 3.7 Connettori hold-down (1) (2) Adhesive-bonded anchors (1) HIT-RE 500; (2) HIS-N(8.8) M20 HST M8 mechanical anchors 3.5x25mm bugle head. Figura 3.8 Ancoraggi a taglio (a) e ancoraggio per l’hold-down (b) Tutti i componenti del provino sono stati progettati con il principio del capacityi design, in modo da indurre la rottura nelle connessioni tra pannelli e intelaiatura. Per questa ragione gli ancoraggi a taglio e dell’hold-down sono stati progettati in modo da evitarne la rottura a taglio o l’estrazione dell’ancoraggio. L’utilizzo della doppia sezione nei montanti di estremità si è resa necessaria per evitare la rottura o l’instabilità dei montanti di estremità. La stabilità complessiva della struttura nella direzione ortogonale alle pareti è stata ottenuta mediante l’utilizzo di controventi ad X (figura 3.1.a, 3.2.a e 3.3). Altri dettagli sul provino sono riportati nella tabella 3.1 44 CapitoloIII Cold formed steel (CFS) members FeE350G (S350GD+Z/ZF) hot dipped galvanized (zinc coated) steel Steel grade (Nominal yield strength fy=350MPa; nominal tensile strength ft=420MPa) Studs C 100x50x10x1.00mm (2400mm long) (by GUERRASIO) Wall members Tracks U 100x40x1.00mm (2700mm long) (by GUERRASIO) Joist C 260x40x10x1.50mm (2200mm long) (by GUERRASIO) Floor tracks U 260x40x1.00mm (2700mm long) (by GUERRASIO) members Bearing stiffeners C 100x50x10x1.00mm (260mm long) (by GUERRASIO) Sheathings 1200x2500x12.5mm (width x height x thickness) GWB vertically oriented Interior Wall (PLACOLAST PLACO by BPB ITALIA) sheathings 1250x2500x9.0mm Type 3 OSB vertically oriented (KRONOPLY 3 by Exterior KRONO FRANCE) 1250x2500x18.0mm Type 3 OSB vertically oriented (KRONOPLY 3 by Floor sheathing KRONO FRANCE) Concrete beams foundation Concrete type C20/25 (characteristic strength on a cube 150x150x150mm fck,cube=25MPa) Dimensions 380x280mm rectangular section (3590mm long) Frame-to-foundation connections Hold-down Purposely-designed welded steel hold-down connector Hold-down anchors HIT-RE 500 with HIS-N(8.8) M20 adhesive-bonded anchors (by HILTI ITALIA) Shear anchors HST M8 mechanical anchors (by HILTI ITALIA) spaced at 100mm Steel-to-steel connections 4.2x13mm (diameter x lenght) modified truss head self drilling screws (by CFS members TECFI s.r.l.) CFS members-to-hold 6mm diameter bolts down connector Steel-to-Sheathing connections 3.5x25mm bugle head self drilling screws (by TECFI s.r.l.) spaced at Interior 150mm at the perimeter and at 300mm in the field Walls 4.2x25mm flat head self drilling screws (by TECFI s.r.l.) spaced at 150mm Exterior at the perimeter and at 300mm in the field 4.2x32mm flat head self drilling screws (by TECFI s.r.l.) spaced at 150mm Floor for sheathing-to-track connections and at 250mm for sheathing-to-joist connections Tabella 3.1 Dati costruttivi e materiali usati per l'assemblaggio della sottostruttura 3.1.2 Sistema di prova I carichi applicati sono di due tipi: carico verticale e carico laterale. La sottostruttura in CFSSSW simula il comportamento di una sezione rettangolare di un edificio con dimensioni in pianta 3.6x4.2m. Il carico verticale totale applicato vale 45 kN, tale carico equivale al peso proprio (include copertura, solaio e pareti), carico da neve e sovraccarico. Le indagini sperimentali 45 Il carico orizzontale è applicato all’altezza del solaio tramite due attuatori servo idraulici caratterizzati da uno spostamento limite di 500mm per un carico massimo di 500 kN. Il carico concentrato degli attuatori viene trasferito al solaio tramite una struttura che lo trasforma in un carico uniformemente distribuito, tale struttura, mostrata nella figura 3.9, è realizzata con profili laminati longitudinali e trasversali. In particolare quattro profili CPN100 trasversali vengono posizionati sul rivestimento del solaio, tra il rivestimento del solaio e i travetti, sempre in posizione trasversale sono posizionati due profili CPN100 alle estremità, mentre nella parte interna vengono disposti due piatti in acciaio. Il collegamento tra i profili trasversali superiori ed inferiori viene realizzato con due bulloni da 8.0mm con interasse 250mm, in tale modo il rivestimento del solaio viene racchiuso da tale sistema. In direzione longitudinale sono stati inseriti quattro profili HEA100 (due per lato), questi profili sono stati collegati ai profili trasversali mediante quattro bulloni da 14.0mm per ogni nodo come mostrato in figura 3.9. I trasduttori di carico saranno vincolati in posizione orizzontale e mantenuti con una guida posizionata tra l’attuatore ed il bordo delle travi longitudinali in modo da trasferire alla struttura esclusivamente carichi orizzontali. Questo apparato di prova permette di analizzare la capacità del solaio a trasmettere il carico alle pareti ed analizzare il collasso delle connessioni verticali tra montanti e rivestimento. La figura 3.10 mostra una vista globale del provino. 46 CapitoloIII CNP100 HEA100 No. 2 - 8mm diameter bolts spaced at 250mm on center No. 4 14mm diameter bolts HEA100 CNP100 Flat strap 100x6mm Figura 3.9 Sistema di trasferimento del carico 47 Le indagini sperimentali Wall 2 Wall 1 Sliding-hinge Rotational-hinge Figura 3.10 Sistema di prova 3.1.3 Strumentazione Per la misura degli spostamenti durante le prove sono stati usati quattordici trasduttori (LVDT) e disposti sul provino come mostrato nella figura 3.11. In particolare, cinque trasduttori sono stati posizionati ai bordi delle pareti (figura 3.11.a) per misurare gli spostamenti orizzontali di cui il trasduttore w1 misura lo spostamento orizzontale della parte alta della parete, i trasduttori w2 e w3 misurano lo spostamento della base della parete, mentre i trasduttori w4 e w5 misurano gli spostamenti verticali della base della parete. I trasduttori (f1 e f2) sono stati posizionasti all’estremità delle travi di fondazione (figura 3.11.a) per misurare gli spostamenti orizzontali, infine due trasduttori d1 e d2 sono stati posizionati all’altezza del solaio (figura 3.11.b). Per la misura degli spostamenti orizzontali del solaio (d1 e d2) e della parete (w1 e w2) sono stati usati trasduttori con corsa massima di 250mm e una tolleranza di 0.02mm. Per misurare gli spostamenti orizzontali della fondazione (f1 e f2) sono stati usati trasduttori con corsa massima di 100mm con tolleranza 0.01mm, infine per gli spostamenti verticali del muro (w4 e w5) sono stati usati trasduttori con corsa massima 20mm e con tolleranza 0.01mm. 48 CapitoloIII Solo sulla parete due sono stati posizionati due in clinometri con campo di misura 20° e con tolleranza 0.02° (i1 e i2) necessari alla misurazione dell’angolo formato dai montanti di bordo ed il piano orizzontale. Il carico viene misurato mediante una cella di carico. I dati sono stati acquisiti a 20Hz (un dato ogni 0.05 secondi). a a2 Wall 2 d2 w1 w4 w5 w3 w2 i1 i2 d1 f1 a1 (a) Walls Wall 1 (b) Floor carico applicato (No. 2) LVDT (No. 14) inclinometro (No. 2) Figura 3.11 Strumentazione 3.1.4 Risultati prova monotona In regime di carico monotono, il provino è stato soggetto ad un progressivo aumento dello spostamento orizzontale, in particolare la procedura di carico monotono è stata sviluppata in due fasi. Nella prima fase sono stati applicati spostamenti di 2, 4, 6 e 10mm al termine di ogni spostamento applicato, il provino viene scaricato. Nella seconda fase il provino è stato portato ad uno spostamento orizzontale di 150mm senza applicare una fase di scarico. Per tale protocollo di carico è stata usata una velocità di prova di 0.10mm/sec fino allo spostamento di 10mm dopo di che la velocità di prova è stata portata a 0.20mm/sec. Il comportamento globale della struttura è rappresentata da una relazione tra la resistenza unitaria misurata (v) e lo spostamento (d) del provino. In particolare i valori di v e d sono definiti dalle relazioni: V + V2 v= 1 Lt 49 Le indagini sperimentali d= d1 + d 2 2 dove: V1 e V2 sono le forze misurate dagli attuatori a1 e a2; d1 e d2 sono gli spostamenti orizzontali misurati tramite gli attuatori a1 e a2. Lt =4800mm è la lunghezza totale delle pareti. La curva della risposta v-d e mostrata nella figura 3.12 20 v (kN/m) 2 Experimental lateral strength (vEXP = 18.5kN/m) 18 Estimate lateral strength (vR = 17.9kN/m) 16 14 12 Acting seismic force (vS = 11.0kN/m) 1 10 8 6 3 4 4 2 d (mm) 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 Figura 3.12 Risposta sperimentale della sottostruttura. Nella figura 3.12 è possibile individuare quattro punti fondamentali: nel primo punto lo spostamento laterale arriva a 10mm. A questo punto, le connessioni nel pannello di OSB subiscono una rotazione rispetto al piano di applicazione, mentre le connessioni nel pannello di GWB iniziano a rompersi. A tale livello di spostamento, le deformazioni del muro e delle connessioni non sono evidenti come mostrato nella figura 3.13; nel secondo punto si può individuare la massima resistenza della sottostruttura (in corrispondenza di uno spostamento di 38mm). A tale livello di carico la rotazione delle viti nel pannello di OSB e la rottura del pannello di GWB risultano essere più evidente come mostrato nelle figure 3.14.b e c rispettivamente. La deformazione globale della struttura può essere osservata nella figura 3.14.a. 50 CapitoloIII nel terzo punto corrispondente ad uno spostamento laterale di 80mm si può osservare che le connessioni iniziano a penetrare nei pannelli, come mostrato nella figura 3.15.c e d. a questo punto a causa della rotazione del rivestimento, il lato superiore dei pannelli di GWB urtano contro i travetti come mostrato nella figura 3.15.b.probabilmente tale fenomeno produce la resistenza residua costante tra lo spostamento di 70 e 110mm; nel quarto punto corrispondente ad uno spostamento di 130mm, le teste delle viti sono completamente fuoriuscite dai pannelli di rivestimento come mostrato nella figura 3.16.c e d. Il completo distacco del pannello dal profilo può essere osservato nella figura 3.16.b. (a) Deformazione della parete (b) Deformazione delle connessioni in (c) Deformazioni delle connessioni in GWB OSB Figura 3.13 Provino alla condizione di spostamento 10mm (punto 1) Per tutti i livelli di spostamento, l’evoluzione della deformazione del provino risulta coerente con il meccanismo di collasso delle connessioni, infatti l’intelaiatura si deforma a parallelogramma mentre i pannelli ruotano rigidamente come mostrato nella figura 3.13.a, 3.14.a, 3.15.a e 3.16.a. Inoltre non sono stati osservati fenomeni di instabilità dei montanti, né deformazioni delle connessioni tra il rivestimento del solaio e i travetti durante tale prova. 51 Le indagini sperimentali Al contrario , le guide dei travetti hanno subito fenomeni di instabilità per spostamenti intorno ai 30mm, infine sia negli ancoraggi a taglio che in quelli a trazione non sono stati notati danneggiamenti. (a) Deformazione della parete (b) Deformazione delle connessioni in OSB (c) Deformazione delle connessioni in GWB Figura 3.14 Provino alla condizione di massima resistenza (punto 2) 52 CapitoloIII (a) Deformazione della parete (b) Contatto tra pannello di GWB e travetto (c) Deformazione delle connessioni in OSB (d) Deformazione delle connessioni in GWB Figura 3.15 Provino alla condizione di spostamento 80mm (punto 3) 53 Le indagini sperimentali (a) Deformazione della parete (b) Distacco dei pannelli (c) Deformazione delle connessioni in OSB (d) Deformazione delle connessioni in GWB Figura 3.16 Provino alla condizione di spostamento 130mm (punto 4) Nella figura 3.17 sono messe a confronto le curve delle due pareti ottenute dalle letture degli attuatori a1 e a2, da tale figura è possibile osservare: Le pareti forniscono la stessa risposta per spostamenti fino a 30mm mentre per spostamenti più grandi mostrano un comportamento molto differente. La resistenza massima misurata nella parete 1 vale circa 47kN mentre sulla parete 2 vale circa 44kN con uno scarto di resistenza di circa il 7%. La misura dei trasduttori posizionati sul provino viene riportata nella figura 3.18 in termini di curva forza spostamento orizzontale, in particolare nella figura 3.18.a 54 CapitoloIII viene riportata la curva dei trasduttori sulla parete 1 in relazione alla forza letta dall’attuatore a1 mentre nella figura 3.18.b viene riportata la curva dei trasduttori posti sulla parete due in relazione alla forza letta dall’attuatore a2. Analizzando tali figure è possibile osservare che: l’ancoraggio tra la trave di fondazione ed il solaio del laboratorio è ottimo in quanto gli spostamenti misurati dai trasduttori f1 e f2 sono inferiori a 0.2mm; il sistema di trasferimento del carico al solaio del provino risulta efficace, infatti le differenze tra lo spostamento misurato dagli attuatori e quello misurato dai trasduttori posti sul solaio (d1 e d2) sono molto basse, inferiori a 0.9mm; il sistema di trasferimento del carico dal solaio alle pareti risulta molto efficace infatti, lo spostamento relativo tra solaio e pareti è piccolo; in particolare, la differenza tra lo spostamento misurato dai trasduttori posizionati alla testa della parete (w1,1 e w2,1) e quelli sul solaio (d1 e d2) sono inferiori a 4mm. La figura 3.19.a e b mostra la forza misurata dagli attuatori a1 e a2 in relazione agli spostamenti verticali misurati dai trasduttori posizionati alla base della parete (w1,4; w1,5 e w2,4; w2,5), dall’esame di queste curva si può osservare che per entrambe le pareti lo spostamento verticale letto nella zona compressa risulta molto più piccolo di quello letto nella zona di parete tesa, in particolare tale comportamento risulta molto più evidente per grandi spostamenti prossimi alla massima resistenza della parete. 50 kN actuator 1 actuator 2 45 40 35 30 25 20 15 10 5 mm 0 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 Figura 3.17 Confronto tra curva forza spostamento della parete uno e due 55 Le indagini sperimentali 50 kN 45 a1 d1 w1,1 w1,2 w1,3 f1 40 35 30 25 50 a2 d2 w2,1 w2,2 w2,3 f2 40 35 30 25 20 20 15 15 10 10 5 kN 45 5 0 0 20 40 60 80 100 120 mm 140 0 0 20 40 60 80 100 120 mm 140 (a) Parete 1 (b) Parete 2 Figura 0.18 Curva forza spostamento letta sui trasduttori orizzontali 50 45 50 kN w1,4 w1,5 40 45 35 35 30 30 25 25 20 20 15 15 10 10 5 kN w2,4 w2,5 40 5 0 -10 -8 -6 -4 -2 0 2 4 6 mm 8 10 0 -10 -8 -6 -4 -2 0 2 4 6 8 mm 10 (a) Parete 1 (b) Parete 2 Figura 3.19 Curva forza spostamento letta sui trasduttori verticali Le curve osservate nelle figure precedenti risultano affette da spostamenti che non derivano dalla deformabilità delle pareti intesa come somma della deformabilità delle connessioni e della deformabilità tagliante del pannello; a tal proposito occorre depurare tali curve dalle deformabilità aggiuntive L’eliminazione di tali deformabilità viene eseguita in accordo con quanto fatto da Branston (2004) il quale fornisce una espressione dello spostamento al netto delle deformabilità dovute alla traslazione della guida inferiore e alla rotazione rigida della parete, per cui si ha: Δ t = Δ top − Δ base − Δ sollevamento Dove Δ t è lo spostamento della sommità della parete depurato dalle deformabilità, Δ base e lo scorrimento medio della guida inferiore, Δ sollevamento è lo spostamento dovuto alla rotazione della parete. Con riferimento alla figura 3.20 e con semplici passaggi matematici tale espressione può essere scritta come: 56 CapitoloIII ⎡ (Δ − 110tgα ) + (Δ w 3 − 110tgα ) ⎤ ⎡ ((Δ w 4 − 150tga ) − (Δ w5 + 150tga )) ⎤ Δ t = Δ w1 − ⎢ w 2 −⎢ 2550⎥ ⎥ 2 2400 ⎣ ⎦ ⎣ ⎦ dove: tgα = Δw3 + Δw2 2 2550 − 110 Δ w1 − Δ wi sono le letture dei trasduttori rappresentati schematicamente in figura 3.20. 2550 Figura 3.20 Schema di montaggio strumenti di misura Nella figura 3.21 si riporta la curva di risposta della parete depurata dalle deformabilità aggiuntive. 57 Le indagini sperimentali 20 V [kN/m] 18 curva depurata curva sperimentale 16 14 12 10 8 6 4 2 0 0 20 40 60 80 100 120 140 160 d [mm] Figura 3.21 Confronto tra curva trasduttori orizzontali e curva depurata 3.1.4 Risultati prova ciclica La prova ciclica è stata eseguita su un provino nominalmente identico a quello sottoposto a prova monotona descritto nel paragrafo 3.1. La sottostruttura è stata sottoposta ad un ciclo di carico completo in accordo con lo spostamento massimo che ci si attendeva da un calcolo di tale struttura (Fiorino 2003), in particolare il provino è stato sottoposto ad una serie di cicli con spostamento sempre crescente con una procedura simile a quella descritta dalla ATC (1992) per prove cicliche a più step. Il protocollo di carico consiste nell’applicare tre cicli di carico completi ad ogni incremento di spostamento rappresentati 25% (δ=1.5mm), 50% (δ=3.0mm) e 75% (δ=4.5mm) dello spostamento a limite elastico convenzionale (YLS) pari a δy=6.0mm. Dopo tale ciclo è stato portato per tre cicli ad uno spostamento pari al 100% del YLS, dopo di che sono stati realizzati sempre tre cicli per ogni step con ampiezza dello spostamento pari a 150% (δ=9.0mm), 200% (δ=12.0mm), 300% (δ=18.0mm), 400% (δ=24.0mm) e 600% (δ=36.0mm) dello spostamento YLS. 58 CapitoloIII Dopo tali cicli il provino è stato portato a rottura applicando sempre tre cicli ad ogni step con ampiezza crescente pari a 700% (δ=42.0mm), 800% (δ=48.0mm), 900% (δ=54.0mm), 1000% (δ=60.0mm), 1100% (δ=66.0mm), 1200% (δ=72.0mm) e 1300% (δ=78.0mm) dello spostamento YLS. Tali spostamenti vengono applicati con una velocità pari a 2.00mm/sec. Il protocollo di carico viene sintetizzato nella tabella 3.2 e illustrato nella figura 3.22. No. of cycles 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 Displacement (mm) 1.5 3.0 4.5 6.0 9.0 12.0 18.0 24.0 36.0 42.0 48.0 54.0 60.0 66.0 72.0 78.0 Displacement / YLS displacement (%) 25 50 75 100 150 200 300 400 600 700 800 900 1000 1100 1200 1300 Tabella 3.2 Protocollo di carico ciclico 59 Le indagini sperimentali 80 60 displacement δ (mm) 40 20 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 -20 -40 load history based on the statistic characterization of deformation demand -60 -80 number of cycles Figura 3.22 Protocollo di carico ciclico La risposta globale della prova ciclica può essere rappresentata mediante la curva forza per unità di lunghezza v e spostamento d (figura 3.23). In tale figura sono indicati il massimo valore della resistenza a trazione registrato tra i picchi del primo ciclo di ogni step (vexp+1) ed il valore massimo a trazione tra i picchi di resistenza registrati sul terzo ciclo (vexp+3), inoltre sono riportati anche gli stessi valori registrati a compressione (vexp-1) e (vexp-3). In particolare il valore della resistenza massima è stata registrata per uno spostamento laterale di +36.0mm. I valori di resistenza registrati sono vexp+1=+16.4kN/m e vexp+3=+10.2kN/m rispettivamente al primo ciclo ed al terzo ciclo. Per quanto riguarda i valori registrati a compressione, la massima compressione è stata registrata per uno spostamento laterale pari a -24.0mm. I valori registrati sono vexp-1=-14.8kN/m e vexp-3=-12.5kN/m per il primo ed il terzo ciclo rispettivamente. Come possiamo osservare da tali valori tra il primo ed il terzo ciclo si registra una riduzione di resistenza del 38% a trazione e del 1% a compressione. Tali valori rappresentano lo scarto massimo tra i valori registrati ai due cicli. Confrontando invece i valori massimi di compressione e trazione registrati sullo stesso ciclo possiamo riscontrare uno scarto del 11% sul primo ciclo e del 23% sul terzo ciclo. 60 CapitoloIII 20 v (kN/m) Estimate lateral strength (vR = 17.9kN/m) 15 10 5 Experimental lateral strength (vEXP+1 = 16.4kN/m) Experimental lateral strength (vEXP+3 = 10.2kN/m) 0 Experimental lateral strength (vEXP-1= -14.8kN/m) Experimental lateral strength (vEXP-3= -12.5kN/m) -5 -10 -15 Estimate lateral strength (vR = 17.9kN/m) d (mm) -20 -80 -70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Figura 3.23 Risposta sperimentale della prova ciclica in termini di forza spostamento Durante la prova sono stati osservati due comportamenti principali: per piccoli spostamenti in corrispondenza della massima resistenza il comportamento delle connessioni sui pannelli di OSB risulta una combinazione di rotazione delle viti rispetto al piano delle flange e la penetrazione delle viti nel pannello di rivestimento come mostrato nelle figura 3.24.a e b. La risposta delle connessioni in GWB risulta una combinazione tra il rifollamento e la penetrazione delle viti nel rivestimento come mostrato nelle figure 3.25.a e b. Per tali livelli di spostamento la deformata della struttura è congruente a quanto ci si aspettava ossia una deformata a parallelogramma dell’intelaiatura ed una rotazione rigida del pannello. per spostamenti più grandi di quelli corrispondenti al picco di resistenza le viti risultano completamente sfilate dal pannello in basso ed a metà della parete (figura 3.26) o in molti casi si ha la rottura di bordo del pannello (figura 3.27). Come risultato di tale comportamento si ha l’allontanamento del rivestimento dal telaio sul bordo inferiore ed a metà del provino (figura 3.28). Per spostamenti di livello superiore a 42.0mm si è presentato l’instabilità del montante d’estremità nella parete uno come mostrato in figura 3.29. Per tali livelli di spostamento la deformazione dell’intelaiatura ha la forma di parallelogramma, mentre a causa della Le indagini sperimentali 61 rottura delle connessioni, la rotazione dei pannelli di rivestimento e limitata. (figura 3.30). Come nel caso delle prove monotone non sono stati riscontrati deformazioni delle connessioni tra pannello di rivestimento e travetti del solaio, inoltre non si sono riscontrati danni agli ancoraggi. (a) Rotazione delle viti (b) Penetrazione delle viti Figura 3.24 Comportamento delle connessioni nei pannelli di OSB (a) Rifollamento (b) Penetrazione delle viti Figura 3.25 Comportamento delle connessioni nei pannelli di GWB 62 CapitoloIII (a) Connessioni OSB (b) Connessioni GWB Figura 3.26 Rottura delle connessioni tra rivestimento e aste per penetrazione delle viti (a) Connessione nell’OSB (b) Connessione nel GWB Figura 3.27 Rottura delle connessioni tra rivestimento e aste per rottura di bordo 63 Le indagini sperimentali Figura 3.28 Rottura per distacco del pannello Figura 3.29 Instabilità del montante Figura 3.30 Deformazione della parete per spostamenti superiori a 36mm 64 CapitoloIII Le curve forza spostamento delle due pareti sono riportate nella figura 3.31, in particolare in tale figura sono riportate le curve forza spostamento lette dagli attuatori a1 e a2 rispettivamente per le pareti 1 e 2. da tale confronto possiamo fare le seguenti considerazioni: le pareti hanno lo stesso comportamento per spostamenti positivi inferiori a 36mm, mentre sono sensibilmente differenti per spostamenti più grandi; considerando la prima curva inviluppo la resistenza massima della parete 1 è di 40kN, mentre per la parete 2 è di 39kN, in pratica hanno la stessa resistenza. Se consideriamo la terza curva inviluppo si ha che la prima parete ha una resistenza di 26kN mentre la seconda di 23kN con uno scarto del 13%. le pareti mostrano una risposta molto simile per piccoli spostamenti anche a compressione mostrando una comportamento differente solo per spostamenti superiori a -36mm. considerando la prima curva inviluppo il carico massimo registrato a compressione è di -37kN, mentre sulla seconda parete è di -34kN, quindi la prima parete risulta leggermente più resistente della seconda di circa il 9%; se invece consideriamo la seconda curva inviluppo i carichi massimi registrati a compressione sono di -26kN e -23kN rispettivamente per la prima parete e la seconda con una differenza del 13%. 50 40 actuator 1 actuator 2 S i 3 kN 30 20 10 0 mm -10 -20 -30 -40 -50 -80 -70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 Figura 3.31 Confronto tra risposta della parete 1 e parete 2 70 80 65 Le indagini sperimentali Il confronto tra la prova ciclica e quella monotona può essere osservata nella figura 3.32. In questa figura sono riportate la curve forza spostamento sia della prova ciclica che della prova monotona, si può osservere che nella prova ciclica si riscontra una resistenza minore di quella della prova monotona di circa l’11% considerando la curva inviluppo dei picchi di resistenza dei primi cicli. Al contrario, confrontando la resistenza ottenuta dalla prova monotona con la curva inviluppo del terzo ciclo di carico si ha una differenza del 45%, mentre considerando la resistenza per carichi negativi si hanno riduzioni del 20% e del 32% rispettivamente rispetto al primo e terzo ciclo. Inoltre la differenza tra la prova ciclica si manifesta nel tratto instabile della curva. ulta leggermente più resistente della seconda di circa il 9%; se invece consideriamo la seconda curva. 20 15 cyclic test monotonic test S i 3 10 5 kN vmax=18.5kN/ vmax+1=16.4kN/ vmax+3=10.2kN/ 0 mm -5 vmax-3=-12.5kN/m vmax-1=-14.8kN/m -10 -15 -20 -80 -70 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Figura 3.31 Confronto tra prova ciclica e monotona 3.2 Prove sperimentali sulle connessioni Nelle strutture con ossatura realizzata da profili formati a freddo in acciaio e controventate da pannelli la risposta strutturale è generalmente governata dal comportamento a taglio dei collegamenti tra pannelli e profili. Per caratterizzarne 66 CapitoloIII dunque la risposta strutturale a taglio è stata pianificata e condotta una campagna sperimentale con lo scopo di investigare i seguenti aspetti: confrontare la risposta di differenti tipologie di pannelli; esaminare l’effetto della distanza delle viti dal bordo del pannello in direzione della forza applicata; studiare l’effetto di differenti protocolli di carico; valutare l’effetto della velocità di applicazione del carico. 3.2.1 Programma sperimentale Il programma sperimentale si articola in due fasi: una prima fase , già conclusa, in cui si è investigato il comportamento a taglio dei collegamenti tra i profili e pannelli in OSB e GWB, mentre la seconda fase, ancora in corso, prevede prove su collegamenti tra profili e pannelli di CP. 3.2.1.1 Descrizione del provino I provini sono stati progettati seguendo uno schema simile a quello utilizzato per analoghe prove da Serrette et al. Il generico prototipo è costituito da due pannelli aventi dimensioni 200x600mm (larghezza x lunghezza) collegati alle ali opposte di profili formati a freddo in acciaio con sezioni a C (con irrigidimenti di bordo) aventi dimensioni 100x50x10x1.00mm (altezza x lunghezza ali x lunghezza irrigidimenti x spessore). In particolare, un singolo profilo a C è posizionato nella parte superiore del provino, mentre due profili a C accoppiati “schiena a schiena” sono disposti nella parte inferiore. I profili sono formati a freddo a partire da lamiere di acciaio tipo FeE 350 D (S350GD + Z/ZF) zincate a caldo con tensione nominale di snervamento pari a 350MPa e tensione nominale a rottura pari a 420MPA. Sono stati selezionate tre differenti tipologie di pannelli: pannelli di scaglie di legno orientate (OSB) tipo 3 aventi spessore di 9mm; lastre di gesso rivestito (GWB) tipo standard aventi spessore di 12.5mm; pannelli a base di cemento (CP) con spessore di 12,5mm. Di norma i pannelli OSB sono stati disposti in modo tale da presentare le scaglie orientate in direzione parallela al carico (OSB//). Per esaminare l’effetto dell’anisotropia, alcuni prototipi sono stati assemblati con scaglie orientate in direzione ortogonale al carico (OSBT). I pannelli di rivestimento sono collegati a profili a C mediante tre viti con interasse di 150mm nella zona superiore del prototipo (collegamento oggetto di prova) e mediante due file di otto viti ciascuna con interasse di 75mm nella zona inferiore (collegamento sovraresistente). Le indagini sperimentali 67 Per la misura degli spostamenti relativi tra il pannello e profilo sono stati utilizzati quattro trasduttori di spostamento (LVDT) (Fig. 3.33a). Una vista globale del generico provino montato sulla macchina universale utilizzata per la prova è mostrata in Figura 3.33b. (a) Schema di posizionamento (b) Vista globale strumentazione Fig. 3.33: Apparato di prova 3.2.1.2 Prove su campioni con pannelli di OSB e GWB Il programma sperimentale ha previsto la realizzazione di 29 serie di provini, ciascuna serie contenente un numero di prototipi, nominalmente identici, variabile da 2 a 4 per un totale di 64 provini. Il numero di prove nominalmente identiche da effettuare per ciascuna serie è stato fissato in base al criterio derivato a partire da quanto riportato dall’EN 1993-1-3 [3] e dall’AISI [4], secondo il quale, definito Δi lo scarto percentuale tra il valore della forza massima Fu,i del generico provino e il valore medio Fu,a della serie e iniziando dai primi due provini, se risulta Δ i ≤ 10% allora il numero dei provini della serie è pari a due, altrimenti deve essere eseguita una terza prova e se il valore maggiore degli scarti risulta Δ i ≤ 15% , allora il numero dei provini è tre, altrimenti deve essere eseguita una quarta prova. Per ogni tipologia di pannello, per le prove di trazione sono stati adottati tre differenti valori della distanza dal bordo (a=10mm, a=15mm, a=20mm). Le prove di compressione sono state eseguite, invece, su prototipi aventi due diversi valori di a (a=10mm, a=15mm). Per le prove cicliche si sono considerati solo prototipi aventi a=15mm. 68 CapitoloIII La scelta di utilizzare provini con distanza dal bordo di 15mm per le prove cicliche è stata effettuata sulla base dei risultati delle prove monotone, difatti con tale distanza dal bordo il comportamento delle connessioni durante le prove monotone di trazione si avvicina di più al comportamento delle stesse a compressione. Le prove sono state condotte in regime sia monotono (MT: monotono trazione; MC: monotono compressione) che ciclico. Per le prove cicliche sono stati adottati tre differenti protocolli di carico (Fig. 3.34). Il primo (CF) è stato ottenuto sulla base dei risultati di un precedente studio teorico sulla caratterizzazione degli spostamenti richiesti a questo tipo di struttura. Tale protocollo prevede l’applicazione di spostamenti a velocità costante. Il secondo (CK) è il protocollo CUREE, sviluppato per rappresentare la richiesta sismica su pareti ad aste in legno. Come terza storia di carico ciclica (CS) è stata adottata la procedura TCCMAR, pubblicata dal SEAOSC come la procedura standard da seguire per prove di carico cicliche per la determinazione della resistenza a taglio di pareti ad aste. I protocolli CK e CS prevedono cicli di carico a frequenza (f) costante, che in questo caso è stata fissata pari a f=0.20Hz. Per valutare gli effetti della velocità di applicazione del carico è stato esaminato l’intervallo di velocità v=0.05÷50mm/s. In Tabella 3.3 sono elencati i provini con alcune caratteristiche delle prove effettuate, discusse nei Paragrafi seguenti. La sigla identificativa della serie definisce univocamente il tipo di provino e le modalità di prova. In particolare, il primo gruppo di lettere individua il materiale di cui è costituito il pannello, il secondo rappresenta la distanza dal bordo (a), il terzo individua il protocollo di carico, l’ultima lettera definisce la velocità di prova (v). 69 Le indagini sperimentali 15 d/Δ Protocollo CF 10 5 0 v=0.5mm/s (CF C) v=5mm/s (CF M) -5 -10 numero di cicli -15 0 1,5 10 20 30 40 50 d/Δ Protocollo CK 1,0 0,5 0,0 f=0.20Hz -0,5 -1,0 numero di cicli -1,5 0 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 10 d/Δ 20 30 40 Protocollo CS f=0.20Hz numero di cicli 0 10 20 30 40 50 60 70 d: spostamento imposto Δ: spostamento di riferimento Protocollo di carico CF CK CS Δ (Pannelli OSB) 0.90 mm 4.80 mm 2.50 mm Δ (Pannelli GWB) 0.25 mm 1.50 mm 0.75 mm 70 CapitoloIII Fig. 3.34: Protocolli di carico a Velocità prova Protocollo Direzione carico Numero provini (mm) (mm/s) 10 monotono trazione 0,05 2 Serie Materiale OSB// 10 MT L OSB// OSB// 15 MT L OSB// 15 monotono trazione 0,05 OSB// 15 MT C OSB// 15 monotono trazione 0,5 4 OSB// 20 MT L OSB// 20 monotono trazione 0,05 2 OSB// 10 MC L OSB// 10 monotono compressione 0,05 2 OSB// 15 MC C OSB// 15 monotono compressione 0,5 2 2 2 OSB// 15 CF C OSB// 15 ciclico CF - 0,5 OSB// 15 CF M OSB// 15 ciclico CF - 5 2 OSB// 15 CK V OSB// 15 ciclico CK - variabile 2 OSB// 15 CS V OSB// 15 ciclico CS - variabile 2 OSB// 10 MT C OSB// 10 monotono trazione 0,5 3 OSB// 10 MT M OSB// 10 monotono trazione 5 2 OSB// 10 MT H OSB// 10 monotono trazione 50 2 OSBT 10 MT L OSBT 10 monotono trazione 0,05 2 OSBT 20 MT L OSBT 20 monotono trazione 0,05 2 OSBT 10 MC L OSBT 10 monotono compressione 0,05 2 GWB 10 MT L GWB 10 monotono trazione 0,05 2 GWB 15 MT L GWB 15 monotono trazione 0,05 2 GWB 15 MT C GWB 15 monotono trazione 0,5 2 GWB 20 MT L GWB 20 monotono trazione 0,05 4 GWB 10 MC L GWB 10 monotono compressione 0,05 2 GWB 15 MC C GWB 15 monotono compressione 0,5 2 2 GWB 15 CF C GWB 15 ciclico CF - 0,5 GWB 15 CF M GWB 15 ciclico CF - 5 3 GWB 15 CK V GWB 15 ciclico CK - variabile 2 GWB 15 CS V GWB 15 ciclico CS - variabile 2 GWB 10 MT C GWB 10 monotono trazione 0,5 2 GWB 10 MT M GWB 10 monotono trazione 5 2 GWB 10 MT H GWB 10 monotono trazione 50 2 Tabella 3.3 Programma sperimentale 3.2.1.3 Prove su campioni con pannelli di CP Il programma sperimentale prevede la realizzazione di 9 serie di provini, sei serie per le prove monotone e tre per le prove cicliche. Le prove monotone, ad oggi già concluse, hanno richiesto, in accordo con le prescrizioni dell’EN 1993-1-3 e dall’AISI viste nel precedente paragrafo, la realizzazione di 26 provini. Sia le prove di trazione che quelle di compressione sono state condotte per tre differenti valori della distanza dal bordo (a=10mm, a=15mm, a=20mm). 71 Le indagini sperimentali Per quanto riguarda le prove cicliche, il programma sperimentale prevede che verranno eseguite prove con i i tre differenti protocolli di carico individuati al paragrafo precedente come CS, CF e CK. In Tabella 3.4 sono elencati i provini con alcune caratteristiche di prova. La sigla identificativa della serie definisce univocamente il tipo di provino e le modalità di prova. In particolare, il primo gruppo di lettere individua il materiale di cui è costituito il pannello, il secondo rappresenta la distanza dal bordo (a), l’ultima lettera individua il protocollo di carico Serie Materiale a (mm) Protocollo Direzione carico Numero provini CP 10 MT CP 10 monotono trazione 4 CP 15 MT CP 15 monotono trazione 5 CP 20 MT CP 20 monotono trazione 5 CP 10 MC CP 10 monotono compressione 4 CP 15 MC CP 15 monotono compressione 4 CP 20 MC CP 20 monotono compressione 4 CP 15 CF CP 15 ciclico CF - - CP 15 CK CP 15 ciclico CF - - CP 15 CS CP 15 ciclico CS - - Tabella 3.4 Programma sperimentale 3.2.2 Risultati delle prove monotone La Figura 3.35 riporta due esempi di tipiche curve forza media (F) sulla singola vite (=forza totale/6) – spostamento medio misurato dagli LVDT (d), ottenuta con i provini OSB (Fig. 3.35a) e GWB (Fig. 3b). In generale si può dire che il comportamento delle connessioni è non lineare anche per livelli di carico molto bassi. Analizzando la figura 3.35 si possono osservare due fasi, la prima fase più regolare fino al picco di resistenza ed una seconda fase detta instabile che va dal picco di resistenza fino alla rottura del provino. La seconda fase è detta instabile in quanto la risposta risulta essere fortemente influenzata dal provino stesso. 72 CapitoloIII 8,0 F (kN) Fu 7,0 6,0 0.80 Fu 5,0 4,0 3,0 2,0 Fe = 0.40 Fu arctg (ke) 1,0 δe 0,0 δmax 0 2 δu 4 6 8 d (mm) 10 (a) Prova OSB// 10 MT L 1 3,0 F (kN) 2,5 0.80 Fu 2,0 1,5 1,0 E 0,5 δmax 0,0 0 1 2 3 4 d (mm) 5 (b) Prova GWB 10 MT L 1 Fig. 3.35: Risposta prove monotone carico unitario medio (F) – spostamento medio (d) I principali meccanismi di collasso osservati (Fig. 3.36) sono: (RO) rotazione della vite (Fig. 3.36a); (PE) penetrazione della vite nel pannello (Fig. 3.36b); (RP) rifollamento del pannello (Fig. 3.36c); (RB) rottura del bordo del pannello (Fig. 3.36d). Di solito la rottura del provino avviene sempre con la combinazione di due o più di questi meccanismi. Osservando le prove di compressione per le quali si può ritenere che la distanza dal bordo sia infinita il collasso avviene con la rotazione delle viti e la penetrazione delle stesse nel pannello . Nelle prove a trazione,per distanza dal bordo delle connessioni pari a 10mm, il meccanismo di collasso principale che si manifesta è la rottura del bordo del pannello La rottura del bordo si manifesta come meccanismo di collasso principale anche per pannelli CP e GWB in cui le connessioni presentano distanza dal bordo pari a 15mm. Per le altre prove è stata sempre osservata la rotazione delle viti associata alla loro penetrazione nei pannelli ad eccezione dei prototipi CP, OSB// 15 MT L 3 e GWB 20 MT L 2, per i quali non si è avuta penetrazione ma rottura del bordo. Inoltre, in un numero limitato di casi è stata osservata la presenza contemporanea 73 Le indagini sperimentali di tre meccanismi: RO, PE e RB per le prove OSB// 15 MT L 4, OSB// 15 MT C 4 e GWB 20 MT L 4; RO, PE e RP per le prove GWB 15 MC C. (a) Rotazione vite (RO) (b) Penetrazione vite nel rivestimento (PE) (c) Rifollamento pannello (d) Rottura del bordo del (RP) e rotazione vite (RO) pannello (RB) Fig. 3.36: Meccanismi di collasso Per interpretare la risposta sperimentale sono stati considerati i seguenti parametri (Fig.3.35): resistenza massima (Fu); spostamento corrispondente alla resistenza massima (δu); resistenza al limite elastico convenzionale (Fe), definito come Fe=0.40Fu; spostamento limite elastico convenzionale (δe), assunto come spostamento letto sulla curva sperimentale corrispondente ad Fe; rigidezza elastica convenzionale (Ke) definita come Ke=Fe/δe; spostamento massimo convenzionale (δu) definito come lo spostamento letto sulla parte decrescente della curva sperimentale in corrispondenza dei un carico pari a 0.80Fu; energia assorbita (E) ottenuta considerando la curva sperimentale per spostamenti minori o uguali a δu; duttilità (μ=δu/δe). I risultati per ciascuna prova sono riassunti nelle tabelle 3.5 e 3.6. 74 CapitoloIII provino OSB// 10 MT L 1 OSB// 10 MT L 2 OSB// 15 MT L 3 OSB// 15 MT L 4 OSB// 15 MT C 1 OSB// 15 MT C 2 OSB// 15 MT C 3 OSB// 15 MT C 4 OSB// 20 MT L 3 OSB// 20 MT L 4 OSB// 10 MC L 1 OSB// 10 MC L 2 OSB// 15 MC C 1 OSB// 15 MC C 2 OSB// 10 MT C 2 OSB// 10 MT C3 OSB// 10 MT C4 OSB// 10 MT M1 OSB// 10 MT M2 OSB// 10 MT H2 OSB// 10 MT H3 OSBT 10 MT L1 OSBT 10 MT L2 OSBT 20 MT L 1 OSBT 20 MT L 2 OSBT 10 MC L 1 OSBT 10 MC L 2 GWB 10 MT L 1 GWB 10 MT L 2 GWB 15 MT L 1 GWB 15 MT L 2 GWB 15 MT C 1 GWB 15 MT C 2 GWB 20 MT L 1 GWB 20 MT L 2 GWB 10 MC L 1 GWB 10 MC L 2 GWB 15 MC C 1 GWB 15 MC C 2 GWB 10 MT C 1 GWB 10 MT C 2 GWB 10 MT M 1 GWB 10 MT M 2 GWB 10 MT H 1 GWB 10 MT H 3 Ke (kN/mm) 1,30 1,42 1,22 1,73 1,07 1,27 0,85 1,13 1,07 1,10 0,82 0,77 1,11 0,92 1,39 2,05 1,05 1,10 1,11 1,82 1,28 0,92 0,77 0,98 0,73 0,86 1,10 1,87 1,91 1,23 2,05 1,47 1,28 1,55 2,27 1,77 3,64 0,72 0,69 1,36 1,82 1,85 1,49 1,60 1,63 Fe (kN) 0,49 0,46 0,64 0,64 0,62 0,77 0,55 0,69 0,72 0,74 -0,60 -0,66 -0,78 -0,70 0,51 0,39 0,46 0,50 0,56 0,51 0,55 0,42 0,38 0,72 0,69 -0,63 -0,69 0,18 0,16 0,24 0,24 0,21 0,21 0,19 0,26 -0,30 -0,27 -0,23 -0,20 0,15 0,15 0,18 0,15 0,20 0,18 δe (mm) 0,38 0,32 0,53 0,37 0,58 0,61 0,64 0,61 0,67 0,67 -0,73 -0,85 -0,70 -0,76 0,37 0,19 0,43 0,46 0,51 0,28 0,43 0,45 0,49 0,74 0,94 -0,74 -0,63 0,09 0,08 0,19 0,12 0,15 0,16 0,12 0,12 -0,17 -0,07 -0,31 -0,29 0,11 0,08 0,10 0,10 0,13 0,11 Fu (kN) 1,24 1,14 1,61 1,58 1,51 1,89 1,35 1,73 1,80 1,89 -1,50 -1,64 -1,94 -1,75 1,28 0,97 1,14 1,26 1,41 1,29 1,37 1,04 0,94 1,81 1,72 -1,58 -1,73 0,44 0,40 0,59 0,60 0,53 0,52 0,48 0,66 -0,74 -0,67 -0,56 -0,50 0,38 0,37 0,44 0,38 0,50 0,45 δu (mm) 2,47 2,67 5,77 2,63 4,57 4,73 4,82 4,83 4,89 5,52 -6,10 -6,28 -6,19 -7,71 2,60 1,96 2,92 2,74 2,98 1,44 3,11 3,16 2,93 5,40 7,99 -6,51 -5,66 0,95 0,84 1,86 1,84 2,08 3,75 3,43 3,03 -3,99 -3,86 -5,45 -5,91 0,89 0,79 0,84 1,04 1,05 0,99 δmax (mm) 3,77 4,04 7,95 4,61 6,84 7,02 7,86 6,73 8,75 8,57 -9,29 -9,83 -8,72 -10,08 3,88 4,19 4,98 4,26 4,11 3,22 4,72 4,90 4,42 8,80 10,06 -8,34 -7,84 1,80 1,56 3,11 2,87 3,89 4,75 6,09 5,72 -7,40 -6,95 -8,84 -9,40 1,88 2,04 1,54 1,96 1,70 1,55 Tabella 3.5 Risultati prove monotone OSB e GWB E (kNmm) 3,62 3,58 10,45 5,94 8,38 10,84 8,51 9,20 12,89 12,65 11,16 12,88 13,57 14,00 3,95 3,46 4,52 4,20 4,34 3,42 5,32 4,17 3,26 12,76 13,45 10,42 11,08 0,68 0,53 1,54 1,48 1,83 1,77 2,68 3,36 4,87 4,09 4,17 4,03 0,61 0,66 0,57 0,63 0,69 0,56 μ 9,92 12,58 15,04 12,45 11,86 11,60 12,28 11,03 13,06 12,79 12,73 11,57 12,51 13,30 10,53 22,16 11,50 9,29 8,13 11,51 10,97 10,80 9,02 11,87 10,69 11,26 12,44 19,20 18,57 16,29 24,30 26,84 29,32 48,97 49,60 44,06 93,92 28,43 32,19 16,81 25,20 16,24 19,41 13,63 14,05 75 Le indagini sperimentali provino CP 10 MT L 0 CP 10 MT L 1 CP 10 MT L 2 CP 10 MT L 3 CP 15 MT L 1 CP 15 MT L 2 CP 15 MT L 3 CP 15 MT L 4 CP 15 MT L 5 CP 20 MT L 1 CP 20 MT L 2 CP 20 MT L 3 CP 20 MT L 4 CP 20 MT L 5 CP 10 MC L 1 CP 10 MC L 2 CP 10 MC L 3 CP 10 MC L 4 CP 15 MC L 1 CP 15 MC L 2 CP 15 MC L 3 CP 15 MC L 4 CP 20 MC L 1 CP 20 MC L 2 CP 20 MC L 3 CP 20 MC L 4 Ke (kN/mm) 0,61 1,98 3,72 1,95 1,69 0,88 3,45 1,73 2,63 1,13 2,42 3,20 3,20 2,91 1,56 0,78 1,59 0,86 0,43 0,82 0,80 1,45 0,63 0,85 0,94 0,53 Fe (kN) 0,17 0,18 0,13 0,16 0,17 0,15 0,25 0,21 0,20 0,27 0,29 0,27 0,36 0,31 0,54 0,30 0,37 0,35 0,24 0,56 0,44 0,52 0,41 0,62 0,58 0,45 δe (mm) 0,28 0,09 0,03 0,08 0,10 0,17 0,07 0,12 0,07 0,24 0,12 0,09 0,11 0,11 0,35 0,39 0,23 0,40 0,55 0,68 0,55 0,36 0,65 0,74 0,62 0,84 Fu (kN) 0,42 0,44 0,32 0,40 0,43 0,36 0,62 0,53 0,49 0,68 0,73 0,68 0,91 0,78 1,36 0,76 0,93 0,87 0,60 1,39 1,11 1,30 1,02 1,56 1,44 1,12 δu (mm) 1,33 1,09 0,31 0,65 0,88 2,42 1,31 1,33 1,29 1,91 1,66 1,63 1,83 2,30 1,97 2,46 2,08 2,85 4,27 6,39 5,45 5,33 4,02 6,55 6,50 4,59 δmax (mm) 2,23 2,07 0,97 2,16 2,86 3,50 1,88 2,10 1,90 3,46 3,46 2,72 2,47 3,53 3,43 9,32 7,45 9,19 6,33 6,91 7,90 6,89 5,65 8,32 8,12 4,97 E (kNmm) 0,72 0,78 0,26 0,75 1,06 1,02 1,02 0,92 0,82 1,90 2,18 1,58 1,85 2,32 3,66 6,12 5,95 6,58 2,91 7,18 7,29 7,35 4,46 9,96 8,93 3,59 μ 8,06 23,09 28,44 26,49 27,85 21,11 26,32 17,16 25,55 14,36 28,50 31,91 21,82 32,87 9,89 23,76 31,80 22,74 11,52 10,20 14,30 19,19 8,75 11,32 13,17 5,90 Tabella 3.6 Risultati prove monotone CP 3.2.2.1 Effetto della velocità di prova In Figura 3.37 è possibile esaminare l’effetto della velocità di applicazione del carico. I valori di Ke, Fu, μ ed E sono stati normalizzati rispetto al valore da essi assunto per v=0.05mm/s. Le variazioni dei parametri Ke, Fu, μ ed E sono quasi sempre inferiori al 15%. Purtroppo non si individua una chiara tendenza delle variazioni al crescere di v, sicché è difficile trarre conclusioni chiare sugli effetti di v. La discussione che segue si riferisce alle prove condotte in regime (quasi-) statico (v=0.05mm/s). 76 CapitoloIII 2,0 1,8 1,6 1,4 1,2 Ke Fu μm E 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 v=0.05mm/s (L) v=0.5mm/s (C) v=5mm/s (M) v=50mm/s (H) (a) Prove OSB// 2,0 1,8 1,6 1,4 1,2 Ke Fu μm E 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 v=0.05mm/s (L) v=0.5mm/s (C) v=5mm/s (M) v=50mm/s (H) (b) Prove GWB Fig. 3.37: Effetto della velocità di applicazione del carico 3.2.2.2 Effetto della tipologia di rivestimento I risultati ottenuti per i provini OSB//, OSBT, CP e GWB sono rappresentati in Figura 3.38 in funzione della distanza dal bordo a. In particolare, tale Figura presenta i valori medi di Ke (Fig. 3.38a), Fu (Fig. 3.38b), μ (Fig. 3.38c) ed E (Fig. 3.38d) ottenuti durante le prove monotone di trazione (MT) e di compressione (MC). Dal confronto dei risultati ottenuti emerge un migliore comportamento dei collegamenti con pannelli OSB// sia in termini di resistenza (in media 2.9 e 2,30 volte maggiore rispetto alla resistenza dei pannelli GWB e CP rispettivamente), che di energia assorbita (in media 4.3 e 5.0 volte maggiore rispetto ai pannelli GWB e CP). I provini in GWB e CP presentano invece valori più elevati di rigidezza (in media 1.3 e 1.5 volte maggiore rispettivamente) e, soprattutto, di duttilità (in media 2.3 e 1.70 volte maggiore rispettivamente). I valori medi di Fu e μ, misurati sui prototipi OSB⊥ sono inferiori, rispettivamente del 10% e 12%, rispetto a quelli ottenuti nelle prove OSB//, mentre E nei due casi è molto simile (valore maggiore del 3% per i prototipi OSB//). 77 Le indagini sperimentali 3,0 Ke (kN/mm) OSBT MT GWB MC OSB// MT CP MT OSB// MC CP MC GWB MT 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 a=10mm a=15mm a=20mm (a) Rigidezza 2,5 Fu (kN) OSBT MT GWB MC OSB// MT CP MT OSB// MC CP MC GWB MT 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 a=10mm a=15mm a=20mm (b) Resistenza 80 OSBT MT GWB MC μ 70 OSB// MC CP MT OSB// MT CP MC GWB MT 60 50 40 30 20 10 0 a=10mm a=15mm (a) Duttilità a=20mm 78 CapitoloIII 16,0 OSBT MT GWB MC E 14,0 OSB// MT CP MT OSB// MC CP MC GWB MT 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 a=10mm a=15mm a=20mm (b) Energia Fig. 3.38: Effetto della distanza dal bordo per le varie tipologie di pannelli 3.2.2.3 Effetto della distanza dal bordo Per quanto concerne l’effetto della distanza dal bordo a, per i provini con pannelli OSB, e CP si nota che Fu ed E crescono al crescere di a. La duttilità (μ) non sembra essere influenzata dalla variazione di a, mentre per Ke non è evidente una chiara tendenza. Nel caso delle prove GWB è più difficile individuare chiaramente l’influenza che la variazione di a esercita sulla risposta sperimentale, probabilmente per effetto del numero limitato di prove effettuato. Pertanto conclusioni a riguardo devono essere rinviate ad una più completa indagine sperimentale. 5,0 4,5 4,0 3,5 Ke Fu m E 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 a=10mm a=15mm (a) Prove CP a=20mm 79 Le indagini sperimentali 5,0 4,5 4,0 3,5 Ke Fu m E 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 a=10mm a=15mm a=20mm (c) Prove OSB 6,0 5,0 4,0 Ke Fu m E 3,0 2,0 1,0 0,0 a=10mm a=15mm a=20mm (c) Prove GWB Figura 3.39 Andamento dei parametri caratteristici principali normalizzati in funzione della distanza dal bordo 3.2.3 Risultati prove cicliche In Figura 3.40 sono riportati esempi tipici di risposte cicliche in termini di curve F-d per prototipi OSB (Fig. 3.40a) e GWB (Fig. 3.40b). È interessante osservare che i collegamenti con pannelli OSB hanno presentato un degrado della resistenza post-picco significativamente più rapido degli analoghi collegamenti con pannelli GWB. Sia per i pannelli OSB che per quelli GWB il collasso è stato caratterizzato prevalentemente dalla rotazione delle viti e dalla loro penetrazione nei pannelli. 80 CapitoloIII A partire dalle curve di inviluppo, i valori di Ke, Fu, μ ed E sono stati calcolati come media dei valori assoluti ottenuti per spostamenti positivi (inviluppo dei massimi) e negativi (inviluppo dei minimi). 10.0 F (kN) 8.0 6.0 4.0 2.0 0.0 -2.0 -4.0 -6.0 -8.0 d (mm) -10.0 -15 -10 -5 0 5 10 15 (a) Prova OSB// 15 CF C 1 4.0 F (kN) 3.0 2.0 1.0 0.0 -1.0 -2.0 -3.0 d (mm) -4.0 -4 -2 0 2 4 (b) Prova GWB 15 CF C 1 Fig. 3.40: Risposta prove cicliche carico unitario medio (F)–spostamento medio (d) 3.2.3.1 Effetto della velocità di prova Dal confronto dei risultati ottenuti applicando il protocollo CF variando la velocità v da 0.05mm/s (serie CF C) a 0.5mm/s (serie CF M,), si è osservato che 81 Le indagini sperimentali anche nel caso di carichi ciclici si hanno variazioni non molto marcate delle proprietà meccaniche, senza individuare una chiara tendenza. 2,00 1,80 1,60 1,40 Ke Fu m E 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 v=0.5mm/s (C) v=5mm/s (M) (a) Prove OSB// 2,00 1,80 1,60 1,40 Ke Fu m E 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0,00 v=0.5mm/s (C) v=5mm/s (M) (b) Prove GWB Fig. 3.41: Effetto della velocità di applicazione del carico La discussione che segue si riferisce ai risultati ottenuti in regime (quasi-) statico. 3.2.3.2 Effetto della tipologia di rivestimento In Figura 3.42 sono riportati gli andamenti medi delle curve di inviluppo ottenute per i diversi protocolli (CF, CK, CS). Il confronto della risposta tra pannelli OSB// e GWB conferma quanto emerso dai risultati delle prove monotone: collegamenti con pannelli OSB// caratterizzati da maggiore resistenza (in media 2.5 volte) ed energia assorbita (in media 6.5 volte), collegamenti con pannelli GWB più rigidi e duttili (in media 1.4 volte, per entrambi i parametri). 3.2.3.3 Effetto del protocollo di carico Dal confronto delle tre curve di inviluppo è possibile notare che sia per i provini OSB che GWB i protocolli CF e CS conducono a risposte simili soprattutto per spostamenti minori di δmax. L’applicazione del protocollo di carico CK risulta 82 CapitoloIII invece meno penalizzante soprattutto in termini di resistenza (Fu) e di energia assorbita (E). Infatti, rispetto ai risultati ottenuti per il protocollo CF i valori di Fu e di E ottenuti per il protocollo CK risultano rispettivamente maggiori del 11% e 10% per le prove OSB e del 30% e 29% per le prove GWB. 10 8 6 4 2 0 -2 OSB// 15 CF -4 -6 OSB// 15 CK -8 OSB// 15 CS -10 -9,0 -7,5 -6,0 -4,5 -3,0 -1,5 0,0 1,5 3,0 4,5 6,0 7,5 9,0 (a) Prove OSB// 4 3 2 1 0 -1 GWB 15 CF -2 GWB 15 CS -3 GWB 15 CK -4 -3,0 -2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 (b) Prove GWB Fig. 3.42: Curve di inviluppo medie per i differenti protocolli di carico adottati. 55 Capitolo III 3.2 Prove sperimentali sulle connessioni Nelle strutture con ossatura realizzata da profili formati a freddo in acciaio e controventate da pannelli la risposta strutturale è generalmente governata dal comportamento a taglio dei collegamenti tra pannelli e profili. Per caratterizzarne dunque la risposta strutturale a taglio è stata pianificata e condotta una campagna sperimentale con lo scopo di investigare i seguenti aspetti: confrontare la risposta di differenti tipologie di pannelli; esaminare l’effetto della distanza delle viti dal bordo del pannello in direzione della forza applicata; studiare l’effetto di differenti protocolli di carico; valutare l’effetto della velocità di applicazione del carico. 3.2.1 Programma sperimentale Il programma sperimentale si articola in due fasi: una prima fase , già conclusa, in cui si è investigato il comportamento a taglio dei collegamenti tra i profili e pannelli in OSB e GWB, mentre la seconda fase, ancora in corso, prevede prove su collegamenti tra profili e pannelli di CP. 3.2.1.1 Descrizione del provino I provini sono stati progettati seguendo uno schema simile a quello utilizzato per analoghe prove da Serrette et al. Il generico prototipo è costituito da due pannelli aventi dimensioni 200x600mm (larghezza x lunghezza) collegati alle ali opposte di profili formati a freddo in acciaio con sezioni a C (con irrigidimenti di bordo) aventi dimensioni 100x50x10x1.00mm (altezza x lunghezza ali x lunghezza irrigidimenti x spessore). In particolare, un singolo profilo a C è posizionato nella parte superiore del provino, mentre due profili a C accoppiati “schiena a schiena” sono disposti nella parte inferiore. I profili sono formati a freddo a partire da lamiere di acciaio tipo FeE 350 D (S350GD + Z/ZF) zincate a caldo con tensione nominale di snervamento pari a 350MPa e tensione nominale a rottura pari a 420MPA. Sono stati selezionate tre differenti tipologie di pannelli: pannelli di scaglie di legno orientate (OSB) tipo 3 aventi spessore di 9mm; lastre di gesso rivestito (GWB) tipo standard aventi spessore di 12.5mm; pannelli a base di cemento (CP) con spessore di 12,5mm. 56 Capitolo III Di norma i pannelli OSB sono stati disposti in modo tale da presentare le scaglie orientate in direzione parallela al carico (OSB//). Per esaminare l’effetto dell’anisotropia, alcuni prototipi sono stati assemblati con scaglie orientate in direzione ortogonale al carico (OSBT). I pannelli di rivestimento sono collegati a profili a C mediante tre viti con interasse di 150mm nella zona superiore del prototipo (collegamento oggetto di prova) e mediante due file di otto viti ciascuna con interasse di 75mm nella zona inferiore (collegamento sovraresistente). Per la misura degli spostamenti relativi tra il pannello e profilo sono stati utilizzati quattro trasduttori di spostamento (LVDT) (Fig. 3.33a). Una vista globale del generico provino montato sulla macchina universale utilizzata per la prova è mostrata in Figura 3.33b. (a) Schema di posizionamento (b) Vista globale strumentazione Fig. 3.33: Apparato di prova 3.2.1.2 Prove su campioni con pannelli di OSB e GWB Il programma sperimentale ha previsto la realizzazione di 29 serie di provini, ciascuna serie contenente un numero di prototipi, nominalmente identici, variabile da 2 a 4 per un totale di 64 provini. Il numero di prove nominalmente identiche da effettuare per ciascuna serie è stato fissato in base al criterio derivato a partire da quanto riportato dall’EN 1993-1-3 [3] e dall’AISI [4], secondo il quale, definito Δi lo scarto percentuale tra il valore della forza massima Fu,i del generico provino e il valore medio Fu,a della serie e iniziando dai primi due provini, se risulta Δ i ≤ 10% allora il numero dei provini della serie è pari a due, altrimenti deve essere eseguita una terza prova e se il 57 Capitolo III valore maggiore degli scarti risulta Δ i ≤ 15% , allora il numero dei provini è tre, altrimenti deve essere eseguita una quarta prova. Per ogni tipologia di pannello, per le prove di trazione sono stati adottati tre differenti valori della distanza dal bordo (a=10mm, a=15mm, a=20mm). Le prove di compressione sono state eseguite, invece, su prototipi aventi due diversi valori di a (a=10mm, a=15mm). Per le prove cicliche si sono considerati solo prototipi aventi a=15mm. La scelta di utilizzare provini con distanza dal bordo di 15mm per le prove cicliche è stata effettuata sulla base dei risultati delle prove monotone, difatti con tale distanza dal bordo il comportamento delle connessioni durante le prove monotone di trazione si avvicina di più al comportamento delle stesse a compressione. Le prove sono state condotte in regime sia monotono (MT: monotono trazione; MC: monotono compressione) che ciclico. Per le prove cicliche sono stati adottati tre differenti protocolli di carico (Fig. 3.34). Il primo (CF) è stato ottenuto sulla base dei risultati di un precedente studio teorico sulla caratterizzazione degli spostamenti richiesti a questo tipo di struttura. Tale protocollo prevede l’applicazione di spostamenti a velocità costante. Il secondo (CK) è il protocollo CUREE, sviluppato per rappresentare la richiesta sismica su pareti ad aste in legno. Come terza storia di carico ciclica (CS) è stata adottata la procedura TCCMAR, pubblicata dal SEAOSC come la procedura standard da seguire per prove di carico cicliche per la determinazione della resistenza a taglio di pareti ad aste. I protocolli CK e CS prevedono cicli di carico a frequenza (f) costante, che in questo caso è stata fissata pari a f=0.20Hz. Per valutare gli effetti della velocità di applicazione del carico è stato esaminato l’intervallo di velocità v=0.05÷50mm/s. In Tabella 1 sono elencati i provini con alcune caratteristiche delle prove effettuate, discusse nei Paragrafi seguenti. La sigla identificativa della serie definisce univocamente il tipo di provino e le modalità di prova. In particolare, il primo gruppo di lettere individua il materiale di cui è costituito il pannello, il secondo rappresenta la distanza dal bordo (a), il terzo individua il protocollo di carico, l’ultima lettera definisce la velocità di prova (v). 58 Capitolo III a Velocità prova Protocollo Direzione carico Numero provini (mm) (mm/s) 10 monotono trazione 0,05 2 Serie Materiale OSB// 10 MT L OSB// OSB// 15 MT L OSB// 15 monotono trazione 0,05 OSB// 15 MT C OSB// 15 monotono trazione 0,5 4 OSB// 20 MT L OSB// 20 monotono trazione 0,05 2 2 OSB// 10 MC L OSB// 10 monotono compressione 0,05 2 OSB// 15 MC C OSB// 15 monotono compressione 0,5 2 OSB// 15 CF C OSB// 15 ciclico CF - 0,5 2 OSB// 15 CF M OSB// 15 ciclico CF - 5 2 OSB// 15 CK V OSB// 15 ciclico CK - variabile 2 OSB// 15 CS V OSB// 15 ciclico CS - variabile 2 OSB// 10 MT C OSB// 10 monotono trazione 0,5 3 OSB// 10 MT M OSB// 10 monotono trazione 5 2 OSB// 10 MT H OSB// 10 monotono trazione 50 2 OSBT 10 MT L OSBT 10 monotono trazione 0,05 2 OSBT 20 MT L OSBT 20 monotono trazione 0,05 2 OSBT 10 MC L OSBT 10 monotono compressione 0,05 2 GWB 10 MT L GWB 10 monotono trazione 0,05 2 GWB 15 MT L GWB 15 monotono trazione 0,05 2 GWB 15 MT C GWB 15 monotono trazione 0,5 2 GWB 20 MT L GWB 20 monotono trazione 0,05 4 2 GWB 10 MC L GWB 10 monotono compressione 0,05 GWB 15 MC C GWB 15 monotono compressione 0,5 2 GWB 15 CF C GWB 15 ciclico CF - 0,5 2 GWB 15 CF M GWB 15 ciclico CF - 5 3 GWB 15 CK V GWB 15 ciclico CK - variabile 2 GWB 15 CS V GWB 15 ciclico CS - variabile 2 GWB 10 MT C GWB 10 monotono trazione 0,5 2 GWB 10 MT M GWB 10 monotono trazione 5 2 GWB 10 MT H GWB 10 monotono trazione 50 2 Tabella 1 Programma sperimentale 15 d/Δ 10 1,5 Protocollo CF d/Δ 1,0 Protocollo CK 0,5 5 0 0,0 -5 -0,5 v=0.5mm/s (CF C) v=5mm/s (CF M) -10 -1,0 f=0.20Hz numero di cicli numero di cicli -1,5 -15 0 10 20 30 40 0 10 20 30 40 59 Capitolo III 5 4 3 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 d/Δ f=0.20Hz 0 d: spostamento imposto Δ: spostamento di riferimento Protocollo CS 10 numero di cicli 20 30 40 Δ (Pannelli OSB) 0.90 mm 4.80 mm 2.50 mm Protocollo di carico CF CK CS 50 Δ (Pannelli GWB) 0.25 mm 1.50 mm 0.75 mm 60 Fig. 3.34: Protocolli di carico 3.2.1.3 Prove su campioni con pannelli di CP Il programma sperimentale prevede la realizzazione di 9 serie di provini, sei serie per le prove monotone e tre per le prove cicliche. Le prove monotone, ad oggi già concluse, hanno richiesto, in accordo con le prescrizioni dell’EN 1993-1-3 e dall’AISI viste nel precedente paragrafo, la realizzazione di 26 provini. Sia le prove di trazione che quelle di compressione sono state condotte per tre differenti valori della distanza dal bordo (a=10mm, a=15mm, a=20mm). Per quanto riguarda le prove cicliche, il programma sperimentale prevede che verranno eseguite prove con i i tre differenti protocolli di carico individuati al paragrafo precedente come CS, CF e CK. In Tabella 2 sono elencati i provini con alcune caratteristiche di prova. La sigla identificativa della serie definisce univocamente il tipo di provino e le modalità di prova. In particolare, il primo gruppo di lettere individua il materiale di cui è costituito il pannello, il secondo rappresenta la distanza dal bordo (a), l’ultima lettera individua il protocollo di carico Serie Materiale a (mm) Protocollo Direzione carico CP 10 MT CP 10 monotono trazione Numero provini 4 CP 15 MT CP 15 monotono trazione 5 CP 20 MT CP 20 monotono trazione 5 CP 10 MC CP 10 monotono compressione 4 CP 15 MC CP 15 monotono compressione 4 CP 20 MC CP 20 monotono compressione 4 CP 15 CF CP 15 ciclico CF - - CP 15 CK CP 15 ciclico CF - - CP 15 CS CP 15 ciclico CS - - Tabella 2 Programma sperimentale 3.2.2 Risultati delle prove monotone 60 Capitolo III La Figura 3.35 riporta due esempi di tipiche curve forza media (F) sulla singola vite (=forza totale/6) – spostamento medio misurato dagli LVDT (d), ottenuta con i provini OSB (Fig. 3.35a) e GWB (Fig. 3b). In generale si può dire che il comportamento delle connessioni è non lineare anche per livelli di carico molto bassi. Analizzando la figura 3.35 si possono osservare due fasi, la prima fase più regolare fino al picco di resistenza ed una seconda fase detta instabile che va dal picco di resistenza fino alla rottura del provino. La seconda fase è detta instabile in quanto la risposta risulta essere fortemente influenzata dal provino stesso. 3,0 8,0 F (kN) F (kN) Fu 7,0 2,5 6,0 0.80 Fu 0.80 Fu 2,0 5,0 1,5 4,0 3,0 1,0 2,0 1,0 δe 0,0 0 δmax 2 E Fe = 0.40 Fu arctg (ke) 0,5 δu 4 δmax 0,0 6 8 d (mm) 10 0 1 2 3 4 d (mm) (a) Prova OSB// 10 MT L 1 (b) Prova GWB 10 MT L 1 Fig. 3.35: Risposta prove monotone carico unitario medio (F) – spostamento medio (d) I principali meccanismi di collasso osservati (Fig. 3.36) sono: (RO) rotazione della vite (Fig. 3.36a); (PE) penetrazione della vite nel pannello (Fig. 3.36b); (RP) rifollamento del pannello (Fig. 3.36c); (RB) rottura del bordo del pannello (Fig. 3.36d). Di solito la rottura del provino avviene sempre con la combinazione di due o più di questi meccanismi. Osservando le prove di compressione per le quali si può ritenere che la distanza dal bordo sia infinita il collasso avviene con la rotazione delle viti e la penetrazione delle stesse nel pannello . Nelle prove a trazione,per distanza dal bordo delle connessioni pari a 10mm, il meccanismo di collasso principale che si manifesta è la rottura del bordo del pannello La rottura del bordo si manifesta come meccanismo di collasso principale anche per pannelli CP e GWB in cui le connessioni presentano distanza dal bordo pari a 15mm. Per le altre prove è stata sempre osservata la rotazione delle viti associata alla loro penetrazione nei pannelli ad eccezione dei prototipi CP, OSB// 15 MT L 3 e GWB 20 MT L 2, per i quali non si è avuta penetrazione ma rottura del bordo. 5 61 Capitolo III Inoltre, in un numero limitato di casi è stata osservata la presenza contemporanea di tre meccanismi: RO, PE e RB per le prove OSB// 15 MT L 4, OSB// 15 MT C 4 e GWB 20 MT L 4; RO, PE e RP per le prove GWB 15 MC C. (a) Rotazione vite (RO) (b) Penetrazione vite nel (c) Rifollamento pannello (RP) e rotazione vite (RO) rivestimento (PE) Fig. 3.36: Meccanismi di collasso (d) Rottura del bordo del pannello (RB) Per interpretare la risposta sperimentale sono stati considerati i seguenti parametri (Fig.3.35): resistenza massima (Fu); spostamento corrispondente alla resistenza massima (δu); resistenza al limite elastico convenzionale (Fe), definito come Fe=0.40Fu; spostamento limite elastico convenzionale (δe), assunto come spostamento letto sulla curva sperimentale corrispondente ad Fe; rigidezza elastica convenzionale (Ke) definita come Ke=Fe/δe; spostamento massimo convenzionale (δu) definito come lo spostamento letto sulla parte decrescente della curva sperimentale in corrispondenza dei un carico pari a 0.80Fu; energia assorbita (E) ottenuta considerando la curva sperimentale per spostamenti minori o uguali a δu; duttilità (μ=δu/δe). I risultati per ciascuna prova sono riassunti nella tabella 3. 62 Capitolo III provino OSB// 10 MT L 1 OSB// 10 MT L 2 OSB// 15 MT L 3 OSB// 15 MT L 4 OSB// 15 MT C 1 OSB// 15 MT C 2 OSB// 15 MT C 3 OSB// 15 MT C 4 OSB// 20 MT L 3 OSB// 20 MT L 4 OSB// 10 MC L 1 OSB// 10 MC L 2 OSB// 15 MC C 1 OSB// 15 MC C 2 OSB// 10 MT C 2 OSB// 10 MT C3 OSB// 10 MT C4 OSB// 10 MT M1 OSB// 10 MT M2 OSB// 10 MT H2 OSB// 10 MT H3 OSBT 10 MT L1 OSBT 10 MT L2 OSBT 20 MT L 1 OSBT 20 MT L 2 OSBT 10 MC L 1 OSBT 10 MC L 2 GWB 10 MT L 1 GWB 10 MT L 2 GWB 15 MT L 1 GWB 15 MT L 2 GWB 15 MT C 1 GWB 15 MT C 2 GWB 20 MT L 1 GWB 20 MT L 2 GWB 10 MC L 1 GWB 10 MC L 2 GWB 15 MC C 1 GWB 15 MC C 2 GWB 10 MT C 1 GWB 10 MT C 2 GWB 10 MT M 1 GWB 10 MT M 2 GWB 10 MT H 1 GWB 10 MT H 3 CP 10 MT L 0 CP 10 MT L 1 CP 10 MT L 2 CP 10 MT L 3 CP 15 MT L 1 CP 15 MT L 2 CP 15 MT L 3 CP 15 MT L 4 CP 15 MT L 5 CP 20 MT L 1 CP 20 MT L 2 CP 20 MT L 3 CP 20 MT L 4 CP 20 MT L 5 CP 10 MC L 1 CP 10 MC L 2 CP 10 MC L 3 CP 10 MC L 4 CP 15 MC L 1 CP 15 MC L 2 CP 15 MC L 3 CP 15 MC L 4 CP 20 MC L 1 CP 20 MC L 2 CP 20 MC L 3 CP 20 MC L 4 Ke (kN/mm) 1,30 1,42 1,22 1,73 1,07 1,27 0,85 1,13 1,07 1,10 0,82 0,77 1,11 0,92 1,39 2,05 1,05 1,10 1,11 1,82 1,28 0,92 0,77 0,98 0,73 0,86 1,10 1,87 1,91 1,23 2,05 1,47 1,28 1,55 2,27 1,77 3,64 0,72 0,69 1,36 1,82 1,85 1,49 1,60 1,63 0,61 1,98 3,72 1,95 1,69 0,88 3,45 1,73 2,63 1,13 2,42 3,20 3,20 2,91 1,56 0,78 1,59 0,86 0,43 0,82 0,80 1,45 0,63 0,85 0,94 0,53 Fe (kN) 0,49 0,46 0,64 0,64 0,62 0,77 0,55 0,69 0,72 0,74 -0,60 -0,66 -0,78 -0,70 0,51 0,39 0,46 0,50 0,56 0,51 0,55 0,42 0,38 0,72 0,69 -0,63 -0,69 0,18 0,16 0,24 0,24 0,21 0,21 0,19 0,26 -0,30 -0,27 -0,23 -0,20 0,15 0,15 0,18 0,15 0,20 0,18 0,17 0,18 0,13 0,16 0,17 0,15 0,25 0,21 0,20 0,27 0,29 0,27 0,36 0,31 0,54 0,30 0,37 0,35 0,24 0,56 0,44 0,52 0,41 0,62 0,58 0,45 δe (mm) 0,38 0,32 0,53 0,37 0,58 0,61 0,64 0,61 0,67 0,67 -0,73 -0,85 -0,70 -0,76 0,37 0,19 0,43 0,46 0,51 0,28 0,43 0,45 0,49 0,74 0,94 -0,74 -0,63 0,09 0,08 0,19 0,12 0,15 0,16 0,12 0,12 -0,17 -0,07 -0,31 -0,29 0,11 0,08 0,10 0,10 0,13 0,11 0,28 0,09 0,03 0,08 0,10 0,17 0,07 0,12 0,07 0,24 0,12 0,09 0,11 0,11 0,35 0,39 0,23 0,40 0,55 0,68 0,55 0,36 0,65 0,74 0,62 0,84 Fu (kN) 1,24 1,14 1,61 1,58 1,51 1,89 1,35 1,73 1,80 1,89 -1,50 -1,64 -1,94 -1,75 1,28 0,97 1,14 1,26 1,41 1,29 1,37 1,04 0,94 1,81 1,72 -1,58 -1,73 0,44 0,40 0,59 0,60 0,53 0,52 0,48 0,66 -0,74 -0,67 -0,56 -0,50 0,38 0,37 0,44 0,38 0,50 0,45 0,42 0,44 0,32 0,40 0,43 0,36 0,62 0,53 0,49 0,68 0,73 0,68 0,91 0,78 1,36 0,76 0,93 0,87 0,60 1,39 1,11 1,30 1,02 1,56 1,44 1,12 δu (mm) 2,47 2,67 5,77 2,63 4,57 4,73 4,82 4,83 4,89 5,52 -6,10 -6,28 -6,19 -7,71 2,60 1,96 2,92 2,74 2,98 1,44 3,11 3,16 2,93 5,40 7,99 -6,51 -5,66 0,95 0,84 1,86 1,84 2,08 3,75 3,43 3,03 -3,99 -3,86 -5,45 -5,91 0,89 0,79 0,84 1,04 1,05 0,99 1,33 1,09 0,31 0,65 0,88 2,42 1,31 1,33 1,29 1,91 1,66 1,63 1,83 2,30 1,97 2,46 2,08 2,85 4,27 6,39 5,45 5,33 4,02 6,55 6,50 4,59 δmax (mm) 3,77 4,04 7,95 4,61 6,84 7,02 7,86 6,73 8,75 8,57 -9,29 -9,83 -8,72 -10,08 3,88 4,19 4,98 4,26 4,11 3,22 4,72 4,90 4,42 8,80 10,06 -8,34 -7,84 1,80 1,56 3,11 2,87 3,89 4,75 6,09 5,72 -7,40 -6,95 -8,84 -9,40 1,88 2,04 1,54 1,96 1,70 1,55 2,23 2,07 0,97 2,16 2,86 3,50 1,88 2,10 1,90 3,46 3,46 2,72 2,47 3,53 3,43 9,32 7,45 9,19 6,33 6,91 7,90 6,89 5,65 8,32 8,12 4,97 E (kNmm) 3,62 3,58 10,45 5,94 8,38 10,84 8,51 9,20 12,89 12,65 11,16 12,88 13,57 14,00 3,95 3,46 4,52 4,20 4,34 3,42 5,32 4,17 3,26 12,76 13,45 10,42 11,08 0,68 0,53 1,54 1,48 1,83 1,77 2,68 3,36 4,87 4,09 4,17 4,03 0,61 0,66 0,57 0,63 0,69 0,56 0,72 0,78 0,26 0,75 1,06 1,02 1,02 0,92 0,82 1,90 2,18 1,58 1,85 2,32 3,66 6,12 5,95 6,58 2,91 7,18 7,29 7,35 4,46 9,96 8,93 3,59 μ 9,92 12,58 15,04 12,45 11,86 11,60 12,28 11,03 13,06 12,79 12,73 11,57 12,51 13,30 10,53 22,16 11,50 9,29 8,13 11,51 10,97 10,80 9,02 11,87 10,69 11,26 12,44 19,20 18,57 16,29 24,30 26,84 29,32 48,97 49,60 44,06 93,92 28,43 32,19 16,81 25,20 16,24 19,41 13,63 14,05 8,06 23,09 28,44 26,49 27,85 21,11 26,32 17,16 25,55 14,36 28,50 31,91 21,82 32,87 9,89 23,76 31,80 22,74 11,52 10,20 14,30 19,19 8,75 11,32 13,17 5,90 63 Capitolo III Tabella 3 Risultati prove monotone 3.2.2.1 Effetto della velocità di prova In Figura 3.37 è possibile esaminare l’effetto della velocità di applicazione del carico. I valori di Ke, Fu, μ ed E sono stati normalizzati rispetto al valore da essi assunto per v=0.05mm/s. Le variazioni dei parametri Ke, Fu, μ ed E sono quasi sempre inferiori al 15%. Purtroppo non si individua una chiara tendenza delle variazioni al crescere di v, sicché è difficile trarre conclusioni chiare sugli effetti di v. La discussione che segue si riferisce alle prove condotte in regime (quasi-) statico (v=0.05mm/s). 2,0 1,8 1,6 1,4 1,2 2,0 Ke Fu m μ E Ke Fu m μ E 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 1,0 0,8 0,6 0,8 0,6 0,4 0,2 0,4 0,2 0,0 0,0 v=0.05mm/s (L) v=0.5mm/s (C) v=5mm/s (M) v=50mm/ v=0.05mm/s (L) v=0.5mm/s (C) v=5mm/s (M) v=50mm/ (a) Prove OSB// (b) Prove GWB Fig. 3.37: Effetto della velocità di applicazione del carico 3.2.2.2 Effetto della tipologia di rivestimento I risultati ottenuti per i provini OSB//, OSBT, CP e GWB sono rappresentati in Figura 3.38 in funzione della distanza dal bordo a. In particolare, tale Figura presenta i valori medi di Ke (Fig. 3.38a), Fu (Fig. 3.38b), μ (Fig. 3.38c) ed E (Fig. 3.38d) ottenuti durante le prove monotone di trazione (MT) e di compressione (MC). Dal confronto dei risultati ottenuti emerge un migliore comportamento dei collegamenti con pannelli OSB// sia in termini di resistenza (in media 2.9 e 2,30 volte maggiore rispetto alla resistenza dei pannelli GWB e CP rispettivamente), che di energia assorbita (in media 4.3 e 5.0 volte maggiore rispetto ai pannelli GWB e CP). I provini in GWB e CP presentano invece valori più elevati di rigidezza (in media 1.3 e 1.5 volte maggiore rispettivamente) e, soprattutto, di duttilità (in media 2.3 e 1.70 volte maggiore rispettivamente). I valori medi di Fu e μ, misurati sui prototipi OSB⊥ sono inferiori, rispettivamente del 10% e 12%, rispetto a quelli ottenuti nelle prove OSB//, mentre E nei due casi è molto simile (valore maggiore del 3% per i prototipi OSB//). 64 Capitolo III 3,0 OSBT MT GWB MC Ke (kN/mm) OSB// MT CP MT OSB// MC CP MC 2,5 GWB MT OSBT MT GWB MC Fu (kN) 2,5 OSB// MT CP MT OSB// MC CP MC GWB MT 2,0 2,0 1,5 1,5 1,0 1,0 0,5 0,5 0,0 0,0 a=10mm a=15mm a=20mm a=10mm a=15mm (a) Rigidezza 80 OSBT MT GWB MC μ 70 a=20mm (b) Resistenza OSB// MC CP MT OSB// MT CP MC GWB MT 16,0 60 12,0 50 10,0 40 8,0 30 6,0 20 4,0 10 2,0 0 OSBT MT GWB MC E 14,0 OSB// MT CP MT OSB// MC CP MC GWB MT 0,0 a=10mm a=15mm a=20mm (a) Duttilità a=10mm a=15mm (b) Energia Fig. 3.38: Effetto della distanza dal bordo per le varie tipologie di pannelli 3.2.2.3 Effetto della distanza dal bordo Per quanto concerne l’effetto della distanza dal bordo a, per i provini con pannelli OSB, e CP si nota che Fu ed E crescono al crescere di a. La duttilità (μ) non sembra essere influenzata dalla variazione di a, mentre per Ke non è evidente una chiara tendenza. Nel caso delle prove GWB è più difficile individuare chiaramente l’influenza che la variazione di a esercita sulla risposta sperimentale, probabilmente per effetto del numero limitato di prove effettuato. Pertanto conclusioni a riguardo devono essere rinviate ad una più completa indagine sperimentale. a=20mm 65 Capitolo III 5,0 5,0 4,5 4,0 3,5 Ke Fu m E 4,5 4,0 3,5 3,0 3,0 2,5 2,5 2,0 2,0 1,5 1,5 1,0 1,0 0,5 0,5 0,0 Ke Fu m E 0,0 a=10mm a=15mm a=20mm (a) Prove CP a=10mm a=15mm a=20mm (b) Prove OSB 6,0 5,0 4,0 Ke Fu m E 3,0 2,0 1,0 0,0 a=10mm a=15mm a=20mm (c) Prove GWB Figura 3.39 Andamento dei parametri caratteristici principali normalizzati in funzione della distanza dal bordo 3.2.3 Risultati prove cicliche In Figura 3.40 sono riportati esempi tipici di risposte cicliche in termini di curve F-d per prototipi OSB (Fig. 3.40a) e GWB (Fig. 3.40b). È interessante osservare che i collegamenti con pannelli OSB hanno presentato un degrado della resistenza post-picco significativamente più rapido degli analoghi collegamenti con pannelli GWB. Sia per i pannelli OSB che per quelli GWB il collasso è stato caratterizzato prevalentemente dalla rotazione delle viti e dalla loro penetrazione nei pannelli. Sui diagrammi F- d sono state individuate le curve di inviluppo dei massimi e dei minimi carichi. A partire dalle curve di inviluppo, i valori di Ke, Fu, μ ed E sono stati calcolati come media dei valori assoluti ottenuti per spostamenti positivi (inviluppo dei massimi) e negativi (inviluppo dei minimi). 66 Capitolo III 4.0 10.0 8.0 F (kN) F (kN) Inviluppo dei massimi 6.0 3.0 2.0 4.0 1.0 2.0 0.0 0.0 -2.0 -1.0 -4.0 -6.0 -8.0 -2.0 Inviluppo dei minimi -3.0 d (mm) -10.0 d (mm) -4.0 -15 -10 -5 0 5 10 -4 15 -2 0 2 (a) Prova OSB// 15 CF C 1 (b) Prova GWB 15 CF C 1 Fig. 3.40: Risposta prove cicliche carico unitario medio (F)–spostamento medio (d) 3.2.3.1 Effetto della velocità di prova Dal confronto dei risultati ottenuti applicando il protocollo CF variando la velocità v da 0.05mm/s (serie CF C) a 0.5mm/s (serie CF M,), si è osservato che anche nel caso di carichi ciclici si hanno variazioni non molto marcate delle proprietà meccaniche, senza individuare una chiara tendenza. 2,00 2,00 1,80 1,60 1,40 Ke Fu m E 1,80 1,60 1,40 1,20 1,20 1,00 1,00 Ke Fu m E 0,80 0,80 0,60 0,60 0,40 0,40 0,20 0,20 0,00 0,00 v=0.5mm/s (C) v=0.5mm/s (C) v=5mm/s (M) v=5mm/s (M) (b) Prove GWB (a) Prove OSB// Fig. 3.41: Effetto della velocità di applicazione del carico La discussione che segue si riferisce ai risultati ottenuti in regime (quasi-) statico. 3.2.3.2 Effetto della tipologia di rivestimento In Figura 3.42 sono riportati gli andamenti medi delle curve di inviluppo ottenute per i diversi protocolli (CF, CK, CS). Il confronto della risposta tra pannelli OSB// e GWB conferma quanto emerso dai risultati delle prove monotone: collegamenti con pannelli OSB// caratterizzati da maggiore resistenza (in media 2.5 volte) ed energia assorbita (in media 6.5 volte), collegamenti con pannelli GWB più rigidi e duttili (in media 1.4 volte, per entrambi i parametri). 4 67 Capitolo III 3.2.3.3 Effetto del protocollo di carico Dal confronto delle tre curve di inviluppo è possibile notare che sia per i provini OSB che GWB i protocolli CF e CS conducono a risposte simili soprattutto per spostamenti minori di δmax. L’applicazione del protocollo di carico CK risulta invece meno penalizzante soprattutto in termini di resistenza (Fu) e di energia assorbita (E). Infatti, rispetto ai risultati ottenuti per il protocollo CF i valori di Fu e di E ottenuti per il protocollo CK risultano rispettivamente maggiori del 11% e 10% per le prove OSB e del 30% e 29% per le prove GWB. 10 4 8 3 6 2 4 1 2 0 0 -2 OSB// 15 CF -1 GWB 15 CF OSB// 15 CK -2 GWB 15 CS -4 -6 -8 -3 OSB// 15 CS -10 -9,0 -7,5 -6,0 -4,5 -3,0 -1,5 0,0 1,5 3,0 4,5 6,0 7,5 9,0 -4 -3,0 -2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 GWB 15 CK 0,0 0,5 1,0 1,5 (a) Prove OSB// (b) Prove GWB Fig. 3.42: Curve di inviluppo medie per i differenti protocolli di carico adottati. 2,0 2,5 3,0 Modelli analitici esistenti in letteratura 83 IV. MODELLI ANALITICI ESISTENTI IN LETTERATURA Esistono diversi approcci per il calcolo della resistenza di pareti con scheletro in profilati di acciaio formati a freddo e rivestite con pannelli : approccio di tipo sperimentale, basato sui risultati di prove eseguite su pareti in scala reale, è quello più diffusamente usato. Questo metodo ha il limite di poter essere applicato solo quando le pareti presentano le stesse caratteristiche e gli stessi materiali di quelle sottoposte a prova; approccio di tipo numerico, consente di sviluppare modelli numerici delle pareti mediante il calcolo agli elementi finiti. I modelli numerici vengono calibrati sui risultati sperimentali disponibili e possono essere applicati a pareti aventi diverse caratteristiche rispetto a quelle delle pareti oggetto di prova; approccio di tipo analitico. In letteratura sono disponibili diversi modelli analitici per il calcolo di pareti rivestite con ossatura in legno, mentre nessun modello è stato sviluppato per le pareti in cold-formed. Poiché la risposta globale delle due diverse tipologie di pareti sottoposte a carichi laterali è qualitativamente simile, è ragionevole applicare i metodi esistenti anche alle pareti con aste metalliche. Nei successivi paragrafi si analizzano i modelli analitici esistenti, sviluppati per pareti con aste in legno e applicabili anche alle pareti in cold-formed, che consentono il calcolo della forza massima e del relativo spostamento senza però fornire un’adeguata risposta in termini di curva forza-spostamento. Tutti i metodi illustrati prevedono le seguenti ipotesi comuni: il meccanismo di collasso è governato dalla rottura delle connessioni rivestimento-intelaiatura; i montanti e le guide sono rigidi ed incernierati gli uni alle altre; i pannelli di rivestimento sono rigidi oppure viene considerata esclusivamente la loro deformabilità tagliante; gli spostamenti tra l’intelaiatura e i rivestimenti sono piccoli se confrontati con le dimensioni del pannello; i bordi del pannello sono liberi di ruotare senza interferenza con i pannelli adiacenti, con la fondazione o con il piano inferiore; la parete è completamente ancorata alla fondazione o al piano inferiore. 84 Capitolo IV 4.1 Tuomi & McCutchenon (1985) Tuomi e McCutcheon (1978) fornirono un procedura analitica basata su un approccio di tipo energetico per il calcolo della resistenza laterale di pareti rivestite con aste in legno, rimuovendo le limitazioni dovute ad eventuali test da effettuare per nuove combinazioni di rivestimento, montanti e connessioni. Le ipotesi aggiuntive che sono alla base di questo metodo sono le seguenti: legame F − d delle connessioni lineare; rivestimento applicato parallelamente all’intelaiatura; connessioni uniformemente e simmetricamente distribuite; carichi statici per eliminare l’effetto dinamico; il cinematismo ipotizzato comporta che le connessioni d’angolo si spostino lungo le diagonali del pannello, per cui l’intelaiatura subisce una deformazione a parallelogramma mentre il rivestimento subisce una rotazione rigida (fig 4.1) d Bp Y Hp α X d Hc Bc PARETE INDEFORMATA PARETE DEFORMATA Figura 4.1 Geometria e deformata del pannello secondo McCutcheon (1978) 85 Modelli analitici esistenti in letteratura Basandosi sul cinematismo descritto e sulle altre ipotesi formulate e applicando il principio dell’energia potenziale totale gli autori ricavarono la seguente espressione per il calcolo della resistenza a carichi laterali del pannello; [ ( R = F × (K n + K m ) p + a 2 × K na + b 2 × K nb + a 2 × K ma + b 2 × K mb )] f in cui: K n = K na + K nb ; K m = K ma + K mb ; K na = n × sen α ; K nb 3 K ma = R F n2 + 2 = × senα × cos 3 α 3n m2 + 2 × sen 3α ; K mb = m × cos 2 α × senα 3m resistenza del pannello; resistenza della singola connessione; Bp tan α rapporto tra la base e l’altezza del pannello ns ne p f numero di connessioni lungo il lato verticale; numero di connessioni lungo il lato orizzontale; pedice indicante connessioni lungo il perimetro del pannello pedice indicante connessioni interne del pannello H rapporto tra altezza interna ed altezza del pannello f Hp a Hp ; b rapporto tra interasse montanti interni e base del perimetro n m numero di interassi tra connessioni sulla guida superiore numero di interassi tra connessioni sui montanti Bf Bp Se una parete è composta da più pannelli, e si considera il contributo dell’intelaiatura, che nella presente trattazione è considerata costituita da aste di legno, la resistenza totale è data dalla somma delle resistenze delle singole pareti ed il contributo di ogni uno di esse comprende l’attrito tra i vari pannelli ed altri apporti non considerati nei test. 86 Capitolo IV Tuomi e McCutcheon eseguirono 34 prove su scala reale e 29 su scala ridotta per la verifica di tale modello analitico. I test si basavano su prototipi realizzati con sette differenti materiali di rivestimento, con diversi tipi di acciaio con diversi spessori dei pannelli, con quattro differenti geometrie e tre differenti tipi di chiodi. IL confronto tra i risultati del modello e quelli sperimentali mise in evidenza scarti modesti e l’applicabilità del metodo solo per bassi livelli di carico, a causa dell’ipotesi di linearità delle connessioni. Lo studio condotto da Tuomi & McCutcheon porta alla sola definizione della resistenza della parete. Nel 1985 McCutcheon, usando lo stesso approccio di tipo energetico, sviluppò un metodo per il calcolo della deformazione ultima delle pareti rivestite con aste in legno. Tale metodo porta in conto il comportamento non lineare delle connessioni schematizzando la curva carico-spostamento attraverso una curva potenza espressa dalla seguente relazione: p = A× xB Lo spostamento totale Δ t può essere scritto come: Δt = Δn + Δs in cui: 1/ B ⎛ R ⎞ Δn = ⎜ ⎟ rappresenta lo spostamento dovuto alla deformazione delle ⎝ N × A⎠ connessioni; ⎞ ⎛ h × Hc ⎟⎟ rappresenta lo spostamento dovuto alla deformazione Δ s = ⎜⎜ N G t B × × × c ⎠ ⎝ tagliante del rivestimento. In tali relazioni si ha: (senα ) B +1 S A = A× 2B ⎤ ⎡ ⎛ 2i ⎞ S = ∑ ⎢ sen 2α + ⎜⎜ − 1⎟⎟ × cos 2 α ⎥ i =1 ⎣ ⎢ ⎝ ne ⎠ ⎦⎥ ne A,B B +1 2 ⎤ ⎡⎛ 2 j ⎞ + ∑ ⎢⎜⎜ − 1⎟⎟ × sen 2α + cos 2 α ⎥ j =1 ⎣ ⎢⎝ n s ⎠ ⎦⎥ ns costanti per l’espressione della curva delle connessioni B +1 2 Modelli analitici esistenti in letteratura R N Hc t Bc G ne ns 87 resistenza della parete numero di pannelli di rivestimento verticali indipendenti distanza tra la linea delle connessioni superiori ed inferiori spessore del rivestimento distanza tra le connessioni di bordo modulo di elasticità tangenziale del pannello di rivestimento numero di connessioni lungo il lato orizzontale numero di connessioni lungo il lato verticale Dal confronto tra i risultati sperimentali e quelli teorici l’autore concluse che il metodo fornisce valori attendibili dello spostamento per livelli modesti di deformazione, mentre tende a sottostimare gli spostamenti per carichi elevati. 4.2 Easley et al (1982) La formulazione sviluppata da Easley et al nel 1982 per il calcolo in forma chiusa della resistenza a carichi laterali di una parete rivestita con aste in legno parte da uno studio condotto sempre da Easley nel 1977 su pareti rivestite con diaframmi in lamiera ondulata. Osservando i risultati su prove sperimentali condotte, Easley et al.osservarono che il cinematismo della struttura poteva essere approssimato ad una deformazione del telaio a parallelogramma ed una rotazione rigida del pannello in modo tale che i bordi del pannello rimangano paralleli ai montanti. Assumendo il cinematismo sopra esposto, Easley ipotizzò una distribuzione di forze nei collegamenti con il seguente andamento: le forze nei collegamenti sulla guida superiore ed inferiore sono dotati di due componenti, una in direzione orizzontale Fex costante ed una in direzione verticale Feyi assunta variabile linearmente lungo x con punto di nullo nel centro del pannello; le forze nei collegamenti sui montanti esterni sono dotati di un'unica componente in direzione verticale Fs costante in tale direzione; le forze nei collegamenti sui montanti centrali Fsi sono dotati di unica componente verticale costante in tale direzione mentre in direzione orizzontale sono variabili linearmente con punto di nullo nel centro del pannello. 88 Capitolo IV La distribuzione di tali forze viene riportata nella figura 4.2. Feyi Fxi Xei Fsi Fs Xsi c H Bc/2 Bc/2 Figura 4.2 Distribuzione forze connessioni assunte da Easley Oltre alle assunzioni fatte sulla distribuzione delle forze ,le altre ipotesi formulate dagli autori sono: collegamenti tutti uguali e disposti simmetricamente rispetto al centro del pannello; il rivestimento può essere sufficientemente rappresentato con un materiale isotropo; 89 Modelli analitici esistenti in letteratura a deformazione avvenuta non ci sia separazione tra rivestimento ed intelaiatura. Le formule per la valutazione delle forze nei vari collegamenti sono ottenute mediante considerazioni di equilibrio. L’equilibrio alla traslazione verticale ed orizzontale del pannello è identicamente verificato, mentre l’equilibrio alla rotazione richiede che sia soddisfatta la seguente relazione: ne m i =1 i =1 Fs × n s × Bc − Fex × ne × H c + 2∑ Feyi × x ei + n si × ∑ Fsi × x si = 0 in cui: ns Bc ne nsi Hc m numero di connessioni sui montanti esterni distanza tra le connessioni d’angolo sulle guide numero di connessioni sul bordo superiore o inferiore numero di connessioni sui montanti interni distanza tra le connessioni d’angolo sui montanti esterni numero di montanti interni Assumendo per le forze nelle connessioni della guida superiore la seguente espressione: h × Bc Fex = ne in cui h rappresenta la forza esterna per unità di lunghezza, e tenendo presente la linearità di Feyi e di Fsi e che il valore massimo della forza nelle connessioni è Fs si ricava: 2 x ei × Fs Bc 2x Fsi = si × Fs Bc Sostituendo tali espressioni nella equazione di equilibrio alla rotazione si ha: m ⎤ 2 F ⎡ ne Fs × n s × Bc − h × Bc × H c + s × ⎢2∑ x ei + n si × ∑ x si2 ⎥ = 0 Bc ⎣ i =1 i =1 ⎦ Feyi = ne m i =1 i =1 Posto I e = ∑ x ei2 e I s = ∑ x si2 si ottiene: 90 Capitolo IV ⎡ I ⎤ 2n Fs × n s × Bc − N × Bc × H c + Fs × ⎢4 e + si × I s ⎥ = 0 Bc ⎣ Bc ⎦ da cui ancora ⎞ ⎛ I 2n Fs × ⎜⎜ n s × Bc + 4 e + si × I s ⎟⎟ = h × Bc × H c . Bc Bc ⎠ ⎝ Posto β = n s + 4 I e + 2n si × I s si ricava: Bc2 h× Hc Fs = β Le sollecitazioni sui collegamenti inferiori e superiori Fei sono somma della componente verticale Feyi e di quella orizzontale Fex , per cui si ha: Fei = F + F 2 ex 2 eyi ⎛ h × Bc = ⎜⎜ ⎝ ne 2 ⎞ ⎛ 2x × h × H c ⎟⎟ + ⎜⎜ ei Bc × β ⎠ ⎝ 2 ⎞ ⎟⎟ = N × ⎠ ⎛ Bc ⎜⎜ ⎝ ne 2 ⎞ ⎛ 2x × H c ⎟⎟ + ⎜⎜ ei ⎠ ⎝ Bc × β ⎞ ⎟⎟ ⎠ 2 Il valore Fsi è dato da: 2 x ei × h × H c Bc × β Con tali espressioni si calcolano le sollecitazioni nei vari collegamenti. Fsi = La relazione tra forza per unità di lunghezza h e la deformazione γ viene calcolata trascurando la deformabilità a tagli dell’intelaiatura e tenendo presente che essa e somma di due aliquote: γ = γ1 + γ 2 dove: 2d γ1 = è la aliquota di deformazione dovuta alla deformabilità dei Bc collegamenti; h γ2 = è la aliquota di deformazione dovuta alla deformabilità a taglio G×t del pannello. 91 Modelli analitici esistenti in letteratura Per cui risulta: γ= h 2d + . Bc G × t (1) dove: è la deformazione che subiscono i collegamenti sui montanti; è il modulo di elasticità tagliante del materiale di rivestimento; è lo spessore del pannello. d G t Ipotizzando un legame costitutivo F − d della connessione comportamento iniziale lineare e detta K la rigidezza si ha: con un Fs = K × d da cui h × Hc β γ= = K × d , da cui ancora: ⎛ 1 2H c h 2 h× Hc + × ⇒ γ = h × ⎜⎜ + G × t Bc β × K ⎝ G × t β × K × Bc ⎞ ⎟⎟ ⇒ h = G ' × γ ⎠ dove: G' = 1 1 2b + G × t b × K ×W rappresenta la rigidezza a taglio della parete. Easly fornisce anche un legame costitutivo F − d della singola connessione non lineare, espresso dalle seguenti relazioni: Fs = C1 1 − e − C2 Δ s per Fs<Fs0 Fs = C 3 Δ s + C 4 per Fs>Fs0 in cui le costanti C1, C2, C3, C4 e Fs0 vanno determinate sulla base di prove sperimentali sulle connessioni. ( ) Sostituendo le precedenti relazioni nella (1) si ottiene: ⎛ hH c ⎞ h 2 ⎟ per Fs<Fs0 − ln⎜⎜1 − γ= Gt C 2 Bc ⎝ β C1 ⎟⎠ γ= ⎞ ⎛ hH c h 2 ln⎜⎜ + − C 4 ⎟⎟ Gt C 3 Bc ⎝ β ⎠ per Fs>Fs0 92 Capitolo IV I risultati ottenuti con tali formule sono stati verificati da Easley con prove sperimentali ed analisi numeriche che hanno messo in evidenza ottimi risultati soprattutto se si considera il legame forza spostamento della connessione non lineare. 4.3 Kallsner & Lam (1995) L’Eurocodice 5 (ENV 1995-1-1:1993) contiene tre metodi di calcolo per determinare la resistenza a carichi laterali delle pareti, come descritto da Kaellsner & Lam (1995). Di tali modelli uno è un modello elastico e gli altri due sono plastici, il modello del limite inferiore e quello del limite superiore. Di seguito vengono illustrati solo i primi due modelli. 4.3.1 Metodo elastico Oltre alle assunzioni comuni a tutti i modelli, gli autori formularono le seguenti ipotesi: comportamento elastico delle connessioni fino alla rottura; pannelli rigidi e liberi di ruotare; assenza di spostamento relativo tra il centro del pannello e quello dell’intelaiatura, i due elementi,l’uno rispetto all’altro, possono solo ruotare. La distribuzione delle forze adottata viene illustrata in figura 4.3 Modelli analitici esistenti in letteratura 93 Figura 4.3 Distribuzione delle forze nel modello elastico di Kaellsner & Lam La deformazione e la resistenza a carichi laterali di una pannello viene determinata mediante il principio della minima energia potenziale. Basandosi su tale principio ed in relazione alla distribuzione delle forze ipotizzata la capacità portante di una parete vale: F R= 2 2 ⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ x max ⎟ ⎜ y max ⎟ ⎜ + Hc × ⎜ N 2⎟ ⎜ N 2⎟ ⎜ ∑ xi ⎟ ⎜ ∑ y i ⎟ ⎝ i =1 ⎠ ⎝ i =1 ⎠ Lo spostamento orizzontale può essere calcolato come: ⎞ ⎛ ⎟ ⎜ 1 1 1 ⎟ 2 ⎜ +γs ×H Δ t = (γ + γ s ) × H c = × R × H c × N + N ⎟ ⎜ K 2 2 yi ⎟ ⎜ ∑ xi ∑ i =1 ⎠ ⎝ i =1 In tale equazione si ha: 94 Capitolo IV xi,yi N K R Hc F coordinate riferite al baricentro delle connessioni numero totale delle connessioni rigidezza delle connessioni carico laterale applicato distanza tra la linea delle connessioni superiori ed inferiori resistenza della connessione R deformazione a taglio del rivestimento. G × Bc × t 4.3.2 Metodo plastco limite inferiore γs = Le ipotesi che sono alla base di questo modello sono: comportamento perfettamente plastico delle connessioni; tutte le connessioni lungo il perimetro del pannello sono soggette ad un’unica componente della forza pari a Fd e avente direzione parallela al lato cui appartiene la connessione. Le connessioni d’angolo sono soggette a due componenti della forza ciascuna pari a Fd/2. Le forze nelle connessioni dei montanti interni vengono trascurate. La distribuzione delle forze viene illustrata nella figura 4.4. Figure 4.4 Lower Bound Model Force Distribution (Kallsner & Lam) 95 Modelli analitici esistenti in letteratura La resistenza della parete in accordo con questo metodo è: H d = n × Fd in cui: n è il numero di spaziature tra le connessioni bordo superiore del pannello; Fd è la resistenza delle connessione. 4.3.3 Metodo plastco limite superiore Il modello plastico del limite superiore, relativamente più complesso dei modelli lineare e plastico del limite inferiore, prevede le seguenti assunzioni: Ciascun elemento dell’intelaiatura è considerato come un corpo rigido che ruota intorno al proprio centro di rotazione. L’ intelaiatura con un montante interno è composta di cinque elementi, tre verticali e due orizzontali; con riferimento alla figura 4.5 il montante AC ruota intorno al punto O1, allo stesso modo BD intorno ad O”, CD intorno ad O3, AB intorno ad O4 ed EF intorno ad O; i montanti e le guide sono incernierate gli uni alle altre, questo richiede che i centri di rotazione di ciascun elemento soddisfino alla condizione mostrata in figura 5.5. Le rette congiungenti i centri di rotazione devono passare per le cerniere; tutte le connessioni raggiungono simultaneamente il limite plastico. 96 Capitolo IV Figura 4.5 Upper Bound Model Force Distribution (Kallsner & Lam) Gli autori per il calcolo della resistenza a carichi laterali delle pareti fornirono la seguente espressione: in cui: può essere calcolato attraverso il modello elastico; ⎛ 1 1 ⎜ 1 γ = Hh⎜ N + N 2 k ⎜ ∑ x i ∑ y 2i i =1 ⎝ i =1 ⎞ ⎟ ⎟ ⎟ ⎠ è la rotazione dell’intelaiatura; 97 Modelli analitici esistenti in letteratura è la rotazione del pannello di rivestimento; ri è il raggio di rotazione di ciascun collegamento. Kallsner & Lam, confrontando i risultati analitici con quelli sperimentali ottenuti da prove in scala reale, conclusero che le differenze tra i valori della resistenza e della distribuzione delle forze ottenuti con i tre modelli erano modeste, il modello elastico tendeva a sottostimare la resistenza al contrario di quello plastico del limite superiore. Comunque gli autori consigliano di utilizzare il modello elastico per il calcolo delle pareti con aste in legno. 4.4 Hieta & Kesti (2002) Questo metodo, contemplato nel Finish timber code RIL 120-2001, consente il calcolo della resistenza e dello spostamento di pareti con aste in legno rivestite con pannelli anche nel caso in cui il sollevamento d’angolo della parete non sia impedito. L’espressione con cui valutare la resistenza è la seguente: F ⋅b Vd = vk γ ⋅c dove: è la resistenza delle connessioni; Fvk b è la larghezza del pannello; c è la spaziatura tra la connessioni; γ è un coefficiente che dipende dalla geometria della parete ed assume diversa espressione a seconda che il sollevamento d’angolo sia impedito o meno. Lo spostamento orizzontale massimo corrispondente alla forza F può essere calcolato come segue: n ⎛ c h2 h ⎞ δ ⎟ = ∑ ⎜⎜ β + F i =1 ⎝ k i b 3 bGi t i ⎟⎠ in cui: 98 Capitolo IV β heb ki Gi n ti è un coefficiente che dipende dalla geometria della parete ed assume diversa espressione a seconda che il sollevamento d’angolo sia impedito o meno; sono l’altezza e la larghezza del pannello; è la rigidezza a taglio delle connessioni; è il modulo di elasticità tagliante del materiale di rivestimento; è il numero dei pannelli; è lo spessore del pannello. Il modello analitico proposto 99 V. IL MODELLO ANALITICO PROPOSTO Il modello proposto, illustrato in questo capitolo, consente la determinazione della curva carico-spostamento delle pareti rivestite con ossatura in cold-formed a partire della risposta carico-spostamento delle connessioni. Il modello viene calibrato su prove sperimentali, condotte da Fiorino (2003), su due prototipi in scala reale, nominalmente identici e rappresentativi di una struttura in cold-formed rivestita con pannelli di OSB e GWB. I risultati della simulazione analitica ricavati vengono confrontati con quelli ottenuti utilizzando i modelli analitici esistenti illustrati nel precedente capitolo. 5.1 Ipotesi e derivazione Il modello è basato sull’osservazione dell’evoluzione della deformazione durante le prove in scala reale. Oltre alle assunzioni comuni a tutti i modelli analitici esistenti illustrati nel precedente capitolo, sono state formulate le seguenti ipotesi: l’intelaiatura subisce una deformazione a parallelogramma e il pannello di rivestimento subisce una rotazione rigida; viene considerata la deformabilità tagliante dei pannelli di rivestimento; le curve forza spostamento delle connessioni vengono interpolate usando la relazione proposta da Richard & Abbot (1975) Il cinematismo ipotizzato viene illustrato nella figura 5.1 100 Capitolo V Figura 5.1 Geometria e deformata della parete secondo il modello proposto Assumendo per convenzione rotazioni positive quelle in senso antiorario, rotazioni relative tra pannello e telaio positive quelle che inducono un aumento dello spostamento relativo tra le connessioni, spostamenti positivi equiversi agli assi,le componenti lungo le direzioni X ed Y degli incrementi di spostamento relativo tra l’intelaiatura ed il pannello della generica connessione i, in accordo col cinematismo ipotizzato, sono fornite dalle seguenti espressioni: (C1) δd xi = (δϕ p − δϕt )× yi − δd xp 0 ⎛ Bc ⎞ − xi ⎟ ⎝ 2 ⎠ δ yi = δϕ p × ⎜ in cui: dxp0 fp ft (C2) è la traslazione del pannello lungo la direzione X è la rotazione del pannello; è la rotazione del telaio. 101 Il modello analitico proposto Mediante considerazioni di equilibrio e precisamente scrivendo l’equilibrio alla traslazione orizzontale ed alla rotazione del pannello, l’equilibrio alla traslazione orizzontale della guida superiore,si ottengono le seguenti relazioni: n ∑F i =1 n xi =0 ∑ (− F i =1 xi × yi + Fyi × xi ) = 0 (EQ1) (EQ2) h × Bc − Fex × ne − Ti = 0 (EQ3) In tali equazioni si ha : h forza esterna per unità di lunghezza Fxi forza lungo X agente nella generica connessione i Fyi forza lungo Y agente generica connessione i Fex Fey forza lungo X agente nelle connessioni della guida superiore forza lungo Y agente nelle connessioni della guida superiore Ti ne n azione trasmessa dai montanti al profilo superiore; numero di connessioni sul profilo superiore numero totale di connessioni L’azione trasmessa dal singolo montante al profilo superiore viene calcolata mediante un equilibrio alla rotazione del montante stesso: montanti interni: nsi n si 1 (EQ4) − Ti × H c − ∑ Fxi × y i = 0 ⇒ Ti = − × ∑ Fxi × y i H c i =1 i =1 montanti esterni: ns ns 1 (EQ5) − Ti × H c − ∑ Fxi × y i = 0 ⇒ Ti = − × ∑ Fxi × y i H c i =1 i =1 Sostituendo le equazioni di equilibrio EQ4 ed EQ5 nell’equilibrio alla traslazione orizzontale della guida superiore EQ3, si ricava: n si ⎞ 1 ⎛ ns ⎜ (EQ6) h × Bc − Fex × ne − × ⎜ 2∑ Fxi × yi + m∑ Fxi × yi ⎟⎟ = 0 H c ⎝ i =1 i =1 ⎠ In tale relazione si ha: ns numero di connessioni sul bordo laterale ne numero di connessioni sul bordo superiore o inferiore 102 Capitolo V nsi m Bc Hc numero di connessioni sui montanti interni numero di montanti interni distanza tra le connessioni d’angolo sulle guide distanza tra le connessioni d’angolo sui montanti esterni. Gli incrementi di sollecitazione nelle connessioni possono essere espresse in funzione dell’incremento di spostamento relativo tra il pannello e il telaio mediante le seguenti espressioni: δFxi = K xi × δd xi (FC1) δFyi = K yi × δd yi (FC2) in cui Kxi e Kyi sono le rigidezze delle connessioni rispettivamente nella direzione X ed Y. Sostituendo le equazioni rappresentanti le condizioni cinematiche C1 e C2 e quelle rappresentanti i legami costitutivi delle connessioni FC1 e FC2 nelle equazioni di equilibrio EQ1, EQ2 e EQ6 si ottengono le relazioni che consentono di esprimere i parametri cinematici, necessari a descrivere la deformazione del sistema (ft, fp e dxp0), in funzione della geometria della parete, della rigidezza delle connessioni e della forza esterna per unità di lunghezza. dalla equazione EQ1: n n n i =1 i =1 i =1 δϕ p × ∑ K xi × yi − δϕt × ∑ K xi × yi − δd xp 0 × ∑ K xi = 0 dalla equazione EQ2: n n n i =1 i =1 δϕt × ∑ K xi × yi2 − δϕ p × ∑ K xi × yi2 + δd xp0 × ∑ K xi × yi + δϕ p × i =1 n − δϕ p × ∑ K yi × xi2 = 0 i =1 dalla equazione EQ6: Bc n × ∑ K yi × xi + 2 i =1 103 Il modello analitico proposto δh × Bc + K xe × δϕt × Hc × ne − K xe × δϕp × δh × ne + K xe × δd xp0 × ne − + + 2δϕp Hc ns × ∑ K xi × yi2 + i =1 2δd xp0 ns mδϕp nsi 2δϕt ns mδϕt nsi × ∑ K xi × yi2 + × ∑ K xi × yi − × ∑ K xi × yi2 + × ∑ K xi × yi2 + i =1 h i=1 Hc Hc i=1 Hc i=1 mδd xp0 nsi × ∑ K xi × yi = 0 i =1 Hc Risolvendo il sistema in funzione di δϕt , δϕ p , δd xp 0 si ricava: δϕt = (− mL X2 × δϕP = δd xp 0 Bc H c (− 2N X2 1 + 2N X 0 N X 2 − Bc N X 0 × NY1 + 2N X 0 NY 2 ) N X 0 − 2M X 2 N X 0 − H c2 K xe ne N X 0 + mLX1 N X1 + 2M X1 N X1 + H c K xe ne N X1 ) 1 ×h (− Bc NY1 2NY 2 ) × (1) ( ) − 2Bc Hc − NX2 1 + NX 0 NX 2 × h (2) mLX 2 − 2M X 2 − Hc2 Kxene × NX 0 − (mLX1 + 2M X1 + Hc Kxene )NX1 (− Bc NY1 + 2NY 2 ) Bc H c N X 1 = × h (3) 2 mL X 2 − 2M X 2 − H c K xe ne N X 0 − (mL X 1 + 2M X 1 + H c K xe ne )N X 1 [( ) ( ] ) in cui: n n n N X 0 = ∑ K xi N X 1 = ∑ K xi × yi i =1 N X 2 = ∑ K xi × yi2 i =1 n i =1 n N Y 1 = ∑ K yi × xi N Y 2 = ∑ K yi × xi2 M X 1 = ∑ K xi × yi M X 2 = ∑ K xi × yi2 LX 1 = ∑ K xi × yi L X 2 = ∑ K xi × yi2 i =1 m i =1 l i =1 i =1 m i =1 l i =1 5.1.1 Legame lineare delle connessioni Se si assume per le connessione una risposta carico-spostamento lineare, la relazione (1) presenta soluzione in forma chiusa per cui lo spostamento in testa alla parete può essere così calcolato: 104 Capitolo V d = d1 + d 2 = ϕ t H p + in cui: d2 G t Hp Gt h è l’aliquota di spostamento dovuta alla deformabilità tagliante del pannello; è il modulo di elasticità tagliante del materiale di rivestimento; è lo spessore del pannello. 5.1.2 Legame non-lineare delle connessioni Qualora si adotti, per descrivere il comportamento delle connessioni un legame non-lineare, le relazioni (1), (2) e (3) possono essere usate per implementare una procedura numerica step by step che consente di ottenere la curva carico spostamento della parete. Il procedimento risulta essere iterativo ad ogni step;al generico passo s si assegna un incremento di spostamento in testa alla parete e attraverso la relazione δd ( s ) = δϕt ( s ) H p si calcola l’incremento di rotazione nel telaio. Alla generica iterazione j si calcolano: l’incremento di forza orizzontale esterna per unità di lunghezza attraverso la (1): δh ( s , j ) = f1 δϕ t ( s ) ,...k x ,i ( s , j −1) ,...k y ,i ( s , j −1) ,.. ; ( ) l’incremento di rotazione del pannello dalla (2): δϕ p ( s , j ) = f 2 δh ( s , j ) ,...k x ,i ( s , j −1) ,...k y ,i ( s , j −1) ,.. ; ( ) l’incremento di spostamento orizzontale dalla (3): δd xp 0 ( s , j ) = f 3 δh ( s , j ) ,...k x ,i ( s , j −1) ,...k y ,i ( s , j −1) ,.. . ( ) Tali grandezze vengono calcolate a partire dai valori della rigidezza delle connessioni derivanti dalla iterazione precedente j-1. Si calcolano ancora gli incrementi di spostamento relativo tra intelaiatura e pannello in ciascuna delle connessioni: δd xi ( s , j ) = δϕ p ( s , j ) − δϕ t ( s ) y i − δd xp 0 ( s , j ) ( ) ⎛ Bc ⎞ − xi ⎟ ⎝ 2 ⎠ δ yi ( s , j ) = δϕ p ( s , j ) × ⎜ 105 Il modello analitico proposto Con questi valori si determinano gli incrementi delle componenti delle forze nelle connessioni: δFxi ( s , j ) = K xi ( s , j −1) × δd xi ( s , j ) δFyi ( s , j ) = K yi ( s , j −1) × δd yi ( s , j ) (4) Essendo noto il livello di deformazione nelle connessioni: (s, j ) ( s −1,l ) (s, j ) d xi = d xi + δd xi d yi (s, j ) = d yi ( s −1,l ) + δd yi (s, j ) è possibile calcolare i valori delle forze nelle connessioni dalla curva carico spostamento adottata: (s, j ) (s, j ) F x ,i ( s , j ) = g d x i ; F y ,i ( s , j ) = g d y i ( ) ( ) dove l è il numero di iterazioni eseguite nel precedente passo s-1. A questo punto si verifica che la differenza tra le componenti delle forze calcolate dalla curva delle connessioni e quelle calcolate attraverso le (4) non sia maggiore di un indice di convergenza posto pari a ε=1/1000: ( s, j ) ( s, j ) ( s, j ) ( s −1,l ) ( s, j ) F x ,i − Fx ,i = F x ,i − Fx ,i + δFx ,i ≤ε F y ,i ( s, j ) − F y ,i (s, j ) = F y ,i ( s, j ) ( − (F ( s −1,l ) y ,i + δFy ,i (s, j ) ) )≤ ε Se tali relazioni sono soddisfatte per tutte le connessioni, e quindi per i che varia da 1 ad n,si passa allo step successivo, altrimenti si procede all’iterazione successiva assumendo i valori della rigidezza derivanti dalle seguenti espressioni: (s, j ) ( s −1,l ) (s, j ) ( s −1,l ) − F y ,i F y ,i − Fx ,i F x ,i (s, j ) (s, j ) = = k x ,i ; k y ,i δd xi ( s , j ) δd yi ( s , j ) Procedendo in questo modo si ottigono ad ogni step gli incrementi δh e δd che sommati ai valori di h e d dello step precedente consentono di ricavare la curva forza per unità di lunghezza-spostamento. A tale risultato bisogna ancora aggiungere l’aliquota di spostamento dovuto alla deformabilità tagliante del pannello. 5.1.2.1 Legame proposto Per poter sviluppare la simulazione del comportamento a carichi laterali di una parete in cold-formed rivestito con il modello proposto occorre simulare 106 Capitolo V analiticamente il comportamento delle connessioni, ovvero occorre fornire una espressione analitica che interpoli la curva forza-spostamento delle connessioni ottenuta sperimentalmente. La funzione adottata è costituita da due rami; il primo ramo simula il comportamento della connessione fino al carico massimo, il secondo ramo, lineare decrescente, simula il tratto instabile della curva delle connessioni. La funzione scelta per simulare il primo ramo è la funzione di Richard & Abbot (1975), la cui espressione analitica è di seguito riportata: (K 0 − K h ) × d F= ⎡ (K − K ) × d h 0 ⎢1 + F0 ⎢⎣ n ⎤ ⎥ ⎥⎦ 1 n + Kh × d dove: K0 Kh F0 n rigidezza iniziale inclinazione della retta asintotica alla curva nel punto di massimo intersezione della retta asintotica con l’asse delle forze parametro di forma 3000.00 2500.00 2000.00 arctg(K ) h F 0 1500.00 1000.00 arctg(K ) 0 500.00 0.00 0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 Figura 5.2 Costruzione di Richard & Abbot I parametri che definiscono tale funzione vengono determinati sulla base di prove sperimentali sulle connessioni imponendo le seguenti condizioni: 107 Il modello analitico proposto il passaggio della curva analitica per la forza massima Fpeak; il passaggio per il limite elastico definito come Fe= 0,40 Fpeak; l’uguaglianza della rigidezza iniziale; l’uguaglianza dell’energia dissipata fino al valore massimo della forza. Il tratto post-picco viene definito come la retta passante per il picco della curva sperimentale e il punto cui corrisponde un carico pari all’80 % del carico massimo. 5.2 Calibrazione del modello: validazione quantitativa Nello specifico calibrare il modello significa simulare la risposta sperimentale delle connessioni, ovvero determinare l’espressione analitica che ne descrive il comportamento in termini di forza- spostamento . Le curve sperimentali utilizzate sono quelle derivanti dalle prove lente realizzate su provini in GWB e OSB. Tali prove sono state eseguite al variare della distanza delle connessioni dal bordo e al variare dell’orientamento dei pannelli in OSB. Poiché la distanza a delle connessioni dal bordo, intesa coma la distanza nella direzione della forza agente nella connessione stessa, non è costante nella parete, occorre innanzitutto determinare quale sia la curva sperimentale tra quelle con diversa distanza a che rappresenta il comportamento medio di tutti i collegamenti presenti nella parete. A tale scopo si implementa il modello proposto a partire dalle curve delle connessioni ottenute per diversi valori di a; le prove che si usano sono le seguenti: OSB // 10 MT L 1 GWB 10 MT L 1 OSB // 15 MT L 3 GWB 15 MT L 1 OSB // 20 MT L 3 GWB 20 MT L1 e e e e e e OSB // 10 MT L 2 GWB // 10 MT L 2 OSB // 15 MT L 4 GWB 15 MT L 2 OSB // 20 MT L 4 GWB 20 MT L2 Per ciascuna delle distanze dal bordo e per ciascun materiale si hanno a disposizione due curve,l’interpolazione avviene sulla curva media. Di seguito si riportano le espressioni analitiche adottate e i grafici con i relativi diagrammi. 108 Capitolo V Connessioni OSB // 10 (3879,21 − (− 233,44)) × d F= ⎡ (3879,21 − (− 233,44 )) × d ⎢1 + 9798,56 ⎢⎣ 0 , 40 ⎤ ⎥ ⎥⎦ 1 0 , 40 + (− 233,44 ) × d F = 1178,83 − 170,31 × (d − 2,52 ) per d ≤ 2,52mm per 2,52mm < d ≤ 3,90mm Simulazione analitica connessioni OSB// 10 media sperimentale Richard&Abbot Ko OSB // 10 MT L1 OSB // 10 MT L2 1200 1000 F [kN] 800 600 400 200 0 0,00 1,00 2,00 d [mm] Figura 5.3 3,00 4,00 109 Il modello analitico proposto Connessioni GWB 10 (2666,67 − (− 12,81)) × d F= ⎡ (2666,67 − (− 12,81)) × d ⎢1 + 502,80 ⎢⎣ 1, 04 ⎤ ⎥ ⎥⎦ 1 1, 04 + (− 12,81) × d F = 414,67 − 109,08 × (d − 0,95) per d ≤ 0,95mm per 0,95mm < d ≤ 1,71mm Simulazione analitica connessioni GWB 10 media sperimentale Richard&Abbot Ko GWB10 MT L 1 GWB10 MT L 2 500 450 400 350 F [kN] 300 250 200 150 100 50 0 0,00 0,20 0,40 0,60 0,80 1,00 d [mm] Figura 5.4 1,20 1,40 1,60 1,80 2,00 110 Capitolo V Connessioni OSB // 15 (5204,04 − (− 357,20)) × d F= ⎡ (5204,04 − (− 357,20 )) × d ⎢1 + 20950,59 ⎢⎣ 0 , 35 ⎤ ⎥ ⎥⎦ 1 0 , 35 + (− 357,20 ) × d F = 1507,50 − 131,38 × (d − 4,10) per d ≤ 4,10mm per 4,10mm < d ≤ 6,39mm Simulazione analitica connessioni OSB// 15 OSB// 15 media Richard&Abbot Ko OSB//15 MT L3 OSB//15 MT L4 1800 1600 1400 1200 F [N] 1000 800 600 400 200 0 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 d [mm] Figura 5.5 6,00 7,00 8,00 9,00 10,00 111 Il modello analitico proposto Connessioni GWB 15 (2666,67 − (− 12,81)) × d F= ⎡ (2666,67 − (− 12,81)) × d ⎢1 + 502,80 ⎢⎣ 1, 04 ⎤ ⎥ ⎥⎦ 1 1, 04 + (− 12,81) × d F = 414,67 − 109,08 × (d − 0,95) per d ≤ 0,95mm per 0,95mm < d ≤ 1,71mm Simulazione analitica connessioni GWB 15 media sperimentale Richard&Abbot Ko GWB15 MT L 1 GWB15 MT L 2 700 600 500 F [N] 400 300 200 100 0 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 d [mm] Figura 5.6 2,50 3,00 3,50 112 Capitolo V Connessioni OSB // 20 (5464,85 − (− 195,91)) × d F= ⎡ (5464,85 − (− 195,91)) × d ⎢1 + 36810,66 ⎢⎣ 0 , 28 ⎤ ⎥ ⎥⎦ 1 0 , 28 + (− 195,91) × d F = 1837,17 − 100,28 × (d − 5,06) per d ≤ 5,06mm per 5,06mm < d ≤ 8,73mm Simulazione analitca connessione OSB // 20 media OSB//20 MT L K0 R&A OSB//20 MT L3 OSB//20 MT L4 2000 1800 1600 1400 F[N] 1200 1000 800 600 400 200 0 0 1 2 3 4 5 d [mm] Figura 5.7 6 7 8 9 10 113 Il modello analitico proposto Connessioni GWB // 20 (2467,38 − 19,79) × d F= ⎡ (2467,38 − 19,79 ) × d ⎢1 + 520,22 ⎢⎣ 1, 28 ⎤ ⎥ ⎥⎦ 1 1, 28 + 19,79 × d F = 568,50 − 40,57 × (d − 3,09) per d ≤ 3,09mm per 3,09mm < d ≤ 5,89mm Simulazione analitca connessione GWB 20 media GWB 20 MT L K0 R&A GWB20 MT L 1 GWB20 MT L 2 800 700 600 F [N] 500 400 300 200 100 0 0 1 2 3 4 d [mm] Figura 5.8 5 6 7 114 Capitolo V Per ciascuna distanza dal bordo, implementando il modello proposto, si costruiscono due curve, una per il pannello di GWB (figure 5.10, 5.12, 5.14) ed una per il pannello di OSB (figure 5.9, 5.11, 5.13) in funzione delle stesse caratteristiche geometriche ed utilizzando i legami costitutivi delle connessioni visti in precedenza. Sommando le due curve si ottengono le risposte complessive della parete al variare di a. Dal confronto delle curve forza-spostamento della parete per le diverse distanze delle connessioni dal bordo con la risposta sperimentale (figura 5.16), è evidente che il valore a=20mm è quello rappresentativo del comportamento medio di tutte le connessioni. 10,00 9,00 8,00 7,00 h [kN/m] 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 16,00 18,00 δ [mm] Figura 5.9 Risposta del modello proposto pannello OSB // 10 20,00 115 Il modello analitico proposto 3,50 3,00 2,50 h [kN/m] 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 7,00 8,00 9,00 δ [mm] Figura 5.10 Risposta del modello proposto pannello GWB 10 14,00 12,00 10,00 h [kN/m] 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 δ [mm] Figura 5.11 Risposta del modello proposto pannello OSB // 15 35,00 116 Capitolo V 5,00 4,50 4,00 3,50 h [kN/m] 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 16,00 δ [mm] Figura 5.12 Risposta del modello proposto pannello GWB 15 16,00 14,00 12,00 h [kN/m] 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 δ [mm] Figura 5.13 Risposta del modello proposto pannello OSB // 20 45,00 117 Il modello analitico proposto 5,00 4,50 4,00 3,50 h [kN/m] 3,00 2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 25,00 30,00 δ [mm] Figura 5.14 Risposta del modello proposto pannello GWB 20 parete OSB// parete GWB parete OSB//+GWB 20 18 16 14 h [kN/m] 12 10 8 6 4 2 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 δ [mm] Figura 5.15 Risposta del modello proposto sulla parete OSB//20+ GWB20 h [kN/m] 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 0 5 10 15 20 risposta sperimentale parete OSB//15+GWB15 25 Figura 5.16 d [mm] 30 35 40 parete OSB//10+GWB10 parete OSB//20+GWB20 Confronto risultati del modello proposto al variare della distanza delle connessioni dal bordo 45 50 118 Capitolo V 119 Il modello analitico proposto Per completare la calibrazione del modello, occorre stabilire quale legame forzaspostamento, tra quelli ottenuti dalle prove con diverso orientamento dei pannelli di OSB, tenga meglio conto del fatto che le forze nelle connessioni della parete hanno direzione diversa rispetto a quella preferenziale di incollaggio delle scaglie di legno. Di seguito viene riportata l’espressione analitica che simula il comportamento delle connessioni nel caso in cui le forze in esse agenti abbiano direzione ortogonale a quella preferenziale nei pannelli di OSB. Connessioni OSB ⊥ 20 (1469,91 − (− 68,70)) × d F= ⎡ (1469,91 − (− 68,701)) × d ⎢1 + 3879,86 ⎢⎣ F = 1727,67 − 99,54 × (d − 6,37 ) 0 , 71 ⎤ ⎥ ⎥⎦ 1 0 , 71 + (− 68,701) × d per d ≤ 6,37 mm per 6,37mm < d ≤ 9,84mm Simulazione analitca connessione OSB ⊥ 20 media sperimentale K0 R&A 2,00 4,00 OSBorto 20 MT L 1 OSBorto 20 MT L 2 2000 1800 1600 1400 F[N] 1200 1000 800 600 400 200 0 0,00 1,00 3,00 5,00 δ [mm] Figura 5.17 6,00 7,00 8,00 9,00 10,00 120 Capitolo V A questo punto si opera un confronto tra la risposta sperimentale e i risultati del modello proposto ottenuti considerando: la simulazione OSB// 20 per tutte le componenti delle forze nelle connessioni (parete OSB//+GWB); la simulazione OSB// 20 per le componenti in direzione Y e la simulazione OSB⊥ 20 per le componenti in direzione X (parete OSB⊥&//+GWB); la simulazione OSB⊥ 20 per tutte le componenti delle forze (parete OSB⊥+GWB). Il confronto oltre che graficamente (figura 5.18) viene condotto calcolando per le tre diverse curve analitiche i parametri caratteristici e raffrontando i valori ottenuti con quelli derivanti dalla curva sperimentale. Modello analitico Fpeak(kN/m) δpeak(m) Fe(kN/m) δe(m) Ke(kN/m mm) δr(mm) Epeak(kN mm/m) Er(kN mm/m) μ OSB⊥ +GWB 17,12 31,95 6,85 3,20 2,14 50,04 427,35 706,18 15,63 -8 5 -8 11 -17 -2 0 -9 -12 % % % % % % % % % 18,28 26,08 7,31 2,93 2,50 47,70 357,53 713,21 16,31 -2 -14 -2 2 -3 -7 -16 -8 -8 Struttura reale OSB⊥&//+GWB OSB//+GWB % % % % % % % % % 18,24 26,98 7,29 3,07 2,37 46,43 368,48 687,75 15,11 -2 -11 -2 7 -8 -9 -14 -11 -15 % % % % % % % % % 18,61 30,48 7,44 2,87 2,59 51,05 428,09 772,09 17,76 Tabella 5.1 Riepilogo simulazioni analitiche e confronto con curva sperimentale Dalla figura 5.17 è possibile subito concludere che non è appropriato adottare per tutte .le connessioni della parete il legame OSB ⊥, mentre le curve relative alle pareti OSB⊥&//+GWB e OSB//+GWB sono piuttosto simili. Dall’analisi della tabella 6.1 e ai fini della calibrazione del modello si può concludere che il migliore risultato è fornito dalla curva OSB//+GWB e dunque che la simulazione analitica delle connessioni da adottare per tutte le connessioni della parete è quella OSB// 20. Operando il confronto tra la risposta sperimentale e quella analitica relativa alla parete OSB//20, attraverso la figura 5.18 e la tabella 5.1, è possibile affermare che il modello proposto conduce ad una simulazione molto prossima al comportamento effettivo della parete. Infatti, le due curve sono molto vicine per valori dello spostamento d<4mm, mentre il modello tende leggermente a sottostimare gli spostamenti per d>4mm. Il modello analitico proposto 121 Il modello proposto fornisce valori della resistenza e dei parametri elastici (forza, spostamento e rigidezza) praticamente coincidenti con quelli sperimentali con differenze del 2-3%, mentre tende a sottostimare del 14% lo spostamento corrispondente al carico massimo. h [kN/m] 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 0 20 δ [mm] 30 40 parete OSB//+GWB parete OSBorto+GWB 50 Figura 5.18 Confronto risultati modello proposto ottenuti con la risposta sperimentale 10 risposta sperimentale parete OSB//&orto+GWB 122 Capitolo V Il modello analitico proposto 123 5.3 Confronto con i modelli analitici esistenti In questo paragrafo si utilizzano i modelli analitici esistenti per simulare il comportamento della parete oggetto di prova nel programma sperimentale condotto da Fiorino 2003. I risultati vengono utilizzati per operare un confronto tra i modelli esistenti ed il modello proposto, facendo distinzione tra quelli che adottano una risposta lineare e quelli che invece prevedono un legame non lineare per le connessioni. Inoltre viene valutata la curva forza spostamento della parete col modello proposto al variare della simulazione analitica delle connessioni. 5.3.1 Modelli analitici con risposta non lineare delle connessioni Occorre osservare che i modelli esistenti non permettono di considerare la presenza di due pannelli di rivestimento per cui si adopererà un pannello fittizio dato dalla somma del pannello di GWB più quello in OSB. Tale pannello sarà dotato di una rigidezza tagliante pari alla somma delle rigidezze taglianti dei due pannelli ed uno spessore equivalente calcolato tenendo conto che tali pannelli sono messi in parallelo. Tenendo conto di ciò possiamo dire che l’inverso della deformabilità tagliante equivalente sarà data dalla somma degli inversi delle deformabilità dei due pannelli per cui: 1 1 1 = + Deq DGWB DOSB Dove: deformabilità tagliante equivalente Deq DGWB deformabilità tagliante del pannello di GWB DOSB deformabilità tagliante del pannello di OSB Tenendo presente che: Hc Hc Hc Deq = DGWB = DOSB = GGWB × t GWB GOSB × t OSB Geq × t eq Si ricava: G ×t + GOSB × t OSB t eq = GWB GWB Geq ed avendo fissato Geq = GGWB + GOSB si ricava: 124 Capitolo V GGWB × t GWB + GOSB × t OSB GGWB + GOSB In particolare date le caratteristiche dei pannelli adoperati si ha t eq = 10.22mm . t eq = Per quanto riguarda la simulazione analitica delle connessioni si fa riferimento ad una curva somma delle risposte medie delle prove OSB// 20 e GWB 20. Tale curva è caratterizzata da una resistenza di picco pari a F peak = 2374.67 N con spostamento relativo δ peak = 5.01mm . media OSB// 20 media GWB 20 GWB+OSB// 2500 2000 Fs [N] 1500 1000 500 0 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 7,00 8,00 9,00 δ [mm] Figura 5.19 Risposta delle connessioni OSB//20+GWB20 5.3.1.1 Tuomi & McCutchenon Tale modello porta in conto il comportamento non lineare delle connessioni schematizzando la curva carico-spostamento attraverso una curva potenza espressa dalla seguente relazione: p = A× xB in cui le costanti A e B vengono determinate sulla base delle prove sperimentali. L’interpolazione viene effettuata imponendo il passaggio della simulazione analitica per il punto di massimo della curva sperimentale e per il punto corrispondente al limite elastico convenzionale. 125 Il modello analitico proposto media sperimentale OSB//20+GWB Curva potenza 2500 2000 Fs[N] 1500 1000 500 0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 δ [mm] Figura 5.19 Simulazione analitica delle connessioni OSB//20+GWB proposta da Tuomi& McCutchenon 5.3.1.2 Easly et al non lineare Gli autori forniscono un legame costitutivo F − d non lineare della singola connessione espresso dalle seguenti relazioni: Fs = C1 1 − e −C2 Δ s per Fs<Fs0 Fs = C 3 Δ s + C 4 per Fs>Fs0 in cui le costanti C1, C2, C3, C4 e Fs0, di cui solo tre linearmente indipendenti, vengono determinate sulla base delle rispostea sperimentali. La interpolazione viene effettuata imponendo le seguenti condizioni: il passaggio della simulazione analitica per il punto di massimo della curva sperimentale e per il punto corrispondente al limite elastico convenzionale; l’uguaglianza delle aree sottese dalle curve sperimentale ed analitica fino al punto di massimo della forza. ( ) 126 Capitolo V media sperimentale OSB//20+GWB simulazione analitica 2500 2000 Fs [N] 1500 1000 500 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 δ [mm] Figura 5.20 Simulazione analitica delle connessioni OSB//20+GWB proposta da Easley et al 5.3.1.3 Confronto dei risultati Il confronto oltre che graficamente (figura 5.21) viene condotto calcolando per le tre diverse curve analitiche i parametri caratteristici e raffrontando i valori ottenuti con quelli derivanti dalla curva sperimentale. Modello analitico Modello McCutcheon et al. Modello Easley Modello proposto Fu(kN/m) 18,01 -3,22 % 17,87 δu(m) 23,08 -24,26 % Fe(kN/m) 7,20 -3,22 % δe(m) 2,65 -7,64 % 3,36 17,05 % Ke(kN/m mm) 2,71 4,78 % 2,13 -17,95 % % 397,76 % 16,31 δr(mm) - E(kN mm/m) 309,60 μ - -27,68 - STRUTTURA REALE -3,96 % 18,28 -1,76 % 18,61 31,27 2,59 % 26,08 -14,42 % 30,48 7,15 -3,96 % 7,31 -1,76 % 7,44 2,93 1,77 % 2,87 2,50 -3,47 % 2,59 47,70 -6,58 % 51,05 357,53 -16,48 % 428,09 -8,20 % 17,76 - -7,08 - Tabella 5.2 Riepilogo simulazioni analitiche e confronto con curva sperimentale Dalla tabella 5.2 è possibile osservare che i tre modelli forniscono valori della resistenza massima molto prossimi al valore effettivo, precisando però che il Il modello analitico proposto 127 migliore risultato è fornito dal modello proposto. Per quanto riguarda invece il corrispondente valore dello spostamento il miglior risultato è quello che si ricava dal modello Tuomi & McCutchenon. Il modello che stima meglio i parametri elastici è quello proposto, fornendo valori della forza e dello spostamento corrispondenti al limite elastico convenzionale praticamente coincidenti con quelli derivanti dall’osservazione sperimentale. In definitiva, in considerazione anche del fatto che il modello proposto consente di simulare anche il tratto instabile della curva carico spostamento, è possibile concludere che la migliore simulazione è fornita proprio da tale modello. h[kN/m] 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 0 5 15 20 McCutchenon 25 δ[mm] 30 modello proposto 35 40 risposta sperientale 45 Figura 5.21 Confronto tra i diversi modelli analitici non lineari e la risposta sperimentale 10 Easly non lineare 50 128 Capitolo V Il modello analitico proposto 129 5.3.2 Modelli analitici con risposta lineare delle connessioni Nel caso in cui si consideri una risposta delle connessioni lineare, si determinano i due punti corrispondenti al valore della resistenza di picco e della resistenza al limite elastico. Si precisa che, considerando la parete doppiamente rivestita come un sistema di due rigidezze in serie, i valori della resistenza e della rigidezza vengono calcolati come somma dei valori relativi alle due pareti rivestite con un solo pannello, una col pannello di OSB e l’altra col pannello di GWB: 5.3.2.1 Easly et al. lineare Con riferimento ad una parete con un solo pannello di rivestimento, il valore della massima resistenza si determina dalla seguente relazione: F peak × β h× Hc Fs = ⇒ h peak = β Hc in cui Fpeak è la resistenza di picco delle connessioni, mentre gli altri termini sono già stati illustrati nel precedente capitolo. Lo spostamento corrispondente si determina dalla seguente relazione: 2H p ⎞ ⎛ 1 ⎟⎟ × H p (5) δ = h × ⎜⎜ + ⎝ G × t β × K × Bc ⎠ in cui K è la rigidezza delle connessioni valutate come il valore secante: K peak = F peak δ peak Il valore della forza al limite elastico invece è pari al 40% del valore di picco e lo spostamento corrispondente si determina attraverso la (5) utilizzando un valore di rigidezza secante corrispondente al limite elastico sulla curva delle connessioni : K e = Fe δ e Il valore della resistenza di picco della parete doppiamente rivestita è: GWB + OSB OSB GWB h peak = h peak + h peak Il corrispondente valore dello spostamento si valuta al seguente modo: OSB + GWB h peak GWB + OSB = δ OSB GWB K peak + K peak Analogamente si determinano i valori al limite elastico. 130 Capitolo V 5.3.2.2 Kallsner & Lam Con riferimento ad una parete con un solo pannello di rivestimento, la capacità portante è: F peak R peak = 2 2 ⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎜x ⎟ ⎜y ⎟ H p × ⎜ N max ⎟ + ⎜ N max ⎟ ⎜ ∑ xi2 ⎟ ⎜ ∑ y i2 ⎟ ⎝ i =1 ⎠ ⎝ i =1 ⎠ in cui Fpeak è la resistenza di picco della curva delle connessioni, mentre gli altri termini sono già stati illustrati nel precedente capitolo. Lo spostamento orizzontale corrispondente al massimo valore della forza e al limite elastico può essere calcolato come: ⎡ ⎤ ⎞ ⎛ ⎜ 1 Hp ⎥ 1 ⎟ ⎢ 1 2 (6) Δ t = (γ + γ s ) × H p = R peak ×⎢ × H p ×⎜ N + N ⎟+ ⎥ 2 2 × × K peak G B t ∑ yi ⎟ ⎜ ∑ xi ⎢ ⎥ i =1 ⎠ ⎝ i =1 ⎣ ⎦ in cui K è la rigidezza delle connessioni valutate come il valore secante: K peak = F peak δ peak Il valore della forza al limite elastico invece è pari al 40% del valore di picco e lo spostamento corrispondente si determina attraverso la (6) utilizzando un valore di rigidezza secante corrispondente al limite elastico sulla curva delle connessioni : K e = Fe δ e Il valore della resistenza di picco della parete doppiamente rivestita è: GWB + OSB OSB GWB R peak = R peak + R peak Il corrispondente valore dello spostamento si valuta al seguente modo: OSB + GWB R peak GWB + OSB Δ = OSB GWB K peak + K peak Analogamente si determinano i valori al limite elastico. 5.3.2.3 Hieta & Kesti Con riferimento ad una parete con un solo pannello di rivestimento, l’espressione con cui valutare la resistenza è la seguente: 131 Il modello analitico proposto h peak = F peak γ ⋅c Lo spostamento orizzontale massimo corrispondente alla forza per unità di lunghezza h può essere calcolato come segue: 2 Hp δ peak c Hp =β + (7) 2 h peak K B G×t in cui K è la rigidezza delle connessioni valutate come il valore secante: K peak = F peak δ peak Il valore della forza al limite elastico invece è pari al 40% del valore di picco e lo spostamento corrispondente si determina attraverso la (7) utilizzando un valore di rigidezza secante corrispondente al limite elastico sulla curva delle connessioni : K e = Fe δ e Il valore della resistenza di picco della parete doppiamente rivestita è: GWB + OSB OSB GWB h peak = h peak + h peak Il corrispondente valore dello spostamento si valuta al seguente modo: OSB + GWB h peak GWB + OSB δ = OSB GWB K peak + K peak Analogamente si determinano i valori al limite elastico. 5.3.2.4 Confronto dei risultati Dalla tabella 5.3 e dalla figura 5.22 è possibile concludere che il modello che meglio interpreta il comportamento della parete sia in termini di forza che di spostamento, a partire dal legame lineare delle connessioni, è il modello proposto. Modello analitico Modello Kaellsner & Lam Modellodi Hiete&Kesti Modello proposto lineare STRUTTURA REALE Modello Easley Fu(kN/m) 18,87 1,39 % 16,20 -12,96 % 18,25 -1,96 % 18,01 -3,22 % 18,61 δu(m) 19,83 -34,92 % 22,15 -27,32 % 26,11 -14,33 % 23,08 -24,26 % 30,48 Fe(kN/m) 7,55 1,39 % 6,48 -12,95 % 7,30 -1,96 % 7,20 -3,22 % 7,44 δe(m) 1,87 -34,91 % 2,36 -17,90 % 2,74 -4,71 % 2,65 -7,64 % 2,87 Ke(kN/m mm) 4,03 55,77 % 2,75 6,02 % 2,66 2,88 % 2,71 4,78 % 2,59 Tabella 5.3 Riepilogo simulazioni analitiche e confronto con curva sperimentale h[kN/m] 0 5 10 15 Kallsner&Lam 20 δ[mm] 25 modello proposto 30 35 Hiete&Kesti 40 45 risposta sperientale 50 Figura 5.22 Confronto tra i vari modelli analitici a partire da una schematizzazione elastico-lineare delle connessioni 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 Easly lineare 132 Capitolo V 133 Il modello analitico proposto 5.3.3 Modello proposto con diverse schematizzazioni delle connessioni In questo paragrafo si valuta la curva forza spostamento della parete col modello proposto al variare della simulazione analitica delle connessioni. I legami che si prendono in considerazione per le connessioni sono: il legame lineare; il legame proposto; i legami non lineare proposti da Easly et al e da Tuomi & McCutchenon; il legame elastoplastico. 5.3.3.1 Legami non lineari proposti da Easly et al e da McCutchenon Le curve proposte da Easly e da McCutchenon vengono interpolate con l’espressione di Richard & Abbot imponendo le condizioni viste al paragrafo 5.1.2.1. Con le espressioni analitiche che descrivono il comportamento delle connessioni, riportate di seguito insieme ai relativi diagrammi, si determina la risposta della parete (figura 5.23) 5.3.3.1.1 Curva proposta da Easly et al (2908 ,60 − 104 ,76 ) × d F = ⎡ (2908 ,60 − 104 ,76 ) × d ⎢1 + 1931 , 43 ⎢⎣ 1, 40 ⎤ ⎥ ⎥⎦ 1 1, 40 + 104 ,76 × d per d ≤ 5,01mm 2500 2000 Fs [N] 1500 media sperimentale Easly et al Richard&Abbot 1000 500 0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 δ [mm] Figura 5.23 Simulazione connessioni OSB// 20+ GWB 20 134 Capitolo V 5.3.3.1.2 Curva proposta da Tuomi & McCutchenon (8369,34 − 147,55) × d F= ⎡ (8369,34 − 147,55) × d ⎢1 + 2041,87 ⎣⎢ 0 , 63 ⎤ ⎥ ⎦⎥ 1 0 , 63 per d ≤ 5,01mm + 147,55 × d 2500 2000 1500 F s[N] media sperimentale Curva potenza 1000 Richard&Abbot 500 0 0,0 1,0 2,0 3,0 δ [mm] 4,0 5,0 6,0 Figura 5.24 Simulazione connessioni OSB// 20+ GWB 20 5.3.3.2 Legame elastoplastico 135 Il modello analitico proposto I parametri da definire per descrivere la risposta sperimentale con un legame elastoplastico sono tre: la rigidezza del tratto iniziale elastico; il valore della forza di snervamento Fyield; il valore dello spostamento di rottura δfailure. Queste grandezze vengono determinate rispettivamente attraverso le seguenti condizioni: il passaggio per il limite convenzionale elastico corrispondente al 40 % della forza massima; l’uguaglianza dell’energia dissipata, e cioè l’uguaglianza delle aree sottese dai due diagrammi; lo spostamento di rottura è uguale allo spostamento letto sulla curva sperimentale in corrispondenza del valore della forza pari all’ 80% della forza massima. Di seguito si riportano i diagrammi delle simulazioni analitiche per le connessioni OSB// 20 e GWB 20. 2000 1800 1600 1400 F [N] 1200 1000 media OSB//20 MT L legame bilineare 800 600 400 200 0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0 δ [mm] Figura5.25 Simulazione analitica delle connessioni OSB // 20 136 Capitolo V 600 500 F [N] 400 300 media GWB 20 MT L legame bilineare 200 100 0 0 1 2 3 4 5 6 7 δ [mm] Figura5.26 Simulazione analitica delle connessioni GWB 20 Confronto dei risultati Dalla figura 5.27 è possibile osservare che la curva derivante dall’utilizzo del legame proposto per le connessioni sembra dare il risultato più appropriato se confrontato con la curva sperimentale. Operando un confronto attraverso i parametri caratteristici sintetizzati nella tabella 5.4, si può verificare che a partire da tutte le diverse schematizzazioni delle connessioni, fatta eccezione per quella elasto-plastica, il modello proposto fornisce un valore analitico della resistenza massima molto prossimo a quello sperimentale, ma il miglior risultato in termini di spostamento corrispondente ed anche per quanto riguarda gli altri parametri si ha per i legami proposto e lineare. In definitiva è possibile concludere che il legame delle connessioni che consente di ottenere attraverso il modello proposto il miglior risultato è il legame proposto legame connessione Richard&Abbot Easly 18,28 -1,76 % 18,80 δu(m) 26,08 -14,42 % 23,40 Fe(kN/m) 7,31 -1,76 % 7,52 % 7,45 % δe(m) 2,93 1,77 % 2,40 -16,44 % 2,19 -23,77 % Ke(kN/m mm) 2,50 -3,47 % 3,13 20,89 % 3,40 31,22 % δr(mm) 47,70 -6,58 % - Ep(kN mm/m) 357,53 -16,48 % μ 16,31 -8,20 Er(kN mm/m) 713,21 -7,63 332,93 % 18,62 -23,22 % 23,40 1,01 -22,23 % 316,60 0,03 Elstico lineare Fu(kN/m) % 1,01 McCutchenon Struttura reale Elasto-plastico % 18,25 -1,96 % 16,87 -9,37 % 18,61 -23,22 % 26,11 -14,33 % 27,07 -11,16 % 30,48 7,30 -1,96 % 6,75 -9,37 % 7,44 2,74 -4,71 % 2,78 -3,41 % 2,87 2,66 2,88 % 2,43 -6,17 % - - - - 0,03 -26,04 % -11,73 % 2,59 51,05 - - 377,86 - - - - - - - - 17,76 - - - - - - - - 772,09 Tabella 5.4 Riepilogo simulazioni analitiche e confronto con curva sperimentale 428,09 h [kN/m] 0 5 10 Easly 15 20 Elasto-plastico 25 δ [mm] 30 lineare 35 McCutchenon 40 45 50 risposta sperimentale Figura 5.27 Confronto risultati del modello proposto a partire da diverse schematizzazioni delle connessioni 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 Richard&Abbot Il modello analitico proposto 137 138 Capitolo VI VI. ANALISI PARAMETRICA In questo capitolo viene eseguita un’analisi parametrica i cui risultati verranno utilizzati nel capitolo successivo per la modellazione del comportamento isteretico delle pareti. In letteratura, per i numerosissimi programmi sperimentali che prevedono prove su pareti in scala reale ,non sono disponibili i risultati delle prove in piccola scala sulle connessioni, per cui non si dispone dei dati necessari per determinare l’espressione analitica che consente di simulare il comportamento delle connessioni e quindi di applicare il modello proposto alle configurazioni di pareti oggetto di prove. Di fronte a questa mancanza, e riconosciuta la necessità di confermare la validità del modello proposto su un numero maggiore di sperimentazioni, i risultati dell’analisi parametrica vengono altresì utilizzati per dedurre delle considerazioni qualitative sull’affidabilità del modello proposto. 6.1 Descrizione dell’analisi L’analisi parametrica condotta consiste nell’implementare il modello proposto su 36 configurazioni di parete diverse in cui si fanno variare le seguenti grandezze: altezza della parete: H=2,40 m, H=2,70m, H=3,00m; spaziatura delle connessioni lungo il perimetro:s=50mm, s=75mm, s=100mm, s=150mm; materiale di rivestimento: OSB, GWB, CP. La tipologia delle connessioni è quella adottata nel programma sperimentale descritto nel capitolo 3. Di seguito si riporta l’espressione analitica adottata e il grafico con il relativo diagramma per le connessioni tra l’intelaiatura e il pannello di CP. Analisi parametrica 139 Connessioni CP 20 (5524,70 − 50,20) × d F= ⎡ (5524,70 − 50,20 ) × d ⎢1 + 753,76 ⎣⎢ 0 , 90 ⎤ ⎥ ⎦⎥ 1 0 , 90 + (50,20 ) × d F = 762,92 − 95,88 × (d − 1,73) per d ≤ 1,73mm per 1,73mm < d ≤ 3,32mm Simulazione analitca connessione CP 20 media CP 20 MT K0 R&A CP 20 MT L2 CP 20 MT L4 CP 20 MT L3 CP 20 MT L5 1000 900 800 700 F[N] 600 500 400 300 200 100 0 0 1 1 2 2 3 3 4 d [mm] Le curve che descrivono il legame tra la forza per unità di lunghezza e lo spostamento, per ciascuna configurazione di parete considerata, vengono riportate nelle figure seguenti. 140 Capitolo VI 20 18 16 CP 2,40 50 14 h [kN/m] 12 CP 2,40 75 10 8 CP 2,40 100 6 CP 2,4 150 4 2 0 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 16,00 δ[mm] Figura 6.1 Risultati analisi parametrica per pareti con altezza H=2,40m e pannelli di CP 20 18 16 CP H=2,70 s=50 14 h [kN/m] 12 CP H=2,70 s=75 10 8 CP H=2,70 s=100 6 CP H=2,70 s=150 4 2 0 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00 14,00 16,00 18,00 20,00 δ [mm] Figura 6.2 Risultati analisi parametrica per pareti con altezza H=2,70m e pannelli di CP Analisi parametrica 141 20 18 16 CP 3,00 50 14 h [kN/m] 12 CP 3,00 75 10 8 CP 3,00 100 6 CP 3,00 150 4 2 0 0,00 5,00 10,00 15,00 20,00 δ [mm] Figura 6.3 Risultati analisi parametrica per pareti con altezza H=3,00m e pannelli di CP 16 14 12 GWB 2,40 50 h [kN/m] 10 8 GWB 2,40 75 6 GWB 2,40 100 4 GWB 2,4 150 2 0 0 5 10 15 20 25 30 δ [mm] Figura 6.4 Risultati analisi parametrica per pareti con altezza H=2,40m e pannelli di GWB 142 Capitolo VI 16 14 12 GWB H=2,70 s=50 h [kN/m] 10 8 GWB H=2,70 s=75 6 GWB 2,70 100 4 GWB 2,70 150 2 0 0 5 10 15 20 25 30 35 δ [mm] Figura 6.5 Risultati analisi parametrica per pareti con altezza H=2,70m e pannelli di GWB 16 14 12 GWB H=3,00 s=50 h [kN/m] 10 8 GWB H=3,00 s=75 6 GWB h=3,00 s=100 4 GWB H=3,00 s=150 2 0 0 5 10 15 20 25 30 35 40 δ [mm] Figura 6.6 Risultati analisi parametrica per pareti con altezza H=3,00 pannelli di GWB Analisi parametrica 143 50 45 40 OSB H=2,40 s=50 35 h [kN/m] 30 OSB H=2,40 s=75 25 20 OSB H=2,40 s=100 15 OSB H=2,40 s=150 10 5 0 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 δ [mm] Figura 6.7 Risultati analisi parametrica per pareti con altezza H=2,40 pannelli di OSB 50 45 40 OSB H=2,70 s=50 35 h [kN/m] 30 25 OSB H=2,70 s=75 20 OSB H=2,70 s=100 15 OSB H=2,70 s=150 10 5 0 0 10 20 30 40 50 60 δ [mm] Figura 6.8 Risultati analisi parametrica per pareti con altezza H=2,70 pannelli di OSB 144 Capitolo VI 50 45 40 OSB H=3,00 s=50 35 h [kN/m] 30 25 OSB H=3,00 s=75 20 OSB H=3,00 s=100 15 OSB H=3,00 s=150 10 5 0 0 10 20 30 40 50 60 δ [mm] Figura 6.9 risultati analisi parametrica per pareti con altezza H=3,00 pannelli di OSB 6.2 Interpretazione dei risultati Per ciascuna delle configurazioni delle pareti e a partire dai risultati ottenuti dalla simulazione col modello proposto si calcolano i soliti parametri caratteristici e per ciascuno di essi e si opera un confronto di tipo qualitativo con i risultati disponibili in letteratura. In particolare si fa riferimento ai programmi sperimentali per i quali si hanno a disposizione i valori dei parametri in studio, ovvero quelli di Branston (2004), Chen (2004) e Blais (2006). 6.2.1 Forza massima Fpeak Dall’analisi parametrica (figura 6.10) è possibile concludere che: l’altezza della parete non influenza i valori della resistenza massima delle pareti per unità di lunghezza, infatti l’incremento medio della di resistenza rispetto alla resistenza delle pareti con altezza di 2,40m, è del Analisi parametrica 145 2,20% per le pareti alte 2,70m, mentre per quelle alte 3,00m è del 3,93%; la resistenza massima aumenta al diminuire della spaziatura delle connessioni lungo il perimetro della parate; il rivestimento di OSB è quello che conferisce una resistenza più elevata alla parete, seguito dal rivestimento di CP ed infine quello di GWB. Dai risultati disponibili in letteratura (figura 6.11) è possibile confermare il risultato ottenuto dall’analisi parametrica secondo il quale la resistenza massima delle pareti aumenta al diminuire della spaziatura tra le connessioni. Si precisa che quanto detto sopra vale anche per la forza corrispondente al limite elastico convenzionale, essendo questa pari al 40% della forza massima. 146 Capitolo VI 50 45 40 H 2,40 m H 2,70 m H 3,00m 30 GWB 25 CP OSB 20 15 10 5 0 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 s [mm] Figura 6.10 Forza massima Fpeak: risultati dell’analisi parametrica 40 S+96a GWB+GWB S+97b PLY r=2 35 S+97b OSB r=2 B+ 04 CSP 30 B+04 DFP C+04 CSP r=4 25 Fpeak[mm] Fpeak [kN/m] 35 C+04 CSP r=1 C+04 OSB r=4 20 S+97b SSS r=4 15 S+97b OSB r=4 S+96b OSB 10 S+96b PLY S+96a OSB 5 S+96a GWB+OSB 0 50 70 90 110 130 150 170 190 s [mm] Figura 6.11 Forza massima Fpeak: risultati disponibili in letteratura Analisi parametrica 147 6.2.2 Spostamento corrispondente alla forza massima δpeak I risultati dell’analisi parametrica (figura 6.12) forniscono un andamento lievemente decrescente dello spostamento corrispondente alla forza massima al diminuire della spaziatura delle connessioni, andamento che può riscontrarsi anche dai valori sperimentali trovati in letteratura (figura (6.13). 45 40 35 H 2,40 m H 2,70 m H 3,00m 25 GWB CP 20 OSB 15 10 5 0 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 s [mm] Figura 6.12 Spostamento δpeak: risultati dell’analisi parametrica 110 S+96a GWB+GWB S+97b PLY r=2 100 S+97b OSB r=2 90 B+ 04 CSP 80 B+04 DFP δpeak[mm] δpeak[mm] 30 70 C+04 CSP r=4 60 C+04 CSP r=1 C+04 OSB r=4 50 S+97b SSS r=4 40 B+04 OSB 30 B 06 OSB 20 50 70 90 110 130 150 170 190 s [mm] Figura 6.13 Spostamento δpeak: risultati disponibili in letteratura 148 Capitolo VI 6.2.6 Rigidezza Ke Dall’analisi parametrica (figura 6.14) è possibile concludere che: la rigidezza aumenta al diminuire dell’altezza della parete, infatti l’incremento medio rispetto alla rigidezza delle pareti con altezza di 2,40m, è del 10% per le pareti alte 2,70m, mentre per quelle alte 3,00m è del 18%; la rigidezza aumenta al diminuire della spaziatura delle connessioni lungo il perimetro della parate; il rivestimento di CP è quello che conferisce valori della rigidezza maggiori ,mentre le pareti con pannelli di GWB e OSB sono caratterizzate da valori più bassi e molto simili al diminuire della spaziatura tra le connessioni. Dai risultati disponibili in letteratura (figura 6.15) è possibile confermare il risultato ottenuto dall’analisi parametrica secondo il quale la rigidezza delle pareti aumenta al diminuire della spaziatura tra le connessioni. 6.2.6 Spostamento al limite elastico δe Dall’analisi parametrica (figura 6.16) è possibile concludere che: lo spostamento δe corrispondente al limite elastico aumenta al diminuire della spaziatura tra le connessioni; δe aumenta al diminuire dell’altezza della parete; la parete con rivestimento di OSB è quella che presenta valori dello spostamento più elevati. Dai risultati disponibili in letteratura (figura 6.17) è possibile confermare il risultato ottenuto dall’analisi parametrica secondo il quale lo spostamento δe aumenta al diminuire della spaziatura tra le connessioni. Analisi parametrica 149 7 6 Ke [kN/m mm] 5 H 2,40 m H 2,70 m H 3,00m 4 GWB CP 3 OSB 2 1 0 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 s [mm] Figura 6.14 Rigidezza Ke: risultati dell’analisi parametrica 3,00 2,50 ke [kN/mm] 2,00 B+ 04 CSP C+04 CSP r=4 C+04 CSP r=1 B+04 OSB C+04 OSB r=4 B 06 OSB B+04 DFP 1,50 1,00 0,50 0,00 50 70 90 110 130 150 170 s [mm] Figura 6.15 Rigidezza Ke: risultati disponibili in letteratura 150 Capitolo VI 9 8 7 H 2,40 m H 2,70 m H 3,00m δe[mm] 6 5 GWB CP 4 OSB 3 2 1 0 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 s [mm] Figura 6.16 Spostamento al limite elasticoδe: risultati dell’analisi parametrica 3,00 2,50 ke [kN/mm] 2,00 B+ 04 CSP C+04 CSP r=4 C+04 CSP r=1 B+04 OSB C+04 OSB r=4 B 06 OSB B+04 DFP 1,50 1,00 0,50 0,00 50 70 90 110 130 150 170 s [mm] Figura 6.17 Spostamento al limite elasticoδe: risultati disponibili in letteratura Analisi parametrica 151 6.2.5 Energia dissipata E Dall’analisi parametrica (figura 6.18) è possibile concludere che la capacità delle pareti di dissipare energia: aumenta al diminuire della spaziatura delle connessioni; è più elevata per pareti più alte; è notevolmente maggiore per pareti con rivestimento di OSB rispetto a quelle con gli altri due tipi di rivestimenti considerati . Dai risultati disponibili in letteratura (figura 6.19) è possibile confermare il risultato ottenuto dall’analisi parametrica secondo il quale la capacità dissipativi del sistema aumenta al diminuire della spaziatura tra le connessioni. 6.2.6 Duttilità μ Dall’analisi parametrica (figura 6.20) è possibile concludere che: la duttilità diminuisce al diminuire della spaziatura tra le connessioni; le pareti più alte sono caratterizzate da una maggiore duttilità; la parete con rivestimento di OSB è quella che presenta valori dello spostamento più elevati. Dai risultati disponibili in letteratura (figura 6.21) è possibile confermare il risultato ottenuto dall’analisi parametrica secondo il quale la duttilità diminuisce al diminuire della spaziatura tra le connessioni. 6.2.7 Spostamento a rottura δr Dall’analisi parametrica (figura 6.22) è possibile concludere che lo spostamento a rottura: aumenta lievemente al diminuire della spaziatura tra le connessioni, la variazione media rispetto al valore corrispondente ad una spaziatura pari a 50 mm vale 4,9% per le pareti GWB, 4,7% per le pareti CP e 7,6% per le pareti OSB; le pareti più alte presentano valori maggiori dello spostamento di rottura. Dalla figura 6.23 in cui vengono illustrati i risultati disponibili in letteratura non è possibile affermare che l’evidenza sperimentale sia in accordo con quanto trovato attraverso la modellazione analitica; questo disaccordo però può essere imputato alla maggiore incertezza cui sono affetti le misure sperimentali dei parametri relativi al tratto instabile della curva forza-spostamento. 152 Capitolo VI 2000 1800 1600 E[kN/m mm] 1400 H 2,40 m H 2,70 m H 3,00m 1200 GWB 1000 CP OSB 800 600 400 200 0 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 s [mm] Figura 6.18 Energia dissipata: risultati dell’analisi parametrica 3000 2500 E [kNmm] 2000 B+ 04 CSP C+04 CSP r=4 C+04 CSP r=1 B+04 OSB C+04 OSB r=4 B 06 OSB B+04 DFP 1500 1000 500 0 50 70 90 110 130 150 170 s [mm] Figura 6.19 Energia dissipata: risultati disponibili in letteratura Analisi parametrica 153 30 25 H 2,40 m H 2,70 m H 3,00m μ [mm/mm] 20 GWB 15 CP OSB 10 5 0 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 s [mm] Figura 6.20 Duttilità μ: risultati dell’analisi parametrica 25 20 B+ 04 CSP C+04 CSP r=4 C+04 CSP r=1 B+04 OSB C+04 OSB r=4 B 06 OSB B+04 DFP μ[mm/mm] 15 10 5 0 50 70 90 110 130 150 170 s [mm] Figura 6.21 Duttilità μ: risultati disponibili in letteratura 154 Capitolo VI 70 60 50 H 2,40 m H 2,70 m H 3,00m δr[mm] 40 GWB CP 30 OSB 20 10 0 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 s [mm] Figura 6.22 Spostamento a rottura δr: risultati dell’analisi parametrica 140 120 δr [mm] 100 B+ 04 CSP C+04 CSP r=4 C+04 CSP r=1 B+04 OSB C+04 OSB r=4 B 06 OSB B+04 DFP 80 60 40 20 0 50 70 90 110 130 150 170 s [mm] Figura 6.23 Spostamento a rottura δr: risultati disponibili in letteratura 155 La risposta alle azioni sismiche VII. LA RISPOSTA ALLE AZIONI SISMICHE Al fine di valutare la risposta sismica delle pareti in cold-formed rivestite si esegue un analisi dinamica non lineare parametrica. I parametri variabili sono: l’altezza della parete H; la spaziatura delle connessioni s; i materiali di rivestimento; la massa M. Per quanto riguarda l’altezza della parete si considerano i valori 2,4 e 3,0 m, il primo corrisponde all’altezza utilizzata in America per gli edifici residenziali, mentre il secondo valore è più vicino alle altezze usate nella pratica italiana. Per la spaziatura delle connessioni si considerano i valori limite di 5 e 150 mm. Al fine, poi, di considerare sia le pareti che costituiscono le chiusure d’ambito, sia le pareti interne dell’edificio, si utilizzano pareti doppiamente rivestite con pannelli esterni di GWB e pannelli interni di OSB. Le masse che vengono utilizzate per l’analisi sono pari a 1500 e 500 kg , valori corrispondenti ai casi in cui le pareti appartengano rispettivamente a edifici ad un solo piano con e senza sottotetto. Nella tabella di seguito riportata vengono riassunte le 16 diverse combinazioni analizzate. etichetta sistema GWB+GWB 50 2400 M1 s H M mm mm kg 50 2400 50 GWB+GWB 50 3000 M1 50 3000 50 GWB+GWB 150 2400 M1 150 2400 50 GWB+GWB 150 3000 M1 150 3000 50 GWB+GWB 50 2400 M2 50 2400 150 GWB+GWB 50 3000 M2 50 3000 150 GWB+GWB 150 2400 M2 150 2400 150 GWB+GWB 150 3000 M2 150 3000 150 OSB+OSB 50 2400 M1 50 2400 50 OSB+OSB 50 3000 M1 50 3000 50 OSB+OSB 150 2400 M1 150 2400 50 OSB+OSB 150 3000 M1 150 3000 50 OSB+OSB 50 2400 M2 50 2400 150 OSB+OSB 50 3000 M2 50 3000 150 OSB+OSB 150 2400 M2 150 2400 150 OSB+OSB 150 3000 M2 150 3000 150 156 La risposta alle azioni sismiche 7.1 Modellazione del comportamento isteretico La caratterizzazione della richiesta sismica richiede innanzitutto la definizione di un modello capace di descrivere il comportamento isteretico delle strutture ad aste.La modellazione numerica è stata realizzata mediante un modello non lineare capace di portare in conto il fenomeno del “pinching” che caratterizza la risposta ciclica delle pareti. Il modello è stato tarato sulla base della risposta sperimentale delle prove monotona e ciclica eseguita da Fiorino (2003) nonché sui risultati di prove cicliche eseguite da Serrette et al. (1996a, 1996b), Serrette et al. (1997b) e da COLA–UCI (2001). La formulazione matematica adottata viene introdotta prima facendo riferimento ad un sistema senza effetto pinching, e poi considerando anche tale effetto. 7.1.1 Ramo di carico senza effetto pinching Per la descrizione del ramo di carico in assenza di pinching, viene utilizzata la formulazione analitica proposta da Richard & Abbot: (K 0 − K h ) × δ + Kh ×δ V = 1 n n ⎡ (K − K ) × δ ⎤ h 0 ⎢1 + ⎥ V ⎢⎣ ⎥⎦ 0 dove: K 0 è la rigidezza iniziale del sistema; K h è la inclinazione della retta asintotica alla curva nel punto di massimo; V0 è l’intersezione della retta asintotica con l’asse delle forze; n è un parametro di forma Numerical upper bound curve Experimental response Figure 7.2: Ramo di carico senza effetto pinching. 157 La risposta alle azioni sismiche 7.1.2 Ramo di carico con effetto pinching Per descrivere l’effetto pinching vengono definite due curve che rappresentano il limite inferiore ed il limite superiore degli effettivi valori V-δ. Entrambe le curve hanno l’espressione analitica proposta da Richard & Abbot con i seguenti parametri: K 0 , V0 , K h , n per la curva che rappresenta il limite superiore; K 0 p , V0 p , K hp , n p la curva che rappresenta il limite inferiore. Anche la curva che rappresenta il ramo di carico con effetto pinching ha un’espressione tipo Richard & Abbot , i cui parametri sono così definiti: k 0t = k 0 p + (k 0 − k 0 p ) t V0t = V0 p + (V0 − V0 p ) t k ht = k hp + (k h − k hp ) t n pt = n p + (n − n p ) t Il parametro t, variabile tra [0,1] definisce la legge di transizione dalla curva limite inferiore alla curva limite superiore. Allo scopo di descrivere un comportamento caratterizzato da effetto pinching, la relazione utilizzata per il parametro t è la seguente: ⎡ (δ / δ lim )t1 ⎤ t=⎢ ⎥ t1 ⎣ (δ / δ lim ) + 1⎦ in cui , t1, t2 and δlim sono parametri da definire sulla base di dati sperimentali. t2 Figure 7.2: Ramo di carico con effetto pinching. In particolare δlim è legato alla massima deformazione esplicata dal sistema nella direzione del ramo di carico attraverso la seguente relazione: δ lim = λ (δ 0 + δ max ) 158 La risposta alle azioni sismiche in cui: δ0 δmax è il valore assoluto della deformazione corrispondente al punto iniziale dell’escursione; è il massimo valore assoluto della deformazione esplicata nella direzione del ramo di carico che deve essere descritto. Figura 7.3 Effetto del parametro λ 7.1.3 Ramo di scarico Si assume che il ramo di scarico sia lineare con un’inclinazione pari alla rigidezza iniziale K 0 fino alla retta passante per l’origine e parallela alla linea di incrudimento. Figura 7.4 Ramo di scarico 7.1.4 Ramo instabile Il modello utilizzato consente di simulare anche il tratto instabile del comportamento isteretico delle pareti, tale ramo viene considerato rettilineo ed è 159 La risposta alle azioni sismiche completamente definito dal valore dello spostamento corrispondente alla sua attivazione Δdgr, e dal valore della sua tangente kdgr . Κdegr V Δdegr δ Figura7.8 Ramo instabile 7.1.5 Calibrazione del modello I parametri della curva limite superiore, sintetizzati di seguito, sono ottenuti interpolando la curva risultante dalla prova monotona del programma sperimentale condotto da Fiorino (2003). Parameter Monotonic test Assumed values k0 [kN/mm] 2.80 2.50 V0 [kN] 16 14 kh [kN/mm] 0.11 0.11 n [-] 1.2 1.2 Tabella 7.1 Parametri curva limite superiore 25 "Numerical upper bound curve" "Experimental monotonic response" Serie3 V (KN/m) 20 Vu Vy 15 10 5 δ (mm) 0 0 5 δy 10 15 20 25 30 35 Figura 7.5 Simulazione curva limite superiore δu 40 160 La risposta alle azioni sismiche A partire dai rapporti tra i parametri delle due curve limite (tabella 7.2) forniti da Fiorino e ricavati sulla base delle prove cicliche esistenti eseguite da Serrette et al. (1996a, 1996b), Serrette et al. (1997b) e da COLA–UCI (2001), i parametri della curva limite inferiore vengono ricavati attraverso le seguenti relazioni: k 0 p = (k 0 p / k 0 )c ⋅ k 0 =1.00 x 2.50 = 2.50 V0 p = (V0 p / V0 )c ⋅ V0 =0.01 x 14 = 0.14 k hp = (k hp / k h )c ⋅ k h =0.00 x 0.11 = 0.11 (1) n p = (n / n p )c ⋅ n =1.00 x 1.2 = 1.2 Parameter (k0p / k0)c (V0p / V0)c (khp / kh)c (np / n)c t1 [-] t2 [-] λ [-] S+96ab-1 (OSB1) 0.92 0.00 0.00 1.00 8 0.50 1.20 S+96ab-1 (OSB2) 0.99 0.01 0.00 1.00 10 0.40 1.00 S+97b-18 (E1) 1.09 0.01 0.00 1.00 10 0.50 0.50 S+97b-18 (E2) 1.08 0.01 0.00 1.00 10 0.60 0.50 C01-4(A) Mean 0.96 0.01 0.00 1.00 12 0.50 0.50 1.00 0.01 0.00 1.00 10 0.50 0.75 Assumed values 1.00 0.01 0.00 1.00 10 0.50 0.75 Dev. St. 0.61 0.05 0.00 1.00 1.4 0.07 0.34 Tabella 7.2 Rapporti tra i parametri delle curve limite e parametri di transizione proposti da Fiorino La tabella 7.2 riporta anche i valori dei parametri di transizione proposti da Fiorino ,partendo da tali quantità si è ricavata la simulazione numerica della risposta ciclica della parete variando i valori dei parametri di transizione. Per ciascun tentativo si è valutata l’energia dissipata in ciascun ciclo e dunque l’energia dissipata totale e sono stati scelti quei valori di t1, t2 and λ per i quali il valore dell’energia dissipata totale risulta essere più vicino al valore sperimentale. Di seguito si riportano il confronto tra la risposta sperimentale e la simulazione numerica e il confronto dell’energia dissipata. Parametri Valori assunti 10 0.5 0.9 Tabella 7.6 Parametri di transizione adottati t1 [-] t2 [-] λ [-] 161 La risposta alle azioni sismiche 4000 3500 risultato sperimentale 3000 risultato modellazione E [kN/m mm] 2500 2000 1500 1000 500 0 0 3 6 9 12 15 18 21 24 27 n° cicli Figura 7.6 Energia dissipata totale 20 V [kN/m] 15 10 5 0 -50 -40 -30 -20 -10 0 -5 10 20 30 40 risposta numerica risposta sperimentale -10 -15 -20 Figura 7.7 Confronto risposta sperimentale simulazione numerica δ [mm] 50 162 La risposta alle azioni sismiche Una volta determinati i parametri di transizione, occorre dunque determinare per ciascuno dei 16 sistemi i valori dei parametri della curva limite superiore, i parametri della curva limite inferiore attraverso le (1) e i valori di Δdegr e Kdegr che consentono di simulare il ramo instabile. Nel precedente capitolo sono state determinate, applicando il modello proposto, le simulazioni delle risposte monotone in termini di forza-spostamento di diverse pareti rivestite con un solo pannello, per cui sommando i risultati relativi ai pannelli OSB e GWB per le diverse altezze e per le diverse spaziature delle connessioni si ottengono le curve V-d corrispondenti ai sistemi oggetto di studio in questa sezione. Tali curve corrispondono alle curve limite superiore del comportamento isteretico delle pareti, per cui imponendo le condizioni viste la paragrafo 5.1.2.1 , si determinano i parametri k0 , V0 , kh, ed n dell’espressione di Richard & Abbot. La figura 7.8 mostra il risultato dell’interpolazione per i sistemi GWB+GWB 50 2400 e GWB+GWB 150 2400, mentre nella tabella 7.1 vengono riportati i valori dei parametri delle curve limite superiore e i paramtri che definiscono il ramo instabile. sistema K0 Kh F0 n Δdegr Κdegr GWB+GWB 50 3000 4,53 0,12 25,37 2,28 20,56 -0,36 GWB+GWB 150 3000 2,95 0,06 8,09 1,92 17,35 -0,11 GWB+GWB 50 2400 5,57 0,15 26,40 2,31 16,83 -0,46 GWB+GWB 150 3000 3,57 0,09 8,38 1,97 14,11 1,18 GWB+OSB 50 3000 5,04 0,03 61,28 1,32 38,50 -0,63 GWB+OSB 150 3000 3,04 0,04 19,57 1,12 31,00 -0,20 GWB+OSB 50 2400 6,16 0,09 60,37 1,36 32,00 GWB+OSB 150 3000 3,65 0,06 19,68 1,16 26,00 Tabella 7.1 Parametri curve limite superiore e parametri di instabilità -0,81 -0,25 163 La risposta alle azioni sismiche 30,0 Simulazione Richard & Abbot Risultato modello analitico proposto V [kN] 25,0 GWB+GWB H=3,00 s=50 20,0 15,0 10,0 GWB+GWB H=3,00 s=150 5,0 0,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 40,0 δ [mm] Figura 7.8 Interpolazione Richard & Abbot 7.2 Accelerogrammi considerati Nel caso di analisi dinamica non lineare l’input sismico deve essere scelto, in accordo con la recente normativa italiana OPCM 3431, in modo tale che le registrazioni siano compatibili con gli spettri prescritti per le diverse zone sismiche e per le diverse categorie di suolo. Il database di accelerogrammi considerati è quello risultante dallo studio della RELUIS (Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), composto da 21 registrazioni, 7 per ciascuna delle categorie di suolo A, B, e C definite dalla normativa (OPCM 3431). Le registrazioni accelerometriche fanno riferimento ad eventi che si sono verificati in diverse regioni europee e mediterranee e sono caratterizzate da una magnitudo medio-alta variabile tra 5.8 e 7.6. Nel seguito, per ciascuna categoria di suolo si riportano gli spettri elastici relativi a ciascuna delle registrazioni considerate insieme con lo spettro elastico di progetto. In tali diagrammi le accelerazioni spettrali sono stati divise per i valori della PGA. 164 La risposta alle azioni sismiche 6,0 Sae/PGA A-000182XA A-001255YA A-005820YA A-000201YA A-001707YA spettro di progetto A-000290XA A-005819YA 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 T [sec] Figura 7.9 (a) Spettro elastico suolo A Sae/PGA 6,0 B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA Spettro di progetto 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 T [sec] Figura 7.9 (b) Spettro elastico suolo B 165 La risposta alle azioni sismiche Sae/PGA 5,0 C-000203XA C-000479XA C-005794XA C-000335YA C-00600YA Spettro di progetto C-000439YA C-001726YA 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 T [sec] 2,5 3,0 3,5 4,0 Figura 7.9 (c) Spettro elastico suolo C 7.3 Caratterizzazione della risposta sismica Per eseguire l’analisi viene utilizzato un programma appositamente sviluppato (Ghersi & Noce1999). La figura 7.10 mostra una rappresentazione del modello numerico adottato per schematizzare la parete come un sistema ad un grado di libertà. Nel modello il comportamento isteretico a carichi laterali delle pareti è descritto da un elemento Richard & Abbot in cui i parametri della curva limite inferiore e di transizione si ricavano secondo quanto visto al paragrafo 7.1.5, mentre i parametri della curva limite superiore sono quelli che si ottengono interpolando i risultati della simulazione attraverso il modello analitico proposto delle diverse configurazioni di parete oggetto di studio. Nel modello, per portare in conto gli effetti del secondo ordine, viene considerato un carico verticale corrispondente al 100% del valore della massa. Inoltre viene utilizzato un coefficiente di smorzamento equivalente del 5%. La tecnica di analisi utilizzata, individuata in letteratura come “incremental dynamic analysis” (IDA), consiste nell’analizzare la risposta del modello numerico scalando gli input sismici considerati a valori crescenti dell’accelerazione spettrale. Il risultato di tale tecnica rappresentato mediante curve in cui 166 La risposta alle azioni sismiche l’accelerazione spettrale elastica adimensionalizzata rispetto all’accelerazione di gravità (Sa,e/g), parametro che rappresenta una misura dell’intensità dell’input sismico, è riportata in funzione dello spostamento massimo richiesto adimensionalizzato rispetto all’altezza della struttura (δ / h), che rappresenta un parametro indicativo della risposta strutturale. F Richard Abbott element v(δ) v δ M h = 2800 mm Truss element EA ≈ ∞ Ground acceleration a(t) a t Figure 7.10 Schematizzazione del modello numerico Un esempio di IDA è riportato nella figura 7.110, in cui sono mostrati i principali passaggi della procedura. Nell’esempio viene considerato il sistema GWB+OSB_150_2400 M2, come input sismico l’accelerogramma individuato con l’etichetta B-000232XA. La registrazione viene scalata con moltiplicatori che variano da 0.05 a 1.95g. La figura 7.11a mostra la registrazione accelerometrica, la figura 7.11b mostra il corrispondente spettro elastico di accelerazione scalato per valori della PGA pari a 0.10, 0.60 e 0,95g. In corrispondenza del periodo fondamentale di vibrazione del sistema in oggetto pari a 0,16 sec (ottenuto per una massa di 1500kg e una rigidezza di 2.37 kN/mm), per ciascun valore della PGA è possibile valutare il valore spettrale dell’accelerazione Sae. La risposta derivante dall’analisi non lineare del sistema ad un grado di libertà, in termini di curva forza spostamento V-d per ciascun valore della PGA considerato, viene riportata nelle figure 7.11c, 7.11d e 7.11e. Determinando da tali curve il massimo valore dello spostamento corrispondente al valore della Sae, è possibile disegnare la curva IDA come mostrato nella figura 7.11f. 167 La risposta alle azioni sismiche Le curve IDA, ottenute considerando tutte le registrazioni accelerometriche selezionate, e per ciascuno dei 16 sistemi oggetto di studio sono riportate nelle pagine seguenti. 4,5 0,80 Sae/g a [m/s] 4,0 0,60 PGA 0,10g 3,5 0,40 Sae,0.95 PGA 0,60g 3,0 PGA 0,95g 0,20 2,5 Sae,0.60 0,00 0 5 10 15 20 25 t [s] 2,0 30 -0,20 1,5 -0,40 1,0 0,5 -0,60 Sae,0.10 0,0 -0,80 0,0 T 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 T [s] (a) Accelerogramma registrazione B-000232XA (b) Spettro elastico registrazione B-00232XA 20 20 V [kN] PGA 0,60g V [kN] PGA 0,10g 15 15 10 10 5 5 δmax 0 -30 -20 -10 0 10 20 0 30 δ [mm] -5 -30 -20 -10 0 10 δmax 20 δ [mm] 30 -5 -10 -10 -15 -20 -15 -25 -20 (c) Risposta V-δ per PGA=0,10g (d) Risposta V-δ per PGA=0,60g 20 4,00 V [kN] PGA 0,95g Sae/g 15 3,50 10 3,00 5 δmax 2,50 0 -30 -20 -10 0 10 -5 20 δ [mm] 30 2,00 1,50 -10 -15 1,00 -20 0,50 -25 0,00 0,000 δ/H (e) Risposta V-δ per PGA=0,95g 0,005 (f) Curva IDA Figura 7.11 Esempio procedura IDA 0,010 0,015 0,020 168 La risposta alle azioni sismiche 10,0 9,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA 8,0 7,0 Sae/g 6,0 B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA 5,0 4,0 3,0 2,0 C-000600YA C-001726YA C-005794XA 1,0 δr/h δe/h δpeak/h 0,0 0,000 0,001 0,002 0,003 0,004 0,005 0,006 0,007 0,008 0,009 0,010 0,011 0,012 0,013 δ/H Figura7.12 Curve IDA per il sistema GWB+GWB 50 2400 M1 5,0 4,5 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 4,0 3,5 Sae/g 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 δpeak/h δe/h 0,0 0,000 0,001 0,002 0,003 0,004 0,005 0,006 0,007 0,008 δr/h 0,009 0,010 0,011 0,012 0,013 δ/H Figura7.13 Curve IDA per il sistema GWB+GWB 50 2400 M2 169 La risposta alle azioni sismiche 10,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 9,0 8,0 7,0 Sae/g 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 δe/h 0,0 0,000 0,001 δpeak/h 0,002 0,003 0,004 0,005 0,006 0,007 0,008 δr/h 0,009 0,010 0,011 0,012 0,013 δ/H 7.14 Curve IDA per il sistema GWB+GWB 50 3000 M1 8,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 7,0 6,0 Sae/g 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,000 δpeak/h δe/h 0,001 0,002 0,003 0,004 0,005 0,006 0,007 0,008 0,009 δr/h 0,010 0,011 0,012 δ/H 7.15 Curve IDA per il sistema GWB+GWB 50 3000 M2 0,013 170 La risposta alle azioni sismiche 5,0 4,5 4,0 3,5 Sae/g 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0,000 δpeak/h δe/h 0,001 0,002 0,003 0,004 0,005 0,006 0,007 0,008 δr/h 0,009 0,010 0,011 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 0,012 δ/H 7.16 Curve IDA per il sistema GWB+GWB 150 2400 M1 4,0 A-000182XA 3,5 A-000201YA A-000290XA A-001707YA 3,0 A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA 2,5 Sae/g B-000291YA B-000300YA B-000476YA 2,0 B-001214XA B-002030XA 1,5 B-006039XA C-000203XA C-000335YA 1,0 C-000439YA C-000479XA C-000600YA 0,5 0,0 0,000 C-001726YA δpeak/h δe/h 0,003 0,006 δr/h 0,008 0,011 δ/H 7.17 Curve IDA per il sistema GWB+GWB 150 2400 M2 C-005794XA 171 La risposta alle azioni sismiche 5,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 4,5 4,0 3,5 Sae/g 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0,000 δpeak/h δe/h 0,001 0,002 0,003 0,004 0,005 0,006 0,007 0,008 δr/h 0,009 0,010 0,011 0,012 δ/H 7.18 Curve IDA per il sistema GWB+GWB 150 3000 M1 4,5 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 4,0 3,5 Sae/g 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 0,000 δpeak/h δe/h 0,001 0,002 0,003 0,004 0,005 0,006 0,007 δr/h 0,008 0,009 0,010 0,011 δ/H 7.19 Curve IDA per il sistema GWB+GWB 150 3000 M2 0,012 172 La risposta alle azioni sismiche 20,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 18,0 16,0 14,0 Sae/g 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 0,000 δr/h δpeak/h δe/h 0,005 0,010 δ/H 0,015 0,020 7.20 Curve IDA per il sistema GWB+OSB 50 2400 M1 10,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000203XA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 9,0 8,0 7,0 Sae/g 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,000 δr/h δpeak/h δe/h 0,005 0,010 δ/H 0,015 7.21 Curve IDA per il sistema GWB+OSB 50 2400 M2 0,020 173 La risposta alle azioni sismiche 14,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 12,0 10,0 Sae/g 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 0,000 δpeak/h δe/h 0,005 0,010 δr/h 0,015 0,020 δ/H 7.22 Curve IDA per il sistema GWB+OSB 50 3000 M1 10,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 9,0 8,0 7,0 Sae/g 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,000 δpeak/h δe/h 0,005 0,010 δ/H δr/h 0,015 7.23 Curve IDA per il sistema GWB+OSB 50 3000 M2 0,020 174 La risposta alle azioni sismiche 8,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 7,0 6,0 Sae/g 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,000 δpeak/h δe/h 0,005 0,010 δ/H δr/h 0,015 7.24 Curve IDA per il sistema GWB+OSB 150 2400 M1 7,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 6,0 5,0 Sae/g 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,000 δr/h δpeak/h δe/h 0,005 δ/H 0,010 0,015 7.25 Curve IDA per il sistema GWB+OSB 150 2400 M2 175 La risposta alle azioni sismiche 8,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 7,0 6,0 Sae/g 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0,000 δr/h δpeak/h δe/h 0,005 δ/H 0,010 0,015 7.26 Curve IDA per il sistema GWB+OSB 150 3000 M1 7,0 A-000182XA A-000201YA A-000290XA A-001707YA A-001255YA A-005819YA A-005820YA B-000232XA B-000291YA B-000300YA B-000476YA B-001214XA B-002030XA B-006039XA C-000203XA C-000335YA C-000439YA C-000479XA C-000600YA C-001726YA C-005794XA 6,0 5,0 Sae/g 4,0 3,0 2,0 1,0 δpeak/h δe/h 0,0 0,000 0,005 δ/H 0,010 δr/h 0,015 7.27 Curve IDA per il sistema GWB+OSB 150 3000 M2 176 La risposta alle azioni sismiche 7.4 Interpretazione dei risultati Al fine di analizzare i risultati della analisi IDA, si definiscono i seguenti stati limite: stato limite elastico corrispondente al raggiungimento del valore della forza pari al 40 % della massima resistenza del sistema e del relativo spostamento δel ; stato limite corrispondente al raggiungimento della massima resistenza del sistema e della relativa deformazione δpeak; stato limite ultimo corrispondente al raggiungimento del valore massimo dello spostamento δr. Nei diagrammi delle curve IDA sono stati riportati i valori dello spostamento rapportati all’altezza del sistema corrispondenti a ciascuno degli stati limite definiti. Con riferimento ad un generico sistema sono stati calcolati per ciascuna delle curve IDA, ovvero per ciascuna delle registrazioni accelerometriche, i valori delle accelerazioni spettrali elastiche Sae,el, Sae,peak, Sae,u corrispondenti rispettivamente agli spostamenti δel ,δpeak ,δr . Nella tabella 7.2 vengono riportati i valori Sae,el, Sae,peak, Sae,u, oltre ai rapporti Sae,peak /Sae,el , Sae,u /Sae,peak e Sae,u /Sae,el. Tali grandezze possono essere considerate una misura della resistenza del sistema alle azioni sismiche, in particolare il rapporto Sae,peak /Sae,el fornisce una misura della capacità del sistema per effetto della sovraresistenza; il rapporto Sae,u /Sae,peak da un’indicazione della capacità per effetto della duttilità, mentre Sae,u /Sae,el fornisce la misura della riserva di sicurezza che la struttura offre nei confronti del collasso per effetto sia della sovraresistenza che della duttilità. I risultati dell’analisi conducono a valori medi di tali rapporti pari a 3.21 ,1.25, e 4.06 rispettivamente, per cui è possibile concludere che le pareti in CFSSSW se adeguatamente progettate per resistere ad eventi sismici con intensità di progetto, ovvero aventi il 10% di probabilità di eccedenza in 50 anni (periodo di ritorno di 475 anni)in accordo con la normativa vigente, rivelano una buona risposta sismica offrendo adeguati margini di sicurezza nei riguardi di eventi più gravosi. 177 La risposta alle azioni sismiche GWB+GWB 50 2400 M1 GWB+GWB 50 2400 M2 sisma Sae,el Sae,peak Sae,u Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el sisma Sae,el Sae,peak Sae,u Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el A-000182XA 2,29 5,51 7,31 2,40 1,33 3,19 A-000182XA 0,842 3,370 4,249 4,00 1,26 5,04 A-000201YA 2,04 7,15 8,75 3,50 1,22 4,28 A-000201YA 0,822 2,845 3,491 3,46 1,23 4,25 A-000290XA 1,29 4,45 5,35 3,46 1,20 4,16 A-000290XA 0,619 1,891 2,485 3,05 1,31 4,01 A-001255YA 1,16 3,72 5,16 3,20 1,39 4,44 A-001255YA 0,665 2,489 3,250 3,75 1,31 4,89 A-001707YA 1,29 2,95 3,35 2,29 1,14 2,60 A-001707YA 0,634 1,585 1,875 2,50 1,18 2,96 A-005819YA 1,90 4,96 5,58 2,61 1,13 2,93 A-005819YA 0,796 2,827 3,829 3,55 1,35 4,81 A-005820YA 1,36 3,79 4,60 2,78 1,21 3,38 A-005820YA 0,679 2,221 2,730 3,27 1,23 4,02 B-000232XA 1,47 4,52 5,51 3,07 1,22 3,74 B-000232XA 0,749 2,673 3,541 3,57 1,33 4,73 B-000291YA 1,24 2,70 3,44 2,18 1,28 2,79 B-000291YA 0,484 1,498 1,849 3,09 1,23 3,82 B-000300YA 1,66 4,70 5,84 2,84 1,24 3,52 B-000300YA 0,606 2,809 4,191 4,63 1,49 6,91 B-000476YA 1,57 4,00 5,37 2,55 1,34 3,42 B-000476YA 0,461 2,157 3,425 4,68 1,59 7,43 B-001214XA 1,56 3,01 3,70 1,93 1,23 2,37 B-001214XA 0,571 1,288 1,561 2,25 1,21 2,73 B-002030XA 1,57 3,48 4,33 2,21 1,24 2,75 B-002030XA 0,623 2,139 2,490 3,43 1,16 4,00 B-006039XA 1,48 3,98 4,82 2,68 1,21 3,25 B-006039XA 0,621 1,779 1,999 2,86 1,12 3,22 C-000203XA 1,50 3,54 4,52 2,36 1,28 3,02 C-000203XA 0,586 1,584 2,059 2,70 1,30 3,51 C-000335YA 1,99 4,74 5,54 2,39 1,17 2,79 C-000335YA 0,636 1,857 2,064 2,92 1,11 3,25 C-000439YA 2,30 4,12 5,16 1,79 1,25 2,24 C-000439YA 0,815 1,968 2,553 2,41 1,30 3,13 C-000479XA 1,52 4,14 4,72 2,72 1,14 3,10 C-000479XA 0,692 2,239 2,997 3,23 1,34 4,33 C-000600YA 1,39 3,58 4,43 2,57 1,24 3,17 C-000600YA 0,917 2,893 3,715 3,16 1,28 4,05 C-001726YA 1,28 4,26 5,48 3,33 1,29 4,28 C-001726YA 0,645 2,266 2,742 3,51 1,21 4,25 C-005794XA 1,34 3,25 3,77 2,42 1,16 2,80 C-005794XA 0,567 1,720 2,384 3,03 1,39 4,20 media 2,63 1,23 3,25 media 3,29 1,28 4,26 dev.st 0,47 0,07 0,63 dev.st 0,63 0,11 1,16 max 3,50 1,39 4,44 max 4,68 1,59 7,43 min 1,79 1,13 2,24 min 2,25 1,11 2,73 GWB+GWB 50 3000 M1 GWB+GWB 50 3000 M2 sisma Sae,el Sae,peak Sae,ult Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el sisma Sae,el Sae,peak Sae,ult Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el A-000182XA 1,87 3,34 6,19 1,79 1,86 3,31 A-000182XA 1,048 4,385 6,106 4,19 1,39 5,83 A-000201YA 2,52 3,83 6,44 1,52 1,68 2,55 A-000201YA 0,979 3,191 3,822 3,26 1,20 3,90 A-000290XA 1,75 3,50 6,43 1,99 1,84 3,67 A-000290XA 0,730 2,279 3,014 3,12 1,32 4,13 A-001255YA 1,76 3,29 3,51 1,87 1,07 2,00 A-001255YA 0,824 3,302 3,916 4,01 1,19 4,75 A-001707YA 1,27 3,08 3,90 2,43 1,27 3,08 A-001707YA 0,638 1,637 1,813 2,56 1,11 2,84 A-005819YA 1,79 3,40 6,34 1,90 1,86 3,55 A-005819YA 0,956 3,514 4,819 3,67 1,37 5,04 A-005820YA 0,48 3,15 5,01 6,56 1,59 10,43 A-005820YA 0,767 2,600 3,350 3,39 1,29 4,37 B-000232XA 1,29 2,59 4,84 2,01 1,87 3,76 B-000232XA 0,979 3,447 4,683 3,52 1,36 4,78 B-000291YA 0,58 2,41 4,14 4,19 1,72 7,19 B-000291YA 0,560 1,701 2,264 3,04 1,33 4,04 B-000300YA 1,34 3,65 6,90 2,72 1,89 5,15 B-000300YA 0,872 4,326 6,079 4,96 1,41 6,97 B-000476YA 1,60 2,79 5,49 1,75 1,96 3,43 B-000476YA 0,641 3,058 4,618 4,77 1,51 7,21 B-001214XA 1,53 2,55 3,61 1,67 1,42 2,36 B-001214XA 0,570 1,397 1,550 2,45 1,11 2,72 B-002030XA 0,35 2,84 4,62 8,04 1,63 13,08 B-002030XA 0,829 2,806 3,313 3,39 1,18 4,00 B-006039XA 1,22 2,45 4,21 2,01 1,72 3,46 B-006039XA 0,697 1,842 2,096 2,64 1,14 3,01 C-000203XA 1,31 2,33 4,57 1,78 1,96 3,49 C-000203XA 0,693 1,867 2,493 2,69 1,34 3,60 C-000335YA 0,50 4,70 5,15 9,37 1,10 10,26 C-000335YA 0,548 1,942 2,210 3,54 1,14 4,03 C-000439YA 0,78 6,59 7,39 8,44 1,12 9,48 C-000439YA 0,928 2,178 2,634 2,35 1,21 2,84 C-000479XA 1,09 3,99 6,63 3,66 1,66 6,07 C-000479XA 0,862 2,805 3,908 3,25 1,39 4,53 C-000600YA 1,40 2,90 4,48 2,08 1,54 3,21 C-000600YA 1,011 3,187 4,009 3,15 1,26 3,96 C-001726YA 0,324 3,824 5,080 11,79 1,33 15,66 C-001726YA 0,741 2,647 3,057 3,57 1,15 4,13 C-005794XA 1,164 3,211 4,348 2,76 1,35 3,74 C-005794XA 0,765 2,565 3,260 3,35 1,27 4,26 4,33 media 3,83 1,59 5,66 media 3,38 1,27 dev.st 3,07 0,29 3,86 dev.st 0,69 0,11 1,19 max 11,79 1,96 15,66 max 4,96 1,51 7,21 min 1,52 1,07 2,00 min 2,35 1,11 2,72 178 La risposta alle azioni sismiche GWB+GWB 150 2400 M1 GWB+GWB 150 2400 M2 sisma Sae,el Sae,peak Sae,ult Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el sisma Sae,el Sae,peak Sae,ult Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el A-000182XA 0,892 2,313 3,062 2,59 1,32 3,43 A-000182XA 0,369 2,676 3,802 7,25 1,42 10,29 A-000201YA 1,021 3,127 4,050 3,06 1,30 3,97 A-000201YA 0,282 1,239 1,721 4,39 1,39 6,10 A-000290XA 0,739 1,950 2,428 2,64 1,25 3,29 A-000290XA 0,284 1,058 1,380 3,72 1,30 4,86 A-001255YA 0,724 2,062 3,021 2,85 1,46 4,17 A-001255YA 0,332 1,093 1,198 3,29 1,10 3,61 A-001707YA 0,673 1,405 1,569 2,09 1,12 2,33 A-001707YA 0,278 0,825 1,078 2,96 1,31 3,87 A-005819YA 0,947 2,050 2,907 2,16 1,42 3,07 A-005819YA 0,234 1,089 1,555 4,66 1,43 6,65 A-005820YA 0,730 2,002 2,291 2,74 1,14 3,14 A-005820YA 0,226 0,830 1,198 3,67 1,44 5,30 B-000232XA 0,772 2,469 3,473 3,20 1,41 4,50 B-000232XA 0,294 1,380 1,824 4,69 1,32 6,20 B-000291YA 0,609 1,192 1,624 1,96 1,36 2,67 B-000291YA 0,230 0,767 0,947 3,34 1,23 4,12 B-000300YA 0,726 1,843 2,406 2,54 1,31 3,32 B-000300YA 0,313 1,649 2,054 5,27 1,25 6,56 B-000476YA 0,840 2,371 2,935 2,82 1,24 3,50 B-000476YA 0,319 2,029 2,993 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6,90 8,81 1,91 1,28 2,44 C-001726YA 1,169 3,531 3,775 3,02 1,07 3,23 C-005794XA 1,60 5,44 6,23 3,40 1,15 3,90 C-005794XA 1,191 3,255 3,585 2,73 1,10 3,01 media 2,45 1,15 2,80 media 2,75 1,18 3,25 dev.st 0,51 0,10 0,57 dev.st 0,59 0,07 0,81 max 3,54 1,49 4,19 max 3,95 1,31 5,20 min 1,64 1,01 2,12 min 1,76 1,07 2,02 sisma Sae,el Sae,peak Sae,ult Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el sisma GWB+OSB 50 3000 M1 GWB+OSB 50 3000 M2 Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el sisma Sae,el Sae,peak Sae,ult Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el A-000182XA 3,63 10,37 12,02 2,85 1,16 3,31 A-000182XA 1,736 6,957 9,917 4,01 1,43 5,71 A-000201YA 4,49 10,71 13,31 2,38 1,24 2,96 A-000201YA 2,095 5,077 6,035 2,42 1,19 2,88 A-000290XA 3,13 8,88 10,36 2,84 1,17 3,31 A-000290XA 1,604 4,573 5,252 2,85 1,15 3,27 A-001255YA 3,85 7,64 8,29 1,98 1,09 2,15 A-001255YA 1,939 5,069 5,275 2,61 1,04 2,72 A-001707YA 2,32 5,40 5,49 2,33 1,02 2,37 A-001707YA 1,086 2,518 2,798 2,32 1,11 2,58 A-005819YA 3,59 8,63 9,34 2,40 1,08 2,60 A-005819YA 1,622 5,687 6,991 3,51 1,23 4,31 A-005820YA 2,42 6,65 9,30 2,75 1,40 3,85 A-005820YA 1,491 4,268 5,086 2,86 1,19 3,41 B-000232XA 3,49 7,54 8,72 2,16 1,16 2,50 B-000232XA 2,152 6,694 8,553 3,11 1,28 3,97 B-000291YA 2,05 4,13 5,14 2,02 1,24 2,51 B-000291YA 1,136 2,716 3,367 2,39 1,24 2,96 B-000300YA 3,26 9,10 10,55 2,80 1,16 3,24 B-000300YA 1,526 8,166 9,565 5,35 1,17 6,27 B-000476YA 2,49 7,21 8,65 2,90 1,20 3,48 B-000476YA 1,195 4,487 6,300 3,76 1,40 5,27 B-001214XA 3,14 4,81 5,89 1,53 1,22 1,87 B-001214XA 0,533 2,285 2,554 4,28 1,12 4,79 B-002030XA 2,58 6,50 7,32 2,52 1,12 2,84 B-002030XA 1,657 4,840 6,342 2,92 1,31 3,83 B-006039XA 2,36 6,27 7,40 2,65 1,18 3,13 B-006039XA 1,305 3,113 3,784 2,38 1,22 2,90 C-000203XA 1,56 6,17 6,76 3,95 1,10 4,34 C-000203XA 1,271 2,847 3,304 2,24 1,16 2,60 C-000335YA 3,45 7,56 8,55 2,19 1,13 2,48 C-000335YA 1,563 3,301 3,519 2,11 1,07 2,25 C-000439YA 3,79 10,02 11,03 2,65 1,10 2,91 C-000439YA 1,566 3,235 3,684 2,07 1,14 2,35 C-000479XA 3,99 8,05 9,37 2,02 1,16 2,35 C-000479XA 0,765 2,365 2,832 3,09 1,20 3,70 sisma Sae,el Sae,peak Sae,ult C-000600YA 3,42 6,70 7,88 1,96 1,18 2,30 C-000600YA 1,835 5,808 6,325 3,16 1,09 3,45 C-001726YA 2,963 7,393 8,675 2,50 1,17 2,93 C-001726YA 1,808 4,906 5,208 2,71 1,06 2,88 C-005794XA 2,551 6,016 6,648 2,36 1,11 2,61 C-005794XA 1,456 4,371 4,997 3,00 1,14 3,43 media 2,46 1,16 2,86 media 3,01 1,19 3,60 dev.st 0,50 0,08 0,59 dev.st 0,81 0,10 1,11 max 3,95 1,40 4,34 max 5,35 1,43 6,27 min 1,53 1,02 1,87 min 2,07 1,04 2,25 180 La risposta alle azioni sismiche GWB+OSB 150 2400 M1 GWB+OSB 150 2400 M2 Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el sisma Sae,el Sae,peak Sae,ult Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el 5,370 2,91 1,22 3,55 A-000182XA 0,756 5,121 6,943 6,78 1,36 9,19 4,265 5,104 3,10 1,20 3,71 A-000201YA 0,757 2,787 3,535 3,68 1,27 4,67 1,097 2,621 3,076 2,39 1,17 2,80 A-000290XA 0,593 2,131 2,696 3,59 1,27 4,55 A-001255YA 1,186 3,489 4,548 2,94 1,30 3,84 A-001255YA 0,381 1,316 1,378 3,45 1,05 3,61 A-001707YA 1,006 2,637 3,128 2,62 1,19 3,11 A-001707YA 0,575 1,380 1,724 2,40 1,25 3,00 A-005819YA 1,519 4,088 5,183 2,69 1,27 3,41 A-005819YA 0,454 1,818 2,367 4,01 1,30 5,22 A-005820YA 1,002 3,530 3,878 3,52 1,10 3,87 A-005820YA 0,467 1,508 1,970 3,23 1,31 4,21 B-000232XA 1,375 3,796 5,175 2,76 1,36 3,76 B-000232XA 0,523 3,002 3,647 5,74 1,21 6,97 B-000291YA 0,859 1,930 2,463 2,25 1,28 2,87 B-000291YA 0,430 1,241 1,524 2,89 1,23 3,55 B-000300YA 1,046 2,885 4,006 2,76 1,39 3,83 B-000300YA 0,698 3,331 3,761 4,77 1,13 5,39 B-000476YA 1,556 4,443 5,852 2,85 1,32 3,76 B-000476YA 0,618 3,766 4,700 6,10 1,25 7,61 B-001214XA 0,861 2,229 2,528 2,59 1,13 2,94 B-001214XA 0,498 1,124 1,362 2,26 1,21 2,73 B-002030XA 0,957 2,834 3,201 2,96 1,13 3,34 B-002030XA 0,402 1,171 1,576 2,91 1,35 3,92 B-006039XA 0,979 2,656 3,185 2,71 1,20 3,25 B-006039XA 0,585 1,521 1,721 2,60 1,13 2,94 C-000203XA 1,095 2,687 3,374 2,45 1,26 3,08 C-000203XA 0,745 2,146 2,740 2,88 1,28 3,68 C-000335YA 1,107 3,276 3,840 2,96 1,17 3,47 C-000335YA 0,540 1,518 1,699 2,81 1,12 3,15 C-000439YA 1,854 4,248 4,968 2,29 1,17 2,68 C-000439YA 0,620 2,514 2,726 4,05 1,08 4,39 C-000479XA 1,102 3,161 3,897 2,87 1,23 3,54 C-000479XA 0,672 2,458 3,172 3,66 1,29 4,72 C-000600YA 1,296 3,842 4,512 2,97 1,17 3,48 C-000600YA 0,866 3,302 3,923 3,81 1,19 4,53 C-001726YA 1,147 3,119 3,515 2,72 1,13 3,06 C-001726YA 0,506 1,378 1,589 2,72 1,15 3,14 C-005794XA 0,937 2,599 2,977 2,77 1,15 3,18 C-005794XA 0,475 2,479 3,088 5,22 1,25 6,50 media 2,77 1,22 3,36 media 3,79 1,22 4,65 sisma Sae,el A-000182XA 1,513 4,401 A-000201YA 1,377 A-000290XA Sae,peak Sae,ult dev.st 0,29 0,08 0,37 dev.st 1,26 0,08 1,69 max 3,52 1,39 3,87 max 6,78 1,36 9,19 min 2,25 1,10 2,68 min 2,26 1,05 2,73 GWB+OSB 150 3000 M1 GWB+OSB 150 3000 M2 sisma Sae,el Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el sisma Sae,el Sae,peak Sae,ult Sae,peak/Sae,el Sae,u/Sae,peak Sae,u/Sae,el A-000182XA 1,67 5,33 6,56 3,19 1,23 3,93 A-000182XA 0,703 4,449 6,143 6,32 1,38 8,73 A-000201YA 1,56 4,64 5,72 2,97 1,23 3,67 A-000201YA 0,653 3,112 4,128 4,77 1,33 6,32 A-000290XA 1,41 3,07 4,04 2,18 1,31 2,86 A-000290XA 0,508 1,793 2,344 3,53 1,31 4,62 A-001255YA 1,00 3,34 4,50 3,34 1,35 4,50 A-001255YA 0,513 1,423 1,550 2,77 1,09 3,02 A-001707YA 0,99 2,51 2,89 2,53 1,15 2,91 A-001707YA 0,471 1,307 1,620 2,78 1,24 3,44 A-005819YA 1,42 4,51 5,87 3,17 1,30 4,13 A-005819YA 0,473 2,407 3,073 5,09 1,28 6,50 A-005820YA 1,40 3,66 4,27 2,61 1,16 3,05 A-005820YA 0,501 1,665 2,465 3,32 1,48 4,92 B-000232XA 1,75 4,84 6,81 2,76 1,41 3,89 B-000232XA 0,729 4,147 5,049 5,69 1,22 6,92 B-000291YA 0,73 2,04 2,67 2,79 1,31 3,65 B-000291YA 0,437 1,203 1,459 2,76 1,21 3,34 B-000300YA 0,93 3,25 4,15 3,50 1,28 4,47 B-000300YA 0,378 1,846 2,100 4,89 1,14 5,56 B-000476YA 1,52 4,64 5,50 3,06 1,18 3,63 B-000476YA 0,515 3,477 4,242 6,75 1,22 8,23 B-001214XA 0,90 2,29 2,57 2,54 1,12 2,84 B-001214XA 0,424 1,136 1,357 2,68 1,19 3,20 B-002030XA 1,85 4,53 5,42 2,46 1,20 2,94 B-002030XA 0,586 1,911 2,504 3,26 1,31 4,28 B-006039XA 1,00 2,51 3,06 2,51 1,22 3,06 B-006039XA 0,484 1,430 1,664 2,96 1,16 3,44 C-000203XA 0,96 2,82 3,34 2,95 1,18 3,49 C-000203XA 0,615 2,187 2,870 3,56 1,31 4,67 C-000335YA 1,20 3,30 3,64 2,74 1,10 3,03 C-000335YA 0,497 1,590 1,842 3,20 1,16 3,71 C-000439YA 1,40 3,46 4,24 2,47 1,22 3,03 C-000439YA 0,545 2,376 2,558 4,36 1,08 4,69 C-000479XA 1,43 4,08 5,56 2,85 1,36 3,89 C-000479XA 0,543 2,093 3,171 3,86 1,52 5,84 C-000600YA 1,47 4,18 5,23 2,84 1,25 3,55 C-000600YA 0,715 2,415 3,024 3,38 1,25 4,23 C-001726YA 0,82 3,02 3,63 3,69 1,20 4,44 C-001726YA 0,536 1,445 1,805 2,70 1,25 3,37 C-005794XA 0,842 2,392 2,706 2,84 1,13 3,21 C-005794XA 0,653 3,978 4,821 6,09 1,21 7,38 media 2,86 1,23 3,53 media 4,03 1,25 5,07 Sae,peak Sae,ult dev.st 0,37 0,08 0,56 dev.st 1,31 0,11 1,72 max 3,69 1,41 4,50 max 6,75 1,52 8,73 min 2,18 1,10 2,84 3,02 min 2,68 1,08 media 3,21 1,25 4,06 dev.st 0,70 0,10 1,06 max 4,79 1,59 6,22 min 2,45 1,15 2,80 Tabella 7.2 Risultati analisi dinamica incrementale Conclusioni e sviluppi 181 CONCLUSIONI E SVILUPPI Il principale obiettivo del lavoro svolto è stata la valutazione della risposta sismica degli edifici residenziali realizzati con aste in acciaio formati a freddo e pannelli. L’attenzione è stata concentrata sul comportamento sismico delle pareti di taglio che costituiscono i principali componenti strutturali resistenti ai carichi laterali. Sulla base dei risultati sperimentali disponibili e sulla base delle indagini sperimentali e teoriche svolte è possibile delineare le seguenti conclusioni: il modello analitico proposto conduce ad una simulazione molto prossima al comportamento effettivo della parete. Infatti, i risultati in termini di resistenza e di parametri elastici (forza, spostamento e rigidezza) praticamente sono coincidenti con quelli sperimentali con differenze del 2-3%, mentre la risposta del modello tende a sottostimare del 14% lo spostamento corrispondente al carico massimo. la sperimentazione condotta ha consentito di ottenere un quadro abbastanza completo dei principali fattori che influenzano il comportamento a taglio di collegamenti tra profili sottili formati a freddo in acciaio e pannelli. In particolare i collegamenti eseguiti su pannelli OSB presentano un migliore comportamento sia in termini di resistenza (in media 2.9 e 2,30 volte maggiore rispetto alla resistenza dei pannelli GWB e CP rispettivamente), che di energia assorbita (in media 4.3 e 5.0 volte maggiore rispetto ai pannelli GWB e CP). I provini in GWB e CP presentano invece valori più elevati di rigidezza (in media 1.3 e 1.5 volte maggiore rispettivamente) e, soprattutto, di duttilità (in media 2.3 e 1.70 volte maggiore rispettivamente). I risultati dell’analisi dinamica incrementale conducono ad un valore del rapporto Sae,u /Sae,el (in cui Sae,u e Sae,el sono i valori delle accelerazioni spettrali elastiche corrispondenti rispettivamente agli spostamenti ultimo δr ed elastico δel) variabile nell’intervallo 2,8-6.2 con un valore medio pari a 4.1. Considerando tale rapporto come una misura della riserva di sicurezza che il sistema offre nei confronti del collasso per effetto sia della sovraresistenza che della duttilità, è possibile concludere che le pareti in CFSSSW se adeguatamente progettate per resistere ad eventi sismici con intensità di progetto, ovvero aventi il 10% di probabilità di eccedenza in 50 anni (periodo di ritorno di 475 anni), in accordo con la normativa vigente, rivelano una buona risposta sismica offrendo adeguati margini di sicurezza nei riguardi di eventi più gravosi. Futuri sviluppi della ricerca possono prevedere: Conclusioni e sviluppi 182 il confronto tra la simulazione analitica ottenuta col modello proposto e i risultati di prove in scala reale già realizzate in diversi programmi sperimentali, ma delle quali non sono disponibili, ad oggi ,i risultati delle prove sui collegamenti utilizzati nelle pareti campione; redazione di abachi progettuali della pareti in cold-formed utilizzando i risultati dell’analisi parametrica; l’estensione dell’analisi dinamica non lineare parametrica a pareti con valori intermedi, tra quelli considerati in questo lavoro, delle masse, della spaziatura delle connessioni, e a pareti rivestite con pannelli in CP; il confronto dei risultati dell’analisi dinamica ottenuti con quelli derivanti dall’utilizzo di modelli di risposta delle pareti semplificati, quale ad esempio quello elastico perfettamente plastico. ALLEGATO A PRINCIPALI RISULTATI DI PROVE ESISTENTI IN LETTERATURA 2440x2440 2440x3660 D E F G H I J M78-5 M78-6 M78-7 M78-8 M78-9 M78-10 M78-11 M C M78-4 0,33 0,50 0,67 1,00 0,42 0,63 0,83 0,50 0,75 frame (4) 1,00 ? C89x?x?x0.84* U92x38x0.84 610 steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing opening (3) LPHSC4.8x13 type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) GWB;12.7;? + GWB;12.7;? BHSC3.5x25; 305; 305 BHSC3.5x25; 305; 305 type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - - - BCA 5,30 5,66 6,84 5,84 5,84 5,66 5,20 5,47 (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 33% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained C (FT) F C (FT) F C (FT) 5,75 5,11 F kN/m ultimate shear Fpeak HB ? SB ? type; number Type of anchorage Type of failure (8) (9) 6,03 size X-bracing fasteners (5) - HB size SB size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 2440x7320 2440x4880 3050x7320 3050x4880 3050x3660 3660x7320 B 3660x4880 A* 1,00 h/L hxL 3660x3660 aspect ratio (2) wall size (2) M78-2 A M78-1 Type of loading (1) M78-3 Test Label Mc Creless & Tarpy (1978) 2,54 12,95 15,24 21,08 4,06 11,18 19,81 16,51 20,32 17,53 19,81 mm deflection at Fpeak (10) 8,27 2,10 2,73 2,07 4,27 2,54 1,80 2,17 1,77 2,07 2,28 kN/mm elastic stiffness (11) 2,00 6,35 3,13 2,76 3,88 3,99 4,44 7,14 6,34 3,62 3,87 mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak A1 Allegato A A B C D E F G TH78-1 TH78-2 TH78-3 TH78-4 TH78-5 TH78-6 TH78-7 M Type of loading (1) 2440x2440 2440x2440 2440x2440 2440x2440 2440x2440 2440x3660 1,00 1,00 1,00 1,00 1,00 0,67 1,00 h/L hxL 2440x2440 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 1,00 wood stud 51x102 ? C89x25x13x0.84* U92x38x0.84 610 DOUBLE STUDS AT ENDS OF THE WALL steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing opening (3) annular head nails NA:35 LPHSC4.8x13 type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) GWB;12.7;H BHSCC3.5x25; 305; 305 + GWB;12.7;H BHSC3.5x25; 305; 305 type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - HB size SB size - size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) - type; number X-bracing fasteners (5) BCA F Type of anchorage Type of failure (8) (9) 2,92 6,57 4,57 7,66 9,77 5,47 6,03 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 33% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter Test Label Tarpy & Hauenstain (1978) 23,88 22,61 30,48 30,23 36,58 14,73 24,89 mm deflection at Fpeak (10) 1,32 1,68 0,73 1,89 1,72 2,27 1,73 kN/mm elastic stiffness (11) 2,15 3,82 6,09 3,95 5,56 3,53 3,39 mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A2 R TG82-11 M 2440x2440 2440x3660 1,00 0,67 1,00 h/L hxL 2440x2440 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 1,00 A 36 C89x25x13x0.84* U92x38x0.84 406 A 36 C89x25x13x0.84* U92x38x0.84 610 steel grade sheathing area stud size track size ratio stud spacing r opening (3) type ? frame fasteners (5) GSB;12.7;H + GWB;12.7;H GSB;12.7;H + GWB;12.7;H GWB;12.7;H + PLY;12.7;H GWB;12.7;H + GWB;12.7;H BHSC3.5x25; 305; 305 BHSC3.5x25; 305; 305 - HB size SB size - size Tarpy & Girard (1982) horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) sheathing fasteners (5) type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - type; number X-bracing fasteners (5) BCA BCA PCA - - BCA F Type of anchorage Type of failure (8) (9) 7,08 4,47 5,39 8,01 4,01 6,33 3,90 5,78 4,66 5,59 6,15 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 33% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter P Q TG82-9 N TG82-8 TG82-10 L M TG82-7 K TG82-5 TG82-6 E G B TG82-2 TG82-4 A TG82-1 TG82-3 Test Label Type of loading (1) 34,29 68,07 71,88 39,12 28,70 23,62 26,42 37,59 30,48 14,73 24,89 mm deflection at Fpeak (10) 0,75 0,38 0,32 1,20 1,38 1,34 1,97 0,84 0,73 2,27 1,73 kN/mm elastic stiffness (11) 9,20 11,62 16,36 6,53 2,84 4,61 1,94 6,71 6,21 3,60 3,46 mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak A3 Allegato A 1 2 3 4 5 6 7 8 T93-1 T93-2 T93-3 T93-4 T93-5 T93-6 T93-7 T93-8 M Type of loading (1) 1,00 h/L hxL 2440x2440 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 1,00 ? C64x41x?x1,88 U64x88x1.88 610 ? C89x41x?x1.19 U89x41x1.19 610 ? C89x41x?x150 U89x41x1.50 610 steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing ? C64x41x?x1.88 U64x88x1.88 610 opening (3) type ? frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) PLY;15.9;V OSB;15.1;V OSB;11.1;V PLY;9.5;V OSB;11.1;V PLY;9.5;V PI3.7; 102; 305 PI3.7; 152; 305 SC4.2x?; 76; 305 SC4.2x?; 102; 305 SC4.2x?; 152; 305 SC4.8x?; 102; 305 type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - HB size SB size - size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) - type; number X-bracing fasteners (5) ? ? Type of anchorage Type of failure (8) (9) 27,22 15,88 15,98 14,01 10,92 18,21 15,95 24,31 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter Test Label Tissel (1993) mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A4 8 S94-8 M Type of loading (1) 1,00 h/L hxL 2440x2440 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 1,00 SC3.5x?; 152; 305 SC3.5x?; 152; 305 - 610 OSB;11.1;V PLY;11.9;O SC3.5x?; 152; 305 SC4.2x?; 152; 305 PI2.9: 152; 305 SC4.2x?; 152; 305 PI2.9: 152; 305 PLY;11.9;V GWB;12.7;V + GWB;12.7;V - SC3.5x?; 152; 305 ? sheathing fasteners (5) type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) C152x41x?x0.84* U152x32x0.84 type frame fasteners (5) A653 Grade SQ 33 steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing opening (3) - HB ? SB ? - HB ? SB ? - HB size SB size - I51x0.84 - I51x0.84 size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) - ? - ? type; number X-bracing fasteners (5) ? ? Type of anchorage Type of failure (8) (9) 4,63 12,08 11,50 8,76 14,30 6,14 14,24 9,06 15,31 13,56 10,92 4,42 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 12 7 S94-7 S94-12 6 S94-6 9 5 S94-5 11 4 S94-4 10 3 S94-3 S94-9 2 S94-2 S94-11 1 S94-1 S94-10 Test Label Serrette (1994) mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak A5 Allegato A A-P; A-2; A-3 B-P; B-2; B-3; B-4; B-5 C-1; C-2; C-3; C-4 C-5 SO96-1 SO96-2 SO96-3 SO96-4 M Type of loading (1) 1,00 h/L hxL 2440x2440 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 1,00 A446 Grade A C152x32x?x0.84* U152x?x0.84 610 steel grade sheathing area stud size track size ratio stud spacing r opening (3) WHSC4.2x13 type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) GSB;12.7;V GWB;12.7;V - BHSC3.5x25; 152; 305 BHSC3.5x25; 152; 305 - type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - HB size SB size type; number X-bracing fasteners (5) - I51x0.84 WHSC4.2x13; 14 + I51x0.84 WHSC4.2x13; 14 I51x0.84 WHSC4.2x13; 14 - I51x0.84 WHSC4.2x13; 14 size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) BCA C (FT) X Type of anchorage Type of failure (8) (9) 19,02 14,06 10,47 4,95 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter Test Label Serrette & Ogunfunmi (1996) mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A6 1F3; 1F4 1F5; 1F6 2A1; 1A3 2A2; 2A4 S+96a-9 S+96a-10 S+96a-11 S+96a-12 M Type of loading (1) 2440x2440 2440x1220 1,00 2,00 1,00 h/L hxL 2440x2440 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 1,00 A653 Grade SQ 33 C89x41x10x0.84* C89x32x0.84 610 steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing opening (3) WHSC4.2x13 type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) HD C (FT) 20,61 14,96 14,91 13,29 15,50 kN/m ultimate shear Fpeak FHSC4.2x25; 51; 305 BHSC3.5x32; 178; 178 FHSC4.2x25; 102; 305 BHSC3.5x32; 178; 178 FHSC4.2x25; 152; 305 BHSC3.5x32; 178; 178 BHSC3.5x32; 102; 102 BHSC3.5x32; 102; 102 HB I38x0.84 SB ? (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained 12,39 8,51 27,49 22,77 17,75 27,90 - type; number Type of anchorage Type of failure (8) (9) FHSC4.2x25; 51; 305 - size X-bracing fasteners (5) 25,33 - HB I38x0.84 SB ? - HB size SB size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) FHSC4.2x25; 76; 305 FHSC4.2x25; 102; 305 FHSC4.2x25; 152; 305 GWB;12.7;O BHSC3.5x32; 178; 178 + GWB;12.7;O BHSC3.5x32; 178; 178 GWB;12.7;V + OSB;11.1;V OSB;11.1;V OSB;11.1;O OSB;11.1;V PLY;11.9;V type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 1F1; 1F2 1A6, 1A7 1A2; 1A3 1A5; 1A6 1E1; 1E2 1D3; 1D4 1D5; 1D6 1D7; 1D8 Test S+96a-8 S+96a-7 S+96a-6 S+96a-5 S+96a-4 S+96a-3 S+96a-2 S+96a-1 Label Serrette et al. (1996a) 24,38 21,97 45,34 62,10 56,90 50,04 52,83 59,18 65,41 52,45 37,72 61,47 mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak A7 Allegato A FHSC4.2x25; 76; 305 FHSC4.2x25; 51; 305 PLY1; PLY2 PLY3; PLY4 PLY5; PLY6 PLY7; PLY8 S+96ab-5 S+96ab-6 S+96ab-7 S+96ab-8 1,00 A653 Grade SQ 33 C89x41x10x0.84* C89x32x0.84 610 WHSC4.2x13 PLY;11.9;V FHSC4.2x25; 102; 305 FHSC4.2x25; 152; 305 - HB size SB size - size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) - type; number X-bracing fasteners (5) HD C (FT) Type of anchorage Type of failure (8) (9) 23,71 21,34 14,41 11,38 24,81 18,61 13,32 10,22 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 2,00 FHSC4.2x25; 51; 305 2440x1220 OSB7; OSB8 S+96ab-4 C FHSC4.2x25; 76; 305 OSB;11.1;V type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing FHSC4.2x25; 102; 305 type OSB5; OSB6 steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing OSB3; OSB4 sheathing fasteners (5) S+96ab-3 sheathing (6) S+96ab-2 frame fasteners (5) FHSC4.2x25; 152; 305 h/L hxL frame (4) OSB1; OSB2 opening (3) S+96ab-1 aspect ratio (2) wall size (2) Test Label Type of loading (1) Serrette et al. (1996b) 55,88 58,42 38,10 45,72 43,18 44,45 38,10 45,72 mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A8 M Type of loading (1) 1,00 h/L hxL 2440x2440 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 1,00 A446 Grade A C152x41x10x0.84* U152x25x0.84 610 steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing opening (3) WHSC4.2x13 type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) BHSC4.2x32; 152 ;305 BHSC4.2x32; 152 ;305 BHSC3.5X25; 178; 178 NA3.7; 152; 305 NA3.7; 152; 305 FB;12.7;V FB;12.7;V + FB;12.7;V FB;12.7;V GWB;12.7;V + GWB;12.7;V BHSC3.5x32; 102 ;305 BHSC3.5x32; 102 ;305 BHSC3.5x32; 152 ;305 BHSC3.5x32; 102 ;305 BHSC3.5x25; 102 ;102 BHSC3.5x25; 152 ;305 BHSC3.5x25; 102 ;305 BHSC3.5x32; 152 ;305 BHSC3.5x25; 178 ;178 BHSC3.5x25; 102 ;102 BHSC3.5x25; 178 ;178 GWB;12.7;O + BHSC3.5x25; 152 ;305 GWB;12.7;O BHSC3.5x25; 152 ;305 OSB;11.1;O OSB;11.1;V PLY;11.9;V + GWB;12.7;V PLY;11.9;O type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing BHSC3.5x25; 152; 305 PLY;11.9;V NA3.7; 152; 305 sheathing (6) - HB I31x0.84 SB ? - HB I31x0.84 SB ? - HB size SB size - size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) - type; number X-bracing fasteners (5) HD C (FS) C (FT) C (FS) C (FPO) C (FS) Type of anchorage Type of failure (8) (9) 7,15 15,21 10,83 5,63 6,04 14,71 10,68 11,79 9,87 14,30 8,86 13,81 18,43 15,62 kN/m 15,02 9,06 15,62 6,74 ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter FB-T8 S+97a-18 GYP-T3 S+97a-12 FB-T7 GYP-T2 S+97a-11 FB-T6 GYP-T1 S+97a-10 S+97a-17 OSB-T5 S+97a-9 S+97a-16 OSB-T1-N OSB-T4 S+97a-7 S+97a-8 FB-T4 FB-T5 PLYGYP S+97a-6 GYP-T4 PLY-T7 S+97a-5 S+97a-13 PLY-T1 PLY-T2-N PLY-T4 PLY-T6 S+97a-1 S+97a-2 S+97a-3 S+97a-4 S+97a-14 S+97a-15 Test Label Serrette et al. (1997a) mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak A9 Allegato A SSS;0.69;? SSS;0.46;? 9; 10 11; 12 13; 14 15; 16 S+97b-3 S+97b-6 S+97b-7 S+97b-8 2,00 4,00 U89x32x0.84 610 A653 Grade SQ 33 C89x43x13x0.84* MTHSC4.2x13 SSS;0.46;? OSB;11.1;V - MTHSC4.2x13; 152; 305 MTHSC4.2x13; 102; 305 MTHSC4.2x13; 152; 305 FHSC4.2x25; 152; 305 FHSC4.2x25; 51; 305 FHSC4.2x25; 102; 305 - - HB size SB size type; number X-bracing fasteners (5) - - I191x0.84 MTHSC4.2x13; 30 I114x0.84 MTHSC4.2x13; 20 size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) HD C (NS) S Type of anchorage Type of failure (8) (9) 7,05 14,45 7,17 7,84 26,63 14,97 12,80 9,82 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 2440x1220 2440x610 1,00 A653 Grade SQ 33 C89x43x13x1.09* U89x32x1.09 610 sheathing fasteners (5) type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing 7; 8 2,00 type S+97b-5 M 2440x1220 steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing A653 Grade SQ 33 C89x43x13x0.84* U89x32x0.84 610 5; 6 sheathing (6) S+97b-4 frame fasteners (5) 3; 4 frame (4) S+97b-2 h/L hxL opening (3) 1; 2 aspect ratio (2) wall size (2) S+97b-1 Type of loading (1) Test Label Serrette et al. (1997b) - Monotonic tests 32,97 51,55 51,82 52,01 70,18 63,94 20,82 17,84 mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A10 A653 Grade SQ 33 C89x43x13x0.84* U89x32x0.84 610 B1; B2 B3; B4 C1; C2 C3; C4 D1; D2 E1; E2 E3; E4 E5; E6 F1; F2 F3; F4 S+97b-12 S+97b-13 S+97b-14 S+97b-15 S+97b-16 S+97b-17 S+97b-18 S+97b-19 S+97b-20 S+97b-21 S+97b-22 2440x610 4,00 1,00 A653 Grade SQ 33 C89x43x13x1.09* U89x32x1.09 A653 Grade SQ 33 C89x43x13x1.37* U89x32x1.37 A653 Grade SQ 33 MTHSC4.2x13 type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) SSS;0.69;? OSB;11.1;V SSS;0.46;? - PLY;11.9;V OSB;11.1;V PLY;11.9;V MTHSC4.2x13; 51; 305 MTHSC4.2x13; 102; 305 FHSC4.2x25; 51; 305 FHSC4.2x25; 102; 305 FHSC4.2x25; 152; 305 MTHSC4.2x13; 152; 305 - FHSC4.2x25; 152; 305 FHSC4.2x25; 51; 305 FHSC4.2x25; 76; 305 FHSC4.2x25; 51; 305 FHSC4.2x25; 76; 305 type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - HB size SB size - type; number X-bracing fasteners (5) - - I191x0.84 MTHSC4.2x13; 30 I114x0.84 MTHSC4.2x13; 20 - size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) HD S+C (FPO+NS) S C (NS) S C (FS) C (FT) C (FT) C Type of anchorage Type of failure (8) (9) 17,09 14,64 23,70 16,43 10,52 5,72 12,24 11,98 13,19 13,02 30,03 22,23 31,96 25,90 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter C A7; A8 2,00 U89x32x0.84 610 A5; A6 2440x1220 C89x43x13x0,84 int. C89x43x13x1.09* ends A3; A4 S+97b-11 frame (4) steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing S+97b-10 h/L hxL opening (3) A1; A2 aspect ratio (2) wall size (2) S+97b-9 Type of loading (1) Test Label Serrette et al. (1997b) - Cyclic tests 48,26 45,72 55,88 71,12 71,12 26,67 20,32 30,48 30,48 45,72 50,80 40,64 68,58 55,88 mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak A11 Allegato A 1 2A 2B 3 N97-1 N97-2 N97-3 N97-4 M Type of loading (1) 0,20 h/L hxL 2440x12190 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 0,48 0,76 0,76 1,00 ? C89x38x?x0.84 U?x?x? 610 steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing opening (3) SC4.2x? type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) GWB;12.7;V + OSB;11.1;V SC4.2x?; 152; 305 SC3.5x?; 178; 254 type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - HB size SB size - size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) - type; number X-bracing fasteners (5) HD - HD C (FPT) F C (FPT) Type of anchorage Type of failure (8) (9) 4,56 4,78 9,56 15,40 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter Test Label NAHB (1997) 61,21 27,43 41,66 39,12 mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A12 C M A cyclic stabilized without GWB A monotonic with GWB B monotonic B cyclic stabilized S+99-2 S+99-3 S+99-4 S+99-5 M C D monotonic D cyclic stabilized E monotonic E cyclic stabilized S+99-8 S+99-9 S+99-10 S+99-11 0,20 h/L hxL 2440x12200 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 0,30 0,48 0,56 0,76 1,00 350S150-33 C89x38x?x0.84* U89x38x0.84 steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing opening (3) LPHSC4.2x? type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) OSB;11.1;V GWB;12.7;V + OSB;11.1;V OSB;11.1;V BHSC4.2x?; 152 ;305 BHSC4.2x?; 152; 305 BHSC4.2x?; 178; 254 BHSC4.2x?; 152 ;305 type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - HB size SB size - size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) - type; number X-bracing fasteners (5) HD C (FPT) Type of anchorage Type of failure (8) (9) 2,04 2,81 3,68 4,67 4,27 5,07 6,38 7,55 14,69 7,91 11,85 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter C M C S+99-7 M C monotonic C cyclic stabilized S+99-6 C M M A monotonic without GWB S+99-1 Type of loading (1) Test Label Selenikovich et al. (1999) 38,10 72,39 37,08 46,74 37,08 53,09 33,02 55,63 29,46 29,46 37,85 mm deflection at Fpeak (10) 0,14 0,12 0,26 0,22 0,30 0,34 0,48 0,58 1,36 0,96 0,98 kN/mm elastic stiffness (11) 5,93 9,43 5,70 8,50 5,63 6,04 5,37 5,19 4,31 3,31 4,83 mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility 49,02 109,47 60,71 63,75 55,88 61,98 44,45 64,77 52,32 40,13 52,07 mm deflection at 0,8Fpeak A13 Allegato A OSB II FD02-13 C M C M C M C M C M 0,68 h/L hxL 2440x3600 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 0,70 0,70 1,00 1,00 0,70 0,70 1,00 ? C150x?x?x1.5* u154x?x1.5 600 steel grade sheathing area stud size track size ratio stud spacing r opening (3) type ? frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) SC4.8x22; 114; 229 - OSB;10;V SCS;0.5;O - SCS;0,5;O GWB;12.5;V BHSC4.8x22; 105; 250 SC4.8x22; 114; 229 - SC4.8x22; 250; 250 SCS;0.5;O SC4.8x22; 114; 229 GWB;12,T;V SCS;0.5;O - type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - HB size SB size - I110x1,5 + I110x1,5 - size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) - ? - type; number X-bracing fasteners (5) ? F - Type of anchorage Type of failure (8) (9) 12,76 12,33 19,40 21,88 10,49 11,17 14,87 15,32 15,95 16,59 12,68 14,69 0,28 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter OSB II FD02-12 FD02-8 OSB I III IV FD02-7 FD02-11 C III FD02-6 IV II FD02-5 OSB I II FD02-4 FD02-9 I FD02-3 FD02-10 M I FD02-2 M O FD02-1 Type of loading (1) Test Label Fulop & Dubina (2002) mm deflection at Fpeak (10) 1,20 1,57 3,91 3,41 1,55 1,64 3,62 4,07 3,90 3,14 3,71 4,50 kN/mm elastic stiffness (11) 15,31 11,31 7,15 9,24 9,74 9,81 5,91 5,42 5,89 7,61 4,92 4,70 mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) 1,75 2,62 3,15 4,14 5,80 4,22 6,14 3,17 6,90 6,23 6,66 6,35 mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A14 PLY 8-8 US C- A, B, C PLY 8-8 US M- A, B, C OSB 4-8 US C- A, B, C OSB 4-8 US M- A, B, C Test C M C M Type of loading (1) 2440x2440 1,00 2,00 h/L hxL 2440x1220 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) 1,00 A653 Grade SQ 33 C89x41x10x0.84* U89x38x0.84 610 A653 Grade SQ 33 C89x41x10x0.84* U89x38x0.84 610 steel grade sheathing area stud size track size ratio stud spacing r opening (3) WHSC4.2x13 type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) PLY;11.9;V OSB;11.1;V FHSC4.2x25; 152; 305 FHSC4.2x25; 102; 305 type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - HB size SB size - size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) - type; number X-bracing fasteners (5) HD C Type of anchorage Type of failure (8) (9) 11,80 16,40 16,00 16,80 kN ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter B+03-4 B+03-3 B+03-2 B+03-1 Label Branston et al. (2003) 44,20 44,90 35,70 41,50 mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak A15 Allegato A M 25A-25B-25C 26A-26B-26C B+04-13 B+04-14 C M C M C M 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 h/L hxL 2440x1220 aspect ratio (2) wall size (2) frame frame fasteners sheathing (4) (5) (6) steel grade sheathing area stud size track size type; thickness; ratio stud spacing type orientation r A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 CSP;12.5 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 CSP;12.5 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 DFP;12.5 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 DFP;12.5 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 DFP;12.5 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 DFP;12.5 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 OSB;11 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 OSB;11 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 OSB;11 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 OSB;11 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 OSB;11 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 OSB;11 U92.1x30.2x1.12* opening (3) type; exterior spacing; interior spacing SCBH4.2x38; 76.2 ;305 SCBH4.2x38; 76.2 ;305 SCBH4.2x38; 101.6 ;305 SCBH4.2x38; 101.6 ;305 SCBH4.2x38; 152 ;305 SCBH4.2x38; 152 ;305 SCBH4.2x38; 76.2 ;305 SCBH4.2x38; 76.2 ;305 SCBH4.2x38; 152 ;305 SCBH4.2x38; 152 ;305 SCBH4.2x38; 76.2 ;305 SCBH4.2x38; 76.2 ;305 SCBH4.2x38; 152 ;305 SCBH4.2x38; 152 ;305 - - - HB size SB size - - - size Branston (2004) horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) sheathing fasteners (5) - - - type; number X-bracing fasteners (5) 23,50 23,50 S/HD10 17,20 19,30 11,70 13,20 29,70 29,70 14,60 16,00 26,20 25,10 11,90 12,70 kN/m ultimate shear Fpeak S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 Type of anchorage Type of failure (8) (9) (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 23A-23B-23C 24A-24B-24C B+04-11 B+04-12 21A-21B-21C 22A-22B-22C B+04-9 B+04-8 B+04-10 C 13A-13B-13C 14A-14B-14C-14D B+04-7 C M 11A-11B-11C 12A-12B-12C C B+04-6 10A-10B-10C B+04-4 M C M B+04-5 8A-8B-8C 9A-9B-9C B+04-2 B+04-3 7A-7B-7C Test B+04-1 Label Type of loading (1) 37,90 40,70 37,30 39,50 42,00 41,10 53,40 58,20 61,50 54,80 54,10 61,00 50,60 50,70 mm deflection at Fpeak (10) 2,41 1,96 2,34 2,09 1,75 1,78 1,62 1,59 1,20 1,05 1,61 1,33 1,26 1,05 kN/mm elastic stiffness (11) 6,00 4,60 3,70 9,10 7,50 9,20 6,00 mm deflection at 0,4Fpeak 1091 1019 748 938 669 727 1803 1600 890 1027 1551 1609 763 825 kNmm energy dissipation (12) 7,80 10,76 14,78 6,88 9,28 7,61 11,18 mm/mm ductility 46,80 49,50 54,70 62,60 69,60 70,00 67,10 mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A16 C M 20A-20B-20C 27A-27B-27C 28A-28B-28C C+04-6 C+04-7 C+04-8 C M 31A-31B-31C-31D31E-31F 32A-32B-32C 33A-33B-33C 34A-34B-34C-34D C+04-11 C+04-12 C+04-13 C+04-14 2440x2440 2440x2440 2440x2440 2440x2440 2440x2440 2440x2440 2440x610 2440x610 2440x610 2440x610 2440x610 2440x610 2440x610 1 1 1 1 1 1 4 4 4 4 4 4 4 4 h/L hxL 2440x610 aspect ratio (2) wall size (2) frame frame fasteners sheathing (4) (5) (6) steel grade sheathing area stud size track size type; thickness; ratio stud spacing type orientation r A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* 1 CSP;12.5 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* OSB;11 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* OSB;11 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* OSB;11 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* OSB;11 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* A653 Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* CSP;12.5 1 U92.1x30.2x1.12* opening (3) 26,80 S/HD10 SCBH4.2x38; 76.2 ;305 26,30 S/HD10 SCBH4.2x38; 76.2 ;305 (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained 14,00 S/HD10 S/HD10 20,50 12,60 13,60 SCBH4.2x38; 101.6 ;305 S/HD10 16,95 18,40 10,70 12,50 16,35 18,00 10,80 12,20 kN ultimate shear Fpeak SCBH4.2x38; 101.6 ;305 S/HD10 SCBH4.2x38; 152 ;305 - SCBH4.2x38; 152 ;305 - S/HD10 SCBH4.2x38; 101.6 ;305 - S/HD10 SCBH4.2x38; 101.6 ;305 S/HD10 - SCBH4.2x38; 152 ;305 - S/HD10 SCBH4.2x38; 152 ;305 - S/HD10 SCBH4.2x38; 101.6 ;305 S/HD10 - S/HD10 - SCBH4.2x38; 101.6 ;305 - type; number SCBH4.2x38; 152 ;305 size Type of anchorage Type of failure (8) (9) S/HD10 type; exterior spacing; interior spacing X-bracing fasteners (5) SCBH4.2x38; 152 ;305 HB size SB size Chen (2004) horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) sheathing fasteners (5) length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter C M C C 29A-29B-29C 30A-30B-30C C+04-9 C+04-10 M C M 18A-18B-18C 19A-19B-19C C+04-4 M C M C+04-5 16A-16B-16C 17A-17B-17C C+04-2 C+04-3 15A-15B-15C Test C+04-1 Label Type of loading (1) 59,90 64,10 53,80 55,60 51,90 50,50 80,10 78,00 78,10 78,40 95,10 107,00 84,70 103,30 mm deflection at Fpeak (10) 3,51 2,76 2,72 2,66 2,64 2,52 0,59 0,57 0,36 0,37 0,29 0,26 0,24 0,27 kN/mm elastic stiffness (11) 1,86 9,30 1,26 7,50 1,16 5,30 7,05 7,90 7,19 8,40 13,90 17,00 10,98 16,30 mm deflection at 0,4Fpeak 3265 2707 2420 2558 1532 1783 533 481 396 321 379 348 307 258 kNmm energy dissipation (12) 8,55 9,00 12,66 12,43 11,82 7,67 8,08 mm/mm ductility 79,50 67,50 67,10 98,20 99,30 130,40 131,70 mm deflection at 0,8Fpeak A17 Allegato A 2 3 4 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 M+02-2 M+02-3 M+02-4 M+02-5 M+02-6 M+02-7 M+02-8 M+02-9 M+02-10 M+02-11 M+02-12 M+02-13 M+02-14 M+02-15 M+02-16 M+02-17 M+02-18 M+02-19 M+02-20 M M M M M M M M M M C C C C C C C C C C 2440x1220 2440x2440 2440x1220 2440x2440 2440x1220 2440x2440 2440x1220 2440x2440 2440x1220 2440x2440 1220x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 h/L hxL 2440x1220 aspect ratio (2) wall size (2) 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 A653 Grade SQ 50 C88.9x41.3x9.5x0.84 U88.9x31.8x0.84 opening frame (3) (4) g sheathing area stud size ratio track size r stud spacing type frame fasteners (5) GWB;12.5 GWB;12.5 GWB;12.5 GWB;12.5 GWB;12.5 GWB;12.5 GWB;12.5 GWB;12.5 GWB;12.5 GWB;12.5 SSS;0.94 SSS;0.94 OSB;11 + OSB;11 OSB;11 + OSB;11 OSB;11 + OSB;11 OSB;11 + OSB;11 OSB;11 OSB;11 OSB;11 OSB;11 101.6;305 101.6;305 101.6;305 101.6;305 203.2;305 203.2;305 177.8;177.8 177.8;177.8 101.6;101.6 101.6;101.6 50.8;305 50.8;305 50.8;305 50.8;305 50.8;305 50.8;305 50.8;305 50.8;305 50.8;305 50.8;305 - - - - HB size SB size - - - - size Morgan et al. (2002) horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) sheathing fasteners (5) type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - - - - type; number X-bracing fasteners (5) S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD10 S/HD15 S/HD15 S/HD15 S/HD15 S/HD15 S/HD15 S/HD15 S/HD15 C C C C C C C C C C C (FPO) C (FPO) C C S S C (FPO) C (FPO) C (FPO) C (FPO) Type of anchorage Type of failure (8) (9) 1,21 1,53 4,33 4,45 1,28 1,47 1,71 1,76 2,41 2,53 11,16 12,29 78,69 77,53 62,28 62,16 47,68 44,10 35,09 34,99 kN ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 1 Test M+02-1 Label Type of loading (1) 43,13 46,66 25,40 27,05 37,41 44,60 42,39 57,89 40,23 32,36 16,46 27,03 21,89 27,53 24,82 20,27 32,59 32,77 35,48 34,93 mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A18 M M M M A1-1 OSB_A2-1, OSB_A2-2 CPB_A2-1, CPB_A2-2 B1-1, B1-2 B2-1 C1-1, C1-2 T+04-1 T+04-2 T+04-3 T+04-4 T+04-5 T+04-6 2450x1250 2450x1250 2450x1250 2450x1250 2450x1250 2 2 2 2 2 2 h/L hxL 2450x1250 aspect ratio (2) wall size (2) frame (4) steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing A653 Grade Z35 C90x60x12x1.2 1 U93x67x1.2 A653 Grade Z35 C90x60x12x1.2 1 U93x67x1.2 A653 Grade Z35 C90x60x12x1.2 1 U93x67x1.2 A653 Grade Z35 C90x60x12x1.2 1 U93x67x1.2 A653 Grade Z35 C90x60x12x1.2 1 U93x67x1.2 A653 Grade Z35 C90x60x12x1.2 1 U93x67x1.2 opening (3) type frame fasteners (5) CPB OSB 300 300 - - HB size SB size 60x1.2 60x1.0 60x1.0 - size Tian et al. (2004) horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) sheathing fasteners (5) type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - - type; number X-bracing fasteners (5) C C Type of anchorage Type of failure (8) (9) 10,80 5,20 10,50 13,10 14,40 0,90 kN ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter M M Test Label Type of loading (1) mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak A19 Allegato A C C OSB6-TA, OSB6TB OSB12-TA, OSB12TB S+04-3 S+04-4 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2 2 2 4 h/L hxL 2440x610 aspect ratio (2) wall size (2) 1 1 1 - - - frame (4) steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing 1 opening (3) type frame fasteners (5) OSB;11 OSB;11 SSS;0.7 SSS;0.7 ADHESIVES PINS 2.7;305;300 ADHESIVES PINS 2.7;150;300 ADHESIVES PINS 2.7;75;300 ADHESIVES PINS 2.7;75 - HB size SB size - size Serrette et al. (2004) horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) sheathing fasteners (5) type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) - type; number X-bracing fasteners (5) S/HD10 S/HD15 S/HD10 S/HD15 Type of anchorage Type of failure (8) (9) 19,94 22,45 18,23 17,32 kN ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter C 4by8-TA, 4by8-TB S+04-2 C 2by8-TA, 2by8-TB Test S+04-1 Label Type of loading (1) 20,24 20,29 27,83 30,35 mm deflection at Fpeak (10) kN/mm elastic stiffness (11) mm deflection at 0,4Fpeak kNmm energy dissipation (12) mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A20 42-A,B,C 43-A,B,C 44-A,B,C 45-A,B,C 46-A,B,C B06-2 B06-3 B06-4 B06-5 B06-6 C M C M C M 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2 2 2 2 2 2 h/L hxL 2440x1220 aspect ratio (2) wall size (2) 1 1 1 1 1 1 type frame fasteners (5) A653 Grade SQ 33 WHSC4.2x13 C92.1x41.3x12.7x1.09* U92.1x31.8x1.09* frame (4) steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing opening (3) OSB;9 BHSC38;75;305 BHSC38;75;305 BHSC38;100;305 BHSC38;100;305 BHSC38;152;305 BHSC38;152;305 HB size SB size size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) Blais (2006) sheathing fasteners (5) type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) type; number X-bracing fasteners (5) S/HD10 C Type of anchorage Type of failure (8) (9) 20,85 24,20 16,65 18,40 11,35 12,00 kN/m ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 41-A,B,C Test B06-1 Label Type of loading (1) 32,30 41,50 38,15 41,10 27,50 41,60 mm deflection at Fpeak (10) 2,62 2,35 2,04 2,26 1,84 2,18 kN/mm elastic stiffness (11) 3,88 5,00 3,98 4,00 3,01 2,70 mm deflection at 0,4Fpeak 1052 1130 973 910 702 701 kNmm energy dissipation 9,68 12,60 20,59 mm/mm ductility - 48,40 - 50,40 - 55,60 mm deflection at 0,8Fpeak A21 Allegato A 4A-C,4B-C,4C-C 5A-C,5B-C,5C-C 6B-C A05-3 A05-4 A05-5 A05-6 C M C M C M Type of loading (1) 2438x2438 h/L hxL 2 1 2 2 aspect ratio (2) wall size (2) 1 1 1 Grade 50 C152x41x12.7x1.91 U152x31.8x1.91 Grade 50 C152x41x12.7x1.52 U152x31.8x1.22 frame (4) steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing Grade SQ 33 C92.1x41x12.7x1.22 1 U92.1x31.8x1..22 opening (3) WHSCNo10-16 WHSCNo10-16 WHSCNo10-16 type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) 300x300 250x250 - HB size SB size type; number X-bracing fasteners (5) 152x1,91 fillet weld;3 101x1,52 fillet weld;3 58,4x1,22 WHSCNo10-16 size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) HD HD HD Type of anchorage Type of failure (8) (9) 3,64 85,35 2,24 2,63 1,19 1,45 kN/mm elastic stiffness (11) 4,48 mm deflection at Fpeak (10) 74,65 59,09 52,93 35,00 31,44 kN ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 2A-C,2B-C,2C-C 3A-M,3B-M,3C-M A05-2 1A-M,1B-M,1C-M Test A05-1 Label Al-Kharat(2005) 9,38 6,67 10,55 8,05 11,76 8,67 mm deflection at 0,4Fpeak 26051 3701 18727 2140 8902 2006 kNmm energy dissipation (12) 1,95 2,03 2,04 1,98 3,82 3,07 mm/mm ductility mm deflection at 0,8Fpeak Allegato A A22 1-D,E,F 3-A,B,C 4-A,B,C 5-A,B,C,D 6-A,B,C,D B05-2 B05-4 B05-5 B05-6 B05-7 Curee M Curee SPD M M Type of loading (1) 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2440x1220 2 2 2 2 2 2 h/L hxL 2440x1220 aspect ratio (2) wall size (2) 1 1 1 1 1 1 A653Grade SQ 33 C92.1x41.3x12.7x1.12* U92.1x31.8x1.12* 610 frame (4) steel grade sheathing area stud size ratio track size r stud spacing opening (3) WHSC No8x12,7 type frame fasteners (5) sheathing fasteners (5) DFP;12,5;V CSP;12,5;V BHSC No.8x38,1;102;305 type; thickness; type; exterior spacing; orientation interior spacing sheathing (6) HB size SB size size horizontal straps (HS) solid blocking (SB) X-bracing (7) (7) type; number X-bracing fasteners (5) S/HD10 Type of anchorage Type of failure (8) (9) 21,09 23,79 16,39 13,98 23,75 16,60 kN ultimate shear Fpeak (6) GSB: Gypsum sheathing board; GWB: Gypsum wallboard; FB: Fiber board; OSB: Oriented strand board; PLY: Plywood; SCS: Steel corrugated seet; SSS: Steel sheet sheathing; V: parallel to the frame (vertical); O: orthogonal to the frame (horizontal) (7) I__x__ flat strap wide x thickness (8) BCA: bolted clip angles; PCA: clip angles fixed wit powder actuated fasteners; HD: hold-down; SHD: strip-hold down (9) F: foundation uplift failure; S: stud buckling failure; X: X bracing yielding; C (FPO): connections failure (fasteners pull out failure); C (FPT): connections failure (fasteners pull throgh failure); C (FS): connections failure (fasteners shear failure); C (FT): connections failure (fasteners tilting failure); C (NS): connections failure (net section failure); (10)All top of wall displacement results were corrected for slip at the base of the wall (rigid body translation) and uplift at both ends of the wall (rigid body rotation); (11) elastic stiffness, Ke ,is calculated as the ratio of load level at 40% of the maximum wall resistance and the corresponding deflection (12) The energy is the area under the wall resistance versus net deflection curve up to the point of failure corresponding to 80% of the peak load (13) To calculate the wall ductility, the 80% post-peak load was considered as a reference at which the corresponding wall displacement was obtained length in mm; ?: not known; -: not present (1) M: monotonic; C: cyclic (2) h: heigth of the wall; L: length of the wall (3) r =1 / [1 + Ao / (h ΣLi)] with Ao: area of openings and Li the length of the full height wall segment (4) C__x__x__x__ (lipped channel section) web depth x flange size x lip size x thickness; U__x__x__ (unlipped channel section) web depth x flange size x thickness; *: double back-to-back coupled end studs (5) BHSC: bugle-head screws FHSC: flat head screws; LPHSC: low profile head screws; MTHSC: modified truss head screws; WHSC: wafer head screws; __x__: nominal diameter x length; NA: Nails diameter; PI: Pins diameter 1-A,B,C Test B05-1 Label Boudreault (2005) 51,46 60,62 50,39 38,59 59,83 60,61 mm deflection at Fpeak (10) 1,40 1,24 1,16 1,45 1,28 0,92 kN/mm elastic stiffness (11) 9,39 9,01 8,89 mm deflection at 0,4Fpeak 1282 1619 1051 1002 1664 1200 kNmm energy dissipation (12) 8,04 8,57 8,77 mm/mm ductility 75,50 77,23 78,00 mm deflection at 0,8Fpeak A23 Allegato A Riferimenti bibliografici 183 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI AISI (1986) AISI Specification for the design of Cold-Formed Steel structural members. 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