Gli Empori solidali in Emilia-Romagna - Emilia

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Gli Empori solidali in Emilia-Romagna - Emilia
Cosa sono gli Empori solidali?
Gli Empori solidali sono dei punti di distribuzione al dettaglio completamente gratuiti, realizzati per
sostenere le persone in difficoltà attraverso l’aiuto alimentare e offrire loro occasioni di socializzazione. Chi
si reca in un Emporio può scegliere liberamente i prodotti alimentari a disposizione usufruendo di
una tessera personale caricata con punteggio a scalar. Gli Empori sono strumenti di contrasto alla povertà
alimentare che si reggono sulla collaborazione tra istituzioni, terzo settore e aziende del territorio.
Gli Empori solidali in Emilia-Romagna
Gli empori distribuiti sul territorio regionale sono 20. Si tratta di punti di distribuzione al
dettaglio completamente gratuiti e realizzati per sostenere le persone in difficoltà attraverso
l’aiuto alimentare e l’accompagnamento relazionale. Sul totale degli empori presenti nelle
città dell'Emilia-Romagna 12 risultano già attivi, 5 sono in fase d'avvio e 3 sono in fase di
progettazione. Il personale impiegato nelle 12 strutture attive è di 458 addetti di cui 16
risultano dipendenti e 442 volontari. (Dati Caritas Emilia-Romagna 2016).
A chi sono rivolti gli Empori?
Ai cosiddetti “nuovi poveri”, e in particolare a famiglie in difficoltà economica, specialmente con figli,
Possono accedervi solo i residenti nel comune in cui ha sede l’Emporio (o nell’unione dei comuni nei casi di
Empori destinati ad un’unione dei comuni), coloro che dichiarano un Isee mediamente compreso tra i 3.000
e i 10.000 euro, oppure chi è rimasto senza lavoro ed è iscritto a un centro per l’impiego. E, ancora, chi ha
dei figli minori.
Nel 58% dei casi si tratta di famiglie straniere per il 42% di famiglie italiane, il cui numero è comunque in
aumento.
Food & non food
Il paniere di beni alimentari è molto ampio. Tutti gli Empori distribuiscono il secco. Molti Empori
distribuiscono il fresco e qualcuno anche i surgelati. Presenti quasi dovunque i prodotti per l’igiene; in
alcuni casi c’è addirittura il banco scuola, il vestiario e i giocattoli. All'Emporio si trova quasi tutto quello
che si trova in un supermercato.
Ma gli Empori stanno diventando molto di più: svolgono infatti una importante funzione sociale e
relazionale, in grado di attivare le risorse della persona. Lo fanno attraverso le cosiddette attività
accessorie come l’ascolto e l'orientamento verso altri servizi, la formazione, l’inserimento lavorativo, gli
spazi mamma bambino, , le consulenze al credito e alla gestione domestica; Alcuni Empori hanno inoltre
dato spazio a laboratori di autoproduzione, attività culturali, linguistiche.
Come funziona un Emporio?
Il personale dell’Emporio comprende volontari, dipendenti pubblici, tirocinanti che svolgono diverse
funzioni: dagli allestimenti, allo stare al punto vendita o alla cassa o semplicemente ad accogliere le
persone, con un sorriso o una parola gentile. Ci sono anche funzioni più delicate, di solito ricoperte da
dipendenti, come il reperimento delle merci, talvolta in grosse quantità, che vanno trasportate, stoccate,
conservate correttamente e distribuite..
Per quanto riguarda l’approvvigionamento, non c’è una formula unica per tutti gli Empori : alcuni si basano
soprattutto sugli aiuti del Fead (fondo di aiuti europei agli indigenti), altri sugli acquisti diretti, altri ancora
sul recupero delle eccedenze o sulle donazioni. Al primo posto c’è il recupero delle eccedenze dalle grandi
distribuzioni e dalle grandi aziende poi ci sono gli acquisti diretti che costituiscono una quota significativa..
Aggregando le forniture di Banco Alimentare, Agea e Banco Alimentare/collette, la prima fonte di
approvvigionamento dell’Emilia Romagna è il Banco Alimentare, ed è la realtà principale con cui sono
chiamati a relazionarsi gli Empori.
Chi sono i promotori e i gestori?
Nessuna esperienza nasce “in solitaria” ma almeno con l’accompagnamento di più enti.
in ER, contrariamente da quello che avviene in tutte le altre parti d’Italia, gli Empori sono nati spesso per
iniziativa dei Centri di Servizio per il Volontariato. In altri territori è stata la Caritas a promuovere
l’iniziativa. In altri casi ancora gli Empori sono nati da tavoli di lavoro misti pubblico/privato, oppure per
iniziativa diretta dell’ente pubblico o di associazioni che si sono mosse in autonomia