L`inserimento del bambino nella scuola dell`infanzia
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L`inserimento del bambino nella scuola dell`infanzia
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SOLIERA Scuola dell’infanzia “MURATORI” A.S. 2013/14 2009/10 Sezione la scuola del fare Insegnanti: Mortilllaro Concetta Zanetti Linda Non c’è nulla di più forte, di più elevato e di più utile nella vita di un bel ricordo, specialmente se è un ricordo dell’infanzia. Uno di questi bellissimi santi ricordi, custodito fin dall’infanzia, è proprio la migliore delle educazioni. Se un uomo riesce a raccogliere molti di questi ricordi per portarli con sé nella vita, egli è salvo per sempre. Dostoevskij PREMESSA I BAMBINI E LE BAMBINE INCONTRANO LA SCUOLA DELL’INFANZIA L'inserimento nella scuola dell'infanzia è un momento molto emozionante sia per i bambini che per tutti i genitori, anche per quelli i cui figli hanno già frequentato il nido, perché indica il primo ingresso "ufficiale" in quello che sarà un percorso scolastico lungo, che terrà i figli impegnati per parecchi anni. È molto importante che l'inserimento avvenga nel modo più sereno possibile, rispettando i tempi di ogni singolo bambino e, se vogliamo che il distacco dal suo ambiente familiare ed il conseguente inserimento nel nuovo contesto vada a buon fine, dobbiamo noi adulti per primi adattarci alle sue esigenze, sostenendolo il più possibile. Per vivere serenamente questa nuova avventura, è molto importante “avere fiducia nelle capacità del bimbo, anche quando agli occhi della mamma appare fragile e indifeso”. Il primo compito della scuola è dunque quello di riuscire a dare una risposta a tutti quei problemi che potrebbero impedire a grandi e piccoli di avvicinarsi e vivere in modo positivo i servizi educativi. Un aspetto importante riguarda l’organizzazione di un percorso didattico che crei un “clima” favorevole e un’adeguata accoglienza, per rendere più sereno il momento del distacco. Il tessuto di relazioni che il bambino riesce a stabilire con i compagni, gli insegnanti e tutto il personale risulta di fondamentale importanza per il raggiungimento di questo obiettivo, ricordando sempre che la parola accoglienza abbraccia l’intera quotidianità dell’anno scolastico. LA SCUOLA DELL’INFANZIA TRA BAMBINO/A E FAMIGLIA Le indicazioni per il curricolo citano:” I bambini giungono alla scuola dell’infanzia con una storia: hanno imparato a parlare e a muoversi con autonomia; hanno sperimentato le prime e più importanti relazioni; hanno appreso ad esprimere emozioni e a interpretare ruoli attraverso il gioco; hanno appreso i tratti fondamentali della cultura”. (…) “Le loro potenzialità possono essere sviluppate o inibite, possono evolvere in modo armonioso o disarmonico, in ragione dell’impegno professionale degli insegnanti, della collaborazione con le famiglie, dell’organizzazione e delle risorse disponibili per costruire contesti di apprendimento ricchi e significativi”. A tre anni, quindi, il bambino matura abilità che vanno oltre l’ambiente familiare: diventa capace di affermare se stesso, di entrare in rapporto con i coetanei, di giocare con maggiore sicurezza nei movimenti, di disegnare, di ricostruire situazioni secondo nuovi modelli mentali... Il bambino è pronto al fare il suo ingresso nella scuola dell’infanzia! L’ingresso nella scuola dell’infanzia rappresenta, quindi, un momento di crescita per il bambino e il riconoscimento di una vita autonoma rispetto alla famiglia, ma è anche un momento delicato per le implicazioni emotivo-affettive del distacco dalla madre e dalla famiglia. I genitori, invece, si preparano al distacco e, spesso titubanti, sperano di trovare un ambiente sereno, accogliente e stimolante dove i propri figli possano crescere. Le insegnanti s’immaginano il gruppo nuovo, fanno progetti e pensano già a delle modalità d’intervento. E’ necessario che il passaggio del bambino dall’ambiente familiare all’ambiente scolastico sia graduale; inoltre il tempo necessario a completare l’inserimento varia a seconda del bambino. L’insegnante, preparerà con cura gli angoli della sezione e gli spazi per le attività, offrendo al bambino il tempo necessario per inserirsi con calma e serenità. FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA In questo cammino di crescita e sviluppo di ogni bambino, quale è il ruolo della Scuola dell’Infanzia? Si potrebbe sinteticamente rispondere:” quello di aiutarlo a continuare a crescere”. Certamente il percorso educativo e didattico della Scuola dell’Infanzia non si limita ad un semplice “accudire”, ma punta verso delle mete ben precise che sono , coerentemente con quanto sancito dalle “Indicazioni Nazionali”, gli obiettivi formativi generali della nostra progettazione: 1. favorire la maturazione dell’identità individuale e sociale - del bambino sotto il profilo corporeo, intellettuale, psicologico per renderlo sicuro di sé, fiducioso nelle proprie capacità, motivato, curioso, capace di esprimere sentimenti ed emozioni, sensibile nei confronti degli altri; 2. promuovere la conquista dell’autonomia intesa sia come controllo delle abilità motorie e pratiche, sia come maturazione delle capacità di rapportarsi in modo adatto, libero, personale e creativo con gli altri, con le cose, con le situazioni, per essere un bambino che sa fare delle scelte, pensare, stare con gli altri; 3. sviluppare le competenze, intese come l'affinarsi progressivo sia di abilità operative e mentali, sia di conoscenze riconducibili ai campi di esperienza (motorie, linguistiche, logiche, ecc.). 4. sviluppare il senso della cittadinanza, inteso come scoperta degli altri e dei loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti con regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri. METODOLOGIE ESSENZIALI L’apprendimento, per un bambino di questa età, è esclusivamente esperienza e rappresentazione dell’esperienza. I mezzi con i quali l’esperienza si fa crescita intellettiva e acquisizione di conoscenze sono, nella Scuola dell’Infanzia: 1. la relazione; 2. il gioco; 3. l’esplorazione. LA RELAZIONE Si diventa uomini e donne “gettandosi” nella relazione. La Scuola dell’Infanzia è consapevole di tutto questo e programma ogni sua attività dando una fondamentale importanza alle relazioni del bambino con i coetanei e con gli adulti, questo al fine di promuovere lo sviluppo dell’autonomia, del sentimento sociale, del pensiero e dell’affettività. Questa rete di relazioni deve essere per il bambino accogliente e significativa per non rendere vana l’azione educativa. L’apprendimento avviene, infatti, solo in contesti affettivi positivi e rassicuranti, soprattutto nei primi anni di vita. IL GIOCO Il gioco costituisce una delle più nobili attività umane. Attraverso il gioco si apprende non solo a fare, ma anche e soprattutto ad essere. Si sperimenta e si scopre se stessi, rivestendo ruoli e situazioni differenziate. Il gioco ha grande attrattiva sul bambino, è il suo stesso modo di vivere e di rapportarsi con la realtà E’ la sua strategia e metodologia di apprendimento. Tutto è un gioco e ogni agire è un mettersi in gioco. In particolare è da valorizzare il gioco di finzione, di immaginazione e di identificazione. Nel gioco c’è il massimo della fantasia e il massimo della direttività, un tuffo nell’immensità dell’immaginabile e una adesione a regole ben precise. L’ESPLORAZIONE Non si apprende se non ciò che si esplora, si sperimenta in prima persona. Questo è vero per tutti, ma in modo particolare per i più piccoli. Il bambino ha bisogno di far passare tutto attraverso le sue percezioni fisiche dirette: ha bisogno di toccare, esplorare, manipolare, di provare a fare in prima persona. Il bambino, non ancora capace di un pensiero puramente astratto, conosce il mondo attraverso il suo corpo e quindi attraverso la sua esperienza diretta. Ogni proposta didattica nella Scuola dell’Infanzia terrà conto della curiosità del bambino favorendo l’esplorazione, la ricerca e la sperimentazione mediante un diretto contatto con la natura, le cose, i materiali, l’ambiente sociale e la cultura stessa. AMBITI DELL’ESPERIENZA EDUCATIVA Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni e progetti di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo. I traguardi per lo sviluppo, sono alla base della progettazione e si traducono all’interno dei progetti in obiettivi formativi al fine di promuovere lo sviluppo delle competenze di ciascun bambino relativamente ai cinque ambiti definiti dalle “Indicazioni per il curricolo”. Essi sono: Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale e il vivere insieme Il corpo in movimento: identità, autonomia e salute. Linguaggi, creatività ed espressione: gestualità, arte, musica e multimedialità. I discorsi e le parole: comunicazione, lingua e cultura. La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo e natura. LA SEZIONE E I SUOI SPAZI Angolo dell’appello e della conversazione In questo spazio i bambini, con le insegnanti si ritrovano ogni mattina per il “gioco dell’appello”, finalizzato non solo alla verifica di “quanti bambini sono venuti a scuola” ma soprattutto al riconoscimento della propria identità e di quella dei compagni. In questo spazio si parla insieme e attraverso la conversazione si apprendono regole, ci si confronta, si esprimono le proprie opinioni, nel rispetto di quelle degli altri e si impara ad utilizzare il linguaggio verbale . Angolo della cucina e delle bambole Questi due angoli sono uniti a formare un unico spazio, quello del gioco simbolico o di finzione. Nel gioco simbolico il bambino esercita e coltiva le capacità di rappresentazione, immaginazione e controllo. Giocando a “far finta” i bambini imitano situazioni ad essi familiari e quindi cariche di valenze affettive. Angolo dei travestimenti Questo spazio favorisce la consapevolezza di sé come identità corporea e delle possibili trasformazioni attraverso il travestimento. I bambini possono, attraverso i materiali messi a disposizione (vestiti, cappelli, borse, ecc…) inventare giochi di tipo fantastico ed imitativo e sperimentare il linguaggio mimico-gestuale. Angolo del tappeto Questo spazio favorisce la socializzazione, l’invenzione, la fantasia. I bambini imparano a progettare e a costruire insieme, condividendo i materiali messi a loro disposizione. Angolo della lettura o biblioteca Questo spazio favorisce l’approccio al libro quale strumento di informazione, di divertimento, di indagine, di confronto. I libri sono esposti in scaffali a disposizione dei bambini, i quali possono liberamente e autonomamente sfogliarli, guardare le immagini, “leggerli”. La scuola offre ai bambini altri spazi, esterni alla sezione quali: il salone ed il giardino anch’essi strutturati in modo da favorire la socializzazione (anche tra bambini di età diverse), il gioco libero, i giochi di movimento, ecc. ATTIVITA’ CON GLI ESPERTI Oltre agli specifici progetti definiti nella programmazione, i bambini della sezione in questo anno scolastico seguiranno: progetto di educazione musicale , che inizierà a gennaio progetto di gioco-motricità con l’esperto Federico, che inizierà fine novembre, a cadenza settimanale. Per i bambini i cui genitori hanno fatto richiesta, ci sarà l’insegnamento della religione cattolica, ogni martedì dalle ore 9,45 alle ore 11,00 con l’insegnante Angela. I bambini i cui genitori hanno scelto di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, seguiranno altre attività con le insegnanti di sezione. PROGETTI DIDATTICI PREVISTI Progetto: “INSERIMENTO” Contenuti e motivazioni Il progetto “Accoglienza” viene svolto per facilitare i bambini nell’ingresso alla scuola dell’infanzia, in particolare per coloro che non sono mai stati scolarizzati. Il bambino viene accolto principalmente nell’ambiente di sezione mettendo a sua disposizione giochi e materiale didattico vario per facilitare la conoscenza dello spazio circostante e la relazione con gli altri bambini. L’inserimento dei bambini tiene conto dei ritmi individuali di ogni bambino e vuole porsi come un ponte tra la famiglia e la scuola. Si adotteranno pertanto strategie facilitanti personalizzate, in accordo con le famiglie. Prendendo come spunto il messaggio educativo donato dal libro di Leo Lionni “E’ mio…”, verranno proposti giochi psicomotori di conoscenza (palla-nome, nome-ritmo, direttore di orchestra, ecc), giochi collettivi per favorire relazioni cooperative (nascondino al contrario, i cerchi accoglienti, ecc) e la gestione non violenta del conflitto (opposizioni, i nodi, i passi della rabbia, le coppie imbestialite, le parole e i gesti che incendiano, ecc). Attraverso questi giochi, i bambini verranno stimolati a sviluppare la capacità di relazionarsi positivamente con le situazioni conflittuali, di tollerarle, attraverso un percorso che li educhi a valorizzare le differenze dell’altro e la pluralità che li circonda, a vedere altri punti di vista e a collaborare. L’intento quindi non sarà quello di eliminare il conflitto (anche perché nelle relazioni tra bambini della prima infanzia emergono spesso litigi e scontri), ma di considerarlo un’opportunità di crescita individuale e collettiva. Molta importanza verrà data al dopo-gioco, dando voce ai pensieri e alle teorie dei bambini sul conflitto, ascoltandoli evitando giudizi e insegnamenti moralistici. Verranno quindi predisposti momenti di relax e di tranquillità (massaggio a coppie, disegno, conversazioni, letture animate, ecc). Queste attività verranno proposte principalmente in salone e durante tutto l’arco dell’anno scolastico. Durata Il progetto decorrerà dalle prime settimane di scuola fino a completo inserimento di tutti i bambini. Spazi Le attività del progetto verranno svolte in sezione, in salone, in giardino e nella biblioteca della scuola. Traguardi per lo sviluppo della competenza I traguardi per lo sviluppo della competenza che verranno perseguiti coinvolgendo principalmente i seguenti campi di esperienza: Il sé e l’altro Il corpo e il movimento I discorsi e le parole Modalità Durante questo periodo verranno svolte varie attività: Interiorizzazione delle routines (pasti, bagno, riposo, ecc) e delle regole di vita comunitaria Il gioco dell’appello (per rafforzare la conoscenza di sé e degli altri e del tempo che passa) Racconto ai compagni, da parte di ogni bambino, del piccolo album personale e del materiale naturale raccolto durante le vacanze estive. Lettura di libri Canzoncine e filastrocche Giochi di movimento in salone Giochi negli angoli (per stimolare l’esplorazione, la relazione tra i pari e la conoscenza dello spazio) Attività manipolative (per migliorare la coordinazione oculo-manuale) Attività grafico pittoriche (per esprimere la creatività e scoprire il colore) Conversazioni a piccolo e a grande gruppo Giochi collettivi di collaborazione e di gestione non violenta del conflitto. Progetto: “Entriamo in con-tatto! Io racconto a te, tu racconti a me! Contenuti e motivazioni L’obiettivo principale del progetto “Entriamo in con-tatto! Io racconto a te, tu racconti a me!” consiste nello stimolare la creatività e la fantasia dei bambini attraverso percorsi formativi plurisensoriali che li conducano a uno stupore e ad una scoperta personale e condivisibile. Si intendono cioè promuovere esperienze di percezione, non solo visiva ma anche plurisensoriale, volte ad offrire ai bambini la possibilità di ampliare le loro conoscenze, sperimentare nuove tecniche e metodologie, ricavate anche dalle opere d’arte, costruire un personale modo di fare e, quindi, esprimersi creativamente, discostarsi da atteggiamenti passivi e acritici quali l’imitazione o la ripetizione rigida di immagini stereotipate. Dal punto di vista didattico, quindi, emerge l’importanza di proporre ai bambini, e quindi ai futuri adulti, esperienze che si pongano “al di qua della convenzionalità del conoscere abituale. Per favorire lo sviluppo delle competenze creative dei bambini, occorre predisporre contesti e percorsi formativi incentrati sulla ricerca, l’esplorazione e il gioco, in cui il protagonista sia il bambino, con le sue strategie di pensiero, i suoi processi di conoscenza, i suoi tempi, i suoi interessi, i suoi bisogni, le sue potenzialità, le sue attitudini espressive. In questo senso, i linguaggi artistici contemporanei possono rappresentare il nutrimento per la mente e l’immaginario dei bambini, in quanto permettono loro di sviluppare le competenze sensoriali, di acquisire modalità di espressione personali, di provare sentimenti di stupore e di meraviglia, di sviluppare un sentire libero e multiforme. In particolar modo, offrendo ai bambini contesti volti a promuovere e sostenere le loro attitudini e privi di imposizioni e condizionamenti, fornendo loro un sostegno all’apprendimento discreto e materiali stimolanti attraverso i quali esprimersi liberamente, ci si può felicemente sorprendere delle loro capacità espressive, inventive e creative. Criteri metodologici Le strategie metodologiche che verranno utilizzate durante lo svolgimento del percorso saranno principalmente: la RICERCA, l’ESPLORAZIONE e il GIOCO. Inoltre, il percorso didattico, in base ai criteri adottati, potrà essere ricondotto al modello di progettazione per “SFONDO INTEGRATORE”. La progettazione per sfondo integratore consiste nel progettare e realizzare situazioni a partire da una proposta iniziale significativa fornita dall’adulto che prevede un’evoluzione caratterizzata anche dalle proposte dei bambini. Il protagonista del percorso formativo sarà, e dovrà rimanere sempre, il bambino, con le sue strategie di pensiero, i suoi processi di conoscenza, le sue relazioni. Il ruolo dell’insegnante, quindi, sarà quello di creare contesti nei quali i bambini possano sperimentare e sviluppare processi creativi, di proporre tecniche e materiali differenti, di sorreggerli nelle scoperte, di “ascoltare” ed osservare, in modo competente, sia i loro linguaggi che le loro strategie individuali e di gruppo, in modo da affiancarle con interventi non prevaricanti, in sintonia con le autonomie espresse, e garantire la realizzazione di percorsi di conoscenza assolutamente originali. Attraverso l’osservazione e la documentazione delle strategie con le quali i bambini esplorano e creano, sarà possibile cercare di capire meglio i loro processi di conoscenza e di espressività, e favorire la costruzione di situazioni e proposte educative il più possibile in sintonia con il loro modo di essere, perciò più capaci di generare partecipazione, interesse e qualità. Dal punto di vista didattico, il ruolo che deve assumere un insegnante competente, promotore di un’armonica relazione tra pensiero logico e attività immaginativa, apprendimento e gioco, è predisporre contesti ricchi e motivanti, concedere ai bambini tempi di ricerca e di elaborazione personali, ascoltare e valorizzare i loro linguaggi, i loro immaginari, le loro attitudini e strategie individuali, sostenere i loro processi conoscitivi e creativi e la scelta dei mezzi espressivi a loro più congeniali, sorreggerli nelle scoperte, rilanciare i loro stimoli e, dunque, affiancarli con interventi non prevaricanti, ma in sintonia con le autonomie e le potenzialità espresse. Si riscopre quindi l’importanza di rispettare e valorizzare le diverse intelligenze dei bambini, garantendo lo sviluppo di tutte quelle competenze (percettive, euristiche, cognitive, immaginative, creative) indispensabili per lo sviluppo di una personalità integrale. Durata Questo macro-progetto coinvolge il gruppo di sezione per l’intero anno scolastico ponendosi come sfondo integratore per tutte le attività previste. Spazi Le attività del progetto verranno svolte in sezione, in salone, in giardino e nella biblioteca della scuola. Traguardi per lo sviluppo della competenza I traguardi per lo sviluppo della competenza che verranno perseguiti coinvolgono più campi di esperienza: “il sé e l’altro”, “immagini, suoni, colori”, “i discorsi e le parole”, “la conoscenza del mondo”. Il sé e l’altro - Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male,sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Immagini, suoni, colori - - Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Sviluppa interesse per la fruizione di opere d’arte. I discorsi e le parole - Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. - Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. La conoscenza del mondo - - Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc. Modalità Valorizzando e valutando sempre gli interessi e i bisogni che emergono dai bambini, verranno proposte, nel corso del percorso, varie attività ed esperienze. In generale, verranno proposti giochi incentrati sulle dinamiche di gruppo, per favorire lo sviluppo di relazioni cooperative, percorsi formativi plurisensoriali, verranno studiati e sperimentati il colore (anche in relazione alle trasformazioni stagionali), materiali vari e diversificati (materiali naturali, carta, cartone, stoffa, oggetti di metallo, legno, sughero, ecc) verranno proposti strumenti e tecniche per aiutare i bambini a sviluppare ed esprimere la loro creatività e fantasia. Verranno stimolati a vivere, conoscere e raccontare le loro emozioni. La LETTURA DI LIBRI accompagnerà tutto il percorso educativo e didattico annuale. Il libro è per i bambini molto coinvolgente dal punto di vista emotivo, li aiuta ad affrontare le paure, a sognare, a provare e condividere svariate emozioni. Ogni argomento o percorso che verrà affrontato verrà introdotto dalla lettura di un libro per poi abbracciare i diversi campi di esperienza. Il libro si pone dunque come punto di partenza, sviluppo e arrivo di itinerari che traggono spunto altresì dalle proposte che i bambini invieranno durante l’anno scolastico o da eventi che via via si presentano, come l’alternarsi delle stagioni, le feste (di Natale, del papà, della mamma, di Pasqua),… Durante il percorso verranno inoltre affrontati, in modo ludico, alcuni semplici concetti di logicomatematica: i numeri fino a dieci, lo spazio, le classificazioni. Verranno proposte quindi conte, giochi sullo spazio, produzioni grafico-pittoriche, la realizzazione di trame e buchi, lo studio di opere di artisti contemporanei. Innanzitutto, i bambini saranno inviati a svolgere alcune semplici attività di verifica (disegno libero, composizione libera, momenti di conversazione -scaturiti dalla visione di opere di artisti contemporanei-) al fine di ottenere un orientativo quadro generale circa le loro preferenze e competenze espressive, e di raccogliere materiale utile per valutare, al termine del percorso, eventuali cambiamenti dovuti alle esperienze proposte. Dato che i linguaggi espressivi, presenti, potenzialmente, in ciascun individuo, si evolvono e si sviluppano se vengono alimentati da contesti culturali favorevoli, le opere degli artisti contemporanei rappresentano il nutrimento per la mente e l’immaginario. Sarà importante coinvolgere i bambini, attraverso un momento di conversazione, sollecitandoli ad esprimere le loro opinioni, sensazioni ed emozioni dinanzi alle immagini proiettate, lasciando aperte varie possibilità di interpretazione, salvaguardando e valorizzando i pensieri divergenti. Si prevede che il percorso svilupperà, trasversalmente e contemporaneamente, i seguenti principali laboratori: “COLORE, IMPRONTE, MATERIA”, “LA SCATOLA BIANCA”, “I PRE-LIBRI”. Nel laboratorio “COLORE, IMPRONTE, MATERIA”, i bambini verranno invitati a sviluppare le facoltà sensoriali e percettive attraverso attività che favoriscono la scoperta del colore e della materia. Il materiale (la carta) verrà predisposto sui tavoli dell’atelier e suddiviso per tipologia, e i bambini verranno sollecitati ad esplorarlo e studiarlo, anche attraverso strumenti tecnologici (come la lavagna luminosa). La carta, fragile e al tempo stesso molto malleabile, può resistere e adattarsi a innumerevoli interventi. Verrà quindi proposto ai bambini di alterarla con segni, macchie, tagli, strappi, buchi, cuciture, sovrapposizioni, tracce ecc. I bambini, in questo modo, avranno la possibilità di scoprire tutti i possibili segni che si possono ottenere utilizzando strumenti diversi. Esplorando le qualità delle carte, i bambini potranno scoprire i tanti suoni che producono: un suono forte e deciso (carta extra-strong), un suono leggero (la carta velina) e un suono ancor più delicato (la carta argento). Attraverso il contatto fisico con la materia (la carta) ciascun bambino avrà la possibilità di sperimentarla, di scoprirla, di lasciarsi sorprendere dalle infinite possibilità di espressione e di trasformazione che essa suggerisce; il gesto diverrà forma di apprendimento e di consapevolezza. Via via che i bambini entreranno in relazione con la materia, verranno stimolati a costruire le prime forme piegando, stropicciando, arrotolando, schiacciando, tirando, strappando la materia, e a inventare parole adatte a descriverle. I bambini quindi, grazie all’esplorazione e alla manipolazione, comprenderanno le molteplici caratteristiche della materia e giungeranno a realizzare composizioni personali. Successivamente, verranno proposti ai bambini cartoncini da utilizzare come base su cui imprimere l’impronta di oggetti intrisi di tempera, come corde, stoffe, spugne, vegetali e cartoncini sagomati o carte appallottolate. Attraverso l’impronta, l’impressione, la pressione di una materia sull’altra, ciascun bambino potrà lasciare traccia di sé. Le composizioni varieranno a seconda del colore utilizzato, della collocazione spaziale delle immagini, della parte di “timbro” utilizzata. L’attività potrà essere approfondita presentando ai bambini modi e tecniche differenti per realizzare uno stesso tema, quello appunto dell’impronta. In questo modo il bambino avrà la possibilità di sperimentare diverse esperienze e di poter scegliere il mezzo espressivo visivo a lui più congeniale. Si potrà confrontare l’impronta fatta spargendosi del colore sulla mano con quella prodotta con una ruota di bicicletta o con una suola di scarpa; scoprire che anche il sole può fare impronte; usare la tecnica del frottage per rilevare le impronte di tante superfici diverse; realizzare un paesaggio fantastico utilizzando come base l’impronta del palmo della mano. Verranno inoltre proposte, studiate e riprodotte le tecniche utilizzate da alcuni artisti contemporanei come Pollock, Kandinsky, Capogrossi (attraverso esecuzione di sgocciolamenti, esecuzione di vari tipi di linea, macchie di colore, timbri, ecc). Utilizzare svariati oggetti come timbri per produrre immagini e sperimentare tecniche pittoriche ispirandosi a opere di artisti contemporanei, costituisce, in più, una strategia per aiutare i bambini a superare la paura di sbagliare. Erroneamente, infatti, si tende ad imporre al bambino soltanto un modo di disegnare che rispecchi e riproduca la realtà, quando in realtà il disegno, specialmente per i fanciulli, è un’espressione di sensazioni globali e non solo visive. I bambini concepiscono la realtà e la rappresentano in base alle esperienze e alle sensazioni che vivono, per questo motivo, le tecniche che verranno proposte durante le attività del progetto daranno grande libertà di esecuzione, favoriranno lo sviluppo di un rapporto istintivo con la materia. Anche a partire dalle trasformazioni della natura dovute all’alternarsi delle stagioni, si osserveranno i colori, verranno riprodotti tramite mescolanze, si verbalizzeranno le emozioni scaturite dall’utilizzo di diverse tonalità di colore. Nel laboratorio “LA SCATOLA BIANCA” verrà proposto ai bimbi, a piccoli gruppi di due o tre bambini, l’utilizzo di una vaschetta che delimita uno spazio entro cui i bimbi possono esplorare e manipolare materiale di vario tipo, disporlo in modo da raccontare una storia, muoverlo o posizionarlo nello spazio in base alle loro emozioni, al loro gusto estetico, fare una composizione e realizzare un’opera. La “scatola bianca” è una vera e propria scatola di plastica bianca che permetterà, in questo primo anno di scuola dell’infanzia, esperienze di pasticciamento, manipolazione, scoperta, sperimentazione. Il tutto è favorito dall’utilizzo degli elementi naturali (sabbia, conchiglie, terra, foglie, legnetti,…) che permettono l’emergere della creatività di ognuno. Attraverso la scatola bianca si darà rilievo al fare e alle esperienze dirette di contatto con la natura, le cose, i materiali e l’ambiente sociale e culturale. Il materiale informale inoltre appare la risposta concreta più vicina al bambino di quanto si elabora via via sul piano teorico. Le competenze che si intendono sviluppare sono: toccare e conoscere materiali molto diversi, vivere esperienze con la globalità del corpo, sperimentare diverse modalità di approccio, provare e riprovare, fantasticare e creare, sperimentare e imparare che ci sono modi diversi di comunicare qualcosa, condividere spazi e materiali, trovare strategie di utilizzo diverse, cooperare per raggiungere uno scopo. Il laboratorio “I PRELIBRI” ci si ispirerà ad una nota invenzione di Bruno Munari: i prelibri. Essi costituiscono, come ha espresso Munari, una originalissima enciclopedia plurisensoriale per bambini di età prescolare. Il libro tattile comunicherà attraverso messaggi tattili, termici, sonori, olfattivi, visivi; Non saranno le parole a originare il “racconto”, bensì il linguaggio dei materiali (attraverso il colore, la forma, le caratteristiche sensoriali ecc). Attraverso l’allestimento di un “laboratorio tattile”, si dovrà innanzitutto organizzare la raccolta del materiale che verrà utilizzato dai bambini nelle attività di esplorazione sensoriale, ricerca, classificazione, manipolazione e nella realizzazione di composizioni personali. In questa fase, verranno coinvolti e responsabilizzati anche i genitori che, insieme ai loro figli, come in un gioco di ricerca, avranno il compito di recuperare i materiali necessari per l’allestimento del “laboratorio tattile”, contribuendo così in modo attivo alla realizzazione del percorso. Il materiale raccolto verrà sistemato sui tavoli della sezione, che verranno allestiti così da sembrare bancarelle da mercato: i bambini potranno guardare, toccare, annusare e ascoltare tutto il materiale a disposizione e scoprirne le differenti qualità, secondo i tempi a loro più congeniali. Inizialmente, verranno presentati materiali che presentano caratteristiche ben definite a massimi contrasti, così da aiutare i bambini a percepirle e distinguerle con sicurezza. Soltanto in una fase successiva di gioco i bambini (acquisita la capacità di individuare le caratteristiche principali dei materiali), potranno accostarsi a un ventaglio più ampio di materie con qualità simili, così da affinare la loro percezione tattile. Al fine di sperimentare il materiale a disposizione, verranno proposti ai bambini diversi giochi senso-percettivi: esplorazione di oggetti della stessa forma ma di diverso tatto, indagini sensoriali tattili ad occhi chiusi, il gioco delle associazioni. In quest’ultimo gioco, i bambini verranno sollecitati a verbalizzare il tatto, a cercare delle associazioni che nascono dalle sensazioni tattili (“questo mi è simpatico/antipatico perché…”, “questo mi piace/non mi piace perché è morbido/duro/ruvido… come…”, ecc.), a inventare piccole storie tattili. I bambini verranno aiutati ad esprimere le loro sensazioni attraverso domande di questo tipo: “com’è? liscio o ruvido? caldo o freddo?”, oppure “cosa ti fa venire in mente?”. Seguirà un momento dedicato alla categorizzazione: i bambini verranno sostenuti nel dividere i materiali raccolti, nel selezionarli secondo il criterio scelto e nel distribuirli in diversi contenitori (per colore, per qualità tattili o per genere). I bambini hanno bisogno di capire e di classificare, di mettere in ordine quello che imparano. Per loro è importante che ogni cosa e ogni fatto abbia un nome. Si formerà così una proprietà di linguaggio che aiuta a comunicare. Il percorso proseguirà con la progettazione e la realizzazione dei prelibri. Dopo aver esplorato tecniche diverse, strumenti e materiali, i bambini saranno in grado di scegliere la direzione di senso con cui costruire il libro tattile. I bambini verranno aiutati nel scegliere il supporto (il tipo di materiale) con cui realizzare le pagine del libro, nel stabilirne il formato, nel progettare la rilegatura e la copertina. Dopo aver costruito la base del libro, si procederà con la realizzazione di un “racconto tattile-materico” (utilizzando i materiali esplorati) da leggere non solo con gli occhi ma anche e soprattutto con le mani. Si potranno creare libri di vario formato e utilizzare supporti differenti, ovvero: - Assemblare pagine che “raccontano” contrasti di qualità (morbido/ruvido, liscio/ruvido, caldo/freddo, ecc.), cercando di scegliere -per cominciare- le qualità più evidenti e con il massimo valore. - Assemblare pagine secondo l’intensità della qualità dei materiali (ad esempio: dal più morbido al meno morbido, o viceversa). - Assemblare pagine che presentano materie che si distinguono per minime differenze. - Realizzare pagine con buchi, tagli, pieghe attraverso le quali sia possibile scoprire forme, immagini e colori nascosti. - Assemblare pagine di materiale trasparente (ad esempio fogli di acetato) su cui effettuare un disegno in progressione, in modo da realizzare un’immagine che si compone per sovrapposizione. - Creare un libro odoroso o sonoro. - Realizzare un libro che racchiuda, nelle sue pagine, ricordi e vissuti dei bambini. - Realizzare un libro composto da pagine decorate con vari tipi di linee, punti, macchie e gocciolamenti di colore. Questo tipo di esperienza condurrà i bambini a uno stupore e a una scoperta personale e condivisibile e li stimoleranno ad esercitare le loro competenze sensoriali (e l’attitudine ad utilizzarle in modo sinergico). Nei prelibri la lettura avviene attraverso i sensi, il libro diventa importante come oggetto: non sono più parole o immagini tradizionali a essere protagoniste, ma esperienze e messaggi plurisensoriali. La lettura plurisensoriale deve quindi essere intesa come sogno, come meraviglia che pone le basi per una conoscenza e interpretazione del mondo. A conclusione del percorso, verranno riproposte le attività di verifica. USCITE La nostra programmazione pone grande attenzione alle uscite sul territorio alla scoperta dell’ambiente naturale, antropico, sociale e culturale; al fine di promuovere nei bambini sempre nuovi interessi, motivazioni, curiosità. Durante il corso dell’anno, saranno comunicate alle famiglie le uscite. OSSERVAZIONE E VERIFICA L’osservazione viene effettuata in ogni momento della giornata e permette alle insegnanti di rilevare la qualità dell’interazione tra i bambini e le proposte formative. L’attività osservativa consente di verificare i livelli delle abilità e delle conoscenze, per sostenere e sviluppare l’apprendimento dei bambini A seguito di questi momenti di osservazione le insegnanti progettano interventi attenti ai bisogni specifici di ciascun bambino. DOCUMENTAZIONE Gli elaborati prodotti dai bambini troveranno una loro prima collocazione sulle pareti della sezione e del salone e successivamente saranno raccolti e consegnati alle famiglie alla fine dell’anno scolastico anche attraverso un CD con le foto più significative del percorso scolastico.