Libricino passeggiata

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Libricino passeggiata
PONS AURENI
Le prime notizie risalgono al nono secolo. Abbiamo il primo documento riguardante la donazione a Littuardo vescovo di Vercelli da parte di Carlo il Grosso.
(882)
Il nome “Pons Aureni” luogo dell’oro, deriva dal torrente Oremo. I romani gli
dettero il nome PONDERANIUM (Ponderanum - Ponderarium -Ponderani Pondrani -Pondrano)
Ponderarium è sinonimo di stadera : luogo delle pubbliche misure. Nello stemma è conservato il simbolo della bilancia.
Nell’epoca feudale il territorio passò dai Conti Avogadro di Cerrione alla famiglia Dal Pozzo fino alla soppressione dei feudi.
Nel 1798 siamo stati sotto il dominio dei repubblicani francesi fino al 1815 col
passaggio a casa Savoia. Una piccola parentesi prima dell’unità d’Italia l’abbiamo avuta con l’invasione austriaca per pochi mesi nel 1859 fino al passaggio di
Garibaldi il 18 maggio dello stesso anno.
La chiesa di san Lorenzo venne ricostruita dopo l’incendio del 1402 (o 1409), i
primi documenti risalgono al 1551. Altre
notizie si hanno nel 1600. Ha subito varie modifiche e ampliamenti nei secoli fino a risultare come la vediamo ora. Il campanile fu riedificato sui resti di quello
del XII secolo.
TAPPA N. 1 AFFRESCO DEL XVIII SECOLO
Via Lamarmora 20. L’affresco sopra il portone è presumibilmente del 700 e raffigura la Donna dell’Apocalisse. « Nel cielo apparve poi un segno grandioso:
una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona
di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. » (Apocalisse 12,1-2) E’ una allusione a Genesi 3,15 in cui compare per la
prima volta il conflitto fra il serpente (Satana)e la donna (la Vergine Maria). E’
sovrastata da due angeli e affiancata da San Sebastiano alla colonna.
TAPPA N. 2 ORATORIO SS. FABIANO E SEBASTIANO (1460)
Ai Santi SS. Fabiano e Sebastiano (protettori degli ammalati di peste) era dedicato anche l’oratorio che
affianca il cimitero. Questa cappella, era formata dall'abside in stile romanico e
da un prolungamento costruito nel 1632, in stile barocco.
Nel 1955 purtroppo si verificò il crollo dell'abside e gli affreschi presenti vennero staccati e ricomposti al Museo Civico di Biella. Gli affreschi del catino absidale salvati sono: i Santi Fabiano e Sebastiano (sec. XIV), gli Apostoli (sec.
XII), S. Antonio Abate e S. Agata (sec. XV-XVI) attribuibili al Maestro del Cristo della Domenica.
TAPPA N. 3 MADONNA D’OROPA
Recente affresco votivo alla Madonna D’Oropa (1989 M. Nelva) ridipinto dopo
lo sfregio con vernice verde circa 15 anni fa.
TAPPA N. 4 CASTELLO XVIII SECOLO
Palazzo antichissimo di proprietà della famiglia De Rossi di Torino, le cui caratteristiche architettoniche
dimostrano che dovrebbe trattarsi di un castello gentilizio (oppure di un convento). Il portone del 18° secolo è incorniciato da una pietra bianca.
Da notare il grande porticato a sud. Non è certa la data di costruzione e quale
fosse la primitiva destinazione del fabbricato il documento più vecchio rintracciato risale al 1727 dal quale risulta proprietario dell'immobile di quel tempo il
Nobile Avv. Giovanni Francesco Sacco che, date le precarie condizioni di salute
sue e della moglie, aveva chiesto e ottenuto il permesso di costruire a sue spese
l'Oratorio di S. Filippo Neri
adiacente alla sua abitazione.
TAPPA N. 5 CHIESA DI SAN FILIPPO NERI 1727
La facciata anticamente era in cotto (oggi intonacata), modulata da 2 coppie di
lesene, doppio cornicione e 2 rosoni. Da moltissimo tempo è stato chiuso al culto e la statua di S. Filippo Neri è stata portata nella Chiesa Parrocchiale in una
nicchia della Cappella di San Mauro. I due affreschi rappresentano il profeta Daniele e una santa della quale non abbiamo notizie del nome.
Curiosamente a Ponderano era già viva la devozione a San Filippo Neri (15151595) il santo della gioia (Preferisco il Paradiso) e apostolo di Roma proclamato santo nel 1622. A Torino nel 1675 fu iniziata la più grande chiesa torinese a
San Filippo dall’arch. Bettino terminata da Juvarra nel 1730. C’è da supporre
che questa devozione traesse origine proprio da questo in quanto i padri filippini
a Biella giunsero solo nel 1742 presso la Chiesa di S. Paolo con Padre Cesare
Domenico Scaglia, assieme ad altri confratelli provenienti da Torino.
TAPPA N. 6 CHIESA DI SAN GIOVANNI FACCIATA NORD
E CAMPANILE
E’ formata da due edifici costruiti in epoche e stili differenti e uniti l’uno all’altro. L’antico oratorio fu costruito intorno al 1500 con la facciata rinascimentale
rivolta verso nord e trasformato poi in presbiterio nel 1644 quando si costruì
una seconda chiesa ad unica navata molto ampia e facciata a sud.
La facciata a nord ha un frontone triangolare con rosone, anticamente decorata
con affreschi.
Risale al 1663 un piccolo campanile originario in un angolo della chiesa ma 100
anni dopo questo campanile minacciava di crollare. Nel 1775 la Confraternita
ricorse alla Curia di Biella per ottenere il permesso di demolirlo e di edificarne
un altro a lato della facciata de1l'Oratorio antico in stile barocco con cupola a
cipolla. (La tradizione vuole che la cupola a cipolla richiami la candela - molto
tipica dell’est/ Russia)
TAPPA N. 7 CHIESA DI SAN GIOVANNI FACCIATA SUD
L’ingresso a sud è ornato di stucchi e ha nella parte superiore due nicchie con i
resti di statue in cotto raffiguranti S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista mentre sopra al portone d’ingresso, ora murato vi è un dipinto mal conservato che presenta la Madonna con il Bambino.
E’ tuttora conservato l’affresco della “Natività di San Giovanni Battista” (fine
XVI secolo) in chiesa parrocchiale, sopra l’ingresso della sacristia, l’architrave
e il crocifisso sempre in chiesa e il coro del presbiterio. Le confraternite
« Società, e adunanza di persone divote stabilite in alcune chiese, o oratorii,
per celebrare alcuni esercizi di religione, e di pietà, o per onorare particolarmente un mistero, od un santo, non che per esercitare uffici caritatevoli. » erano presenti fin dall’epoca romana e si svilupparono particolarmente nel XII secolo. Rappresentavano un riferimento sociale importante in quanto i confratelli
avevano, ultre alla preghiera e alle pie devozioni, il compito di assistere gli infermi, il suffragio, di organizzare i funerali dei defunti, la carità verso i poveri
e gli stranieri, la raccolta di somme da destinare alle elemosine per gli orfani,
per le ragazze senza dote; inoltre facevano assistenza ai condannati a morte ed
ai carcerati.
TAPPA N.8 IL PURTIATT
L’edificio più antico di Ponderano: si evidenziano gli angolari in pietra e la disposizione dei mattoni con ogni probabilità della stessa epoca del Ciucarun.
A fianco era collocato un piccolo porticato “Purtiat” abbattuto nel 1966.
C’era un grande affresco della Madonna all’inizio di Via IV Novembre (‘l
Borg) ora coperto da intonaco.
TAPPA N.9 CHIESA DI SAN LORENZO
E CRIPTA DI S. ANTONIO DA PADOVA
Come abbiamo indicato all’inizio del percorso la chiesa di San Lorenzo ha origini medievali e più volte rimaneggiata nei secoli successivi.
Ogni ricostruzione l’ha impreziosita di opere artistico pittoriche alle quali si
aggiungono arredi sacri, reliquiari e paramenti di notevole valore come si è potuto apprendere nella serata di ieri.
Un particolarità di Ponderano: è tuttora vigente il diritto di nomina del parroco,
che risale al XIV secolo secondo il quale l’elezione del parroco spetta al Comune e ai Capi di casa. Solo dal 1917 il Vescovo può proporre una rosa di tre
candidati, prima poteva solo ratificare la scelta!
Furono fatte pressioni per la revoca di questo privilegio, ma la popolazione si
oppose sempre con molto vigore. Da ricordare l’elezione di Don Tamagno nel
1931, fu molto “movimentata” con l’intervento dei carabinieri e l’incarcerazione dei facinorosi per tre giorni! Tutto nacque perché il Podestà per negligenza
non indisse regolari elezioni scatenando una rivolta popolare!
Altro curioso aneddoto: la reliquia di Santa Vittoria, che dovrebbe essere conservata sull’architrave di San Giovanni (quello che regge il crocifisso ligneo) a
destra.
Esiste una bolla del 1639 nella quale la cassa con le spoglie della santa fu affidata da Papa Urbano VIII alla Marchesa Francesca Maria Dal Pozzo Valperga
che la portò qui a Ponderano dove rimase fino al 1648, anno della ricognizione
e prelievo della reliquia.
Nei sotterranei della chiesa (ora cantina della casa parrocchiale) sorgeva una
cripta dedicata a Sant’Antonio di patronato della famiglia Dal Pozzo. Nel testamento di Gaspare di Ludovico Dal Pozzo si legge: “… seguendo il mio decesso
nel luogo di Ponderano, voglio essere sepolto nella chiesa di sant’Antonio, sotto
l’altar maggiore della chiesa di Ponderano” E’ una cappella barocca con volta a
botte e gli stemmi dei Dal Pozzo.
TAPPA N. 10 RICETTO E TORRE
Nel Biellese ci sono numerosi Castelli medievali, costruiti per la sicurezza e la
difesa.
Sorsero tra il XIII e XIV secolo, ma anche tra il X e l’XI.
(allegato)
TAPPA N. 11 E 12: EDICOLE SACRE - MUNICIPIO
Via Dal Pozzo della Cisterna (dedicata ai feudatari principi Dal Pozzo della Cisterna) Nobile famiglia estinta nel 1876 alla morte della Principessa Maria Vittoria che andò in sposa a Amedeo di Savoia duca D’Aosta, re di Spagna dal
1870 al 1873.
I Spagna Maria Vittoria si rivelò umile e buona, prodigandosi nell’assistenza dei
poveri e dei diseredati, tanto da meritarsi di essere ricordata come la “Regina
della carità”. Questa sua attitudine proseguì al suo rientro in Italia. Morì giovanissima lasciando tre figli piccoli. Nel suo testamento la regina invitò i figli ad
essere sempre “ virtuosi e fedeli a Dio”, “rispettosi del padre”, “generosi con i
poveri” e ad “erigere a norma della vita la Religione, la Giustizia e la Virtù”.
Lasciò molte eredità ad ospedali ed opere benefiche varie. Amedeo Rimasto vedovo nel 1876, sposò dopo dodici anni la nipote Letizia Bonaparte, figlia di sua
sorella Venerabile Maria Clotilde di Savoia. Proprio con questa sorella si attivò
al fine di riappacificare lo Stato italiano con la Chiesa, in seguito alla breccia di
Porta Pia.
Morì a causa di una broncopolmonite due anni dopo il secondo matrimonio.
Quale primo Duca d’Aosta, il principe Amedeo fu il fondatore del ramo SavoiaAosta.
Nei decenni successivi la loro morte con l’avvento del fascismo non si creò il
clima favorevole per l’avvio della loro causa di canonizzazione, che da più parti
era stata proposta.
L’interesse per questa coppia di sposi è tornato al centro dell’attenzione grazie
all’opera di Carla Casalengo “Maria Vittoria. Il sogno di una Principessa in un
Regno di fuoco”.
Attualmente il titolo nobiliare di Conte di Ponderano appartiene a Amedeo di
Savoia Aosta (1943) Conte di Ponderano.
Troviamo qui due affreschi nelle edicole sacre. Il Crocifisso è stato restaurato
per iniziativa di Augusto Chiorino (proprietario).
Madonna addolorata, Cristo morto e spada che trafigge il suo cuore. Abbiamo
identificato questa come la “Madonna d’la piova”, davanti alla quale era usanza
pregare il rosario per invocare la pioggia nei periodi siccitosi. Forse s’invocavano le lacrime della Madonna? Chissà!
Il Municipio attuale è nella sede delle vecchie scuole di Ponderano. Ricordiamo
con gratitudine le Suore della Provvidenza Rosminiane che per prime si occuparono dell’istruzione dei fanciulli e vennero chiamate a Biella da Monsignor Giovanni Pietro Losana tramite l’amico Rosmini nel 1835 e pian piano si diffusero
in molti paesi educando generazioni di bambini, anche il nostro paese deve molto al grande beato Antonio Rosmini.