Requisiti richiesti dalla Regle CGI - Requisiti Commentati

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Requisiti richiesti dalla Regle CGI - Requisiti Commentati
Requisiti richiesti dalla Regle
C.G.I. - Requisiti
Commentati per la redazione dello Statuto Interno dei Consigli
Superiori, Assimilati e Associati
(Traduzione dell'Edizione Francese
Aprile 2004)
In accordo a quanto dettato dall'Art.7.5 dello Statuto Internazionale, questo e il “Regolamento”
prevarranno sui “Requisiti” e saranno utili per la loro interpretazione.
Il “Regolamento” e lo Statuto Internazionale accompagnati da questi “Requisiti” serviranno di
modello per la redazione degli Statuti Interni dei Consigli Superiori, Assimilati o Associati.
LA STRUTTURA
Le Conferenze si riuniscono regolarmente
C.R.1: I membri della Società, chiamati Vincenziani, si raggruppano tradizionalmente in
comunità denominate Conferenze, che si riuniscono regolarmente e frequentemente. (V.
Art.3.3.1 del Regolamento)
Commento
Il regolamento cita (§ 3.3.1) “ riunioni settimanali, ma almeno ogni quindici giorni” . Si devono
considerare tre punti importanti per i membri della Società:
• La dimensione orizzontale – verso i poveri nell'incontro
( Regolamento § 1.2 a 1.12).
che facciamo, e
che noi visitiamo
• La dimensione verticale – verso Dio – è lo sviluppo spirituale dei membri (Regolamento §
2.1 a 2.6)
• La dimensione di sostegno, di comunità fraterne – degli uni verso gli altri – unità e amicizia
tra i membri e reciproco sostegno per trovare il miglior modo di aiutare (Regolamento § 3.1 a
3.15).
Questa descrizione serve solo a mettere in evidenza queste tre dimensioni che sono sempre
presenti in tutte le attività veramente vincenziane. Una riunione settimanale permette che
queste tre dimensioni si rinforzino permanentemente. Ridurre di metà le possibilità di uno
sviluppo spirituale, ecc … per via della riunione quindicinale è veramente triste. Se una di
queste riunioni non avesse luogo, si dovrebbe attendere quattro settimane per riunirsi di
nuovo dopo l'ultima volta, cosa che porterebbe pregiudizio al nostro servizio verso i poveri,
così come all'unione e all'amicizia
che ci sono care. Noi constateremo spesso che dove le
riunioni settimanali non sono rispettate, si commette l'errore di pensare che il fatto di essere
membri comporti solo la vista ai poveri, lasciando da parte l'importanza della dimensione
spirituale e di sostegno, di fatto l'importanza della comunità, che nella realtà rappresenta una
magnifica base per essere efficaci nel nostro amore verso i poveri.
Solo coloro che si amano, solo quelli che si capiscono, quelli che si preoccupano degli altri
membri della comunità fraterna (la Conferenza) condividendone le sofferenze e le gioie,
raggiungono insieme la pienezza del dono di sé verso i poveri e rappresentano un vero segno
di contraddizione per il mondo (Lc. 2,35)
I Consigli – il numero minimo dei livelli
C.R.2: Le Conferenze sono raggruppate in diversi livelli di Consigli, nel modo più semplice
possibile.
La denominazione preferenziale di questi ultimi, sarà quella di Consiglio Superiore: è quello
che coordina e che rappresenta l'attività generale di tutte le Conferenze di un Paese o di una
determinata zona geografica.
Il Consiglio di Zona rappresenta dei gruppi di Conferenze di una determinata zona geografica,
sotto la direzione del Consiglio Superiore di cui fa parte. Per differenziarsi, i Consigli
includeranno nella loro denominazione il nome della regione della quale sono responsabili.
I Consigli Superiori determinano i limiti territoriali dei Consigli di Zona e ne creano dei nuovi
secondo il numero delle Conferenze di cui devono occuparsi, ne danno informazione al
Consiglio Generale al quale domandano la loro istituzione.
Altri Consigli, Regionali, Centrali, ecc., potranno essere istituiti quando le circostanze lo
richiedano.
Commento:
L'intenzione qui è di eliminare i livelli di Consigli che non siano motivati, visto il cambiamento
delle situazioni e le nuove tecnologie. In certi Paesi si è passati con successo dal livello di
Consiglio Centrale a quello Regionale. Si dovrà rivedere o se necessario cambiare, le funzioni
dei Consigli (V. appendice 3 e 5), i loro campi d'azione e di operazione attuali, sempre
valutando la loro efficacia. Se dopo lo studio si constaterà che i poveri e i membri avranno
tutto da guadagnare nell'avere uno o più Consigli posti tra quello di Zona e il Consiglio
Superiore, allora si dovrà accettare ciò. In altre parole, dovremmo mantenere la struttura più
leggera possibile in rapporto al suo servizio. Troppi livelli di Consigli appesantiscono l'efficacia
del servizio ai poveri e ai confratelli.
I Consigli sono al servizio di tutte le Conferenze della loro giurisdizione, per aiutarle a
sviluppare la loro vita spirituale, a intensificare il servizio di ogni Conferenza, ad aiutare a
diversificare le loro attività al fine di restare sempre attenti ai bisogni di coloro che soffrono.
(Per completare l'argomento, v.Art.3.6 del Regolamento)
Commento:
Vedere Appendice 3 – Consigli di zona e loro funzioni
Senza costituire un'organizzazione parallela, i Consigli a qualunque livello essi siano, dovranno
incoraggiare in modo speciale i Comitati Giovani ed aiutarli a inserirsi pienamente nella vita
della Società. I Comitati Giovani hanno la stessa relazione coi Consigli dai quali dipendono, di
tutte le altre Commissioni legate al medesimo Consiglio.
Commento:
Parlare di giovani nella Società di san Vincenzo dè Paoli è sempre parlare di come soddisfare i
loro bisogni di formazione e di come sostenere i loro progetti di vita personale. Qualunque sia il
nostro regolamento e le nostre decisioni, esse devono sempre e prima di tutto dare la priorità
a quello che i nostri confratelli
più giovani aspettano dai più anziani. Quanto segue
a
proposito dei giovani può essere completato dalla lettera circolare del Presidente Generale in
data 30 giugno 2002. All'interno della Società “la gioventù” può essere definita considerando
l'età alla quale una persona può apportare un contributo costante al lavoro vincenziano, cioè,
in fondo, all'età di trent'anni.
“ Pienamente integrati” – i membri dei Comitati giovani, saranno dei giovani membri che
potranno essere membri delle Conferenze di adulti o di Conferenze di giovani. Le coordinate
dei membri che abbandonano una Conferenza di giovani dovranno essere conservate e
trasmesse al Presidente della Conferenza di adulti. Allora il Presidente potrà invitarli a unirsi
alla Conferenza adulti.
Com'è naturale, si dovrà sempre invitare i giovani alle feste e agli altri avvenimenti della
Società. Essi si sentiranno motivati, dall'essere invitati a presentare una breve relazione sulle
loro attività.
“Comitati giovani” – I Consigli Superiori devono decidere a quale livello di Consigli è opportuno
creare questi Comitati. L'appartenenza a un Comitato giovani è un modo eccellente per
sviluppare il talento e il carisma dei giovani membri e di rinforzare la loro posizione di fronte
alla Società.
“La stessa relazione degli altri Comitati” – per esempio i Comitati Finanze, Gemellaggi, ecc. E'
normale che ogni Comitato richieda l'approvazione del Consiglio, qualunque sia la strategia che
esso propone (indicando i costi) all'interno di un livello di spese al di sotto del quale può
prendere le sue decisioni e definire il contenuto e la frequenza dei rapporti. Ci si dovrà dunque
fidare di tali Comitati e di conseguenza è così anche del Comitato giovani perché agisca
secondo i propri obiettivi e con una certa autonomia, ma pur sempre all'interno di un quadro di
una strategia e di un preventivo spesa autorizzato. I Comitati giovani a diversi livelli, ma
sempre collegati con il loro Consiglio, non diverranno mai delle organizzazioni parallele, perché
essi non sottopongono la loro strategia ad un Comitato giovani superiore, ma ad un Consiglio
debitamente istituito dalla Società, e dal quale essi dipendono.
Aggregazione e Istituzione
C.R.3: Tutte le Conferenze e tutti i Consigli appartengono in pieno alla Società, in quanto essi
sono regolarmente Aggregati e Istituiti dal Consiglio Generale. ( Per completare questo
argomento v. Art. 3.8 del Regolamento e 6.1 e seguenti dello Statuto Internazionale.)
Commento:
L'Aggregazione può essere richiesta dopo che una Conferenza è attiva da almeno 12 mesi. Ciò
suppone un tale grado di sviluppo della Conferenza o del Consiglio, che capita spesso che il
certificato di Aggregazione sia consegnato al Presidente della Conferenza in occasione della
riunione di un Consiglio di Zona o della celebrazione di una festa.
LE CONFERENZE E
IL LORO CAMPO D'AZIONE
Membri
C.R.4: La Società può ammettere diverse categorie di membri. I membri di pieno diritto sono
quelli che vivono volontariamente e in gruppo la vita di preghiera e di azione della Conferenza,
partecipano alle riunioni e privilegiano il contatto personale con colui che soffre.
Lo Statuto Interno dei Consigli Superiori, secondo le loro necessità, può stabilire altre categorie
di membri che collaborano in seno alla Conferenza per servire i poveri. (Per completare questo
argomento v. Art. 3.1 e 6.4 del Regolamento).
Commento:
“Altre categorie di membri” – per esempio mentre i benefattori non partecipano alle riunioni e
facilitano il lavoro della Società con i loro doni, i Membri Ausiliari aiutano la Società con la loro
collaborazione personale nel servizio ai poveri.
Tutte le categorie di membri sono spiritualmente collegati con la Società, e li si devono invitare
a tutte le celebrazioni e alle Messe della Conferenza, o agli
avvenimenti sociali. Il
procedimento per ammettere dei membri differisce secondo le usanze e le legislazioni sociali,
ma ciò deve figurare espressamente nello Statuto.
I Presidenti delle Conferenze dovranno far sì che tutti i nuovi membri acquisiscano la
conoscenza e la formazione secondo la tradizione e gli usi della Società, così come le
necessarie competenze. Tutti gli altri membri della Conferenza aiuteranno il Presidente che a
sua volta incoraggerà i membri a frequentare tutti i corsi di formazione proposti con l'aiuto
del Consiglio Superiore.
L'essenziale delle riunioni delle Conferenze
C.R. 5: Una riunione di Conferenza deve sempre comprendere i seguenti punti:
• La preghiera di inizio e di fine, formale o spontanea (sono obbligatorie l'invocazione allo
Spirito Santo, il Padre Nostro, l'Ave Maria e una preghiera per coloro dei quali si vogliono
condividere le sofferenze)
Commento:
Tutti i commenti che seguono possono essere integrati dalla lettera circolare del Presidente
Generale in data 30 Giugno 2001.
Le preghiere di inizio e di fine devono riflettere quasi tutti gli aspetti della spiritualità
vincenziana. Le preghiere saranno l'alimento settimanale della nostra vita spirituale solo se
preghiamo lentamente e meditando. Le preghiere dette in fretta non sono altro che un rito
privo di senso. Sarà altamente fruttuoso per i membri se di tanto in tanto essi rifletteranno sul
senso di ogni frase delle preghiere così come della lettura spirituale. Recitare con devozione le
preghiere è sempre stato prediletto dalla Società, ed è per questo che il Consiglio Generale non
ha mai pensato che fosse auspicabile imporre una preghiera obbligatoria, anche se si tratta di
una preghiera preziosa come il Rosario.
Si incoraggia a ricorrere alla preghiera spontanea
ogni volta che i confratelli ne sentono il bisogno.
b) Una lettura spirituale o una meditazione, che i membri sono sempre invitati a commentare
per condividere la propria fede ed il muto accordo.
Commento:
“Condividere” – esiste una grande differenza tra “Discutere” che implica un certo disaccordo e
“Condividere”. E' usanza evitare di trattare argomenti di politica di parte o di critiche aspre che
derivano da differenze tra i movimenti cristiani o di altre credenze. D'altra parte le questioni di
giustizia sociale esaminate alla luce dei principi cattolici sono totalmente ammesse come lo
sono qualunque aspetto della spiritualità, della dottrina o della pratica cattolica. Anche se la
discussione è la benvenuta in altri momenti della riunione, la condivisione durante la riflessione
spirituale è molto più producente. Ciò implica che i membri dicano cosa li ha ispirati
individualmente nella lettura, la ricchezza spirituale che vi hanno trovato, e in quale modo li
potrebbe condurre a delle attitudini o delle azioni più cristiane.
Certamente essi possono sottolineare commenti fatti da altri membri, ma non è il momento
per lanciare delle sfide o essere in disaccordo con altri, e nemmeno l'occasione di un'analisi
esegetica sul testo in questione. I Vangeli restano
il principale punto di riferimento. La
meditazione sul Regolamento sarà altrettanto fruttuosa. Si raccomanda di leggere le vite dei
Santi, in particolare quella di San Vincenzo dè Paoli e quella del Beato Federico Ozanam.
“L'imitazione di Cristo “ di Thomas Kempis
è sempre d'attualità. Giornali cattolici (o altri),
riviste e libri costituiscono ottime risorse. Per ragioni di cortesia e per arricchimento spirituale il
Presidente farà in modo che ad ogni riunione il Consigliere Spirituale sia invitato ad esprimere
la sua opinione, in particolare alla fine dei vari commenti che cercherà di riassumere. In effetti
il commento immediato di una persona istruita sulla materia, e che ne ha buona conoscenza,
potrebbe a volte scoraggiare qualcuno dal fare dei commenti.
c) La lettura e l'approvazione del rendiconto della seduta precedente redatto dal Segretario e
che deve riportare le decisioni adottate nella precedente riunione.
Commenti:
I rendiconti possono essere brevi o dettagliati, ma vi devono figurare almeno i presenti, le
linee d'azione decise, le spese e quanto raccolto nella questua.
d) La lettura e l'approvazione dei conti presentati dal Tesoriere che indicano l'ammontare dei
fondi disponibili e le spese.
e)
La relazione sulle visite fatte dai membri alle famiglie e agli amici nel bisogno dopo la
precedente riunione. Una discussione sulla capacità di aumentare i servizi prestati dalla
Conferenza a ciascuno di essi.
Commenti:
Oltre alla descrizione dei fatti e dei problemi, i membri sono invitati a riferire su tutto ciò che
nel corso della vista li ha ispirati. Questo è un aiuto alla spiritualità della Conferenza. E' molto
importante che ogni confratello conosca
dalla Conferenza.
in dettaglio le necessità
di tutti gli amici aiutati
f) L'assegnazione da parte del Presidente, dopo essersi consultato con la Conferenza, delle
visite e delle missioni affidate a ciascun membro per la settimana seguente. Le visite si
effettueranno di preferenza in gruppi di due persone.
Commenti:
“L'assegnazione” – Il Presidente cerca di tenere conto delle caratteristiche dei confratelli in
funzione della natura della visita. Quelli che noi visitiamo, preferiscono conoscere quasi tutti i
membri ricevendo la loro visita a periodi, ma le viste a rotazione devono però ammettere
l'eccezione dove certi preferiscono ricevere le viste sempre dagli stessi membri.
“Gruppi di due persone” – in certi Paesi questo sarà obbligatorio, sia per la visita ai singoli che
per le viste alle famiglie, e una cura particolare ci vorrà per le viste ad adulti in situazioni
particolarmente delicate. Un altro aspetto da considerare è quello della sicurezza dei membri
che effettuano viste in zone particolari. Altri vantaggi della vista a due: due confratelli
potranno meglio vedere i differenti aspetti di un problema ed avere più possibilità di
provvedere. Questo facilita anche lo stabilirsi di un rapporto d'amicizia tra i membri, cosa
molto importante per noi. Nostro Signore inviò sempre i discepoli a due a due perché
potessero aiutarsi e arricchirsi reciprocamente con la loro ispirazione.
g)
Una colletta segreta.
Commenti:
Questa tradizione esiste fin dalla prima Conferenza nel 1833. Essa permette ai membri che lo
desiderano di donare in segreto una somma destinata agli aiuti per quelli che essi visitano,
senza che nessun altro membro in difficoltà economiche si senta genato di fronte ai doni
offerti.
E' una tradizione molto importante nella Società. Ogni Conferenza raccoglie nel segreto e non
sa quali sono i contributi versati dai confratelli, dei quali solo Dio è a conoscenza. Quello che la
Conferenza in seguito distribuisce proviene da un fondo comune, e le persone assistite non
vedono alcuna differenza tra essere aiutate da dei confratelli poveri o da dei confratelli ricchi: è
la comunità, la Conferenza, che aiuta nel suo insieme.
h)
Un esame della corrispondenza eventuale
i)
Il più spesso possibile si dovranno includere dei periodi dedicati alla formazione dei
confratelli e alla diffusione delle informazioni sulla Società a tutti i livelli.
Commenti:
Qualunque Conferenza, in qualsiasi luogo, non è mai altro che la rappresentazione di
un'Istituzione che si estende in tutto il mondo. Questo punto supplementare all'ordine del
giorno è stata un'abitudine in certi Paesi che ne hanno tratto dei vantaggi. Ciò permette ai
confratelli di sapere ciò che succede in altri luoghi ove opera la Società, in modo da sentirsi
parte di una grande famiglia internazionale.
E' previsto di prolungare la riunione di qualche minuto in modo che se un Consiglio Superiore
decide di fornire dei mezzi di formazione, in quel momento sia possibile farlo.
Le visite ai poveri si fanno in uno spirito vincenziano
C.R.6: Le viste a coloro che si trovano nel bisogno devono essere fatte, quando possibile, nel
loro ambiente. Il contatto coi più bisognosi deve essere sempre improntato all'amicizia, al
rispetto, alla cordialità, alla comprensione e all'affetto. I vincenziani devono anche promuovere
l'autosufficienza di colui che soffre, e preoccuparsi delle sue necessità più profonde. (Per
completare questo argomento v. Artt. 1.2 a 1.12 del Regolamento)
Commenti:
“Nel loro ambiente” – Questa è sempre stata la nostra abitudine, quando è possibile, di andare
incontro ai poveri, di visitarli nelle loro case, nei loro accampamenti o nella strada se è lì dove
dormono. Si può constatare così l'enorme differenza che esiste tra l'offerta della Società che
aiuta tendendo la mano, in spirito d'amore e d'amicizia, e l'azione di sussidio governativa che
obbliga i poveri a recarsi in certi luoghi per essere aiutati.
“Quando possibile” – Ci sono delle eccezioni, per esempio gli “Armadi del povero” o i
“ Centri di Ascolto” dove i poveri vengono a chiederci aiuto. Queste opere attirano alle volte dei
volontari che non vogliono però far parte di una Conferenza. In questi casi è sempre
necessario fornire loro qualche sessione di formazione per assicurarsi che essi si rivolgano ai
poveri con lo stesso spirito vincenziano citato in questo articolo e più particolarmente nel
regolamento (specialmente § 1.7 –1.12) e che siano in grado di mettere in contatto i poveri
con qualche Conferenza, se lo desiderano
Revisione annuale della Conferenza
C.R.7: Le Conferenze e i Consigli devono valutare, almeno una volta all'anno, il servizio da essi
prestato ai confratelli e ai poveri che visitano, e devono riflettere sul modo di migliorare questo
servizio. (Per completare l'argomento v. Art. 1.6 e il Cap. 3 del Regolamento)
Essi devono anche studiare le tipologie delle nuove povertà che cercano di alleviare e i metodi
per riuscire a identificare le persone in stato di necessità.
Commenti:
E' provato che una riunione indetta per valutare tutti gli aspetti dell'attività di una Conferenza
è un eccellente mezzo per risolvere delle difficoltà e decidere degli orientamenti migliorativi
perché la Conferenza progredisca. A volte succede che dei confratelli si sentano delusi, ma che
non osino dir nulla per timore di offendere. Può derivarne una perdita di alcuni membri o un
deterioramento dell'attività di lavoro. La riunione di valutazione permette di discutere in
profondità tutti gli aspetti, di modo da eliminare tutte le frustrazioni ed esaminare i
suggerimenti. Una riunione annuale di valutazione deve dunque essere una tappa della vita
della Conferenza e lo stesso è per i Consigli. Vedere Appendice 1 “ Ordine del giorno per la
riunione annuale di revisione della Conferenza”, Appendice 2 “ Ordine del giorno per la
revisione annuale dei Consigli”, e Appendice 4 “Incontrare i poveri”.
Essi elaborano almeno una volta all'anno un rapporto sulla loro attività che presentano al
Consiglio Superiore e al Consiglio immediatamente superiore nella gerarchia.
Commenti:
Tali rapporti non sono solo utili perché forniscono le statistiche necessarie alla pubblicità
esterna per fornire una buona immagine della Società e attirare nuovi confratelli o raccogliere
dei fondi, ma soprattutto perché permettono ai Consigli di servire meglio le Conferenze
comunicando loro l'elenco di quelle:
• Suscettibili di scomparire per la mancanza di membri – potrà esser loro fornito un aiuto al
reclutamento
• Che si riuniscono troppo raramente
• Che effettuano troppo poche visite –si potrà aiutarle a indicare loro persone nel bisogno da
visitare
• Che hanno delle forti spese – che dunque avrebbero bisogno di fondi
• Che avendo dei fondi eccessivi li hanno accumulati.
• Che hanno pochi contatti con la Società e particolarmente pochi alle riunioni o agli
avvenimenti locali che la Società organizza
Cerimonie
C.R. 8: Ogni confratello rinnoverà annualmente la promessa di servire i confratelli e i poveri,
cosa che aumenta la dimensione spirituale della loro vocazione. ( Per completare l'argomento
v. Cap. 2 del Regolamento)
Commenti:
“Annualmente” – ogni Conferenza celebrerà una cerimonia per il rinnovo delle promesse di
servizio dei membri, preferibilmente durante una Messa di Conferenza, ma potrebbe anche
essere in occasione di qualche festività.
“Promessa” – una promessa fatta con serietà, ma non un impegno legale, civile o nel senso
canonico.
“Approfondimento della dimensione spirituale ” si suggerisce che per partecipare alla
cerimonia della promessa i membri facciano parte nella Società da almeno sei mesi, dato che a
partire da quella cerimonia dovranno dimostrare una certa perseveranza, ed è anche probabile
che dopo quel tempo essi abbiano acquisito una certa formazione vincenziana sufficiente per
essere capaci di comprendere come si tratti di un solenne impegno nel quale la dimensione
spirituale sarà in primo piano.
rima di essere accettato, un nuovo membro può scambiare i suoi punti di vista col Presidente
della Conferenza o con il Consigliere Spirituale, sulla sua collaborazione a lungo termine. Così
facendo, il periodo precedente la nomina costituirà in realtà un periodo di prova informale. Si
potrà invitare quelli che proseguiranno l'attività come membri, a condividere le loro
osservazioni e i loro suggerimenti costruttivi con la Conferenza.
RESPONSABILI E ASSUNZIONE DELLE DECISIONI
Sussidiarietà e democrazia
C.R. 9:
La Società accetta come regola di base del proprio funzionamento il principio di
sussidiarietà, e il principio del consenso democratico. (Per completare questo argomento v.
artt. 3.9 e 3.10 del Regolamento)
Commenti:
“Democratico” – nello Statuto interno della Società una cura particolare è dedicata alla
necessità di raggiungere un “quorum”, e in questo caso, a quale livello di quorum, a chi può
votare e a qual è la maggioranza richiesta. Lo Statuto interno deve definire chiaramente questi
problemi.
Presso di noi è un'abitudine permettere ai Presidenti di apportare il loro contributo specifico,
anche se si consiglia loro di ascoltare i membri delle Conferenze e dei Consigli. Se dopo la
preghiera e l'apertura di un dibattito serio il consenso della maggioranza fosse in chiara
opposizione al pensiero del Presidente, questi accetterà la decisione democraticamente.
A livello di Consiglio, se contemporaneamente la maggioranza dell'Ufficio e dei membri aventi
diritto di voto fossero contro una proposta, la decisione da prendere
sarà facile.
Però se
l'Ufficio è unanime nell'accettare una proposta ma la maggioranza dei membri aventi diritto di
voto si oppone, allora la proposta è respinta. Ma si può prospettare un'altra possibilità ancora
in questa situazione inusuale: accetterebbe il Consiglio che la proposta fosse messa in opera
per un periodo limitato o entro certi limiti? Ciò permetterebbe di fare in seguito certe
valutazioni, di ritirarla o di mantenerla secondo se l'esperienza è stata negativa o positiva. Un
Presidente può al tempo stessa dirigere efficacemente ed essere democratico.
Dirgente-servitore
C.R. 10:
Tutte le funzioni, a qualsiasi livello sia della Confederazione, saranno sempre
accettate allo scopo di servire Cristo, i confratelli e i poveri. (Per approfondire questo
argomento v. Art.2.6 del Regolamento).
Commenti:
“Servizio” – il Presidente e i membri degli organi direttivi non devono cedere alla tentazione di
dominare. “Sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano …. Fra voi però
non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo
tra voi sarà il servo di tutti.” (Mc. 10, 42-44)
E' normale pensare che all'interno della Società
ogni Conferenza o Consiglio renda un
servizio migliore o peggiore secondo chi è il suo Presidente. Effettivamente il grado di
spiritualità, di fraternità, di dedizione, di sacrificio, di capacità di adattamento ai cambiamenti
di situazione che avranno i Presidenti, sono fattori importanti per la vita delle Conferenze e dei
Consigli.
Responsabili di Uffici e altri responsabili.
C.R. 11: La Società sceglie, per un periodo determinato, dei confratelli per assumere la
presidenza di Conferenze e di Consigli di diverso livello, che svolgeranno la loro missione con lo
stesso spirito di dedizione che manifestano nelle loro attività in Conferenza .
Commenti:
“Per un periodo determinato” – il vantaggio di una nomina per un periodo determinato e
rinnovabile è che i cambiamenti tra i membri degli organi direttivi, se necessario, potranno
avvenire in modo più armonioso (forse perché la funzione richiede oggi delle facoltà molto
diverse). Questo permette ugualmente al Presidente di offrire una preziosa esperienza a
qualcuno che potrà diventare il suo successore e che forse non era conosciuto al momento
delle prime nomine.
“Nella loro Conferenza” – è importante che tutti i membri degli organi direttivi, compreso il
Presidente del Consiglio Superiore, appartengano ad una Conferenza e continuino a
presenziare alle riunioni così come a visitare i poveri il più sovente
possibile. E' un'ottima
abitudine che tutti agiscano allo stesso livello e “mantengano i piedi per terra”. E' pure una
manifestazione d'umiltà visto che persino il Presidente del Consiglio Superiore accetterà con
piacere l'autorità del Presidente della Conferenza cui appartiene quando ripartisce gli incarichi.
Come per l'Ufficio del Consiglio Generale, ogni Conferenza o Consiglio deve comprendere al
suo interno almeno un Vicepresidente, un Segretario e un Tesoriere, nominati dal Presidente
dopo aver consultato i confratelli. (Per completare l'argomento v. Art. 3.16 dello Statuto
Internazionale.)
Commenti:
Il Vicepresidente esercita tutte le funzioni del Presidente quando questo è assente. Questo
garantisce alla Società di poter continuare a lavorare efficacemente, in particolare in periodi di
lunga assenza del Presidente. Concretamente il Vicepresidente assiste abitualmente alle
riunioni del Consiglio immediatamente superiore ogni volta che il Presidente non vi può
partecipare.
“La consultazione” se lo si desidera, si può fare invitando a suggerire in privato quali persone
potranno essere le più adatte in quei ruoli.
“Almeno” – questo implica che altri membri della direzione possono essere nominati, secondo i
desideri del Presidente. Comunque, per garantire la democrazia, in una società in cui le
decisioni sono prese sovente per consenso, certi Consigli Superiori hanno deciso che
qualunque sia il Consiglio sarà sempre maggiore il numero dei presidenti eletti che quello dei
membri della direzione nominati. I responsabili nominati devono assicurarsi che i Presidenti
eletti abbiano maggior possibilità di esprimersi che essi stessi.
Per salvaguardare la buona reputazione della Conferenza e del Consiglio, e in fin dei conti
quella della Società stessa, si raccomanda che le persone designate per certe funzioni non
siano legate da vincoli di parentela a persone che ricoprono altre cariche.
Commenti:
Questo articolo ha lo scopo di garantire che le funzioni siano distribuite tra i membri, e che non
siano concentrate in una stessa famiglia. E' ugualmente una questione di prudenza in caso di “
audit”.
Il Presidente è eletto per voto segreto dai membri di diritto della Conferenza o del Consiglio, in
accordo con le procedure legali del Paese nel quale la Società si è stabilita . (Per completare
l'argomento v. art, 3.11 del Regolamento)
Commenti:
La data dell'elezione deve essere comunicata con anticipo a tutti i membri di pieno diritto, e
quelli che non potranno assistere devono avere la possibilità di inviare il loro voto in busta
chiusa. Ci saranno due membri che contano i voti, nessuno dei due essendo candidato. L'intera
procedura elettorale per
i Consigli e le Conferenze deve comprendere gli stessi requisiti
richiesti per l'elezione del Presidente Generale (V. § 3.6 a 3.9 dello Statuto Interno).
Se ci sono più di due candidati si raccomanda di prevedere un secondo turno tra i due
candidati che avranno raggiunto il maggior numero di voti. (V. § 3.9.2 dello Statuto
Internazionale)
Il mandato dei Presidenti di Consiglio Superiore o di altri Consigli che da esso dipendono non
deve eccedere i sei anni.
Commenti:
Può esser concordato un periodo più corto. Questo periodo può essere diverso secondo i livelli
dei vari Consigli se questo è auspicabile.
In casi eccezionali un Consiglio Superiore può richiedere al Consiglio Generale l'autorizzazione
a prolungare il mandato del proprio Presidente. Il Consiglio Generale, per mezzo della Sezione
Permanente, accetterà o meno questa domanda e in caso di accettazione determinerà il
periodo massimo di tale proroga.
I Consigli di qualunque livello avranno tra le loro competenze le stesse che incombono sul
Consiglio Generale per quanto concerne l'autorizzazione di un secondo mandato per i
Presidenti dei Consigli e delle Conferenze sotto la loro giurisdizione, quando queste ne abbiano
fatto domanda scritta. Per tutto quanto sopra i Presidenti dei Consigli non potranno essere
rieletti, a meno di aver ottenuto l'autorizzazione del Consiglio immediatamente superiore nella
gerarchia.
Commenti:
“Eccezionale” - questa proroga è prevista come misura eccezionale. Uno dei principali compiti
del Presidente è di cercare per tempo i possibili successori, e di offrire loro delle responsabilità
che possano prepararli alla loro futura funzione. Ciò sarà più facile se i membri saranno
coscienti che una parte della nostra spiritualità sta nella disponibilità nel momento della
chiamata, in un dato momento, quando convergono le qualità necessarie per il ruolo e quando
gli impegni familiari e di lavoro lo consentono. Questo è evidente nella parabola dei talenti (Mt.
25, 14-30) e i Consiglieri Spirituali possono aiutare in questo cammino.
D'altra parte aggrapparsi all'incarico è contrario al nostro spirito e all'umiltà richiesta. Alla fine
del loro mandato i Presidenti devono “ Cancellarsi davanti agli altri” (Fil.2, 3 e Rm. 12,10)
permettendo ad altri di sfruttare i propri talenti apportando la loro collaborazione particolare.
“Definirà il periodo massimo di questa proroga” questa dovrà essere la più corta
compatibilmente con le circostanze, e definita dal Consiglio che autorizza, a qualunque livello
esso sia.
Si raccomanda che non venga eletto a Presidente nessun Confratello di età superiore a 70
anni.
Commenti:
In certi Paesi non è possibile fissare un limite d'età. Là dove è possibile, si consiglia di indicare
come massimo limite l'età di 70 anni.
Tenendo conto di tutti gli elementi, la Società pensa che i vantaggi nel fissare un limite d'età
nel ruolo del Presidente superino gli svantaggi. Questo ci obbliga a ricordarci del ruolo che i
giovani giocarono nella fondazione della Società. Questo incoraggerà i giovani ad unirsi a noi,
perché si renderanno conto che la Società è sempre dinamica, e che essi possono riempire un
ruolo significativo
nella direzione della Società. Così facendo la Società resterà sempre
giovane. Può succedere che una persona che un tempo era piena di energia e in piena forma,
veda le sue forze affievolirsi dopo i 70 anni. In questo caso è più facile suggerirle che si deve
abbandonare la funzione per ragioni di regolamento, piuttosto che lasciar capire che il
Presidente non è più adatto al suo compito.
Se tutti i membri di una Conferenza hanno più di 70 anni, questa non deve essere sciolta per
tale motivo, ma il Consiglio di zona deve aiutarla a organizzare una campagna di reclutamento
che abbia l' obiettivo di passare la consegna della presidenza ad un membro giovane il più
presto possibile. In certi casi ciò dovrebbe essere fattibile in qualche mese.
Non c'è niente in contrario a prendere in considerazione i membri che hanno sorpassato i 70
anni per altre funzioni nella Società, visto che il Presidente, che è un dirgente-servitore, deve
identificare i doni naturali e il carisma spirituale dei membri e offrire loro delle opzioni quando
ciò è possibile, in modo che i talenti siano utilizzati per il bene dei poveri e della Società
La Società deve rimanere un volontariato (Impiegati)
C.R. 12: Gli impiegati della Società, delle sue Opere Speciali o delle Organizzazioni controllate
dalla Società, non possono essere eletti né designati per nessuna funzione al servizio di alcun
Consiglio nella Società. Però essi possono essere membri e avere certe funzioni all'interno di
una Conferenza purché non sia quella che dirige l'Opera dalla quale essi sono stipendiati. (Per
completare l'argomento v. Art. 1.12.2 dello Statuto Internazionale)
Commenti:
Conservare il carattere di volontariato della Società e evitare i conflitti è una saggia
disposizione.
L'Articolo 1.12.2 dello Statuto Internazionale sottolinea che gli impiegati possono, quando
invitati, assistere alle riunioni dell'Opera Speciale o del Consiglio dal quale dipendono, e
partecipare alle discussioni relative alla loro funzione senza avere, bene inteso, diritto di voto.
“Possono essere
pieno all'attività
l'impiegato). Ciò
compreso bene
sicuramente una
membri … di una Conferenza”
- certi impiegati desiderano partecipare in
di una Conferenza (il cui campo d'azione è diverso da quello ove lavora
non può che essere proficuo per i poveri e per gli impiegati, se questi hanno
lo spirito della Società e lo mettono in pratica correttamente. Ciò darà
nuova dimensione al loro lavoro all'interno della Società.
Il Consigliere Spirituale in una Società laica
C.R. 13:
Per rafforzare la vita spirituale delle Conferenze e dei Consigli si raccomanda di
nominare un Consigliere Spirituale come vuole la tradizione fin dalla creazione delle
Conferenze. I preti e i consacrati in genere non possono essere eletti, né designati, per
nessuna funzione al servizio della Società, al di fuori di quella di Consigliere Spirituale. (Per
completare l'argomento v. Art. 3.16.2 dello Statuto Internazionale)
Commenti:
“Per sviluppare la vita spirituale” – La Società, e la vita dei membri, non è soltanto umanistica.
Il nostro lavoro non è solo un altro modo di concepire l'azione sociale. Fin dall'inizio i membri
hanno cercato di seguire Gesù Cristo, servendolo attraverso i poveri (Regolamento, § 1.2, 2.1
a2.6). Un Consigliere Spirituale deve naturalmente sviluppare la vita spirituale nel modo in cui
lo Spirito Santo la guida, ma in ogni caso è lo spirito del Regolamento che deve essere messo
in opera, per servire di base a tutto il programma di sviluppo spirituale.
A livello di Consiglio, pur essendo eletto dal Presidente, il Consigliere Spirituale deve ottenere
l'approvazione dal suo superiore ecclesiastico.
Qualora nessun prete o consacrato sia disponibile per questa funzione di Consigliere Spirituale,
il Presidente del Consiglio o della Conferenza interessati può nominare, dopo di aver consultato
il Presidente del Consiglio dal quale dipendono, un confratello che abbia ricevuto la formazione
appropriata per essere Consigliere Spirituale.
Commenti:
“Nominare un membro” – si riconosce qui che in certi Paesi il numero decrescente di preti
rende difficile l'accettazione di questo ruolo come impegno regolare.
“Dopo di aver consultato “ – la prudenza è sempre di rigore quando un Presidente di
Conferenza parla di questa nomina con il Parroco della Parrocchia.
“Formazione adeguata” – Il Consiglio Superiore deve assicurarsi che tale formazione sia
disponibile. Bisogna trovare e fornire delle letture spirituali, o altri mezzi adeguati, per una loro
utilizzazione nelle Conferenze e nei Consigli.
INCORAGGIAMENTO ALL'UNITA' NELLE CONFERENZE E TRA DI ESSE
Gli “Eventi vincenziani” e le celebrazioni eucaristiche devono essere salvaguardati
C.R. 14: Le Conferenze e i Consigli dovranno celebrare insieme le cerimonie liturgiche,
specialmente le feste vincenziane, durante l'anno. Esse favoriscono uno spirito di profonda
fraternità nei confratelli, sia nel campo morale che in quello materiale,. ( Per completare
questo argomento v. Cap. 2 e 3 del Regolamento)
Commenti:
Sono previste due situazioni:
• “Riunioni-festeggiamenti” - dei membri in una o più zone dei Consigli. Bisogna specificarne
una frequenza annuale minima, a seconda degli usi locali, ma è difficile immaginare come
raggiungere gli obiettivi se non ce ne sono almeno due all'anno.
Queste riunioni-festeggiamenti sono state considerate, fin dagli inizi della Società, come un
mezzo per promuovere l'amicizia tra i membri, cosa che è sempre stata un bene prezioso.
Sono occasioni che portano a condividere l'esperienza e la pratica e ad aiutarsi reciprocamente
quando le Conferenze attraversano
un periodo difficile. A volte un conferenziere esterno
fornirà informazioni utili per il lavoro dei membri. Tali riunioni costituiscono un modo per
aumentare le prospettive dei membri, perché essi non siano soltanto confinati nella loro
Conferenza, ma che piuttosto essi si vedano parte di una famiglia molto più grande, la famiglia
vincenziana universale.
“Cerimonie liturgiche” – è usanza
celebrare una Messa, ricevere una benedizione, o altre
celebrazioni, durante questo genere di festeggiamenti.
“Le cerimonie vincenziane” – si riferiscono
particolarmente importanti per i Vincenziani. Cioè:
• La prima Domenica d'Avvento
alle
celebrazioni
liturgiche
considerate
• L'Immacolata Concezione, l'8 dicembre, poiché Maria è la nostra patrona
• La prima Domenica di Quaresima (perché durante la Quaresima viene messo l'accento su un
maggior numero di azioni caritative accompagnate da più preghiere e dalla penitenza)
• La nascita del Beato Federico Ozanam (23 aprile)
• Il giorno della festa liturgica del Beato Federico Ozanam (9 settembre)
• La festa di S. Vincenzo dè Paoli (27 settembre)
• La festa liturgica di Suor Rosalie Rendu (9 novembre)
• Messe delle Conferenze
In numerosi Paesi esse sono abituali. Comunque dovrebbero essercene almeno una all'anno,
per i membri di diritto o ausiliari, invitando i parenti e i bambini, nel corso della quale può aver
luogo la cerimonia delle nomine. In questa cerimonia ci si ricorderà in modo particolare dei
membri defunti, ricordando in modo semplice e senza esagerazioni, gli aspetti più significativi
della loro azione vincenziana che potrà ispirare altri membri. Sarà una manifestazione
dell'amore che portiamo loro. Si potrà anche ricordare i nostri assistiti vivi e defunti e, come
diceva S. Vincenzo, che essi ci attendono per augurarci il benvenuto nell'aldilà quando saremo
chiamati alla vita eterna. Molte Conferenze celebrano una Messa ogni trimestre perché tutti i
membri possano assistervi. Questa Messa è dedicata ai poveri e alla Società, e tutti pregano
perché la sua attività sia sempre più produttiva.
Dal 1870 è sempre stata usanza che le Conferenze si riuniscano in una grande “crociata di
preghiere e suppliche” celebrando la “ Messa delle 4 intenzioni” offerta per la Chiesa, il Papa, la
nostra Società e il nostro stesso Paese (Il presidente Calon richiamò questa usanza alla Società
nel 1911)
POTERI DEI PRESIDENTI E DEI CONSIGLI SUPERIORI
Sospensione dei membri, delle Conferenze e dei Consigli
C.R. 15: In base all'Art. 6.8 dello Statuto Internazionale, i Presidenti dei Consigli Superiori
hanno il potere, delegato dal Presidente Generale, di sospendere a titolo conservativo i
confratelli, le Conferenze e i Consigli della Società del proprio territorio.
Una volta che il Presidente del Consiglio Superiore ha emesso questa decisione, il membro, la
Conferenza o il Consiglio, sospesi per misura conservativa, sarà esonerato dai servizi in seno
alla Società e sospeso da tutte le sue funzioni, non potrà più agire in nome della Società in
nessuna circostanza. Però essi hanno il diritto di fare appello al Presidente Generale. (Per
completare questo argomento v. Art. 6.8.1 dello Statuto Internazionale)
Il membro sospeso può fare appello perché il suo caso sia esaminato in occasione di una
assemblea plenaria del Consiglio Superiore interessato. Quest'ultimo permetterà al membro
sospeso di esprimersi e prenderà una decisione per votazione. In caso di ricorso a questa
procedura e durante il suo corso, l'appello al Presidente Generale resterà sospeso.
Commenti:
“Competenza delegata” – la competenza per sospendere o per escludere appartiene
esclusivamente al Presidente Generale (V. § 6.1 e 6-7 dello Statuto Internazionale).
Questa competenza delegata è considerata essenziale per fornire una risposta immediata ad
un'urgenza, per proteggere la Società e quelli che noi visitiamo. Mentre la sospensione è in
vigore, la situazione può essere esaminata, rapidamente e meticolosamente, e se possibile
sarà risolta. Bisogna prestare una particolare attenzione per garantire che non solo l'inchiesta
si svolga in uno spirito di giustizia, ma che essa sia anche percepita come giusta. I membri
interessati saranno sempre trattati con delicatezza e amore, poiché siamo tutti coscienti delle
nostre debolezze. L'aiuto di un piccolo Comitato di Conciliazione può essere utile (V. CR17). Il
processo d'appello costituisce la garanzia necessaria perché siano rispettate l'equità e la logica.
“Membro sospeso” – mentre le Conferenze e i Consigli fanno appello al Presidente Generale,
nel caso di un Confratello, il ricorso d'appello si farà prima al Consiglio Superiore, e solamente
come ultimo, ricorso al Presidente Generale.
Annullamento dell'elezione di un Presidente
C.R. 16: i Presidenti di Consiglio Superiore possono, per motivi gravi, annullare l'elezione di un
membro quale Presidente di Conferenza o di Consiglio. Il confratello vincenziano cesserà
immediatamente di esercitare il suo compito, e potrà fare appello all'Assemblea del Consiglio
Superiore o al Presidente Generale.
Commenti:
Ecco un'altra competenza prevista per proteggere la Società. Nel caso in cui il Presidente non
fosse più in grado di garantire le sue funzioni in modo conveniente, o se
il suo
comportamento dovesse causare delle gravi difficoltà recando serio pregiudizio alla Conferenza
o al Consiglio nella loro attività verso i poveri, si potrà applicare questa misura. Le difficoltà in
questione possono essere di ordine medico, fisico o mentale, o la totale indisponibilità per
motivi personali, mancanza di spirito di conciliazione del quale un responsabile-servitore deve
dar prova per conservare l'armonia, o anche una insufficiente capacità di espletare le sue
funzioni. Normalmente i membri di una Conferenza o di un Consiglio possono persuadere un
Presidente che attraversa tali difficoltà a rinunciare alla carica, se ciò è fatto con carità e
delicatezza. Se lui o lei rifiutassero di abbandonare l'incarico, e la situazione divenisse
impossibile da gestire, se per di più il Consiglio Superiore non fosse in grado di risolvere il
problema, si potrebbe allora ricorrere all'applicazione di questo articolo.
Durante le discussioni con il Consiglio Superiore ed essendo pendente un appello che può
essere presentato alla Commissione di Conciliazione (V. CR 17), l'appellante deve avere il
diritto di farsi assistere da un altro membro della Società che potrebbe, se il caso, testimoniare
in suo favore.
Dello stabilire un Comitato di Conciliazione
CR 17: I Consigli Superiori devono stabilire un Comitato di Conciliazione al quale possono
appellarsi sia le Conferenze e i Consigli che i Confratelli Vincenziani.
Commenti:
“Un Comitato di Conciliazione” – Molti Paesi hanno considerato che ciò sia molto utile. Potrà
essere composto solo da tre o quattro membri di grande esperienza nelle questioni
vincenziane, con un talento particolare, e che diano prova di un grande spirito di conciliazione.
Deve essere in grado di stabilire rapidamente quali sono i fatti, poter far capire a ciascuna
delle parti le ragioni dell'altra, e proporre delle soluzioni alla luce del regolamento e dello
Statuto. La preghiera costante, la buona volontà ed un vivo desiderio di riconciliazione,
permetteranno di risolvere la questione in modo conveniente. (V. Appendice 6 – Il Comitato di
Conciliazione e Appendice 7 – Regole per la risoluzione dei conflitti in tutta carità).
Essi contano sulla forza stessa dell'istituzione e sulla loro vita di preghiera e di fraternità per
evitare di ricorrere alle autorità civili o legali al fine di risolvere le divergenze vincenziane.
Ogni membro, Conferenza o Consiglio che utilizzerà mezzi diversi da quelli di cui dispone
all'interno della Società
per regolare divergenze vincenziane, abbandona la fraternità
vincenziana e si esclude dalla Società. (Per completare l'argomento v. Art. 6.11.1 dello Statuto
Internazionale)
Commenti:
Non è costituzionale impedire che i membri presentino istanza sugli affari della Società alla
Giustizia, ma questo paragrafo indica chiaramente che far ciò è andare completamente contro
lo spirito vincenziano, e le conseguenze inevitabili che ne derivano sono altrettanto precise,
salvo aver ottenuto una autorizzazione specifica da parte del Consiglio Generale (V. Art.
6.11.1. dello Statuto Internazionale). La Società è perfettamente in grado di risolvere quasi
tutti i problemi “in famiglia” utilizzando le strutture stesse della Società, e se necessario con
l'aiuto del Comitato di Conciliazione previsto in questo articolo. La capacità della Società di
compiere il lavoro del Signore, sarebbe nettamente affievolito da tali dimostrazioni di
disunione. La Società compierà la sua missione se i suoi membri sono percepiti come i
discepoli di Nostro Signore: ”Da questo conosceranno che siete i miei discepoli, da come vi
amate gli uni gli altri”. (Gv.13,35)
Questo articolo non si riferisce però alla portata delittuosa o criminale di certe situazioni. In
caso di frode o di altri delitti e crimini la Società collaborerà sempre completamente con le
autorità civili. È importante portare a conoscenza del Presidente di un Consiglio Superiore ogni
situazione di questo genere, il più rapidamente possibile, onde ottenere dei migliori consigli e
ridurre il pregiudizio al buon nome della Società. Se una simile situazione riguardasse un
Consiglio Superiore, il Presidente Generale dovrà essere immediatamente informato.
DELLA TRASPARENZA NELL'USO DEI FONDI E DELLE RISORSE ECONOMICHE
I Consigli Superiori, gli altri Consigli e le Conferenze renderanno pubblici i rapporti sulle loro
finanze e sulle loro attività
C.R. 18: La Società dovrà preservare la sua buona reputazione per quanto concerne la sua
onestà e la sua amministrazione responsabile. Il Consiglio Superiore, Assimilato o Associato,
dovrà produrre almeno una volta all'anno, dei rapporti sulle sue finanze e sulle sue attività.
Commenti:
Tali rapporti sono obbligatori per legge in certi Paesi e in funzione delle leggi in vigore che
regolano le organizzazioni di carità, ma anche là dove questo non è il caso, questi rapporti
sono essenziali se il Consiglio Superiore o il Consiglio Generale vogliono capire quali sono i
punti forti e le debolezze della Società, così come la portata della sua attività, in vista di un
miglior servizio e di una aiuto più efficace. Le realtà saranno spesso una sorgente d'ispirazione
per altre Conferenze Consigli.
Quando possibile si darà a questi rapporti la pubblicità opportuna, esterna o interna, e li si
diffonderanno ai confratelli e al pubblico in generale.
Ogni volta che le circostanze lo permetteranno si faranno pervenire questi rapporti al Vescovo
e alle autorità civili per loro informazione (Per completare questo argomento v. Art.3.1.19.1
dello Statuto Internazionale)
Commenti:
“Diffuso all'esterno” – c'è il rischio di una cattiva interpretazione del concetto di umiltà della
Società che può portare a non fare nessuna o ben poca pubblicità all'esterno. La conseguenza
è che molti ci vedono come una “società segreta”. La nostra missione, che è di far conoscere al
mondo che Cristo è la nostra sorgente d'ispirazione, ci spinge a non nascondere i nostri talenti
ma piuttosto a far si che “risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre
opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli” (Mt.5,16). Noi possiamo e
dobbiamo rendere pubblico il lavoro svolto dalla Società e certe volte i media potranno citare
dei nomi di membri anche se noi non cerchiamo mai la pubblicità personale. Dobbiamo aver
cura comunque di non eccedere nell'immagine fornita. La verità basta da se stessa.
Questi rapporti così come gli avvenimenti, le attività, gli aneddoti, sorgenti d'ispirazione a
tutti i livelli della Società, devono di conseguenza essere diffusi tanto all'interno che all'esterno.
A parte l'obiettivo principale che resta la diffusione del Vangelo, questa pubblicità orienterà
le persone di buona volontà verso la Società.
Simili rapporti sono raccomandati anche per le Conferenze e i Consigli.
Commenti:
E' altamente desiderabile che una Conferenza elabori un rapporto annuale per la Parrocchia,
ringraziando i fedeli per i loro contributi, senza menzionare per nome i benefattori. Precisando
le attività della Conferenza, e dando il dettaglio delle spese, all'interno della Parrocchia ma
anche in altre parti del paese o ancora nel quadro dei gemellaggi nazionali o internazionali, i
fedeli si renderanno conto della portata internazionale della Società, e ciò contribuirà a fornire
una buona immagine, suscettibile
d'incitare a donare più abbondantemente da parte dei
nuovi membri contattati. Il rapporto deve evitare per quanto possibile di
citare i membri
individualmente, salvo se è necessario per poterli contattare.
I Consigli Superiori, Assimilati o Associati saranno, dal punto di vista legale, gli ultimi
responsabili di fronte alla giurisdizione nazionale o internazionale, per i fatti sopravvenuti nel
loro territorio. (Per completare questo argomento v. Art. 1.7.2 dello Statuto Internazionale)
Commenti:
Questo articolo protegge il Consiglio Generale dal rischio di vedersi implicato senza necessità e
ingiustamente in litigi originati in altri Consigli e derivanti da avvenimenti insorti senza che il
Consiglio Generale ne fosse al corrente o avesse dato alcun consenso.
Proprietà e distribuzione dei fondi inutilizzati
C.R. 19: Le Conferenze e i Consigli amministrano e vegliano sulle risorse della Società.
Commenti:
“Amministrano e conservano con cura” – si fa riferimento ai soldi, agli investimenti, materiali
e immobili. Gli immobili e i materiali dovranno essere conservati in buono stato.
Si deve seguire una
politica di “investimento etico” per evitare che la Società investa in
compagnie che operano contro i valori della Società, o che comportano pregiudizio ai poveri.
La facoltà di disporre dei beni immobili della Società apparterrà esclusivamente ai Consigli
Superiori, Assimilati o Associati che potranno delegare questa autorità in casi concreti.
Commenti:
Questo articolo deve garantire efficacemente ciò che segue:
• Tutte le proprietà devono essere registrate in un inventario
• I contratti di locazione e le situazioni dei beni devono esser conosciuti. L'ideale sarebbe che
la Società ne centralizzasse le copie.
• I termini delle scritture e dei contratti devono rispettare i parametri stabiliti dalla Società (Ci
sono stati degli esempi di clausole che hanno comportato delle responsabilità gravi ed assurde
per la Società)
• Tutte le proprietà devono rispettare le norme legali in quanto a salute e sicurezza, oppure il
regolamento stabilito dal Consiglio Superiore.
Le assicurazioni devono essere rinnovate ogni anno quando è necessario, e devono coprire i
rischi che il Consiglio Superiore decide di assicurare.
Fedeli allo spirito di non accumulare delle risorse superflue, i Consigli Superiori, Assimilati o
Associati, domanderanno alle Conferenze e Consigli che non avranno potuto utilizzare
completamente tutti i loro fondi nelle loro zone di azione, di restituire una certa percentuale di
questi fondi non utilizzati. I Consigli Superiori, Assimilati o Associati decideranno della
destinazione immediata dei fondi restituiti, che non potranno essere capitalizzati,
ai poveri
della zona o li metteranno a disposizione per delle iniziative internazionali in Paesi del Mondo
più poveri. (Per completare l'argomento v. Art. 3.14 e 3.15 del Regolamento)
Commenti
Ecco una maniera efficace per risolvere un problema, evidenziato da molti Paesi.
“Fondi non utilizzati” – una definizione è senz'altro necessaria. Esempio: fondi eccedenti x%
in rapporto alle spese medie della Conferenza o del Consiglio per due anni, di fatto saranno “
probabilmente non utilizzati”.
“Mettere a disposizione dei fondi” – non utilizzati dall'amministrazione ma ridistribuiti ai poveri,
concetto essenziale nella Società e che deriva direttamente dal Vangelo. L'idea è quella di
cercare dei fondi importanti e di utilizzarli per fare del bene. Non è questione di cedere a una
burocrazia eccessiva (contraria al Regolamento, v. §3.9) considerare piccole eccedenze che
possono esserci qua e là nelle Conferenze o nei Consigli. Per rispettare lo spirito di questa
Condizione Richiesta sarebbe bene stabilire un tetto sopra il quale la Conferenza o il Consiglio
dovrà applicare questa condizione.
La Società, e ogni Conferenza, devono evitare ogni tesaurizzazione. Uno dei grandi vantaggi
della nostra organizzazione è che non siamo soggetti a nessuna obbligazione economicofinanziaria che ci porti a costituire delle grandi riserve. Al contrario, salvo casi eccezionali, le
Conferenze devono distribuire tutto ciò che raccolgono agli amici nel bisogno per aiutarli, e se
dopo di ciò avanzano delle somme ricorrenti, devono destinarle ad altre Conferenze, ai fondi
per le catastrofi in generale, per i gemellaggi o le Opere Speciali. Ecco la vera fraternità
vincenziana, e per ogni Confratello, Conferenza o Consiglio ciò deve costituire un'aspirazione
costante.
Collette per i poveri e per la struttura
C.R. 20: Tutte le Conferenze dovranno assumersi le loro responsabilità quanto all'aiuto ad altre
Conferenze e Consigli che abbiano delle necessità più impellenti. Analogamente le Conferenze
dovranno sentirsi responsabili del mantenimento della struttura sociale a qualunque livello
esse siano della Società. A tal fine esse organizzeranno delle collette speciali in uno spirito di
fraternità, di solidarietà e di condivisione. Si raccomanda, almeno una volta al trimestre, di
fare una colletta speciale che può essere destinata ai seguenti fini: nel primo trimestre per la
solidarietà interna verso le Conferenze povere dello stesso Consiglio Superiore, Assimilato o
Associato; nel secondo trimestre per la solidarietà esterna destinata alle Conferenze povere di
altre parti del Mondo; nel terzo trimestre una colletta di solidarietà destinata dal Consiglio
Superiore, Assimilato o Associato per le spese di struttura dei Consigli dai quali le Conferenze
stesse dipendono e un'ultima nel quarto trimestre destinata alle spese della struttura del
Consiglio Generale.
Altre forme di finanziamento destinate agli stessi fini possono essere previste in certi Paesi.
Commenti:
“Può essere destinato” – quanto è suggerito non è necessariamente l'unico modo, ma
pensiamo che sia una proposta ragionevole che comporta molti vantaggi. Ciò non esclude che
altre collette siano fatte con altri obiettivi, o che delle raccolte fondi speciali siano aperte per
ricevere contributi. Lo Statuto Internazionale indica però che un contributo personale di
ciascun membro della Società per mezzo di una colletta segreta nell'ultimo trimestre di ogni
anno, è indice di solidarietà col Consiglio Generale (V. § 3.21.1).
“Altri mezzi” – questo si applica per esempio se un Paese ha istituito un sistema di quota che
funziona bene, per cui si domanda a ciascuno una percentuale delle entrate auspicate, che
sarà distribuito in seguito attraverso la struttura per il beneficio dei poveri e la conservazione
dei mezzi essenziali della Società.
Diritti dei Presidenti dei Consigli a stabilire degli “audit” e ad avere accesso alla corrispondenza
C.R. 21: Ogni volta che le circostanze lo esigono i Presidenti dei Consigli potranno stabilire
degli “audit” per le Conferenze, i Consigli e le Opere Speciali che esistono sul loro territorio.
Commenti:
“Audit” – ogni Consiglio Superiore fisserà i livelli per i quali sarà necessario un certo “audit”
annuale. Per degli importi modesti sarà sufficiente
effettuare un audit da parte di un altro
membro della Conferenza o del Consiglio. Per degli importi più rilevanti sarà opportun