norma italiana cei - CEI Webstore - Comitato Elettrotecnico Italiano
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Progetto Data Scadenza Inchiesta C. 1176 20-06-2016 Data Pubblicazione 2016-04 Classificazione 64-…. Titolo C E I hie sta Ambienti residenziali Impianti negli ambienti in presenza di persone non abili og ett oi ni nc Title 1 Pr PROGETTO I T A L I A N A pu bb lic a N O R M A CEI COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO AEIT FEDERAZIONE ITALIANA DI ELETTROTECNICA, ELETTRONICA, AUTOMAZIONE, INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE INDICE pu bb lic a Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali Campo di applicazione ..................................................................................................... 2 2 Definizioni ........................................................................................................................ 2 3 Dimensionamento dell’impianto elettrico ........................................................................... 4 4 Punto di consegna dell’energia ......................................................................................... 4 5 Quadro elettrico dell’unità abitativa................................................................................... 5 6 Gestione degli accessi ...................................................................................................... 5 7 6.1 Videocitofonia/citofonia ................................................................................................................. 5 6.2 Dispositivi di comando .................................................................................................................. 6 6.3 Accessi esterni ................................................................................................................................ 6 6.4 Porte interne .................................................................................................................................... 6 6.5 Finestre .............................................................................................................................................. 7 6.6 Sistema di oscuramento ............................................................................................................... 7 6.7 Scale................................................................................................................................................... 7 Gestione dell’illuminazione ............................................................................................... 7 8 7.1 Accensione/spegnimento automatico ....................................................................................... 7 7.2 Illuminazione notturna ................................................................................................................... 7 7.3 Illuminazione di emergenza ......................................................................................................... 8 Gestione termica .............................................................................................................. 8 9 Gestione degli allarmi ....................................................................................................... 8 hie sta 1 nc 9.1 Allarmi tecnici .................................................................................................................................. 8 9.2 Rubinetti per erogazione acqua ................................................................................................. 8 9.3 Segnalazione infissi esterni (porte e finestre) ....................................................................... 8 9.4 Allarmi passivi ................................................................................................................................. 9 9.5 Antintrusione .................................................................................................................................... 9 9.6 Segnalazioni di allarmi e malfunzionamenti ........................................................................... 9 10 Gestione dell’assistenza ................................................................................................... 9 ni 10.1 Chiamata di soccorso verso l’esterno ...................................................................................... 9 10.2 Chiamata di aiuto verso l’interno ............................................................................................... 9 10.3 Videocontrollo .................................................................................................................................. 9 10.4 Gestione degli scenari .................................................................................................................. 9 11 Continuità di servizio ...................................................................................................... 10 Pr og ett oi 11.1 Continuità dell’energia ................................................................................................................ 10 11.2 Controllo carichi ............................................................................................................................ 10 Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 1 Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali 1 pu bb lic a AMBIENTI RESIDENZIALI – IMPIANTI NEGLI AMBIENTI IN PRESENZA DI PERSONE NON ABILI Campo di applicazione All’interno della presente Specifica Tecnica sono fornite prescrizioni da applicarsi agli impianti elettrici di unità immobiliari ad uso residenziale situate all'interno dei condomini o di unità abitative mono o plurifamiliari, in presenza di persone non abili (PNA), nei casi in cui vengano espressamente richieste del committente. Quest’ultimo indicherà le proprie esigenze al progettista e all’installatore al fine di concordare l’impianto che corrisponda alle stesse Queste prescrizioni sostituiscono, integrano o modificano le prescrizioni riportate nel Capitolo 37 della Norma CEI 64-8. NOTA 1 Per rispettare le prescrizioni di questa Specifica Tecnica può essere opportuno includere alcune funzioni domotiche nell’impianto. Le prescrizioni della presente Specifica Tecnica si applicano: Ai nuovi impianti; − Ai rifacimenti o modifiche di impianti esistenti; hie sta − Le prescrizioni della presente Specifica Tecnica non si applicano: − Agli impianti nelle unità abitative negli edifici pregevoli per arte e storia, soggetti al Decreto Legislativo 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della Legge 6 luglio 2002, n. 37"; NOTA 2 Per le unità immobiliari all’interno delle quali si eseguono anche trattamenti medici vedere la sezione 710 della norma CEI 64-8. 2 Definizioni nc Ai fini della presente Specifica Tecnica si utilizzano le seguenti definizioni: ni 2.1 persona non abile (PNA) persona con ridotta o impedita capacità motoria e/o sensoriale in forma permanente o temporanea, causata da infortuni, menomazioni, malattie o per età avanzata, non in grado di fruire degli spazi in cui risiede e delle relative attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia oi NOTA La definizione tiene in conto del DM 14 giugno 1989, n. 236 “ Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere” architettoniche og ett 2.2 disabilità termine generale per indicare impedimento, limitazione alle attività e restrizioni della partecipazione che denotino difficoltà di interazione tra un individuo (in condizioni di salute) e fattori invidiali derivanti dal contesto (fattori personali e ambientali) [ISO 9999:2011] 2.3 limitazioni fisiche difficoltà che un individuo può incontrare nello svolgimento di attività o nel raggiungimento di obiettivi e che possono essere associati all’invecchiamento, ad infortuni temporanei o a disabilità permanenti Pr NOTA I dispositivi di assistenza non eliminano la disabilità ma possono rimuovere limitazioni fisiche in ambienti specifici. Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 2 Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali pu bb lic a 2.4 fabbisogno di assistenza stato in cui sia necessario l’aiuto in modo considerevole o sostanziale per raggiungere obbiettivi ricorrenti o periodici nel corso della vita quotidiana a causa di disabilità o malattie fisiche, mentali o psicogenetiche NOTA Questa definizione include persone che necessitano di assistenza di tipo principalmente domestico senza la necessità di cure che comportino i benefici di una assistenza presso un centro specializzato. 2.5 PNA di età avanzata (D1) persona di età avanzata con poca forza fisica, difficoltà nel movimento, problemi di equilibrio, ma senza difficoltà cognitive 2.6 PNA a causa di difficoltà motoria negli arti inferiori (D2) persona con difficoltà di movimento degli arti inferiori e che comporti l’utilizzo di ausili esterni quali ad esempio sedie a rotelle o deambulatore hie sta 2.7 PNA a causa di difficoltà motoria negli arti superiori (D3) persona con difficoltà nell’uso di ambedue gli arti superiori 2.8 PNA a causa di difficoltà nella percezione visiva (D4) persona con un visus residuo visivo, non superiore a 2/10 oppure a campo visivo non superiore al 50% NOTA Vedere legge n.138 del 3 aprile 2001 "Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici”. nc 2.9 PNA a causa di cecità (D5) persona con un visus residuo visivo, non superiore a 1/20 oppure a campo visivo non superiore al 10% NOTA Vedere legge n.138 del 3 aprile 2001 "Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici" ni 2.10 PNA a causa di sordità parziale (D6) persona con difficoltà nel percepire i suoni e le parole dovuta a disfunzione dell’apparato uditivo oi 2.11 PNA a causa di sordità totale (D7) persona con incapacità nel percepire i suoni e le parole dovuta a disfunzione dell’apparato uditivo 2.12 PNA a causa dell’incapacità o difficoltà di parlare (D8) persona con incapacità o difficoltà di comunicare per mezzo della voce o della parola og ett 2.13 PNA a causa di difficoltà cognitive (D9) persona con difficoltà cognitive che possono manifestare comportamenti imprevedibili in grado di mettere in pericolo la propria e l’altrui incolumità 2.14 persona di supporto persona che da supporto o soccorso alla persona non abile (PNA) nel caso in cui la stessa si trovi nella necessità di aiuto Pr NOTA esempi di persona di supporto sono parenti o personale di assistenza (es. badante). Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 3 Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali pu bb lic a 2.15 servizi critici servizi in mancanza dei quali sarebbe compromessa la sicurezza delle persone deboli o limitata la loro capacità di interazione con l’ambiente 2.16 configurazione condizione dell’impianto raggiungibile attraverso azioni che riducono il numero di interventi per ottenere uno stato desiderato o auspicabile 2.17 configurazione di allarme condizione nella quale l’impianto deve essere in grado di fare fronte ad un evento indesiderato, per esempio fuga di gas, allagamento, rischio di incendio ecc. hie sta 2.18 adattabilità (impiantistica) La possibilità di modificare nel tempo le funzionalità abitative avendo già disponibile una rete cablata (esempio: cablaggio strutturato, bus e alimentazione elettrica) e/o una rete senza fili (wireless) che permettono di accrescere, in un secondo momento, il numero di funzionalità ed automazioni domestiche. 2.19 accessibilità (impiantistica) La possibilità di utilizzare i dispositivi e le funzionalità presenti in modo tale da garantire quanto più possibile l’autonomia domestica delle persone non abili (PNA). 3 Dimensionamento dell’impianto elettrico Premesso che il dimensionamento dell’impianto elettrico è oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impianto e il committente in funzione delle prestazioni richieste, si forniscono i criteri e le dotazioni minime con riferimento alle diverse tipologie di sotto elencate: Tipologia D1: PNA di età avanzata; − Tipologia D2: PNA a causa di difficoltà motoria negli arti inferiori; − Tipologia D3: PNA a causa di difficoltà motoria negli arti superiori; − Tipologia D4: PNA a causa di difficoltà nella percezione visiva; − Tipologia D5: PNA a causa di cecità; − Tipologia D6: PNA a causa di sordità parziale; − Tipologia D7: PNA a causa di sordità totale; − Tipologia D8: PNA a causa dell’incapacità o difficoltà di parlare; − Tipologia D9: PNA a causa di difficoltà cognitive. oi ni nc − Le dotazioni minime previste per ciascuna tipologia sono elencate nella Tabella A. Punto di consegna dell’energia og ett 4 In considerazione della particolarità degli utenti è necessario prestare la massima attenzione alle modalità di realizzazione della conduttura posta tra il punto di consegna dell’energia e il quadro dell’unità abitativa e alle modalità di protezione della stessa, ponendo particolare attenzione rispetto ai temi legati al rischio di incendio e alla selettività delle protezioni. Pr NOTA Si ricorda che in casi particolari è possibile richiedere ai Distributori di non procedere all’installazione del dispositivo limitatore all’interno del gruppo di misura. Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 4 5 pu bb lic a Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali Quadro elettrico dell’unità abitativa I circuiti che transitano nella stessa conduttura devono avere il dispositivo di protezione dalle sovracorrenti anche sul conduttore di neutro. Questa misura non è necessaria se ogni circuito è protetto da un proprio dispositivo differenziale. Il centro del quadro dell’unità abitativa dovrà essere posizionato ad una altezza compresa tra 0,75 m e 1,4 m dal piano di calpestio. In ogni caso il comando degli interruttori non dovrà trovarsi ad una altezza superiore a 1,5 m dal piano di calpestio. NOTA Si ricorda che il Decreto Ministeriale - Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236 richiede che gli apparecchi elettrici, i quadri generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie utenze, i regolatori di impianti di riscaldamento e di condizionamento, i campanelli di allarme, il citofono siano posti ad una altezza compresa tra i 40 e i 140 cm. Nel caso di disabilità di tipo D9 (PNA a causa di difficoltà cognitive) tale quadro dovrà essere dotato di chiusura apribile solamente tramite chiave. La protezione contro le sovracorrenti deve essere ottenuta mediante interruttori automatici. hie sta NOTA 1 L’utilizzo di fusibili è ammesso qualora questi siano installati a bordo di singoli apparecchi e servano esclusivamente alla protezione degli stessi. NOTA 2 Si raccomanda di separare il circuito di alimentazione di eventuali apparecchiature elettromedicali. Gli interruttori differenziali devono essere del tipo caratterizzato da una aumentata resistenza contro gli scatti intempestivi secondo le indicazioni del costruttore e/o dotati di ARD (dispositivi di richiusura automatica) provvisti di mezzi di valutazione della corrente. Si consiglia di installare su ogni linea interruttori del tipo magnetotermico-differenziale. 6 Gestione degli accessi Ove richiesto, al fine di ridurre l’impatto delle barriere architettoniche, l’unità abitativa deve essere dotata di una o più delle funzioni descritte nei paragrafi da 6.1 a 6.7. 6.1 nc NOTA Per soddisfare le prescrizioni di questo paragrafo, si raccomanda la predisposizione di un sistema integrato di sensori per riconoscimento e segnalazione ostacoli. Videocitofonia/citofonia L’unità abitativa deve essere dotata di sistema citofonico o videocitofonico. oi ni Nel caso di disabilità di tipo D1 (PNA di età avanzata), D2 (PNA a causa di difficoltà motoria negli arti inferiori) e D3 (PNA a causa di difficoltà motoria negli arti superiori) il centro della postazione videocitofonia/citofonia interna dovrà essere posizionata ad un’altezza compresa tra 110 cm e 130 cm rispetto al piano di calpestio. In alternativa il sistema dovrà consentire alla persona non abile (PNA) di rispondere ad una eventuale chiamata mediante dispositivi portatili. Nel caso di persona non abile (PNA) di tipo D9 (PNA a causa di difficoltà cognitive) l’unità abitativa dovrà essere dotata di sistema videocitofonico con dispositivo fisso e portatile. og ett NOTA 1 Il Decreto Ministeriale - Ministero dei Lavori Pubblici 14 giugno 1989, n. 236 consiglia una altezza di installazione pari a 120 cm rispetto al piano del calpestio. NOTA 2 Si raccomanda l’installazione di una postazione videocitofonica aggiuntiva all’interno della camera da letto. Nel caso di persona non abile (PNA) di tipo D4 (PNA a causa di difficoltà nella percezione visiva) la postazione citofonica interna dovrà essere provvista di pittogrammi in rilievo o luminosi. Pr Nel caso di persona non abile (PNA) di tipo D5 (PNA a causa di cecità) la postazione citofonica interna dovrà essere provvista di pittogrammi in rilievo. Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 5 pu bb lic a Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali Nel caso di persona non abile (PNA) di tipo D6 (PNA a causa di sordità parziale) e D7 (PNA a causa di sordità totale) l’unità abitativa dovrà essere dotata di sistema videocitofonico che consenta l’accoppiamento con protesi acustiche. La postazione videocitofonica interna dovrà fornire segnalazione di chiamata sonora e luminosa. Nel caso di persona non abile (PNA) di tipo D8 (PNA a causa dell’incapacità o difficoltà di parlare) l’unità abitativa dovrà essere dotata di sistema videocitofonico in cui almeno la postazione interna fissa deve consentire di inviare messaggi, di testo o vocali, o immagini alla postazione videocitofonica esterna. 6.2 Dispositivi di comando I dispositivi utilizzati per il comando delle luci, per l’attuazione di carichi (es. tapparelle), per il campanello e per scopi similari dovranno: − Nel caso di persona non abile (PNA) di tipo D1 (PNA di età avanzata)) e D2 (PNA a causa di difficoltà motoria negli arti inferiori) il centro del dispositivo dovrà essere posizionato ad una altezza compresa tra 75 cm e 140 cm rispetto al piano di calpestio, in posizione facilmente raggiungibile e manovrabile. In alternativa i dispositivi di comando dovranno essere del tipo comandabile a distanza. hie sta NOTA 1 Si consiglia una altezza di installazione pari a 100 cm rispetto al piano del calpestio. NOTA 2 Esempi di comando a distanza sono i comandi vocali o i dispositivi portatili. Inoltre punti presa previsti come inaccessibili e i punti di alimentazione diretti devono essere controllati da interruttori di comando che devono essere in posizione facilmente raggiungibile. − Nel caso di persona non abile (PNA) di tipo D3 (PNA a causa di difficoltà motoria negli arti superiori) deve essere adeguato alla sua disabilità NOTA Per esempio deve essere di dimensioni adeguate o comandabile a distanza (es. mediante la voce, il battito delle mani, ecc.) Nel caso di persona non abile (PNA) di tipo D4 (Disabilità dovuta a difficoltà nella percezione visiva) essere dotati di spia di segnalazione di avvenuta accensione o mediante apposita indicazione acustica temporanea. − Nel caso di persona non abile (PNA) di tipo D5 (PNA a causa di cecità) l’avvenuta attuazione deve essere segnalata mediante apposita indicazione acustica temporanea. 6.3 Accessi esterni nc − ni L’eventuale cancello di ingresso alla proprietà, la porta di ingresso all’unità abitativa e, nel caso di condomini, la porta di accesso alle parti comuni devono essere provvisti di un sistema di apertura automatico del battente e che consenta l’apertura senza l’utilizzo di chiavi per serrature meccaniche. 6.4 oi Tali accessi devono prevedere una richiusura ritardata. Porte interne Ove richiesto, le porte interne delle unità abitative devono essere dotate di un sistema di apertura e chiusura automatico, per esempio i servizi igienici, locali bagno. og ett Ove necessario tale sistema deve essere disattivabile dalla persona non abile (PNA) e le porte essere manovrabili per esempio manualmente. Il sistema di disattivazione deve essere commisurato al tipo di disabilità, per esempio considerando il punto di manovra o la necessaria forza di attuazione Pr NOTA Ove richiesto, al fine di garantire la riservatezza delle persone, si raccomanda che sia possibile mantenere le porte in posizione di chiusura fatto salva la possibilità, in caso di emergenza, di effettuare l’apertura mediante manovra interna od esterna. Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 6 Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali Finestre pu bb lic a 6.5 Ove richiesto, le finestre devono essere dotate di un sistema di apertura e chiusura automatico. Ove necessario tale sistema deve essere disattivabile dalla persona non abile (PNA) finestre essere manovrabili per esempio manualmente. e le Il sistema di disattivazione deve essere commisurato al tipo di disabilità, per esempio considerando il punto di manovra o la necessaria forza di attuazione NOTA 1 Si raccomanda che questi comandi siano collegati all’eventuale centralina meteo, ai rilevatori di gas o di fumo in modo che le finestre possano essere aperte automaticamente in caso di pericolo. 6.6 Sistema di oscuramento Ove richiesto le finestre devono essere dotate di un sistema di oscuramento automatico e/o gestibile a distanza. NOTA 1 Esempi di sistemi di oscuramento sono tende, veneziane, tapparelle ecc. e i hie sta Ove necessario tale sistema deve essere disattivabile dalla persona non abile (PNA) sistemi di oscuramento essere manovrabili per esempio manualmente. Il sistema di disattivazione deve essere commisurato al tipo di disabilità, per esempio considerando il punto di manovra o la necessaria forza di attuazione NOTA 2 Si raccomanda che i sistemi di oscuramento automatico siano comunicanti con i sensori di posizione e/o di luminosità in funzione delle esigenze dell’utente. 6.7 Scale Ove richiesto, le scale e i cambiamenti di livello non provvisti di rampe e/o ascensori devono essere dotate di elementi motorizzati atti a consentire il superamento del dislivello. Il punto di alimentazione di detto elemento motorizzato deve essere provvisto di circuito dedicato. 7.1 Gestione dell’illuminazione nc 7 Accensione/spegnimento automatico ni Ove richiesto, l’unità abitativa deve essere dotata di sistema automatico di accensione spegnimento e regolazione dell’illuminazione, interna e/o esterna. A seconda dell’utilizzo del locale il sistema automatico di accensione, spegnimento e regolazione automatico dell’illuminazione deve essere comandato attraverso sensori di presenza, movimento e luminosità ecc. oi In alternativa il sistema deve consentire alla persona non abile (PNA) di accendere e spegnere l’illuminazione mediante un dispositivo portatile (es. telecomando ecc.). In questi casi tale sistema deve essere disattivabile dalla persona d non abile (PNA) ebole e i sistemi di oscuramento essere manovrabili per esempio manualmente. og ett NOTA Si raccomanda che l’unità abitativa sia dotata di un sistema automatico in grado di definire e gestire diversi scenari luminosi. Nel caso di disabilità di tipo D9 (PNA a causa di difficoltà cognitive) gli apparecchi di illuminazione a posa fissa e a portata di mano devono essere dotati di schermi protettivi la cui rimozione. 7.2 Illuminazione notturna Ove richiesto, l’unità abitativa deve essere dotata di apposite luci segna passo almeno lungo il percorso tra la stanza da letto e il bagno. NOTA 1 Si raccomanda di installare tali luci ad una altezza di circa 30 cm rispetto al piano di calpestio. Pr NOTA 2 Si raccomanda che queste luci siano comandabili automaticamente tramite apposti rilevatori di presenza o che siano attivabili mediante temporizzatore. Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 7 Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali Illuminazione di emergenza pu bb lic a 7.3 Tutti i locali frequentati dalla persona non abile (PNA) devono essere dotati di apparecchi di illuminazione di emergenza in grado di garantire un illuminamento adeguato all’ambiente e in ogni caso tale da permettere la mobilità della persona non abile (PNA) all’interno del locale. Tali apparecchi possono sostituire i dispositivi per l’illuminazione di sicurezza previsti dalla Tab. A del Capitolo 37 della Norma CEI 64-8. 8 Gestione termica Ove installabile, l’unità abitativa deve essere dotata di un sistema automatico di regolazione termica degli ambienti. In alternativa il sistema deve consentire alla persona non abile (PNA) di regolare la temperatura dell’ambiente, in tal caso il dispositivo di regolazione dovrà essere accessibile. 9 9.1 Gestione degli allarmi Allarmi tecnici hie sta L’unità abitativa deve essere dotata dei seguenti allarmi tecnici: − Rilevatore gas: l’impianto dovrà essere dotato di una elettrovalvola in grado di chiudere l’erogazione del gas in caso di allarme. Tale elettrovalvola deve essere posizionata il più vicino possibile al punto di ingresso della tubazione del gas nell’unità abitativa. L’elettrovalvola dovrà essere posizionata in un punto facilmente accessibile alla persona non abile (PNA, in caso contrario l’elettrovalvola dovrà essere manovrabile a distanza solo nelle condizioni in cui non il rivelatore ne consenta l’utilizzo (cessato pericolo). − Rilevatore CO: in grado di aprire le finestre in modo automatico o di attivare un sistema di estrazione (ventola di aspirazione fumi). Al cessato allarme le finestre potranno essere richiuse in automatico e/o il sistema di estrazione essere disattivato − nc NOTA Tale rilevatore è necessario solo ove esistono fiamme libere all’interno dell’unità abitativa, escluso piani di cottura; Rilevatore di allagamento: in grado di segnalare l’allagamento e che sia collegato ad una elettrovalvola in grado di chiudere l’erogazione di acqua. NOTA 1 Su richiesta specifica del utente, SI può prevedere l’eventuale installazione del rilevatore di fumo e incendio. 9.2 ni NOTA 2 Si raccomanda che tali rilevatori siano provvisti di mezzo per la segnalazione dell’evento a distanza. Rubinetti per erogazione acqua Al fine di consentire l’alimentazione dei rubinetti dotati di sensore automatico alimentate a tensione di rete è necessario predisporre tubi, cassette o scatole in prossimità dei lavelli. Segnalazione infissi esterni (porte e finestre) oi 9.3 I varchi di accesso all’esterno (porte e finestre) devono essere dotati di dispositivo in grado di segnalarne l’apertura. og ett NOTA Si raccomanda che tale dispositivo: Nel caso di disabilità di tipo D9 (Disabilità dovuta a difficoltà cognitive): segnali lo stato alla persona di supporto; − Negli altri casi segnali lo stato alla persona non abile (PNA). Pr − Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 8 9.4 Allarmi passivi pu bb lic a Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali L’unità abitativa deve essere dotata di allarmi che consentano di rilevare comportamenti anomali/imprevisti della persona non abile (PNA) inviandoli alla persona di supporto. Una lista di tali comportamenti è oggetto di accordo fra progettista, installatore dell’impianto e committente. NOTA Esempio di comportamenti anomali/imprevisti sono l’eccessiva permanenza in bagno, l’uscita all’esterno o su balconi, la permanenza a letto oltre un determinato orario. 9.5 Antintrusione Ove previsto, l’unità abitativa dovrà essere dotata di un sistema antintrusione. 9.6 Segnalazioni di allarmi e malfunzionamenti Qualora fosse necessario, in relazione alla disabilità riscontrata, si dovrà dotare l’unità abitativa di un sistema di segnalazione adeguato per garantire la segnalazione acustica e/o visiva degli allarmi. hie sta L’identificazione della topologia del sistema è oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impianto e il committente in funzione delle proprie esigenze. NOTA 1 È raccomandata anche la segnalazione dello stato di accensione/spegnimento delle luci. NOTA 2 Esempi di possibili segnalazioni acustiche sono l’attivazione di un campanello e/o lo squillo o la vibrazione di un dispositivo portatile. 10 Gestione dell’assistenza Tutti gli impianti devono essere progettati e realizzati affinché possano interfacciarsi e comunicare con l’esterno per assistenza, monitoraggio, controllo e emergenza. 10.1 Chiamata di soccorso verso l’esterno nc L’unità abitativa dovrà essere dotata di un sistema facilmente attivabile dalla PNA che consenta di soccorrere la PNA in caso di emergenza. NOTA 1 Se necessario si raccomanda che lo stesso comando consenta l’apertura della porta principale affinché i soccorritori possano accedere. NOTA 2 Tale sistema può essere comandabile localmente oppure attraverso un dispositivo portatile. 10.2 Chiamata di aiuto verso l’interno ni Devono essere previsti dei comandi atti a fornire segnalazioni di emergenza almeno presso i locali contenenti bagni e docce e nelle camere da letto. oi I comandi di emergenza posizionati nei locali contenenti bagni, docce o servizi igienici dovranno essere dotati di tiranti di azionamento di lunghezza tale da poter essere azionati ad un’altezza non superiore a 50 cm rispetto al piano terra. In alternativa è possibile utilizzare comandi di emergenza con attivazione diversa rispetto a quanto sopra purché manovrabili anche da una persona distesa a terra (ad un’altezza non superiore a 50 cm rispetto al piano terra). Videocontrollo og ett 10.3 L’unità abitativa dovrà essere dotata di un sistema di videocontrollo che consenta di monitorarne lo stato a distanza. Il videocontrollo, se non già permanentemente attivo, si deve attivare automaticamente nel caso di avvicinamento ai luoghi allarmati. NOTA Si raccomanda di valutare gli aspetti legati alla privacy prima di operare questa scelta. 10.4 Gestione degli scenari Pr Se opportuno ai fini del migliore e più efficace utilizzo e gestione dell’impianto, l’unità abitativa potrà essere dotata di un sistema di scenari automatico e/o comandabile attraverso un dispositivo di comando semplificato. I moduli di gestione scenari dovranno essere con interfaccia fissa e/o portatile in relazione alla disabilità. Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 9 pu bb lic a Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali La lista e le funzionalità demandate a tali scenari sono oggetto di accordo fra progettista, installatore dell’impianto e committente 11 Continuità di servizio 11.1 Continuità dell’energia Allo scopo di garantire la continuità dei servizi critici anche in assenza dell’alimentazione principale è necessario dotare l’unità abitativa di una sorgente di sicurezza che possa alimentare tali servizi per un periodo minimo di 1 h e che ripristini la loro alimentazione entro un periodo di commutazione non superiore a 5 s. Per quanto concerne le apparecchiature di movimentazione come montascale e ascensori, l’alimentazione di emergenza dovrà consentire almeno di raggiungere il piano di sbarco. Tale requisito non si applica ai servizi e alle apparecchiature dotati di una propria alimentazione autonoma. La lista dei servizi critici è oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impianto e il committente in funzione delle esigenze della PNA. hie sta In ogni caso, se presenti, sono da considerarsi servizi critici almeno i seguenti carichi: montascale, ascensori, serrature elettriche, illuminazione segnapasso, alimentazione dedicate a apparecchiature elettromedicali, antifurto, web server (per chiamata SOS). NOTA Nel caso di apparecchiature elettromedicali vedere la sezione 710 della norma CEI 64-8. 11.2 Controllo carichi Allo scopo di garantire la continuità di servizio nel caso di superamento del limite contrattuale, SI dovrà dotare l’unità abitativa di un sistema di controllo automatico dei carichi in grado di gestire la priorità degli stessi. Pr og ett oi ni nc L’identificazione dei carichi prioritari è oggetto di accordo fra il progettista, l’installatore dell’impianto e il committente in funzione delle esigenze della PNA. Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 10 pu bb l Livello di disabilità 4 Oggetto Punto di consegna dell’energia SI SI Quadro dell’unità abitativa Gestione degli accessi 6.1 Videocitofonia/citofonia 6.2 Dispositivi di comando SI SI D4 PNA a causa di difficoltà nella percezion e visiva SI SI D5 PNA a causa di cecità SI SI SI SI SI SI SI SI SI D6 PNA a causa di sordità parziale SI D7 PNA a causa di sordità totale SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI Raccoman Raccoman Raccoman Raccoman SI SI data data data data Raccomandata - - -- Non consigliata SI SI Raccomandata 6.3 Accessi esterni 6.4 Porte interne Raccomandata Raccomandata SI Raccomandata Raccomanda - - 6.5 Finestre SI - - - - 6.6 Sistema di oscuramento Raccomandata SI SI - - - - 6.7 Scale Raccomandata SI SI - - - - SI D9 PNA a causa di difficoltà cognitive SI Raccomandata Raccomandata D8 PNA a causa dell’incap acità o difficoltà di parlare SI ni 6 SI D3 PNA a causa di difficoltà motoria negli arti superiori nc SI ett oi 11 5 D2 PNA a causa di difficoltà motoria negli arti inferiori hie sta Capitolo D1 PNA di età avanzata -- Non consigliata -- Non consigliata -- Non consigliata -- Non consigliata Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 Tabella A: dotazioni minime previste per ciascuna tipologia di PNA 7 pu bb l Oggetto D2 D3 D4 PNA a causa di difficoltà motoria negli arti inferiori PNA a causa di difficoltà motoria negli arti superiori PNA a causa di difficoltà nella percezione visiva PNA a causa di cecità Raccomandata Raccomandata SI SI - - Gestione dell’illuminazione 6 D PNA a causa di sordità parziale D7 D8 D9 PNA a causa di sordità totale Disabilità dovuta alla incapacità di comunicar e PNA a causa di difficoltà cognitive -- Raccomandata da Accensione/spegnimento automatico 7.2 Illuminazione notturna SI Raccomandata a Raccomandata SI - - 7.3. Illuminazione di sicurezza SI SI SI SI Raccomandata Raccomandata Raccomandata Raccomandata SI SI SI SI SI SI SI Gestione termica Gestione termica Areare SI SI SI ni 8 nc 7.1 ett oi 12 hie sta Capitolo D5 D1 Disabilità dovuta all’ età avanzata -- SI Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 Livello di disabilità pu bb l Gestione degli allarmi Raccomandata Raccomandata – SI – Raccomandata Raccomandata – SI Raccomandata SI – – – SI – - – – – – SI Raccomandata SI Raccomandata SI Raccomandata SI Raccomandata Non consigliata Raccomandata – – SI SI SI SI – – Chiamata di soccorso verso l’esterno SI SI. SI Raccomandata SI. – – SI Non consigliata 10.2 Chiamata di soccorso verso l’interno SI Raccomandata SI Raccomandata Raccomandata – – – Non consigliata 10.3 Videocontrollo Raccomandata Non consigliata Non consigliata. Non consigliata Non consigliata Non consigliata Non consigliata – Raccomandata 10.4 Gestione degli scenari Raccomandata Raccomandata Raccomandata Raccomandata Raccomandata Raccomandata Raccomandata Raccomandata Raccomanda SI SI SI Raccomanda Raccomanda Raccomanda SI SI Raccomanda Raccomanda Raccomanda Raccomanda Raccomanda Raccomanda SI SI SI SI 9.2 Rubinetti per erogazione acqua. SI Raccomandata SI – 9.3 Segnalazione infissi esterni (porte e finestre) Raccomandata – – 9.4 Allarmi passivi Raccomandata – 9.5 Antintrusione SI 9.6 Segnalazioni di allarmi e malfunzionamenti 10 Gestione dell’assistenza 10.1 Continuità del servizio 11.1 Continuità dell’energia 11.2 Controllo carichi nc ni 11 hie sta Allarmi tecnici SI SI ett oi 13 SI 9.1 SI SI –––––––––––––––––– Si richiama l’attenzione sul fatto che il presente testo non è definitivo poiché attualmente sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale può subire modifiche, anche sostanziali Progetto C. 1176:2016-04 – Scad. 20-06-2016 9 PROGETTO pu bb lic a La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1° Marzo 1968, n. 186. Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano vP-wyV Stampa in proprio Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 Luglio 1956 Direttore Responsabile: Ing. R. Bacci Comitato Tecnico Elaboratore CT 64-Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.) Pr og ett oi ni nc hie sta Altre norme di possibile interesse sull’argomento Progetto C. 1176:2016:04 – Scad. 20-06-2016 Totale Pagine 15 € _ Via Saccardo, 9 20134 Milano T el. 02. 21006. 1 Fax 02.21006.210 c ei @ c ei n or me. it www. c einorme. it