Norme di comportamento In Caso Di Incendio

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Norme di comportamento In Caso Di Incendio
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“G.MOSCATI”
NAPOLI
LA SICUREZZA NELLE SCUOLE
D.Lgs 626/94 e normativa seguente
NORME COMPORTAMENTALI DA
TENERE IN CASO DI EMERGENZA
Norme di comportamento
1. Bisogna cercare di non farsi prendere dal panico.
2. Abbandonare senza indugi il locale e recarsi nel luogo indicato dal piano d’esodo.
3. Vietato correre, attardarsi a prendere oggetti personali e altri oggetti che potrebbero
ingombrare la fuga.
4. E’ vietato prendere iniziative che non siano di propria competenza.
5. Seguire la segnaletica del percorso di emergenza.
6. E’ vietato rientrare nei locali già evacuati e ingombrare l’uscita di sicurezza.
7. Prestare soccorso a chi è in difficoltà.
In Caso Di Incendio
I rischi determinati da queste situazioni possono essere ridotti con l’adozione dei semplici
comportamenti di seguito descritti:
i fumi e gas sono più leggeri dell’aria e tendono a stratificarsi verso l’alto; per
muoversi in tali circostanze è necessario procedere rasenti al pavimento ove la
visibilità è maggiore e l’aria respirabile;
se l’incendio risulta esterno all’ambiente in cui ci si trova, ma ci impedisce di
uscire, è necessario chiudere la porta e sigillare ogni fessura con dei panni
(indumenti, tende, ecc), meglio se bagnati;
se l’incendio risulta interno all’ambiente, i presenti devono allontanarsi dal posto,
avendo cura di chiudere le finestre e alla fine dell’evacuazione, la porta del
locale ( se la cosa non comporti rischi per le persone);
in caso di allarme, con focolaio d’incendio in ambienti distinti e lontani da quello
in cui ci si trova, attendere che i preposti diramino le direttive di evacuazione
evitando di intralciare i percorsi di esodo;
nelle vie di esodo (corridoi, atri, ecc) in presenza di fumo in quantità tale da
rendere difficoltosa la respirazioni, camminare chini, proteggere naso e bocca
con un fazzoletto ed orientarsi tramite il contatto con le pareti per raggiungere
luoghi sicuri,
nel caso in cui il percorso che conduce alle uscite di sicurezza fosse impedito da
fiamme e fumi, dirigersi all’esterno utilizzando le vie alternative di deflusso,
seguendo le indicazioni fornite dal personale addetto alla gestione
dell’emergenza;
è proibito utilizzare ascensori e montacarichi per l’evacuazione;
raggiunte le aree esterne, coloro che non hanno specifiche mansioni previste
dal piano d’emergenza devono sostare nei previsti luoghi sicuri per non
ostacolare le operazioni di salvataggio e di estinzione delle Strutture Pubbliche
di Soccorso;
è fatto divieto a chiunque non abbia avuto una preparazione specifica, tentare di
estinguere un incendio con le dotazioni mobili esistenti. Il corretto
comportamento da tenere è quello di avvisare gli addetti, segnalare l’evento ai
presenti e lasciare ai preposti l’incarico di chiamare i soccorsi;
Le procedure appena descritte possono riassumersi nelle seguenti indicazioni:
- non correre, l’aria potrebbe alimentare le fiamme;
- togliersi i vestiti poiché i capi di abbigliamento risultano, di sovente,
confezionati con fibre di origine sintetica;
- qualora ciò non sia possibile rotolarsi sul pavimento, sulla strada o sul
prato;
- anche una persona vicina potrebbe contribuire a risolvere la situazione
“soffocando” le fiamme con una coperta o un altro generico indumento.
Terremoto/Crollo Strutture Interne
I rischi determinati da queste situazioni possono essere ridotti con l’adozione dei semplici
comportamenti di seguito descritti:
Non uscire dall’edificio, nel percorso di evacuazione il sommovimento potrebbe
impedirvi di camminare e alcuni elementi deboli dell’edificio potrebbero ferirvi, ma
cercare riparo sotto il banco, la cattedra o qualche altro elemento di arredo che
possa costituire una valida protezione dalla caduta di oggetti e qualora non ci fosse
la disponibilità di tale protezione è possibile trovare riparo portandosi nelle
vicinanze di un muro portante o sotto una trave;
Non avvicinarsi a finestre, poiché durante la scossa i vetri potrebbero rompersi e
cadere sulla persona,
Prima di abbandonare lo stabile, terminata la scossa tellurica, accertarsi con
cautela se le regolari vie di esodo sono fruibili. In caso contrario attendere l’arrivo
dei soccorsi esterni evitando di provocare sollecitazioni alle strutture che potrebbero
creare ulteriori crolli;
Non utilizzare l’ascensore;
Controllare attentamente la presenza di crepe sui muri, tenendo presente che le
crepe orizzontali sono, in genere, più pericolose di quelle verticali;
Non usare fiammiferi o accendini: le scosse potrebbero aver danneggiato le
tubazioni del gas;
Una volta all’aperto è necessario allontanarsi velocemente dall’edificio stesso
evitando percorsi rasenti ai muri (potrebbero cadere tegole, grondaie, ecc..) quindi
raggiungere il punto di raccolta assegnato.
Le procedure appena descritte possono riassumersi nelle seguenti indicazioni:
- mantenere la calma;
- non precipitarsi fuori;
- prestare attenzione alla caduta di oggetti;
- rifugiarsi sotto il banco, un tavolo o altro robusto ripiano;
- nel caso la scossa vi colga nei corridoi allontanarsi dalle finestre e
portarsi a ridosso di un muro portante o sotto lo stipite di una porta di tale
muro;
- preparasi a fronteggiare la possibilità di ulteriori scosse;
-
nel caso dovesse cogliervi per le scale abbandonatele e adottate il
comportamento precedente;
allontanarsi da finestre, specchi, lampadari, scaffali di libri e apparecchi
elettrici:
prepararsi a fronteggiare la possibilità di ulteriori scosse.
In Caso Di Fuga Di Gas
I rischi determinati da queste situazioni possono essere ridotti con l’adozione dei semplici
comportamenti di seguito descritti:
mantenere la calma;
spegnere fiamme libere ed eventuali altre possibili fonti d’innesco;
intercettare l’erogazione del gas agendo sull’apposita valvola esterna
d’intercettazione;
non effettuare operazioni che interessino apparecchiature elettriche;
se ci si trova nei locali interessati dala fuga, nell’abbandonare i locali è
necessario evitare di accendere o spegnere utilizzatori elettrici, evitando
comunque l’uso di fiamme libere e la produzione di scintille;
aprire immediatamente tutte le finestre per areare il locale;
interrompere l’energia elettrica agendo sull’interruttore generale;
far evacuare ordinatamente le classi secondo le specifiche procedure stabilite
dal piano;
per diffondere l’ordine di evacuazione non utilizzare segnali di allarme alimentati
elettricamente;
nell’evacuare non utilizzare gli ascensori ma solamente le scale;
verificare che a ogni piano, in particolare nei servizi igienici e nei locali
accessori, non siamo rimaste bloccate le persone;
nel caso non sia possibile intercettare immediatamente la fuga di gas chiamare i
vigili del fuoco con le procedure per la telefonata di soccorso;
richiedere l’intervento dei vigili del fuocoe, del caso, delle strutture pubbliche di
soccorso e pronto intervento.
Telefonate Anonime (minaccia di bombe)
E’ comunque fondamentale non sottovalutare a priori ogni circostanza, per cui, una volta
ricevuta la segnalazione di un ordigno (se questa sia reale o falsa).
I rischi determinati da queste situazioni possono essere ridotti con l’adozione dei semplici
comportamenti di seguito descritti:
mantenere la calma;
astenersi in modo assoluto dall’effettuare ricerche sull’ordigno;
avvertire immediatamente gli organi di pubblica sicurezza (polizia o carabinieri)
utilizzando le procedure per la telefonata di soccorso;
se la minaccia è all’esterno dei locali di lavoro, non nabbandonare i posti di lavoro e
non affacciarsi alle porte e alle finestre per curiosare all’esterno;
se la minaccia è all’interno dei luoghi di lavoro e direttamente rivolta al personale,
restare ciascuno al proprio posto e con la testa china;
se la minaccia non è diretta e si è certi delle azioni attive di contrasto delle forze di
Polizia, porsi seduti o distesi a terra ed attendere ulteriori istruzioni dal responsabile
del settore;
far evacuare le persone seguendo le procedure definite in caso di evacuazione;
nell’evacuazione non utilizzare gli ascensori;
non rientrare per nessun motivo nella scuola sino a quando non sarà comunicata
l’autonomia da parte del coordinatore dell’emergenza o degli organi di polizia
intervenuti.