Calendario Challenge CSAI Raceday Ronde Terra 2013

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Calendario Challenge CSAI Raceday Ronde Terra 2013
A cura di: Alessandra de Bianchi - Impaginazione: Marco Minghetti - Fotografie: Fotosport
3/2014
news
Simone Romagna–Dino Lamonato (Ford Focus WRC)
2° assoluti e primi tra gli equipaggi Raceday
all’8^ Città di Arezzo Ronde Valtiberina
Calendario Challenge CSAI Raceday Ronde Terra 2013-2014
Primo Girone
26/27 Ottobre 2013 - Ronde della Val d’Orcia (Radicofani – SI)
16/17 Novembre 2013 - Ronde Balcone delle Marche (Cingoli - MC)
7/8 Dicembre 2013 - Prealpi Master Show (Sernaglia della Battaglia - TV) )
Secondo Girone
1/2 Febbraio 2014 – Ronde Terra del Friuli (Palmanova – UD) – Gara Nuova
1/2 Marzo 2014 – Ronde Valtiberina (Arezzo)
4/5 Aprile 2014 – Liburna Ronde Terra (Volterra – PI)
Informazioni, regolamento e classifiche complete sul sito: www.raceday.it
Quelli che… ci siamo anche noi
All’università del traverso col jolly
L’ultima gara della sesta stagione del Challenge CSAI Raceday Ronde Terra è la Liburna
Ronde Terra organizzata dalla Scuderia Livorno
Rally. La prova speciale non è cambiata, sarà
sempre la spettacolare “Ulignano”. Quest’anno il tratto cronometrato è stato allungato
di circa 2 km, quindi qualche chilometro in più
di divertimento per i partecipanti alla gara.
Pucci Grossi tempo fa ha definito questa PS
‘L'università del traverso’. Una speciale con
terra bellissima, bianca, compatta, forse la più
veloce del Challange. Partenza e prima metà
della gara veloce, poi un paio di rettilinei da
quinta piena, seguiti da parecchi dossi, uno in
particolare fa la felicità di equipaggi e fotografi,
salto non lunghissimo, ma che spinge in alto.
Una discesa di tornanti e poi si risale, prima
con tornanti e poi con un misto guidato. La stagione 2013-2014 ha raccolto l’adesione di 78
piloti, tra questi molti aficionados, ma anche
tanti nuovi appassionati di sterrati. Alberto Pirelli alla vigilia dell’ultimo appuntamento del
Challenge che ha creato insieme al figlio Nicolò e a Giorgio Croce, commenta così:
“Siamo giunti alla vigilia dell'ultima gara di questa sesta stagione. Abbiamo davanti a noi una
delle gare più belle e ci sono ancora moltissime posizioni in classifica aperte. Come sem-
RACEDAY news
✔ Le premiazioni della 6^ edizionde della Liburna Ronde
Terra, si terranno sul palco d’arrivo in Piazza dei Priori a
Volterra a partire dalle ore 17.40.
✔ Le premiazioni del Challenge Raceday inizieranno alle
ore 20.00 presso il Park Hotel Le Fonti - Via di Fontecorrenti - 56048 Volterra (PI) – Tel. 0588 85219
pre “Ulignano”, con la bellissima Volterra che
vigila maestosa, definirà i giochi. Tireremo le
somme a fine campionato, per ora diamo
gas!”.
Una delle novità di questa stagione è stato il
“Jolly” che aumentava di 1,5 il punteggio ottenuto in gara e che ogni pilota poteva utilizzare
nella Ronde che preferiva. Tanti lo hanno già
utilizzato, ma alcuni lo giocheranno proprio in
quest’ultima gara.
Le premiazioni finali si terranno sabato 5 aprile
presso il Park Hotel le Fonti a Volterra e a seguire una cena offerta agli iscritti Raceday dal
promotore, Dosso5.
Classifiche di Raggruppamento
dopo 3 gare
RAGGRUPPAMENTO A (WRC+A8+FA8)
Simone Romagna e Luciano Cobbe 53; Luca Bertin 38; Alessandro
Taddei 37; Daniele Pianosi 19,5
RAGGRUPPAMENTO B (S2000+R4+R5)
Carlo Covi 57; Giuseppe Grossi 54; Giacomo Costenaro 47; Riccardo Scandola 35,5; Pietro Silvaggi 28,5
RAGGRUPPAMENTO C (N4+FN4)
Francesco Fanari 56; Bruno Bentivogli 44; Luca Roggero 43,5;
Darko Peljhan 36; Rudy Barbero 34
RAGGRUPPAMENTO D (A7+FA7+S1600+R3C+R3T)
Tullio Versace Tullio 56,5; Jader Vagnini 54; Alessandro Landini 48;
“Brik” 45,5; Filippo Baldinini 32
RAGGRUPPAMENTO E (N3+FN3)
Federico Li Gobbi 56; Alessio Zanin Alessio 52; Alessandro Zanini
43; Davide Bevilacqua 40,5; Roberto Pellè 39,5
RAGGRUPPAMENTO F (A6+FA6+R2B)
Maurizio Pioner 49; Claudio Caldart 45,5: Elia Chiaruzzi 44; Novak
Aljosa 35,5; Giacomo Matteuzzi 32
Il Challenge CSAI
Raceday Ronde Terra
in TV
A breve la RAI inserirà nelle sue trasmissioni sportive su
RAI Sport 2, un servizio di 30 minuti curato da Lorenzo
Leonarduzzi, dedicato alla 8^ Città di Arezzo Ronde Valtiberina e alla 6^ Liburna Ronde Terra. Verrà data comunicazione di data e orario sul sito www.raceday.it.
Continua l’importante appuntamento con i rally su Dinamica Channel, canale 249 del digitale terrestre, con servizi di circa 20 minuti, realizzati da Giorgio De Negri e dallo
staff di Motoringrallynews.
Per informazioni più dettagliate ed orari di messa in onda
potete visitare il sito:
http://www.motoringrallynews.it/
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RAGGRUPPAMENTO G (N2+FN2)
Marco Chiesura 53; David Papi 43; Michele Modugno 37; Michele
Spagnoli 32,5; Marco Parise 30,5
RAGGRUPPAMENTO H (A0+A5+FA5)
Luca Panzani 56; Valter Gandolfo 43; Fabrizio Morgantini 42; Jacopo
Trevisani 34; Denis Bevilacqua 24
RACING START
Simone Bertoncini 32
Top Ten della Classifica
Assoluta Raceday dopo 5 gare
1. Simone Romagna
2. Luciano Cobbe
3. Giuseppe Grossi
4. Francesco Fanari
5. Luca Bertin
6. Alessandro Taddei
7. Giacomo Costenaro
8. Bruno Bentivogli
9. Riccardo Scandola
10. Darko Peljhan
53 punti
51
44
40,5
38
37
34
27
25,5
20
Storie di grande passione. Piloti dei quali si parla meno, ma che sono importanti
per il Challenge Raceday, per le gare che ne fanno parte e per i rally
“Raceday Ronde Terra è
il vero spirito delle corse”
di Guido Rancati
Si può fare. Non ricordo cosa risposi all'invito
di Alessandra de Bianchi a seguire la prima
edizione della Ronde Balcone delle Marche,
ma il primo pensiero era che sì, si poteva
fare. E non solo per dare una mano a una collega brava e un'amica vera: quello che di lì a
poco sarebbe andato in scena su una prova
speciale marchigiana era il primo appuntamento di una serie, Raceday Ronde Terra,
che Alberto Pirelli s'era inventato per dare la
possibilità di correre sulla terra a quelli che
non avevano un budget importante a disposizione e a quelli che il budget magari l'avevano, ma avevano poco tempo da dedicare
alle corse. Esserci mi era parso interessante.
Così, in un venerdì di novembre, mi ero ritrovato a vagare nella nebbia di Cingoli alla ricerca del quartier generale della gara. A
sfinire Oriano Agostini che, a meno di venti
ore dalle verifiche aveva cose serie a cui pensare, con improbabili appelli. Maledicendo in
egual misura il mio men che scarso senso
dell'orientamento e la scelta dell'operatore
telefonico di non fornire una copertura decente al borgo.
Pensieri (e parole) destinati a dissolversi in
fretta nel tepore della casetta trasformata in
quartier generale della manifestazione. Poi
l'incontro con il gran capo, il suo coinvolgente
entusiasmo. La sua voglia di fare anche sporcandosi le mani – nel senso più letterale dell'espressione – a spostare transenne insieme
a suo figlio Nicolò. Che avrebbe voluto essere
dall'altra parte del tavolo, insieme a piloti e
copiloti, per correre. “Ma con un'auto piccola,
perché con una grande farei solo danni più
grandi”. La fulminea risposta di Gigi Galli, uno
che la terra l'ha amata davvero – all'obiezione
che, per quanto tecnico, un tratto di una decina di chilometri pur ripetuto quattro volte è
un po' poco per fare amicizia con le strade
bianche: “Prima di imparare ad andare in bicicletta è bene fare esperienza col triciclo”.
La superficiale, autoassolutoria osservazione del federalotto salito dal mare
all'irto colle per dare un'occhiata davanti ai marchi di
sponsor
importanti:
“Quando ci si chiama Pirelli
è facile sfruttare la conoscenza con alti dirigenti per
coinvolgere aziende di
peso. Basta un giro di telefonate...”. La pronta replica
di uno degli addetti ai lavori
più stimati dell'ambiente:
“E' vero, però lui quelle telefonate le ha fatte”.
Poi la gara vinta da Paolo
Ciuffi con una Toyota Corolla davanti a Tonino
Marchesini con una Ford Focus e ad Alessandro Taddei con una Mitsubishi Lancer Evo IX.
La festa finale con la distribuzione di coppe,
trofei e quant'altro. Gli applausi e le pacche
sulle spalle, anche i sani, inevitabili sfottò dei
vincitori ai vinti. Il clima goliardico, quello che
avvolgeva le corse su strada quando ancora
il Bel Paese era terra di santi, poeti, navigatori
e piloti.
Era il duemila e otto. Da quel fine settimana
di tardo autunno, di acqua sotto i ponti ne è
passata parecchia (e purtroppo ne è passata tanta anche sopra i ponti, non solo nel
martoriato Friuli di quest'ultimo inverno). Con
la loro presenza, maturi gentleman-driver e
giovani di belle speranze hanno consolidato
il successo della serie. Cantastorie ormai in
là con gli anni, ho registrato gioie e delusioni.
Sono stato spettatore di gesta e di gesti, ho
visto nascere e consolidarsi amicizie vere.
Ho respirato aria non inquinata da sciocche
ripicche, da sospetti
sparsi nel vento. Ho scoperto che un altro modo
di correre è possibile e mi
sono trovato a chiedermi
perché lo spirito di Raceday – e quello dell'International Rally Cup – non
alberghi ovunque. Una risposta certa la sto ancora cercando. So però
che non è una questione
di posta in palio: le due
serie
distribuiscono
premi importanti, più pesanti assai di titoli e titoletti ormai svalutati...
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Quelli che… ci siamo anche noi
Giacomo Matteuzzi
Terra di conquista
Giacomo è fiorentino ha iniziato a correre da
relativamente poco tempo, nel 2000.
La sua gara d’esordio è stato il Rally Città di
Pistoia e la vettura una Peugeot 205 1.9 di
Gruppo N3.
- Com’è nata la passione per i rally?
“Fin da piccolo ho avuto la passione per i motori. A sette anni avevo una mini moto da
cross con la quale mi divertivo tantissimo. La
passione per i motori è proseguita e cresciuta con me. Nella mia famiglia non c’è
nessuno che sia appassionato di rally è tutta
farina del mio sacco! Finalmente nel 2000
sono riuscito, non senza tanti sforzi e fatica
per reperire fondi, a salire su un’auto da rally.
E’ stata una grande soddisfazione. Solo dopo
qualche tempo sono riuscito a fare un corso
di guida e sono andato da Vittorio Caneva. E’
stato importante. Ho imparato parecchie
cose che, probabilmente, da solo non avrei
mai imparato”.
- Che tipi di gare e di fondi preferisci?
“Fino al 2008 ho disputato gare su asfalto,
ma da quando ho disputato la mia prima gara
su terra insieme al mio caro amico Daniele
Dall’Ara, non ho più alcun dubbio: le gare su
sterrato sono in assoluto le mie favorite. Que-
sto è stato uno dei motivi che mi hanno
spinto ad iscrivermi al Challenge Raceday. Un
campionato organizzato bene, belle prove
speciali sterrate, costi e impiego di tempo decisamente contenuti. Mi iscrivo già da diverse stagioni e mi piace proprio”.
- Qualche avvenimento particolare che ti è
capitato in gara?
“Per me ogni gara è un avvenimento importante e ad ogni gara succede sempre qualche cosa da ricordare . Ad esempio due anni
fa alla Liburna Ronde Terra per errore mi
hanno fatto partire ultimo assoluto con la
Twingo R2B. Ad ogni riordino, visto che si ripartiva in ordine di classifica, mi sono divertito a passare davanti a tutti, anche perché
già dopo il primo passaggio eravamo ventesimi assoluti e primi di classe. Insomma correre nei rally è e rimarrà sempre una grande
gioia per me”.
- Quante gare hai disputato sino ad ora e
quali ti hanno dato maggiori soddisfazioni?
“Veramente non so quante gare ho disputato,
non ho tenuto il conto, ma credo di essere vicino al centinaio. Diverse gare mi hanno dato
grandi soddisfazioni. Sicuramente la prima, il
Rally Città di Pistoia, e, tra le più recenti, il
Rally dell’Adriatico della scorsa stagione. In
queste gare non ho vinto, e vincere fa ovviamente sempre piacere, ma mettersi in gioco
e sfidare piloti veloci e importanti è sempre
emozionante! Tra le gare del Challenge Raceday quella che mi piace di più è la Liburna
Ronde Terra, tra l’altro è stata anche la mia
prima gara su terra”.
- Hai partecipato a qualche campionato?
“Ho preso parte ad alcuni Trofei Renault,
prima con la Clio N3 e successivamente con
la Twingo R2B, ma nessun campionato intero, solo il Challenge Raceday al quale mi
continuo ad iscrivere”.
- I tuoi navigatori?
“Ho iniziato a correre con Margherita Bazzini,
che è diventata anche mia moglie nel frattempo. Abbiamo condiviso l’abitacolo sino al
2008, poi da quando Margherita mi ha regalato il nostro primo figlio, ho Marco Piazzini al
mio fianco. Con lui e i suoi fratelli siamo
amici sin da piccoli e sono tutti dei grandi appassionati di rally. Così come grandi appassionati di rally sono Juri e Alessandro, i miei
soci nella Scuderia JAG Sport. Devo veramente ringraziarli, la loro grande passione li
porta a seguirmi ad ogni gara che disputo”.
Matteuzzi – Piazzini (Renault Twingo RS)
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Storie di grande passione. Piloti dei quali si parla meno, ma che sono importanti
per il Challenge Raceday, per le gare che ne fanno parte e per i rally
Taddei – Comunello (Citren Xsara WRC)
Alessandro Taddei
Pilota a tutto tondo
Alessandro è trentino, sempre sorridente,
anche nei momenti difficili, e sempre disponibile a fare due chiacchiere.
- Quando hai iniziato a correre e come è nata
la passione per i rally?
“La passione per i rally è nata nel lontano
1995 seguendo il Rally San Martino di Castrozza. Guardando una prova speciale che
passava proprio sotto casa mia, mi sono chiesto se anch’io sarei stato in grado di correre
come loro. Due mesi dopo mi sono iscritto
alla gara in salita Trento-Bondone con una
Opel Kadett Gruppo N 2000. Mi sono fatto
prestare tutto: scarpe, guanti, casco, tuta.
Pensa che mi prendevano tutti quelli dietro.
Su tutti i tornanti tiravo il freno a mano, per
cui pubblico in visibilio, ma tempi altissimi, ovviamente!”
- Che tipo di gare e di fondi preferisci?
“Negli anni ho provato un po’ di tutto. Gare in
salita, rally su asfalto e su terra, gare in pista.
Alla fine devo dire che i rally su sterrato sono
quelli che mi danno maggiore soddisfazione
personale e dove mi diverto di più”.
- Come mai hai deciso di iscriverti al Challenge Raceday?
“Mi piace correre sulla terra, mi piace correre
con le WRC, quindi Raceday è perfetto. E’ uno
dei pochi campionati che ha un regolamento
che da opportunità a tutti i partecipanti e, soprattutto, è portato avanti da un gruppo di persone, come ad esempio Alberto Pirelli, che ti
invoglia a parteciparvi.
- Qualche avvenimento particolare che desideri raccontare?
“Una volta ad un Rally San Martino di Castrozza, ho attaccato un grande adesivo sul
posteriore della vettura da gara che prendeva
in giro il mio amico e avversario che partiva
subito dietro di me. L’adesivo diceva “Vieni a
prendermi se ne sei capace”. In una prova ne
ho fatte di tutti i colori, lui mi ha raggiunto e
anche sorpassato! Da allora non ho mai più
messo nessun adesivo di quel tipo sulla mia
auto”.
- Quante gare hai disputato sino ad ora e
quali ti hanno dato maggiori soddisfazioni?
“Non le ho mai contate in effetti. Però considerando che disputo 4 o 5 gare ogni anno e
che corro da vent’anni, saranno diventate
tante ora. Sembrerà strano, ma dopo le vittorie assolute che ho ottenuto, e che ovvia-
mente sono una grande soddisfazione, le
gare che mi hanno dato grandi emozioni sono
quelle all’estero. Forse per la difficoltà e il
fatto che sono sempre un’avventura, mi lasciano un ricordo indelebile, anche se non
vinco”.
- Quali sono le gare del Challenge Raceday
che ti piacciono di più?
“Tutte. Se ne devo scegliere una direi la Liburna Ronde Terra a Volterra. La PS è molto
bella e inoltre la gara si disputa in primavera
con un clima più favorevole che riesce a far
apprezzare di più anche tutto il bellissimo contorno. Inoltre correre è prendermi una piccola
vacanza e staccare dal lavoro”.
- I tuoi navigatori?
“Ho quasi sempre corso con Andrea Gaspari.
Ci siamo conosciuti tramite amici comuni,
come Diego Gonzo della Clacson Motorsport.
La nostra è un’amicizia prestata ai rally. Per
noi correre è prendersi una vacanza di qualche giorno per svagarsi, divertirsi e fare qualche cosa di diverso dal solito. Fino a quando
ci sarà tutto questo continueremo a correre…e spero che sia per molto tempo ancora!”.
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Quelli che… ci siamo anche noi
Bertin – Zamboni (Citroen C4 WRC)
Luca Bertin
L’importante è correre
Il pilota vicentino ha ottenuto la sua prima
vittoria assoluta al Prealpi Master Show lo
scorso dicembre. Una grande soddisfazione
per Luca in quella che si può definire la sua
gara di casa.
- Quando è nata la tua passione per i rally
e quando hai iniziato a correre?
“A sei anni ho iniziato ad andare in moto,
poi, appena ho potuto, ho provato tutte le
auto che c’erano a casa. Un destino segnato fin da piccolo in fondo. Le corse sono
sempre state una tradizione familiare: mia
madre era una rallysta negli anni ’90 correva con la Delta e mio zio mi ha fatto correre con lui alcune volte. La mia prima gara
è stato il Rally di Bassano del Grappa, la
gara di casa, con una Peugeot 205 Gruppo
N. Che soddisfazione concludere primo di
classe! Dal 2000 in avanti ho disputato
circa 4-5 gare ogni anno con diverse vetture:
Peugeot 106, Lancia Delta, Mistubishi Lancer Evo VII-IX, Renault Clio Williams, Citroen
Xsara WRC fino ad approdare alla Citroen
C4 WRC nel 2013. Ho corso 41 rally sino
ad ora. Dalla mia quarta gara in poi ho quasi
sempre corso con auto 4x4. Poi nel 2009
un mio amico mi ha dato la possibilità di
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correre con una Renault Clio, una vettura
che mi ha insegnato a guidare pulito e veloce. Da tre anni corro con vetture WRC del
Team D-Max, purtroppo per due o tre gare al
massimo in quanto i costi per questo tipo
di vetture sono decisamente alti. Comunque
che soddisfazione. Sono auto spaziali!
Sembra ci si possano permettere cose impensabili, comunque bisogna capirle e
rispettarle”.
- Che tipi di gare e di fondo preferisci?
“Per ora ho disputato molte più gare su
asfalto, ma non ho delle preferenze particolare per terra o asfalto. L’importante per me
è riuscire a correre. Dove, come o con che
cosa non importa!”
- Come mai hai deciso di iscriverti al Challenge Raceday?
“Prima di tutto perché sono gare ben organizzate e con belle prove speciali e poi perché le Ronde hanno costi decisamente più
contenuti rispetto ad altri rally”.
- Quali sono le gare che preferisci?
Tutte le gare alle quali partecipo sono importanti. Ognuna m’insegna qualche cosa.
Per esempio il Prealpi Master Show è una
gara che mi piace tantissimo e non solo per-
ché l’ho vinta lo scorso anno, ma per il tifo
del pubblico che ti da veramente tanta carica, ti spinge a dare il massimo sempre. Poi
è emozionante potermi confrontare con i
tanti piloti importanti e pluridecorati che
ogni anno vengono a correre qui. Altra gara
che mi piace molto è il Rally della Marca Trevigiana. Sto pensando di prendervi parte
con la C4 WRC e quindi provare questa strepitosa vettura anche su asfalto”.
- Qualche avvenimento particolare in gara
che vuoi raccontare?
“Avendo la possibilità di correre poco, sia
durante le ricognizioni che in gara sono così
concentrato che quasi non mi accorgo di
quanto mi circonda. Comunque devo dire
che la felicità della vittoria al Prealpi Master
Show me la ricordo proprio bene!”.
- I tuoi navigatori?
“Beppe (Zamboni ndr) è il navigatore con il
quale ho corso di più. Condividiamo l’abitacolo dal 2007. C’è stima e fiducia reciproca
tra noi. Qualsiasi cosa accada in gara ci sosteniamo a vicenda sempre. Con Beppe accanto mi sento sicuro, le ‘note’ arrivano
sempre perfette e questo mi permette di
guidare senza ansia e divertendomi”.
Storie di grande passione. Piloti dei quali si parla meno, ma che sono importanti
per il Challenge Raceday, per le gare che ne fanno parte e per i rally
Michele Pianosi
Record di precocità
L’estroverso marchigiano, da tempo voleva
iscriversi al Challenge Raceday e finalmente
in questa stagione ci è riuscito.
- Come è nata la tua passione per i rally e
quando hai iniziato a correre?
“Mamma e papà correvano, credo che la passione per i motori sia nata con me. Già a due
anni dovevano stare attenti a lasciarmi in
auto con le chiavi attaccate al quadro perché
in piedi sul sedile, aggrappato al volante, mettevo in moto per sentire il rumore del motore.
Ho iniziato a correre come navigatore del mio
migliore amico nel Campionato Italiano Tout
Terrain con un Mitsubishi Pajero nel lontano
1995, poco dopo aver preso la patente di
guida. A parte una pausa di un anno, che mi
è servita per passare ai rally, non ho mai
smesso”.
- Che tipi di gare e di fondo preferisci?
“Avendo cominciato a correre su fondi sterrati
preferisco di gran lunga i fondi a bassa aderenza, quindi terra e neve. I rally su asfalto
sono decisamente più numerosi e meno costosi, e allora ho optato per correre con vetture che la strada la tengono poco, solo auto
a due ruote motrici!”
- Perché la decisione di iscriverti a Raceday?
“Fino a settembre del 2013 la mia auto da
rally era una vecchia Bmw 320is, non omologata per correre in Italia, correvo solo nelle
competizioni organizzate a San Marino. Per
correre su terra c'era solo il Tuscan e, un
tempo, il Montefeltro. Speravo di trovare una
vettura per poter correre nel Challenge Raceday...che spettacolo! L'anno scorso grazie a
un caro amico che mi ha regalato una BMW
M3 finalmente sono riuscito ad iscrivermi”.
- Un avvenimento particolare che ti è capitato in gara?
“Tanti sono gli aneddoti in 20 anni di corse.
Tralasciando quelli poco fortunati, sicuramente quello che mi ha emozionato di più è
stato arrivare al CO della seconda prova spettacolo del Rallylegend ed essere letteralmente accerchiato dal pubblico che voleva
congratularsi e far foto con me perché li avevo
fatti divertire guidando veloce, ma di traverso.
Non mi era mai successo, mi sono commosso. Poi quanto successo alla Ronde Valtiberina il mese scorso. Voglio ringraziare
Marco Baldazzi e l’equipaggio Succi-Guzzi che
ci hanno aiutato a tirar fuori l'auto da un fossetto e a cambiare la gomma. Hanno rischiato di far tardi al controllo orario pur di
farci ripartire. Gesto molto sportivo, assolutamente non dovuto e che ti fa sentire parte di
una grande famiglia di ‘pazzi malati di corse’".
- Quante gare hai disputato sino ad ora e
quale ti ha dato maggiori soddisfazioni?
“In auto ci sto tutti i fine settimana, tengo
corsi di guida sportiva con le Ford Mustang e
le Bmw M3 e mi diverto a fare gli spettacoli
di Scuola di Polizia a Mirabilandia. Però correre ha tutto un altro sapore. Ho disputato un
centinaio di rally e tre Campionati Italiani Drifting, vincendo anche il mini trofeo Seletron.
La vera passione però sono i rally, molto più
veloci delle gare fuoristrada e l'adrenalina che
ti da il cronometro è unica. La massima soddisfazione è arrivare sul palco e sapere di
aver dato tutto quello che potevi e, a volte,
anche di più”.
- La gara Raceday che ti piace maggiormente e perché?
“Non ho disputato tutte le gare di Raceday.
Alla Ronde della Val D'Orcia sono stato sfortunato, già dai primi metri la vettura andava a
3 cilindri, la PS però mi piaceva tantissimo.
Della Città di Arezzo Ronde Valtiberina ho apprezzato la lunghezza e la varietà del percorso, anche se il tratto centrale nel
sottobosco era troppo dissestato e sono
stato costretto ad alzare più volte il piede, la
vettura è poco più che una stradale, quindi
con assetto e scocca non adatti a ricevere
così tante sollecitazioni”.
- I tuoi navigatori?
“Nel 2007 il mio team manager mi chiese di
farmi navigare da sua nipote Elena appassionata di rally, che non conoscevo. Alla fine
della gara avevamo capito che l'affinità c'era
e forse anche qualche cosa di più. Siamo tornati a casa e dal giorno seguente abbiamo
fatto coppia fissa, sia in auto che nella vita.
L'anno scorso dopo 6 anni e 34 rally, in un
ottica forse di futura mamma, ha voluto provare a vedere che effetto le avrebbe fatto
stare a bordo strada, così negli ultimi rally
sono stato navigato da amici. Sto aspettando
che Eli cambi idea. Ho provato a proporre uno
scambio di sedili, visto che lei guida i kart e
le auto molto bene, finora senza successo.
So però che lei è sempre lì, questo è fondamentale per me, anche se cerco di non darlo
a vedere!”.
Pianosi – Darderi (BMW M3)
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