Ferragosto a due facce. Come l`estate
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Ferragosto a due facce. Come l`estate
LA PROVINCIA 14 DOMENICA 17 AGOSTO 2014 Ferie d’agosto Tra lago e monti Il maltempo non ha favorito la cultura Polemiche per i musei chiusi? Solo in 66 al Palazzo delle Paure Con tutti i musei chiusi in città, non c’è da dire che i lecchesi e i turisti si siano tutti precipitati al Palazzo delle Paure, unica struttura rimasta aperta anche a Ferragosto: venerdì, infatti, ad ammirare l’esposizione fotografica “Lecco tra ‘800 e ‘900” sono arrivate solo 66 persone, meno della media del periodo. Il ponte di questi giorni non ha agevolato la riscoperta della cultura, considerato che ieri i ticket staccati sono stati solo 42. Il maltempo non ha favorito, nella mattinata di Ferragosto, le visite. La prima domenica del mese ha fatto segnare 104 presenze. Chi si aspettava una risposta importante è rimasto deluso. Ferragosto a due facce. Come l’estate La pioggia battente della mattina ha desertificato lago, piazze e località montane. Poi accenno di ripresa Con l’occhiata di sole pomeridiano i bar, la funivia e i battelli si sono riempiti. «Ma quanto lavoro perso» dente di Federalberghi, che già nelle passate settimane aveva espresso la propria preoccupazione per un’estate assolutamente sfavorevole per il turismo nel Lecchese. «In effetti negli ultimi giorni è cambiato poco, visto che ha continuato a piovere. A dire il vero venerdì, dopo il temporale del mattino, è uscito il sole e la gente è arrivata. Abbiamo notato un buon movimento anche di italiani e conResta l’amaro in bocca tiamo di fare un buon weekend, E poco importa se ieri il clima dal punto di vista lavorativo. Il sia stato un po’ più clemente: problema, però, è quello che è l’amaro in bocca a chi campa di venuto a mancare nel mese e turismo non può essemezzo che ha precere addolcito da qualche duto il Ferragosto: ora di – pallido – sole. «Speriamo quello non lo recuLo sanno bene i gestori più. in un bel periSperiamo dei bar del centro, che certo in venerdì mattina si sosettembre un bel settembre, no dovuti accontentala stagione è Anche se ma re delle briciole a causa compromessa, perdi condizioni meteo non basterà» ché con scuole e assolutamente inedite aziende che riaproper la metà di agosto: grandine no puoi puntare al massimo sui e temperatura attorno ai 15 gra- fine settimana». di hanno tenuto la gente lontano dalle nostre strade e dalle «Quest’anno il cima è quel che è» nostre piazze. Nel pomeriggio, si diceva, il FerSolo nel pomeriggio, quando ragosto lecchese si è comunque il sole è tornato a splendere, il animato un po’. Vale per il luncentro e il lungolago si sono golago, dove qualche incolonnanuovamente animati, ma ormai mento – causato però soprattutmetà giornata era stata “spreca- to dai lavori in corso – ha ricorta”. Lo sottolineano al Caffè dato i giorni “buoni”, ma anche Commercio, dove ci spiegano per la navigazione sul lago (che che «ieri mattina (venerdì, ndr.) soprattutto ieri, però, ha fatto non c’era in giro granché. E’ an- registrare code alla biglietteria, data meglio nel pomeriggio». specialmente per i battelli del Migliore, invece, il bilancio di mattino) e le passeggiate ai PiaMarco Valsecchi, titolare dello ni d’Erna. «Il Ferragosto non è “The Shamrock pub” di via Pari- stato eccezionale, ma quest’anni. «Noi abbiamo avuto tanta no il clima è quello che è e diciagente: essendo il locale comple- mo che ci siamo salvati in corner tamente al chiuso, queste condi- – ci spiegano al b&b Partenza zioni meteo non ci penalizzano, funivia -. La mattina ha un po’ tutt’altro. La sera di Ferragosto frenato le presenze, ma chi aveabbiamo avuto tanta gente, ma va prenotato è arrivato ugualprevalentemente lecchesi. Po- mente e con il sole del pomerigchi turisti, di passaggio, ma ci gio il balcone sulla città ha esersiamo abituati». citato tutto il suo fascino. Nel Critico Severino Beri, presi- complesso siamo soddisfatti». 1 CHRISTIAN DOZIO Il maltempo ha messo lo zampino – con tanto di centimetri e centimetri di grandine – anche sul Ferragosto: il giorno simbolo dell’estate è stato emblematico di una stagione che, a livello turistico, ha regalato ben poche gioie agli operatori, alle prese con problemi e difficoltà di ogni tipo, specialmente climatico. 1 3 Che è stata receduta dalla messa, celebrata, per l’ottavo anno consecutivo, dal cardinale monsignor Gianfranco Ravasi. Anche quest’anno il cardinale è giunto al Moletto su un vecchio comballo, illuminato a festa, ed è stato ricevuto dal parroco don Marino Colombo e dal sindaco di Oliveto Lario, Bruno Polti. Ad attendere monsignor Ravasi c’erano tantissime persone ed un notevole numero di autorità: quattordici sindaci dei nostri comuni, l’assessore Carlo Signorelli in rappresentanza della Provincia di Lecco, ed i presidenti di alcune Comunità montane. Questo del Santuario del Moletto è un appuntamento 4 Tra lago e monti 1 e 2.Escursionisti ai Piani d’Erna nel pomeriggio di Ferragosto 3.In coda per un biglietto alla Navigazione 4.Si parte in battello 5. e 6.Lungolago affollato, dopo la mattinata di pioggia FOTOSERVIZIO MENEGAZZO 5 Cerimonia del lago a Oliveto La benedizione delle barche Nella serata della vigilia di Ferragosto, al Santuario del Moletto a Limonta, si è svolta la tradizionale benedizione delle barche. 2 giunto alla sua 41° edizione ed a cui il cardinale Gianfranco Ravasi è particolarmente affezionato: “Potrà sembrare strano – ha detto all’inizio della sua omelia il cardinale – ma questa terra è il luogo dove, durante l’anno, io resto più a lungo; neppure a Roma riesco a fermarmi per tanti giorni. Questo è per me uno dei momenti più significativi dell’anno”. Dal 1990, infatti, Il cardinal Gianfranco Ravasi 6 il cardinale Ravasi trascorre le sue vacanze a Guello, sopra Bellagio, nella casa delle sorelle. Monsignor Ravasi ha girato praticamente tutto il mondo e ha risieduto prima a Milano e poi a Roma, ma il mese d’agosto non sa rinunciare a Guello: «un posto incantevole che per me ormai è anche un luogo dell’anima». In questo mese l’appuntamento al Santuario del Moletto è ormai un momento fondamentale. Di fronte a centinaia di persone il cardinale ha tenuto la sua attesissima omelia partendo dal ricordo della visita delle sorelle a Papa Francesco: «Per contestualizzare questi luoghi ho fatto riferimento al Lago di Como e a Lecco e subito il Pontefice ha citato l’attacco dei Promessi Sposi, uno dei libri a lui più cari». Di seguito il cardinale ha poi commentato le letture della messa fermando l’attenzione su tre parole chiave: la bellezza, il dono e l’ascolto. Per far questo ha citato anche tre poeti: Cesare Pavese, Rilke e Nelly Sachs. Attraverso i loro versi e le parole delle sacre scritture, monsignor Ravasi ha voluto sottolineare l’importanza della bellezza in cui ci troviamo a vivere, l’assoluta necessità di donare agli altri il nostro tempo e le nostre risorse ed infine la preziosa predisposizione «di inseguire il silenzio dell’ascolto». Alla la tradizionale benedizione delle barche 1 G. Col.