PROMORAMA ::: PRESS

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BAND: LARS HORNTVETH
TITLE: POOKA / THE JOKER EP
LABEL: SMALL TOWN
SUPERSOUND - PAG. 1
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SENTIREASCOLTARE –Gianni Avella (Pooka)
http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2004/Liv3_Rock/Album/LarsHorntvethPooka.htm
Dopo Fast Motion di Martin (tra Aphex Twin e Squarepusher), tocca al più piccolo degli Horntveth, Lars (arrangiatore, tra
gli altri, per conto di Motorpsycho e Turbonegro), lasciare per un attimo casa Jaga Jazzist, imbracciare gli strumenti
(tranne una corposa sezione d’
archi, ma diretta in prima persona) e allontanarsi quanto il più possibile dalla fusion
futurista del gruppo madre, di cui si ricordano giusto le reminiscenze jazzistiche applicate ai suoni digitali e il produttore,
conosciuto anche come Sir Dupermann: è il proprietario dello studio di registrazione Duper, Jorgen Traeen.
Preceduto dal singolo The Jocker (con remix di Four Tet e Mental Overdrive), Pooka inaugura nel migliore dei modi la
carriera solista di Lars Hornveth, figlia delle sue manie per il jazz “
aperto”di Mingus e Evans e per il senso melodico di
Wyatt e Penguin Cafè Orchestra, il tutto messo al servizio di Four Tet e Cornelius. Tanti gli amori e gli umori in Pooka,
tanti i sapori che mai come ora sono sinonimo di armonica melodia. Un concentrato ineccepibile di equilibrio e saggezza:
Blue Note a braccetto con la Warp, verrebbe da dire, una delle coordinate, certo, ma non l’
unica. Come definire,
altrimenti, le leggiadre tessiture degli archi della title track se non come la versione “
terzo millennio”della Penguin Cafè
Orchestra? E che dire del crescendo d’
archi del singolo The Jocker, che fa da preludio alle fumose atmosfere da night di
Mars Bar (Call For Gary!)?.
Il ventitreenne Lars suona e dirige con la classe di un veterano, riuscendo anche nella più credibile delle controfigure di
Michael Kamen in glitch, orchestrata in Tics; seguono una sorta di trip hop come lo potrebbe intendere Robert Wyatt
(Kahlua Blues) e qualcosa simil Cornelius (1. Lesson In Violin), che accompagnano alla rapsodia finale di Pooka
Soundtrack.
Tra qualche mese sarà periodo di bilanci e Lars Hornveth prenota sin da ora un posto di rilievo nella (mia) playlist di fine
anno. Un 8 che ci sta proprio tutto. (8,0/10)
MUSICBOOM –Emanuele Tirelli (The Joker)
http://www.musicboom.it/mostra_recensioni.php?Unico=20040924022111
La costola principale dei norvegesi Jaga Jazzist, si stacca per dar vita ad un progetto parallelo. Lars Horntveth sforna un
singolone, in attesa (brevissima oramai) del suo album Pooka.
E’
proprio dove il clima è più rigido che l’
elettronica ed il jazz corrono in soccorso dei camini per aiutarli a riscaldare cuore
ed anima. Quello che ho tra le mani è The Joker, mini-cd nel quale il prode Lars ci dà solo un assaggio del suo genio,
lasciandoci con tre remix su quattro brani.
In definitiva, prendete del jazz, un bel po’di elettronica e set acustici. Racimolate qualche arco, cembali, violini, viole e
assemblate il tutto. Ne verrà fuori qualcosa di interamente strumentale, decisamente eufonico.
Il primo remix di The Joker è affidato a Mental Overdrive, che cerca di spogliare il brano della sua quiete per renderlo
sottilmente paranoico. Il secondo è quello di Four Tet che si occupa della traccia Tics, caricandola oltremodo di
percussioni disposte in maniera più o meno lineare. Il disco si conclude con un classico Radio Edit di The Joker.
Nel complesso, il mini-cd si manifesta fermamente ispirato ed eclettico, rispecchiando con semplicità l’
indole dell’
autore.
Ora, aspettiamo Pooka.
FREAKOUT –Roberto Villani (The Joker)
http://www.freakout-online.com/re_view.asp?id=146
Con un personnel così vasto, era quasi logico che dai Jaga Jazzist prima o poi qualcuno tentasse, anche se solo
temporaneamente, la carta solista. E chi meglio del frontman/mastermind Lars Horntveth (ancora 23 anni, ma da quasi
10 a far musica coi suoi altrettanto talentuosi compari) poteva giocarsela questa carta?
L’
appuntamento vero e proprio però è per Settembre, mese di uscita di “
Pooka”
, da cui, come primo singolo, Lars ha
scelto ‘
The Joker’
. Singolo vero e proprio, non EP, con b-side, remix version, radio edit. E nessun’
altro proliferare di pluribonus tracks e stra-remix version, pergraziadidio.
Senza gli altri 9 Jagas e con i soli Ole Tobias Lindeberg e Jorgen Traen a badare al programming e all’
”
orchestral fixing”
,
era inevitabile che il sound del bambino prodigio allungasse un occhio alle contaminazioni electro che hanno fatto, di lui
e dei suoi bandmates, un nome in vista presso parecchi, e diversificati, circoli di appassionati. Del jazz resta il clarinetto,
vero padrone del motivo trainante di ‘
Joker’
, ma il substrato è una robusta struttura di beat e campioni (come quelli di
archi della parte centrale). Electro-jazz, non proprio clubbistico, ma di piacevole ascolto.
Gli extra. Il remix di Mental Overdrive (ossia Per Martinsen, guru nordico dell’
elettronica e “
mentore”dei Royksopp) non
aggiunge granchè all’
originale, mentre la breakbeat-ambient di Four Tet (‘
TICS’
) spazza via ogni residuo di fisicità per
inoltrarsi nei territori di un’
elettronica bucolicamente algida e spigolosa (niente glitcherama, però). Un minuto in meno
dell’
originale per la radio edit. E, vista la denominazione, mi chiedo: riusciremo davvero a sentirla da quel canale?
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IDBOX –Claudio Vitali (Pooka)
http://www.idbox.it/reviews/cd/BOX/review-4291/
Anticipato dallo splendido singolo “
The Joker”di qualche mese fa, esce finalmente il debutto solista di Lars Horntveth,
che i più accorti conosceranno quale leader dei jazztronici Jaga Jazzist e quale arrangiatore per artisti del calibro di
Motorpsycho e Sondre Lerche.
Le otto composizioni di “
Pooka”si differenziano da quanto già realizzato con il suo gruppo di provenienza per un
approccio meno legato all’
elettronica (pur sempre presente ma funzionale ai movimenti orchestrali delle nuove canzoni)
e per una ricerca melodica che predilige atmosfere suggestive nel costruire colonne sonore immaginarie per la
cinematografia del prossimo futuro.
Il musicista scandinavo scrive, produce, arrangia e suona pressoché ogni strumento in questo primo album solista
rivelando una padronanza strumentale ed una vena compositiva non comune per un artista di soli ventitre anni.
In brani quali “
Pooka”
, “
Tics”e “
News On The March”Lars Horntveth coniuga l’
elegante brio del jazz, le dilatazioni
vaporose dell’
ambient, le costruzioni intellettuali di ciò che fu il post-rock (o neo prog-rock?), il tutto sublimato da una
profonda e sobria leggerezza pop che rende l’
ascolto di questo “
Pooka”un’
esperienza esaltante sia cerebralmente che
emotivamente.
Difficile non amare questo album…