Intellettuali a fumetti comici un po` patetici.

Transcript

Intellettuali a fumetti comici un po` patetici.
Roma. CORRIERE DELLA SERA. 15 Gennaio 1981
Censi al Piccolo Eliseo.
Intellettuali a fumetti comici un po’ patetici.
“A cominciare da una certa età è difficile mantenere uno stato di rivolta
integrale per più di sessanta secondi!” dicono i quattro ameni esemplari di
piccoli intellettuali protagonisti di Pesci banana di Cristiano Censi, ispirato al
mondo dell’umorista Claire Bretécher in scena al Piccolo Eliseo. Hanno appena deciso di non bere caffè perché viene da uno stato fascista, e dl non
fumare il tabacco prodotto con lo sfruttamento di tanti malcapitati piantatori;
hanno rifiutato il golf fatto di lana dell’Afghanistan, e i pantaloni di tessuto
sintetico, che viene dal petrolio arabo. Insomma hanno detto no a tutto il
mondo e alle sue Ideologie, al capitalismo e all’imperialismo dl tutte le
latitudini. Ma si sono ritrovati nudi in salotto e per via del freddo sono venuti a
più miti consigli.
Dieci anni dopo aver portato in palcoscenico le vignette dell’ americano
Feiffer con “Che cosa stiamo dicendo?”, Cristiano Censi nei panni di autore, regista e interprete torna ai fumetti col mondo della Bretécher: è un
«demi-monde» di ex sessantottini integrati, ma progressisti; borghesi, ma dl
sinistra; che alla contestazione pensano ancora (chi dimentica i suoi
vent’anni?), anche se adesso la trovano maledettamente scomoda. Il sesso, il
denaro e le vacanze sono gli argomenti prevalenti di conversazione; il
femminismo il problema del giorno, o meglio un pendolo che va dal
consumismo erotico al rifiuto del maschio.
Sono piccole angosce di una generazione che ha avuto molti slogan e ora
ha solo la testa confusa e facilmente influenzabile dai mass media. Sono
piccoli antieroi quotidiani in cerca di vacanze intelligenti, sedotti da tutte le
religioni orientali, contenti di tutte le riscoperte: del corno e dell’ uncinetto,
dell’erboristeria e del faI da te. Spiritosamente, la Bretécher ne coglie i tic
nelle sue strisce sempre comiche e sempre un po’ patetiche.
Non sarà l’affresco di una intera generazione, ma certo mette insieme
molte attendibili istantanee. Censi le traduce in spettacolo con una
naturalezza e una semplicità ammirevoli, sicuro che la forza delle
battute è maggiore di qualsiasi effettaccio caricato. Per un paio d’ore il
suo spettacolo si snoda gradevolmente creando e sciogliendo situazioni
senza soluzione di continuità nel primo tempo. Nel secondo invece segue
passo passo due coppie in un sabato sera passato fra il salotto di casa, la
pizzeria, il cinema e la gelateria. Si parla di crisi della coppia, si mangiano cibi
alternativi, si ride molto per un filmaccio, mettendosi poi in pace la coscienza
con qualche commento del tipo “nessun distacco”, “nessun tipo di interiorizzazione”. Insomma si ride allegramente e alla fine si applaude senza
rimorsi a Isabella del Bianco, Alida Cappellini, Toni Garrani e allo stesso
Censi. Scena di Giovanni Licheri.
Maurizio Giammusso