Pocaterra:barca sinonimo di relax

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Pocaterra:barca sinonimo di relax
Turismo
16 - 30 SETTEMBRE 2006
Scaldabagni tecnologici
Il sogno Acqua Gilder
Una doccia sempre funzionante, soprattutto in caso
di lunghe percorrenze, più che un privilegio è una
necessità.
L’intera gamma di scaldabagni per imbarcazioni
Nautic Boiler è realizzata in acciaio inox spazzolato.
Tra le principali caratteristiche dei prodotti spiccano:
lo scambiatore di calore a elevate superfici di scambio, la possibilità di produrre acqua calda anche con
resistenza elettrica, il comodo termostato di sicurezza
regolabile e la valvola di ritegno che permette di scaricare l’acqua in caso di inutilizzo.
I modelli vanno da una capacità minima di 16 litri
d’acqua a una massima di 60 lt.
Adria Pocek
U
n’autentica passione per il
mare che nasce spontanea.
Giovanni Pocaterra, il notaio
divenuto volto noto con popolari
trasmissioni Rai quali «Affari tuoi»,
«Piazza Grande» e «Mezzogiorno in
Famiglia» va spesso in barca con la
moglie Rita e il figlio Andrea, con
i quali condivide lo stesso amore,
coinvolgendo a volte nell’avventura i
parenti e gli amici più cari. Le mète?
Isole e spiagge poco frequentate, alla
ricerca della tranquillità e del relax più
completo «lontani dalla confusione e
isolati dal mondo».
A quando risale questa sua passione
per la nautica?
È antichissima! No, scherzo! Avevo
vent’anni e facevo l’allenatore di basket.
I primi soldi guadagnati con questa
attività furono investiti non in titoli,
ma nella….. patente nautica. Non mi
sono mai pentito di quella scelta!
Tradizione familiare?
Al contrario. Nessuno in famiglia
aveva mai posseduto una barca. Sono
sempre più convinto che questa mia
passione derivi dal fatto che sono un
Sagittario. Amo molto viaggiare e la nautica mi permette
di sentirmi libero. Andare per
mare alla ventura, senza tappe
fisse e alla ricerca di posti nuovi.
È una sensazione bellissima.
Mio figlio, che è praticamente
nato su una barca, ha ereditato
questo amore assoluto per la
nautica tanto che, a 18 anni e a
mia insaputa, ha seguito la mia
strada prendendo la patente.
Quando ha deciso di acquistare la sua prima barca?
Fu nel 1985 quando comperai una Typhoon Fly di seconda
mano. Una barca fantastica! Il
Blue Dream ha presentato Aqua Gilder un
vero e proprio Jet Rider gonfiabile spinto da
un potente motore elettrico. Il prodotto è facilmente governabile grazie al pratico manubrio
che può fare un giro completo di 360° ed è
dotato di retromarcia. Aqua Gilder è provvisto
di una batteria da 7AH, del caricabatteria e di
una pompa di gonfiaggio. Ideale per i bambini
da 6 anni in su, trasporta fino a 50 Kg di peso;
l’autonomia in acqua è di oltre 2 ore di divertimento in uso normale; è ricaricabile in 4h e le
sue dimensioni sono di 145x75x90cm.
Condizionatore fai da te
Un gruppo frigorifero, una pompa di circolazione,
una tubazione e un filtro dell’acqua di mare, una tubazione flessibile coibentata, una griglia di aspirazione
con bocchetta di mandata ad aria e un comando elettronico a parete con telecomando.
Sono questi gli accessori necessari per la realizzazione «fai da te» dell’impianto di condizionamento
caldo/freddo Speedy, realizzato dalla multinazionale,
Skipper Yacht Air Conditioning. Anche il marinaio più
navigato ha bisogno delle sue comodità. Questo prodotto è un vero e proprio kit ad installazione rapida
studiata per tutte le imbarcazioni da diporto e per i
marinai abituati a «far da soli».
Pocaterra: barca sinonimo di relax
Sebbene debba fare i conti con la popolarità acquisita partecipando a
molti programmi Rai di successo, resta fedele alla sua natura di uomo
che ama la libertà e la tranquillità che regalano il mare e le gite in barca
Dopo il Typhoon Fly e lo Storm lascerà anche l’attuale
«Nosy-Be» preferendo una barca più piccola
costruttore, Renato Raffaelli, titolare
dell’omonimo cantiere di Pesaro, è
stato per me e per mia moglie, anche lei
appassionata di nautica, un vero amico
consigliandoci quell’imbarcazione che,
come venni a scoprire in seguito, era di
proprietà del prof.Serra, eminente ginecologo di Genova e grande appassionato
di mare che l’aveva resa al cantiere in
cambio di un’imbarcazione più grande.
Il prof. Serra, che ebbi il piacere di conoscere di persona, era una delle quattro
persone le cui gesta scherzose furono
immortalate nel celebre film «Amici
Miei».
Anche sua moglie è un’appassionata. Conferma il detto «Se vuoi
sposare una donna portala una settimana in barca,soltanto così capirai se
è la donna della tua vita» ?
È verissimo, anche se nel mio caso
«galeotto» fu più un motoscafo di circa
cinque metri con un motore fuoribordo
Carniti da Hp 35. Nel 1975, ci eravamo
appena conosciuti, la portai sul motoscafo per insegnarle a fare lo sci nautico che era mia grande passione - e lì nacque
anche l’altra passione. Sino al 2005 non
abbiamo mai avuto una casa al mare
proprio perché in barca ci sentivamo
in vacanza, persi tra le cale dell’Argentario, lontani dalla confusione e isolati
dal mondo.
Dopo la prima, ha avuto altre
barche ?
Sì, nel 1988 lo stesso cantiere Raffaelli
ci fornì lo Storm, un’imbarcazione di
circa 14 metri con 3 cabine, un’area
living e tanti comfort. La mia famiglia
ama vivere all’esterno, prendere il sole,
pranzare fuori coperta e godere di
tutti quegli immensi vantaggi che una
vacanza in barca ti può offrire. E poi ci
sono 3 ampie cabine individuali con i
FOTO DI MARILENA ALLEGRETTI
15
rispettivi bagni. Così anche la privacy
è garantita!
Chi ospita di solito sulle sue
imbarcazioni? Quali sono le vostre
mète preferite?
Diciamo che le mia barca è stata
sempre frequentata da tante persone,
parenti e amici soprattutto. In particolare mio fratello e la sua famiglia hanno
condiviso con noi i primi viaggi.
Le nostre mete preferite sono innanzitutto l’Italia partendo dal porto di
Cala Galera. E poi Grecia Jonica,
Corsica, Sardegna, Costa Azzurra e
le isole Hyères e Porquerolles, Eolie,
Tremiti, Croazia.
Può raccontare qualche aneddoto
legato alle sue navigazioni. Qual è
quella che ricorda con più piacere?
Di sicuro quanto accadde nel golfo
croato (all’epoca Jugoslavo) di Sebenico, un rifugio anche per navi da
guerra della marina. Stavo entrando
al suo interno quando all’improvviso
di fronte a me è emerso un sottomarino che ho iniziato a seguire senza
problemi. Stavo navigando dietro a
lui quando sulla sinistra ho notato la
presenza di un canale o meglio di un
fiordo che ho subito imboccato, era il
fiume Cherca (Krka). Alla fine di questo,
dopo circa sette miglia, mi sono trovato
uno spettacolo mozzafiato. Un paese,
con una chiesa con il suo campanile e
dai tetti spioventi, sopra il quale c’era
la grande cascata che nasce dalle Alpi
Dinariche. Insomma posso dire di
avere ormeggiato la barca al centro di
un paese di alta montagna.
E ora? Pensa di cambiare barca?
Sì. Sto infatti valutando l’offerta
del mercato perché ho intenzione di
acquistare una nuova imbarcazione,
più piccola della precedente, che mi
permetta di avere un rapporto più
“quotidiano” con il mare nel senso
di poter salpare anche per dei brevi
week-end.
Tutto poi finisce nel ...Mare Monstrum
Legambiente: più che raddoppiati i reati connessi all’inquinamento
delle acque marine e sulle coste si diffonde la speculazione edilizia
L
o sciabordio delle onde fa da
colonna sonora mentre i numeri,
freddamente, ci mettono di fronte
a una realtà che per certi versi tutti
conosciamo: il mare è malato, molto
malato. Non incurabile, ma insano.
Il Rapporto annuale sul suo stato di
salute, presentato da Legambiente a
fine luglio, si riferisce al 2005 e descrive
una situazione decisamente poco rosea:
si commettono ancora più di 2 illeciti
per ogni chilometro di costa. Il mare e
le coste italiane continuano a soffrire di
mali vecchi e nuovi anche se si potrebbe
parlare di un miglioramento. Da un lato,
infatti, i reati sono diminuiti in termini
assoluti (nel 2004 erano state riscontrate
5 infrazioni ogni 2 km di costa, nel 2005
sono 4), dall’altro sono quasi raddoppiati i reati connessi all’inquinamento
delle acque marine (2.235 contro i 1.406
del 2004), mentre restano stabili quelli
relativi all’abusivismo edilizio che però
punta sempre più sui manufatti di lusso.
È questo, in sintesi, il quadro descritto da
«Mare Monstrum 2006».
Grazie alla collaborazione delle Forze
dell’ordine e delle Capitanerie di Porto,
l’indagine conferma che l’ambiente
costiero e marino è costantemente
minacciato dall’inquinamento, dal
cemento illegale e dalle grandi speculazioni edilizie che arrivano a porre in
Il mare continua ad essere il deposito finale
della maggior parte degli inquinanti che
sono utilizzati e prodotti sulla terraferma
vendita intere isole.
Nel 2005 le forze dell’ordine hanno
accertato 16.036 infrazioni (+16,09%
rispetto alle 19.111 del 2004). Gli illeciti più diffusi vanno dall’abusivismo
costiero e demaniale all’inquinamento
prodotto da scarichi illegali, dalla pesca
di frodo alle violazioni del codice della
navigazione. A pesare nella diminuzione
dei valori assoluti sono soprattutto
questi ultimi due reati (pesca di frodo
da 6.736 infrazioni nel 2004 a 5.240 nel
2005; violazioni codice navigazione da
7.590 infrazioni nel 2004 a 5.020 nel
2005) . L’abusivismo edilizio sul demanio rimane stabile (3.359 infrazioni nel
2005 rispetto alle 3.379 nel 2004). Preoccupante è invece la crescita degli illeciti
legati alla depurazione e agli scarichi
fognari che passano da 1.406 nel 2004
a 2.235 nel 2005. Numeri da brivido,
raddoppiati rispetto all’anno scorso (+
63%), che lanciano un inequivocabile
segnale di allarme: il mare continua a
essere il deposito finale della maggior
parte degli inquinanti utilizzati e
prodotti in terraferma. Qualche riflessione in più merita la diffusione del
cemento illegale, a partire dal nuovo
volto dell’abusivismo che forse risente
dell’effetto condono e che potremmo
definire «abusivismo del superfluo»:
non ci sono più miseri rustici tirati su in
una notte o appartamenti monofamiliari con rifiniture dozzinali e senza intonaco, la nuova frontiera sembra essere
l’abusivismo di lusso...
YdA