LA GESTIONE DEI CONFLITTI NEL GRUPPO SPORTIVO

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LA GESTIONE DEI CONFLITTI NEL GRUPPO SPORTIVO
LA GESTIONE DEI CONFLITTI NEL GRUPPO SPORTIVO
SEMINARIO - San Nicolò (PC) - via XXV Aprile, 58 Ass. Sportiva TenNuoto
21 Aprile 2007
Responsabilità scientifica:
Daniele Novara, pedagogista e consulente, Direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
Progettazione e conduzione:
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Massimo Ferrari, pedagogista consulente e istruttore scuola calcio del Settore Giovanile Piacenza calcio
Lucia Castelli, pedagogista consulente Settore Giovanile Atalanta Bergamasca Calcio e insegnante di educazione fisica
Premessa:
La nascita dei conflitti in ambito sportivo è all’ordine del giorno. A pensarci bene si potrebbe dire che l’attività agonistica contiene il
conflitto nella sua stessa essenza. Nel concetto di agonismo è insita la lotta per raggiungere la massima prestazione e superare
l’avversario senza danneggiarlo. Lo sport non è di per sé educativo. Dipende da come viene proposto dagli adulti che educano
attraverso questo potenziale strumento formativo.
In un gruppo sportivo giovanile i conflitti possono sorgere in diverse situazioni. Alcune aree critiche possono riguardare il rispetto
delle regole e la gestione tecnica e relazionale del gruppo/squadra.
Spesso si verifica la difficoltà, da parte di alcuni elementi del gruppo, ad accettare le regole dettate dall’istruttore e dalla società
sportiva o a rispettare le norme durante i giochi.
Non sempre l’allenatore e l’insegnante possiedono le competenze metodologiche, didattiche e relazionale per gestire il
gruppo/squadra e/o i singoli atleti.
La conduzione della squadra si complica quando ne fanno parte membri proveniente da Paesi diversi.
La non chiarezza e la mancata condivisione degli obiettivi della società sportiva, da parte di tutti i suoi componenti, inoltre, crea
situazione conflittuali, che se vengono gestite con superficialità e incompetenza possono provocare delusioni, incomprensioni,
abbandoni, cattive relazioni, esclusioni, la rinuncia a praticare sport e così via.
I soggetti coinvolti nei conflitti posso essere gli allenatore, gli insegnanti, i giocatori (bambini e ragazzi), i dirigenti, i genitori.
Come può l’operatore sportivo gestire i conflitti che si creano all’interno dell’attività sportiva? Come può trasformare il conflitto in
opportunità relazionale? Come è possibile utilizzare lo sport per educare le giovani generazioni alla convivenza civile?
Esiti:
1. Considerare i conflitti come dinamiche fisiologiche, che si sviluppano all’interno dei gruppi sportivi ed essere pronti ad affrontarli,
cogliendone la ricchezza formativa
2. Aumentare le competenze metodologiche, relazionali e didattiche per facilitare la gestione dei conflitti in ambito sportivo
3. Saper rielaborare i conflitti, trovando soluzioni personali
Contenuti:
• Analisi dei conflitti nello sport giovanile (esemplificazioni e testimonianze)
• La gestione dei conflitti fra i bambini durante i giochi (pratico in palestra)
• Strumenti didattici e strategie metodologiche che favoriscono la gestione dei conflitti (pratico in palestra)
• La gestione del gruppo attraverso il sociogramma di Moreno (esercitazione)
Metodologia:
La giornata sarà condotta sia in termini seminariali (recupero e rielaborazione delle esperienze dei partecipanti) sia attraverso
esercitazioni pratiche
Destinatari:
Allenatori, dirigenti di società sportive, insegnanti, educatori
Visto il carattere teorico-pratico del corso si consiglia di indossare un abbigliamento sportivo (tuta e scarpette da ginnastica)
Numero partecipanti: minimo 12, massimo 25
Sede: San Nicolò (PC), via XXV Aprile, 58 Ass. Sportiva TenNuoto
Orari: 9.30 – 13.00 e 14.30 –18.00
Costo: € 90.00 IVA inclusa, qualora dovuta
E’ possibile inviare al Centro Psicopedagogico per la Pace di Piacenza la richiesta di iscrizione al Seminario collegandosi al sito
internet www.cppp.it/seminari.asp
La conferma di iscrizione vi verrà inviata tramite e-Mail all'indirizzo da voi indicato.