Per mia figlia meno bambole e più piccolo chimico

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Per mia figlia meno bambole e più piccolo chimico
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“Per mia figlia
meno bambole e più
piccolo chimico”
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“Avviciniamo i ragazzi alle
scienze”, dice John Elkann.
“E incoraggiamo le bambine”
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«È vero. Forse c’è un problema di
identificazione, di modelli. Per
troppi anni lo scienziato è sempre
stato il maschio, anche nella versione “scienziato pazzo”. Si vede
che in famiglia le ragazze non
trovano l’incoraggiamento necessario».
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«Sì, fin da bambino. Non a caso
ho fatto la maturità scientifica, a
Parigi, (al liceo Victor Duruy, ndr) e
ingegneria a Torino”».
Gli esperimenti continuano. Una
squadra di chimici dell’università torinese mostra le meraviglie
dell’azoto liquido, freddissimo,
che vaporizza soffici nuvole a
temperatura ambiente e che riesce a trasformare una banana in
un martello. Oceano sgrana gli
occhi.
un po’ di febbre. Ma ci sono tanti altri bambini pronti a
giocare con lui.
Primo esperimento: fare un infuso di tè e vedere che con il
limone si schiarisce, da bruno a giallo, per effetto dell’acidità. Elkann spiega ai giornalisti che oggi “non voglio
parlare di Fiat, di Chrysler e neppure della Juve. Sono qui
perché tra gli obiettivi della Fondazione Agnelli c’è quello
di avvicinare i ragazzi alla scienza”. Insomma, oggi sono
cavoli suoi. Letteralmente. Infatti afferra l’ortaggio rosso,
distribuisce una foglia ad ogni bambino, secondo le istruzioni dei chimici in sala. Al tavolo con lui e il figlio ci sono
Gabriel, Karin, Simona, Chiara e gli altri alunni arrivati
da una scuola di Baceno, in Piemonte. Insieme sminuzzano il cavolo, John Elkann lo versa in una beuta con l’acqua
calda, che subito si colora di blu. Qualche goccia di limone,
e il blu diventa rosa. «Sembra una magia, vero?», dice il
vicepresidente della Fondazione Agnelli. Il colore cambia
con altre sostanze, secondo l’acidità.
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«Sì, femmina. Il nome lo decideremo quando la vedremo».
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«In Italia il 20 per cento dei quindicenni non raggiunge
risultati sufficienti nelle materie scientifiche» continua
John Elkann. «In matematica è scarso addirittura uno su
quattro. E per le ragazze va peggio. I risultati delle femmine alla stessa età sono più negativi del 4 per cento».
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«C’è un problema generale, che riguarda tutti. Bisogna
riuscire ad appassionare i giovanissimi a queste materie,
far capire loro che il mondo ha bisogno anche di inventori,
e che dietro la creatività c’è una preparazione scientifica e
tecnologica».
«No, manca pochissimo... dovrebbe nascere entro metà
febbraio. Andremo al Sant’Anna di Torino (l’ospedale pubblico, ndr), dove sono nati Leone e Oceano».
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«La educheremo allo stesso modo, ma ogni figlio è unico
e va seguito nel suo percorso. In questo caso, sono più importanti le differenze individuali di quelle di genere».
John Elkann prende in braccio il figlio. Lo porta a vedere
le auto d’epoca conservate nel Museo, da poco ristrutturato: «A Oceano piace molto giocare con le automobili...».
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«Le bambine, per esempio: non fatele giocare solo alle
bambole, ma anche al “Piccolo chimico”. In fondo, anche
questo può servire a colmare il gap tra femmine e maschi
nelle materie scientifiche». Il presidente della Fiat John
Elkann sorride rispondendo ad “A” su un tema che sta a
cuore a questo giornale: come non sprecare il talento delle nuove generazioni? Lo fa il 17 gennaio in occasione del
workshop La chimica elementare, al Museo dell’Automobile
di Torino: un incontro con 400 alunni delle elementari
promosso dalla Fondazione Agnelli (di cui Elkann è vicepresidente), da CentroScienza e dall’ufficio regionale
scolastico del Piemonte.
Nella sala sono pronti venti tavoli per i giochi-esperimenti. Su ciascuno, bottiglie di acqua, bustine di tè, aceto,
ammoniaca, confezioni di detersivo e bicarbonato, alambicchi, bicchierini di vetro, limoni, palloncini da gonfiare
e cavoli rossi. La curiosità cresce.
Gioele viene dalla Val Formazza, ha 9 anni e una domanda in testa: «Scusi, ma come fa a creare tutte quelle macchine?». Vuole
chiederlo al presidente
della Fiat che intanto si
sfila la giacca e indossa
una maglietta bianca
da scienziato in erba, e
gli occhialoni protettivi come gli altri ospiti.
Con John Elkann c’è il
figlio Oceano, 4 anni,
intimidito dai flash
ma curiosissimo. Il
fratello Leone, 5 anni
e mezzo, è a casa con
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