Dussmann a Expo Il padiglione tedesco da pulire e vigilare
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Dussmann a Expo Il padiglione tedesco da pulire e vigilare
11 L’ECO DI BERGAMO SABATO 11 LUGLIO 2015 Economia [email protected] www.ecodibergamo.it/economia/section/ Fine settimana in risalita per la Borsa: Ubi più 2,93% Fine settimana in risalita per la Borsa, dopo la tempesta greca. Per Ubi, scesa lunedì e martedì sotto quota 7, rimbalzo ieri del 2,93% a 7,385 Dussmann a Expo Il padiglione tedesco da pulire e vigilare Lo sviluppo. La società di Capriate nella sicurezza con l’acquisizione della Securducale di Parma «Ricavi verso i 400 milioni e altre 700 assunzioni» Il 2014 ha dato parecchie soddisfazioni ma si vuol migliorare e per la fine del 2015 il duplice obiettivo è far lievitare il fatturato a 400 milioni di euro (dai 379 milioni del 2014) e il personale a quota 14 mila addetti (dagli attuali 13.300). Ma quest’anno Dussmann Service - filiale italiana, con quartier generale a Capriate San Gervasio, della multinazionale tedesca attiva nei servizi di facility management, ristorazione collettiva, pulizia e sanificazione - tiene in particolare all’appalto vinto per i servizi di manutenzione, pulizia e sicurezza nel padiglione tedesco a Expo Milano 2015, uno dei più importanti dell’Esposizione, la cui gestione è stata affidata dal governo tedesco a Frankfurter Messe (la Fiera di Francoforte). Non solo perché la Germania è sempre comunque la casa madre del gruppo ma anche perché per la prima volta Dussmann Service ha affiancato ai servizi di pulizia anche quelli relativi alla sicurezza (per un totale di 60 operatori), con l’im- piego degli addetti della società Securducale di Parma di cui come spiega Pietro Auletta, presidente e amministratore delegato della società di Capriate - «alla fine del 2014 abbiamo preso il controllo con il 91% delle quote, dopo che da anni avevamo una partecipazione di minoranza. Per questa società che ora fa parte del gruppo Dussmann il padiglione della Germania all’Expo è fra i primi appalti importanti e dunque una bella occasione per farsi conoscere e apprezzare. Securducale lavora soprattutto per una clientela privata di livello medio alto». Il team del «German Pavillion» ha affidato a Dussmann anche la valutazione dei rischi e l’organizzazione della formazione per tutto il personale del padiglione. Il sistema di comunicazione interna viene assicurato da una rete di walkie talkie professionali forniti da Dussmann. L’imponente architettura del padiglione tedesco con il motto «Campi di Idee» (Fields of Ideas) ricorda i campi e boschi della campagna tedesca: all’interno del padiglione vi sono stand a tema che simboleggiano i contributi della Germania per la produzione alimentare globale e per la crescita sostenibile. Ma fra gli appalti più significativi di Dussmann Service c’è sicuramente anche quello per i treni Fs Frecciarossa. «È un contratto che prevedeva tre anni più altri possibili tre anni, continua Auletta - a metà 2016 scade il primo triennio e quindi il cliente deciderà se prorogare per un altro triennio. Tra l’altro, da un mese abbiamo iniziato ad operare sul Frecciarossa 1000 che ha allestimenti interni e materiali di qualità superiore, il che comporta una cura maggiore nella pulizia». Oltre alle ferrovie, vi sono poi gli appalti con il ministero della Difesa e, in campo sanitario, con gli ospedali «Papa Giovanni» di Bergamo e «Alessandro Manzoni» di Lecco (compresi gli ospedali di Merate e Bellagio). Ancora in attesa di aggiudicazione (prevista in settembreottobre) è invece quella che Auletta definisce «una gara di assoluto rilievo» per Dussmann Service: si tratta della partecipazione a 11 dei 18 lotti complessivi della gara «Fm 4» della Consip (centrale acquisti della Pubblica amministrazione) in associazione temporanea d’imprese con la francese Siram, per la pulizia e la manutenzioni di svariati edifici pubblici. «La gara è a lotti, attorno ai 20-30 milioni ciascuno, e si va a lavorare dove si vince, può essere la Lombardia come la Sicilia. L’appalto è importante perché rappresenta l’ingresso in un segmento di mercato nuovo», conclude Auletta. Mazzucchelli, il sindaco scrive ad azienda e politici comunale nel constatare il dramma di tanti dipendenti». All’Inps di Roma e di Bergamo: «Ai dipendenti non sono stati pagati gli stipendi di maggio, giugno e la quattordicesima». A Provincia e Confindustria Bergamo: «Chiedo un confronto con tutte le realtà utili a trovare soluzioni». E ancora a tutti i politici bergamaschi: Calderoli, Consiglio, Stucchi, Bombassei, Carnevali, Fontana, Guerini, Invernizzi, Locatelli, Misiani, Sanga, Sorte, Terzi, Anelli, Bruni, Capelli, Magoni, Saita, Scandella, Violi. Al quarto piano di Piazza Alebardi il sindaco scuote il capo: «Da parte della società non ho ricevuto alcun riscontro né disponibilità a un incontro». 1 L’azienda partecipa con Siram a un grosso appalto per la pulizia degli edifici pubblici «Farò tutto il possibile nelle mie facoltà per cercare soluzioni». Così aveva detto il sindaco di Seriate, Cristian Vezzoli, a proposito della crisi della Grafiche Mazzucchelli, che ha chiesto il concordato in bianco, è ferma da metà giugno e conta un centinaio di lavoratori in Cassa integrazione straordinaria. Dopo la mozione votata all’unanimità in consiglio comunale, Vezzoli ha preso carta e penna e ha scritto a diversi interlocutori. All’azienda: «Non nascondo il dispiacere provato in consiglio nQx4Xy1pd+HOiplOKw49HbV84FHYB7W0NDGHkuPPkoE= Mazzucchelli: sindaco in campo P. S. Emanuele Casali Al padiglione della Germania a Expo Milano Dussmann Service si è aggiudicata i servizi di pulizia e sicurezza La filiale aperta nel 1969 L’Italia è il secondo mercato del gruppo dopo, la minuscola ditta si è trasformata in un colosso da 1,7 miliardi di euro di fatturato che impiega quasi 70 mila persone in 20 Paesi del mondo. Nel 2013, l’anno del cinquantenario, il gruppo, che dal 1997 ha sede a Berlino, festeggia gli eccellenti risultati raggiunti ma piange anche la scomparsa del fondatore, mancato all’età di 75 anni. Quella italiana, dapprima con sede a Bergamo e quindi a Ca- priate San Gervasio, è stata, nel 1969, la seconda filiale estera Dussmann dopo l’Austria. E oggi come sottolinea con orgoglio il presidente e a.d. Pietro Auletta «è la seconda società del gruppo per importanza dopo la casa madre tedesca». In patria Dussmann ha un fatturato di 500 milioni di euro, mentre la filiale italiana viaggia verso i 400. Nella sede di Capriate, recentemente ampliata, operano 150 persone. Sciopero Ikea, solidarietà da Fisascat-Cisl Bergamo di oggi è la prima protesta nazionale dei 21 negozi italiani del colosso svedese. Ikea, che in tutto il Paese occupa circa 6 mila persone, in serata ha diffuso una nota per assicurare che oggi i punti vendita apriranno regolarmente e per spiegare che l’azienda «vuole giungere alla stipula di un contratto innovativo e sostenibile, ma l’Italia del 2015 non è più quella del 2000 quando vide la luce l’attuale integrativo». Citerio appoggia senza riserve l’agitazione promossa da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs. I lavoratori, dice la nota bergamasca, «non si piegano ai tagli lineari su maggiorazioni per lavoro domenicale e festivo e sulla trasformazione del premio aziendale fisso in variabile». È nel 1963 che Peter Dussmann fonda a Monaco di Baviera una piccola società di servizi di pulizia. Più di mezzo secolo L’appello di Citerio «I bergamaschi rispettino la protesta». Il colosso svedese assicura: i punti vendita oggi apriranno regolarmente Solidarietà dalla Fisascat-Cisl di Bergamo allo sciopero dei lavoratori Ikea, proclamato per oggi, sul contratto integrativo. Il segretario provinciale Alberto Citerio, con una nota diffusa ieri, ha rivolto infatti un appello ai consumatori bergamaschi: «Nel weekend i negozi Ikea di Roncadelle e Carugate, diventano meta di molti bergamaschi. A loro chiediamo di rispettare lo sciopero dei lavoratori per protestare contro le inaccettabili proposte avanzate al tavolo per la definizione del nuovo integrativo aziendale. Sono in gioco i diritti sul lavoro di uomini e donne, poco rispettati dal colosso dei mobili svedese». La mobilitazione contro la disdetta del contratto integrativo aziendale va avanti dal mese scorso e in diversi punti vendita si sono già svolti scioperi. Quella