Piano di concimazione

Transcript

Piano di concimazione
Piano di concimazione copia admin
-----------------------------PIANO DI CONCIMAZIONE ----------------“La fertilità di un terreno rappresenta la capacità che ha il suolo di produrre, per far ciò deve
fornire alle piante gli elementi nutritivi essenziali per la crescita”.
gli interventi razionali di concimazione mirano sia a soddisfare i fabbisogni nutritivi della
coltura che a mantenere o ripristinare la fertilità di base del terreno. Il tecnico può oggi disporre di molte conoscenze per calcolare valide formule di concimazioni.
1. Valutazione dei dati analitici
Punto di partenza è l’analisi fisico-chimica del terreno, si tratta di una valutazione oggettiva
che ci dà indicazioni sullo stato di salute del terreno. Grazie alla lettura dell’analisi possiamo
conoscere il grado di fertilità fisica e chimica del suolo in esame.
IL CAMPIONAMENTO DEL SUOLO
Per una corretta analisi del suolo è fondamentale eseguire bene il campionamento.
Il campione infatti deve rappresentare l’appezzamento a cui si riferisce. Pertanto ci sono
regole fondamentali da
seguire:
-procurarsi una sonda campionatrice in grado prelevare carote di terreno del diametro di 4-6
cm
-l’appezzamento da cui si preleva deve essere uniforme per colore, aspetto e coltura
-il carotaggio deve essere eseguito in almeno 15 punti per ettaro seguendo un
andamento a croce o a zig-zag e escludendo le zone anomale (affossamenti, zone in
vicinanza dei fossi ecc…).
Un campione dovrebbe rappresentare al massimo un appezzamento di 2 Ha, per superfici
superiori si consiglia di eseguire almeno 6 prelievi per ettaro.
-La profondità di prelievo deve essere di 25-40 cm, per le colture arboree si può scendere
anche a 40-50 cm
-Una volta raccolte le carote di terreno (campioni elementari) devono essere accuratamente
mescolate, e un campione di circa 2 kg verrà consegnato al laboratorio
-Il campione va posto in un sacchetto pulito, onde evitare contaminazioni.
Analisi fisico-meccanica
Si basa sull’analisi granulometrica del terreno cioè della TESSITURA valutando il terreno in
base alla % in peso delle particelle solide del terreno classificate in base al loro diametro.
Scheletro > 2.0 mm
Sabbia da 2.0 a 0.02 mm
Limo da 0.02 a 0.002 mm
Argilla < 0.002 mm
Il suolo viene classificato con il triangolo della tessitura in base alla percentuale di frazioni
granulometriche risultanti dall’ analisi.
Esempio: dall’analisi granulometrica di un terreno risulta il 28% di argilla, il 52% di sabbia ed il
20% di limo. Dal 28% di argilla si traccia una parallela alla base del triangolo e dal 20% di
limo una parallela al lato dell’argilla: il punto di incontro permette di classificare il terreno
come argilloso-sabbioso. Ci si può chiedere come mai è sufficiente una ridotta quantità di
argilla per classificare questo terreno come argilloso, mentre occorrerebbe almeno il 70-80%
di sabbia per poterlo definire sabbioso. Tutto dipende dalla superficie specifica o massica
delle particelle di suolo (superficie per unità di volume o di massa). Cioè la superficie
esterna di tutte le particelle contenute in 1 centimetro cubo o in 1 grammo di terreno (cm2 cm3 oppure cm2 g-1).
L’importanza della superficie specifica deriva dal fatto che molte proprietà fisico-chimiche del
terreno dipendono da essa; ad esempio la capacità del terreno di trattenere gli elementi
nutritivi, la sua capacità di ritenzione idrica o il rapporto aria/acqua.
Quanto più piccole sono le dimensioni delle particelle di terreno, tanto maggiore sarà la
superficie per unità di massa o di volume di suolo.
Grazie alla sua grande superficie specifica l’argilla rappresenta la parte più attiva dei
costituenti minerali del terreno.
Limo
Argilla
sabbia
a. Analisi chimica
Si basa sulla determinazione delle principali caratteristiche chimiche che maggiormente influenzano la
fertilità del suolo quali:







PH
% di sostanza organica
Azoto totale % N
P2O5 assimilabile ppm (parti per milione)
K2O scambiabile ppm
Calcare attivo %
CSC (capacità di scambio cationico) meq/100 g di terreno.



_ Macroelementi assimilabili
_ Microelementi assimilabili
_ Conducibilità elettrica
Determinazione del pH
L’analisi del pH ha lo scopo di determinare l’acidità del terreno, che corrisponde alla quantità di ioni
H+ presenti nella soluzione circolante
Il terreno in base alla misurazione dell’acidità può essere così classificato:
VALORE GIUDIZIO in base al PH
0-5.5 Molto acido
5.5-6.1 Acido
6.1-6.8 Subacido
6.8-7.3 Neutro
7.3-8.0 Subalcalino
8.0-8.6 Alcalino
>8.6 Molto alcalino
.
Al variare del pH varia la disponibilità degli elementi nutritivi del suolo e le specie agrarie possono
essere:
acidofile (prediligono suoli acidi), basofile (prediligono suoli alcalini) o neutrofile (prediligono suoli
neutri).
Determinazione del calcare totale
L’analisi del calcare totale ha lo scopo di determinare la quantità di tutti i carbonati presenti nel
terreno,il risultato viene espresso come carbonato di calcio.
I materiali calcarei, se presenti in eccesso, innalzano il PH del suolo e inibiscono l’assorbimento del
ferro e del fosforo rendendoli insolubili. Se presenti in giusta quantità sono costituenti importanti
del terreno perché:
-forniscono calcio e magnesio
-neutralizzano l’acidità
-gli ioni calcio hanno un ruolo importante nel mantenimento
della struttura del terreno
Determinazione della sostanza organica
L’ analisi della sostanza organica ha lo scopo di determinare la frazione organica del suolo di origine
animale e vegetale
.
VALORE (Sostanza organica %) GIUDIZIO
< 1,5% Scarsa
1.5-2 % Sufficiente
2- 3 % mediamente dotati
3-10 % ricchi
>10% terreni umiferi
La sostanza organica del suolo è un componente molto importante ha infatti funzioni sia nutritive che
strutturali.
-aumenta la capacità di scambio cationico favorendo l’assorbimento di cationi e anioni
- migliora la struttura
-Favorisce l’attività microbica
Il rapporto C/N:
E’ il rapporto carbonio organico/azoto organico, aiuta a capire lo stato di fertilità di un terreno e la
qualità della sostanza organica
VALORE GIUDIZIO
0-9 Basso
9-11 Medio
>11 Elevato
Si considera ottimale un valore C/N uguale a 10. Se il valore è inferiore a 9 significa che nel terreno vi
è una rapida mineralizzazione della sostanza organica con impoverimento della stessa
Determinazione dei principali macronutrienti
azoto totale N
L’ analisi dell’azoto totale consente la determinazione delle frazioni di azoto organiche e ammoniacali
presenti nel suolo. l’analisi è fondamentale per evitare inutili sprechi che danneggiano non solo
l’economia aziendale ma anche l’ambiente
fosforo assimilabile
Lo scopo dell’analisi del fosforo assimilabile è quello di determinare la quantità di fosforo utilizzabile
dalle colture
Il suo assorbimento è dipendente dal pH del suolo: a pH elevati infatti il fosforo forma fosfato
bicalcico e tricalcico, non assimilabili dalle piante.
In Italia, mediamente, i terreni hanno una buona dotazione di fosforo,.
Determinazione del potassio scambiabile K2O
L’ analisi del potassio scambiabile ha lo scopo di quantificare il potassio disponibile per le piante,.
L’interpretazione agronomica del risultato analitico deve tenere conto anche della tessitura e della
capacità di scambio cationico del suolo, il potassio infatti si trova nel terreno essenzialmente nella
forma minerale, legato alle argille. I terreni poveri di sostanza organica, quelli sabbiosi e con CSC
scarsa sono spesso scarsamente dotati di questo elemento.
I terreni della Sardegna sono ricchi di potassio
Determinazione dei macroelementi secondari assimilabili
(Mg, Ca, Na):
Tale determinazione ha lo scopo di quantificare la presenza
delle basi di scambio magnesio, calcio e sodio
disponibili nel terreno.
50-101 Scarso
Il Sodio:
VALORE (Na ppm) GIUDIZIO
0-100 Basso
100-200 Medio
200-300 Elevato
>300 Eccessivo
Il Sodio è un elemento importante, ma in piccole quantità.
Dosi elevate di sodio provocano tossicità e ostacolano lo
sviluppo vegeto-riproduttivo.
VALORE (GIUDIZIO
0-4 Scarso
2.Valutazione della fertilità di base del terreno
I dati sui singoli elementi nutritivi vengono rapportati ad un intervallo standard di fertilità (compreso
fra un livello minimo e un livello massimo di fertilità), entro i quali il terreno è considerato fertile per
quel particolare elemento. Al centro di questo intervallo si ha il livello ottimale di fertilità. Questo
grado di fertilità, riferito ad ogni singolo elemento nutritivo, rappresenta la quantità dell’elemento in
questione sufficiente a soddisfare le esigenze nutritive dei microrganismi del suolo.
TAB. 1 Dotazione di base dei livelli di fertilità
elemento Unità di misura
N totale
P2O5
K2O
CaO
Livelli di fertilità
%
ppm
Minima
0.1
50
ppm
ppm
25
120
3500
Forme assorbite
massima
dalle piante
0,2
NO3NH4+
100 H2PO4- HPO4-50
240
7000
PO4--K+
Ca++
3.Determinazione della quota di reintegrazione della fertilità Q1
Tale quota viene espressa in Kg per ettaro di ciascun elemento nutritivo da apportare
qualora la fertilità del terreno in esame si discosti da quella considerata ottimale.
Si possono verificare tre situazioni diverse:
1) Elemento scarsamente presente
l’elemento è presente al di sotto del livello minimo di fertilità. In tal caso si calcolano la
quantità di nutriente che manca per raggiungere il livello minimo di fertilità.
(+ Q1) BISOGNA REINTEGRARE
Es.
2) Elemento sufficientemente presente
Quando l’elemento è compreso all’interno dell’intervallo standard di fertilità.
(Q1= 0) NON BISOGNA REINTEGRARE
3) Elemento abbondantemente presente
Quando l’elemento è presente al di sopra del livello massimo di fertilità. In questo caso
si ha nel terreno un residuo di fertilità, di cui si terrà conto al momento della
concimazione decurtando la quota di concime da somministrare
(-Q1) BISOGNA DECURTARE
4. determinazione della quota di asportazione Q2
E’ la quota pari alle perdite complessive subite dal terreno per ciascun elemento
nutritivo. Tali perdite, il cui valore viene calcolato in base alle produzioni medie della
coltura in esame, sono costituite dalla somma di due parametri (Q2a e Q2b)
QUOTA DI ASPORTAZIONE
Q2 = ( Q2a + Q2b)
Q2a = perdite per percolazione e dilavamento (azoto nitrico)
Q2b = perdite dovute alla nutrizione delle piante calcolate per ogni coltura in base
alle produzioni medie. Sulla base delle analisi fogliare si riesce a stabilire in modo
abbastanza attendibile i consumi medi per ciascuna coltura.
Se la produzione reale si discosta da quella media, il valore medio viene corretto
moltiplicandolo per un coefficiente K ottenuto facendo il rapporto fra produzione reale
PR e produzione media di riferimento PM
K = PR / PM
5.determinazione dei fabbisogni nutritivi totali
La somma algebrica delle due quote Q1 + Q2 rappresenta i fabbisogni totali di
elementi nutritivi da apportare al terreno per ripristinare la fertilità e per soddisfare le
esigenze nutrizionali della coltura.
6. scelta e quantità dei concimi
Dipende dal giudizio agronomico del terreno e quindi dalle analisi.
Se il terreno ha un PH attorno alla neutralità non ci sono limitazioni alla scelta dei
concimi , se il PH è eccessivamente acido o alcalino si possono scegliere concimi a
reazione opposta
Tenendo conto di quanto detto e analizzando le tabelle della fertilità (Tabella A) e quella dei
rapporti di concimazione (Tabella B), vediamo quale è la quantità di N-P-K da distribuire su
due colture prese a riferimento: il frumento e il mais.
Tabella A – Quantità di N-P-K da distribuire su frumento e mais
Tabella B – Rapporto di concimazione
Unità fertilizzanti per il mais
Il mais o granturco appartiene alla famiglia delle graminacee è pianta di origine tropicale, tipicamente macroterma. Pianta coltivata soprattutto per la produzione di granella e insilato di
mais per l’ alimentazione dei ruminanti, è stata sempre considerata ottima pianta miglioratrice
(coltura da rinnovo) e quindi preceduta e seguita da una sfruttante (es. frumento). Attualmente, però, nelle aziende irrigue c’è sempre più spesso la tendenza a coltivare il mais in successione a se stesso. In genere non si notano fenomeni di “stanchezza”, tuttavia infezioni di malerbe resistenti ai diserbanti possono intensificarsi fino al punto di costringere a tornare all’avvicendamento.
I criteri che si eseguiranno per il mais per il calcolo delle unità fertilizzanti, partiranno
dall’analisi del terreno.
1. Analisi del terreno
Sabbia 50%
Limo 10%
terreno argilloso
Argilla 30%
Sostanza organica 2%
Azoto totale 0,15%
P2O5 48 ppm
K2O 250 ppm
PH
8,2
sufficiente
sufficiente
povero
ricco
alcalino
Giudizio agronomico
Si tratta di un terreno di natura argillosa con PH alcalino; sufficientemente dotato di
sostanza organica e di azoto totale; un po’povero di P2O5 (a causa del pH elevato).
Ben dotato di K2O.
per calcolare la quantità di elementi nutritivi da somministrare dobbiamo prima sapere
quanti nutrienti sono presenti in un ettaro di terreno espressi in Kg, per far questo
bisogna essere a conoscenza dei seguenti dati:
 profondità media del terreno 30 cm
 densità apparente 1200 Kg /mc (perché di natura argillosa)
si procede ora al calcolo del volume di un Ha (10.000 mq) di terreno.
Volume = superficie x profondità
Volume= 10000 mq x 0,3 m = 3000 mc
Calcolo della massa in Kg del volume di suolo calcolato
Massa= volume x densità apparente
Massa= 3000 mc x 1200 kg/mc= 3.600.000 kg
Calcolo dotazione di N totale in Kg per Ha
Dalle analisi del terreno azoto totale = 0,15 %
N totale in Kg = (0,15 x 3.600.000) / 100 = 5400 Kg di azoto per ettaro
Calcolo dotazione di P2O5 disponibile espresso in Kg per Ha
Dalle analisi del terreno P2O5= 48 ppm
1ppm di P2O5 su 3.600.000 Kg/Ha di terreno corrisponde a 3,6 Kg/Ha di P2O5
48 ppm P2O5 x 3,6 Kg/Ha = 127,8 Kg /Ha
127,8 Kg /Ha di P2O5 è la dotazione base del terreno in fosforo
Tale valore è insufficiente bisogna reintegrare con almeno i 2 ppm di P2O5 mancanti alla
fertilità di base per raggiungere il livello minimo di fertilità pari a 50 ppm. Si calcolano i due
ppm mancanti in termini di Kg/Ha
(3,6 Kg/Ha x2 ppm) = 7,2 Kg /Ha di P2O5
7,2 Kg /Ha di P2O5 rappresentano la quota di reintefrazione del fosforo da considerare in
aggiunta al momento della concimazione
Calcolo dotazione di K2O disponibile espresso in Kg per Ha
Dalle analisi del terreno K2O= 250 ppm
250 ppm K2O x 3,6 Kg/Ha = 900 Kg /Ha di K2O
Non sono necessarie concimazioni di arricchimento e reintegrazioni, ma vi è un eccesso di
potassio di cui si terrà conto al momento della somministrazione dei concimi.
La seconda fase consiste nel determinare le asportazioni (Q2)
Consideriamo ora le asportazioni unitarie (riferite cioè ad una unità di prodotto. Si considera
come unità di prodotto il quintale).
Tab. 2 asportazioni unitarie del mais
prodotto N Kg/q P2O5 Kg/q K2O Kg/q
Granella
1,5
0,7
0,48
Paglia
0,64
0,36
2
totali
2,14
1,06
2,48
Calcoliamo ora le esigenze nutrizionali per 1 ha di mais
produzioni prevista di granella 100 q/Ha
N
P2O5
K2O
100 q/Ha x 2,14 Kg/q = 214 Kg/ha
100 q/Ha x 1,06 Kg/q = 106 Kg/ha
100 q/Ha x 2,48 Kg/q = 248 Kg/ha
Le asportazioni medie del mais, ossia i consumi per ogni q di granella prodotta sono:
N = 2,14 kg
P = 1. 06 kg
K = 2.48 kg
Pertanto se la coltura di mais dovesse produrre di 110 q di granella per ha utilizzerà:
N = 235 kg P = 117 kg K = 273 kg
Commisurare gli apporti degli elementi nutritivi ai reali fabbisogni della coltura evita d’incorrere in sovra-dosaggi che, oltre a costituire un costo inutile per l’agricoltore, potrebbero provocare inquinamento ambientale, o in sotto-dosaggi che porterebbero a produzioni ridotte e di
scarsa qualità e, nel tempo, potrebbero diminuire la fertilità del terreno.
Dall'unità fertilizzante al concime
Una volta stabilita la quantità di elemento nutritivo da somministrare, si risale alla dose di
concime attraverso il titolo applicando la seguente formula
dove
è la dose di concime,
la dose in unità fertilizzante (N, P2O5 o K2O)
corrispondente al fabbisogno unitario in Kg /ha , il titolo del concime scelto.
Ad esempio, se si devono somministrare 80 kg/ha di azoto su 8 ettari di terreno impiegando il
nitrato ammonico (titolo 26% in N), la quantità di concime da distribuire sarà pari a
26:100=80:x
X= (100 x 80) / 26 = 307,69 Kg/ha
307,69 Kg/ha x 8 ha = 2461,52 Kg