"Un`occasione aperta di confronto" di Enrico Crispolti
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"Un`occasione aperta di confronto" di Enrico Crispolti
Un’occasione aperta di confronto In una condizione di sottrazione sempre più estesamente invasiva degli spazi di confronto (in una sorta di implicita censura verso la diversità possibile dal conclamato, di gestione lobbistica o di ricaduta supinamente accettata), come quella che con disagio vivono attualmente gli esponenti avvertiti della ricerca artistica, una raccolta di opere d’arte contemporanea (a cominciare da realizzate dagli stessi accademici sanluchiani) quale quella, per iniziativa del suo Presidente, l’amico Nicola Carrino, in questi ultimi anni opportunamente promossa dall’Accademia Nazionale di San Luca, in qualche misura certamente rappresenta un’apertura a possibilità di confronto, anche inaspettate, quantomeno inusuali. Confronto che è naturalmente fra posizioni diverse di ricerca, anche alternative, ma è anche di rappresentatività transgenerazionale del contemporaneo, che nella sua consistenza storica ha ormai ad evidenza uno spessore di più di un secolo. Il confronto infatti è interno alla caratterizzazione temporale della raccolta, che, pur muovendo in qualche caso dagli anni Cinquanta, si concentra in realtà (e di qui il margine della sua attualità dialettica) nei decenni a cavallo dei due secoli, fra anni Ottanta/Novanta del trascorso e primo decennio del nuovo. Ma come tale, a sua volta (e ne è certamente stata la molla progettuale), la raccolta si pone in un possibile lato confronto con opere sia della prima metà e oltre del XX secolo, sia del passato più fervido, postrinascimentale, entrando dunque, direi di diritto – ma con un patrimonio di cultura plastico-visiva del tutto proprio – in una consistenza patrimoniale molto significativa quale quella di cui l’Accademia Nazionale di San Luca è tradizionalmente proprietaria storica. Che cosa vuol dire confronto? In questo caso, certamente, una rivendicazione della dignità del presente rispetto a quella, scontata, di un glorioso passato. Ma anche, a più breve riscontro, vuol dire complessivamente confronto a verifica di una diversa identità di gamma problematica dell’operatività artistica degli ultimi decenni rispetto a quella certo della prima metà ma anche a quella di parte della seconda metà del XX secolo. Una possibilità di confronto prospettico, dunque, che è quanto, direi, motiva la ricchezza d’attualità di questa raccolta appunto sostanzialmente attinente il presente. Ma anche e soprattutto, entro questa, una possibilità di confronto appunto fra posizioni diverse di ricerca, che proprio nella sede accademica possono essere invocate a dibattito di varietà propositive d’identità immaginativa. Ed è forse l’aspetto di maggiore rilevanza che motiva il raggiunto assai positivo risultato di aver costituito per l’Accademia anche un avvìo di raccolta appunto dell’attualità, del presente della ricerca artistica. In questi termini infatti, se il confronto comporta sempre comunque un chiarimento, un arricchimento, una possibile crescita, più che mai lo comporta nella fattispecie d’un confronto ravvicinato, entro un ambito culturale specifico (nazionale), quanto entro ambiti di tendenza condivisi, quanto entro concomitanze generazionali di interessi. Dal confronto fra diversità può scattare una scintilla d’innovazione. Viviamo in un tempo che è tipicamente quello della globalizzazione, fenomeno planetario certamente inevitabile e irresistibile ma che certamente, affinché non riesca letale per ogni individua e diversa singola creatività operativa, occorre sia governato, diretto. La globalizzazione infatti risulta del tutto proficua proprio soltanto se permette non un riscontro fra ormai devitalizzati omogeneizzati ma offre la possibilità di un confronto fra diversi, non soltanto come personalità, ma come posizioni, come culture, come radici dialetticamente stimolanti. Il taglio di questa avviata raccolta sanluchiana del contemporaneo come tale in qualche misura concorre ad aprire a una prospettiva di questo genere e dunque va incoraggiato anche ulteriormente ai risultati d’impostazione già ottenuti. Va insomma incrementato. È un importante traguardo non finale ma “volante”, un passaggio in corso, in divenire verso l’avvenire. Segna in certo modo una svolta: quella che immette appunto nel presente. Ma offerto dunque non univocamente quanto come ventaglio di proposizioni diverse. Esperienza possibile estremamente utile, perché il confronto risulta sempre in qualche modo essere possibilità ulteriore di conoscenza, di crescita reciproca, offrendo occasioni ulteriori di formazione, di arricchimento d’esperienza. ENRICO CRISPOLTI