La mano Organo di informazione e di esecuzione La mano non è

Transcript

La mano Organo di informazione e di esecuzione La mano non è
La mano Organo di informazione e di esecuzione
La mano non è semplicemente un segmento di un
arto ma un vero organo che presiede a innumerevoli
funzioni . Tra questa molteplicità funzionali le più
importanti sono quelle sensoriali nell’atto del toccare e
funzionale nella presa. La scrittura è il frutto di un
comportamento motorio il quale è conseguenza di un atto
decisionale a monte del quale sta il momento ideativo che è in
relazione con la percezione, sulla base della quale decidiamo il
contenuto di quello che sarà scritto.
Il gesto grafico è composto di movimenti complessi che
richiedono una altrettanta complessità a livello cerebrale
Tutti i movimenti volontari fanno capo,dal punto di vista motorio,
a quella parte della corteccia cerebrale, che è stata denominata
“area 4” da Brodmann. Quest’area detta anche area primaria,è
situata sulla circonvoluzione cerebrale precentrale del lobo
frontale sinistro e da qui partono gli stimoli che attraverso i
fasci piramidali giungono al lato destro del corpo fra cui la mano
destra nei destrimani.
L’area 4 controlla tutti i movimenti volontari tra cui quelli fini,
quali quelli dei muscoli facciali e della muscolatura flessoria
distale dell’estremità.
1
L’homunculus
rappresenta una
mappa
invertita(l’alto
per il basso e la
sinistra per la destra) di tutto il corpo.
Le zone relative alla mano,alla lingua
e alla laringe sono assai estese e ciò
in relazione alla complessità dei
corrispondenti comportamenti,quali
la fonazione e tutti i movimenti della
mano
Se l’area 4 è quella più importante
relativamente ai movimenti volontari in generale e in particolare
ai movimenti fini,tra i quali il comportamento scrittorio, su
questi ultimi incide pure l’area 6 della area promotrice, la quale
è filogeneticamente la più antica e coordina principalmente
movimenti automatici.
2
L’area promotrice è nel centro corticale
extrapiramidale
ed
ha
connessioni
subcorticali con le componenti dei nuclei
della base, che, unitamente al cervelletto,
influenzano l’attività motoria. Ma la mano ha altre numerose
funzioni che giocano un
ruolo
essenziale
nostra
vita
relazione:una
espressiva
gesto,
nella
la
di
funzione
mediante il
gestualità
è
un’arte espressiva, altra
funzione
di
grande
importanza è quella alimentare, portando il cibo alla bocca,c’è poi
una funzione emotiva e sessuale che avviene con il contatto, ad
esempio la semplice carezza. Passiamo anche alla funzione di
difesa, che avviene automaticamente nella retrazione della mano
da ciò che può nuocere,alla funzione di attacco di aggressione,
con mano a pugno chiuso o a colpo di mano a taglio con
percussione sul lato ulnare. Ha una funzione igienica sul corpo.
Infine non meno importante è la sua funzione termoregolatrice.
La mano può essere considerata a pieno titolo un organo di
informazione. Il chirurgo spesso tende a considerare solo la
componente funzionale motoria della mano, che poi è quello che
gli si richiede di ripristinare. E’ impossibile dissociare dalla mano
la funzione sensitiva da quella motoria . E’ una associazione
3
indissolubile che fa della mano un organo privilegiato di
informazione e di esecuzione . Ma ciò conferisce a questo organo
complesso un eccezionale valore sensoriale non è solamente la
presenza di innumerevoli corpuscoli sensitivi sulla sua superficie
cutanea, ma è la sua possibilità di aumentare la sua capacità di
informazione grazie alla sua cinetica che permette una funzione
esplorativa grazie alle manovre palpatorie e alla capacità di
manipolazione a lei connesse.
In questo modo la mano non è una semplice appendice dell’arto
superiore ma un ORGANO DI SENSO , e lo è anche con una
efficacia tutta particolare. Mentre i restanti organi di senso
sono tutti fissi al corpo,la mano al contrario si sposta verso
l’oggetto che vuole esplorare . Partecipa inoltre all’educazione
della vista, nella valutazione del rilievo.
Esistono, varie forme di sensibilità , le quali sono state oggetto
di numerosi sistemi di classificazione. Dopo una considerazione
topografica, la natura degli stimoli segue una gerarchia che va
dall’analisi protopatica alla complessa epicritica.
4
Nella comune pratica neurologica si continua a classificare la
sensibilità da un punto di vista strettamente topografico, in
sensibilità superficiale e profonda.
Cosa
significa?
:la
sensibilità
superficiale
informa
degli
avvenimenti fisici esterni che stimolano i recettori sensitivi
della pelle, essa può essere o grossolana definita protopatica o
fine
e discriminativa detta epicritica. Mentre la sensibilità
profonda come tale dà informazione sulla posizione dello
scheletro e dei suoi muscoli. Le sensibilità superficiali e
profonde hanno vie di conduzione proprie verso i centri nervosi
che elaborano le informazioni a diverso livello. Esistono a livello
anatomico, vie motorie e vie sensitive le quali possiedono vari
relais:
- A livello del midollo
- A livello del cervelletto e della regione sottocorticale
- A livello della zona corticale, permettendo così vari circuiti
anatomici midollari, sottocorticali e corticali.
Se la sensibilità risulta assente o insufficiente è necessario il
controllo oculare. La conoscenza attraverso il tatto o
“ stereoagnosia” esige la partecipazione corticale.
IL Tatto e il toccare
Sono completamente diversi, mentre il tatto è un’operazione
passiva il toccare è un movimento volontario. In pratica l’unico
vero organo deputato al toccare è la mano, Jean Brun disse che
5
così è in quanto:”la mano, esplora o palpa e conferisce così al
toccare quella attività che le dona la sua vera vocazione …”
Ogni atto di investigazione sensoriale , non può prescindere dalla
motricità e il riconoscimento di una superficie mediante l’atto
del toccare , con le dita non basta per fornire informazioni
globali , ad esempio sul peso, sul volume le
dimensione sui tre piani dello spazio di un
oggetto in esame. La palpazione e manipolazione
permettono quei supplementi di informazione e
permettono
una
stereometrica.
La mano sensoriale procede
per
numerose
vera
tappe
conoscenza
nell’esplorazione
dell’oggetto:
- Il contatto
- Il toccare con le dita
- La palpazione con la mano
Il toccare e palpare portano alla congiunzione e ci permettono
ad arrivare a ciò che si dice gnosia di un oggetto. Questa
informazione tattile ci fornisce la terza dimensione. La
stereoagnosia è un termine cognato per primo da Hoffmann nel
1884, e sta a significare la conoscenza della forma geometrica
degli oggetti. Tale capacità può essere svolta anche da altri
parti del corpo, ma con grande variabilità locale. Nel 1935
scrisse J. Delay :” il riconoscimento della forma , così
importante per la stereoagnosia dipende dalle percezioni
6
spaziali. Il riconoscimento tridimensionale esige che ci sia un
dispositivo anatomico segmentario che realizzi alla perfezione il
movimento di opposizione che si ottiene con pollice e indice e ciò
può essere svolto solamente dalla mano. Senza opposizione
segmentaria , l’apprezzamento del volume e dello spessore è
impossibile. L’esercizio è fondamentale , per coloro i quali sono
stati colpiti dalla emiplegia cerebrale infantile, quindi mani che
non hanno avuto alcun esercizio, hanno una stereoagnosia nulla.
Al
contrario
i
non
vedenti
hanno
una
stereoagnosia
ipersviluppata.” La stereognosia si sviluppa con l’esercizio che
porta ad un aumento di conoscenza, e questo è un concetto molto
utile nella riabilitazione dei soggetti che hanno subito un danno
nervoso e poi sono stati operati per ripararlo. La rieducazione
sensoriale è di importanza fondamentale per l’organo mano.
Il riconoscimento tattile è distinguibile in due processi, la
percezione simbolica, immediata che non si ferma sul dettaglio, e
la percezione analitica che abitualmente interviene per dare dei
dati supplementari alla percezione simbolica, quindi quei dati
analitici che sono utili per l’elaborazione del dettaglio. Le nostre
mani collaborano con gli altri organi di senso e, particolarmente,
con gli occhi. Le mani ci servono per completare con il tatto e
con la presa la percezione delle impressioni.
LA MANO ORGANO D’ ESECUZIONE
Nell’uomo con la perdita della funzione locomotoria, la mano ha
assunto
un
ruolo
polivalente,
le
possibilità
virtuali
sono
7
molteplici. E’ diventato un organo in grado di raccogliere e
porgere, contribuire all’alimentazione , che presta giuramento ,
che batte il tempo, che legge per il cieco, che parla per il muto,
che si tende verso l’amico, che si spinge verso l’avversario, che
diventa martello, pinza e alfabeto .
La mano è molto di più di uno strumento corporeo, tanto è
perfezionata. La mano è lo strumento naturale la cui attività ha
realizzato lo strumento artificiale . Contrariamente all’animale
dove la mano ha un comportamento codificato, l’uomo ha “la
libertà delle sue mani libere” ha lo strumento a cui è delegata ,
l’ esecuzione di un programma di azione previsto.
La presa e la prensione
Di prese se ne possono identificare quattro gruppi:
- Pinza
- Avviluppamento
- Sostegno
- Adesione
Abitualmente mentre l’animale ne possiede solo uno di questi
sistemi l’uomo, grazie alla polivalenza funzionale della mano, può
riprodurre tutti i tipi di presa, le pinze dalla semplice pinza bi
digitale laterale, sino alla presa in opposizione pollice digitale.
L ’ avviluppamento si ottiene in seguito al semplice aggancio delle
dita fino alla stretta.
8
L’uomo possiede un controllo caratteristico della mano che è il
toccare per eseguire una prensione. Avendo diversi sistemi di
prensione a disposizione l’uomo deve adattare le caratteristiche
della presa non solo all’oggetto, ma anche alle condizioni della
presa. Prendere non è semplicemente afferrare, la prensione è
un gesto intenzionale, implica la coscienza di utilizzo ed è in
questo che la prensione è diversa dalla presa. La prensione è
l’insieme delle funzioni poste in gioco nel momento di afferrare
con l’uso della mano. Necessita di una intenzione, di un
meccanismo di presa e di una costante informazione sensitiva. La
presa è la parte meccanica della prensione.
La prensione necessita di tre diverse fasi:
- Approccio
- Presa
- Rilasciamento della presa
Ci sono tre diversi tipi di approccio:
- Approccio a vista, il più preciso , il supporto visivo diventa
indispensabile quando manca la sensibilità, ad esempio nel
soggetto che indossa una protesi.
- Approccio tattile, prevede l’assenza del supporto visivo e
richiede una efficienza del sistema sensitivo tattile
- Approccio su ordine: alcuni gesti ripetitivi possono essere
guidati dalla memoria verso un oggetto.
9
La presa si realizza in tre stadi ed è predeterminato dal fatto
che la mano deve adattarsi alla forma dell’oggetto.
I tre stadi sono:
- La presentazione della mano
- La chiusura delle dita per afferrare l’oggetto
- La regolarizzazione della forza di presa
L’ apertura della mano: richiede alternativamente l’azione dei
muscoli lunghi estensori e dei muscoli intrinseci. In rapporto
all’oggetto che si vuole afferrare.
Il posizionamento : degli elementi mobili della mano per
afferrare l’oggetto ed adattarsi alla sua forma si realizza con
varie combinazioni. Ci sono prese di forza e di precisione esse
dipendono
più
dall’obbiettivo
di
presa
che
dalla
forma
dell’oggetto. Il pollice è indispensabile per entrambe le prese sia
di forza che di precisione. Le prese digito palmari ad uncino si
possono eseguire senza l’uso del pollice. L’uncino delle dita si
realizza per la partecipazione dei muscoli
estrinseci flessori
lunghi ed estensori lunghi, esso è un sistema stabile ma
impreciso. Il ruolo dei muscoli estrinseci è tanto più importante
tanto più i movimenti esigeranno la forza, mentre più importanti
sono gli intrinseci se si richiede agilità e precisione.
La regolarizzazione della forza di presa è un tempo essenziale.
La forza di chiusura si deve adattare al peso dell’oggetto, alla
sua fragilità e alla qualità della sua superficie, più o meno
10
scivolosa. Le informazioni sensoriali precise e continue sono
indispensabili per questa regolazione.
Il rilascio della presa, coincide nell’apertura della mano che
libera la presa. Diversi sono i territori nervosi interessati nelle
dita per la presa.
- La flessione e la sensibilità delle dita interne, soprattutto
in occasione della presa digito-palmare , sono legate al
nervo ulnare.
- La flessione e la sensibilità delle dita esterne più utilizzate
nella presa di precisione dipendono dal mediano.
- L’apertura della mano è resa possibile dal nervo radiale.
La mano e la parola
I
gesti
della
mano
aiutano
a
modellare
contribuiscono a
determinare il ritmo con
una percettibile
mimica durante l’azione
il
linguaggio,
oratoria . La mano e la parola sono lo
specchio delle nostre emozioni.
La mano e la sensualità
La mano che agisca in campo sessuale
o
vocale
gioca
un
ruolo
molto
importante nella vita sessuale così come
nei rapporti umani. La carezza esalta la
percezione tattile, la mano modellabile si
adatta alle forme dell’accarezzato. Se ne può
11
comprendere
anche
la
ripercussione
psichica
che
può
determinare la lesione di un organo così importante nella nostra
vita di relazione.
Il ruolo della termoregolazione
La ricca vascolarizzazione della mano,
la relativamente estesa superficie
cutanea
danno
alla
mano
una
importanza di termoregolazione. Una
delle
caratteristiche
vascolare
della
del
mano
sistema
sono
le
anastomosi artero-venose cutanee che permettono un corto
circuito,
è
il
controllo delle
perdite
di
calore.
Questo
meccanismo è regolato da corpuscoli glomici che aprendosi
aumentano la circolazione cutanea a livello degli shunt ma
possono diminuire la perfusione dei capillari.
CENTRI NERVOSI E LA MANO
La ricchezza di
informazioni sensoriali, il coordinamento dei
diversi muscoli che interagiscono con il movimento della mano,
giustificano
l’ampia
proiezione
corticale
ed
i
circuiti
sottocorticali , cerebellari e ponto-cerebellari che assicurano la
sua funzione. E’ indispensabile che il coordinamento e controllo
dell’attività della mano avvenga a più livelli: a livello corticale, di
conoscenza , per l’apprendimento e le scelte volontarie , ed a
12
livello sottocorticale per le azioni ripetitive e per la reazione di
retrazione. Una volta terminata la fase di apprendimento
sensitivo-motoria, si crea un collegamento corticale nelle fasi
coscienti e per le attività automatiche a livello sottocorticale.
Alcune attività richiedono una presa di coscienza
pressoché
continua , sono le attività degli artigiani, dei grafici, degli
scultori, dei suonatori di strumenti, dei chirurghi, dove la
collaborazione intelligente tra mano e cervello non ammette
disattenzioni. In certi casi si assiste ad una sublimazione della
mano che permette di supplire alla vista. E’ il particolare caso
dei ciechi che leggono con la propria mano. Importante ricordare
situazione di collaborazione tra le due mani. Le connessioni
nervose permettono di conoscere la posizione delle mani in quel
momento. Le mani non sono una coppia di gemelli passivamente
identici, destra e sinistra sono alternativamente dominanti una
sull’altra tanto da far sentire orfana la non dominante in assenza
della dominante.
13