Buona Lettura

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Buona Lettura
Numero 2 – Marzo 2013
La festa della donna
Le origini della Festa della donna
La festa della donna, la cui vera
denominazione
sarebbe
“Giornata
Internazionale della Donna” ricorre l'otto
Marzo e si utilizza per ricordare sia le
conquiste sociali e politiche delle donne ma
anche e soprattutto per mettere in luce tutte le
discriminazioni e le violenze che le donne
continuano a subire in molti Paesi del mondo.
Questa celebrazione si è tenuta per la prima
volta negli Stati Uniti nel 1909, per giungere
in Italia solo nel 1922.
Secondo una leggenda metropolitana, l'origine
della
celebrazione
è
attribuita
alla
commemorazione della morte di centinaia di
operaie nel rogo di una fabbrica americana,
precisamente la Cotton di New York, nel
1908. In realtà, in quello stesso anno, molte
operaie newyorkesi scioperarono per giorni e
giorni per chiedere un aumento del salario e il
miglioramento delle condizioni di lavoro.
Un incidente simile a quello della leggenda si
verificò realmente il 25 Marzo 1911, quando
nella fabbrica Triangle persero la vita 146
lavoratori, per la maggior parte operaie
immigrate.
L'otto marzo 1917 le donne di San
Pietroburgo scesero in piazza per chiedere la
fine della guerra, fu questo evento a spingere
le donne del partito comunista di Mosca a
scegliere tale data per istituire la Giornata
Internazionale dell'Operaia.
In Italia, l'otto Marzo del 1946 fu, per la
prima volta festeggiata questa ricorrenza in
tutto il Paese e venne scelto il fiore della
mimosa come simbolo perchè la pianta
fiorisce proprio in quel periodo.
Le riflessioni di tutti i giornalisti sono
accomunate dalla percezione di quanto,
ancora oggi, in altri Paesi, ma anche vicino a
noi, le donne troppo spesso vengano
maltrattate fisicamente e psicologicamente e
come questo sia sbagliato considerando gli
eguali diritti dei quali dovrebbero godere tutti
i cittadini, indipendentemente dalle loro
differenze.
Riportiamo in particolare due pensieri,
all'interno dei quali si racchiude la ricchezza
della visione priva di pregiudizi che, non solo
i bambini, dovrebbero avere.
“È giustissimo che le donne vengano trattate
come gli uomini perché siamo tutti figli di
Dio” (La Pietra Costanzo – classe V)
“Secondo noi le donne non dovrebbero essere
trattate male,perché dove c’è la donna c’è vita
e le donne sono un dono di Dio” (Petrillo
Marianna e Vitale Liliana – classe IV)
La festa del papà
Quanto è importante il papà per i propri figli?
E quanto ne è consapevole? Riportiamo i
pensieri di alcuni bambini per il proprio
papà...
sorella e papà usciamo e facciamo un giro in
piazza fino a notte tarda. Io voglio molto bene
a papà ma tanto tanto.
Gaia Ferrante (classe IV)
Il
mio papà è molto bravo e molto
affettuoso perché ogni sera mi compra le
figurine dei cuccioletti; lui ha tanta pazienza e
soprattutto mi vuole bene e per me questa è la
cosa più importante.
E' molto forte perché va in palestra tre volte
alla settimana con il padre di Ludovica De
Ianni, loro si divertono molto insieme, sono
una grande coppia di amici!
Per me il mio papà è speciale perché lui tiene
unita la mia famiglia e senza di lui non mi
sentirei a mio agio; io sono fortunata ad avere
un papà come lui quando dei bambini non ne
hanno nessuno.
A lui importa di me per
questo ogni sera mi dice di lavarmi i denti. lui
per me è davvero speciale.
Ludovica De Ianni (classe IV)
Mario Raffio (classe I )
Il mio papà è molto bravo perché mi compra
tante cose e gioca sempre con me. Inoltre mi
prepara spesso la cena e mi porta a passeggio.
Martina Pedicini (classe III)
Caro papà, tu sei sempre buono e gentile
con me. Ti voglio tanto bene, sei l’asso
che vince tutte le carte, sei uno scrigno
pieno d’ amore e un libro con le pagine
d’oro.
Rocco Manserra (classe IV)
Io trascorro la festa del papà preparando una
torta per il mio papà e addobbando la casa di
coriandoli e di palloncini colorati; quando
arriva papà inizia la festa e si mangiano la
torta e altri dolciumi. Di sera io, mamma, mia
Il mio papà è molto affettuoso, non si arrabbia
mai con me. Per la festa del papà gli vorrei
regalare un orologio o una camicia, ma
l’affetto della famiglia è la cosa più
importante.
A volte quando deve andare a lavoro e io ho
la febbre sta con me e mi assiste.
Mio padre è molto forte perché va a
ginnastica insieme al padre di Gaia Ferrante e
loro si divertono molto insieme. Io gli voglio
davvero molto bene.
Francesco Bozzi (classe IV)
Il mio papà è molto bravo perchè mi
porta a vedere le partite di calcio e mi fa
tante coccole.
Pasquale Riccio (classe IV)
Papà io ti voglio un mondo di bene e so che
fra pochi giorni tu scoppierai di lacrime. Io ti
voglio bene perché tu mi porti sempre con te,
mi compri un sacco di cose belle, ma la cosa
più bella è quando io chiedo a mia madre di
uscire ma lei dice di no io vado da papà e
glielo dico lui dice che posso uscire e se la
vedrà lui con mamma io lo ringrazio dandogli
un mondo di bacietti
Raffaella Della Pietra (classe IV)
La festa del papà si celebra il 19 ed è san
Giuseppe.
Spero che ogni papà in quel giorno abbia un
cuore aperto a tutti e abbia una freschezza nel
cuore in modo da saper condizionare l’amore
eterno verso chiunque lo aiuti.
Il mio papà mi è molto vicino come se fosse
un amico sincero anche se alcune volte tutti i
genitori non dicono la verità per non far del
male a noi bambini.
A me piace molto che mio padre mi stia
accanto e gli voglio bene tanto tanto tanto!
Costanzo Della Pietra (classe V)
A mio padre voglio tanto bene, fa tanti
sacrifici per me e per questo lo ringrazio.
Caro papà mi sei sempre vicino e mi appoggi
in ogni cosa che faccio; mi fai distinguere le
cose buone da quelle cattive.
Ti ringrazio per non arrabbiarti quando ti
disubbidisco e grazie ancora per tutti i
desideri che esaudisci per me.
Ti meriti proprio una giornata di riposo per
tutti i tuoi sacrifici.
Francesco Pio De Lucia (classe V)
Caro papà ti voglio molto bene e ti ringrazio
per avermi fatto molti regali e per avermi
spinto a
fare sport (basket) che mi sta
piacendo molto .
Tu sei la persona migliore del mondo insieme
a mamma e sei un bravissimo genitore. Papà
nessuno è come te e ti voglio un mondo di
bene.
(Marianna Petrillo – classe IV)
Il mio papà si chiama Angelo ed è molto
gentile e paziente.
Quando ero piccola, per farmi addormentare,
mi raccontava delle storie divertenti di
quando era piccolo o delle fiabe; il mio papà
mi porta dappertutto senza perdersi mai.
Qualche volta mi fa fare anche dei bellissimi
lavoretti e mi tira sempre su il morale.
Gli voglio un mondo di bene.
Vincenzo Sessa (classe IV)
Per me papà è molto bravo perché mi compra
tante cose e mi da tanti abbracci.
Liliana Vitale (classe IV)
Il mio papà è molto speciale perché mi
accontenta per qualsiasi cosa io voglia. Io
sono veramente felice che lui sia mio padre.
Ilaria Iacoviello (classe V)
Il mio Papà si chiama Angelo. Gli voglio
molto bene perché è generoso, bravo e dolce.
Mio padre è speciale perché ogni sera gioca
con me, per questo voglio fargli gli auguri per
la sua festa.
Sabrina Ricciardi (classe V)
Mio padre si chiama Giuseppe. Per me lui è
speciale perché, quasi sempre, mi fa fare
quello che voglio. Spesso mi dice che sono
assillante perché gli chiedo il cane quando già
ne abbiamo due.
L’elezione del nuovo pontefice
Durante questo mese c’è stata l’elezione del
nuovo papa, dopo il ritiro dalle funzioni di
Benedetto XVI, ora papa emerito.
Riportiamo il punto di vista di alcuni
giornalisti sull’accaduto.
Il papa Francesco
(Rocco Manserra – classe IV)
Questo anno è stato eletto un nuovo pontefice
che si chiama Jorge Bergoglio, come nome ha
scelto Francesco e già mi è molto simpatico.
Mi hanno colpito molte cose nella sua entrata,
ad esempio ha detto buonasera ed ha pregato
per lui e per l’altro pontefice.
Appena è uscito sul balcone sembrava
pietrificato perché come se non si aspettasse
di diventare papa; penso proprio che abbia
meritato di diventare pontefice.
(Costanzo Della Pietra – classe V)
Il giorno 13-03-2013 alle ore 19.06 è stato
eletto il nuovo pontefice:Jorge Mario
Bergoglio.
Egli è un gesuita proveniente dal Sud
America, in Argentina,il primo originario di
questo paese, ed il primo ad indossare il saio
durante la benedizione.
Bergoglio ha origini piemontesi, si è trasferito
in Argentina a diciotto anni, per ragioni di
lavoro.
In Argentina era un semplice missionario
molto umile, che viveva in un appartamento e
si spostava in autobus.
All’inizio e durante il suo discorso ha parlato
con parole asciutte e dirette introducendo il
discorso con un allegro buonasera ed Invece
di benedire prima i fedeli si è fatto benedire
lui da loro; inoltre, ha recitato anche un Padre
Nostro per Benedetto XIV.
Bergoglio ha deciso di chiamarsi Francesco, il
primo Papa a chiamarsi così.
Secondo me è stato eletto soprattutto, oltre
per la sua umiltà, per il grande gesto che fece
qualche anno prima, allo scorso conclave,
durante il quale donò i suoi voti a Benedetto
XIV.
Spero che durante questo papato Bergoglio
porti avanti il rapporto con i ragazzi,iniziato
da Papa Giovanni Paolo II che introdusse la
Giornata Mondiale dei Giovani .
(Ilaria Iacoviello – classe V)
Ieri sera alle 19:06 ho sentito all’improvviso il
suono delle campane.
Tutti avevamo già capito che era stato eletto il
Papa.
Eravamo tutti felicissimi i bambini non
avevano mai visto la FUMATA BIANCA.
Siamo tutti sicuri che questo Papa migliorerà
la Chiesa; si vede che la sua faccia è quella di
una persona molto umile che ha vissuto in
mezzo ai poveri e quindi pensiamo che sarà
un grande Papa.
Riportiamo inoltre, l’elenco dei papi dal
secolo scorso fino ad oggi…
1978-2005
GIOVANNI PAOLO II
DATA PONTIFICATO
NOME PAPA
2005-2013
BENEDETTO XIV
2013FRANCESCO
1903-1914
PIO X
1914-1922
BENEDETTO XIV
1922-1939
PIO XI
1939-1958
PIO XII
1958-1963
GIOVANNI XXIII
1963-1978
PAOLO VI
1978-1978
GIOVANNI PAOLO I
A proposito di pontefici, abbiamo pensato di
inserire una ricetta la cui origine sembra
essere legata ai papi:
Le crepes
Secondo la leggenda questa prelibatezza
sarebbe nate nel quinto secolo quando il papa
Genasio volle sfamare i pellegrini francesi
giunti a Roma per la festa della Candelora
ordinò ai responsabili delle cucine vaticane di
preparare le prime rudimentali crepes con la
farina e le uova.
Gli ingredienti necessari a prepararne circa 15
sono:
3 uova
250 grammi di farina
1/2 litro di latte
40g di burro
60g di zucchero
Un pizzico di sale
1 bustina di vanillina
Mescolare la farina con lo zucchero e la
vanillina fino a che il composto non risulterà
liscio e senza grumi. Aggiungere le uova
sbattute, il burro sciolto, amalgamare e far
riposare in frigo per mezz’ora. Scaldare una
padella antiaderente ed ungerla con un po’ di
burro; versare un mestolino di pastella e
inclinare
la
padella
per
spargerla
uniformemente. Lasciar cuocere per un
minuto e girarla dall’altra parte, facendo
cuocere per un altro minuto. Preparare in
questo modo tutte le crepe, adagiandole su un
piatto una volta pronte.
Le funzioni religiose del triduo
pasquale
La Pasqua è preceduta dal “triduo pasquale”,
collocato tra la Quaresima e il Tempo pasquale.
Il Triduo ha inizio con la Celebrazione
vespertina del giovedì Santo e si conclude con
la celebrazione vespertina della domenica di
Pasqua comprese. Da ciò si evince che la
durata temporale effettiva del triduo
corrisponde all'incirca a 72 ore, ossia
l'equivalente orario di tre giorni.
Le celebrazioni principali del Triduo sono:
• la Celebrazione Vespertina del
Giovedì Santo che consiste nella
Messa vespertina in Coena Domini. In
essa si ricorda l'Ultima Cena del
Signore con i suoi discepoli,
consumata prima della sua passione
nella quale lavò loro i piedi. In tale
cena Gesù istituì i sacramenti
dell'Eucaristia e dell'Ordine sacro;
• la Celebrazione della Passione del
Signore del Venerdì Santo;
• la Veglia Pasquale, centro del Triduo,
officiata nella sera o notte tra il sabato
e la Domenica di Pasqua, è la solenne
celebrazione della Risurrezione del
Signore e poiché celebra la vittoria sul
peccato e sulla morte da parte di Gesù
Cristo è la celebrazione più importante
e più lunga dell'anno liturgico
• la Messa del giorno della Domenica di
Pasqua, e la Celebrazione Vespertina
della Domenica di Pasqua.
La Pasqua dei bambini
A tutti noi piace la Pasqua perchè oltre ad
essere una festa carica di significato religioso,
è l'occasione per stare insieme alla famiglia e
divertirsi trascorrendo una giornata diversa.
Cosa non meno importante possiamo
mangiare tante cose buone, soprattutto la
cioccolata delle uova che, non basta mai!
Poesia di pasqua – classe IV
A le finestre batto e dico :<<aprite!
Cristo è risorto germinan le vite nuove e
ritorna con l’april l’amore.
Amatevi tra voi pei dolci e belli sogni ch’oggi
fioriscon sulla terra, uomini della penna e
della guerra,
uomini della vanga e dei martelli.
Aprite i cuori.
In essi irrompa intera di questo dì l’eterna
giovinezza>>.
Io passo e canto che la vita è bellezza.
Passa e canta con me la Primavera.
Ada Negri.
Poesia per il mattino di Pasqua - classe V
Io vorrei donare una cosa al Signore,
Ma non so che cosa.
Andrò in giro per le strade
e mi fermerò soprattutto coi bambini
a giocare in periferia,
e poi lascerò un fiore
ad ogni finestra dei poveri
e saluterò chiunque incontrerò per via.
E poi suonerò con le mie mani le campane
della torre.
Andrò nel bosco questa notte
ed abbraccerò gli alberi
e starò in ascolto dell’usignolo,
quell’ usignolo che canta sempre solo
da mezzanotte all’alba.
E poi andrò a lavarmi nel fiume
E all’alba passerò sulle porte
di tutti i miei fratelli
e dirò : PACE.
Il circo
In occasione della visita della scuola al circo
Rinaldo Orfei, riportiamo il reportage di due
giornaliste della classe quarta
Lunedì andiamo al circo!
Non vedo l’ora di andare al circo: secondo me
sarà un'esperienza bellissima vedere gli
animali, i clown, gli acrobati.
Io adoro andare al circo perché è bello vedere
spettacoli sbalorditivi, come quello dei
trapezisti, o scene paurose, come quelle degli
animali feroci; in particolare, mi affascinano
molto le scene di quando le ballerine danzano
con i cerchi e mi piacerebbe imitarle per
sapere cosa si prova in quel momento.
Questa sarà la prima volta che andrò al circo
con la scuola, prima, infatti, sono sempre
andata con i miei amici ed i miei genitori.
Mi sono chiesta spesso come vivano i
circensi, così mi sono informata ed ho
scoperto che lavorano, mangiano ed escono
insieme. I bambini non sono per forza
costretti a vivere la vita del circo ed agli adulti
è data la possibilità di andarsene ed entrare a
far parte di un altro circo.
In alcuni circhi c'è la presenza di insegnanti
che seguono i bambini per non far loro
trascurare lo studio, in altri invece, come
quello di Verona, c'è una vera e propria scuola
del circo che viene frequentata di mattina
mentre
il
pomeriggio
è
dedicato
all'allenamento.
Il circo è un insieme di culture diverse, così,
spesso, i bambini conoscono più lingue ed
hanno una vita normale come tutti gli altri
bambini.
Credo che la loro vita sia emozionante,
tuttavia, non mi piacerebbe viverla.
Lisa Castiello - classe IV
L'istituto Elio de Martini oggi in visita al
circo Rinaldo Orfei
Spettacolo fantastico ed emozionante per
l’Istituto Elio De Martini.
Oggi lunedì 4 marzo 2013, gli alunni della
scuola, insieme alle loro insegnanti, hanno
assistito ad uno spettacolo circense.
-A me è piaciuto molto- ammette Michela, un
alunna della classe quarta.
-Soprattutto, quando entravano in pista gli
acrobati e mi è piaciuto anche
quando una coppia di fidanzati ha fatto molte
acrobazie aeree!
-A me è piaciuto quando sono entrati
l’elefante e l’ ippopotamo - dice
Marianna un'altra alunna
-A me hanno fatto molto ridere i clown!- dice
Ludovica
-E a me i pappagalli addestrati- dice Lisa.
E' stato uno spettacolo molto bello per gli
alunni.
- A me è piaciuto, però non ho gradito molto
l’ultimo numero perché
due ragazzi con delle moto hanno
incominciato a girare e si è creato molto gas,
tanto che io, Gaia e Ludovica ci siamo sentite
male!- ammette RaffaellaQuesto articolo è pieno di commenti positivi e
questo è un buon segno.
Insomma
è
stato
uno
spettacolo
indimenticabile, pieno di divertimento!!!
Michela Masella – classe IV
Le rubriche mensili
Infine bisognava cimentarsi nella trave dove si
faceva o salto a raccolta o passo gatto poi c’è
stato il ritiro delle medaglie e la sfilata.
Lo sport
Trofeo Kinder (Giovanni Nuzzi –
classe V)
Il progetto Kinder + Sport si allarga sempre di
più. Torna infatti il Trofeo Tennis Kinder +
Sport, edizione 2013! Una manifestazione con
tappe in tutta Italia per promuovere uno sport
come il Tennis, molto amato e seguito
soprattutto dai ragazzi.
Il circolo tennis Club 2002 di Benevento ha
ospitato una delle numerose tappe che si
svolgeranno in molte città d’Italia; al Trofeo
hanno partecipato centinaia di ragazze e
ragazzi tra i 9 e i 16 anni che si sono sfidati
in 50 città italiane da Aosta a Catania.
I vincitori di ogni tappa si incontrano nella
finale: il Master Nazionale è in programma
dal 15 al 21 Luglio 2013 a Palermo .
Il Trofeo Tennis Kinder + Sport è una grande
occasione per diffondere ancora di più questo
sport che si basa sull’agonismo e sul gioco
corretto.
Alla tappa di Benevento hanno partecipato i
giovani tennisti campani suddivisi nelle
seguenti categorie : under 10, under 12, under
14 e under16.
La gara di Ginnastica Artistica
(Liliana Vitale)
Le gare di ginnastica artistica si sono svolte
a Castellammare alle ore 11:00 il 10 Marzo
2013, in tutto erano 400 bambine comprese
le ragazze grandi. Hanno partecipato la
1°fascia e 2° fascia e per tutte loro è stata la
prima gara regionale. Gli attrezzi che sono
stati scelti sono il trampolino con il salto a
pennello e pennello a mezzo giro,la striscia
con la capovolta saltata che tutti chiamano
capriola, dondolino ponte, ruota e la posa
finale sebbene la sequenza non fosse per tutti
uguale.
La cucina
Pastiera (Lisa Castiello)
Ingredienti per pasta frolla
250 grammi di farina
125 grammi di burro
100grammi di zucchero
1 uovo intero
Un tuorlo una bustina di vanillina
Per il ripieno
250 grammi di grano cotto
350 grammi di ricotta
350 grammi di zucchero
2 uova intere + 2 tuorli
30 grammi di burro
200 grammi di latte
scorza grattugiata di limone
25 grammi di acqua di fiori d'arancio
50 grammi di arance candite
50 grammi di cedro candito.
Preparare la pasta frolla con le dosi indicate e
mettere in frigorifero a riposare per circa
40minuti avvolta nella pellicola; nel frattempo
preparare la crema di grano. Versare in una
pentola il grano, far bollire a fuoco dolce
mescolando fino ad ottenere una crema densa;
intanto frullare le uova allo zucchero, alla
ricotta, all’essenza di fiori d’ arancio e girare
senza lasciare grumi Stendere la pasta frolla e
foderare una teglia imburrata. Versare i due
ripieni insieme e dopo aver aggiunto i frutti
canditi infornare a forno medio fino a cottura.
Pastiera gigante (Pasquale Riccio)
Ingredienti per la crema di ricotta:
ricotta gr 600
zucchero gr 500
uova n.8
scorzette e cedro gr 300
essenza di cannella e fiori d’arancio q.b.
Setacciare la ricotta e mischiare lo zucchero.
Mettere a marinare per una notte. Sbattere le
uova e unire con ricotta e zucchero;
aggiungere le essenze e le scorzette.
Ingredienti per il grano:
grano gr 300
latte gr 100
burro gr 50
sale gr 10
zucchero gr 150
Scegliere il grano, lavare, scolarlo dall'acqua,
cuocerlo, il burro e il sale fino
all’essiccazione del latte, dopo aggiungere lo
zucchero e far cuocere ancora un poco,
girando bene il tutto.
Ingredienti per la crema di latte:
latte gr 250
rossi d’ uovo n.2
farina gr 50
zucchero gr 150
una bustina di vainillina
buccia di limone escludendo il bianco.
Mischiare la farina, i rossi delle uova e lo
zucchero; aggiungere il latte, la buccia di
limone e la bustina di vanillina, cuocere
girando bene il tutto fino a far bollire per
alcuni minuti. Togliere la buccia di limone e
mettere da parte.
Ingredienti per la pasta frolla:
Farina gr 400
uova n.2
zucchero gr 150
burro gr 100
sugna gr 50
buccia di limone grattugiata
acqua quanto necessaria
Mettere la farina sul tavolo lasciando al centro
un vuoto ove si mettono uova e la sugna
leggermente riscaldati, lo zucchero, le uova
un poco frullate, la buccia grattugiata di
limone, un poco di vanillina . Impastare il
tutto bene, aggiungendo se necessario un
poco d’acqua .
Lasciare riposare alcune ore. Mischiare la
crema ed il grano e versare il tutto sul
contenuto della ricotta, cedro e uova già
preparato in precedenza. Mischiare bene e
versare nella tortiera già preparata con letto e
bordi di pasta frolla, coprire con strisce di
pasta in diagonale e mettere al forno non
troppo forte fino a quando si nota il gonfiore.
Dopo di che si può aumentare il calore del
forno a giusta cottura della pasta.
Si unge bene la tortiera, il fondo e il bordo
con la sugna. Per una giusta cottura sono
necessari circa 90 minuti o forse più, dipende
dall’impegno del forno.
Pizzo Panaro – dolce beneventano
(Pasquale Riccio)
Ingredienti:
50 grammi di zucchero
50 grammi di farina
3 uova
Un cucchiaino di zucchero a velo
Un cucchiaino di succo di limone
Burro e farina per spolverizzare la tortiera
Per glassa:
250 di zucchero
Mezzo bicchiere di acqua
Una manciata di confetti colorati
Preparazione:
In una ciotola montare gli albumi a neve con
lo zucchero a velo e il succo di limone .
In una pentola larga, versare i tre tuorli con lo
zucchero e iniziare a mescolare; con lo
sbattitore elettrico, montare il composto e
metterlo a bagnomaria, fino a farlo
leggermente intepidire, toglierlo dal fuoco e
sbatterlo fino a farlo diventare gonfio.
Sugli albumi montati a neve, setacciare la
farina ed amalgamare delicatamente dal basso
verso l’alto, senza girare. Unire il composto ai
tuorli, e continuare ad amalgamare il tutto con
delicatezza, senza far smontare. Nella tortiera
imburrata ed infarinata, versare il composto
appena sotto all'orlo, infornare a 180 gradi,
per circa 30 minuti. Nel frattempo in una
casseruola versare l’acqua e lo zucchero, fare
sciogliere lo zucchero a fiamma bassissima,
dopo aumentare la fiamma, fino a quando non
si formi una schiuma, e inizi a filare.
Togliere dal fuoco e colare uno strato
abbondante sul dolce tiepido e sformato; poco
dopo cospargere con una manciata di confetti.