Progetto 2 - Minori in azione

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Progetto 2 - Minori in azione
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
“Quando avete buttato nel mondo di oggi
un ragazzo senza istruzione,
avete buttato in cielo
un passerotto senza ali”
Don L. Milani , La parola fa eguali
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
COMUNE DI MONTEVARCHI
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ00817
Albo regionale Toscana
4°
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
“MINORI ……. IN AZIONE”
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
E. Educazione e promozione culturale:
−
−
−
01 Centri di aggregazione
02 Animazione culturale verso minori
09 Attività di tutoraggio scolastico
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il Comune di Montevarchi, in provincia di Arezzo, risulta essere il più popoloso del Valdarno Aretino. Infatti,
secondo i dati rilevati al 31 dicembre 2013, conta 24.522 abitanti (fonte dati: Ufficio Anagrafe Comune di
Montevarchi).
1
Gli ultimi anni sono caratterizzati da un costante aumento della presenza di famiglie straniere e di bambini stranieri;
in particolare negli ultimi due anni l’incremento della percentuale di cittadini stranieri sulla popolazione complessiva
è triplicato, con conseguenze importanti sulla vita della comunità.
La presenza di bambini stranieri ha di fatto modificato il volto della popolazione scolastica del Comune.
Montevarchi, che rimane per molti di loro una meta transitoria o finale dell’immigrazione interna, favorita da una
tradizione migratoria che risale fino dagli anni ‘60 e ‘70.
Al 31 dicembre i cittadini stranieri residenti nel Comune sono arrivati a 3.906 unità, pari al 15,9 % della popolazione
complessiva. Nell’arco dell’ultimo anno la percentuale di tali cittadini è aumentata dell’1%. (fonte: Ufficio Anagrafe
Comune di Montevarchi).
Per quanto riguarda la popolazione infantile, compresa nella fascia di età tra i 6 e 14 anni, al 31 dicembre 2013
risiedevano pertanto a Montevarchi 1970 tra bambini e pre-adolescenti, ovvero l’ 8% della popolazione totale; di
questi ben 400 sono i bambini stranieri, pari al 20,3% del totale della popolazione infantile.
(fonte dati: Ufficio Anagrafe Comune di Montevarchi).
MINORI RESIDENTI FASCIA DI
MINORI STRANIERI RESIDENTI
ETA’ 6-14 ANNI
FASCIA DI ETA’ 6-14 ANNI
1970
400
Un’analisi degli andamenti della popolazione scolastica non italiana, non può prescindere dall’evoluzione della
presenza della popolazione straniera in Italia, i cui tassi di crescita (ancora alti se confrontati con l’andamento della
popolazione con cittadinanza italiana) non mostrano però i ritmi elevati degli anni passati (il flusso migratorio sembra
essersi stabilizzato). Gli stranieri sono sempre più parte attiva della popolazione, come dimostra il tasso di incidenza
(popolazione straniera sul totale) che si attesta in Toscana al 9,5% contro un 7,4% dell’Italia (fonte: Istat), e la loro
presenza cresce soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione: in altre parole la crescita della popolazione
straniera continua ad arginare l’invecchiamento della popolazione e la sua diminuzione complessiva.
Gli alunni stranieri sono presenti in tutte le provincie Toscane pur con rilevanti differenze territoriali che riflettono
numerosità e caratteristiche dei diversi contesti migratori. Nella nostra città sono circa 572 e rappresentano il 18,52%
della popolazione scolastica (comprese le scuole secondarie superiori). Se prendiamo in esame solo il ciclo
dell’obbligo la percentuale arriva a circa il 14% con punte decisamente superiori in alcuni plessi situati nel centro
storico.
In questo complesso fenomeno migratorio che, come vediamo, sta cambiando la nostra società non solo da un punto
di vista etnico ma anche culturale, economico e sociale e che sta investendo sempre di più tutto il territorio dei
comuni, la scuola spesso rappresenta il primo punto d'approdo e di socializzazione per il bambino immigrato e per la
sua famiglia.
Nonostante la crisi economica, che ha portato molte famiglie straniere a tornare nei paesi di origine, cresce il numero
degli studenti non italiani, anche se in misura leggermente inferiore rispetto agli ultimi anni. Molti degli “alunni
stranieri” sono nati e cresciuti nella nostra cittadina, quindi non sono immigrati in senso stretto, sono quelli che
generalmente sono vengono definiti come “seconda generazione” 2G e che costituiscono una popolazione nuova per i
nostri paesi e per l’Italia, una generazione “ponte” su cui si giocano molte sfide che ridefiniscono la composizione
della futura società italiana.
Si vuole porre l’attenzione alla questione perché i figli degli immigrati sono in aumento e perché rappresentano una
delle fasi di evoluzione della nostra società moderna. Questi ragazzi, ognuno con la propria storia, vivono la fase
adolescenziale nella identica maniera dei loro coetanei di nazionalità italiana ma nello stesso tempo vivono con
determinate caratteristiche che non appartengono pienamente alla cultura della società dove sono nati ma a quella
straniera della famiglia di origine.
2
ISTITUTI SCOLASTICI nel Comune di Montevarchi
Ordine scuola
2°
generazione
%
Alloctono straniero
%
TOTALE
stranieri
%
TOTALE
studenti
iscritti
158
12,45
113
8,90
271
21,36
1269
MEDIA
48
6,42
141
18,85
189
25,27
748
SUPERIORE
9
0,84
103
9,62
112
10,46
1071
TOTALE
complessivo
215
20,07
357
11,56
572
18,52
3088
ELEMENTARE
(fonte dati: Osservatorio Scolastico Provinciale Arezzo a.s. 2012-2013).
ISTITUTI SCOLASTICI della provincia di Arezzo
Ordine scuola
2°
generazione
%
Alloctono
straniero
%
TOTALE
stranieri
%
TOTALE
studenti
iscritti
ELEMENTARE
1497
10,22
825
5,63
2322
21,36
14643
MEDIA
470
5,11
1043
11,34
1513
25,27
9198
SUPERIORE
196
1,26
1682
10,81
1878
10,46
15553
TOTALE
complessivo
2163
5,49
3550
9,01
5713
18,52
39394
(fonte dati: Osservatorio Scolastico Provinciale Arezzo a.s. 2012-2013).
Con il Progetto “MINORI ….. IN AZIONE” si vuole realizzare un primo intervento di contrasto e di prevenzione nei
confronti di quei dilaganti fenomeni che portano alla mancanza di integrazione e inclusione scolastica non solo degli
studenti stranieri ma anche italiani con varie difficoltà (handicap, DSA …) che molte volte sfociano in quel
fenomeno sempre più dilagante della dispersione scolastica.
Nelle esperienze italiane di studio per misurare il “benessere equo e sostenibile”, l’istruzione e la formazione sono
individuate tra le dodici dimensioni del benessere su cui si deve valutare il progresso di una società e che non
debbono essere necessariamente solo di carattere economico ma anche sociale e ambientale. In questo contesto le
politiche educative intraprese a tutti i livelli devono sempre di più interrogarsi sulle criticità e sugli effetti legati al
3
fenomeno della dispersione scolastica in modo da promuovere interventi concreti di prevenzione e di contenimento.
La dispersione scolastica pertanto è un fenomeno piuttosto complesso, che da molti anni è studiato da diverse
prospettive (pedagogica, sociologica, psicologica, economica, e ovviamente sul piano dei dispositivi didattici e delle
teorie sull’apprendimento). La sua complessità è dovuta soprattutto alla presenza di numerosi fattori che
contribuiscono tutti, in vario modo, ad innescare lo stesso risultato: il cambiamento negativo, progressivo e spesso
irreversibile, nel comportamento dell’adolescente nello svolgimento del suo percorso formativo.
ISTITUTI SCOLASTICI nel Comune di Montevarchi
Ordine scuola PROMOSSO
%
RESPINTO
%
RITIRATO
%
TRASFERITO
%
Totale
complessivo
ELEMENTARI
1243
98,0%
3
0,2%
5
0,4%
17
1,3%
1269
MEDIE
702
93,9%
28
3,7%
3
0,4%
15
2,0%
748
SUPERIORI
978
91,3%
73
6,8%
6
0,6%
14
1,3%
1071
TOTALE
complessivo
2923
94,7%
104
3,4%
14
0,5%
46
1,5%
3088
ISTITUTI SCOLASTICI della provincia di AREZZO
Ordine scuola PROMOSSO
%
RESPINTO
%
RITIRATO
%
TRASFERITO
%
Totale
complessivo
ELEMENTARE
14290
97,6%
55
0,4%
50
0,3%
248
1,7%
14643
MEDIA
8725
94,9%
281
3,1%
33
0,4%
159
1,7%
9198
SUPERIORE
13357
85,9%
1656
10,6%
348
2,2%
192
1,2%
15553
TOTALE
complessivo
36372
92,3%
1992
5,1%
431
1,1%
599
1,5%
39394
(fonte dati: Osservatorio Scolastico Provinciale Arezzo a.s. 2012-2013).
n. alunni totale
n. alunni stranieri
n. alunni in ritardo
Zona
Valdarno
primaria
sec. I
grado
Bucine
287
190
39
24
6
14
Castelfranco
di Sopra
103
75
2
4
3
6
Cavriglia
383
207
30
11
9
8
Laterina
172
110
28
15
10
9
n. alunni con esito
negativo
incidenza
alunni
disabili
sec. II
sec. I sec. II
sec. I sec. II
sec. I sec. II
primaria
primaria
primaria
grado
grado grado
grado grado
grado grado
1
5
2,0
2
2,7
3
1,7
2
4,6
4
Loro
Ciuffenna
281
136
22
12
1269
748
271
189
Pergine
Valdarno
111
48
10
Pian di Scò
272
159
San Giovanni
Valdarno
822
556
Terranuova
Bracciolini
536
305
totale zona
Valdarno
4236
2534
Montevarchi
1071
2260
3331
7
8
65
107
7
2
8
21
15
39
31
123
79
33
58
64
29
20
23
610
385
194
272
112
276
388
2,6
174
8
31
3,0
1,2
665
4
6
1
30
2,0
331
2
839
19
2,4
2,2
76
331
7,5
(fonte dati: Regione Toscana a.s. 2012-2013).
La dispersione non si identifica esclusivamente con l’uscita anticipata dal sistema scolastico, ma si manifesta in
molteplici comportamenti, quali l’irregolarità nelle frequenze, i ritardi nell’apprendimento, la non ammissione
all’anno successivo, le ripetenze, le interruzioni, i frequenti brutti voti, ecc.
Diversi studiosi hanno provato ad analizzarne le cause e tutti concordano che, alla base di questo fenomeno, si
devono considerare variabili sia soggettive, sia sociali, senza escludere che l’arretratezza culturale ed economica o di
un determinato territorio o una storia familiare particolarmente disagiata, rimangono fattori che incidono con più
frequenza sul manifestarsi del fenomeno.
La carenza motivazionale rimane la causa principale delle manifestazioni di evasione, abbandono e dispersione
scolastica ed, in ogni caso, di scarso rendimento. I processi di rafforzamento delle motivazioni e la conoscenza
dettagliata della realtà sociale rappresentano due armi efficaci per gli operatori che agiscono nel contesto educativo
scolastico ma non sono mezzi sufficienti a contrastare i fenomeni di disaffezione ed abbandono scolastico.
Molti dei ragazzi presentano aspetti di multiproblematicità socio-relazionali accompagnate, in alcuni casi da forme di
povertà culturale ed economica del nucleo familiare di appartenenza, in altri da difficoltà psicologiche del soggetto,
spesso reattivo alla realtà familiare in cui vive.
Sicuramente una delle leve più efficaci per combattere e prevenire i fenomeni appena descritti è superare le rigidità
dei curricula scolastici per privilegiare strategie didattiche in grado di personalizzare l’offerta formativa alle
condizioni di ingresso del gruppo-aula e di individualizzare l’apprendimento in risposta alle eventuali difficoltà del
singolo. Il tutoraggio scolastico è una delle tecniche più efficaci per realizzare tali strategie e questa viene di regola
praticata all’interno dei Centri Educativi pomeridiani in cui i volontari del servizio civile si pongono come supporto
agli educatori al fine di creare un contesto in cui ciascuno possa recuperare e superare le proprie difficoltà.
La possibilità di disporre di un Tutor incide efficacemente non solo sul sostegno, supporto e recupero scolastico, ma
anche su altri fattori come per esempio il rafforzamento delle risorse personali del minore. L’assenza o uno scarso
livello di autostima, infatti, rappresenta un fattore che, più di altri, sembra incidere sulla disaffezione verso gli studi e
il relativo abbandono nel percorso scolastico.
Acquisire e sviluppare un proprio metodo di studio vicino ai propri stili cognitivi, per esempio, è una tecnica efficace
per aumentare, nel minore, la propria autostima. Un discreto livello di autostima è essenziale per affrontare i
problemi e le tensioni della vita e avere un’idea positiva e costruttiva rispetto al proprio futuro, il "senso di
autoefficacia" (cioè le convinzioni sulla propria efficacia personale) è necessario ad affrontare con successo le
richieste della vita e aumentare i propri livelli di self-control. Quindi, accanto al supporto e recupero scolastico, uno
dei risultati che si possono ottenere attraverso il tutoraggio è il miglioramento dei livelli di autostima e di
autoefficacia. Il Tutor, nel suo ruolo educativo e formativo, può essere la persona più indicata per promuovere nel
minore l'assunzione di comportamenti positivi che aiutano a prevenire le varie espressioni del disagio e combattere la
dispersione scolastica.
5
In aggiunta a questo quadro occorre evidenziare, inoltre, una situazione sociale che presenta vari aspetti di difficoltà e
di disagio familiare, accompagnata da inadeguatezza od impossibilità di alcune famiglie nel far fronte a tutte le
necessità educative dei figli. Sono difatti in fortissimo aumento situazioni più complesse che implicano il lavoro fuori
casa delle madri, le famiglie monoparentali, le coppie con figli senza legami familiari in zona, l’immigrazione
extracomunitaria e non, il numero crescente di nuclei familiari con difficoltà economiche e tutte quelle situazioni che
necessitano di un sostegno comunitario e sociale più rilevante. La presenza di fasce deboli del mercato nel lavoro
dovuta alla scarsità di opportunità lavoro sempre più precario, causa un impoverimento sempre più diffuso per cui
sono in sensibile aumento le famiglie al di sotto della soglia di povertà. La povertà deriva quindi da un divario
sempre più netto tra costo della vita e redditi da lavoro, genera forme di disagio che sfociano in crisi di relazioni che
mettono a repentaglio la sopravvivenza sociale dei singoli e dei loro familiari. Il concetto di povertà non è quindi solo
di ordine economico ma investe tutti gli aspetti dello stile di vita per cui conduce non solo a prendere in
considerazione i bisogni primari come l’istruzione, la sanità, la formazione e il tempo libero, ma porta a prendere in
considerazione una pluralità di fattori: la condizione economica, del nucleo familiare, fenomeni di disgregazione
familiari e delle reti sociali e relazionali, il disagio culturale (come l’abbandono scolastico) il disagio infantile
collegato a situazioni familiari problematiche che si riflettono sull’attenzione dedicata all’educazione dei figli, sulla
capacità degli adulti all’assolvimento della funzione genitoriale. Sono sempre più numerose le segnalazioni (da parte
dei servizi educativi e scolastici o da parte di associazioni del terzo settore) di bambini e ragazzi che vivono in
condizioni di povertà e marginalità sociale, che evidenziano comportamenti a rischio di devianza o che interrompono
gli studi non conseguendo pertanto l’obbligo scolastico.
Gli effetti di queste continue trasformazioni della popolazione comunale ricadono in buona misura sui Servizi Sociali
dell’Amministrazione comunale che si trovano pertanto ad avere in carico (dati aggiornati al 31.12.2013):
SITUAZIONI IN CARICO ALL’UFFICIO DEL SERVIZIO
SOCIALE DEL COMUNE DI MONTEVARCHI
Famiglie italiane seguite per concessione buoni spesa
40
Famiglie straniere seguite per concessione buoni spesa
79
Famiglie italiane con richiesta interventi urgenti
43
Famiglie straniere con richiesta interventi urgenti
52
Minori italiani seguiti per contributo finalizzato ad un unico intervento
2
Minori stranieri seguiti per contributo finalizzato ad un unico intervento
13
Affidamento minori stranieri a strutture
1
Affidamento minori italiani a famiglie
1
A questi si aggiungono i seguenti interventi:
ASSISTENZA DOMICILIARE NELLA FORMA INDIRETTA
Progetti individualizzati con educatore che segue il minore
0
ASSISTENZA DOMICILIARE NELLA FORMA DIRETTA
Minori italiani
25
Minori stranieri
6
(fonte dati: Servizio Sociale Comune di Montevarchi)
Si deve evidenziare come i Comuni del Valdarno (9), ormai da anni, hanno progettato ad una serie di attività sia in
ambito educativo che nel sociale in cui sono coinvolti tutti dando vita ad una rete istituzionale che coinvolge vari
settori. A questo proposito si evidenzia il ruolo della Conferenza dei Sindaci del Valdarno aretino referente per
numerosi progetti nel settore socio-educativo (infanzia adolescenza e famiglia, immigrati, disabilità, anziani,
6
dipendenze…). Per quanto riguarda l’istruzione è stata istituita la Conferenza Zonale dell’Istruzione del Valdarno
aretino, che comprende i Comuni di Bucine, Castelfranco Piandiscò, Cavriglia, Laterina, Loro Ciuffenna,
Montevarchi, Pergine, , San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini e di cui dal 2009 il Comune di Montevarchi
è Comune capofila. I compiti della Conferenza Zonale dell’Istruzione (istituita con Legge Regionale Toscana n.5 del
03/01/2005) vanno dalla predisposizione delle proposte per i piani annuali di organizzazione della rete scolastica
zonale, sulla base delle variazioni di carattere quantitativo, qualitativo e del dimensionamento delle Istituzioni
scolastiche della scuola dell’obbligo, alla definizione concertata del P.E.Z., agli interventi educativi non formali degli
adolescenti, dei giovani e degli adulti. I Progetti Educativi Zonali (P.E.Z.), concepiti come risposta integrata ai
bisogni dei territori, permettono la realizzazione di attività rivolte ai bambini e ragazzi dai 3 mesi ai 18 anni di età
(infanzia ed età scolare), compreso il sostegno e lo sviluppo del sistema dei servizi per l’infanzia, la promozione della
continuità educativa, dell’inclusione scolastica per disabili e per alunni con diversità di lingua e cultura di
provenienza e di esperienze educative e di socializzazione che integrino il tempo scuola.
Nel 2000 nasce tra i 9 Comuni dell’area socio-sanitaria “Valdarno Aretino” un progetto di interventi socio-educativi,
denominato “La Rete del Ben-Essere” con l’obiettivo di creare, all’interno e fra i dieci comuni della Conferenza dei
Sindaci del Valdarno (Bucine, Castelfranco Piandiscò, Cavriglia, Laterina, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pergine,
San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini), una rete socio-educativa di supporto alla famiglia ed alla scuola,
per dare un sostegno nel percorso di crescita individuale del bambino e del ragazzo e promuovere una cultura di
tutela del minore che sia di aiuto all’integrazione e alla socializzazione. Il quadro delle azioni previste mira
essenzialmente alla realizzazione di interventi psico-socio-pedagogici di prevenzione primaria del disagio, con
l’obiettivo esplicito di lavorare con i bambini di età 6-14 anni in situazioni di particolare difficoltà e rischio. Questo
viene realizzato sia in maniera diretta, attraverso la costituzione di centri socio-educativi per minori, sia indiretta,
attraverso attività di formazione e consulenza rivolte a tutti gli adulti significativi presenti negli ambienti di vita dei
minori stessi. Il progetto riunisce tutte le realtà dei nove comuni del Valdarno aretino, permettendo al contempo di
adattarne la realizzazione, a seconda delle diverse situazioni ed esigenze. Difatti, ogni Comune gestisce contesti di
vita ed ambiti che differiscono tra loro, in base anche all’ampiezza ed alle caratteristiche del territorio, alla
numerosità della popolazione, alla presenza di immigrazione.
In attuazione del progetto, il Comune di Montevarchi ha attivato fin dal 2001 interventi volti a sostenere i bambini
nelle loro attività ed i genitori nello svolgimento del loro ruolo attraverso la promozione di progetti socio-educativi
per l’infanzia e l’adolescenza, in particolare con l’apertura di due Centri educativi per minori, “Il Cerchio” a
Montevarchi capoluogo, ed “Il Piccolo Principe” in frazione Levane.
Il progetto nasce e continua ad essere realizzato poiché risponde effettivamente alle esigenze delle famiglie nella cura
e nell'aiuto alla gestione ed all'educazione dei figli: il centro rispetta tali esigenze in quanto è un luogo dove i minori
possono ritrovare un ambiente positivo e sano; risponde ulteriormente ai bisogni degli insegnanti, rispondendo alla
necessità di essere sostenuti nello sviluppo della crescita dell'alunno in generale e dell'alunno in difficoltà (emotive,
sociali, familiari) in particolare.
I Centri prevedono attività per minori, in un contesto fortemente integrato, in cui partecipano i comuni, con figure
specializzate di educatori professionali, oltre quindi alle scuole, associazioni culturali e di volontariato, parrocchie e
società sportive, mantenendo ed ampliando l’idea progettuale di base della rete di servizi.
Nel corso dei 13 anni scolastici di apertura il numero degli iscritti ha registrato un continuo incremento, fino a
raggiungere la necessità di istituire una lista di attesa per gli iscritti, segno questo della necessità di potenziare questo
tipo di attività, che negli anni si è configurata come un vero e proprio servizio per le famiglie residenti nel Comune di
Montevarchi e talvolta anche nei Comuni limitrofi (in particolare nella frazione di Levane, che in parte è nel territorio
del Comune di Bucine) che riconoscono nel servizio offerto da Montevarchi un’occasione di socializzazione in un
contesto positivamente connotato e garantisce alle famiglie un supporto per lo svolgimento dei compiti di cura,
caratterizzato da forti competenze in campo educativo.
L’attività dei Centri educativi prevede la suddivisione degli interventi sui ragazzi, a seconda degli ambiti interessati. I
Centri offrono così la possibilità di partecipare a momenti in cui si svolgono i compiti in gruppo ed il tutoraggio
scolastico, laboratori creativi, attività di animazione e socializzazione. Nel periodo estivo, tale attività prosegue con
l’organizzazione e lo svolgimento di Centri estivi, differenziati per le diverse fasce d’età. In ognuno di questi contesti
si riscontrano regolarmente un elevato numero di iscritti ed una partecipazione duratura e continuativa dei ragazzi.
7
A tal proposito, nell’anno scolastico 2012/2013, gli iscritti sono stati:
CENTRO SOCIO-EDUCATIVO “IL CERCHIO” – MONTEVARCHI
Anno Scolastico 2012/2013
Scuola Primaria
n° iscritti
di cui:
n°
51
Stranieri
48
Disabili medio-lievi
9
Scuola Secondaria di I
grado
32
Disabili gravi
6
In carico ai Servizi Sociali
25
CENTRO SOCIO-EDUCATIVO “IL PICCOLO PRINCIPE” – LEVANE
Anno Scolastico 2012/2013
Scuola Primaria
n° iscritti
di cui:
n°
50
Stranieri
37
Disabili medio-lievi
5
Scuola Secondaria di I
grado
13
Disabili gravi
1
In carico ai Servizi Sociali
16
8
Nell’ultimo anno scolastico 2013/2014, gli iscritti sono:
CENTRO SOCIO-EDUCATIVO “IL CERCHIO” – MONTEVARCHI
Anno Scolastico 2013/2014
n° iscritti
di cui:
n°
Scuola Primaria
33
Stranieri
50
Disabili medio-lievi
8
Scuola Secondaria di I grado
35
Disabili gravi
1
In carico ai Servizi Sociali
25
CENTRO SOCIO-EDUCATIVO “IL PICCOLO PRINCIPE” – LEVANE
Anno Scolastico 2013/2014
Scuola Primaria
n° iscritti
di cui:
n°
46
Stranieri
44
5
Disabili medio-lievi
Scuola Secondaria di I grado
21
Disabili gravi
2
In carico ai Servizi Sociali
10
(fonte dati: Servizio Educazione, Istruzione e Formazione del Comune di Montevarchi).
L’organizzazione dei Centri socio-educativi prevede, all’interno dell’Amministrazione comunale, un referente
amministrativo, che si occupa della parte gestionale, amministrativa e contabile e, per i due Centri, un educatore
professionale, che è responsabile per quanto attiene alla parte educativa e che svolge, inoltre, funzione di
coordinamento delle attività.
9
I due centri sono gestiti con la collaborazione attiva e la partecipazione diretta di associazioni locali, che, dall’anno
scolastico 2006/2007, vengono individuate mediante il procedimento dell’affidamento a cottimo, con l’approvazione
del relativo capitolato d’oneri.
Nell’a.s. 2013-2014 l’ Associazione che ha gestito i Centri è stata l’Associazione di Promozione Sociale “Conkarma”
di Cavriglia (AR).
Destinatari del Progetto:
I destinatari del progetto “MINORI ..... IN AZIONE” sono i bambini ed i ragazzi (dai 6 ai 14 anni), che siano
residenti nel Comune di Montevarchi (1925 individui) e/o che frequentino le scuole del Comune.
Hanno la loro sede nel Comune di Montevarchi tre Istituti Comprensivi (“R. Magiotti”, “F. Mochi” e “F. Petrarca”),
che complessivamente contano:
- n. 7 plessi di Scuola Primaria per un totale di n. 1302 alunni nell’anno scolastico 2013/2014;
- n. 3 plessi di Scuola Secondaria di I grado per un totale di n. 727 alunni nell’anno scolastico 2013/2014.
I plessi scolastici sono dislocati in varie zone del capoluogo e nelle frazioni.
Il gruppo dei destinatari del progetto risulta così essere di oltre 2000 ragazzi.
Questi saranno i destinatari complessivi del progetto “MINORI ..... IN AZIONE”. Nello specifico i destinatari
effettivamente coinvolti saranno tutti i ragazzi compresi nel target di intervento che si iscriveranno ai due centri
socio-educativi.
I vantaggi diretti di cui tali soggetti potranno beneficiare riguarderanno sia l’ambito più strettamente scolastico che
quello educativo nel suo complesso. Infatti, gli iscritti potranno frequentare le diverse attività svolte all’interno dei
centri socio-educativi e che riguardano nello specifico:
• l’aiuto per lo svolgimento dei compiti scolastici in piccoli gruppi o individuale nei casi più problematici ,
•
il tutoraggio e il sostegno linguistico per i minori stranieri,
•
lo studio assistito, la socializzazione e lo scambio tra pari,
•
i laboratori creativi e manuali.
Il complesso delle varie attività rispetta una filosofia di base che cerca di insegnare ai ragazzi come gestirsi
autonomamente nei propri impegni non soltanto scolastici, la convivenza pacifica ed il dialogo, la conoscenza
dell’altro come risorsa, il rispetto delle regole comunitarie, l’attenzione all’altro, la possibilità di apprendere capacità
manuali spesso inespresse.
Beneficiari del progetto:
-
famiglie
scuola
realtà associative locali
rete dei rapporti intergenerazionali
Servizio UFSMIA dell’Azienda USL 8 zona Valdarno
Servizio Sociale Comune di Montevarchi
Del progetto “MINORI ..... IN AZIONE” beneficeranno in primis tutte le FAMIGLIE ed i familiari dei ragazzi
che prenderanno parte alle attività dei due centri socio-educativi, “Il Cerchio” ed “Il Piccolo Principe”, e più in
generale tutte le famiglie dei ragazzi che rientrano nel target interessato. Difatti, rispetto alle famiglie, l’attuazione del
suddetto progetto, consentirà di sgravare il compito dei genitori e dei nonni e rispondere alle esigenze di quei nuclei
che non hanno la possibilità di ricorrere all’aiuto di altri componenti nella gestione quotidiana dei bambini. L’aiuto
proposto riguarderà sia la custodia dei minori in momenti pomeridiani in cui i familiari possono essere occupati in
attività lavorative e di sostentamento, sia la possibilità di supportare e far crescere i ragazzi nell’ambito delle proprie
competenze scolastiche e sociali.
Oltre a loro, beneficeranno dei servizi attivati nei centri le SCUOLE e gli INSEGNANTI che qui operano. Si è
infatti creato negli anni un gruppo di lavoro costituito da esperti e rappresentanti dei vari Enti coinvolti
nell’educazione dei minori. Tale gruppo, che si incontra mensilmente, stende le linee guida da adottare poi nelle
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attività dei centri socio-educativi, dialoga sulle situazioni di maggior disagio di alcuni minori inseriti, si confronta
sulla progettualità necessaria e riferisce, all’interno del proprio Ente con i colleghi, i progressi e le attività svolte,
raccogliendone i suggerimenti. In questo modo, i percorsi che verranno intrapresi con i ragazzi all’interno dei centri,
potranno essere di aiuto e di supporto anche al lavoro scolastico, consentendo uno scambio proficuo e produttivo con
gli insegnanti nel particolare e con la scuola in generale e in più saranno mirati a cercare di colmare le difficoltà
individuali.
I benefici della realizzazione di tale progetto ricadranno anche sulle REALTA’ ASSOCIATIVE LOCALI, in
quanto collaboratori esterni dell’Amministrazione comunale. In questo senso la collaborazione permetterà ai vari
soggetti di sviluppare una rete di contatti ed un elenco di buone pratiche di intervento e cooperazione, fornendo poi
un’ulteriore possibilità di stabilire anche nuovi vincoli di partneriato. Inoltre, al termine dell’anno di Servizio Civile, i
volontari, che avranno maturato a quel punto un’esperienza significativa ed avranno incrementato le proprie abilità
all’interno del progetto, potranno essere inseriti dalle associazioni che prestano servizio all’interno dei centri socioeducativi stessi. Questo permetterà loro di avvalersi di personale formato senza dover provvedere ad ulteriori oneri di
formazione. In tal modo sarà possibile anche incrementare il contributo che il volontariato darà alle attività del
progetto e viceversa, avvicinando nuovi soggetti giovani alle realtà del volontariato stesso.
Beneficeranno delle ricadute positive del progetto in questione anche il SERVIZIO UFSMIA DELL’AZIENDA
USL 8 zona Valdarno ed il SERVIZIO SOCIALE COMUNE DI MONTEVARCHI. Detti enti si avvalgono delle
possibilità di inserimento offerte dai centri socio-educativi per collocare al loro interno minori con situazioni di
disagio lieve o medio-lieve. In tal senso, le opportunità fornite dai Centri risponderanno anche alle esigenze di
inclusione di minori in difficoltà evidenziate da tali Servizi, creando un contesto di rete sociale a supporto di dette
situazioni.
7) Obiettivi del progetto:
Con questo progetto si vuole consolidare e dare continuità ad un sistema di interventi sperimentati già negli anni
precedenti con specifiche e ulteriori azioni di miglioramento e innovazione al fine di costituire un sistema di
interventi maggiormente coeso, finalizzato, partecipato, valutato e documentato.
Con il progetto “MINORI …. IN AZIONE” si vuole generare, nel percorso di crescita personale, occasioni di
partecipazione attiva alla costruzione del proprio contesto di vita e alla gestione delle criticità presenti in esso
(incremento delle competenze di problem solving; sviluppo di competenze relazionali ed espressive; “uso” della
formazione come volano per collocare ogni minore rispetto alle richieste che ogni contesto può proporre).
I minori infatti si trovano a dover affrontare quotidianamente difficoltà di inserimento nel territorio di residenza,
nella scuola e nel lavoro. Per quanto riguarda i minori stranieri e il loro inserimento nella scuola si è potuto
constatare che spesso non vi è un momento di attiva mediazione nell'incontro tra la cultura di cui il minore
straniero è portatore e la cultura rappresentata dalla scuola. Ciò comporta inevitabili conflitti sia all'interno della
comunità ospitante, sia nella famiglia e nel gruppo allargato a cui il minore appartiene. Per tutti gli studenti
l'imperativo dell'adempimento prioritario dei programmi ministeriali, i prefissati livelli di apprendimento che
ciascun alunno deve raggiungere, i tempi standardizzati di raggiungimento di tali livelli, ecc., sono tutte realtà
proprie della nostra scuola che le conferiscono una certa dose di rigidità. In questa situazione non viene favorito
il riconoscimento delle reali potenzialità dei minori in quanto come soggetti dotati di proprie caratteristiche
peculiari e molte volte le difficoltà che possono incontrare difficoltà possono portare al mancato adempimento
dell'obbligo scolastico e all'avvio di un percorso di marginalità sociale.
OBIETTIVI GENERALI
Tenendo conto di quanto evidenziato, il progetto si pone i seguenti obiettivi generali:
soddisfare i bisogni ed i diritti di socializzazione per i minori della fascia di età 6-14 anni, in attuazione
del principio di pari opportunità educative e della convivenza non competitiva e operare per ridurre il
rischio di esclusione e di devianza sociale rispetto ai minori immigrati;
promuovere forme di partecipazione attiva alla vita sociale, culturale e formativa dei bambini, dei
ragazzi e degli adulti, diffondendo una cultura che favorisca le diversità e prevenga fenomeni di
esclusione sociale e di disagio in età adulta;
sviluppare volontariato, coinvolgendo le Associazioni ed i Partner presenti sul territorio per una
collaborazione diretta nelle varie attività proposte all’interno del progetto o per sostenerle.
OBIETTIVI SPECIFICI
Per quanto riguarda i destinatari del progetto ci si propone con l’intervento dei volontari del Servizio Civile, di:
11
rispondere ai bisogni di sostegno dei bambini nello svolgimento dei compiti scolastici e
nell’accrescimento delle capacità linguistiche per i minori stranieri al fine di ridurre sensibilmente la
dispersione scolastica;
garantire la tutela dei bambini nei momenti in cui i genitori e le figure che se ne prendono cura non
possano essere presenti;
offrire occasioni di socializzazione in un contesto denotato positivamente e rispondente ad una filosofia
di scambio ed inclusione tra pari.
Ci si propone inoltre, nello specifico di:
condividere con i genitori e le figure parentali coinvolte nell’educazione dei minori le responsabilità
educative;
promuovere l’educazione rivolta agli adulti, nello specifico ai genitori, per ciò che concerne argomenti
di interesse sull’educazione dei figli;
rappresentare un supporto nei confronti delle Istituzioni scolastiche e di tutti quei Servizi che hanno in
carico minori
L’inserimento di un congruo numero di volontari del Servizio Civile permetterà di aumentare la:
% di studenti che possono beneficiare di un maggior numero di attività e laboratori rivolti
all’inserimento di studenti con difficoltà e stranieri,
% di studenti che con lo studio “individualizzato” ottengono la promozione alla classe successiva.
L’obiettivo sarà quindi ottenere una % inferiore di abbandono scolastico
-
Potrà essere anche valutata (ex post) la % dei giovani che rimangono come volontari nell’Associazione
che gestisce i Centri educativi rispetto a quelli selezionati e inseriti nel Servizio Civile
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Il progetto “MINORI .... IN AZIONE” si prefigge di raggiungere gli obiettivi sopra elencati avviando una
serie di attività e di pratiche accurate. Tutto ciò si realizzerà attraverso momenti distinti, ma collegati tra di
loro per obiettivi e metodologie organizzative:
• attività durante tutta la durata dell’anno scolastico - ottobre /giugno
• centri estivi - giugno/luglio.
• partecipazione a eventi organizzati dall’Amministrazione Comunale
Per ciò che concerne le attività realizzate durante tutto l’anno scolastico, esse si svolgono,
prevalentemente, nei due centri socio-educativi per minori “Il Cerchio” e “Il Piccolo Principe”, sedi del
progetto di Servizio Civile volontario.
Nei due centri sono svolte attività di extrascuola gestite dal personale del Comune di Montevarchi, con la
collaborazione degli operatori esperti in servizi educativi per l’infanzia e l’adolescenza dell’Associazione di
Promozione Sociale CONKARMA a cui il servizio è stato affidato a seguito di una procedura di gara.
Le attività vengono svolte con questa scansione temporale:
1° TURNO
2° TURNO
TURNO UNICO
14:30 - 17:00
17:00 – 19:00
14:30 – 19:00
Dal lunedì al venerdì
Con merenda
Il progetto presso le sedi dei Centri prevede alcune attività specifiche:
a) il sostegno scolastico;
b) i laboratori;
12
c) le attività ludiche collettive.
a) Il sostegno scolastico è un’attività per far fronte ai bisogni di studio, anche attraverso interventi
individualizzati e metodologie didattiche creative (giochi didattici, apprendimento attraverso “il fare”).
Tutti gli interventi vengono individuati tramite un rapporto di costante collaborazione tra l’Educatrice e gli
insegnati curriculari.
I partecipanti saranno suddivisi in piccoli gruppi ed in luoghi diversi rispetto all’età ed alla classe
frequentata. Questi sono affiancati dal personale educativo dell’Associazione e dai volontari del servizio
civile in funzione di tutor. L’obiettivo è quello di aiutare gli studenti oltre che nelle attività di recupero
scolastico anche nel rafforzamento delle risorse del minore al fine di acquisire in proprio metodo di studio.
b) I laboratori costituiscono un metodo di lavoro e di insegnamento che risponde al principio pedagogico
della ricerca-azione. Centrati su un compito di realtà, favoriscono l'operatività ed il protagonismo degli
alunni per il raggiungimento di un risultato comune, consentono inoltre di proporre agli studenti
opportunità di scelta che soddisfino interessi e bisogni e nel contempo rispettino le loro abilità
Con l’attività laboratoriale si vuole coinvolgere educatori, volontari del servizio civile e studenti in un
processo di costruzione delle conoscenze e di sviluppo di abilità e competenze che tengano conto delle
variabili che influenzano i processi di insegnamento-apprendimento: le modalità con le quali il materiale
da apprendere viene strutturato; le interazioni che si svolgono tra allievo e ambiente; le caratteristiche
personali dell’allievo (ad esempio i processi e le strategie usate di preferenza per la risoluzione di un
compito); gli strumenti di valutazione. Essa si presenta ancora oggi come un motivo imprescindibile per
superare tradizionali pratiche di insegnamento/apprendimento, per condurre al superamento di concezioni
ancora fortemente radicate nella nostra tradizione scolastica. Il laboratorio è un principio trasversale alla
didattica, come una metodologia didattica, che coinvolge attivamente educatori e studenti in percorsi di
ricerca, spostando la centralità dall’insegnamento all’apprendimento e quindi dal “programma/contenuto”
all’allievo.
c) Le attività ludiche collettive sono strettamente legate con i laboratori. Il momento del gioco e dello svago
contraddistingue ogni giornata in quanto quello della socializzazione è un momento informale e prezioso
per imparare a stare insieme, stare alle regole del gruppo, esprimere le proprie idee, parlare di sé e
conoscersi meglio. In realtà il gioco, in tutte le sue forme simboliche, drammatiche, individuali,
costruttive, scientifiche, assume una valenza educativa determinante nel processo di evoluzione
dall’infanzia all’età adulta: il gioco è per sua natura e per suo statuto educante; è infatti attraverso di esso
che il soggetto impara a conoscere il mondo, a sperimentare il valore delle regole, a stare con gli altri, a
gestire le proprie emozioni, a scoprire nuovi percorsi di autonomia e a sperimentare per tentativi ed errori
le convinzioni sulle cose e sugli altri. I giochi potranno realizzarsi anche negli spazi aperti della città al
fine di favorire la scoperta/riscoperta del quartiere e delle sue caratteristiche.
In alcune fasi delle attività dei laboratori potranno collaborare gruppi/associazioni che già operano nel
territorio.
Durante tutto l’anno scolastico l’operato dei Centri sarà affiancato da una serie di interventi capillari a favore
dei bambini attuati sul territorio, che comprenderà:
- i trasporti sociali, per permettere la partecipazione alle diverse attività a bambini che
risiedono in zone particolarmente scomode o che hanno situazioni familiari
particolarmente svantaggiate;
- le attività di animazione per i figli delle donne straniere, che frequentano, in orario
pomeridiano, i corsi di lingua italiana organizzati annualmente dal comune di
Montevarchi;
- la realizzazione di corsi di Italiano Lingua 2 per i ragazzi stranieri che arrivano ad
anno scolastico già iniziato;
- collaborazione per ciò che concerne i compiti di programmazione per le attività
scolastiche ed extrascolastiche facenti capo all’Ente;
- attività di promozione delle attività rivolte ai bambini ed ai ragazzi del territorio;
- l’accompagnamento, lungo tragitti protetti e sicuri per i ragazzi delle scuole primarie
13
e secondarie di primo grado, dalla scuola al centro educativo;
Gli aspetti educativi del progetto sono curati dalla figura dell’educatore professionale, collaboratore del
Comune di Montevarchi.
Tali attività risponderanno inoltre alle necessità dei nuclei familiari di condividere le responsabilità educative,
fornendo sia un servizio di custodia che un supporto educativo per lo svolgimento dei compiti di cura.
Ulteriormente, l’Amministrazione comunale propone corsi per genitori ed adulti che trattano l’argomento
dell’educazione dei minori e delle problematiche relative alla relazione adulto/bambino.
Mensilmente verranno poi realizzati incontri di programmazione e verifica a cui prenderanno parte i
rappresentanti dei vari Enti e Servizi coinvolti nella cura dei minori, tra cui la Scuola ed il Servizio Sociale,
oltre a gli educatori, agli amministratori locali ed ai rappresentanti delle associazioni.
Per quanto concerne i centri estivi, ormai da alcuni anni, il Comune di Montevarchi promuove attività estive
per bambini e ragazzi dai 6 ai 11 anni. Cercando di interpretare le diverse esigenze delle famiglie il servizio è
suddiviso in turni quindicinali per tutto il mese di luglio, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.30 e
comprende attività di animazione, gite, pasti e trasporti.
Il centro estivo si caratterizza quale spazio di accoglienza capace di rispondere in modo flessibile ai bisogni
educativi e ludici dei bambini, offrendo un servizio orientato al benessere e al divertimento.
Gli educatori, esperti ed appositamente formati, sono affiancati dai volontari del servizio civile e propongono
laboratori, giochi e attività adatte ai vari contesti e ai gruppi, inoltre, creano un clima di sicurezza materiale ed
affettivo per i bambini affinché questi possano esprimersi liberamente ed essere stimolati alla
scoperta/conoscenza.
Le attività previste pertanto sono: laboratori manuali, giochi di gruppo, giochi di conoscenza, di cooperazione
e coesione, animazione teatrale, animazione interculturale, animazione per la lettura, attività sportiva (piscina
e altre attività sportive…), escursioni per la conoscenza del territorio Valdarnese.
Il Comune di Montevarchi, in collaborazione con gli istituti scolastici cittadini e le scuole paritarie
dell’infanzia, organizza una serie di eventi che animano la nostra città. La manifestazione “Di scuola in
scuola” è ormai da alcuni anni un appuntamento fisso. Durante questi giorni nella piazza antistante il Palazzo
Comunale gli alunni delle classi di ogni plesso presentano alle famiglie ed alla comunità i loro lavori. La Festa
è quindi un'importante momento di incontro fra la scuola, le famiglie e tutta la realtà territoriale. Nello stesso
periodo si svolgono anche delle manifestazioni sportive volte a favorire l'accesso alla pratica sportiva di tutti
gli studenti ma in particolare dei cittadini migranti al fine di ridurre l'impatto delle barriere economiche,
linguistiche, culturali o religiose che ne ostacolano la partecipazione. Il progetto “Sport giocando” (finanziato
dal Comune e rivolto agli studenti della scuola dell’obbligo) si propone di difendere e tutelare il diritto allo
sport e di favorire i processi di inclusione sociale attraverso lo “sportpertutti” e l'interculturalità, avviando
azioni con la diretta partecipazione di cittadini/e stranieri, migranti di 1° e 2° generazione. Molto importante è
il ruolo svolto dai volontari del servizio civile durante le varie manifestazioni in quando affiancheranno non
solo gli educatori nello svolgimento delle varie attività ma avranno l’occasione di verificare i risultati delle
loro azioni svolte durante l’anno con gli studenti.
Risultati attesi
Dal punto di vista degli indicatori numerici il progetto si propone di raggiungere:
• incremento del 10% del numero complessivo di iscritti alle attività di extrascuola
• incremento del 20% del numero complessivo di iscritti alle attività estive
• incremento del 20% della presenza di bambini immigrati nelle attività extrascolastiche incremento del
50% della presenza di bambini immigrati nelle attività estive
• incremento del 100% della presenza di bambini con disabilità medio-lieve nelle attività extrascolastiche
• incremento del 50% della presenza di bambini in carico al servizio sociale nelle attività di extrascuola
•
abbassamento del rapporto operatore:bambino nelle attività di recupero scolastico (rapporto attuale 1:5
14
•
•
rapporto atteso 1:3);
abbassamento del rapporto operatore:bambino nelle attività di sostegno linguistico (rapporto attuale 1:5
rapporto atteso 1:2);
abbassamento del rapporto operatore:bambino nelle attività di animazione e laboratorio (rapporto attuale
1:12
rapporto atteso 1:6).
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
COORDINAMENTO GENERALE DEL PROGETTO:
Dott.ssa Francesca Barucci – Dirigente del Settore Cultura, Istruzione, Servizi alla Persona e alle
Imprese del Comune di Montevarchi
Nel dettaglio le figure del Servizio Educazione, Istruzione e Formazione coinvolte all’interno del
progetto sono le seguenti:
Dott.ssa Anna Marchi – Responsabile del Servizio Educazione, Istruzione e Formazione
Dott.ssa Ilaria Tanzi – Responsabile U.O. Attività Sportive
Per garantire il corretto svolgimento delle attività dei Centri per minori e delle attività correlate, all’interno
dell’Amministrazione comunale è presente un referente amministrativo, dipendente del Comune, che si
occupa della parte gestionale, amministrativa e contabile e tiene i contatti con gli educatori presenti nei due
Centri:
Chiara Resti – Istruttore amministrativo dipendente di ruolo del Comune di Montevarchi, referente
amministrativo contabile per il progetto – ha svolto il ruolo di Operatore Locale di Progetto ed ha frequentato
il Corso per Operatore Locale di Progetto negli anni 2008 (corso base), 2009 e 2011 (corso di aggiornamento).
Le figure coinvolte che lavorano all’interno del Servizio Sociale sono:
n. 5 Assistenti Sociali, che collaborano direttamente con i centri socio-educativi e con le figure degli
educatori per l’inserimento dei minori e per il monitoraggio dei progetti individualizzati.
All’interno dei Centri per minori gli aspetti educativi del progetto sono curati dalla figura dell’ educatore
professionale del Comune di Montevarchi che si occuperà di:
coordinamento e verifica dell’andamento del progetto;
coordinamento del gruppo di operatori e dei volontari in Servizio Civile;
strutturazione e programmazione educativa delle attività;
inserimento dei bambini nel gruppo, con particolare attenzione per i bambini svantaggiati;
rapporti con le famiglie, con la scuola, con il servizio sociali e con le figure mediche e sanitarie che
hanno eventualmente in carico i bambini inseriti nelle attività;
formazione continua degli operatori e dei volontari in Servizio Civile.
Nell’a.s. 2013-2014 questo ruolo è stato ricoperto dalla
− Dott.ssa Tiziana Bondi – Psicologa - Collaboratrice del Comune di Montevarchi. E’ stata tra l’altro
anche Operatore Locale di Progetto per il Centro “Il Piccolo Principe”.
Per quanto riguarda la gestione dei due Centri Educativi questa è affidata fino alla fine dell’anno scolastico
2013-2014 all’Associazione di Promozione Sociale Conkarma” di Cavriglia (AR), (vedi Partner).
L’Associazione si è avvalsa della professionalità di
n. 16 Operatori qualificati
e di
Esperti esterni di cui si è avvalsa per la realizzazione delle specifiche attività di animazione e
laboratorio (es. esperto informatico, esperto fotografo, …)
Attualmente è in fase di predisposizione la nuova gara per l’affidamento della gestione dei due centri.
15
Inoltre sono presenti:
Gruppo Operativo Rete del Benessere, composto da n. 6 insegnanti dei tre Istituti Comprensivi, n. 2
educatori professionali (referenti per i Centri), n. 1 Assistente Sociale, n. 1 Psicologa, n. 1 impiegato
amministrativo.
Associazione Auser Verde Argento di Montevarchi, che si occupa del servizio di pulizia degli
ambienti.
Società Pluriservizi di Terranuova Bracciolini , che si occupa della fornitura della merenda ai
bambini che frequentano i Centri educativi.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Ruolo, impiego ed orari dei Volontari del Servizio Civile Nazionale
I volontari forniti dal Servizio Civile Nazionale saranno impiegati in tutte le attività previste dal progetto e
precedentemente menzionate. In particolar modo prenderanno parte a tutto quello che verrà realizzato nei
Centri socio-educativi “Il Cerchio” ed “Il Piccolo Principe”, che operano in ambito extra scolastico, nei Centri
estivi, ed alle relative attività correlate come le manifestazioni che ogni anno si svolgono a fine anno
scolastico. Collaboreranno e affiancheranno il personale educativo e comunale anche per la realizzazione di
eventi sportivi organizzati dall’Ufficio Sport e dall’Ufficio P.I. in quanto anche lo sport viene concepito come
strumento ricreativo, di socializzazione, di crescita culturale ed inclusione sociale oltre che di veicolo di valori
umani e civili.
Nello specifico i volontari collaboreranno, supportando gli operatori, alle attività di sostegno scolastico e
compiti in gruppo, ai laboratori linguistici per bambini stranieri, alle attività laboratoriali e creative, alla
gestione giornaliera del gruppo di minori (compresi i momenti di arrivo e partenza, del pranzo durante i mesi
estivi e quello della distribuzione della merenda), alle uscite previste dal planning periodico, ai momenti
stabiliti di verifica e programmazione, sia rispetto all’andamento del loro servizio che più in generale riferiti
alle attività da realizzare in base al progetto.
Il loro ruolo sarà sempre e comunque di supporto ed affiancamento del personale dell’Amministrazione
comunale, di quello delle Associazioni e dei collaboratori esterni del Comune stesso. Saranno ovviamente
accompagnati durante tutto il loro percorso dalla figura dell’Operatore Locale di Progetto (OLP), che fungerà
da tramite in ogni contesto, costruendo un rapporto di fiducia con loro e instaurando un passaggio continuo di
competenze. Il fine ultimo è quello di realizzare un canale comunicativo in grado di far crescere i volontari in
competenze, capacità e abilità, come accade in un rapporto di passaggio da maestro ad allievo.
Come richiesto a tutti gli altri operatori, parteciperanno alla formazione curata dagli educatori professionali e
da altre figure esperte, alla progettazione degli interventi, alla realizzazione delle attività, alle verifiche in
itinere delle attività e alla verifica finale del progetto. Collaboreranno inoltre alla promozione e
pubblicizzazione delle attività, al fine di garantirne la miglior riuscita.
Ferma restando la presenza degli educatori professionali e degli operatori delle Associazioni di volontariato,
l’impiego dei volontari in Servizio Civile consentirà di abbassare il rapporto operatori/bambini, in particolare
per quanto riguarda le attività di sostegno scolastico e linguistico per i bambini stranieri e di inserimento di
bambini con disabilità medio-lieve.
I rapporti che il nostro servizio riesce attualmente a conseguire sono infatti di 1 operatore ogni 5 bambini (1:5)
per ciò che concerne l’attività di sostegno scolastico e compiti in gruppo e di 1 operatore ogni 12 bambini
(1:12) per le attività di animazione e laboratori. L’inserimento dei volontari del Servizio Civile consentirà
quindi di abbassare notevolmente i rapporti e portarli a 1 operatore ogni 2/3 bambini per quanto riguarda il
sostegno scolastico e quello linguistico e di 1 operatore ogni 5/6 bambini per le attività di animazione e
laboratorio. Inoltre, l’inserimento dei volontari consentirà anche di poter ampliare il numero di iscritti,
permettendo ad un numero maggiore di famiglie e di bambini di usufruire del servizio offerto
dall’Amministrazione comunale, rispondendo così in maniera più efficace alle esigenze riportate dalla
comunità.
Aderendo al progetto “MINORI .... IN AZIONE”, i volontari avranno in questo modo la possibilità di
conoscere per intero le modalità attraverso cui si concepisce e si realizza un progetto educativo per gruppi di
minori della fascia 6-14 anni. Partecipando infatti alla formazione che l’Ente ha predisposto per il gruppo e,
seguendo poi passo dopo passo l’effettiva realizzazione del servizio, apprenderanno modalità e tecniche
16
indispensabili nell’attuazione e nella gestione di centri di aggregazione per minori.
Per quanto riguarda i bambini stranieri, i volontari collaboreranno con il facilitatore linguistico alle attività di
sostegno linguistico e recupero scolastico previste, consentendo di attuare un piano specifico per ogni
bambino e di seguirlo singolarmente .
Il loro ruolo, come già detto in precedenza, sarà comunque sempre quello di affiancare l’educatore
professionale del Comune di Montevarchi e gli operatori delle Associazioni che collaborano alla realizzazione
del progetto in oggetto. I volontari non saranno mai soli nell’attuazione degli interventi, ma collaboreranno
attivamente con tutto il personale coinvolto e saranno coordinati dall’educatore professionale e dagli Operatori
Locali di Progetto.
Progressivi spazi di autonomia dei volontari saranno valutati dagli OLP, dall’educatore professionale e dai
responsabili del progetto, nel corso dei 12 mesi di servizio, tenendo conto delle capacità apprese e delle
competenze acquisite durante lo svolgimento del servizio stesso. Tale autonomia verrà riconosciuta senza però
ignorare la necessità di non lasciare i volontari soli nell’esecuzione delle numerose attività.
Per quanto concerne gli orari, i volontari saranno impiegati in quelli nei quali si svolgono le attività previste
dal progetto. Durante l’anno scolastico il loro impiego sarà quindi stabilito prevalentemente nella fascia
pomeridiana, con orario che andrà dalle 14:00-14:30 alle 19:00-19:30, anche se non esclusivamente, poiché
durante i periodi di sospensione delle attività scolastiche le attività potranno svolgersi o di mattina o di
pomeriggio.
Il piano di attuazione del progetto, come in seguito esplicato, prevede una scansione temporale delle azioni
previste, che consente il progressivo inserimento dei volontari in Servizio Civile nei gruppi di lavoro e la
progressiva attuazione delle attività, secondo una sequenza coerente con i livelli di formazione raggiunti dai
volontari e la progressiva acquisizione di capacità di lavoro di gruppo. All’interno di tale progetto, l’impiego
dei volontari piano di attuazione:
PRIMA FASE
Accoglienza e prima formazione dei volontari – durata 1 mese
SECONDA FASE
Inserimento dei volontari del Servizio Civile nelle Attività dei Centri socio-educativi per minori “Il Cerchio”
ed “Il Piccolo Principe” – durata 7 mesi
TERZA FASE
Attivazione da parte del Comune di Montevarchi di ulteriori interventi e graduale inserimento dei volontari del
servizio civile in queste attività, in particolare:
- Servizio di pre-scuola, ovvero custodia ed animazione per i bambini che usufruiscono
dell’ingresso anticipato a scuola – durata 9 mesi
- l’accompagnamento, lungo tragitti protetti e sicuri per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie
di primo grado, dalla scuola al centro educativo - durata 5 mesi
QUARTA FASE
Chiusura delle attività svolte durante l’anno scolastico e programmazione delle attività estive – durata 1 mese
QUINTA FASE
Attività nei Centri estivi residenziali e non residenziali, differenziati per le diverse fasce d’età e Servizio di
accompagnamento dei bambini sugli scuolabus in occasione dei Centri estivi – durata 3 mesi
SESTA FASE
Collaborazione per ciò che concerne i compiti di programmazione per le attività scolastiche ed
extrascolastiche facenti capo all’Ente e valutazione delle attività e del percorso svolto dai volontari – durata 1
mese
Tempi di attuazione
FASE
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
I
II
III
IV
V
VI
17
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
6
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0
12) Numero posti con solo vitto:
- Centro socio-educativo “Il Cerchio” – Montevarchi capoluogo
- Centro socio-educativo “Il Piccolo Principe” – frazione Levane
2
4
E’ prevista la fornitura del vitto quando il servizio viene prestato sia di mattina che di pomeriggio (ovvero con
orario spezzato) e quando il volontario svolga il servizio con orario continuato, quindi anche durante l’orario del
pasto.
Questo vale sia per i volontari residenti nel territorio comunale che per i volontari residenti in altri comuni.
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
1400 ore annue
minimo 12 ore
settimanali
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Flessibilità oraria
Effettuazione di turni durante l’orario di servizio, anche in orario serale e pre-festivo
per progetti sperimentali o stagionali
Guida degli automezzi messi a disposizione dal Comune di Montevarchi
Disponibilità a prestare servizio in giorni festivi o prefestivi in caso di particolari
iniziative o manifestazioni organizzate dalla’Ente collegate al progetto
Disponibilità a frequentare corsi di formazione, che l’Ente riterrà indispensabili per la
buona riuscita del progetto, anche in orari serali
18
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
1
Centro socioeducativo “Il
Cerchio”
2
Centro socioeducativo “Il Piccolo
Principe”,
Comune
Indirizzo
N. vol.
Cod.
per
ident. sede
sede
Montevarchi
c/o Scuola Elementare
“L. da Vinci”
V.le Michelangelo,
Montevarchi
25567
Montevarchi
Via Leona, 118
52023 Levane
(Montevarchi)
25564
2
4
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Cognome e
nome
Data di
nascita
TANZI
ILARIA
09/04/1968
RESTI
CHIARA
05/05/1967
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome
Data di
nascita
C.F.
TNZLRI68D49F656Q
Vasarri Lia
16/04/1960
VSRLIA60D56F656S
RSTCHR67E43H901Q
Vasarri Lia
16/04/1960
VSRLIA60D56F656S
C.F.
19
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Complessivamente, le/i volontarie/i del SCN saranno impegnati nelle azioni di diffusione
del Servizio Civile per un minimo di 23 ore ciascuno, come di seguito articolato.
I volontari del SCN partecipanti al progetto, nell’ambito del monte ore annuo, saranno
direttamente coinvolti nelle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile
nazionale che l’Ente intende attuare almeno tramite incontri presso:
- associazioni, precipuamente giovanili con cui il Comune di Montevarchi organizza
attività di informazione e promozione
- luoghi, formali ed informali, di incontro per i giovani (scuole, centri aggregativi, etc.)
con cui la sede di attuazione intrattiene rapporti nell’ambito della propria attività
istituzionale.
Verranno programmati un minimo di 2 incontri di 3 ore cadauno, durante i quali i volontari
in SCN potranno fornire informazioni sul Servizio Civile Nazionale, grazie alle conoscenze
acquisite durante la formazione generale.
Le azioni sopra descritte tendono a collegare il progetto stesso alla comunità locale dove i
volontari del SCN prestano servizio, portando alla luce (tramite la loro testimonianza
diretta) le positive ricadute del progetto nel contesto in cui esso interviene.
L’azione informativa, di promozione e sensibilizzazione viene intesa quale attività
continuativa che tende a coinvolgere attivamente i volontari in SCN e si esplica in 3
differenti fasi:
1. informazione sulle opportunità di servizio civile (da effettuare ex ante, precipuamente
nel periodo di vigenza del bando tramite le sotto indicate modalità di comunicazione
sociale)
2. sensibilizzazione alla pratica del SCN (effettuata in itinere, con i succitati interventi
presso i “luoghi aggregativi” e coinvolgendo in modo attivo i giovani tramite le
associazioni suddette)
3. diffusione dei risultati del progetto (da effettuare ex post, anche grazie alla
partecipazione dei giovani in SCN alle attività promozionali dell’associazione)
La pubblicizzazione del presente progetto sarà curata in collaborazione con l’Ufficio
Relazioni con il Pubblico e l’Ufficio Stampa del Comune di Montevarchi.
La campagna di promozione prevederà le seguenti azioni:
- conferenza stampa di presentazione del progetto;
- comunicati stampa su TV, radio e stampa locali e regionali;
- manifesti e dépliants informativi a diffusione locale, provinciale e regionale;
- lettera alle ragazze ed ai ragazzi nella fascia 20-26 anni residenti nel Comune di
Montevarchi – con estrazione a campione dalla banca dati anagrafe comunale;
- pubblicazione progetto sul sito internet del Comune.
In particolare il progetto, attraverso l’invio di manifesti e dépliants informativi, sarà
pubblicizzato presso:
- Università degli Studi di Siena e di Firenze, comprese le sedi distaccate di Arezzo e San
Giovanni Valdarno
- Informa Giovani della Provincia di Arezzo e della Regione Toscana
- Mailing-list dell’ufficio provinciale di GIOVANISI’
- Centri di aggregazione e centri giovani
- Associazioni di volontariato con sede nella Provincia di Arezzo e aree limitrofe
- Portali internet rivolti ai giovani – di livello provinciale e regionale
- Facebook
- Twitter
- www.valdarnopost.it
- spazi di affissione pubblica del Comune di Montevarchi e dei Comuni limitrofi
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18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
La selezione dei volontari sarà effettuata con criteri autonomi ed a cura della commissione
individuata dall’Ente.
A tale commissione parteciperanno come esperti le seguenti figure professionali: Psicologa,
Informatico, dottore in materie umanistiche, dottore in Servizio sociale.
L’ Ente adotterà i seguenti criteri interni di selezione:
realizzazione di un incontro generale, antecedente ai colloqui di selezione, per spiegare
nel dettaglio quali saranno le attività concernenti il progetto, gli impegni specifici per i
volontari e tutto ciò che sarà inerente all’attuazione del progetto stesso. Tale incontro
introduttivo avrà lo scopo di chiarire eventuali questioni che i giovani riterranno di dover
approfondire.
Seguiranno all’incontro generale:
1. Somministrazione ai candidati di un test di cultura generale, basato su informazioni di
cultura linguistica, geografia, storia, logica, matematica di base, educazione civica,
nozioni utili al corretto svolgimento delle attività specifiche inerenti al progetto.
2. Verifica delle competenze informatiche, riguardanti programmi di videoscrittura,
gestione di posta elettronica, navigazione in Internet, mediante prova pratica su
computer, al fine di poter stimare le capacità utili al corretto svolgimento delle
mansioni specifiche richieste dal progetto.
Tali prove assegneranno un punteggio pari a 30 punti totali, per un massimo di 15 per ogni
specifica prova (punteggio minimo 18 punti totali).
Oltre alle due prove suddette, la commissione si avvarrà anche di ulteriori criteri di
valutazione per la selezione dei volontari in Servizio Civile Nazionale.
Nello specifico, i giovani potranno ottenere attraverso tali criteri di valutazione un
punteggio massimo di 110 punti totali, così ripartiti:
•
scheda di valutazione: minimo 36 punti e massimo 60 punti;
- pregressa esperienza presso l’Ente (massimo 60 punti)
- pregressa esperienza nello stesso o in analogo settore d’impiego (massimo 60 punti)
- idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto (massimo
60 punti)
- condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto (massimo 60
punti)
- disponibilità alla continuazione delle attività al termine del servizio (massimo 60 punti)
- motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario
(massimo 60 punti)
- interesse del candidato per l’acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal
progetto (massimo 60 punti)
- disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l’espletamento del
servizio (es. pernottamento, missioni, trasferimenti, flessibilità oraria, …) (massimo 60
punti)
- particolari doti ed abilità umane possedute dal candidato (massimo 60 punti)
- altri elementi di valutazione (massimo 60 punti)
•
precedenti esperienze (massimo 30 punti per un periodo massimo valutabile di 12
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mesi):
- precedenti esperienze presso l’Ente che realizza il progetto (coefficiente 1,00 per ogni
mese o frazione superiore o uguale a 15 gg)
- precedenti esperienze nello stesso settore del progetto presso Enti diversi da quello che
realizza il progetto (coefficiente 0,75 per ogni mese o frazione superiore o uguale a 15 gg)
- precedenti esperienze in un settore diverso presso l’Ente che realizza il progetto
(coefficiente 0,50 per ogni mese o frazione superiore o uguale a 15 gg)
- precedenti esperienze in settori analoghi presso Enti diversi da quello che realizza il
progetto (coefficiente 0,25 per ogni mese o frazione superiore o uguale a 15 gg)
•
titoli di studio, professionali, esperienze aggiuntive non valutate in precedenza ed
altre conoscenze (massimo 20 punti):
- valutazione del titolo di studio più elevato
Laurea attinente al progetto = 8 punti
Laurea non attinente al progetto = 7 punti
Laurea di primo livello attinente al progetto = 7 punti
Laurea di primo livello non attinente al progetto = 6 punti
Diploma attinente al progetto = 6 punti
Diploma non attinente al progetto = 5 punti
Frequenza scuola secondaria di primo grado (scuola media) = fino a 4 punti – 1 punto per
ogni anno concluso
-
valutazione dei titoli professionali
Attinenti al progetto = fino a 4 punti
Non attinenti al progetto = fino a 2 punti
Non terminato = fino a 1 punto
-
valutazione dell’esperienze aggiuntive a quelle valutate = fino a 4 punti
-
altre conoscenze = fino a 4 punti
Il punteggio massimo ottenibile alla fine della selezione sarà di 140 punti totali, con un
minimo di 54 punti.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
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20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Nell’ottica di una corretta ed efficace valutazione dell’andamento di tutte le attività del progetto
saranno somministrati dei questionari di verifica con le seguenti scadenze:
- dopo il primo mese di inizio del progetto
- al sesto mese di svolgimento del progetto
- al dodicesimo mese di svolgimento del progetto.
I questionari saranno somministrati ai volontari del Servizio Civile ed agli Operatori Locali di
Progetto.
I risultati ottenuti da tali questionari verranno poi condivisi con tali figure in incontri successivi.
Inoltre, i volontari prenderanno parte a colloqui di gruppo ed individuali in cui avranno la possibilità
di analizzare l’andamento del progetto e quello del proprio percorso personale all’interno del progetto
stesso, creando anche momenti di scambio e condivisione con i volontari di altri progetti attivati
all’interno dell’Ente. Tali colloqui avverranno a scadenza bimestrale dall’avvio del progetto.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Ai candidati verrà inoltre richiesto:
Diploma di scuola secondaria di secondo grado
Il diploma di scuola secondaria di secondo grado è richiesto al fine di poter svolgere al
meglio l’attività di supporto scolastico. Si presuppone infatti che, per poter svolgere un
servizio di sostegno scolastico a bambini italiani e stranieri, sia necessaria una buona
conoscenza della lingua italiana, buone competenze nelle varie discipline scolastiche, una
minima conoscenza di una o più lingue straniere, per poter più facilmente interagire con
minori stranieri neo-arrivati. Il diploma, inoltre, garantisce un percorso formativo svolto e
certificato di maturità dell’individuo.
Competenze informatiche di base (programmi di videoscrittura, Internet e
posta elettronica)
Le conoscenze informatiche sono richieste per poter affiancare gli utenti in caso di ricerca di
informazioni ad uso scolastico e per tutte le esigenze relative che si possono presentare.
Titolo preferenziale: conoscenza lingue straniere (inglese, spagnolo, albanese,
arabo, …)
Le conoscenze linguistiche favorirebbero e faciliterebbero la comunicazione tra volontari e
minori provenienti da altri Paesi che frequentano i Centri per Minori.
Patente di guida di tipo B
Infine, per ciò che concerne la patente di guida di tipo B, è richiesta al fine di poter svolgere
le attività sul territorio, utilizzando gli automezzi messi a disposizione
dall’Amministrazione comunale.
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23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione
del progetto:
… OMISSIS …
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Il progetto si avvale della collaborazione e del sostegno di numerosi partners:
Conferenza Zonale dell’Istruzione area Valdarno
c/o Comune Montevarchi
piazza Varchi, 5 – Montevarchi (AR)
Nell’ambito zonale del Valdarno aretino costituito dai Comuni di Bucine, Castelfranco di
Sopra, Cavriglia, Laterina, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pergine Valdarno, Castelfranco di
Sopra e Pian di Sco’, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini è istituita la
CONFERENZA ZONALE PER L’ISTRUZIONE per l’esercizio delle funzioni e servizi di
cui alla L.R. del 26 luglio 2002, n. 32 “Testo unico della normativa della Regione Toscana
in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro” così
come modificato e integrato dalla L.R. 5/2005 del 3 gennaio “Modifiche alla legge
regionale 26 luglio 2002, n. 32 in materia di programmazione della rete scolastica” e dal
Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 12/R del 3 gennaio 2005.
Tra i compiti della Conferenza Zonale rientrano l’approvazione di interventi, progetti di
educazione non formale degli adolescenti, interventi di educazione e formazione lungo tutto
l’arco della vita, la promozione di servizi e le prestazioni inerenti il sostegno agli alunni in
condizione di handicap e agli alunni stranieri, la promozione e realizzazione di progetti di
arricchimento curriculare per la realizzazione di percorsi formativi integrati
educazione/istruzione/formazione, specificatamente volti a ridurre l’abbandono scolastico
ed a sostenere il diritto dovere all’istruzione ed alla formazione.
Conferenza Zonale dei Sindaci del Valdarno
c/o Comune di S. Giovanni Valdarno –
Piazza C. Battisti – S. Giovanni Valdarno (Arezzo)
E’ un organo di programmazione sociosanitaria del Valdarno, composto dai Sindaci dei
Comuni del Valdarno e dall’Azienda USL8. La Conferenza gestisce e cofinanzia anche
interventi rivolti a minori, anziani, portatori di handicap, immigrati e famiglie di
Montevarchi e degli altri Comuni della Zona Sociosanitaria. L’apporto dell’Istituto è il
pieno sostegno politico all’iniziativa in sede istituzionale e la partecipazione
all’organizzazione di quanto previsto dal progetto mettendo a disposizione i suoi canali di
informazione per la pubblicità sul territorio.
Associazione di Promozione Sociale CONKARMA
Via Burzagli
52022 Cavriglia (AR)
L’ Associazione è attiva dal 2000 ed ha svolto il suo operato prevalentemente con attività
ludico-ricreative e di sostegno allo studio in centri extra scolastici.
Nell’ambito delle attività dei Centri socio-educativi “Il Cerchio” ed “Il Piccolo Principe”
l’Associazione collabora con il Comune alla progettazione delle attività e realizza, mediante
i propri operatori e volontari, le attività previste dal programma favorendo l’inserimento, la
socializzazione, la partecipazione di tutti.
Nell’ambito del progetto l’Associazione collabora con il Comune per l’integrazione dei
volontari all’interno del gruppo degli operatori impegnati nelle varie attività. Gli operatori
delle Associazioni partecipano inoltre alle attività di formazione destinate ai volontari,
coinvolgono attivamente i volontari nelle attività di programmazione e progettazione delle
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attività consentendo loro di fare esperienza diretta delle modalità attraverso le quali si
organizzano e si gestiscono i servizi dei centri.
Infine, l’Associazione dà la propria disponibilità nel far proseguire l’esperienza fatta durante
il servizio civile come volontari.
Associazione di Promozione Sociale METODO
Via Isidoro Del Lungo 34
52025 MONTEVARCHI (AR)
METODO è un’associazione che vuole dare un contributo per la costruzione di un mondo
migliore, fatto di persone realizzate capaci di vivere relazioni significative basate sul
rispetto e l’accoglienza reciproche a prescindere dall’appartenenza etnica e religiosa. Le
attività dell’Associazione si rivolgono a tutti con particolare attenzione ai giovani, dentro e
fuori i confini nazionali, e a chi si occupa della loro educazione, quali insegnanti, genitori,
educatori. Il metodo di METODO si basa su due concetti chiave: l’apprendimento
esperienziale, considerato particolarmente efficace poiché permette un coinvolgimento a
tutti i livelli: fisico, mentale ed emozionale e il coaching ovvero il sostegno affinchè
ciascuno raggiunga i propri obiettivi in linea con la propria visione della vita favorendo la
responsabilità personale e senza sostituirsi all’altro. Da tempo l’Associazione collabora con
il Comune per progetti di prevenzione e contrasto a fenomeni di devianza sia all’interno
delle scuole (progetto “Io come te” in collaborazione con Arci Valdarno) sia all’interno
della comunità cittadina (“Flight Zone” e “Cooperative Report”).
ECO Consorzio sociale
Via Puccini, 17/int
52025 Montevarchi (AR)
E’ una Cooperativa sociale che da trent’anni lavora occupandosi di servizi socio-sanitari,
educativi e formativi nelle Province di Arezzo e Firenze.
Nei suoi servizi si riflettono gli scopi societari di promozione umana e integrazione sociale.
Da anni la società promuove una progettualità di sistema in campo sociale ed
educativo/formativo. Collabora con i soggetti del no-profit e con Enti istituzionali in
progetti regionali e comunitari.
La Cooperativa collabora con il Comune di Montevarchi, ed in particolare al presente
progetto, occupandosi della gestione dei Centri estivi rivolti ai bambini ed ai ragazzi dai 3 ai
14 anni, che vengono organizzati annualmente.
C.A.L.C.I.T. Valdarno
Corso Italia, 126
52027 San Giovanni Valdarno (AR)
20 anni un gruppo di cittadini valdarnesi, per sensibilità, ma soprattutto per volontà, ha dato
il via al C.A.L.C.I.T, associazione apolitica di volontariato con lo scopo di per diffondere, in
ogni strato della società del territorio, la sensibilità, la determinazione e la convinzione che
il tumore può e deve essere combattuto e che le persone che sono colpite da questa malattia
(ed i loro familiari) non possono essere lasciati soli….. L’Associazione collabora da anni
oltre che con l’Amministrazione Comunale anche con le scuole del territorio organizzando i
“Mercatini dei ragazzi” con l’intento di diffondere una maggior sensibilità verso questa
delicata materia anche tra i più giovani.
Circolo Filatelico Numismatico “B. Varchi”
Via A. Burzagli, 50/a
52025 Montevarchi (AR)
Scopo del Circolo è quello di favorire, sviluppare, diffondere con ogni mezzo possibile la
filatelia, la cartofilia , la numismatica e tutte le altre forme di collezionismo.
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Il Circolo Filatelico Numismatico “Benedetto Varchi” ogni anno organizza con la
collaborazione dell’Ufficio P.I. del Comune di Montevarchi un concorso di disegno sul
tema “Il Carnevale dei Ragazzi a Montevarchi”. Il concorso è diventato ormai un
tradizionale appuntamento durante i festeggiamenti del Carnevale e coinvolge tutte le scuole
del territorio comunale. I migliori lavori vengono riprodotti su un numero limitato di
cartoline postali e il migliore in assoluto sulla cartolina con l’annullo filatelico che verrà
predisposto da Poste Italiane per il Carnevale.
Scuole
Nel territorio comunale di Montevarchi si trovano tre Istituti Comprensivi:
- Istituto Comprensivo “R. Magiotti” (Via Fratelli Rosselli, 4 – Montevarchi)
- Istituto Comprensivo “F. Petrarca” (Piazza Battisti, 33 – Montevarchi)
- Istituto Comprensivo “F. Mochi” (Via Milano, 20 – Levane – Montevarchi)
che hanno al loro interno Scuole dell’Infanzia, Scuole Primarie e Scuole secondarie di
I° grado
ed un Istituto di Istruzione Superiore:
• ISIS “B. Varchi”, che comprende Liceo Scientifico, Liceo Scienze applicate, Liceo
Classico, Liceo Artistico e Istituto Professionale Servizi Commerciali e Servizi
Sociali.
Da vari anni l’Amministrazione comunale ha instaurato un rapporto di interdipendenza
formativa con le istituzioni scolastiche del territorio in grado di dare risposte adeguate alle
necessità educative e culturali dei giovani di oggi, per aiutarli a crescere e a formarsi nella
società, per prevenire e recuperare situazioni di disagio scolastico e difficoltà relazionali.
Gli Istituti Comprensivi ed il Comune di Montevarchi sono rappresentati all’interno del
Gruppo Operativo per la Rete del Ben-Essere, organismo che si occupa della
programmazione e della verifica delle attività che si svolgono all’interno dei Centri
educativi e che è fondamentale per garantire l’integrazione delle attività scolastiche ed
extrascolastiche.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Per l’attuazione del progetto sono disponibili le seguenti risorse tecniche e strumentali:
Sede Centro socio-educativo “Il Cerchio”:
-
n. 4 personal computer con collegamento internet per reperimento ed elaborazione
materiali per tutoraggio scolastico
n. 2 stampanti
n. 1 Telefono cordless
n. 1 fax
n. 1 scanner
n. 1 videocamera
n. 1 macchina fotografica digitale
n. 1 forno per la cottura della ceramica
n. 1 televisore
n. 1 lettore dvd e VHS
materiale didattico per tutoraggio e sostegno scolastico
materiale interculturale sia di tipo didattico che ricreativo
materiale per attività di animazione.
Sede Centro socio-educativo “Il Piccolo Principe”:
-
n. 5 personal computer con collegamento internet per reperimento ed elaborazione
materiali per tutoraggio scolastico
n. 2 stampanti
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-
n. 1 telefono e fax
n. 1 televisore
n. 1 lettore VHS
materiale didattico per tutoraggio e sostegno scolastico
materiale per attività di animazione.
Inoltre sono disponibili per entrambi i centri: n. 1 videoproiettore, n. 1 computer portatile,
un automezzo di proprietà comunale per trasporto sociale come specificato nel progetto.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
1.
Certificazione di “Soccorso sanitario di livello base”, la cui validità è riconosciuta a livello
nazionale, rilasciato dalla Confraternita della Misericordia di Montevarchi (AR).
Inoltre, durante l’anno di servizio, i volontari acquisiranno competenze e professionalità
spendibili poi ai fini del proprio curriculum vitae. Tali competenze saranno:
- competenze pedagogiche e conoscenze nei confronti di bambini e ragazzi che
rientrano nel target dei progetti (fascia di età 6-14 anni)
- capacità e conoscenze nell’ambito dell’educazione interculturale
- competenze nella gestione dei gruppi
- competenze nella gestione dei conflitti
- capacità organizzative nel campo delle attività extrascolastiche e dei minori in
genere
- competenze rispetto alla comunicazione intergenerazionale
- competenze riguardo alla devianza ed al disagio giovanile
- capacità organizzative e di progettazione per minori portatori di handicap
- competenze di lavoro in gruppo
- competenze nell’uso del materiale utilizzato all’interno dei centri
2.
La certificazione di competenze, effettuata da parte dell’Amministrazione comunale che,
al termine del servizio, oltre all’attestato di svolgimento del servizio, rilascerà un certificato
dettagliato attestante:
• numero di ore complessivamente svolte nell’arco del servizio;
• numero di ore di formazione, generale e specifica, effettuate durante il
corso del servizio;
• contenuti della formazione effettuata;
• contenuti dell’attività svolta durante il corso del servizio.
Le suddette competenze risulteranno spendibili per tutti coloro che decideranno di lavorare
sia nell’ambito dell’associazionismo, della cooperazione sociale, come liberi professionisti
o come dipendenti della Pubblica Amministrazione.
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Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Comune di Montevarchi
-
Servizio delle Politiche Sociali – Via Podgora n. 7
Centro Sociale Polivalente La Bartolea – Via dei Mille n. 2
Formazione aggiuntiva della Regione Toscana: i giovani parteciperanno ai corsi eventualmente
programmati dalla Regione Toscana
30) Modalità di attuazione:
La formazione generale relativa al progetto sarà effettuata in proprio, presso il Comune di
Montevarchi con formatori accreditati forniti ed individuati dall’Ente. I nominativi degli esperti
saranno indicati nei registri della formazione generale a cui verranno allegati i curricula vitae.
L’intero monte ore della formazione generale sarà erogato e certificato nel sistema Helios entro e
non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto.
Oltre alla formazione generale realizzata dall’Ente, i volontari parteciperanno alla Formazione
aggiuntiva eventualmente programmata dalla Regione Toscana.
I volontari hanno partecipato alla formazione aggiuntiva programmata dalla Regione Toscana:
1. 26/11/2012 – Firenze – Teatro Verdi: incontro con il Presidente della Regione Toscana Enrico
Rossi
2. 27/11/2012 – incontro organizzato a Montevarchi dal CRESCIT
3. 04/12/2012 – incontro organizzato a Montevarchi dal CRESCIT
Oltre alla formazione di cui sopra il Comune di Montevarchi si impegna a fare partecipare i
Volontari di Servizio Civile ad almeno 2 (due) manifestazioni di carattere regionale inserite nel
sistema delle politiche giovanili della Regione Toscana denominato GIOVANISI’
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
NO
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La formazione generale sarà effettuata attraverso varie tecniche e metodologie, per consentire a tutti i
volontari di acquisire il maggior numero di nozioni, conoscenze e competenze possibili e per
sviluppare una formazione civica e sociale, patrimonio indispensabile per un valido svolgimento del
percorso annuale di servizio civile.
Nello specifico saranno realizzate lezioni frontali (per non meno del 50% della durata della
formazione generale) e verranno utilizzate anche dinamiche non formali (per non meno del 20% del
monte ore della formazione generale). Le tecniche utilizzate comprenderanno i giochi di ruolo, le
esercitazioni, l’outdoor training e tutto quello che fa riferimento alle dinamiche di gruppo e che
consente una facilitazione dell’uso delle risorse interne ed esterne al gruppo da parte dei volontari.
33) Contenuti della formazione:
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La formazione dei volontari ha come obiettivi il raggiungimento delle finalità di cui all’art. 1 della
legge 64/2001: la formazione civica, sociale, culturale e professionale dei volontari. Essa intende
fornire ai partecipanti strumenti idonei all’interpretazione dei fenomeni storici e sociali al fine di
costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Attraverso i corsi di formazione si intende
altresì fornire ai volontari competenze operative di gestione di attività in ambito no-profit.
I contenuti della formazione generale, in coerenza con le “Linee guida per la formazione generale
dei giovani in servizio civile nazionale”, (Decreto del Capo del Dipartimento della Gioventù e del
Servizio Civile n. 160/2013 – prot. 13749/1.2.2 del 19/07/2013) prevedono:
1. VALORI ED IDENTITA’ DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
1.1 - L’identità del gruppo in formazione e patto formativo
-
definizione di un’identità di gruppo
aspettative, motivazioni e obiettivi individuali
le relazioni di gruppo e nel gruppo
la comunicazione violenta e la comunicazione ecologica
la cooperazione nei gruppi
Patria, difesa senza armi, difesa nonviolenta: l’esperienza di servizio civile
1.2 - Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale
-
evoluzione storica
affinità e differenze tra le due realtà, elementi di continuità e discontinuità
la legge 64/01 e le normative di attuazione
legge 230/98
identità e finalità del SCN
1.3 - Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e non violenta
-
la Costituzione italiana; in particolare gli articoli nn. 2, 3, 4, 9 ed 11
le sentenze della Corte Costituzionale nn. 164/85, 228/04, 229/04 e 431/05 sul concetto di difesa
civile e difesa non armata
la promozione della pace
i diritti umani
gestione e trasformazione non violenta dei conflitti
prevenzione della guerra
i concetti di peacekeeping, peace-enforcing e peace-building
1.4 - La normativa vigente e la Carta di impegno etico
-
le norme che regolano il sistema del SCN
la Carta di Impegno Etico
2. LA CITTADINANZA ATTIVA
2.1 – La formazione civica
-
dichiarazione Universale dei diritti Umani e Carta costituzionale
funzione e ruolo degli organi costituzionali
organizzazione delle Camere ed iter di formazione delle leggi
2.2 - La forme di cittadinanza
-
il principio costituzionale di solidarietà sociale, libertà ed uguaglianza
il concetto di cittadinanza attiva e la promozione sociale
l’impegno politico e sociale
la democrazia possibile e partecipata
educazione alla Pace
i bilanci partecipati
la partecipazione democratica alle elezioni ed ai referendum
il SCN, terzo settore e sussidiarietà
meccanismi di marginalizzazione e identità attribuite
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2.3 - La protezione civile
-
dalla difesa della Patria alla difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni
rapporto tra prevenzione/tutela ambientale e legalità
rapporto tra ricostruzione/legalità
previsione e prevenzione dei rischi ed interventi di soccorso anche in emergenza
2.4 - La rappresentanza dei volontari nel servizio civile
-
elezioni per la rappresentanza regionale e nazionale dei volontari in SCN
3. IL GIOVANE VOLONTARIO NEL SISTEMA DEL SERVIZIO CIVILE
3.1 - Presentazione dell’Ente
-
conoscenza del contesto
modalità organizzative ed operative
3.2 - Il lavoro per progetti
-
il metodo della progettazione
la valutazione dell’esito
3.3 – L’organizzazione del servizio civile e le sue figure
-
il sistema di servizio civile: enti, UNSC, Regioni e Province autonome
le figure che operano all’interno di un progetto: OLP, RLRA, altri volontari …
le figure che operano all’interno dello stesso ente: differenza tra ente e partner, fra sede operativa
….
3.4 – Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale
-
il prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale
(DPCM 4.2.2009 s.m.i.)
3.5 – Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
-
la comunicazione all’interno del gruppo
il gruppo come possibile causa di conflitti
disagio e diversità
l’interazione con gli altri soggetti
la risoluzione
34) Durata:
La durata complessiva della formazione generale è di 42 ore, questa è parte integrante dei progetti ed è
conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore.
L’intero monte ore della formazione generale sarà erogato e certificato nel sistema Helios entro e
non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Comune di Montevarchi:
- Centro socio-educativo “Il Cerchio” – Via Leonardo Da Vinci, 52025 Montevarchi
- Centro socio-educativo “Il Piccolo Principe” – Via Leona, 118, 52023 Levane
- Centro Sociale Polivalente “La Bartolea” – Via dei Mille, 2 – 52025 Montevarchi
(per la formazione attuata in proprio dal Comune di Montevarchi)
Formazione aggiuntiva della Regione Toscana – sede da definire: i giovani parteciperanno ai corsi
eventualmente programmati dalla Regione Toscana
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Sedi Regione Toscana (per la formazione aggiuntiva eventualmente programmata dalla Regione
Toscana)
36) Modalità di attuazione:
Per formazione specifica relativa al progetto “MINORI … IN AZIONE” sarà effettuata in proprio, presso
il Comune di Montevarchi con formatori forniti ed individuati dall’Ente.
La formazione specifica, relativamente a tutte le ore dichiarate nel progetto (totale n. 80), sarà erogata
secondo la seguente modalità:
70% delle ore (n. 56 ore) entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto
30% delle ore (n. 24 ore) entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto
Oltre alla formazione specifica realizzata dall’Ente, i volontari parteciperanno alla Formazione
aggiuntiva eventualmente programmata dalla Regione Toscana.
Inoltre, il Comune di Montevarchi si impegna a fare partecipare i Volontari di Servizio Civile ad almeno
2 (due) manifestazioni, eventi od attività di carattere regionale inserite nel Sistema delle Politiche
giovanili della Regione Toscana denominato GIOVANISI’
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
•
Dr. Piero Ermini, nato a San Giovanni Valdarno (AR) il 29.05.1959, residente in Caviglia
(AR) – Loc. Vacchereccia
•
Dr.ssa Barbara Fantoni, nata a San Giovanni Valdarno (AR) il 21.04.1968, residente in San
Giovanni Valdarno (AR) – Via XXV Aprile, 45
•
Dr. Paolo Martinino, nato a Milano l’11.11.1967, residente in Loro Ciuffenna (AR) – Via
Roma, 51
•
Dr.ssa Sabrina Mugnai, nata a San Giovanni Valdarno (AR) il 25.12.1971, residente in Loro
Ciuffenna (AR) – Piazza P. Nervi, 4
•
Dr.ssa Anna Marchi, nata a Montevarchi (AR) il 07.04.1958, residente a Montevarchi (AR) –
Via G. Da Verrazzano, 3
•
Dr.ssa Maria Novella Rodi, nata a Firenze il 21.05.1982, residente in Terranuova Bracciolini
(AR) – Via Sabotino, 5/c
•
Dr.ssa Lia Vasarri, nata a Montevarchi il 16.04.1960, residente in Montevarchi (AR) – Via E.
Rossi, 19
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Dr. Piero Ermini, diplomato in giornalismo – Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Urbino,
presenta competenze specifiche nei seguenti ambiti:
• Comunicazione
• Legislazione ed organizzazione degli Enti locali
Dr.ssa Barbara Fantoni, laureata in Servizi Sociali – Facoltà di Servizi Sociali dell’Università di Trieste,
presenta competenze specifiche nei seguenti ambiti:
• Interventi e monitoraggio in ambito socio-assistenziale
• Handicap
• Interventi individuali con soggetti disabili e in situazioni di disagio personale e/o familiare
Dr.ssa Anna Marchi, laureata Giurisprudenza – Facoltà di Legge dell’Università degli Studi di Firenze,
presenta competenze specifiche nei seguenti ambiti:
• Legislazione scolastica nazionale e regionale
• Sistema organizzativo dei servizi scolastici locali e sovra comunali
Dr. Paolo Martinino, laureato in Lettere moderne (indirizzo storico) – Facoltà di Lettere e Filosofia
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dell’Università degli Studi di Firenze, presenta competenze specifiche nei seguenti ambiti:
• Progettazione e programmazione di interventi in ambito sociale
• Cooperazione internazionale
Dr.ssa Sabrina Mugnai, diplomata in Servizio Sociale – Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli
Studi di Firenze, presenta competenze specifiche nei seguenti ambiti:
• Progettazione e monitoraggio in ambito sociale
• Progettazione e monitoraggio in ambito assistenziale
• Anziani
Dr.ssa Maria Novella Rodi, laureata in Psicologia Clinica e della Salute (laurea magistrale) – Facoltà di
Psicologia dell’Università degli Studi di Firenze, presenta competenze specifiche nei seguenti ambiti:
• Psicologia clinica
• Comunicazione
• Diagnosi e intervento Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)
• Gestione dei gruppi
Dr.ssa Lia Vasarri, laureata in Servizio Sociale – Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di
Firenze, presenta competenze specifiche nei seguenti ambiti:
• Legislazione sociale
• Sistema organizzativo dei servizi sociali e sanitari, territoriali e regionali
• Attività socioassistenziali e contesti operativi territoriali
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Il corso di formazione specifica, tenuto dai docenti individuati dall’Ente, prevede l’impiego di varie
metodologie: partecipazione attiva dei volontari attraverso sia lezioni frontali, sia momenti esperenziali
presso i principali stakeholders locali coinvolti nel progetto.
Sono previste, inoltre, distribuzione di materiale didattico relativo ai vari moduli e visite guidate.
Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate le metodologie didattiche attive che
favoriscano la partecipazione dei giovani, basate sul presupposto che l'apprendimento effettivo sia
soprattutto apprendimento dall'esperienza.
Le metodologie utilizzate saranno:
• Giochi di conoscenza e di comunicazione
• Lezioni frontali con l’ausilio di letture e proiezioni video
• Brainstorming
• Giochi di ruolo
• Simulate
• Laboratori manuali
• Lezione partecipata – consente di trasmettere elementi conoscitivi e di omogeneizzare le
disparità di conoscenze teoriche
• Lezione frontale – finalizzata alla trasmissione diretta delle informazione di base
• Il lavoro di gruppo – permette di suddividere il gruppo in sottogruppi, di operare in autonomia
su aspetti che prevedono la partecipazione attiva dei partecipanti, permette lo scambio delle
reciproche conoscenze ed esperienze, fa crescere l’autostima e la consapevolezza delle proprie
capacità, stimola e crea lo “spirito di gruppo”
• Learning by doing – apprendere attraverso l’esecuzione dei compiti così come si presentano in
una giornata di servizio. Si tratta di Role Playing individuale in cui si simulano in modo
realistico una serie di problemi decisionali ed operativi
• Casi di studio – finalizzati a esemplificare le buone prassi.
La metodologia impiegata è rivolta al coinvolgimento ed alla partecipazione attiva dei volontari,
attraverso l’utilizzo di tecniche di intervento convalidate.
Sono previste, inoltre, distribuzione di materiale didattico relativo ai vari moduli e visite guidate.
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Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate le metodologie didattiche attive che
favoriscano la partecipazione dei giovani, basate sul presupposto che l'apprendimento effettivo sia
soprattutto apprendimento dall'esperienza.
Tramite tutte queste tecniche l’apprendimento è organizzato come un duplice processo in cui le persone,
attraverso la partecipazione diretta, lo scambio di esperienze e l’interazione, imparano le une dalle altre
(apprendimento reciproco)
40) Contenuti della formazione:
Modulo introduttivo – 2 incontri di 3 ore ciascuno per 6 ore totali – dr. Paolo Martinino
Accoglienza ed illustrazione del percorso formativo e delle regole d’aula
Analisi dei bisogni formativi dei partecipanti alla formazione
Condivisione del programma di formazione
Giochi di conoscenza e comunicazione
Costituzione del gruppo di lavoro
I modulo – 3 incontri di 3 ore ciascuno per 9 ore totali
dr.ssa Lia Vasarri e dr.ssa Anna Marchi
L’organizzazione del Comune di Montevarchi
Organismi sovra-comunali: la Conferenza Zonale dei Sindaci del Valdarno, Azienda USL8 Zona
Distretto; la Conferenza Zonale per l’Istruzione
dr.ssa Anna Marchi
L’organizzazione dei servizi socioeducativi e sociosanitari
- gestione diretta
- gestione associata/unione dei Comuni
- la Società della Salute
Il funzionamento dei servizi di rete nel settore socio-educativo:
- Il ruolo del Comune, il ruolo della scuola e dell’associazionismo locale
- I progetti sociosanitari e socioeducativi dell’Area Sociosanitaria del Valdarno aretino: Piano
Integrato di Salute, il progetto “La Rete del Ben-Essere”, il Progetto Centro per la Famiglia
I Centri socio-educativi “Il Cerchio” ed “Il Piccolo Principe”: un esempio di collaborazione tra
Amministrazione comunale e Terzo settore;
dr.ssa Lia Vasarri
L’organizzazione del settore socioassistenziale ed il funzionamento dei servizi di rete;
dr. Paolo Martinino
Enti locali e Terzo Settore:
- associazioni di promozione sociale
- associazioni di volontariato
- cooperazione sociale
- forme di partenariato tra Comune di Montevarchi ed associazionismo locale
I Centri di Ascolto per Cittadini Stranieri in Valdarno
II modulo - 4 incontri di 2 ore ciascuno per 8 ore totali
Assistente Sociale Sabrina Mugnai ed Assistente Sociale Barbara Fantoni
La progettazione ed attivazione dei servizi sociosanitari, socioassistenziali e socio-educativi
I rapporti tra Enti locali e servizi sanitari territoriali: l’UFSMIA
dr. Pierluigi Ermini
La comunicazione: tecniche e contesti comunicativi
III modulo - 10 incontri di 2 ore ciascuno per 20 ore totali
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Venerabile Confraternita di Misericordia di Montevarchi (vedi accordo in allegato)
Corso di soccorritore – livello base
IV modulo – n. 1 incontro di 5 ore e n. 1 incontro di 8 ore per 13 ore totali
Il modulo sarà svolto da personale interno ed esterno visti gli incarichi del Comune di Montevarchi
al momento della formazione - così come previsti dalla normativa di riferimento sulla sicurezza luoghi
di lavoro D.Lgs. n. 81/2008 s.m.i.
Formazione ed informazione sui rischi connessi alle attività di progetto
D.Lgs. n. 81/2008 s.m.i. ed altre disposizioni legislative inerenti la sicurezza e l’igiene dei luoghi di
lavoro
Le misure generali di tutela
Concetto di rischio, danno, prevenzione, protezione
Organizzazione della prevenzione aziendale
Diritti, doveri e sanzioni per i vari soggetti aziendali
Organi di vigilanza, controllo ed assistenza
Corso antincendio a rischio medio
V modulo - 2 incontri di 2 ore ciascuno per 4 ore totali
dr.ssa Maria Novella Rodi
Elementi di pedagogia interculturale
Tecniche di animazione interculturale
Sostegno linguistico e scolastico a minori stranieri
Strategie di risoluzione del conflitto
VI modulo - 5 incontri di 2 ore ciascuno per 10 ore totali
dr.ssa Maria Novella Rodi
Il gioco come strumento di apprendimento:
- Teoria e tecniche dell’animazione di gruppo
- Giochi e attività ludiche
Laboratori manuali: manipolazione, cartapesta, pittura
Elementi di prevenzione primaria e giovanile
Prevenzione del disagio
La progettazione di interventi individuali in soggetti disabili e/o in situazioni di disagio familiare o
personale
Tecniche di mantenimento del benessere
dr. Pierluigi Ermini
Comunicazione efficace e stili comunicativi
VII modulo - 2 incontri di 2 ore per 4 ore totali
visita ed osservazione delle seguenti esperienze sul campo:
1.
2.
3.
4.
5.
Ufficio Relazioni con il Pubblico – dr. Pierluigi Ermini
Centro di Ascolto Cittadini Stranieri – dr. Paolo Martinino
Comunità Nuovi Orizzonti – dr.ssa Lia Vasarri
Fraternità della Visitazione – dr.ssa Lia Vasarri
Centro di prima accoglienza della Caritas – dr.ssa Lia Vasarri e dr. Paolo Martinino
Modulo finale – 2 incontri di 3 or per 6 ore totali
dr. Paolo Martinino
valutazione del percorso formativo:
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-
riflessione degli operatori
congruenza tra obiettivi del progetto e bisogni rilevati
obiettivi futuri
41) Durata:
80 (ottanta) ore totali
Modulo introduttivo – prima settimana di servizio – 6 ore
I modulo – seconda settimana di servizio – 9 ore
II modulo – terza/quarta settimana di servizio – 8 ore
III modulo – entro il secondo mese dall’inizio del servizio – 20 ore
IV modulo – entro il terzo mese dall’inizio del servizio – 13 ore
Totale n. 56 ore (70% ore totali formazione specifica)
V modulo - entro il quarto mese dall’inizio del servizio – 4ore
VI modulo - entro il quinto mese dall’inizio del servizio – 10 ore
VII modulo - entro il quinto mese dall’inizio del servizio – 4 ore
Modulo conclusivo – a conclusione del percorso formativo – 6 ore
Totale n. 24 ore (30% ore totali formazione specifica)
La formazione specifica prevede un totale di 80 ore di cui 23 propedeutiche all’inizio dell’attività
prevista dal progetto e pertanto da realizzarsi nel primo mese di servizio.
Tale tipo di formazione mira a far acquisire ai volontari le competenze di base per poter collaborare con
le Assistenti Sociali, gli educatori professionali, gli operatori delle associazioni e delle Cooperative ed
inserirsi utilmente all’interno delle attività previste dal progetto.
L’obiettivo principale è lo sviluppo di capacità di lavoro di gruppo, comprensione e condivisione del
progetto individualizzato di intervento e/o educativo, capacità di autorganizzazione relativamente ad
orari, turni, scadenze, capacità di problem solving.
La formazione specifica, relativamente a tutte le ore dichiarate nel progetto (totale n. 80), sarà erogata
secondo la seguente modalità:
70% delle ore (n. 56 ore) entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto
30% delle ore (n. 24 ore) entro e non oltre 270 giorni dall’avvio del progetto
Altri elementi della formazione
42 ) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Al termine di ogni modulo di formazione generale e di formazione specifica – escluso quello
introduttivo e quello conclusivo – ci sarà la somministrazione di n. 1 questionario di verifica sugli
apprendimenti e di valutazione del percorso formativo.
Questo consentirà di rimodulare, quando necessario, i moduli successivi rispetto alle valutazioni ed
alle necessità espresse dai volontari considerando il monitoraggio come un’azione costante di
osservazione e controllo della formazione stessa.
Montevarchi, 23/07/2014
Il Responsabile legale dell’ente /
IL SINDACO
avv. Francesco Maria Grasso
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