articolo in PDF - Georgofili INFO

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articolo in PDF - Georgofili INFO
28 settembre 2011
Agricoltura toscana in
mostra: dal Granducato
Lorenese all’Unità d’Italia
Dopo l' Expo Rurale, qualche notizia
storica sulle esposizioni di agricoltura
in Toscana
di Luciana Bigliazzi
Che le pubbliche esposizioni (che vantano in
Toscana una lunga tradizione) fossero
occasione per verificare le attività presenti su
un territorio è cosa attestata, e allorché
queste manifestazioni valicarono i confini e
spaziarono negli Stati italiani pre-unitari e
addirittura negli oltramontani, esse furono
anche momento di messa a confronto, di
elaborazione di progetti e di strategie per il
progresso economico del proprio paese.
In questo contesto significa aver presente
l’attività dell’Accademia dei Georgofili che
costituì nel Granducato prima, nell’Italia
Unita poi, palestra di idee e strumento
efficace per il progresso agricolo ed
economico.
L’Accademia è stata sempre attiva
protagonista del rinnovamento economico
della Toscana lorenese e alla sua attività
propulsiva si deve la prima esposizione di arti
e manifatture allestita nelle sue sale di via del
Cocomero (l’attuale via Ricasoli) nel 1838. Lo
sforzo organizzativo fu di rilievo, ma i risultati
superarono di gran lunga le aspettative
mettendo in luce una Toscana che se ancora
molto aveva da operare per il progresso delle
sue attività ‘manifatturiere’, era in grado di
esibire una produzione qualitativamente
elevata.
Momenti espositivi locali si susseguirono
negli anni che precedettero l’unificazione del
Paese e molti di essi costituirono anteprima
di esposizioni a livello nazionale ed
internazionale.
Così fu il caso ad esempio della “Esposizione
dei prodotti dell’industria agraria Toscana”
voluta da Leopoldo II in preparazione del
“gran concorso agrario” previsto per l’estate
del 1857 a Parigi. La Commissione della
esposizione, presieduta da Giovanni
Baldasseroni, vantava la presenza di tre
illustri Georgofili: Cosimo Ridolfi, Presidente
dell’Accademia, Antonio Salvagnoli Marchetti
e Filippo Parlatore, oltre a Carlo Siemoni che
era Georgofilo corrispondente.
L’esibizione ebbe luogo nel parco delle
Cascine dal 1 al 7 giugno e il catalogo che ne
fu redatto testimonia la riuscita
dell’iniziativa; per ordine dell’imperatore dei
francesi il previsto concorso poi non ebbe
luogo, ma i Georgofili che rendicontarono sui
loro Atti e sulle pagine del Giornale Agrario
Toscano quanto esibito, non poterono non
dichiarare che “la insolita festa preparata …
alle RR. Cascine dell’Isola presso Firenze”
aveva suscitato “pubblica curiosità”,
risvegliato “l’ingegno” del popolo fiorentino
che era accorso numeroso alla
manifestazione ed aveva altresì riconfermata
“la reputazione che all’agricoltura toscana
seppero acquistare la diligente industria dei
suoi mezzajoli, ed il costante amore dei
proprietarj per le loro terre”.
Come non ricordare l’Esposizione universale
di Londra del 1851 che vide in Toscana una
mobilitazione generale per raccogliere fondi
per sostenere le spese del viaggio e
soggiorno della rappresentanza toscana che
capeggiata dal Georgofilo Angelo Vegni si
recò nella capitale inglese con precise
disposizioni relative allo studio delle
manifatture e prodotti di quel paese al fine di
verificarne l’applicabilità e la realizzazione
anche in Toscana. Cosa che di fatto avvenne
e che Vegni a distanza di due anni rese noto
ai Georgofili elaborando un dettagliato
rendiconto dei risultati conseguiti.
Ed ancora, nel 1855 in occasione della
Esposizione universale di Parigi: Cosimo
Ridolfi fu uno dei deputati della Commissione
istituita dal Ministero delle finanze per
coordinare ed organizzare il viaggio a Parigi
dei prodotti toscani. Ai Georgofili fu conferita
medaglia d’oro di prima classe.
La Prima Esposizione nazionale del giovane
Paese si svolse nel 1861 ed ebbe sede nel
Palazzo delle Esposizioni (l’attuale Leopolda).
Presidente effettivo della Commissione reale
dirigente la esposizione fu Cosimo Ridolfi
(presidente onorario era il principe Eugenio
di Savoia Carignano); segretario generale fu il
Georgofilo Francesco Carega, allora deputato
al Parlamento italiano.
(Immagine tratta dall’Archivio dei Georgofili
che raffigura la Stazione Leopolda a Firenze)