Cappuccetto rosso in città

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Cappuccetto rosso in città
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Cappuccetto Rosso in città.
“SAN GIUSTO”
• SCUOLA INFANZIA
SEZIONE
4
CODICE FM106/2IS-4
4
• LOCALITÀ
Fiumicino - Fregene
UNA STORIA
PUÒ SALVARE UNA VITA
CONCORSO per le classi della SCUOLA
dell’INFANZIA e PRIMARIA
INSEGNANTE
Tombini Amalia
ALUNNI
BENEDETTI Gianmarco
BERTOLUZZA Nicolò
BOSHA Ali
BOSHA Omar
BUSETTO Andrea
CESARINI Emma
D’OVIDIO Margherita
FIORENTINI Gabriele
FRIONI Zoe
LEVRONI Francesco
MAGI Giorgia
MAROCCHINI Sara
MATTIUZZO Fabiana
MAZZA Corinna
MAZZANTI DANIELE
MENGARELLI Angelica
MENGONI Leonardo
PARPAGLIONI Diego
PEROTTI Emma
PETROCCO Manuel
PRISECARU Alessandro
PROIETTI Edoardo
PUTINI Mattia
PUTINO Stefano
QUARESIMA Giulia
RICCIO Tommaso
ZARDETTO Valentina
CAPPUCCETTO ROSSO IN CITTA’
C’era una volta una bambina molto brava che
si chiamava Cappuccetto Rosso. Lei voleva
molto bene alla sua mamma e alla sua nonna
che viveva in città. Lei non aveva certo molte
occasioni per vedere la sua nonna e per
andare a trovarla. Un giorno la nonna si
ammalò e Cappuccetto Rosso chiese alla
mamma il permesso di andare a trovarla per
portarle qualche dolce e del miele che l’aiutava
a guarire.
“Mammina cara ti prego” disse “Mandami a
trovare la nonna, ti prometto che starò molto
attenta e che soprattutto rispetterò tutte le
regole che sono in città”. La mamma ci pensò
un po’ su poi rispose. “Va bene Cappuccetto ti
mando dalla nonna anche perchè io non posso
andare; ti prego però di essere prudente e
soprattutto non fermarti a parlare con
nessuno”.
La mamma preparò un cestino con della
crostata e del miele da portare alla nonna
poi salutò Cappuccetto Rosso
raccomandandole ancora di stare attenta;
soprattutto di non camminare in mezzo alla
strada per non essere investita dalle
automobili, di attraversare la strada solo
sulle strisce pedonali e, soprattutto, di
aspettare il semaforo verde prima di
passare da un marciapiede all’altro.
Tutto questo fu ascoltato con attenzione
dalla piccola Cappuccetto Rosso perchè lei
non è mai stata in città e quindi non
conosceva tutte queste cose.
Cappuccetto Rosso si avviò verso la
fermata dell’autobus quando vide un bel
prato pieno di fiori e decise di raccoglierne
alcuni per la nonna.
Era talmente felice ed eccitata, mentre
raccoglieva i fiori che non si accorse del tempo
che passava e soprattutto non si accorse che
dietro un albero c’era un brutto lupo che la
stava guardando. Appena raccolti i fiori corse
verso la fermata dell’autobus ma era troppo
tardi l’autobus era già passato. Cappuccetto
Rosso era molto dispiaciuta di averlo perso:
“Sono proprio una bambina sciocca, ho tanto
insistito con la mamma per andare dalla nonna
e poi ho perso l’autobus” pensò; e tutta triste si
mise seduta sulla strada. Ad un tratto si
avvicinò una macchina con un vecchietto
dentro (era il lupo travestito).
“Ciao piccola cosa ti è successo? Perché sei
così triste?” - “Dovevo andare dalla nonna
malata e invece ho perso l’autobus!”
Il lupo allora molto dolcemente le disse:
“Io vado in città proprio dove abita la nonna che
io conosco molto bene; se vuoi ti do un
passaggio”.
Cappuccetto prima rifiutò ricordandosi le
raccomandazioni della mamma poi però pensò
alla nonna che la stava aspettando e vedendo
quel vecchietto così dolce accettò.
Il lupo la fece salire e poi velocissimo si
allontanò verso la città. Arrivati in città il lupo
cambiò strada con una scusa e Cappuccetto
Rosso preoccupata cominciò a chiedere: “Scusi
signore dove andiamo? Puoi farmi scendere per
favore, posso andare anche a piedi dalla mia
nonna e la ringrazio lo stesso del passaggio!”.
Il lupo rispose “Non ti preoccupare piccola la
nonna è a casa mia perché essendo malata io
l’ho accudita, ti sto portando da lei!”
Il lupo aveva sentito quello che la mamma aveva
detto a Cappuccetto Rosso e mentre si era
fermata a raccogliere i fiori era corso con la sua
macchina velocissima a casa della nonna e con
un tranello l’aveva catturata e la teneva
prigioniera in una cantina buia.
Arrivati nella sua casa il lupo si tolse la
maschera e portò Cappuccetto Rosso nella
cantina con la nonna. La bambina fu felice di
vedere la nonna sana e salva ma aveva paura
della brutta fine che il lupo le avrebbe fatto fare.
Ad un certo punto si ricordò di una cosa e disse
alla nonna: “ Nonnina non avere paura mi sono
ricordata che la mammina nel cesto della
crostata e del miele mi aveva messo anche il
suo telefonino quindi adesso potremo chiedere
aiuto”.
La nonna allora abbracciò la sua nipotina e
insieme chiamarono la mamma per farsi aiutare.
Subito la mamma chiamò il cacciatore per fare
uccidere il lupo e lui corse immediatamente in
città a salvare Cappuccetto Rosso e la sua
nonna.
Arrivato nella casa del lupo il cacciatore lo
catturò riuscendo a liberare Cappuccetto Rosso
e la nonna; lui però non lo uccise e insieme alla
guardia forestale lo portarono in un bellissimo
parco dove c’erano altri lupi come lui. In quel
parco il lupo, pur rimanendo un po’ cattivo, si
fece tanti amici e visse per molto tempo felice
più che in città.
Intanto Cappuccetto Rosso e la sua nonna
tornarono a casa dove la mammina le
aspettava.
Quando si videro si abbracciarono felici e
contente di stare ancora insieme e anche loro
decisero di andare via dalla città perché
sicuramente era più pericolosa di una bella
casetta in campagna.