3 - 05-09-2010 - Comitato Regionale Lombardo

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3 - 05-09-2010 - Comitato Regionale Lombardo
WWW.FISOLOMBARDIA.IT
ANNOXVII - N° 3
Organo del Comitato Regionale Lombardo
della FISO
sommario
L’atleta del mese
Anthea Comellini
Editoriale
Rieccoci pronti
per una nuova
avventura!
Brallo 2010
3 giorni
lunghi un anno
Attività
Orientarsi
in Oltrepò
Gare
La 6 giorni
del Tirolo 2010
Responsabile: Giuseppe Ceresa
Consigliere delegato: Alessandro Dipace • Caporedattore: Stefano Galletti
Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito al presente numero
Materiale promozionale dello Sport Orientamento, stampato e diffuso in proprio
EDITORIALE
Rieccoci pronti per una nuova avventura!
C
i eravamo lasciati un anno fa alla
fine della prima
edizione
della
due giorni di Lombardia
svoltasi a Lanzo d’Intelvi,
con l’augurio di rivederci
nel 2010. Il giorno è arrivato e tutta la macchina
organizzativa è pronta ad
accogliere i partecipanti
alla seconda edizione della 2 giorni di Lombardia e
alle prove dell’ ALPE ADRIA
CUP.
Tutto il team organizzativo ha speso tante energie
per offrirvi una bella manifestazione e ci auguriamo che i nostri sforzi siano
serviti per lasciarvi un bel
ricordo delle gare, della
Già si prepara l’edizione della “due giorni” di giugno 2011 a
Trivigno, in Valtellina
cartina e del territorio che
ci ospita.
La provincia di Pavia ha
mostrato, in questo 2010,
di essere una zona importante per il nostro sport, of-
di Beppe Ceresa
frendoci grande visibilità,
ospitando manifestazioni
nazionali ed internazionali e organizzando importanti progetti con le scuole; tutto ciò anche grazie
all’impegno della società
locale, alla collaborazione
delle amministrazioni locali e all’intervento della
nostra federazione.
Finita questa manifestazione la speranza è quella di
rivedervi sulle nostre belle
cartine lombarde.
A tal proposito l’anno
prossimo si svolgerà la III
edizione della due giorni
di Lombardia e avrà luogo in Giugno in Valtellina,
nell’estremo Nord della Lombardia. L’impianto
scelto, Trivigno, è uno dei
più belli d’Italia, scoperto con la Coppa Italia del
1992 è stato teatro anche
di Campionati Italiani.
Trivigno 2011 vedrà partire anche l’importante collaborazione tra Lombardia
e Ticino con l’obiettivo comune di proporre manifestazioni di livello sempre
più importante.
Questo nuovo accordo
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non deve far dimenticare
la storica collaborazione
con Piemonte e Liguria che
ci permette di offrire ogni
anno un calendario di gare
ricco.
Ed infine un invito a tutti i partecipanti di questa
ALPE ADRIA 2010, che forse
per la prima volta scoprono il territorio lombardo,
l’invito è quello di tornare
a trovarci per e scoprire altri territori ugualmente interessanti.
La provincia di Pavia
come territorio interessante per lo sviluppo dell’orienteering
Prima di salutarvi vorrei fare un bocca al lupo
a tutti gli atleti, a tutti gli
appassionati ed a tutti gli
esordienti presenti a Brallo: che possiate divertirvi,
fare una bella gara e comunque dare del vostro
meglio. Noi faremo del nostro meglio per farvi trovare una cortese e piacevole
accoglienza.
EDITORIALE
Here we are for a new exciting story!
W
e left one
year ago at
the end of
first edition
of “2 Lombardia days” in
Lanzo d’Intelvi (near Como)
and now we are here : all is
ready for the second edition of ““2 Lombardia days”
and for Alpe Adria.
The whole organising team
spent so many energies
that now we hope to offer
you a fantastic event.
Pavia Province was very
important this year for our
sport, giving great visibility through national and
The third edition of “2
Lombardia days” will
take place in June in
Trivigno- Valtellina
international events, organising a great job with
schools and granting a
constant presence in local
by Beppe Ceresa
territory. All was achievable also thanks to local administrations and regional
federation.
We hope, of course, we’ll
see you again in these
places with our beautiful
maps.
Pavia Province is very
important for the
development of our
sport
Next year the third edition of “2 Lombardia days”
will take place in June in
Trivigno _ Valtellina (North
of Lombardia region). We
are studying a co-operation with our Ticino friends,
sure to offer then a high
level competition.
Like every year, some competitions will take place in
co-operation with Piemonte and Liguria friends so to
offer everyone interesting
maps.
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So, Good Luck to all, experienced and new ones: we
are sure you’ll enjoy our
places and you’ll go back
home with an unforgettable memory!
See you soon!
L’ATLETA DEL MESE
Anthea Comellini
C
ominciamo con la
parte più facile,
quella nella quale puoi sbizzarrirti (entro certi limiti!). Chi sei,
cosa fai... insomma tutto
quello che leggeremmo
sul tuo profilo Facebook
senza dover per forza
usare Facebook
Allora… sul mio profilo Facebook non si legge nemmeno la
mia data di nascita, nella speranza che qualcuno mi giudichi giusto quel poco più grande di quel che sono. Chi sono?
Di sicuro sono una persona
più semplice ed accessibile di
quello che la gente continua
a credere, e soprattutto molto
meno seria di quello che invece
voglio far sembrare. La scuola
è la mia priorità, e più volte ho
cercato di fare auto training per
disintossicarmi dalla necessità
di cercare di dare il massimo in
ogni materia. Tempo sprecato.
Quando ho smesso di vincere le campestri scolastiche ho
iniziato ad odiare dal più profondo dell’animo correre e ad
amare sempre di più il nuoto,
ma da molto ormai ho abbandonato l’utopica idea di un
nuot-o. Quando corro mi fanno
male le caviglie, le ginocchia, le
anche (e questi acciacchi ogni
volta mi ricordano che qualche
Intervista di Stefano Galletti
chiletto lo potrei anche perdere), e riesco a distrarmi solo se
ho una cartina in mano. Una
cartina che sia abbastanza tecnica da non farmi pensare al dislivello che sto facendo o farò. 18 anni appena compiuti quest’anno, ma ormai
puoi considerarti una
autentica veterana delle categorie giovanili.
Raccontaci come hai conosciuto l’orienteering,
come hai iniziato, quali
sono state le difficoltà e
quali i successi e le gioie
della tua carriera orientistica.
Ho iniziato a praticare l’orienteering dopo una gita in Val di
Non fatta in prima media. Ho
chiamato la Tumiza Chiari per
interessarmi, e non mi sono
fatta deprimere dal fatto di essere l’unica “piccola” orientista
in tutta provincia di Brescia.
Nonostante tutto l’impegno di
Federico (Cancelli n.d.r.) e Roberta (Frattini n.d.r.) che sebbene privi di un gruppo di allenamento, di un pullmino, di tutini
trimtex, si sono sempre fatti in
quattro per me, stringendosi
per darmi passaggi e cercando
di darmi tutto l’appoggio che
era in loro potere, è capitato
che durante i miei primi due
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anni di trofei Lombardia dopo
le gare io passassi le giornate
da sola. In alcune occasioni non
mi sono sentita bene integrata
con gli altri ragazzi, e quando
facevo il possibile per rientrare
a casa entro le tre per potere
andare a catechismo, sentivo i
commenti di altre ragazze che
sindacavano sul mio sport e
su eventuali dieci minuti di ritardo. M è così che ho iniziato
orienteering, appassionandomi allo sport in quanto tale,
non perché lo facevano i miei
genitori né perché mi trovavo
bene con gli altri ragazzi: solo
perché il piacere che ricavavo
da quei quaranta minuti in bosco. Un piacere che bastava da
solo a farmi sopportare i disagi.
Ovvio che, quando al piacere
della gara si è aggiunto anche
quello di una compagnia che
iniziava ad apprezzarmi, tutto
mi è apparso ancor più fantastico. Ma, per una ragazza che,
come me, non ha compagni
di società della propria età ,
non un gruppo di allenamento, non un pullmino sul quale
cantare durante le trasferte, è
chiaro che la sola prospettiva
di una domenica in compagnia
al prezzo di un sabato sera negato, una levataccia domenicale, un’ora di gara, tanto fango e
una notte bianca per recupera-
L’ATLETA DEL MESE
Continua dalla pagina precedente
re lo studio non basta a far continuare nell’orienteering.
Viene di conseguenza che le
gioie più grandi che mi ha dato
l’orienteering - a parte l’aver
conosciuto persone senza le
quali la mia vita ora sarebbe
priva di molti bei ricordi e di
prospettive per ulteriori risatele ho vissute in carta: quando
ad Alicante correvo in notturna
su una duna della pineta e mi
soffermavo a guardare le stelle
e il mare, o quando, a Monghidoro, scendevo nel bosco innevato fra le prime, ascoltando il
rumore ovattato dei miei passi
e assaporando quella candida
serenità.
L’anno scorso hai vinto il Trofeo Lombardia
riuscendo a prevalere
all’ultima gara su Camilla Bellanzon, cui era dedicata la copertina del
numero 1. Un successo
che ti ha appagato, che
ti spinge a fare ancora
meglio nelle prossime
gare? In che modo ti sei
preparata per la stagione 2010 e quali sono gli
aspetti sui quali vuoi migliorare?
Il successo più bello in realtà è
stato il mio sudatissimo terzo
posto nella finale Coppa Italia 2009. Qualcosa che avevo
voluto. Cercato. Qualcosa per
cui avevo dimenticato quanto
odio correre e quanto sia triste
farlo da sola. Qualcosa per cui
mi ero impegnata. E, anche se
quell’impegno era relativo solo
agli ultimi due mesi prima della gara (a luglio un incidente in
bici mi aveva un po’ ammaccato), speravo che dimostrando
di potercela fare anche da sola,
quello sforzo avrebbe potuto
essere apprezzato. Ero arrivata
al raduno lombardo facendo
un tempo fra peggiori nel test
atletico, ma nei due mesi successivi mi ero allenata quasi
tutti i giorni, anche trascurando la mia amata scuola. Nonostante l’impegno e i discreti risultati di fine stagione, non ho
impressionato nessuno e purtroppo, anziché reagire e tirare
fuori le unghie, ho fatto una
scelta facile: così se mi chiedi
“Come mi sono preparata per
il 2010?” rispondo “Mangiando
panettone e limitando la mia
attività fisica al qualche ora di
ondeggiamento in discoteca il
sabato sera”.
Beh! Questa era la preparazione fisica. Parliamo invece di
quella psicologica? Aprivo le
foto dei vari campi di allenamento invernale ai quali avevano partecipato tutti i miei amici e piangevo. Chiamavo Anna
Caglio per farmi raccontare
qualcosa, ma questo sortiva lo
stesso effetto, e lei si doveva
sorbire le mie lacrime. E poi andavo da mia mamma, che, pur
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non avendo partecipato mai ad
una gara, dai miei racconti conosce l’ambiente bene quanto
me, e mi disidratavo ancora un
po’. Ma, sebbene l’orienteering
mi abbia fatto piangere tante
volte e sebbene alcune volte
mi sia venuta la tentazione di
abbandonarlo per dedicarmi
a pieno alla mondanità bresciana, eccomi sempre pronta
a tornare. Masochismo? Credo
invece che l’orienteering mi
sia proprio “entrato dentro”.
Per questo il successo nel TL
del 2009 non mi ha assolutamente appagato, al limite tolto
un sassolino dalla scarpa (una
debolezza che non dovrei confessare visto il clima di fair play
che domina questo sport).
Dove voglio migliorare? Ovviamente solo dove “posso”. Visto
che la mia zona non pullula di
cartine, devo accontentare di
prefiggermi come obbiettivo
un miglioramento fisico. Ma
quest’inverno il fattore psicologico non mi è stato d’aiuto,
anche se non nego di avere le
mie responsabilità. Mancanza
di volontà, almeno per quanto
concerne l’andare a correre da
sola per allenarmi. E la scusa
sempre pronta ed efficace del
“troppo studio”. Tra l’altro giustificazione che devo rendere
solo a me stessa. Una me stessa che si innervosisce molto di
fronte alla propria incostanza e
alla propria tendenza a gettarContinua sulla pagina seguente
L’ATLETA DEL MESE
Continua dalla pagina precedente
si sul cibo. Per ciò che riguarda l’allenarmi, mi crogiolo nel
ruolo della vittima che non si
allena perché è sola e non è
seguita. Se avessi davvero gli
attributi sarei la fuori a correre,
dicendo “tanti saluti” ai libri e
assaporando il momento del
mio riscatto.
Molto presto dovrai passare nelle categorie assolute. Dovrai affrontare
le gare “in serie A”, anche quelle molto lunghe
alle quali partecipano le
atlete della nazionale...
Ti senti pronta ad affrontare le varie Kirchlechner, Guizzardi, Scalet?
C’è qualcuna di loro, o
una atleta in generale,
che rappresenta per te
un punto di riferimento?
Ad andare avanti così, forse
non avrò nemmeno i punti
in lista base per potermi confrontare con le Elite. Tra queste
categorie in verità un punto di
riferimento ce l’ho, o meglio,
un punto di arrivo. Mi piacciono quegli atleti che arrivano a
fine gara sempre col sorriso anche se molte volte io stessa
non sono in grado di farlo, senza scagliare cartina, bussola,
bricchetto e compagnia bella
per terra. Fra le elite c’è Nicole
Scalet, che mi trasmette sempre un’idea di positività, ma la
mia “idola” è Liliana Papandrea,
che ha sempre un sorriso per
tutti, una parola buona, nessun
lamento, tanto affetto e mai un
accenno di rancore. Lei è quella
che corre ad abbracciare l’amica che le ha appena strappato
il titolo di Campionessa Italiana. E so che la sua non è finzione, perché in una situazione
simile risulterebbe impossibile,
perfino al migliore degli attori,
dissimulare anche un minimo
sentimento di sconforto. Questo sembra il titolo
di un tema in classe (ma
si fanno ancora???).
Racconta in un episodio,
che hai vissuto o al quale hai assistito, quello
che rappresenta per te
l’orienteering
Quasi quasi scrivo “ Storie e crisi adolescenziali di una piccola
(e se vogliamo anche un po’ instabile) orientista bresciana” e
faccio copia incolla con quello
che ho raccontato finora...
Nel momento in cui uscirà il Nuovo Lanternino
con la tua copertina,
sarà quasi ora di consuntivi del 2010. Ma
oggi abbiamo alle spalle
poche gare nazionali, ed
il solo Campionato Italiano Sprint di Monghidoro. Fai una previsione: “Oggi, 3 settembre
2010, io Anthea Comellini ripensando alle gare
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fin qui fatte mi sento...”
e poi ancora “... e nelle
prossime gare vorrei...”
Spero che a settembre io possa
guardare indietro e rallegrarmi
per essere riuscita a mantenermi in allenamento durante
l’estate, per aver fatto quello
che ho trascurato quest’inverno. Non vorrei avere alcun
rimpianto e soprattutto vorrei
sapermi pronta ad affrontare
le gare di fine stagione al mio
massimo, conscia di aver dato
il possibile. Se penso che ormai
ho solo 2 anni nelle giovanili
(il 2010 lo do già per perso) mi
rendo conto di quanto sarebbe bello potermi ritagliare un
piccolo spazio nel panorama
nazionale, ma anche di quanto
tutto ciò dipenda soprattutto
da me. Devo fare davvero mente locale. Non posso continuare a dirmi che la mia priorità è
la scuola, se poi è l’insuccesso
sportivo a farmi piangere. E
non posso piangere se l’insuccesso me lo sono cercata.
Continuerai a praticare
l’orienteering nei prossimi anni o pensi che prima o poi arriverai alla
“saturazione” e vorrai
praticare un altro sport?
E quale?
La risposta a questa domanda
prevede che io capisca se il mio
desiderio è quello di sacrificarmi per ottenere delle soddisfaContinua sulla pagina seguente
L’ATLETA DEL MESE
Continua dalla pagina precedente
zioni o di continuare l’orienteering a livello amatoriale. Poi
con amarezza mi rendo conto
di come questa bellissima parentesi della mia vita potrebbe
finire. Un’università lontana, un
fidanzato che fa curling! Quando andavo alle gare qualche
anno fa ero abituata a vedere
intorno a me tanti ragazzi, tutti più grandi di me, ed io, che
iniziavo ad inserirmi fra di loro,
mi sentivo infinitamente piccola. Ora mi trovo circondata da
ragazzini sempre più giovani, e
guardando “in su” vedo sempre
meno “grandi”. Grande lo sto
diventando io, e con me cresce la paura che certi momenti
di spensieratezza, di gioia, di
sport vissuto come solo a sedici anni si può vivere lasceranno
lo spazio a cose nuove, nuovi
interessi. Solo due sarebbero i
modi per rimanere nell’orienteering in quella fascia di età che
si trova fra “Anthea la ragazza
che fa orienteering” e “Anthea
la mamma che porta la sua
famiglia a imparare l’orienteering”: l’uno sarebbe diventare
un’elite, pensiero così assurdo
da rendermi ilare, e l’altro sarebbe trovarmi un prestante
giovanotto orientista...
Ultima domanda “politica”: ti sei trovata talvolta a gareggiare in categorie con poche atlete
partecipanti, con accorpamenti tra le categorie
necessari per mandare
alle cronache una classifica che non si limitasse
a pochi nomi. Hai qualche suggerimento da
dare alla Federazione
per aumentare il numero di ragazze che si avvicinano al nostro sport?
Se tu dovessi fare uno
“spot” per l’orienteering, cosa diresti alle tue
coetanee?
Tre anni fa ti avrei risposto che
le categorie mezze vuote mi
andavano molto bene, perchè
il podio e la medaglia da trofeo
Lombardia erano assicurate.
Allo stato attuale invece il numero delle partecipanti non mi
preoccupa molto, perche nei
TL non cerco tanto la competizione quanto il miglioramento, mentre nelle Coppe Italia il
confronto con atlete più valide di me non manca di certo!
Però riconosco come le nostre
categorie siano piuttosto scarne e come, di tanti ragazzini
che iniziano, pochi continuino.
Un motivo per avvicinare la ragazze all’orienteering? Le mie
amiche mi hanno snobbato e
deriso per le mie trasferte nella
neve finché non ho fatto vedere loro le foto di alcuni ragazzi
della categoria junior maschile!!! Quello potrebbe essere un
buon incentivo... Scherzi a par-
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te, credo che sia impensabile
che una ragazza già grandicella di punto in bianco decida
di interessarsi al nostro sport.
Per appassionarsi all’orienteering bisogna che lo si provi,
e provarlo a 18 anni, con una
compagnia di amici ed una frequentazione assidua di pub e
discoteche nella propria città
già avviata, è quasi impossibile. E’ più facile forse continuare,
perché si conosce e si è provato sulla propria pelle la serenità
che si respira nelle domeniche
di coppa Italia, magari con una
società forte alle spalle, che dia
il senso di appartenenza ad un
gruppo.
Intervista
di Stefano Galletti
BRALLO 2010
3 giorni lunghi un anno
Cronistoria di una avventura iniziata ad ottobre 2009 e che si concluderà a Brallo il 5 settembre 2010
C
irca un anno fa, arriva una
chiamata sul mio cellulare.
E’ Beppe Ceresa.
Dopo i convenevoli di rito
arriva al dunque:
“Senti, Amelio, volevo chiederti se
sei disposto a darci una mano per
l’Alpe Adria”
“Cosa dovrei fare?” domando.
“Fare il responsabile dell’organizzazione gare” risponde.
“Come!?” obbietto “ ma non c’è
qualcun’altro?”
“Veramente l’ho chiesto anche a pinco pallo ma attendo risposta.” fa lui.
“Va bene, se ti dice di no conta su di
me”.
Sapevo che ormai m’ero impegnato
e quella responsabilità non mi sarebbe stata contesa da alcuno. A novembre, a Lissone in occasione della
festa del lanternino, viene fatta la
presentazione ufficiale e poi la prima
riunione di consiglio dove vengono
definiti gli organigrammi. Subito
dopo faccio un giro di telefonate per
avere conferme e raccolgo anche
qualche delusione. Risposte del tipo:
“Veramente non credevo di dovermi
impegnare per tutte tre le giornate”;
“Non posso dirti ora se sarò libero
per quella data”; “Preferirei fare la
gara”; “Ho problemi di lavoro/familiari/personali...”
Organizzare 4 gare in tre giorni, trovare gente, tanta gente, disponibile
e competente non è facile e chi si
impegna volentieri per la propria
società non è detto che voglia fare
altrettanto per il CRL. Ma poi con pazienza e costanza riesco a costituire
un organico di 26 persone affidabili
e competenti che dovrebbero garantire un sufficiente margine di sicurezza.
A metà gennaio Roberto Manelli, responsabile logistica, manda notizie
da Brallo e dice : “Ci sono più di 50
centimetri di neve... manco fossimo
di Amelio Titoli
in Trentino” A fine gennaio viene
confermata la disponibilità del Centro Federale Tennis e questo ci fa tirare un sospiro di sollievo per non
dover organizzare una tendopoli.
Ai primi di marzo Paolo Bocchiola,
dopo il lungo lavoro al PC torna, con
i tracciatori Paolo Mario Grassi e Federico Cancelli, nel bosco e rassicura
che nonostante la molta neve presente è stata fatta un ottima ricognizione e le immagini che ci invia preludono ad una gara su un territorio
molto diversificato.
Per quanto riguarda il mio settore,
una volta ripartito l’organico e definiti gli incarichi entriamo nel dettaglio
dell’organizzazione. Per ogni responsabile prevedo anche un sostituto.
Il 4 luglio riunione plenaria a Brallo,
presenti oltre a tutti i responsabili di
settore ed alcuni aiuti anche il delegato tecnico Zanetello, il cartografo
Tarabocchia ed i referenti di Brallo.
L’opuscolo è pronto, ben riuscito e
stampato in un migliaio di copie, il sito
deve essere ancora migliorato, la cartina deve essere terminata ma in tutti
c’è la sensazione che ce la faremo!
La giornata è stata molto produttiva,
alle relazioni di ogni singolo responsabile segue un sopralluogo sulla
zona prevista ad ospitare il centro
gare e quindi si discute per definire una linea di condotta, per la gestione delle quattro prove, comune
e condivisa da tutti i direttori gara.
Durante la visita c’ho rimesso anche
qualcosa di personale: una lesione al
collaterale e al crociato del ginocchio
sinistro. Rientro sofferente ma, tutto
sommato, soddisfatto: E poi non potevo fare il piagnone con Elena, Paola e Matteo in macchina, ho fatto
come Fantozzi; ho urlato una volta
arrivato a casa!
Dopo il sopralluogo è giunto il momento di fare la lista e recuperare i
materiali necessari. “Cosa ci serve?
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Cosa c’è? Dove è? Chi ce l’ha? Chi lo
porta? Chi lo compra?” Bisogna pensare a tutto: dalle divise ai cartelli segnaletici, dall’arco gonfiabile per l’arrivo alle mollette per appendere le
cartine al cambio staffetta, dai bagni
chimici alle cassette porta cartina,
dalle attrezzature informatiche alla
bindella, dalla cancelleria al gruppo
elettrogeno. Sabato 14 agosto nuovo sopralluogo.
La pianificazione è stata fatta, gli incarichi assegnati, il materiale procurato.
Aspettiamo ora di andare in scena,
sarà una prima che non prevede repliche e pertanto dovrà avere quel
successo che ci aspettiamo e che ci
meritiamo per il grande lavoro fatto
insieme ai circa 40 amici orientisti
che hanno dato la loro disponibilità
e che certamente non mancheranno
al loro impegno.
Ad essi insieme ai tanti collaboratori
locali va il merito ed il ringraziamento per aver condiviso questa avventura ...lunga un anno.
Grazie a: Balma Carla, Bambozzi Giuseppe, Benini Ivano, Benini Jacopo,
Bocchiola Paolo, Caglio Roberto, Cancelli Federico, Casaglia Federico, Castigliani Mara, Cazzaniga Matteo, Ceresa Giuseppe, Della Torre Paola, Frattini
Roberta, Frigerio Roberta, Galbusera
Dario, Galimberti Nadia, Gatti Giorgio,
Gottardi Stefano, Grassi Paolo Mario,
Guzzo Luigi, Maiocchi Marco, Manelli
Roberto, Milesi Ombretta, Pellegrino
Laura, Penati Luigi, Pessina Eugenio,
Piatti Laura, Poli Elena, Quarto Anna,
Rinaldi Andrea, Sanvito Gabriele, Scurati Stefano, Spagnoli Davide, Titoli
Amelio, Titoli Michela, Villa Roberto,
Zanella Luigi e Zanetello Tiziano.
????????
La carta del Brallo
A
differenza di molte altre discipline sportive,
gli impianti sportivi per
l’orienteering non devono
affatto essere standardizzati, tutti
uguali l’uno all’altro - come accade
invece per un campo da calcio o per
una palestra.
Al contrario la dote più interessante
di una carta da orientamento è la sua
tipicità, la sua unicità in confronto
agli altri impianti analoghi.
Il concorrente ama cimentarsi in terreni vari e complessi; trovarsi davanti difficoltà diversa da gara a gara,
tant’è vero che una delle doti più utili
al concorrente d’èlite è la versatilità.
Intendiamoci : uno standard per la
realizzazione degli impianti da orienteering, le carte topografiche,
appunto, c’è, ed è molto rigido. Ma
riguarda materie quali la simbolgia
ed i colori; la classficazione degli oggetto che caratterizzano il terreno,
di ???????????
secondo regole precise ed uguali per
tutti; proprio per mettere in grado il
concorrente di affrontare un terreno
“nuovo” con le stesse opportunità
del suo avversario.
E così come la tipicità del singolo
terreno di gara ne costituisce una
dote essenziale, anche la varietà di
situazioni all’interno dello stesso impianto aggiunge valore sia a quello
specifico terreno che alla sua, unica,
rappresentazione cartografica.
È questo il caso della carta, appena
realizzata, del Brallo di Pregola. A
faggete ondulate di facile e veloce
percorribilità si alternano boscaglie
fitte e valli estremamente complesse
dal punto di vista altimetrico; a pianori dolci pendi ripidi e mossi, dove
trovarsi la strada migliore da vallone
a vallone è cosa da grandi esperti.
L’area sovrastante l’abitato di Pregola, ad esempio, assomiglia agli splendidi boschi del Pènice, con querceti
d’alto fusto dove il corridore riesce
ad esprimere la sua migliore velocità; ma basta scendere verso valle
per trovare prati e campagne inframmezzati da boscaglie dense, a formare un labirinto che mette a dura
prova le capacità di lettura della carta; tanto più quando l’atleta è sotto
stress, per la fatica impostagli da un
terreno tutt’altro che semplice la Valletta, nell’area delle piste da fondo,
alternano pendi dolci a improvvise
coste scoscese; ma anche lì basta
scendere più in basso, verso Feligara
e Còlleri, per doversi districare tra
creste e valli ripide e complesse, con
massi spesso enormi e macchie di
vegetazione fitta.
Pochi terreni in Italia offrono, in uno
spazio tutto sommato contenuto,
tanta varietà d’ambienti.
Non c’è dubbio che i partecipanti
all’Alpe Adria Cup 2010 sapranno apprezzare davvero i nostri boschi.
Brallo’s map
S
port plants for orienteering
do not need to be standardised, like in football for
example. On the contrary,
the most interesting aspect in one
orienteering map is its typicality, its
being unique.
The runner loves facing various and
complex terrains, facing different
ranges of difficulty from competition
to competition, that’s why versatility
is one of the most important factors
by ???????????
for an Elite competitor. The standardisation in orienteering maps does
exist, but it handles with symbols
and colours, so that all competitors
start from the same point. Also situations variety in one single map is an
important prerogative.
That’s the case of new Brallo di Pregola map: beechs woods (easy to
be runned) are combined with deep
bushes and with valleys (complex
from a height point of view).
PAGINA 9
The area above Pregola village, for
ex., looks like Penice woods, with
high oaks, a fast ground: but if you
go down the valley, you find lawns
and campaigns mixed with bushes,
and reading the map here can become difficult…Especially if the runner is stressed!
Few grounds in Italy can offer such a
variety of environments! Surely 2010
Alpe Adria attendees will really appreciate our places!!
ATTIVITÀ LOCALE
Orientarsi in Oltrepò
P
enso che tra qualche
anno ricordando l’orientamento in Lombardia
nel 2010 verrà automatico l’associazione con l’Oltrepò
Pavese.
Inutile negare che per il territorio
montano della provincia di Pavia
quest’anno è e sarà un anno memorabile in termini sportivi e con
particolare riferimento alla nostra
disciplina.
Difficile concentrare in pochi mesi
e nello stesso territorio, anzi direi
in pochi Km, due eventi di così
grande importanza nazionale ed
internazionale: stiamo parlando
della 3° prova di Coppa Italia del
23 maggio alla Penicina nel comune di Romagnese e all’Alpe
Adria 2010 del 3-4-5 settembre
nel comune di Brallo di Pregola.
Se a questi due grandi eventi
agonistici aggiungiamo il corso di
formazione per insegnanti della
scuola primaria proposto dal CRL
e svoltosi a Voghera il 16 giugno,
la sensazione di protagonismo
della provincia di Pavia diventa
una certezza.
Possiamo dire che nulla è venuto
per caso ma come conseguenza
di un lungo lavoro portato avanti
negli anni da diverse realtà sportive ed istituzionali: il CRL ha collaborato con una amministrazione
provinciale sensibile come poche
al nostro sport ed ai valori che
esso rappresenta ed ha affiancato
e sostenuto la crescita di una giovane società sportiva, ormai riferimento per tutta il territorio sia in
di Roberto Manelli
ambito scolastico che in ambito
agonistico.
Su questa significativa base costruita nel tempo si sono giocate
le scommesse per il 2010 in un
territorio montano storicamente
meno conosciuto e valorizzato
di altri territori lombardi, sicuramente meno abituato di altri ad
un funzionale ma indispensabile
lavoro in rete e con qualche evidente barriera infrastrutturale.
La scommessa Oltrepò si è concretizzata dopo anni di diffusione
capillare della disciplina sportiva
nelle scuole e nel territorio con
significati eventi, nella consapevolezza che dal punto di vista paesaggistico e quindi della qualità
degli impianti si andava ad offrire
qualcosa di alto livello e nel momento in cui si sono trovate realtà
comunali fatte di amministratori seri, entusiasti e desiderosi di
investire in modo nuovo sul loro
territorio. Parliamo in particolare dei comuni di Romagnese e
di Brallo di Pregola, piccole realtà dell’Oltrepò con grandi idee e
progetti per il loro futuro.
L’orienteering per questo territorio rappresenta così un’occasione
per un funzionale lavoro in rete
(amministrazioni locali e provinciali, CRL, Protezione Civile, Proloco, associazioni Alpini, Pronto
Soccorso, commercianti, albergatori), per far conoscere attraverso grandi eventi le sue tipicità
(territorio, cultura, accoglienza,
prodotti tipici), per investire con
continuità sul futuro (un impianto
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sportivo di orienteering ha sempre un futuro in termini di eventi),
per consegnare al proprio comune e alla propria gente qualcosa
di valore ed usufruibile in ambiti
formativi ed educativi (lavori con
le scuole, con associazioni, eventi
promozionali).
In questo momento le sensazioni
ed i risultati sono stati altamente
positivi con importanti ricadute
territoriali e politiche; la speranza
e l’augurio di tutti e di poter fare
un simile bilancio anche a fine lavori.
Certi che più di 20 Km quadrati di
carte di alta qualità (Brallo, Penice, Pietragavina, Varzi, Voghera)
rappresentino un patrimonio di
tutto il movimento lombardo, il
CRL sta già pensando a possibili
nuovi eventi e collaborazioni (raduni giovanili, Trofeo Lombardia)
per portare nuovamente l’orienteering in Oltrepò, recependo
così anche la significativa richiesta delle amministrazioni comunali di “non essere lasciati soli”.
Non mi resta che ringraziare tutti coloro che stanno lavorando
da mesi alla realizzazione degli
eventi e invito tutti nella splendida cornice del Passo del Brallo per
l’Alpe Adria 2010.
ATTIVITÀ LOCALE
Orienteering in Oltrepò
F
or sure year 2010 will
be associated to Pavia
Oltrepò…Very difficult
to concentrate in few
months and in the same territory 2 huge events: Italy Cup (23
May _ Penicina- Romagnese) and
Alpe Adria (3-4-5 Sept _Brallo di
Pregola). If we add also the training seminary for primary school
teachers held in Voghera in June,
16th we obtain a prominent role
for Pavia province!
We can say that nothing is random: a hard work has been done
by local sport and institutional
associations; Regional Committee has collaborated with Local
authorities which are extremely
reactive towards our sport and its
values. This allowed the growth
of a young sport association, now
by Roberto Manelli
reference point in the whole territory, surely not much known
and exploited before. A capillary
diffusion in schools has been performed, also with the aid of events
inside the territory itself, knowing
very well that beautiful places like
Romagnese and Brallo di Pregola
could offer a lot.
In this way, orienteering represents an opportunity for a network (local administrations,
Regional Committee, Civil Protection, Local Associations, First Aid,
hotels, traders…) aimed to make
everyone aware of the whole
territory tipicality, to invest on
future activities which are valueadded for all the people living in
the area.
At the moment, feelings and results seem good: let’s hope they
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remain the same at the end of all
the events!
Regional Committee is thinking
about new events and co-operations so to better exploit the
20 squared Km maps, keeping in
mind that local administrations
“do not want to be kept alone”.
Thanks to all who are working
hard for these events and I’m
awaiting you in Passo del Brallo
for 2010 Alpe Adria!
ATTIVITÀ LOCALE
L’orienteering nella scuola primaria
di Roberto Manelli
I
n questo ricco 2010 Voghera e l’Oltrepò diventano protagonisti, orientisticamente parlando,
anche in ambito formazione.
Dopo essere stata teatro della 3° prova di Coppa Italia e
prima di diventarlo per la manifestazione internazionale
Alpe Adria 2010, la provincia
pavese è stata scelta dal Comitato Regionale come sede
di un seminario di studio di
Scienze Motorie e Sportive
intitolato “L’orienteering nella scuola primaria” e rivolto
quindi ai maestri elementari.
Il corso si è potuto realizzare grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione
Adolescere di Voghera e della sua Polisportiva ed in particolare del Direttore Dott.
Giovanni Schiesaro, che ha
dato il supporto logistico per
la realizzazione dell’evento:
spazi, cartine, materiale tecnico, buffet.
Partners della giornata di
formazione il Prof. Elio Bigi
(Coordinatore di educazione
fisica e sportiva USP Pavia) e
il Prof. Luca Eid (Ricercatore
Agenzia Scolastica – Nucleo
Territoriale della Lombardia) il quale ha organizzato
la ripresa video del corso,
oggetto di una prossima
pubblicazione per docenti
che abbinerà ad un libro un
DVD.
Presenti 18 insegnanti provenienti da tutta la Lombardia,
agli ordini del Maestro FISO
Matteo Merati docente del
corso e delegato provinciale
del CRL.
Dopo i saluti del Presidente
del CRL Beppe Ceresa e del
Direttore della Fondazione
Adolescere, la giornata ha
visto un’alternanza di lezioni frontali e prove pratiche
in palestra, nel giardino della Fondazione Adolescere
e nella città di Voghera. Gli
iscritti hanno così potuto apprendere le basi della corsa di
orientamento per poi soffermarsi sulla valenza educativa
e formativa della disciplina,
sugli aspetti interdisciplinari
e su possibili percorsi didattici da proporre in aula. Ricco
anche il materiale didattico
consegnato ad ogni inse-
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gnante: pubblicazioni, cartine, esercizi e una lanterna
con punzone 15x15.
Il seminario si è concluso
così nella piena soddisfazione di tutti, partecipanti ed
organizzatori, nella speranza
che possa avere una positiva
ricaduta sulla diffusione del
nostro sport, sulla sua pratica tra i banchi di scuola ma
anche sul successivo passaggio per qualche giovane
all’attività agonistica, vera e
continua criticità del nostro
movimento sportivo.
ATTIVITÀ LOCALE
Orienteering in primary school
I
n 2010, Voghera and
Oltrepò are protagonist in orienteering
also for training aspects. After having hosted Coppa Italia stage and
before hosting 2010 Alpe
Adria, Pavia province has
been chosen by Regional
Committee as venue for a
Seminar named“Orienteering in primary school”, addressed to primary school
teachers.
The seminar was tutored
by Adolescere Foundation
(Pavia) and its Sport Association, and in particular
by Dr. Giovanni Schiesaro,
who gave the logistics support for the venue: places
– maps – technical material - buffet.
Partners for the seminar
were Prof Elio Bigi (USP
Pavia Sport Training Coordinator) and Prof Luca Eid
(School Agency researcher
– Lombardia) who helped
with the video which will
by Roberto Manelli
be available soon together
with a book for teachers.
18 teachers from all Lombardia region attended the
seminar, coordinated by Dr
Matteo Merati, Lombardia
Committee member.
After Beppe Ceresa (Lombardia Committee President)
and Adolescere
Foundation president interventions, during the
day theoretical lessons
were mixed to practical trials in gym, in Adolescere
Foundation garden and in
Voghera city.
All the attendees could
therefore learn orienteering basis and afterwards
focus on educational and
training values together with possible didactic
paths to be followed inside
a classroom; a wide documentation was distributed
to each teacher: publications, maps, exercises,
and one flag with 15x15
punch.
PAGINA 13
The seminar ended with
the full satisfaction of both
attendees and organizers,
hoping it can help in future to spread our sport
most of all inside schools,
finally encouraging young
people to start with orienteering practice.
ORGANIZZAZIONE
6 Giorni del Tirolo
A
ll’alba del XXI° secolo, l’offerta orientistica estiva di
manifestazioni multi-days
è diventata quasi ossessiva, non più ristretta nei consueti classici tour quali l’O-Ringen svedese, il
WOC o WMOC our, la 6 giorni di Svizzera o l’Hungaria Kupa. Il proliferare
di competizioni veramente allettanti
e con sovrapposizioni di calendario
tra loro costringe gli organizzatori
ad alzare il livello delle offerte: i luoghi di gara devono anche avere una
buona offerta turistica, i tracciatori
devono mantenere alto il livello di
ogni singola tappa anche nelle categorie di contorno, la competizione Elite dovrebbe avere ai nastri di
partenza atleti di altissimo livello ed
ovviamente anche la componente
meteorologica svolge un ruolo fondamentale.
Basandosi su questi fattori, possiamo dire che la 6 Giorni del Tirolo, disputata a cavallo tra gugno e luglio
a Nova Ponente (Alto Adige) e Steinach (Tirolo austriaco) ha centrato in
pieno gli obiettivi: se sarà riproposta
tra qualche anno, il limite autoimposto dagli organizzatori di circa 16001700 iscritti sarà raggiunto con notevole anticipo rispetto alla deadline.
Innanzitutto le località di gara: due
tappe al Lago di Carezza, sotto il
massiccio del Latemar (letteralmente sfiorato nella prima tappa che ha
previsto un passaggio nel celebre
“Labirinto”), poi terza tappa sull’Altopiano di Nova Ponente; il trasferimento in Austria ha portato i concorrenti ai 1700 metri di HochSerles e
poi al laghetto alpino di Obernbergsee. Tutte località che se non sono
già patrimonio dell’Unesco lo diventeranno a breve...
di Stefano Galletti
Poi il livello tecnico delle competizioni, con le categorie giovanili infarcite di atleti considerati già prospetti
interessanti per le rispettive nazionali, le categorie master con al via
parecchi esponenti dei Campionati
Mondiali degli anni ’70, ’80 e anche
’90, e le categorie Elite che hanno
mostrato un livello davvero alto dei
competitori costringendo i tracciatori (tra cui vanno citati Rudi Mair, Dario Beltramba e Thomas Widmann)
ad un super lavoro per offrire a tutti i
contendenti percorsi mai banali.
Infine le condizioni meteorologiche:
6 giorni di gare sotto il sole delle
Alpi, ad abbronzarsi o a rilassarsi al
fresco delle pinete. Mai una goccia
di pioggia, mai una nuvola a coprire
il cielo azzurro che più azzurro non si
può... una pacchia per il migliaio circa di scandinavi arrivati dal profondo
nord e che sicuramente racconteranno agli amici ciò che hanno trovato
in Tirolo e che saranno prontissimi a
tornare alla prima occasione!
Per i colori italiani la soddisfazione
maggiore arriva proprio dalla categoria Elite maschile, nella quale
Klaus Schgaguler (in gara per i colori
di volta in volta della nazionale italiana, del Gronlait Folgaria o dell’OLC
Graz per il quale ha vinto il Campionato Austriaco a lunga distanza) ha
battagliato per 6 giorni con il fortissimo atleta ceco Michael Smola (uno
che si è già fregiato di un argento a
livello mondiale, uno dei protagonisti della staffetta mondiale 2009 a Miskolc con relativo “soccorso” a Martin
Johansson in ultima frazione... uno
dei gesti di fair play celebrati dall’Accademia Mondiale dello Sport). Alla
fine della sesta tappa ha avuto ragio-
PAGINA 13
ne proprio il nostro Klaus, una sesta
tappa vinta alla grande dall’altro
italiano Mikhail Mamleev (in gara
solo nell’ultima tappa); l’immagine
di “Misha” Mamleev che si avvicina
al primo passaggio dall’area degli
spettatori trainandosi letteralmente
uno stravolto Smola mentre lo speaker annuncia il count-down per la
vittoria finale di Schgaguler resterà
a lungo negli occhi degli spettatori
non solo italiani.
Una ultima considerazione sulla
partecipazione italiana e lombarda.
Anche se non è stato raggiunto il livello di “colonizzazione” da parte degli scandinavi come ai 5 giorni delle
Dolomiti 2009, gli atleti svedesi hanno rappresentato la grande maggioranza dei partecipanti con gli italiani
attestati su numeri di partecipazione
più vicini a quelli dei cugini elvetici, in seconda\terza posizione nella
classifica per nazioni. 14 in tutto i
partecipanti dalla Lombardia.
Pur nell’offerta sicuramente variegata ed importante delle nazioni europee nei mesi di luglio ed agosto,
una attenzione più alta verso le gare
nostrane non andrebbe sprecata:
la sola cartina di Nova Ponente era
già nota agli orientisti italiani, e per
tornare al Lago di Carezza bisognerà
aspettare un Campionato Italiano o
una importante Coppa Italia. E questa volta chi ha deciso di rimanere,
almeno per 3 tappe, entro i patri
confini non ha sicuramente avuto alcun tipo di rimpianto...
ORGANIZZAZIONE
6 Days of Tyrol
A
As we step into the 3rd
millennium the amount
of summer multi-day orienteering offer could almost be described as obsessive. It is
no longer limited to the classics such
as Sweden’s O-Ringen, the WOC or
WMOC, the Swiss 6 days or Hungary’s
Kupa. The proliferation of appealing
competitions, overlapping on the
calender, forces the organizers to
not only raise the competitive level
but also to compete on the location, which must also be matched by
other offerings and diversions. In addition the course planner must keep
the level high not only for the Elite
level but also for complementary
categories, and last but not least the
climate also plays an important role.
Bearing these facts in mind, we can
proudly say that the 6 Days of Tirolo,
held between June and July at Nova
Ponente (Alto Adige) and Steinach
(Austrian Tirol) met with these objectives. Furthermore, should the
organisers decide to hold it again in
the near future, the self limitation of
1600-1700 competitors registered
should be accomplished well before
the deadline.
Starting with the locations: The two
Italian stages were held at Lago di
Carezza, beneath the Latermar massif ( the firsts stage literally passed
by the massif and through the renowned “Labirinth”) and the third
on the Nova Ponente Highlands. The Austrian leg took the competitors
to 1700m at HochSerles and then
to the Alpine lake of Obernbergsee.
All these locations if not yet part of
Unesco’s Heritage sites will be so in
the near future.
As for the competition’s techni-
by Stefano Galletti
cal level, with the junior categories
filled with aspiration towards their
respective national teams, masters
with former World Championship
competitors of the 70’s, 80’s and 90’s
and Elites at a level which offered the planners a true challenge (amongst
who we will name Rudi Mair, Dario
Beltramba and Thomas Widmann)
which they successfully rose to and
all competitors engaging trails.
Last but not least the weather: 6 days
of glorious Alpine sun where some
opted to sun bathe and others to
relax under the shade of a pine tree.
Not a drop of rain, nor even a cloud
to disrupt the blue sky.... a blessing
for the 1000 or more Scandinavians who, coming from the extreme
north, have a lot to tell their friends
of what they found in the Tirol and
will be ready to come back at the
first opportunity.
The biggest italian achievements on
the field come from the male Elite
category. Klaus Schgaguler (running
alternatively for Gronlait Folgaria
and OLC Graz with whomhe won
the long distance Austrian championships) challenged Michael Smola
over the 6 days (who is a world silver
medalist, won for the 2009 relay at
Miskolc who aided Martin Johansson during the last leg ... a real display of fair play celebrated at the
World Sport Academy). Michael
Smola beating Klaus at the very last
leg, a sixth leg which was won by the
Italian Mikhail Mamlevv (who only
took part on the last leg): the image
of “Misha” Manlevv approaching the
spectators area literally dragging an
exhausted Smola while the speaker
yelled out his victorious count down
over Schgaguler’s will remain in
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many spectators memory.
To conclude, a consideration on the
Italian and more precisely, Lombard
participation. Even if they did not
overwhelm as the Scandinavians
did at the 5 days of the Dolomites
of 2009, they were still the largest
representation. The Italian numbers
were closer to the Swiss, second and
third in nationality order, 14 were
Lombard.
In spite of the numerous and important European offerings during
July and August a higher recognition to the Italian offering will not
be misplaced. Nova Ponente’s map
was already known to the Italian orienteers, and for a return to the Lake
of Carezza we will have to wait for a
major Italian championship. And for
once we can affirm that for those
who could only manage the Italian
stages, they will not have too many
regrets
SPONSOR E AVVISI
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Tel. 02.25396754/02.25396722 • Fax 02.25396746
E-mail: [email protected]
CONSULTA DELLE SOCIETÀ LOMBARDE
il giorno 2 ottobre a Milano alle ore 15,00
11-12 giugno 2011
3° edizione della due giorni di Lombardia
sulla cartina di Trivigno-Pian di Gembro
CAMPIONATO REGIONALE MIDDLE e TROFEO LOMBARDO-TICINESE
FESTA DEL LANTERNINO
il giorno 21 novembre a Cantù alle ore 14,30
Segnatevi sul calendario questa data: 18 giugno 2010.
In una sala del Coni di Como, lontano dai riflettori e dai campi gara, un drappello di esperti (se
non conoscessi la loro permalosità li chiamerei ‘grandi vecchi’) si sono incontrati per mettere le
basi su un accordo veramente importante; la collaborazione organizzativa di eventi fra il Comitato Regionale Lombardo (CRL) e l’Associazione Sportiva Ticinese (ASTi).
Di seguito, in estrema sintesi, il progetto triennale che sarà solo la base di quello che ci auspichiamo diventerà un sodalizio vincente:
2011
Primo Trofeo lombardo ticinese su due prove.
2012
Secondo Trofeo lombardo ticinese con gara italiana valida anche come Coppa Italia o Campionato Italiano e gara svizzera abbinata al Campionato Ticinese
2013
Terzo Trofeo lombardo ticinese abbinato all’organizzazione di una cinque giorni.
Per consultare online questo e tutti i prossimi numeri de “Il nuovo Lanternino”
www.fisolombardia.it
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