1998-2007: il decennio più caldo
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1998-2007: il decennio più caldo
Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi Anno III - n.251 martedì 18 dicembre 2007 Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore resp.: Enrico Fontana • Comitato edit.: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Caporedattore: Valerio Ceva Grimaldi • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 Roma Stampa: Rotopress, via E. Ortolani, 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. 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Le ricerche svolte in questi anni dal WMO hanno mostrato che la temperatura media della superficie terrestre nel 2007 ha fatto rilevare un aumento di circa 0,41°C in rapporto alla norma calcolata sul periodo 1961-1990. Il gennaio del 2007 è stato il mese invernale più caldo mai registrato con una temperatura media di 12,7°C, mentre la norma calcolata sul periodo 1961-1990 è di 12,1°C. n vista del Consiglio Supremo di Difesa dei lunedi’, che discutera’ anche la ‘problematica dello scudo stellare’, quattro parlamentari, Tana de Zulueta, Manuela Palermi, Elettra Deiana e Silvana Pisa hanno inviato una lettera al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per sottolineare ‘la assoluta necessita’ spiega la verde Tana de Zulueta - che il parlamento discuta una questione di tale rilevanza e delicatezza, molto probabilmente mai affrontata neanche in Consiglio dei Ministri. La scelta degli Stati Uniti di estendere l’installazione dello scudo antimissile in Europa passando attraverso rapporti bilaterali - scrivono ancora le parlamentari - destabilizza gli equilibri internazionali e produce uno svuotamento progressivo del trattato di non proliferazione nucleare. Solo grazie ad alcune indiscrezioni dei vertici militari americani e di esponenti dell’Amministrazione americana, tra cui lo stesso Presidente George W. Bush - proseguono - si e’ appresa l’esistenza di un accordo tra il nostro Paese e gli Stati Uniti. Proprio Bush ha recentemente affermato che ‘l’Italia sta collaborando con gli Usa allo sviluppo dello scudo spaziale ed al Tra i vari fenomeni climatici osservati nel 2007 dalla WMO risultano di particolare rilevanza il record di diminuzione dell’estensione nell’ozono sopra l’Antartide, l’intensificarsi di siccità, e tempeste devastanti sempre più frequenti. La temperatura media della La temperatura media della Terra ha avuto un rialzo di 0,74 gradi dopo l’inizio del ventesimo secolo, ma questa progressione non è continua. Negli ultimi 50 anni il ritmo medio di riscaldamento, cioè 0,13 gradi per decennio, è circa il doppio di quello calcolato per il secolo terminato della banchisa artica che ha prodotto per la prima volta nella storia il “Passaggio a nord-ovest” tra i ghiacci e le isole del Canada, il buco Difesa, su scudo stellare necessario dibattito in Parlamento dispiegamento di radar di avvistamento, missili intercettori e navi attrezzate per la difesa missilistica. Un impegno - sottolineano le parlamentari - sicuramente maggiore di quello che il governo ha ammesso nelle risposte date alle nostre numerose interrogazioni parlamentari dove ha parlato di solo di ‘condivisione di tecnologie di difesa missilistica, analisi ed altre forme di collaborazione’, senza dire quale autorita’ politica abbia apposto la firma per l’Italia, ne’ la data in cui l’accordo e’ stato firmato. Una modalita’ che avvilisce le istituzioni e mortifica la democrazia nel nostro Paese. Per questo - concludono - chiediamo al Capo dello Stato di sollecitare un confronto in Parlamento sulle scelte legate alla partecipazione al progetto di ‘Ballistic Missile Defense System’’. Terra ha avuto un rialzo di 0,74 gradi dopo l’inizio del ventesimo secolo, ma questa progressione non è continua. Negli ultimi 50 anni, il ritmo medio di riscaldamento, cioè 0,13 gradi per decennio, è circa il doppio di quello calcolato per il secolo terminato. Secondo Jarraud “l’impatto del cambiamento climatico porrà importanti sfide per la variazione dei sistemi naturali ed umani e per lo sviluppo sostenibile. Adattamento e attenuazione saranno insieme due pilastri essenziali e complementari per far fronte a tali sfide”. L’impatto della variabilità e del cambiamento climatico sui sistemi naturali e umani pone importanti sfide per lo sviluppo sostenibile. Adattamento e attenuazione, insieme, saranno i due pilastri essenziali e complementari per far fronte a questa difficile situazione. La ricerca del Wmo mostra inoltre, che nel 2006 nessun angolo del pianeta è stato risparmiato da eventi climatici estremi, molti dei quali hanno stabilito dei record. Negli Stati Uniti il periodo gennaio-settembre e in Euro- pa il mese di luglio sono stati i più caldi in assoluto, circa 3°C superiori alla norma. Nell’emisfero meridionale il Brasile e l’Australia hanno subito delle ondate di calore tra gennaio e marzo. Nemmeno l’Africa è stata risparmiata: in Somalia c’è stata la peggiore siccità dell’ultimo decennio. Le precipitazioni estreme hanno colpito l’intero Corno d’Africa, dove in alcune regioni ha piovuto più di sei volte rispetto alla media mensile e sono state colpite centinaia di migliaia di persone. Anche nel deserto del Sahara ci sono state forti piogge in febbraio, che hanno danneggiato il 70 per cento della produzione di cibo e costretto all’evacuazione 600.000 persone. Tornando all’Europa, il Danubio è salito al suo livello massimo raggiunto nell’ultimo secolo a causa delle forti piogge e dello scioglimento della neve. In Cina milioni di ettari di raccolto sono stati danneggiati dalla siccità ed è anche passato il peggiore ciclone del decennio, che ha causato la morte di più di 1000 persone e danni economici per circa 8 miliardi di euro. Per quanto riguarda il ghiaccio artico gli scienziati hanno notato che sta continuando a sciogliersi più velocemente che mai. La World Meteorological Oganization stima che il ghiaccio marino diminuisce al ritmo dell’8,6% ogni dieci anni. La maggior parte degli scienziati che si occupano di studiare lo stato di salute del clima concordano sul fatto che se la produzione di gas serra continuasse con i ritmi attuali ci sarà un riscaldamento compreso tra 1,4°C e 5,8°C, con gravi ripercussioni su ogni angolo della superficie terrestre. Imbarazzo per il Dalai Lama Giancarlo Longo La presenza del Dalai Lama Tenzin Gyatso in Italia ha creato qualche imbarazzo, in quanto la presenza della massima carica spirituale del Tibet ha rimarcato l’influenza del Governo cinese e reso difficile l’espressione di una posizione ufficiale. Il Dalai Lama è il capo spirituale della scuola Gelug del Buddhismo Tibetano, ma anche la massima autorità temporale del Governo tibetano in esilio. Le ostilità tra questo e la Cina risalgono al 1959, dopo la rivolta contro l’esercito cinese. Negli anni successivi il Governo cinese ha continuato le ostilità contro l’autorità spirituale, proibendo all’interno del proprio regime di professare il Buddhismo e accusando il Governo in esilio di separatismo. La figura del Dalai Lama rappresenta quindi un simbolo di pace, in contrasto con il regime autoritario cinese, che pochi giorni prima dell’incontro di Milano, a cui hanno assistito 9 mila persone, aveva espresso il proprio dissenso attraverso l’ambasciatore. Il Governo e il Vaticano non hanno provveduto a ricevere Tenzin Gyatso: Camera e Senato, invece, hanno agito diversamente. Lo stesso Dalai Lama ha espresso dispiacere per non avere avuto la possibilità di incontrare le autorità italiane, comprendendo però l’imbarazzo, dicendo di essere consapevole del disturbo che solitamente crea con le sue visite. Ha spiegato anche le difficoltà che vivono i suoi seguaci in Tibet, dove la Cina ha proibito anche di pronunciare il suo nome e dove anche nei monasteri buddhisti è stato imposto l’indottrinamento contro di lui. Si fa portavoce di valori umani e armonia tra le religioni, esprimendo in tal senso un disaccordo con la decisione del Papa di non riceverlo, dicendo “che una carica di importantissima spiritualità dovrebbe essere sempre ferma sui principi”. Si difende dalle accuse di separatismo esprimendo il solo desiderio di avere una propria autonomia all’interno della Repubblica Popolare Cinese, di essere sempre pronto a riaprire il dialogo, nonostante le ostilità del Governo cinese. Lancia la proposta di non boicottare le Olimpiadi, perché la “Cina è un grande popolo e merita un evento di tale importanza” e si rivolge anche ai Paesi democratici, invitandoli a portare la Cina nell’ambito della democrazia e non integrandola solo a livello economico. “Siamo vicini al popolo tibetano e raccogliamo l’appello del Dalai Lama per la tutela dell’ambiente”: lo ha dichiarato Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera, dopo l’incontro di Montecitorio con il Dalai Lama che “ha sollevato la gravita’ dell’aggressione all’ambiente in Tibet e Cina”. Il suo intervento, sottolinea Bonelli, dimostra “che la violazione dei diritti umani va di pari passo con l’aggressione alle risorse naturali: i Verdi si faranno portavoce presso tutte le sedi appropriate dell’allarme lanciato oggi dal leader tibetano”. 2 martedì 18 dicembre 2007 Un traguardo per gli ecologisti Rispettare l’ambiente e risparmiare: due variabili determinanti per la Finanziaria Verde dalla prima “è la Finanziaria più ecologista di sempre. Sono stati accolti decine di emendamenti verdi che intervengono strutturalmente nelle politiche ambientali e di lotta ai cambiamenti climatici”. Con queste parole il Capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli ha commentato la manovra di bilancio per l’anno 2008 del Governo Prodi. In una conferenza presso la sala stampa di Montecitorio l’esponente del Sole che Ride ha elencato le tante misure a favore dell’ambiente contenute nella Legge Finanziaria. Con un investimento da 2 miliardi di euro per tre anni, l’Italia si candida dunque a diventare uno dei Paesi leader a livello mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici. Un investimento che, come auspica Bonelli, aiuterà il nostro paese ad abbracciare la cosiddetta “terza rivoluzione industriale”, la rivoluzione verde ed ecologista teorizzata dal famoso economista americano Jeremy Rifkin. Fra le tante misure che prevedono la riduzione dei gas ad effetto serra rilasciati in atmosfera, ci sono diversi incentivi per rottamare le caldaie vecchie e inquinanti e per la messa al bando delle lampadine a incandescenza e dei led sugli elettrodomestici (quelle luci che rimangono sempre accese sulla Tv o lo stereo di casa). A prima vista queste misure possono sembrare poca cosa, ma non è così. Led e lampadine ad incandescenza costano ad ogni singola abitazione 1 Watt al GENETICA giorno, se noi moltiplichiamo questo Watt per 365 giorni per tutte le abitazioni in Italia scopriamo ben altre Investimenti anche per la ricerca con l’istituzione del Fondo per la Piattaforma italiana per lo sviluppo Un investimento da 2 miliardi di euro per tre anni: l’Italia si candida dunque a diventare uno dei Paesi leader a livello mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici. E per l’edilizia sostenibile allineerà l’Italia a Paesi più avanzati come Francia, Germania e Spagna con il progetto “Casa clima” cifre: un risparmio di 5 miliardi di Kw/h corrispondenti a 4 milioni di tonnellate di anidride carbonica immessa in atmosfera in meno. Anche per quanto riguarda l’edilizia sostenibile la Finanziaria 2008 allineerà l’Italia a paesi più avanzati come Francia, Germania e Spagna con il progetto “Casa clima”. D’ora in poi i sindaci, prima di rilasciare la concessione per costruire, richiederanno la certificazione energetica, e cioè la garanzia che la casa in questione non disperda calore (le abitazioni “normali” ne disperdono dal 40 al 60%) e che, al contrario, abbia impianti di produzione di energia pulita. Non importa se con biomasse piuttosto che con pannelli fotovoltaici, ma ogni singola nuova abitazione d’ora in poi dovrà produrre almeno 1 Kilowattora compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell’intervento. Pamela Menichelli Le nuove frontiere della scienza Il genetista Craig Venter, impegnato nella corsa alla decodificazione del genoma umano, ha costruito in laboratorio con un team di scienziati un cromosoma sintetico e starebbe per annunciare la creazione della prima forma di vita artificiale. Il suo proclama dovrebbe giungere entro qualche settimana e potrebbe arrivare già fra breve alla conferenza annuale del suo istituto scientifico di San Diego in California. Si tratta di un gigantesco balzo in avanti nello sviluppo dei genomi su misura, osserva il corrispondente da New York del quotidiano britannico Guardian, che anticipa la notizia grazie a un colloquio con Venter. Lo scienziato ha rivelato al Guardian che sarà «un passo filosofico cruciale per la storia della nostra specie: passiamo dalla lettura del codice genetico alla capacità di scriverlo. Questo ci dà la capacità ipotetica di fare cose mai contemplate in precedenza». Con i problemi etici e le conseguenze che ne derivano, dalla possibile creazione di nuove specie, alla cura di malattie, persino alla creazione di nuove forme d’energia per salvare il pianeta. La nuova forma di vita dipenderà però per il metabolismo e la capacità di riprodursi dalle strutture della cellula in cui viene impiantata, e in questo senso non può essere detta interamente sintetica. Il suo Dna però sarà artificiale. Il Guardian rivela che una squadra di 20 scienziati selezionati da Venter, guidati dal premio Nobel Hamilton Smith, ha già costruito un cromosoma sintetico, vera prodezza della bioingegneria: usando solo sostanze chimiche ricostruite in laboratorio, hanno ricomposto il puzzle di un cromosoma lungo 381 geni e contenente 580.000 coppie di codice genetico. Gli scienziati secondo il Guardian hanno già trapiantato con successo il genoma (naturale) di un tipo di batterio nella cellula di un altro, modificando così la specie di origine della cellula. Venter per il momento si definisce «fiducioso al 100%» che la tecnica possa funzionare anche con il cromosoma creato artificialmente. dell’idrogeno e delle celle a combustibile, con un investimento di 10 milioni di euro per sviluppare e dare continuità alla ricerca sulla fonte energetica del futuro. Risorse anche per l’energia solare: sono stati stanziati 40 milioni di euro per il solare termo- dinamico a concentrazione, il modello elaborato da Prof. Rubbia che consente di avere energia prodotta dal sole in maniera continuativa (I primi impianti si costruiranno in Calabria, Puglia e Lazio). Oltre alla battaglia contro I cambiamenti climatici, sono molte altre le “voci verdi” della Finanziaria. Ad esempio è stato introdotto, per la prima volta nella storia repubblicana, il fondo per il ripristino del paesaggio, una risorsa che consentirà di abbattere gli immobili che aggrediscono i siti Unesco, patrimonio mondiale dell’Umanità, dalle Cinque Terre in Liguria, alle Valle dei Templi in provincia di Agrigento. Queste sono solo alcune delle misure a favore dell’ambiente contenute nella manovra di Bilancio. Emendamenti verdi che, come dice Bonelli, “faranno risparmiare all’Italia miliardi di euro evitando i danni degli costi economici e sociali del mancato rispetto dell’ambiente”. NATALE Alessio Nannini Luci verdi in Vaticano Un Babbo Natale insolitamente verde ha fatto visita al celebre colonnato del Bernini in piazza San Pietro a Roma. Dalla scorsa settimana, e dopo un restauro durato tre mesi, le storiche lanterne che penzolano a mezz’aria sostenute da robuste catene di ghisa (ogni lampadario pesa circa 300 chili), e progettate nel 1855 per contenere l’illuminazione a gas, sono diventate il simbolo del risparmio energetico: infatti grazie a opportune modifiche sono state dotate di lampadine ai vapori di sodio, che consentiranno ogni anno il risparmio di seimila chilowattora di energia - più o meno il consumo medio di energia annuale di due famiglie composte da quattro persone. Si tratta del primo passo di un progetto che riguardarà altre zone monumentali di Roma, a partire da tutta l’illuminazione della piazza vaticana. «Il progetto - spiega il presidente di Acea Fabiano Fabiani uniformerà cromaticamente il colonnato del Bernini, le balaustre e le statue con la facciata della basilica». L’illuminazione, in gergo light emission diode, produrrà un fascio di luce bianca garantendo una maggior resistenza all’impianto in condizioni atmosferiche critiche, esaltando inoltre particolari e sfumature del complesso monumentale. Le 140 statue che adornano il colonnato avranno un suggestivo gioco di ombre, ed effetti cromatici si avranno anche in corrispondenza del timpano e del livello superiore delle colonne, dove saranno posizionati dei proiettori. Per il 2008 sono previsti altri interventi simili in luoghi simbolo della Capitale: verrà ripensata l’illuminazione di Castel Sant’Angelo e del Colosseo, ed entro la fine dell’anno quella del Pantheon, di Villa Borghese e della terrazza del Pincio. «Grazie a questo intervento, che ha comportato la sostituzione dei vetri delle lanterne con più resistenti lastre al metacrillato - dice Massimiliano Salvi, presidente di Acea Distribuzione - è stata assicurata una maggiore diffusione della luce dall’alto, così da garantire una luminosità meglio distribuita e anche maggior sicurezza ai pedoni nelle ore notturne». Frane e alluvioni: allarme rosso Bertolaso: “è paradigmatica la situazione di fragilità che riguarda tutto il nostro territorio” Serena Di Natali N ell’Italia minacciata da frane e alluvioni c’è troppo cemento e poca prevenzione. E’ l’allarme lanciato da Legambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile durante un convegno organizzato dall’associazione ambientalista, dove è stato presentato Ecosistema Rischio 2007, l’indagine che ha monitorato il lavoro svolto da oltre mille amministrazioni comunali classificate nel 2003 dal Ministero dell’Ambiente e dall’UPI a rischio idrogeologico, per la prevenzione di frane e alluvioni. Secondo il rapporto l’80% dei Comuni più esposti a frane e alluvioni ha abitazioni in aree di esondazione e oltre la metà vede addirittura sorgere in queste zone fabbricati industriali. A fronte di questo però nel 39% dei Comuni non viene ancora realizzata Nella fotografia scattata da Legambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile il 71% dei Comuni a rischio non fa abbastanza per la sicurezza del territorio. Le soluzioni possibili contro il dissesto nel libro “Le buone pratiche per gestire il territorio e ridurre il rischio idrogeologico” una manutenzione ordinaria delle sponde e anche gli interventi per spostare le strutture presenti nelle aree più a rischio sono ancora minimi: appena l’11% dei Comuni ha “delocalizzato” abitazioni e solo il 6% fabbricati industriali. “E’ paradigmatica la situazione di fragilità che riguarda tutto il nostro territorio – ha detto il capodipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, intervenuto al convegno –. Stamattina sono partito in elicottero dall’aeroporto dell’Urbe e fino a Pratica di Mare si vedono solo cantieri” e sul Tevere ha aggiunto: “ho visto un fiume in grandissima sofferenza, per non parlare dell’Aniene”. Commentando i dati sulla prevenzione Bertolaso ha poi sottolineato come in Italia su questa problematica ci sia ancora molto da fare e anche se, secondo i dati, quasi quattro amministrazioni comunali su cinque possiedono un piano d’emergenza da mettere in atto in caso di frana o alluvione, mentre oltre la metà non lo ha aggiornato negli ultimi anni rendendolo uno strumento meno efficace in situazioni di calamità. Secondo il direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante “sono ancora troppe le amministrazioni che sottovalutano l’importanza strategica di una prevenzione di qualità, che va dalla manutenzione ordinaria delle sponde alla delocalizzazione degli edifici delle aree a rischio. I dati che abbiamo raccolto – ha aggiunto Ferrante - dimostrano, infatti, come spesso proprio le opere di difesa idraulica diventano alibi per continuare a costruire e che l’abusivismo e il cemento continuano ancora oggi ad aggredire i corsi d’acqua”. Insieme ai dati sul lavoro delle amministrazioni Legambiente e il Dipartimento della Protezione Civile portano anche alcuni esempi di interventi che possono essere realizzati per mettere in sicurezza il territorio rispettando l’ambiente e il naturale corso dei fiumi, raccolti nel libro “Le buone pratiche per gestire il territorio e ridurre il rischio idrogeologico”. Tra gli esempi c’è la scelta di delocalizzare un’industria posta in un’area a rischio di esondazione invece che costruire ulteriori barriere per la messa in sicurezza, quella di modificare un tracciato stradale invece che rinforzare palizzate e scogliere destinate comunque ad essere rovinate e rimosse dalla forza dell’acqua o riequilibrare il ciclo sedimentario del fiume reinserendo i sedimenti in alveo. Non sono mancate poi le classifiche con relative “maglie” di merito e demerito assegnate da Operazione Fiumi 2007, la campagna d’informazione che ha monitorato il lavoro dei Comuni. Tutte al nord e al centro le ‘maglie rosa’ assegnate alle amministrazioni più meritorie: prima in classifica per il secondo anno consecutivo Santa Croce sull’Arno (PI) seguita da Palazzolo sull’Oglio (BS) per il terzo anno tra i Comuni più meritori a pari merito con il nuovo entrato Finale Emilia (MO). Sono cinque, invece, le “maglie nere”, assegnate quasi tutte al centro-sud: Tursi (MT), San Biagio Saracinisco (FR), Scarnafigi (CN), Castel Volturno (CE), Sutera (CL), Noto (SR). Tra i capoluoghi di regione invece è Genova la più meritoria: ha avviato interventi di delocalizzazione, effettua una costante manutenzione degli alvei e delle opere di difesa idraulica, ha un piano aggiornato e organizza attività informative rivolte ai cittadini. Fanalino di coda della classifica L’Aquila che, pur avendo strutture in aree a rischio, non ha avviato interventi di delocalizzazione. Su base regionale invece è in Umbria la percentuale di Comuni più attivi contro il rischio idrogeologico, il 41% svolge, infatti, un lavoro complessivamente positivo in questo senso. In fondo alla graduatoria invece i comuni di Abruzzo, Calabria e Basilicata dove ben il 92% delle amministrazioni svolge un lavoro negativo nell’opera di prevenzione e mitigazione del rischio. Complessivamente insomma in Italia le amministrazioni locali non sembrano ancora sufficientemente attive per rendere meno fragile il territorio, anche se tanti esempi positivi dimostrano come una gestione diversa dei fiumi sia possibile. martedì 18 dicembre 2007 LEGGE ELETTORALE Bonelli a Pd; no a punto di vista unilaterale su riforma “Ai dirigenti del PD dico che abbiamo governato insieme e risanato i conti pubblici dell’Italia, che abbiamo approvato in questi giorni una buona Finanziaria. Senza veti e ricatti a differenza di quanto si sostenga. Sposati oggi ma separati domani. Questa non può essere una minaccia per costringere ad accettare un punto di vista unilaterale sulla riforma elettorale. Una riforma che con artifici consente a chi ha il 26% di consensi di prendere il 45% dei seggi. Non è molto democratico. E moderno secondo il PD privare i cittadini del diritto di indicare, con il voto, le alleanze politiche che si candidano a governare il Paese? È moderna la scelta di sottrarre ad essi il diritto di poter indicare con il voto il proprio rappresentante in Parlamento? Il problema non sono i piccoli partiti, ma il tentativo, che non condividiamo, di realizzare un assetto politico fra due partiti, quello di Berlusconi e il Partito Democratico, funzionali alle esigenze del potere economico. A quel punto, infatti, indipendentemente da chi vincesse o perdesse, i loro interessi sarebbero sempre garantiti: a perdere, però, sarebbe la democrazia. Silvio Berlusconi è tornato quello di una volta. Come si fa ad affermare che la magistratura ha intimidito i senatori? Ancora una volta Berlusconi alimenta il conflitto tra poteri dello Stato, dimostrando scarso rispetto per le istituzioni. Ci chiediamo come possa essere ancora considerato un interlocutore credibile su temi importanti come le riforme e la legge elettorale dopo una performance di questo tipo. Mentre il PD minaccia di andare da solo alla elezioni, se non si fa la riforma elettorale da loro desiderata - ha concluso Bonelli -, noi Verdi riaffermiamo il valore politico della Coalizione dell’Unione che consente di governare, e bene, a tanti sindaci, presidenti di province e regioni”. Acqua: il risparmio passa per i campi Nuove tecniche e lotta agli sprechi: ecco come far fronte all’emergenza idrica è nata Aridocoltura, piantagioni a bassa esigenza, microirrigazione. Sono queste le tre mosse che potrebbero salvare l’agricoltura italiana. Per continuare a proteggere l’acqua, ormai si lotta fino all’ultima goccia. E questo perché l’agricoltura italiana deve fare i conti con una crisi idrica di proporzioni eccezionali che si manifesterà in tutta la sua gravità con l’approssimarsi della stagione irrigua. L’andamento climatico degli ultimi anni, al di là del picco negativo del 2003, ha già visto una diminuzione dell’acqua disponibile che deve far ripensare il modo di fare agricoltura. Sono tre gli strumenti che possono aprire nuove strade ad un’agricoltura, quella nostrana, che dispone di poca acqua: le tecniche di aridocoltura per i seminativi, l’impiego di varietà a bassa esigenza idrica, l’irrigazione localizzata vale a dire microirrigazione e irrigazione a goccia. L’aridocoltura è una tecnica antica, sviluppata negli ambiti mediterranei che permette di conservare l’acqua nel terreno a disposizione delle piante, impedendo la discesa in profondità oltre lo strato esplorato delle radici. Questa prevede lavorazioni profonde durante l’inverno per accumulare acqua nel terreno e lavorazioni superficiali, in primavera-estate, per interrompere la risalita capillare e le perdite d’acqua commesse. Per le colture ortive, oltre agli interventi meccanici, si possono fare pacciamature, una specie di copertura del terreno con le piantine Sono tre gli strumenti che possono aprire nuove strade ad un’agricoltura, quella nostrana, che dispone di poca acqua: le tecniche di aridocoltura per i seminativi, l’impiego di varietà a bassa esigenza idrica, l’irrigazione localizzata vale a dire microirrigazione e irrigazione a goccia utilizzando film plastici per ridurre le perdite di evaporazione. Per questo scopo vanno bene anche le barriere frangivento che, riparando le colture dalle correnti d’aria, consentono di mantenere più basse le temperature e contenere l’evaporazione dell’acqua. Giochi pericolosi: come riconoscerli Aumentano nel periodo delle festività i danni da giocattoli non omologati o inadatti all’età dei bambini Floriana Bulfon P eriodo di feste e di regali per i bambini. I doni più desiderati sono ovviamente i giocattoli. Talvolta anche l’oggetto più innocuo e rassicurante, se scelto con scarsa consapevolezza o di provenienza incerta può diventare una minaccia per la salute Aumentano nel periodo delle festività di fine anno infatti i danni da giocattoli non omologati o inadatti all’età dei bambini. A questo proposito, i dati più recenti parlano chiaro.Nello scorso periodo natalizio, infatti, dalla metà di novembre 2006 al 7 gennaio 2007, al Pronto Soccorso dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma sono giunti 9.572 bambini, di cui il 4% per incidenti tra le mura domestiche, in larga parte causati durante il gioco. Di questi, il 9,2% è stato ricoverato perché presentava un quadro clinico di maggiore gravità: inalazione di corpo estraneo, ustioni, ferite lacero-contuse agli arti ed alle articolazioni.Rispetto ai dati dell’anno precedente, le osservazioni dei medici del Bambino Gesù fanno registrare un incremento del numero totale degli accessi (nello stesso periodo dell’anno precedente erano stati 8.357), e un corrispondente aumento del numero di incidenti avvenuti tra le pareti di casa, segno che ancora molto bisogna lavorare nelle campagne di prevenzione e sul fronte della cultura della sicurezza per i più piccoli. Il Dipartimento di Emergenza e Accettazione del Bambino Gesù di Roma con i suoi oltre 380.000 accessi registrati nei suoi 7 anni di attività, costituisce un osservatorio privilegiato su quelli che sono i rischi più comuni per la salute dei bambini e degli adolescenti. E’, infatti, una delle pochissime 3 strutture di emergenza pediatrica in Italia in grado di accogliere pazienti particolarmente complessi. Ma quante e quali sono le insidie che si celano nei giocattoli? Tra le cause più frequenti -sottolineano i medici del Bambino Gesù - l’inalazione di piccoli componenti che rischiano di mettere a repentaglio la vita, specie dei più piccoli. Non vanno poi trascurate, inoltre, le ferite prodotte da giocattoli ridotti in pezzi o le reazioni allergiche ai suoi componenti. Proprio per ‘guidare’ genitori e figli nella scelta al giocattolo più sicuro l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha redatto due decaloghi, disponibili online sul Portale Sanitario Pediatrico all’indirizzo www.ospedalebambinogesu.it: uno per “tutelare l’incolumità fisica del bambino”, l’altro per suggerire un acquisto consapevole “di doni a misura di bambino”. Tra le indicazioni fornite dagli psicologi del Bambino Gesù: considerare l’età di chi lo riceve; non lasciarsi condizionare da rigidi schemi ma- schietto-femminuccia o dal valore economico dell’oggetto, cui spesso non corrisponde il gradimento da parte del bambino; non farsi sopraffare dai suggerimenti della pubblicità; ma, soprattutto, condividere l’esperienza del gioco con i destinatari del giocattolo una volta scartati i pacchi dei dono. Ma quante e quali sono le insidie che si celano nei giocattoli? Tra le cause più frequenti l’inalazione di piccoli componenti che rischiano di mettere a repentaglio la vita, specie dei più piccoli. Non vanno poi trascurate, inoltre, le ferite prodotte da giocattoli ridotti in pezzi o le reazioni allergiche ai suoi componenti Una strategia importante è quella dell’anticipo delle semine, specialmente del mais, per sfruttare al meglio l’acqua delle precipitazioni invernali. Inoltre, in situazione di carenza idrica è meglio seminare colture resistenti alla siccità come sorgo e girasole piuttosto che mais. A proposito delle piante da frutto, l’utilizzo di portinnesti resistenti alla siccità possono far risparmiare fino a 1.000 metri cubi d’acqua a ettaro. E diventa determinante nella lotta agli sprechi anche la tecnologia di irrigazione. In particolare, il sistema a goccia sotterranea, che distribuisce l’acqua direttamente alle radici e elimina del tutto l’evaporazione superficiale. Mentre sono da evitare tutte le tecnologie d’irrigazione a scorrimento per privilegiare quelle per aspersione, a pioggia, che garantiscono una migliore gestione dell’acqua. E per un uso ancora più attento e preciso della risorsa idrica sono stati introdotti negli Stati Uniti gli irrigatori che distribuiscono l’acqua direttamente alla base della pianta. S.R. ECOMAFIE Firmato protocollo tra Commissione parlamentare e Finanza Un accordo per istituire un interscambio informativo diretto a rendere “piu’ efficace l’intesa operativa gia’ esistente” tra la commissione parlamentare sul Ciclo dei rifiuti e le strutture investigative della Finanza. Il protocollo e’ stato siglato ieri dal presidente della commissione, il senatore Roberto Barbieri, e il comandante generale delle Fiamme gialle, generale Cosimo D’Arrigo. “Si tratta di realizzare- spiega Barbieri- un sistema di condivisione delle informazioni in materia di illeciti ambientali, che vuole preludere a piu’ incisive forme di coordinamento fra tutti i soggetti impegnati nel contrasto e nella prevenzione delle infiltrazioni criminali nel ciclo dei rifiuti”. Tale cooperazione, aggiunge il presidente della commissione parlamentare, “assume particolare importanza tenuto conto delle peculiarita’ di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza che, pur svolgendo nel comparto compiti complementari, assicura un apporto specialistico in riferimento agli aspetti economico-patrimoniali, affiancando alle indagini sul territorio ed alle investigazioni sulle organizzazioni criminali l’analisi dei profitti illeciti realizzati attraverso i traffici”. Cio’ e’ tanto piu’ rilevante, secondo Barbieri, “nel settore dei rifiuti considerato che i connessi aspetti criminali assumono una connotazione tipicamente d’impresa e di profitto”. L’accordo tra commissione parlamentare e Guardia di finanza si inserisce nel percorso avviato dalla commissione finalizzato alla realizzazione di una rete di condivisione delle informazioni fra i soggetti piu’ direttamente impegnati nel contrasto e nella prevenzione delle infiltrazioni della criminalita’ nel settore dei rifiuti. Analoghi strumenti di cooperazione sono stati sottoscritti nei mesi scorsi dalla commissione con la Direzione nazionale antimafia, l’Istituto superiore di sanita’, il Corpo forestale dello Stato, Carabinieri e Polizia. “La prospettiva- rimarca Barbieri- e’ quella di coniugare una piu’ efficace tutela penale, attraverso l’introduzione dei delitti contro l’ambiente gia’ proposta dalla Commissione, con un approccio strategico- conclude- fondato su un’approfondita conoscenza dei fenomeni ed adeguate sinergie operative”. in collaborazione e con il patrocinio di: Federazione Ordini Farmacisti Italiani Ministero della Salute Perché per qualcuno è così difficile stare in piedi. CONOSCI UN BAMBINO CHE MANIFESTA LA COMBINAZIONE DI QUESTI SINTOMI? • SOLLEVA LA TESTA CON UNA CERTA DIFFICOLTÀ E/O HA I MUSCOLI DEL COLLO PIÙ DEBOLI • INIZIA A CAMMINARE DOPO I 15 MESI • CORRE E/O SALE LE SCALE CON DIFFICOLTÀ • NON RIESCE A SALTARE • HA QUALCHE DIFFICOLTÀ A PARLARE • HA BISOGNO DI AIUTO PER ALZARSI DA TERRA OPPURE APPOGGIA LE BRACCIA SULLE COSCE PER SOLLEVARE IL TRONCO • HA I POLPACCI PIÙ GROSSI RISPETTO AI SUOI COETANEI • CAMMINA CON LE GAMBE UN PO’ DIVARICATE • CAMMINA SULLE PUNTE DEI PIEDI E OSCILLA UN PO’ NELLA SUA ANDATURA • CAMMINA (O STA IN PIEDI) PORTANDO IN AVANTI LA Ogni anno 1 bambino maschio su 3500 nasce affetto dalla Distrofia Muscolare di Duchenne. È il più comune disordine genetico che inizia a manifestarsi nell’età infantile, rendendo i muscoli ogni giorno più deboli. Sebbene le malattie genetiche vengano di solito trasmesse da un genitore, la Distrofia Muscolare di Duchenne si può manifestare anche quando nessun altro in famiglia ne sia colpito. Non esiste una cura ma è possibile diminuirne i danni e prevenire ulteriori complicanze, nutrendo così speranze per il futuro. Già oggi, infatti, i ragazzi che ne soffrono possono vivere più a lungo se assistiti prontamente e con i trattamenti adeguati. Teniamoli d’occhio, la loro vita è una cosa seria. Per saperne di più, contatta Parent Project onlus. GENITORI CONTRO LA DISTROFIA MUSCOLARE DUCHENNE E BECKER - ONLUS PANCIA RISPETTO ALLE SPALLE • SI LAMENTA SPESSO PER LA STANCHEZZA NELLE GAMBE SI RINGRAZIA: ASSOFARM CCP 94255007 CENTRO ASCOLTO DUCHENNE 800 943 333 WWW.PARENTPROJECT.IT