1998-2007: il decennio più caldo

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1998-2007: il decennio più caldo
Organo ufficiale d’informazione della Federazione dei Verdi
Anno III - n.251  martedì 18 dicembre 2007
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La Finanziaria ecologista dei Verdi
Bonelli: un incentivo per il Paese ad abbracciare la “terza rivoluzione industriale” di Rifkin
Lorenzo Galeazzi
 Fra le tante misure
che prevedono la
riduzione dei gas ad
effetto serra rilasciati
in atmosfera ci sono
diversi incentivi per
rottamare le caldaie
vecchie e inquinanti e
per la messa al bando
delle lampadine
a incandescenza
e dei led sugli
elettrodomestici
 a pagina 2 
1998-2007:ildecenniopiùcaldo
Jarraud: il cambiamento climatico porrà importanti sfide per la variazione dei sistemi naturali
Andrea Drudi
Frane
e alluvioni:
allarme
rosso
Bertolaso: “è
paradigmatica
la situazione
di fragilità che
riguarda tutto il
nostro territorio”
2
I
S
econdo i dati presentati durante il summit
mondiale di Bali dal
segretario generale della
World Meteorological Organization, Michel Jarraud,
il decennio 1998-2007 è stato
il più caldo mai registrato. Le
ricerche svolte in questi anni
dal WMO hanno mostrato
che la temperatura media
della superficie terrestre nel
2007 ha fatto rilevare un
aumento di circa 0,41°C in
rapporto alla norma calcolata sul periodo 1961-1990.
Il gennaio del 2007 è stato il
mese invernale più caldo mai
registrato con una temperatura media di 12,7°C, mentre
la norma calcolata sul periodo 1961-1990 è di 12,1°C.
n vista del Consiglio Supremo di Difesa dei lunedi’, che discutera’ anche
la ‘problematica dello scudo stellare’,
quattro parlamentari, Tana de Zulueta,
Manuela Palermi, Elettra Deiana e Silvana Pisa hanno inviato una lettera al
Capo dello Stato, Giorgio Napolitano,
per sottolineare ‘la assoluta necessita’ spiega la verde Tana de Zulueta - che il
parlamento discuta una questione di tale
rilevanza e delicatezza, molto probabilmente mai affrontata neanche in Consiglio dei Ministri. La scelta degli Stati
Uniti di estendere l’installazione dello
scudo antimissile in Europa passando
attraverso rapporti bilaterali - scrivono
ancora le parlamentari - destabilizza gli
equilibri internazionali e produce uno
svuotamento progressivo del trattato di
non proliferazione nucleare. Solo grazie
ad alcune indiscrezioni dei vertici militari americani e di esponenti dell’Amministrazione americana, tra cui lo stesso
Presidente George W. Bush - proseguono - si e’ appresa l’esistenza di un accordo
tra il nostro Paese e gli Stati Uniti. Proprio Bush ha recentemente affermato
che ‘l’Italia sta collaborando con gli Usa
allo sviluppo dello scudo spaziale ed al
Tra i vari fenomeni climatici osservati nel 2007 dalla
WMO risultano di particolare rilevanza il record di
diminuzione dell’estensione
nell’ozono sopra l’Antartide,
l’intensificarsi di siccità, e
tempeste devastanti sempre
più frequenti.
La temperatura media della
La temperatura media della Terra ha
avuto un rialzo di 0,74 gradi dopo
l’inizio del ventesimo secolo, ma
questa progressione non è continua.
Negli ultimi 50 anni il ritmo medio
di riscaldamento, cioè 0,13 gradi per
decennio, è circa il doppio di quello
calcolato per il secolo terminato
della banchisa artica che ha
prodotto per la prima volta nella storia il “Passaggio
a nord-ovest” tra i ghiacci e
le isole del Canada, il buco
Difesa, su scudo
stellare necessario
dibattito in Parlamento
dispiegamento di radar di avvistamento,
missili intercettori e navi attrezzate per
la difesa missilistica. Un impegno - sottolineano le parlamentari - sicuramente maggiore di quello che il governo ha
ammesso nelle risposte date alle nostre
numerose interrogazioni parlamentari
dove ha parlato di solo di ‘condivisione
di tecnologie di difesa missilistica, analisi
ed altre forme di collaborazione’, senza
dire quale autorita’ politica abbia apposto la firma per l’Italia, ne’ la data in cui
l’accordo e’ stato firmato. Una modalita’
che avvilisce le istituzioni e mortifica la
democrazia nel nostro Paese. Per questo - concludono - chiediamo al Capo
dello Stato di sollecitare un confronto in
Parlamento sulle scelte legate alla partecipazione al progetto di ‘Ballistic Missile
Defense System’’. 
Terra ha avuto un rialzo di
0,74 gradi dopo l’inizio del
ventesimo secolo, ma questa
progressione non è continua.
Negli ultimi 50 anni, il ritmo
medio di riscaldamento, cioè
0,13 gradi per decennio, è circa il doppio di quello calcolato per il secolo terminato.
Secondo Jarraud “l’impatto
del cambiamento climatico
porrà importanti sfide per la
variazione dei sistemi naturali ed umani e per lo sviluppo sostenibile. Adattamento
e attenuazione saranno insieme due pilastri essenziali e complementari per far
fronte a tali sfide”.
L’impatto della variabilità e
del cambiamento climatico
sui sistemi naturali e umani
pone importanti sfide per lo
sviluppo sostenibile.
Adattamento e attenuazione,
insieme, saranno i due pilastri essenziali e complementari per far fronte a questa
difficile situazione.
La ricerca del Wmo mostra
inoltre, che nel 2006 nessun
angolo del pianeta è stato risparmiato da eventi climatici
estremi, molti dei quali hanno stabilito dei record.
Negli Stati Uniti il periodo
gennaio-settembre e in Euro-
pa il mese di luglio sono stati
i più caldi in assoluto, circa
3°C superiori alla norma.
Nell’emisfero meridionale il
Brasile e l’Australia hanno
subito delle ondate di calore
tra gennaio e marzo.
Nemmeno l’Africa è stata risparmiata: in Somalia c’è stata
la peggiore siccità dell’ultimo
decennio. Le precipitazioni
estreme hanno colpito l’intero
Corno d’Africa, dove in alcune
regioni ha piovuto più di sei
volte rispetto alla media mensile e sono state colpite centinaia di migliaia di persone.
Anche nel deserto del Sahara ci sono state forti piogge
in febbraio, che hanno danneggiato il 70 per cento della
produzione di cibo e costretto all’evacuazione 600.000
persone.
Tornando all’Europa, il Danubio è salito al suo livello massimo raggiunto nell’ultimo
secolo a causa delle forti piogge e dello scioglimento della
neve. In Cina milioni di ettari
di raccolto sono stati danneggiati dalla siccità ed è anche
passato il peggiore ciclone del
decennio, che ha causato la
morte di più di 1000 persone
e danni economici per circa 8
miliardi di euro.
Per quanto riguarda il ghiaccio artico gli scienziati hanno
notato che sta continuando a
sciogliersi più velocemente
che mai. La World Meteorological Oganization stima
che il ghiaccio marino diminuisce al ritmo dell’8,6% ogni
dieci anni.
La maggior parte degli scienziati che si occupano di studiare lo stato di salute del clima
concordano sul fatto che se la
produzione di gas serra continuasse con i ritmi attuali ci sarà
un riscaldamento compreso
tra 1,4°C e 5,8°C, con gravi
ripercussioni su ogni angolo
della superficie terrestre. 
Imbarazzo per
il Dalai Lama
Giancarlo Longo
La presenza del Dalai Lama
Tenzin Gyatso in Italia ha
creato qualche imbarazzo, in
quanto la presenza della massima carica spirituale del Tibet
ha rimarcato l’influenza del
Governo cinese e reso difficile
l’espressione di una posizione
ufficiale. Il Dalai Lama è il capo
spirituale della scuola Gelug
del Buddhismo Tibetano, ma
anche la massima autorità temporale del Governo tibetano in
esilio. Le ostilità tra questo e la
Cina risalgono al 1959, dopo la
rivolta contro l’esercito cinese.
Negli anni successivi il Governo cinese ha continuato le
ostilità contro l’autorità spirituale, proibendo all’interno del
proprio regime di professare il
Buddhismo e accusando il Governo in esilio di separatismo.
La figura del Dalai Lama rappresenta quindi un simbolo di
pace, in contrasto con il regime
autoritario cinese, che pochi
giorni prima dell’incontro di
Milano, a cui hanno assistito
9 mila persone, aveva espresso
il proprio dissenso attraverso
l’ambasciatore. Il Governo e il
Vaticano non hanno provveduto a ricevere Tenzin Gyatso:
Camera e Senato, invece,
hanno agito diversamente. Lo
stesso Dalai Lama ha espresso
dispiacere per non avere avuto
la possibilità di incontrare le
autorità italiane, comprendendo però l’imbarazzo, dicendo di
essere consapevole del disturbo che solitamente crea con le
sue visite. Ha spiegato anche le
difficoltà che vivono i suoi seguaci in Tibet, dove la Cina ha
proibito anche di pronunciare
il suo nome e dove anche nei
monasteri buddhisti è stato imposto l’indottrinamento contro
di lui. Si fa portavoce di valori
umani e armonia tra le religioni, esprimendo in tal senso un
disaccordo con la decisione del
Papa di non riceverlo, dicendo
“che una carica di importantissima spiritualità dovrebbe
essere sempre ferma sui principi”. Si difende dalle accuse di
separatismo esprimendo il solo
desiderio di avere una propria
autonomia all’interno della Repubblica Popolare Cinese, di
essere sempre pronto a riaprire
il dialogo, nonostante le ostilità
del Governo cinese. Lancia la
proposta di non boicottare le
Olimpiadi, perché la “Cina è
un grande popolo e merita un
evento di tale importanza” e si
rivolge anche ai Paesi democratici, invitandoli a portare la
Cina nell’ambito della democrazia e non integrandola solo
a livello economico. “Siamo vicini al popolo tibetano e raccogliamo l’appello del Dalai Lama
per la tutela dell’ambiente”: lo
ha dichiarato Angelo Bonelli,
capogruppo dei Verdi alla Camera, dopo l’incontro di Montecitorio con il Dalai Lama che
“ha sollevato la gravita’ dell’aggressione all’ambiente in Tibet
e Cina”. Il suo intervento, sottolinea Bonelli, dimostra “che
la violazione dei diritti umani
va di pari passo con l’aggressione alle risorse naturali: i
Verdi si faranno portavoce
presso tutte le sedi appropriate dell’allarme lanciato oggi
dal leader tibetano”.
2
martedì 18 dicembre 2007
Un traguardo per gli ecologisti
Rispettare l’ambiente e risparmiare: due variabili determinanti per la Finanziaria Verde
dalla prima
“è
la Finanziaria più
ecologista di sempre. Sono stati
accolti decine di emendamenti verdi che intervengono strutturalmente nelle politiche ambientali e di lotta ai
cambiamenti climatici”. Con
queste parole il Capogruppo
dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli ha commentato la
manovra di bilancio per l’anno 2008 del Governo Prodi.
In una conferenza presso la
sala stampa di Montecitorio
l’esponente del Sole che Ride
ha elencato le tante misure a
favore dell’ambiente contenute nella Legge Finanziaria.
Con un investimento da 2
miliardi di euro per tre anni,
l’Italia si candida dunque a
diventare uno dei Paesi leader a livello mondiale nella
lotta ai cambiamenti climatici. Un investimento che,
come auspica Bonelli, aiuterà il nostro paese ad abbracciare la cosiddetta “terza
rivoluzione industriale”, la
rivoluzione verde ed ecologista teorizzata dal famoso
economista americano Jeremy Rifkin.
Fra le tante misure che prevedono la riduzione dei gas
ad effetto serra rilasciati in
atmosfera, ci sono diversi
incentivi per rottamare le
caldaie vecchie e inquinanti e
per la messa al bando delle
lampadine a incandescenza
e dei led sugli elettrodomestici (quelle luci che rimangono sempre accese sulla Tv
o lo stereo di casa). A prima
vista queste misure possono
sembrare poca cosa, ma non
è così. Led e lampadine ad incandescenza costano ad ogni
singola abitazione 1 Watt al
GENETICA
giorno, se noi moltiplichiamo questo Watt per 365
giorni per tutte le abitazioni
in Italia scopriamo ben altre
Investimenti anche per la
ricerca con l’istituzione
del Fondo per la Piattaforma italiana per lo sviluppo
Un investimento da 2 miliardi di
euro per tre anni: l’Italia si candida
dunque a diventare uno dei Paesi
leader a livello mondiale nella
lotta ai cambiamenti climatici.
E per l’edilizia sostenibile allineerà
l’Italia a Paesi più avanzati come
Francia, Germania e Spagna con
il progetto “Casa clima”
cifre: un risparmio di 5 miliardi di Kw/h corrispondenti
a 4 milioni di tonnellate di
anidride carbonica immessa
in atmosfera in meno.
Anche per quanto riguarda
l’edilizia sostenibile la Finanziaria 2008 allineerà l’Italia
a paesi più avanzati come
Francia, Germania e Spagna
con il progetto “Casa clima”.
D’ora in poi i sindaci, prima
di rilasciare la concessione
per costruire, richiederanno
la certificazione energetica,
e cioè la garanzia che la casa
in questione non disperda
calore (le abitazioni “normali” ne disperdono dal 40
al 60%) e che, al contrario,
abbia impianti di produzione di energia pulita. Non
importa se con biomasse
piuttosto che con pannelli
fotovoltaici, ma ogni singola nuova abitazione d’ora in
poi dovrà produrre almeno
1 Kilowattora compatibilmente con la realizzabilità
tecnica dell’intervento.
Pamela Menichelli
Le nuove frontiere
della scienza
Il genetista Craig Venter, impegnato nella corsa alla decodificazione del genoma umano, ha costruito in laboratorio con un team di scienziati un cromosoma sintetico
e starebbe per annunciare la creazione della prima forma di vita artificiale. Il suo proclama dovrebbe giungere
entro qualche settimana e potrebbe arrivare già fra breve alla conferenza annuale del suo istituto scientifico di
San Diego in California. Si tratta di un gigantesco balzo
in avanti nello sviluppo dei genomi su misura, osserva il
corrispondente da New York del quotidiano britannico
Guardian, che anticipa la notizia grazie a un colloquio con
Venter. Lo scienziato ha rivelato al Guardian che sarà «un
passo filosofico cruciale per la storia della nostra specie:
passiamo dalla lettura del codice genetico alla capacità di
scriverlo. Questo ci dà la capacità ipotetica di fare cose
mai contemplate in precedenza». Con i problemi etici e le
conseguenze che ne derivano, dalla possibile creazione di
nuove specie, alla cura di malattie, persino alla creazione
di nuove forme d’energia per salvare il pianeta. La nuova forma di vita dipenderà però per il metabolismo e la
capacità di riprodursi dalle strutture della cellula in cui
viene impiantata, e in questo senso non può essere detta
interamente sintetica. Il suo Dna però sarà artificiale. Il
Guardian rivela che una squadra di 20 scienziati selezionati da Venter, guidati dal premio Nobel Hamilton Smith,
ha già costruito un cromosoma sintetico, vera prodezza
della bioingegneria: usando solo sostanze chimiche ricostruite in laboratorio, hanno ricomposto il puzzle di un
cromosoma lungo 381 geni e contenente 580.000 coppie
di codice genetico. Gli scienziati secondo il Guardian hanno già trapiantato con successo il genoma (naturale) di un
tipo di batterio nella cellula di un altro, modificando così
la specie di origine della cellula. Venter per il momento si
definisce «fiducioso al 100%» che la tecnica possa funzionare anche con il cromosoma creato artificialmente.
dell’idrogeno e delle celle a
combustibile, con un investimento di 10 milioni di euro
per sviluppare e dare continuità alla ricerca sulla fonte
energetica del futuro. Risorse anche per l’energia solare:
sono stati stanziati 40 milioni
di euro per il solare termo-
dinamico a concentrazione,
il modello elaborato da Prof.
Rubbia che consente di avere
energia prodotta dal sole in
maniera continuativa (I primi impianti si costruiranno
in Calabria, Puglia e Lazio).
Oltre alla battaglia contro I
cambiamenti climatici, sono
molte altre le “voci verdi” della Finanziaria. Ad esempio è
stato introdotto, per la prima
volta nella storia repubblicana, il fondo per il ripristino
del paesaggio, una risorsa
che consentirà di abbattere
gli immobili che aggrediscono i siti Unesco, patrimonio
mondiale dell’Umanità, dalle
Cinque Terre in Liguria, alle
Valle dei Templi in provincia
di Agrigento.
Queste sono solo alcune delle
misure a favore dell’ambiente
contenute nella manovra di
Bilancio. Emendamenti verdi
che, come dice Bonelli, “faranno risparmiare all’Italia
miliardi di euro evitando i
danni degli costi economici
e sociali del mancato rispetto
dell’ambiente”. 
NATALE
Alessio Nannini
Luci verdi in Vaticano
Un Babbo Natale insolitamente verde ha fatto visita al celebre colonnato del Bernini in piazza San Pietro a Roma.
Dalla scorsa settimana, e dopo un restauro durato tre mesi,
le storiche lanterne che penzolano a mezz’aria sostenute
da robuste catene di ghisa (ogni lampadario pesa circa 300
chili), e progettate nel 1855 per contenere l’illuminazione
a gas, sono diventate il simbolo del risparmio energetico:
infatti grazie a opportune modifiche sono state dotate di
lampadine ai vapori di sodio, che consentiranno ogni anno
il risparmio di seimila chilowattora di energia - più o meno
il consumo medio di energia annuale di due famiglie composte da quattro persone. Si tratta del primo passo di un
progetto che riguardarà altre zone monumentali di Roma,
a partire da tutta l’illuminazione della piazza vaticana. «Il
progetto - spiega il presidente di Acea Fabiano Fabiani uniformerà cromaticamente il colonnato del Bernini, le
balaustre e le statue con la facciata della basilica». L’illuminazione, in gergo light emission diode, produrrà un fascio di
luce bianca garantendo una maggior resistenza all’impianto
in condizioni atmosferiche critiche, esaltando inoltre particolari e sfumature del complesso monumentale. Le 140
statue che adornano il colonnato avranno un suggestivo
gioco di ombre, ed effetti cromatici si avranno anche in corrispondenza del timpano e del livello superiore delle colonne, dove saranno posizionati dei proiettori. Per il 2008 sono
previsti altri interventi simili in luoghi simbolo della Capitale: verrà ripensata l’illuminazione di Castel Sant’Angelo e
del Colosseo, ed entro la fine dell’anno quella del Pantheon,
di Villa Borghese e della terrazza del Pincio. «Grazie a questo intervento, che ha comportato la sostituzione dei vetri
delle lanterne con più resistenti lastre al metacrillato - dice
Massimiliano Salvi, presidente di Acea Distribuzione - è
stata assicurata una maggiore diffusione della luce dall’alto,
così da garantire una luminosità meglio distribuita e anche
maggior sicurezza ai pedoni nelle ore notturne».
Frane e alluvioni: allarme rosso
Bertolaso: “è paradigmatica la situazione di fragilità che riguarda tutto il nostro territorio”
Serena Di Natali
N
ell’Italia minacciata da
frane e alluvioni c’è troppo cemento e poca prevenzione. E’ l’allarme lanciato da
Legambiente e dal Dipartimento
della Protezione Civile durante
un convegno organizzato dall’associazione ambientalista, dove è
stato presentato Ecosistema Rischio 2007, l’indagine che ha monitorato il lavoro svolto da oltre
mille amministrazioni comunali
classificate nel 2003 dal Ministero
dell’Ambiente e dall’UPI a rischio
idrogeologico, per la prevenzione
di frane e alluvioni. Secondo il rapporto l’80% dei Comuni più esposti
a frane e alluvioni ha abitazioni in
aree di esondazione e oltre la metà
vede addirittura sorgere in queste
zone fabbricati industriali. A fronte di questo però nel 39% dei Comuni non viene ancora realizzata
Nella fotografia scattata
da Legambiente e dal
Dipartimento della
Protezione Civile il 71%
dei Comuni a rischio
non fa abbastanza per la
sicurezza del territorio. Le
soluzioni possibili contro
il dissesto nel libro “Le
buone pratiche per gestire
il territorio e ridurre il
rischio idrogeologico”
una manutenzione ordinaria delle
sponde e anche gli interventi per
spostare le strutture presenti nelle
aree più a rischio sono ancora minimi: appena l’11% dei Comuni ha
“delocalizzato” abitazioni e solo il
6% fabbricati industriali. “E’ paradigmatica la situazione di fragilità
che riguarda tutto il nostro territorio – ha detto il capodipartimento della Protezione Civile Guido
Bertolaso, intervenuto al convegno –. Stamattina sono partito in
elicottero dall’aeroporto dell’Urbe
e fino a Pratica di Mare si vedono
solo cantieri” e sul Tevere ha aggiunto: “ho visto un fiume in grandissima sofferenza, per non parlare
dell’Aniene”. Commentando i dati
sulla prevenzione Bertolaso ha poi
sottolineato come in Italia su questa
problematica ci sia ancora molto da
fare e anche se, secondo i dati, quasi
quattro amministrazioni comunali su cinque possiedono un piano
d’emergenza da mettere in atto in
caso di frana o alluvione, mentre
oltre la metà non lo ha aggiornato
negli ultimi anni rendendolo uno
strumento meno efficace in situazioni di calamità.
Secondo il direttore generale di
Legambiente Francesco Ferrante
“sono ancora troppe le amministrazioni che sottovalutano l’importanza strategica di una prevenzione di
qualità, che va dalla manutenzione
ordinaria delle sponde alla delocalizzazione degli edifici delle aree a
rischio. I dati che abbiamo raccolto
– ha aggiunto Ferrante - dimostrano, infatti, come spesso proprio le
opere di difesa idraulica diventano
alibi per continuare a costruire e
che l’abusivismo e il cemento continuano ancora oggi ad aggredire
i corsi d’acqua”. Insieme ai dati sul
lavoro delle amministrazioni Legambiente e il Dipartimento della
Protezione Civile portano anche
alcuni esempi di interventi che
possono essere realizzati per mettere in sicurezza il territorio rispettando l’ambiente e il naturale corso dei fiumi, raccolti nel libro “Le
buone pratiche per gestire il territorio e ridurre il rischio idrogeologico”. Tra gli esempi c’è la scelta di
delocalizzare un’industria posta in
un’area a rischio di esondazione invece che costruire ulteriori barriere per la messa in sicurezza, quella
di modificare un tracciato stradale
invece che rinforzare palizzate e
scogliere destinate comunque ad
essere rovinate e rimosse dalla forza dell’acqua o riequilibrare il ciclo
sedimentario del fiume reinserendo i sedimenti in alveo. Non sono
mancate poi le classifiche con relative “maglie” di merito e demerito
assegnate da Operazione Fiumi
2007, la campagna d’informazione
che ha monitorato il lavoro dei Comuni. Tutte al nord e al centro le
‘maglie rosa’ assegnate alle amministrazioni più meritorie: prima in
classifica per il secondo anno consecutivo Santa Croce sull’Arno (PI)
seguita da Palazzolo sull’Oglio (BS)
per il terzo anno tra i Comuni più
meritori a pari merito con il nuovo
entrato Finale Emilia (MO). Sono
cinque, invece, le “maglie nere”, assegnate quasi tutte al centro-sud:
Tursi (MT), San Biagio Saracinisco
(FR), Scarnafigi (CN), Castel Volturno (CE), Sutera (CL), Noto (SR).
Tra i capoluoghi di regione invece è
Genova la più meritoria: ha avviato
interventi di delocalizzazione, effettua una costante manutenzione
degli alvei e delle opere di difesa
idraulica, ha un piano aggiornato
e organizza attività informative rivolte ai cittadini. Fanalino di coda
della classifica L’Aquila che, pur
avendo strutture in aree a rischio,
non ha avviato interventi di delocalizzazione. Su base regionale invece è in Umbria la percentuale di
Comuni più attivi contro il rischio
idrogeologico, il 41% svolge, infatti, un lavoro complessivamente
positivo in questo senso. In fondo
alla graduatoria invece i comuni di
Abruzzo, Calabria e Basilicata dove
ben il 92% delle amministrazioni
svolge un lavoro negativo nell’opera di prevenzione e mitigazione
del rischio. Complessivamente
insomma in Italia le amministrazioni locali non sembrano ancora
sufficientemente attive per rendere
meno fragile il territorio, anche se
tanti esempi positivi dimostrano
come una gestione diversa dei fiumi sia possibile. 
martedì 18 dicembre 2007
LEGGE ELETTORALE
Bonelli a Pd; no a punto di
vista unilaterale su riforma
“Ai dirigenti del PD dico che abbiamo governato
insieme e risanato i conti pubblici dell’Italia, che
abbiamo approvato in questi giorni una buona Finanziaria. Senza veti e ricatti a differenza di quanto
si sostenga. Sposati oggi ma separati domani. Questa non può essere una minaccia per costringere ad
accettare un punto di vista unilaterale sulla riforma
elettorale. Una riforma che con artifici consente a
chi ha il 26% di consensi di prendere il 45% dei seggi. Non è molto democratico. E moderno secondo
il PD privare i cittadini del diritto di indicare, con il
voto, le alleanze politiche che si candidano a governare il Paese? È moderna la scelta di sottrarre ad essi
il diritto di poter indicare con il voto il proprio rappresentante in Parlamento? Il problema non sono i
piccoli partiti, ma il tentativo, che non condividiamo, di realizzare un assetto politico fra due partiti,
quello di Berlusconi e il Partito Democratico, funzionali alle esigenze del potere economico. A quel
punto, infatti, indipendentemente da chi vincesse o
perdesse, i loro interessi sarebbero sempre garantiti: a perdere, però, sarebbe la democrazia. Silvio
Berlusconi è tornato quello di una volta. Come si
fa ad affermare che la magistratura ha intimidito i
senatori? Ancora una volta Berlusconi alimenta il
conflitto tra poteri dello Stato, dimostrando scarso
rispetto per le istituzioni. Ci chiediamo come possa
essere ancora considerato un interlocutore credibile su temi importanti come le riforme e la legge elettorale dopo una performance di questo tipo. Mentre il PD minaccia di andare da solo alla elezioni, se
non si fa la riforma elettorale da loro desiderata - ha
concluso Bonelli -, noi Verdi riaffermiamo il valore
politico della Coalizione dell’Unione che consente
di governare, e bene, a tanti sindaci, presidenti di
province e regioni”.
Acqua: il risparmio passa per i campi
Nuove tecniche e lotta agli sprechi: ecco come far fronte all’emergenza idrica
è
nata Aridocoltura, piantagioni a bassa esigenza,
microirrigazione.
Sono queste le tre mosse che
potrebbero salvare l’agricoltura
italiana. Per continuare a proteggere l’acqua, ormai si lotta
fino all’ultima goccia. E questo
perché l’agricoltura italiana
deve fare i conti con una crisi
idrica di proporzioni eccezionali che si manifesterà in tutta la
sua gravità con l’approssimarsi
della stagione irrigua. L’andamento climatico degli ultimi
anni, al di là del picco negativo
del 2003, ha già visto una diminuzione dell’acqua disponibile
che deve far ripensare il modo
di fare agricoltura. Sono tre gli
strumenti che possono aprire
nuove strade ad un’agricoltura,
quella nostrana, che dispone di
poca acqua: le tecniche di aridocoltura per i seminativi, l’impiego di varietà a bassa esigenza
idrica, l’irrigazione localizzata
vale a dire microirrigazione e
irrigazione a goccia.
L’aridocoltura è una tecnica
antica, sviluppata negli ambiti
mediterranei che permette di
conservare l’acqua nel terreno
a disposizione delle piante, impedendo la discesa in profondità oltre lo strato esplorato
delle radici. Questa prevede
lavorazioni profonde durante
l’inverno per accumulare acqua nel terreno e lavorazioni
superficiali, in primavera-estate, per interrompere la risalita
capillare e le perdite d’acqua
commesse. Per le colture ortive, oltre agli interventi meccanici, si possono fare pacciamature, una specie di copertura
del terreno con le piantine
Sono tre gli strumenti che
possono aprire nuove strade ad
un’agricoltura, quella nostrana, che
dispone di poca acqua: le tecniche
di aridocoltura per i seminativi,
l’impiego di varietà a bassa esigenza
idrica, l’irrigazione localizzata
vale a dire microirrigazione e
irrigazione a goccia
utilizzando film plastici per
ridurre le perdite di evaporazione. Per questo scopo vanno
bene anche le barriere frangivento che, riparando le colture
dalle correnti d’aria, consentono di mantenere più basse le
temperature e contenere l’evaporazione dell’acqua.
Giochi pericolosi: come riconoscerli
Aumentano nel periodo delle festività i danni da giocattoli non omologati o inadatti all’età dei bambini
Floriana Bulfon
P
eriodo di feste e di regali per i bambini. I doni più
desiderati sono ovviamente
i giocattoli. Talvolta anche l’oggetto più innocuo e rassicurante, se
scelto con scarsa consapevolezza
o di provenienza incerta può diventare una minaccia per la salute
Aumentano nel periodo delle festività di fine anno infatti i danni da
giocattoli non omologati o inadatti
all’età dei bambini. A questo proposito, i dati più recenti parlano
chiaro.Nello scorso periodo natalizio, infatti, dalla metà di novembre
2006 al 7 gennaio 2007, al Pronto
Soccorso dell’Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù di Roma sono giunti 9.572 bambini, di cui il 4% per incidenti tra le mura domestiche, in
larga parte causati durante il gioco.
Di questi, il 9,2% è stato ricoverato perché presentava un quadro
clinico di maggiore gravità: inalazione di corpo estraneo, ustioni,
ferite lacero-contuse agli arti ed
alle articolazioni.Rispetto ai dati
dell’anno precedente, le osservazioni dei medici del Bambino Gesù
fanno registrare un incremento del
numero totale degli accessi (nello
stesso periodo dell’anno precedente erano stati 8.357), e un corrispondente aumento del numero
di incidenti avvenuti tra le pareti
di casa, segno che ancora molto
bisogna lavorare nelle campagne
di prevenzione e sul fronte della
cultura della sicurezza per i più
piccoli. Il Dipartimento di Emergenza e Accettazione del Bambino Gesù di Roma con i suoi oltre
380.000 accessi registrati nei suoi 7
anni di attività, costituisce un osservatorio privilegiato su quelli che
sono i rischi più comuni per la salute dei bambini e degli adolescenti. E’, infatti, una delle pochissime
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strutture di emergenza pediatrica
in Italia in grado di accogliere pazienti particolarmente complessi.
Ma quante e quali sono le insidie
che si celano nei giocattoli? Tra le
cause più frequenti -sottolineano
i medici del Bambino Gesù - l’inalazione di piccoli componenti che
rischiano di mettere a repentaglio
la vita, specie dei più piccoli. Non
vanno poi trascurate, inoltre, le ferite prodotte da giocattoli ridotti in
pezzi o le reazioni allergiche ai suoi
componenti. Proprio per ‘guidare’
genitori e figli nella scelta al giocattolo più sicuro l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha redatto due
decaloghi, disponibili online sul
Portale Sanitario Pediatrico all’indirizzo www.ospedalebambinogesu.it: uno per “tutelare l’incolumità
fisica del bambino”, l’altro per suggerire un acquisto consapevole “di
doni a misura di bambino”. Tra le
indicazioni fornite dagli psicologi del Bambino Gesù: considerare
l’età di chi lo riceve; non lasciarsi
condizionare da rigidi schemi ma-
schietto-femminuccia o dal valore
economico dell’oggetto, cui spesso non corrisponde il gradimento
da parte del bambino; non farsi
sopraffare dai suggerimenti della
pubblicità; ma, soprattutto, condividere l’esperienza del gioco con i
destinatari del giocattolo una volta
scartati i pacchi dei dono. 
Ma quante e quali sono
le insidie che si celano nei
giocattoli? Tra le cause
più frequenti l’inalazione
di piccoli componenti
che rischiano di mettere a
repentaglio la vita, specie
dei più piccoli. Non vanno
poi trascurate, inoltre, le
ferite prodotte da giocattoli
ridotti in pezzi o le reazioni
allergiche ai suoi componenti
Una strategia importante è
quella dell’anticipo delle semine, specialmente del mais, per
sfruttare al meglio l’acqua delle
precipitazioni invernali. Inoltre, in situazione di carenza
idrica è meglio seminare colture resistenti alla siccità come
sorgo e girasole piuttosto che
mais. A proposito delle piante da frutto, l’utilizzo di portinnesti resistenti alla siccità
possono far risparmiare fino a
1.000 metri cubi d’acqua a ettaro. E diventa determinante
nella lotta agli sprechi anche
la tecnologia di irrigazione. In
particolare, il sistema a goccia
sotterranea, che distribuisce
l’acqua direttamente alle radici e elimina del tutto l’evaporazione superficiale. Mentre
sono da evitare tutte le tecnologie d’irrigazione a scorrimento per privilegiare quelle
per aspersione, a pioggia, che
garantiscono una migliore gestione dell’acqua. E per un uso
ancora più attento e preciso
della risorsa idrica sono stati
introdotti negli Stati Uniti gli
irrigatori che distribuiscono
l’acqua direttamente alla base
della pianta.  S.R.
ECOMAFIE
Firmato protocollo
tra Commissione
parlamentare e Finanza
Un accordo per istituire un interscambio informativo diretto a rendere “piu’ efficace l’intesa operativa gia’ esistente” tra la commissione parlamentare sul Ciclo dei rifiuti e le strutture investigative
della Finanza. Il protocollo e’ stato siglato ieri dal
presidente della commissione, il senatore Roberto
Barbieri, e il comandante generale delle Fiamme
gialle, generale Cosimo D’Arrigo. “Si tratta di realizzare- spiega Barbieri- un sistema di condivisione
delle informazioni in materia di illeciti ambientali,
che vuole preludere a piu’ incisive forme di coordinamento fra tutti i soggetti impegnati nel contrasto
e nella prevenzione delle infiltrazioni criminali nel
ciclo dei rifiuti”.
Tale cooperazione, aggiunge il presidente della
commissione parlamentare, “assume particolare
importanza tenuto conto delle peculiarita’ di polizia
economico-finanziaria della Guardia di finanza che,
pur svolgendo nel comparto compiti complementari, assicura un apporto specialistico in riferimento
agli aspetti economico-patrimoniali, affiancando
alle indagini sul territorio ed alle investigazioni sulle organizzazioni criminali l’analisi dei profitti illeciti realizzati attraverso i traffici”.
Cio’ e’ tanto piu’ rilevante, secondo Barbieri, “nel
settore dei rifiuti considerato che i connessi aspetti
criminali assumono una connotazione tipicamente
d’impresa e di profitto”. L’accordo tra commissione
parlamentare e Guardia di finanza si inserisce nel
percorso avviato dalla commissione finalizzato alla
realizzazione di una rete di condivisione delle informazioni fra i soggetti piu’ direttamente impegnati
nel contrasto e nella prevenzione delle infiltrazioni
della criminalita’ nel settore dei rifiuti.
Analoghi strumenti di cooperazione sono stati sottoscritti nei mesi scorsi dalla commissione con la
Direzione nazionale antimafia, l’Istituto superiore
di sanita’, il Corpo forestale dello Stato, Carabinieri
e Polizia. “La prospettiva- rimarca Barbieri- e’ quella di coniugare una piu’ efficace tutela penale, attraverso l’introduzione dei delitti contro l’ambiente
gia’ proposta dalla Commissione, con un approccio
strategico- conclude- fondato su un’approfondita
conoscenza dei fenomeni ed adeguate sinergie operative”.
in collaborazione e con il patrocinio di:
Federazione Ordini
Farmacisti Italiani
Ministero
della Salute
Perché per qualcuno
è così difficile
stare in piedi.
CONOSCI UN BAMBINO CHE
MANIFESTA LA COMBINAZIONE DI
QUESTI SINTOMI?
• SOLLEVA LA TESTA CON UNA
CERTA DIFFICOLTÀ E/O HA I
MUSCOLI DEL COLLO PIÙ DEBOLI
• INIZIA A CAMMINARE DOPO I 15 MESI
• CORRE E/O SALE LE SCALE
CON DIFFICOLTÀ
• NON RIESCE A SALTARE
• HA QUALCHE DIFFICOLTÀ A PARLARE
• HA BISOGNO DI AIUTO PER
ALZARSI DA TERRA OPPURE
APPOGGIA LE BRACCIA SULLE
COSCE PER SOLLEVARE IL TRONCO
• HA I POLPACCI PIÙ GROSSI
RISPETTO AI SUOI COETANEI
• CAMMINA CON LE GAMBE UN
PO’ DIVARICATE
• CAMMINA SULLE PUNTE DEI
PIEDI E OSCILLA UN PO’ NELLA
SUA ANDATURA
• CAMMINA (O STA IN PIEDI)
PORTANDO IN AVANTI LA
Ogni anno 1 bambino maschio su 3500 nasce affetto dalla Distrofia
Muscolare di Duchenne. È il più comune disordine genetico che inizia
a manifestarsi nell’età infantile, rendendo i muscoli ogni giorno più
deboli. Sebbene le malattie genetiche vengano di solito trasmesse da
un genitore, la Distrofia Muscolare di Duchenne si può manifestare
anche quando nessun altro in famiglia ne sia colpito. Non esiste una
cura ma è possibile diminuirne i danni e prevenire ulteriori
complicanze, nutrendo così speranze per il futuro. Già oggi, infatti,
i ragazzi che ne soffrono possono vivere più a lungo se assistiti
prontamente e con i trattamenti adeguati. Teniamoli d’occhio, la loro
vita è una cosa seria. Per saperne di più, contatta Parent Project onlus.
GENITORI CONTRO
LA DISTROFIA
MUSCOLARE DUCHENNE
E BECKER - ONLUS
PANCIA RISPETTO ALLE SPALLE
• SI LAMENTA SPESSO PER LA
STANCHEZZA NELLE GAMBE
SI RINGRAZIA: ASSOFARM
CCP 94255007
CENTRO ASCOLTO
DUCHENNE 800 943 333
WWW.PARENTPROJECT.IT