PIANO LUCE

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PIANO LUCE
PIANO LUCE
PIANO LUCE : Concetto nato
alla fine degli anni 1980.
Il Piano luce è un documento
destinato all'illuminazione e alla
valorizzazione dello spazio pubblico e del paesaggio urbano
alle diverse scale (agglomerazione, quartiere...). Esso presenta
(secondo "La Lumière Urbaine" di Roger Narboni), un
inventario fatto per definire
l'identità dell'esistente, una
gerarchizzazione delle zone di
progetto, un piano di attuazione
pluriennale delle realizzazioni.
Esso si differenzia dallo Schéma
Directeur
d'Aménagement
Lumière per la scala e la pianificazione; quest'ultimo ha l'obiettivo di
assemblare gli studi di illuminazione a lungo termine a grande scala,
concernenti l'illuminazione delle
strade, degli spazi pubblici, dei
monumenti ed edifici ragguardevoli
(Estratti delle raccomandazioni
dell'Association Française de l'Eclairage
- AFE - prodotto del lavoro di una
commissione).
Il Piano luce è la conclusione di un
processo storico di illuminazione
delle città che comincia nel XVI
secolo quando il copri-fuoco imponeva ai cittadini di rimanere a casa
dopo un'ora fissata dalle autorità.
Luigi XIV, con una lettera del 16
agosto 1662 -- ove egli ricorda che
"furti, morti e incidenti capitano quotidianamente nella nostra buona città di
Parigi per mancanza di sufficiente illuminazione nelle strade" -- chiede a La
Reynie di creare una compagnia di
lanternai (1). Nel 1763 venne
introdotto un nuovo tipo di lanterna a riflettore o "réverbère" che
conteneva una lampada ad olio
provvista di molti stoppini: queste
lanterne, o lampioni, ad olio furono appese nelle strade direttamente
sui muri. (2).
I nuovi dispositivi in tema di illuminazione stradale daranno a Parigi
"Per creare un'immagine notturna armoniosa e coerente della
città e non una disparata giustapposizione di realizzazioni, non
basta censire i monumenti da illuminare; occorre comporre,
ritmare, differenziare con ombra e luce i quartieri che la
compongono". La lumière urbaine, Roger Narboni.
"L'immagine notturna deve essere prospettica e sensoriale. Non
deve tentare di riprodurre la visione diurna, ma al contrario
identificare la città, riaffermarla nella storia e nella sua vita".
Ethique des concepteurs lumière, L'urbanisme lumière.
l'appellativo di "ville lumière". Nel
gennaio del 1829 vennero messi in
opera i primi quattro apparecchi di
illuminazione a gas (3).
Alla fine del XIX secolo, con
l'elettricità e la lampada ad arco di
carbone, comincia una nuova era,
quella dell'illuminazione pubblica
delle città tra le quali Parigi. La prima dimostrazione ha luogo nel
1884 nella place de la Concorde (4).
A cominciare dal 1930 viene realizzata l'illuminazione pubblica per
proteggere il pedone e favorire la
circolazione automobilistica.
Negli anni 1980, il bisogno di valorizzare la città di notte porta alla
nascita del concetto di Piano luce.
Quest'ultimo
si
sostituisce
all'illuminazione pubblica per contemperare l'aspetto relativo alla
sicurezza della luce e rafforzare la
sua identità.
Il Piano luce permette di disegnare la
silhouette notturna di una città
partendo da un'insieme di edifici
illuminati (7) (8). I progetti di illuminazione sono affidati ai servizi
tecnici che devono gestire
l'applicazione dei principi del Piano
luce nel lungo periodo, in relazione
agli assetti futuri. Il Piano luce è il
filo conduttore che orienta gli ideatori di luce, architetti, designer, tecnici... che operano insieme in questo progetto di urbanistica. Questa
maniera globale di ripensare alla
città, è attuata secondo "una metodologia molto precisa", che definisce il
Piano luce. Questo stabilisce i principi di base, rende pubbliche le
priorità, pianifica le realizzazioni
nel tempo.
Il Piano luce è soprattutto uno studio di concezione urbana. Esso si
inscrive nella procedura di assetto
della città, poggia la sua specificità
sui dati attinenti ai siti e coniuga
armoniosamente approcci estremamente variegati. Si trova perciò, di
fatto, nel mezzo di riflessioni multiple sulla memoria dei luoghi e, al
tempo stesso, sull'urbanistica,
l'architettura, la sociologia…
Questi diversi criteri di valutazione, interverranno tutti assieme, sia
nell'analisi del contesto del Piano
luce che nell'elaborazione delle
soluzioni proposte. E' questa
necessità di una riflessione multicriteria permanente che rende difficile ma anche interessante il Piano
luce.
Nel 1995 viene creata l'ACE (Association des Concepteurs Lumière et Eclairagiste) che ha lo scopo di promuovere il materiale luce e i professionisti che essa coinvolge. Fondata
da Roger Narboni nel 2003, è presieduta da Jean Sabatier.
Il Piano luce viene elaborato
mediante una metodologia definita
in 3 fasi successive:
Fase 1: procedere ad un inventario
identificativo dell'esistente.
Bisogna impregnarsi dello spirito
del luogo, mediante l'osservazione
e una sensibilità di analisi ambientale. Bisogna integrare le informazioni storiche, culturali, la pubblicità esterna, le trame della città, le
prospettive, le pratiche, i colori…
Questa tappa permette all'ideatore
delle luci di farsi una prima idea
della città. Come nel caso di Lione,
bisogna trovare i principali siti,
monumenti, ponti e facciate da illu-
minare (9) nel quadro del Piano
luce, grazie a un piano di sintesi del
patrimonio edificato (5)
Fase 2: gerarchizzare le zone di
progetto.
La città è studiata nei suoi usi e la
luce è pensata come uno strumento
di assetto. Le delimitazioni dei settori geografici da trattare sono
determinate integrando le future
espansioni possibili e le relazioni
tra i settori. Questa riflessione è
basata su piani di circolazione,
sull'organizzazione spaziale delle
diverse funzioni della città e sui
progetti di sistemazione urbana.
Nel Piano luce di Lione, il piano
direttore generale (6) permette di
visualizzare i grandi orientamenti
della luce. I contenuti tipo del Piano luce dipendono dal perimetro
d'intervento e dalla scala desiderata
dal committente (da 1/25000 a
1/500 o anche 1/200). Questa fase
può comportare la stesura di una
carta luce che conduce alla realizzazione di zone test.
Fase 3: stabilire un piano pluriennale delle realizzazioni.
In funzione degli imperativi di
budget del comune, viene verificato se le realizzazioni non sono contraddittorie con le regole di sicurezza. I costi degli studi dei Piani luce
sono molto variabili: dipendono
dal perimetro di studio, dal grado
di precisione desiderato e dalla
durata dello studio (da tre a nove
mesi).
I Piani luce basati su questo principio sono stati realizzati in parecchie città della Francia; ciò denota
tutta l'importanza di questo fenomeno che è destinato a svilupparsi
negli anni a venire.
V. CHARTE LUMIERE, LAN-TERNE, PERSPECTIVE, PLAN DE CIRCULATION, PUBLICI-TE EXTERIEURE, REVERBE-RES, CHEMA
DIRECTEUR D'AMENAGEMENT
LUMIE-RE, SILHOUETTE.