Il monitoraggio delle onde sismiche indotte dalle costruzioni
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Il monitoraggio delle onde sismiche indotte dalle costruzioni
07-27 calibrazione - 07.10.2004 - 1 Per la rivista Quarry & Construction Il monitoraggio delle onde sismiche indotte dalle costruzioni: strumentazione, normative e stato dell’arte, affidabilità delle misure e calibrazioni P. Ind. Luca Ferraglio - Nitrex Srl [email protected] Premessa Le attività estrattive ed i cantieri per le opere pubbliche si sviluppano sempre di più a ridosso dei comprensori abitati. Alcune attività lavorative (abbattimento con esplosivi, impiego di martelli demolitori, battipalo, vibrodine per infissione palancole, ecc.) producono vibrazioni che si propagano all’intorno. Spesso questo causa disagi e lamentele che talvolta sfociano in contenziosi anche giudiziari. Diviene pertanto necessaria la preventiva adozione di accortezze per il contenimento delle vibrazioni entro valori di sicurezza per i manufatti e di tollerabilità per le persone. Altrettanto indispensabile è il riscontro documentale del rispetto delle condizioni di sicurezza a cui si è fatto riferimento in fase di progetto con riferimento alla normativa ed allo stato dell’arte. Le vibrazioni indotte all’intorno sono, ad oggi, la causa prevalente delle lamentele ed il monitoraggio strumentale è la soluzione a questa problematica. Il monitoraggio strumentale, effettuato in maniera continuativa, garantisce un riscontro, inconfutabile, del costante rispetto dei valori di sicurezza predefiniti e fornisce utili elementi di confronto con le vibrazioni ambientali (terremoti, traffico veicolare, ecc.). La stazione di monitoraggio sismico-acustico La stazione di monitoraggio è generalmente composta da una unità di registrazione munita di un geofono triassiale, per la misura della velocità di vibrazione e di un microfono per la misura della sovrappressione aerea (foto 1). Il geofono triassiale contiene tre trasduttori di velocità (velocimetri), uno per ogni singola componente x, y, z (orizzontale radiale, orizzontale trasversale e verticale). La misura può essere fatta anche con altri tipi di trasduttore, ad esempio con accelerometri oppure con estensimetri. Anche la forma dell’involucro del geofono può variare, a seconda del tipo d’impiego a cui è destinato, es. cilindrico per essere calato in un foro da mina, cubico per le misure in campagna ecc.. I trasduttori di velocità consentono normalmente la misura di velocità di vibrazioni sino a 0,1 mm/s (0,00036 km/h), i modelli più sensibili arrivano a misurare vibrazioni a 0,03 mm / s (tabella 1). La misura della sovrappressione aerea ha una grande utilità, soprattutto quando è necessaria la verifica a posteriori della distanza a cui è stata piazzata la stazione di monitoraggio. Tale verifica può essere fatta con un calcolo a partire dalla differenza di tempo tra il primo arrivo sismico ed acustico (fig. 2). Come si utilizza la stazione di monitoraggio sismico – acustico: riferimenti normativi e stato dell’arte La normativa UNI 9916 “Criteri di misura e valutazione degli effetti delle vibrazioni sugli edifici” e la normativa DIN 4150-3 “Le vibrazioni nelle costruzioni, parte 3: effetti sui manufatti”, sono quelle prevalentemente usate dagli specialisti del settore in Italia. Queste impongono di effettuare il monitoraggio strumentale all’interno del manufatto più prossimo, al livello delle fondazioni nel punto più vicino al punto di origine della vibrazione. In caso non fosse possibile installare la stazione di monitoraggio all’interno del manufatto più prossimo, è comunque possibile calcolare il valore di velocità di vibrazione indotto in esso, misurando la vibrazione in prossimità del manufatto e calcolando una curva di decadimento del sito. Affidabilità della misura: caratterizzazione del sistema di misura trasduttore-punto di misura e calibrazione del trasduttore La corretta impostazione della misura è fondamentale per l’affidabilità dei risultati. Il non corretto posizionamento del trasduttore altera la misura amplificando o attenuando il fenomeno fisico misurato. Questo accade, ad esempio, ad un trasduttore piazzato su una soglia la quale al passaggio del transiente sismico indotto dai lavori di 07-27 calibrazione - 07.10.2004 - 2 costruzione, entra in risonanza amplificando i valori realmente indotti. Diviene così necessaria la caratterizzazione del punto di misura ovvero la verifica che le frequenze di risonanza naturali del punto di misura non siano confrontabili con quelle del transiente sismico indotto e, quindi, non amplifichino la misura per l’innesco di una risonanza. Un metodo speditivo per la verifica della frequenza di risonanza naturale del punto di misura consiste nella energizzazione con un impulso di frequenza elevatissima, ad esempio come quello prodotto dall’impatto di un cilindro d’acciaio tozzo. La scomposizione del transiente sismico nelle componenti armoniche elementari (analisi di Fourier) consentirà d’individuare, con un buon margine d’approssimazione, la frequenza predominante del punto di misura (fig. 3). Un altro errore nella misura potrebbe essere determinato dalla staratura del trasduttore. Il trasduttore trasforma in corrente elettrica il fenomeno fisico che misura. La corrente elettrica prodotta è proporzionale all’ampiezza del fenomeno misurato, con una proporzionalità predefinita dal costruttore. Per il prolungato esercizio possono prodursi microassestamenti delle componenti meccaniche, sia per sollecitazioni meccaniche che termiche. La corrente prodotta potrebbe così non essere più proporzionale (secondo lo standard del costruttore) al fenomeno fisico misurato così che la misura data non è veritiera. Talvolta si rilevano scostamenti tra il valore misurato e quello reale, pari al 20% in più o in meno. Diviene così necessario il periodico riscontro della “taratura”, ovvero della corrispondenza della corrente prodotta alla ampiezza del fenomeno fisico misurato, entro le tolleranze previste dal costruttore. Per tarare il sistema di misura si interviene nell’elettronica di condizionamento del segnale del trasduttore. Per garantire l’affidabilità della misura effettuata con una stazione di monitoraggio questa va dunque calibrata regolarmente. La normativa americana fissa un intervallo di calibrazione annuale. Alcuni progetti specifici, la dove i trasduttori sono sottoposti ad intenso stress o devono registrare in modo continuativo richiedono addirittura che le stazioni di monitoraggio siano calibrate ogni tre o sei mesi. È fondamentale non sottovalutare la importanza della calibrazione; in fase di contenzioso la mancanza di regolare calibrazione viene sistematicamente contestata, anche da chi non ha specifiche competenze tecniche, semplicemente con riferimento ad altre discipline della metrologia dove la calibrazione della strumentazione di misura viene imposta anche a livello normativo. Lo scopo della calibrazione è accertare che lo strumento stia lavorando in modo corretto e che misuri con la maggiore precisione possibile la velocità di vibrazione del terreno e la sovrappressione aerea. I centri di calibrazione autorizzati dispongono degli schemi elettrici del circuito di condizionamento del segnale, così che una volta riscontrata l’anomalia di trasduzione, possono intervenire per correggere l’errore sulla misura. Proprio per questo motivo la calibrazione va effettuata da centri dai calibrazione autorizzati (SIT) o dal costruttore dell’apparecchiatura stesso. Le stazioni di monitoraggio sono progettate per essere utilizzate in ambienti “ostili” (come possono essere le cave o i cantieri in genere), ma rimangono dei dispositivi di controllo elettronico specializzati, la cui manutenzione e calibrazione divengono una parte importante dell’esercizio. Alcuni strumenti portati in fase di calibrazione dopo dieci anni d’uso non danno risultati soddisfacenti e, anche dopo lunghi test, non possono essere riportati entro i valori di tolleranza imposti dal costruttore; in questi casi si rende necessaria la sostituzione dei trasduttori. Molti costruttori ed i loro centri di calibrazione autorizzati effettuano aggiornamenti e manutenzione preventiva sugli strumenti a chi calibra con regolarità la propria stazione di monitoraggio. Gli aggiornamenti includono spesso sia migliorie hardware che software ed il loro risultato è l’aumento delle funzionalità dell'apparecchiatura. La calibrazione dei trasduttori Durante il processo di calibrazione, il geofono viene fissato ad una tavola vibrante munita di un sensore di riferimento, anch’esso regolarmente calibrato (foto 3). La tavola vibrante è una macchina capace di vibrare a velocità ed a frequenze specifiche, con questa è possibile “eccitare” i geofoni a frequenze sinusoidali ad ampiezze predefinite. A questo punto i trasduttori vengono controllati per verificare la corrispondenza tra il fenomeno fisico misurato (velocità di vibrazione) e la tensione prodotta, come stabilito dal costruttore. I valori misurati sono registrati come riferimento di zero per la calibrazione. In questo modo è pure possibile dimostrare la precisione delle misure effettuate in precedenza, o comunque di quantificarne l’eventuale errore. Nel caso in cui i limiti di tolleranza nella precisione della risposta del trasduttore dovessero esse- 07-27 calibrazione - 07.10.2004 - 3 re superati diviene necessario l’intervento sull’elettronica di condizionamento del segnale per il riallineamento al valore imposto dal costruttore (Foto 5). Tale controllo viene ripetuto su procedura fornita dal costruttore a diverse frequenze sinusoidali di oscillazione. quando ne vengono sostituiti i trasduttori (con modelli compatibili). I microfoni sono calibrati in modo analogo. Sono esposti a sorgenti sonore a frequenze ed a livelli di sovrappressione aerea specifici per constatarne la calibrazione iniziale e, successivamente regolati con l’ausilio di un altro microfono di riferimento. UNI 9916 CRITERI DI MISURA E VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLE VIBRAZIONI SUGLI EDIFICI. Per accertare la conformità della misura ai parametri del costruttore, è importante che tutti i sensori siano verificati per più di una frequenza, all'interno della loro range di funzionamento (una procedura standard prevede il controllo per frequenze di 2, 5, 10 e 30 Hz). ISO 10012-1 Measurement management Systems - requirements for measurement processes and measuring equipment Alcune stazioni di monitoraggio sono munite di geofono e di microfono interni all’unità di registrazione. Questo costituisce una limitazione in quanto i sensori non possono essere sostituiti con altri, anche se di uguale modello e stessa casa di produzione, senza una fisiologica diminuzione dell’esattezza della misura. Dowding C.; BLAST VIBRATION MONITORING AND CONTROL; Prentice-Hall Inc. Englewood Cliffs, NJ 07632, 1985. In generale le stazioni di monitoraggio hanno il geofono ed il microfono esterni all’unità di registrazione che possono dunque essere calibrati indipendentemente. Questo tipo di stazione di monitoraggio mantiene la propria precisione Riferimenti normativi Din 4150-3 VIBRAZIONI NELLE COSTRUZIONI, PARTE 3: EFFETTI SUI MANUFATTI. Riferimenti bibliografici Harris C., SHOCK AND VIBRATION HANDBOOK, Mc Graw-Hill, 1995. Mark S. Stagg, Alvin J. Engler; MEASUREMENT OF BLAST-INDUCTED GROUND VIBRATIONS AND SEISMOGRAPH CALIBRATION ; United States Department of the Interior - Bureau of Mines, Report of Investigations 8506. 07-27 calibrazione - 07.10.2004 - 4 Foto 1. Stazione per il monitoraggio strumentale delle onde sismiche e dell’onda di sovrappressione aerea indotta da attività estrattive e lavori pubblici. Tabella 1 – Dati tecnici caratteristici tipici delle stazioni di monitoraggio sismico. Canali di registrazione Risposta in frequenza Trasduttore sismico Trasduttore sovrappressione aerea Memoria Orologio Temperatura di funzionamento Contenitore Dati sulla forma d’onda Sommario dei dati Frequenza di campionamento Fondoscala di registrazione sismica Fondoscala di registrazione acustica Sensibilità Livelli di allarme sismico (trigger) Livelli di allarme acustico (trigger) Durata massima di registrazione Quattro (4), di cui tre (3) sismici ed uno (1) aereo Da 2 a 200 Hz a 1024 campioni/secondo. Filtraggio antialiasing (per applicazioni particolari può essere necessario avere una config.zione con risposta in frequenza sino ad 1 Hz). Errore massimo del 2% per frequenze superiori a 30 Hz e del 3% per frequenze inferiori a 30 Hz. velocimetro triassiale (componente verticale, orizzontale longitudinale ed orizzontale trasversale) risposta lineare sino a 150 dB Con batteria di backup per la memorizzazione del sommario degli eventi, delle impostazioni e delle registrazioni nel caso in cui dovesse venire a mancare l’alimentazione elettrica principale. A 24 ore e tolleranza di 2 minuti al mese anche nel caso in cui dovesse venire a mancare l’alimentazione elettrica principale. –15°C ed 50°C. Tale da garantire un efficace isolamento elettrico, ottimale protezione dalla ruggine e dagli agenti atmosferici. Registrazione della forma d’onda completa per almeno 100 eventi. Il sommario dei dati registrati deve contenere l’ora di registrazione dell’evento, la data, il livello di carica della batteria, i valori massimi rilevati, le frequenze associate e la matricola della stazione di monitoraggio. Almeno 500 campioni per secondo, meglio se 1.000 campioni. Almeno 50 mm/s Almeno 148 dB. Almeno 0,5 mm/s Almeno 1,0 mm/s Almeno 106 dB Almeno 10 secondi 07-27 calibrazione - 07.10.2004 - 5 Fig. 2 – Esempio di registrazione sismiche per volate con esplosivi a distanza dal punto di misura. La conoscenza dell’intervallo temporale tra primo arrivo sismico ed acustico è possibile risalire alla distanza tra punto di scoppio della carica e punto di misura. Punto di misura Ra Rs Punto di scoppio 07-27 calibrazione - 07.10.2004 - 6 Fig. 3 – Caratterizzazione del punto di misura (trasduttore montato su di una piastra tozza ammorsata alla parete rocciosa. Oscillazione propria della piastra in direzione radiale. L’elevata frequenza di risonanza propria del sistema trasduttore – punto di misura garantisce una interferenza non rilevante con gli eventi sismici misurati (la cui frequenza predominante è stata intorno ai 50 Hz.) Fig. 4 - Geofono fissato ad una tavola vibrante munita di un sensore di riferimento, anch’esso regolarmente calibrato Foto 5 – Intervento sull’elettronica di condizionamento del segnale per il riallineamento al valore imposto dal costruttore