I manga - A. Venturi

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I manga - A. Venturi
I MANGA
Nel 1812 Hokusai elaborò, su richiesta dei discepoli,
una delle sue opere più famose: i Manga, abbreviazione del titolo Educazione dei principianti tramite lo spirito
delle cose. Schizzi sparsi di Hokusai (Denshin kaishu
Hokusai Manga). Il termine Manga, composto dall’ideogramma man, che definisce una cosa “frammentaria, confusa”, si coniuga con il ga ,“disegno”; pertanto
allude a prove grafiche libere e senza ordine, schizzi
appunto di svariati soggetti.
Pubblicati in quindici volumi, tra il 1814 e il 1878, i Manga
comprendono una grande quantità di disegni dal vero
e di fantasia: mostri, animali, piante, uomini e donne in
ogni possibile atteggiamento e occupazione, paesaggi, bizzarrie, architetture, temi mitologici, leggendari,
religiosi e storici. I soggetti sono spesso di piccole dimensioni, disposti variamente a riempire la pagina; in
altri casi occupano una o due facciate, come accade
per i paesaggi o per le scene più complesse. In oltre
ottocento pagine si trovano quattromila schizzi vivaci,
che rivelano come Hokusai osservi con attenzione e
ironia il mondo circostante, raffigurandolo con grande
capacità di sintesi grafica.
Il modo di lavorare dell’artista in preparazione delle
stampe, consisteva nell’assemblare le figure ideate separatamente su sottili pezzi di carta, senza seguire una
traccia logica, ma piuttosto tenendo conto dell’equilibrio grafico funzionale alla lettura del volume. I disegni
definitivi delle copie xilografiche sono opera di cinque
allievi del maestro e richiesero l’utilizzo di almeno 673
matrici, incise su ambo i lati per sfruttare il legno pregiato di ciliegio: per ogni foglio era impiegata una tavola con inchiostro nero per i contorni dei disegni, una in
grigio e una in rosa pesca per colorare gli schizzi.