PIANALTO ASTIGIANO Comune di Villanova Villanova fu fondata
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PIANALTO ASTIGIANO Comune di Villanova Villanova fu fondata
UNIONE COLLINARE: PIANALTO ASTIGIANO Comune di Villanova Villanova fu fondata nel 1248 dal Comune di Asti, che intendeva espandere la propria influenza verso la zona di Chieri. Le terre su cui sorse il nuovo insediamento appartenevano al preesistente Monastero di San Felice. Gli Astigiani cinsero la nuova città di mura, rendendola un efficace avamposto difensivo, e la popolarono costringendo gli abitanti di Solbrito, Dusino, Supponito a trasferirvisi. Nel Cinquecento Villanova assunse le caratteristiche di una piazzaforte militare con la tipica forma a castrum caratterizzata dalla struttura urbana ortogonale. Nei secoli fu feudo dei Solaro, dei Visconti, degli Orléans e nel XVIII secolo divenne dominio sabaudo. Il toponimo di Villanova risale alla fondazione medioevale della villa nova, città nuova, da parte degli astigiani. Villanova è uno dei principali poli di interesse turistico del Monferrato Astigiano, cui si propone come prestigiosa porta di accesso sulla direttrice che conduce a Torino. Essa si presenta con la sua intatta conformazione originaria e possiede un tessuto architettonico prestigioso e denso di memorie storiche, nonché una ricchezza di monumenti anche sul territorio circostante grazie a cascine settecentesche e resti medioevali. Il Comune, situato ai bordi del Pianalto, sul più importante asse viario di attraversamento dell’area, l’antica via Francigena, offre al visitatore l’esperienza, unica nel suo genere, di scendere in collina nelle terre del Monferrato Astigiano. Elementi urbani Struttura urbana ortogonale Assi viari principali Torri di avvistamento La Fortezza di Villanova, risalente al XIII secolo, a pianta quadrangolare e sostenuta da mura, si apriva con una porta ad est verso Asti e con un’altra ad ovest verso Chieri, spalleggiata dal Bastione detto di San Sebastiano. Una terza porta, segreta, detta Porta di Soccorso, si apriva verso Valfenera ed era sostenuta dal Bastione Grosso. Il nucleo originario dell'abitato, ancora ben riconoscibile, fu progettato dagli astigiani intorno al 1250. Esso si sviluppa secondo le regole che presiedono ai nuovi insediamenti dell'età comunale: sull’asse principale in direzione nordsud, oggi via Tommaso Villa, si innestano otto lunghi isolati. Villanova è inoltre attraversata da un'importante arteria perpendicolare all'asse principale; si tratta del tracciato dell'antica strada Asti-Torino, che corrisponde all'attuale via Roma. Risalgono al XVI secolo le fortificazioni volute dal sovrano francese Francesco I, impegnato a difendere dagli Spagnoli, presenti ad Asti, i territori conquistati. Delle fortificazioni rimangono in piedi, a nord e a sud del paese, due torri di avvistamento a base quadrata, chiamate comunemente Bisòche: la Bisocca di Supponito e la Bisocca di San Martino. Al di sotto delle torri sono stati riscoperti, in tempi recenti, lunghi cunicoli sotterranei utilizzati come vie di collegamento. Frazioni Savi con la limitrofa località Ciocchèro Borgata Bianchi In frazione Savi sorge la Chiesa barocca di San Marco Evangelista, edificata nella seconda metà del Settecento a navata unica. In località Ciocchèro sorgeva il Castello che ancora ad inizio Novecento appariva come un imponente palazzo signorile, la dimora dei Lamarmora. Fu demolito nel 1923 e i mattoni furono recuperati per altre costruzioni. Fruibilità: la Chiesa in occasione della festa patronale e tutte le domeniche mattine In Borgata Bianchi sorge l'omonima cappella, dedicata a San Sebastiano. Eretta alla fine del XVIII secolo, si 1 Borgata Brassicarda Borgata Corveglia Borgata Gianassi Borgata Valdichiesa presenta ad aula unica voltata, con colonne di ordine tuscanico. Fruibilità: in occasione della festa patronale Brassicarda, l'antica Braida Sicardae, era costituita da un Castello in cui avevano sede l’autorità giudiziaria ed il Comando militare. Del Castello si vede ancora una piccola parte ridotta a cascina. Fruibilità: di proprietà privata La Borgata si trova a due chilometri da Villanova, sulla strada che conduce a Poirino. La corte di Corveglia, la curtis vetula, vecchia corte medioevale, nel 1001 fu donata dall’Imperatore Ottone II alle monache benedettine di Pavia, che vi fondarono il Monastero di San Felice. L’antico insediamento costituiva probabilmente il centro più importante dell’area, prima della fondazione di Villanova. A metà del XII secolo fu fondata la Prevostura affidata ai Canonici agostiniani, con l’hospitalium per i viandanti e la Chiesa dedicata a San Giacomo, patrono dei pellegrini, con l’attiguo campanile. Della primitiva Prevostura, soppressa nel 1473, non rimane che la torre campanaria in cotto, a base quadrata, recentemente restaurata. Nella seconda metà del XIV secolo, l’edificio che aveva accolto l’hospitalium venne trasformato dai Riccio, famiglia di ricchi possidenti astigiani, in dimora fortificata, con merli e feritoie. Il campanile venne usato con scopi difensivi. Oggi il Borgo di Corveglia è costituito dal nucleo medioevale che comprende gli antichi castello e campanile e le settecentesche stalle e cascine. Il complesso medioevale è stato sottoposto a recupero, restauro e rifunzionalizzazione in vista della creazione di un’azienda agricola con spaccio di prodotti tipici e di un ristorante. Fruibilità: di proprietà privata. In Borgata Gianassi sorge la Chiesa intitolata a San Sebastiano. All’interno il coro rettangolare accoglie l’altare maggiore in marmo, mentre un altare laterale è dedicato al Sacro Cuore. Fruibilità: in occasione della festa patronale Valdichiesa, vadis ecclesiase, guado della chiesa, è un antico Borgo fortificato, fondato prima del XIV secolo, che mantiene ancora oggi la caratteristica forma quadrata. Vi si rintracciano ancora le mura del castello medioevale leggibili nelle abitazioni sorte lungo il bordo esterno. Elementi singoli Palazzo Municipale Parrocchiale di San Martino con l’antistante piazza L’edificio che ospitò sino al Settecento il Convento dei Frati Minori Osservanti fu destinato in seguito a sede del Municipio. La facciata del palazzo, in stile neoclassico con l’ampia gradinata d’ingresso e il pronao con le due colonne doriche, fu costruita nel 1828 per iniziativa dell’allora sindaco Nicolò Curbis. Nelle sue sale sono conservate due tele che rappresentano l’una San Barnaba, protettore di Villanova, l’altro l’Immacolata Concezione, a ricordo di un voto fatto dal Comune nel 1690. Nel paese di Villanova si contano numerose chiese, tra cui la Parrocchiale di San Martino. La facciata di San Martino risale al XIX secolo. Essa è di 2 Parrocchiale di San Pietro Chiesa della Santissima Annunziata Santuario della Madonna delle Grazie ordine tuscanico, caratterizzata dalle modanature e dalle lesene fortemente aggettanti. Nell'ordine superiore della facciata, interamente decorato ad affresco, è rappresentato al centro San Martino che dona il mantello al povero. L'interno, con il primitivo aspetto gotico a colonne a fascio e volte a crociera, conserva una tavola lignea quattrocentesca raffigurante la Madonna col Bambino, angeli e devoti, alcune tele attribuite alla scuola di Guglielmo Caccia, tra cui una pregevole Natività e l'altare maggiore, in marmo, opera di fine Settecento del maestro milanese Carlo Pellagata. Il campanile e il coro, decorato dall'ossolano Lorenzo Peretti, risalgono ad un intervento di inizio Ottocento. Fruibilità: durante le funzioni religiose Nel paese di Villanova si contano numerose chiese, tra cui la parrocchiale di San Pietro. La Chiesa, che domina piazza Supponito, fu edificata nel XVI secolo per volontà del Priorato di San Pietro di Breme, che si trasferì dalla località di Supponito, come già aveva fatto gran parte della popolazione di quel borgo. Fu consacrata nel 1626 e nel 1755 divenne sede di parrocchia. In seguito fu ingrandita e inaugurata nel 1893. Oggi presenta una facciata neoromanica in cotto, costruita su progetto dell’ingegnere Giovanni Battista Ferrante e un campanile dalla cella campanaria circolare. Inizialmente il campanile si trovava sulla destra della chiesa, ma nel 1860 fu ricostruito a sinistra. All’interno, tra i numerosi arredi pregevoli, spicca l’ancona lignea scolpita da Enatin di Asti nel 1633, inserita successivamente in un altare settecentesco, nella cappella della Madonna del Carmine. Tra i dipinti che decorano la Chiesa si nota un San Francesco davanti al Crocifisso di Guglielmo Caccia. Un imponente e antico crocifisso sovrasta l’altare maggiore. Fruibilità: durante le funzioni religiose In prossimità della torre civica, su via Tommaso Villa, sorge la Chiesa della Confraternita dei Disciplinati, oggi sconsacrata, dedicata alla Santissima Annunziata. L'attuale edificio fu costruito a partire dal 1718, sul luogo dove già sorgeva un oratorio, come riscontrabile nella tavola del Theatrum Sabaudiae, del 1685, dedicata a Villanova. L’edificio è a pianta centrale con cappelle laterali e facciata slanciata mossa da lesene aggettanti e da un coronamento ad arco ribassato. L'interno è caratterizzato da una ricca decorazione murale con elaborati scorci architettonici dipinti. Fruibilità: recentemente restaurata, visitabile Il Santuario della Madonna delle Grazie, che comunemente viene chiamato Santuario della Madonnina o la Madonnina dei baluardi, sorge dove si trovavano gli antichi bastioni settentrionali della fortificazione di Villanova. In quel luogo, vicino a una fonte considerata miracolosa, nel 1803 la Madonna sarebbe apparsa a una giovane pastorella villanovese, Maria Baj. L’edificio, fortemente voluto da Don Luigi Crovella a ricordo dell'apparizione, fu progettato dall’architetto Talucchi di Torino. I lavori, iniziati nel 1866, terminarono nel 1870, anno in cui fu inaugurato. Il Santuario si presenta con una cupola slanciata, sormontata da statua in rame dorato della Madonna, opera 3 Cappella di Sant’Isidoro Piloni votivi Torre Comunale o dell’Orologio Antichi palazzi in piazza Marconi e via Roma Castello De Robertis di Francesco Giardini. Assai scenografico è il viale alberato che conduce all'ingresso della chiesa. Il luogo è anche noto per la Festa dell’Infiorata. Fruibilità: durante le funzioni religiose La Cappella campestre di Sant’Isidoro, patrono del paese, si trova nella parte ovest dell’abitato. L’edificio risalirebbe alla prima metà del XVIII secolo. Sulla facciata un affresco rappresenta il Santo con abiti agresti e nel gesto di arare i campi aiutato dagli angeli. Il culto di Sant’Isidoro fu introdotto in Piemonte intorno al XVI secolo da soldati spagnoli al seguito di Carlo V. In occasione della festa patronale, dalla Cappella parte il tradizionale corteo con il carro trainato dai buoi, che percorre le strade del paese fino alla piazza del Municipio. Sul carro, che rievoca il carroccio medioevale, simbolo delle libertà comunali, salgono a turno gli strambottisti, poeti improvvisati che recitano versi satirici in piemontese. Fruibilità: durante le funzioni religiose Sul territorio di Villanova sono ancora molti i segni della religiosità popolare: numerosi piloni votivi sorsero come segno di grazia ricevuta per il ritorno dei soldati dalla guerra, per la guarigione dalle malattie degli uomini e degli animali e per l’acquisto delle cascine. Sono stati censiti circa trenta piloni votivi in tutto il territorio villanovese. Il più antico, che si trova a sud di Valdichiesa, risalirebbe al XVII secolo. Un tempo segnava il bivio tra la via Romea, che collegava Chieri a Villanova, e la via che conduceva a Corveglia. La cascina che sorse nei pressi del pilone nel Settecento prese il nome di Cascina Pilone. Un’altra importante testimonianza di fede è rappresentata dal pilone costruito dopo l’apparizione della Madonna alla giovane contadina Maria Baj. Nel 1806, il primo pilone venne costruito in legno per poi essere sostituito, nel 1820, da uno in muratura. In seguito, nel 1870, fu inglobato nel grande Santuario della Madonna delle Grazie. La Torre Comunale o Torre dell’Orologio si innalza al centro del paese. Essa fu costruita una prima volta nel 1414, in occasione dell’approvazione degli Statuti di Villanova concessi da Valentina Visconti, ma fu distrutta nel secolo successivo per essere subito riedificata nelle forme attuali. Nel Quattrocento, sotto gli Orléans, il Comune ottenne gli importanti Statuti di Villanova, tuttora conservati nel suo Archivio Storico Comunale. Seguì un periodo di particolare fioritura di cui una preziosa testimonianza è il bel palazzo che si affaccia su piazza Marconi e che presumibilmente fu l’antico palazzo civico. L’edificio quattrocentesco esibisce una doppia cornice marcapiano, formata da conci a profilo tondo e mattoni decorati a rilievo con motivi a volute e tralci. In via Roma un esempio, che attesta l’importanza che Villanova ebbe ancora nel Cinquecento, è il palazzo Ricchetta, di fronte alla torre civica. L’edificio, di proprietà comunale, recentemente restaurato. Il Castello De Robertis, chiamato anche con il nome dei precedenti proprietari, i Ricchietta e i Villa, è un imponente esempio di revival architettonico ottocentesco. Fu inizialmente convento francescano per poi essere acquistato, intorno alla metà del XIX secolo, dalla famiglia Villa ed essere trasformato nelle forme attuali. Il corpo 4 Ala della piazza del mercato Cascine sul Pianalto principale è in stile neogotico e l'affaccio su via Roma si presenta con portico e coronamento neobarocchi. Fruibilità: proprietà privata In piazza del Mercato sorge la tettoia del mercato, detta ala, dove ancora oggi ogni giovedì si svolge il mercato, in particolare quello della gallina bionda. Rimaneggiata nell’inizio del Novecento, la tettoia sarebbe sorta sui resti degli antichi bastioni come ricovero per le truppe che nel tempo stanziarono a Villanova. Poco distante dalla tettoia scorreva l’antico fosso di difesa, detto peschiera, interrato solo nel Novecento. La ricchezza del tessuto storico e architettonico di Villanova si irradia anche sul territorio circostante, con pregevoli cascine settecentesche e testimonianze medioevali, rendendo la zona uno dei poli di interesse turistico del Monferrato Astigiano. L’attuale cascina La Cumanda ricorda con il suo nome l'antica Commenda di San Pietro in Supponito, rendita conferita dal papa ad un religioso della zona. Nei pressi del Borgo Valdichiesa sorge la cascina conosciuta come Cascina Pilone in quanto è situata nei pressi di un pilone settecentesco che segnava il bivio tra la via Romea, che collegava Chieri a Villanova, e la via che conduceva a Corveglia. Fruibilità: gli edifici sono tutti di proprietà privata Elementi particolari Strade panoramiche Valle dei Savi Linea ferroviaria TorinoGenova Mulini Il territorio di Villanova fa parte dell’area di fruizione turistica denominata Colline del Pianalto che circonda le colline del Monferrato Astigiano e consente quella particolare esperienza, prima visiva, poi tangibile, definita scendere in collina. Le strade di penetrazione nel contado circostante, sempre dotate del tipico e suggestivo sfondo delle Alpi, hanno buona valenza paesaggistica. Il territorio di Villanova degrada verso nord-est nella Valle dei Savi, offrendo un piacevole percorso naturalistico in un’area per lo più boschiva, caratterizzata da piantagioni di pioppi, noci, noccioli, acacie e in alcuni tratti alberi di olmo, che stanno diventando sempre più rari. Scorrono all’interno di questi boschi due rii che si congiungono fino a formarne uno solo che raggiunge il territorio di Villafranca, con numerose pozze sorgive e un canale costruito nel Quattrocento. Affiorano nella valle fossili di diverse epoche geologiche. Villanova d’Asti costituisce una delle tappe della storica linea ferroviaria Torino-Genova, che costituiva uno dei raggi del sistema ferroviario piemontese che, partendo da Torino e passando per Asti, arrivava a Genova. L’importante opera di ingegneria civile, risalente agli anni Quaranta dell’Ottocento, costituì un avvenimento eccezionale per la provincia di Asti. Ancora oggi Villanova d’Asti è servita dalla stessa linea ferroviaria. Risale probabilmente al ricco Quattrocento villanovese anche la costruzione di una serie di mulini sparsi su tutto il territorio comunale. Per ricordare il contributo di Valentina Visconti nel dare avvio alla costruzione di mulini per il grano, il Comune di 5 Villanova ha commissionato recentemente un dipinto murale in centro al paese intitolato Serenata a Valentina. Uno degli esempi più interessanti è il Mulino del Casale. L’edificio, oggetto di un accurato restauro, si trova sulla strada per Montafia che scende dal Pianalto per incunearsi tra le colline del Monferrato Astigiano. Fruibilità: tutte le mattine Avvenimenti Infiorata, nel viale di accesso al Santuario della Madonna delle Grazie e nelle vie del paese, ultima decade di luglio Festa di Sant’Isidoro. Su un carro trainato da buoi salgono coloro che vogliono commentare con sagacia e a ironia gli avvenimenti dell'annata trascorsa. Gli stranot sono in dialetto locale, 1 domenica di settembre Passeggiata lungo la Valle dei Savi, in mezzo ai boschi e lungo il canale, settembre Fiera Elogio alla Bionda, con antico mercato del pollame, ottobre Fiera di Santa Caterina, ultimo giovedì di novembre Festa dell’Immacolata, a ricordo dell’antico voto fatto dalla comunità villanovese, 8 dicembre Siti internet http://www.comune.villanova.at.it http://www.vnat.it/ http://www.lacabalesta.it/testi/comuni/villanova.html http://www.infiovilla.too.it/ http://www.ilmonferrato.info/bs/vilnat/vilnat1.htm http://www.bibliolab.it/alberi_web/Alberi_Villanova_new.htm http://www.provincia.asti.it/turismo/itiner/sce5.htm http://www.generativedesign.com/genlab2000/187396/soria.htm Bibliografia M.A. ARDUINO, Villanova d’Asti, campanile e castello di Corveglia in Le chiese romaniche nelle campagne astigiane un repertorio per la loro conoscenza, conservazione, tutela a cura di L. PITTARELLO, Torino 1991 M. P.G. 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