Tumore alla prostata

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Tumore alla prostata
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Tumore alla prostata
Il tumore alla prostata nell'uomo rappresenta la seconda patologia tumorale in termini di
frequenza e purtroppo mortalità, dopo il tumore al polmone. In genere colpisce l'uomo dopo i 50
anni, anche se attualmente si stanno scoprendo sempre più casi in uomini giovani. Nell'80% delle
autopsie eseguite su uomini dagli 80 anni in poi si è visto che era presente la patologia tumorale
a livello della prostata, anche se non c'erano mai stati segnali significativamente visibili. E' una
neoplasia che colpisce la zona periferica o di transizione della ghiandola prostatica, da non
confondere quindi con la iperplasia prostatica benigna che invece colpisce la zona centrale della
ghiandola.
Eziologia
I dati scientifici dimostrano che è un tumore ormono dipendente, che insorge nell'uomo in
età adulta proprio perché c'è una maggiore produzione di ormoni estrogeni a discapito degli
ormoni androgeni; esiste una predisposizione genetica all'insorgenza del tumore che è di
tipo familiare, infatti numerosi studi scientifici hanno dimostrato che c'è una consanguineità
da padre in figlio. L'infiammazione cronica della prostata e le infezioni virali (HPV)
predispongono all'insorgenza della neoplasia.
Sintomatologia
E' un tumore che ha una sintomatologia molto subdola, perché i sintomi tipici possono
essere facilmente scambiati con i segni irritativi e/o ostruttivi dell'iperplasia prostatica
benigna. I sintomi tipici sono manifestazioni irritative dell'apparato urinario basso (LUTSLower-Urinary-Tract-Symptoms), quali bruciore, dolore e fastidi durante la minzione,
minzione frequente soprattutto durante le ore notturne, disurea; ci sono però anche pazienti
completamente asintomatici.
Diagnosi
La diagnosi di tumore alla prostata può essere fatta in tre modi; inizialmente si procede con
la visita urologica che viene effettuata attraverso l'esplorazione rettale dove si determina la
consistenza, il volume e la qualità della ghiandola prostatica. Poi si procede con l'ecografia,
con gli ultrasuoni e infine con la diagnostica umorale attraverso l'utilizzo del PSA (Antigene
Prostatico Specifico). Quando da queste indagini si evidenzia una prostata di dimensioni e
volume normali con un valore di PSA nella norma e l'ecografia è negativa, allora la diagnosi è
iperplasia prostatica benigna oppure è una diagnosi legata ad altre patologie infiammatorie
di tipo non maligno. Quando invece dagli esami effettuati appare una prostata indurita, con
margini sfumati oppure con nodularità apprezzabile alla vista o dall'ecografia emerge una
metamorfosi dell'organo importante e il valore del PSA è superiore ai 4ng/mml, la diagnosi è
di cancro alla prostata. A questo punto, per poter avere la diagnosi certa, è necessario fare la
biopsia prostatica eco-guidata con almeno, secondo le linee guida Europee, 12/14 prelievi le
linee guida Americane invece indicano almeno 24 prelievi.
Criteri terapeutici
Secondo le linee guida mondiali, il trattamento del tumore alla prostata di un paziente fino a
70 anni è la prostatectomia radicale, cioè l'intervento chirurgico; oltre i 70 anni ci sono due
opzioni terapeutiche: la radioterapia esterna e la terapia ormonale costitutiva, cioè il blocco
totale della produzione degli ormoni sessuali androgeni (BAT). La prostatectomia radicale
può essere eseguita con 3 criteri terapeutici: la chirurgia plastica a cielo aperto, la chirurgia
laparoscopica e la chirurgia robotica. Le 3 tecniche chirurgiche prevedono l'asportazione
totale dell'organo, cioè della prostata e delle vescicole seminari, cercando di evitare, quanto
più è possibile, la compromissione dei fasci vascolo-nervosi che sono deputati al controllo
dell'erezione e dello sfintere urinario. Le 3 tecniche sono sovrapponibili tra loro in termini di
resa, anche se la chirurgia robotica è quella che da maggiori garanzie riguardo la comparsa
degli effetti collaterali. La tecnica da usare è scelta dall'operatore in base alla sua
esperienza. La chirurgia robotica e laparoscopica sono mini-invasive, hanno una morbidità
più bassa, vengono eseguite senza fare cicatrici per cui il paziente guarisce prima senza
andare incontro a problematiche infettive legate alla ferita. Le tecniche di chirurgia robotica
utilizzate oggi in Europa sono tra le più avanzate a livello mondiale.
Effetti collaterali della prostatectomia e metodologie per affrontarli
Le complicazioni dell'intervento chirurgico, indipendentemente dalla tecnica utilizzata, sono
sostanzialmente l'impotenza sessuale, l'incontinenza urinaria e la sterilità. Esistono delle
metodologie per affrontare gli effetti collaterali: lo sfintere artificiale per l'incontinenza
urinaria e la terapia riabilitativa, sia farmacologica che protesica, per l'impotenza.
Attualmente, grazie alle tecniche sempre più innovative, la frequenza della comparsa degli
effetti collaterali è significativamente ridotta o comunque si parla di effetti transitori che
scompaiono spontaneamente oppure attraverso terapie riabilitative. Con l'uso della tecnica
della chirurgia robotica, sembra che l'effetto collaterale dell'impotenza sia quasi del tutto
scomparso perché si utilizza la tecnica "nerv-spering" che cerca di risparmiare quanto più è
possibile i fasci nervosi; invece la comparsa dell'incontinenza urinaria è strettamente legata
alla manualità dell'operatore che esegue l'intervento. Purtroppo invece per i pazienti giovani
che hanno meno di 40 anni contro la sterilità non c'è nulla da fare.
Ripercussioni psicologiche
Il tumore alla prostata è facilmente diagnosticabili e ha elevate percentuali di guarigione
specialmente quando è intracapsulare, cioè all'interno dell'organo senza avere generato
ancora metastasi; queste nozioni sono fondamentali che siano conosciute dal paziente
affetto da tumore alla prostata, perché deve essere consapevole che, nonostante la gravità e
la serietà del male che lo ha colpito, sottoponendosi all'intervento chirurgico può guarire. La
comparsa degli effetti collaterali, quali impotenza e incontinenza urinaria, ha un altissima
influenza sullo stato psichico del paziente, specialmente quando si tratta di effetti
permanenti e non transitori. Affinché si abbia una buona risposta all'intervento chirurgico è
necessario che il paziente sia motivato, culturalmente elevato appartenendo ad un livello
sociale medio alto, e che abbia una soddisfacente vita sessuale. Per un paziente affetto da
cancro alla prostata l'impotenza è legata esclusivamente all'intervento chirurgico e non è
generata da uno stato psicologico, cioè se il paziente fino all'intervento ha una vita sessuale
normale e appagante, la comparsa dell'impotenza gli genererà stati psichici traumatici che si
manifestano con ansia, depressione, malessere. E' fondamentale informare il paziente
dell'esistenza delle tecniche riabilitative per la cura dell'impotenza, in modo che si senta
rassicurato, limitando le ripercussioni psicologiche che inevitabilmente si manifestano.
Prevenzione
La prevenzione si può effettuare conducendo uno stile di vita sano, con un'alimentazione
corretta.
Rimedi
L'uso di sostanze come il Selenio, il Coenzima Q10, la Vitamina "E" e gli Antiossidanti pare
siano utili come rimedi naturali nel miglioramento della funzionalità generale della prostata.
Domande più frequenti
Le domande più frequenti che gli uomini rivolgono allo specialista riguardano la probabilità
che hanno di contrarre la patologia, specialmente per quelle persone che hanno almeno un
familiare con il tumore. Poi fanno domande inerenti alla probabilità che hanno di morire,
seguono poi domande inerenti agli effetti collaterali dell'intervento cioè incontinenza e
impotenza.
Diagnosi precoce
La diagnosi precoce in generale la effettuano maggiormente gli uomini con un elevato grado
culturale, facendo, dopo i 40 anni, l' indice del PSA, soprattutto quegli uomini che hanno un
parente stretto affetto dalla patologia tumorale, e sottoponendosi ai controlli specifici
almeno una volta all'anno.
Controlli post intervento chirurgico
E' bene dopo l'intervento chirurgico eseguire il follow up con un controllo generale almeno
una volta l'anno; per tenere la malattia sottocontrollo è necessario fare la TAC, la scintigrafia
e il valore del PSA una volta ogni 6 mesi. E' fondamentale avere un'igiene controllata
riprendendo la vita in maniera normale