Sviluppare le competenze metafonologiche nella scuola d`infanzia
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Sviluppare le competenze metafonologiche nella scuola d`infanzia
SPC Scienze del pensiero e del comportamento Rivista di psicologia, pedagogia ed epistemologia delle scienze umane Sviluppare le competenze metafonologiche nella scuola d’infanzia. Anna Rita Onofri Manuela Trasciani ( Logopediste Opera “Don Guanella” Roma) «Scienze del pensiero e del comportamento» (www.avios.it/spc.html) Sviluppare le competenze metafonologiche nella scuola d’infanzia. di Anna Rita Onofri e Manuela Trasciani Introduzione Per i bambini, sviluppare un’adeguata competenza metafonologica, giocando quindi con i suoni della lingua, fin dall’età prescolare, significa agevolare i successivi processi di apprendimento della letto-scrittura (Bradeley e Bryant ;1983 ; Tressoldi et al., 1993 ; Morais, 1994 ; ....). Promuovere tale competenza, appare dunque, un obiettivo prioritario, che può essere perseguito applicando in classe le indicazioni e le proposte che vengono descritte per creare un ambiente stimolante e linguisticamente ricco. In questi ultimi anni l’attenzione alle abilità metafonologiche è divenuta particolarmente frequente nella scuola, in quanto, esse vengono considerate prerequisiti importanti per l’apprendimento del linguaggio scritto. Tali competenze fanno parte delle più generali abilità metalinguistiche: la capacità di riflettere sulle caratteristiche intrinseche alla struttura della lingua lasciando in secondo piano gli aspetti del significato. Il linguaggio verbale è implicato nelle attività di letto-scrittura, dove scrivere significa tradurre in un sistema simbolico e grafico l’espressione del codice verbale e leggere significa tradurre l’espressione grafica in una rappresentazione linguistica. Tuttavia, la capacità di esprimersi verbalmente non è una condizione sufficiente per l’apprendimento alla letto-scrittura. Gli studi sul linguaggio verbale hanno individuato come le competenze metalinguistiche siano maggiormente implicate nell’apprendimento della letto-scrittura (Mattingly, 1984 ; Stella, 1987). Lo sviluppo del linguaggio non si esaurisce con l’acquisizione della strutturazione della frase e l’arricchimento lessicale, ma prosegue con lo sviluppo della competenza sulla struttura linguistica che si esprime nella capacità di trasformare la forma verbale per adattarla alle diverse esigenze della rappresentazione della realtà. La capacità del bambino di porre attenzione alla struttura del messaggio a prescindere dal suo contenuto sviluppa la competenza metalinguistica. Tale abilità non si sviluppa “spontaneamente”, come il linguaggio orale, ma solo in seguito all’esposizione a stimoli adeguati. Il bambino prima di porre attenzione alla veste grafica della parola, rivolge la sua attenzione alla veste sonora analizzandola e riproducendola nel codice grafico. Quindi la capacità di eseguire una buona analisi dei suoni della parola diventa un requisito fondamentale per leggere e scrivere (consapevolezza fonologica). «Scienze del pensiero e del comportamento» (www.avios.it/spc.html) Tabella 1 - ruolo di rinforzo delle competenze metafonologiche nell’apprendimento del sistema alfabetico (Martini, 1995) Cos’è la metafonologia Per metafonologia o consapevolezza fonologica (C.F.) s’intende un tipo particolare di conoscenza metalinguistica, che ha per oggetto la struttura fonologica del linguaggio (Morais, 1989). Queste abilità fanno parte delle più generali abilità metalinguistiche e offrono ai bambini la capacità di riflettere sulle caratteristiche intrinseche alla struttura della lingua. Il linguaggio, infatti, è solo apparentemente una sequenza di unità sonore discrete e ricorrenti, riconosciute come tali solo dal soggetto alfabetizzato che ha appreso una particolare forma di decodifica dei suoni del linguaggio. Morais propone di suddividere la consapevolezza fonologica in una forma globale o olistica e in una analitica. La consapevolezza fonologica globale riguarda operazioni metafonologiche relative a : • riconoscimento o produzione di rime ; • riconoscimento di uguale sillaba iniziale in parole diverse ; • riconoscimento del fonema iniziale di una parola ; «Scienze del pensiero e del comportamento» (www.avios.it/spc.html) • delezione della sillaba iniziale ; • segmentazione in sillabe di una parola data ; • discriminazione uditiva. Questo tipo di consapevolezza è presente in soggetti che utilizzano sistemi di scrittura diversi da quello alfabetico, in adulti analfabeti, e, anche in bambini in età prescolare. Si sviluppa a prescindere dall’apprendimento della lingua scritta e risulta preparatoria a tale apprendimento. Come già abbiamo visto il bambino intorno ai quattro anni sviluppa spontaneamente riflessioni sulla fonologia del linguaggio. La consapevolezza fonologica analitica o fonemica in senso stretto riguarda operazioni analitiche che coinvolgono i fonemi. Questo tipo di consapevolezza fonologica analitica è meno accessibile della precedente, infatti non è presente in soggetti che usano sistemi di scrittura non alfabetici e nei bambini prima dell’apprendimento della lingua scritta. Inoltre, è un indicatore molto sensibile dell’avvenuta esposizione alle regole di codifica del sistema alfabetico e stenta ad essere presente nei soggetti con ritardo di apprendimento della lingua scritta. La consapevolezza fonologica analitica è quindi relativa alla struttura segmentale profonda del linguaggio e riguarda operazioni metafonologiche analitiche relative a : • delezione della consonante iniziale ; • fusione fonemica ; • segmentazione fonemica. Molti autori sostengono che le conoscenze linguistiche sono importanti nel determinare le modalità e l’efficienza dell’apprendimento. Il bambino apprende la lettura attraverso un processo attivo di manipolazione e trasformazione del proprio linguaggio orale prima di acquisire il codice scritto (Fabrizi, Sechi e Levi, 1991). Il rapporto tra C. F., lettura e scrittura è ormai un dato di fatto (Bryant e Bradley, 1996), ma è ancora poco sperimentato l’utilizzo del livello di C.F. ai fini clinici per la prevenzione dei disturbi di apprendimento e il trattamento precoce dei bambini a rischio. Tressoldi e coll (1993) hanno trovato che la misura della consapevolezza fonemica all’inizio della scuola elementare è un buon indice predittivo delle difficoltà di lettura e scrittura nelle prime classi della scolarizzazione di base. Questa abilità, definita appunto metafonologica, è considerata, fra le competenze metalinguistiche, la più pertinente all’acquisizione della letto-scrittura a partire dalla convinzione che, essendo il nostro linguaggio scritto un sistema a base fonetica, richieda un’elaborazione dei suoni del linguaggio parlato in modo da permetterne un confronto con il codice scritto. «Scienze del pensiero e del comportamento» (www.avios.it/spc.html) Saper apprezzare la lingua come gioco linguistico L’utilizzo di esercizi che sollecitano l’acquisizione di una adeguata consapevolezza fonemica risultano un importante strumento didattico. Si propongono quindi una serie di attività, costruite sui modelli e sui risultati di ricerche condotte negli ultimi anni relative alle abilità metafonologiche L’educazione metafonologica ha lo scopo principale di stabilizzare la realtà percettiva del linguaggio e può essere attuata mediante una serie di esercizi dei quali si consiglia la proposta in forma ludica. E’ importante favorire lo sviluppo delle competenze metafonologiche nei bambini già in età prescolare perché quando questa competenza è acquisita, il passaggio dalla componente fonologica a quella fonografica della scrittura è molto semplice, al punto che spesso i bambini sono già esperti nel riconoscere e nel riprodurre correttamente le lettere scritte quando ancora non sono capaci di riconoscere i suoni che compongono le parole. In questi ultimi anni l’attenzione alle abilità metafonologiche è diventato oggetto di maggiore interesse anche da parte delle insegnanti della scuola dell’infanzia. Mentre negli anni precedenti le attività proposte ai bambini in età prescolare erano prevalentemente attività di “pregrafismo” o di “prescrittura” o di “prelettura”, il cui unico scopo era raffinare le componenti esecutive. Attività di classificazione: • Coppie minime (analisi fonologica delle parole) • Trovare diverse forme di omonimia • Trovare nomi con significati diversi al maschile e al femminile • Giocare con le rime e le assonanze • Riconoscere la sillaba iniziale e finale • Trovare la lunghezza delle parole Attività di segmentazione la capacità di comprendere nella corretta sequenza le unità segmentali (sillabe) Attività di fusione la capacità di comprendere le parole risultante dai segmenti «Scienze del pensiero e del comportamento» (www.avios.it/spc.html) Proponiamo, di seguito, alcuni esempi delle attività sopra elencate. Giochi con le coppie minime Costruire un cartellone con le immagini di alcune parole che differiscono per una sola lettera, si chiede di pronunciare ogni coppia di immagini e si aiuta il bambino ad individuare le assonanze fonetiche con opportune domande (es. queste parole sono uguali?). • • • • • Mano-nano Letto-tetto Porta torta Cane rane Zucca mucca botte-notte Giochi di omonimia Dato un cartellone con varie immagini invitare il bambino ad individuare quelle con lo stesso nome, es.: Viola nome di persona, strumento musicale e fiore. Giochi con significati diversi al maschile e al femminile Trovare nomi con significati diversi al maschile e al femminile Esempio: Foglio-foglia, velo-vela, porto-porta, telo-tela, «Scienze del pensiero e del comportamento» (www.avios.it/spc.html) Giochi sulla lunghezza della parola Si invita il bambino a riflettere sulla lunghezza delle parole dal punto di visto fonologico a prescindere dal significato es.( coccinella è una parola lunga per una cosa piccola, treno è una parola corta per una cosa grande). E’ importante accompagnare la proposta utilizzando gettoni o cubetti colorati per rendere visibile la lunghezza della parola (il gettone rappresenta la sillaba). Coccinella treno Giochi sul riconoscimento sillaba iniziale Trovare le parole che iniziano con la seguente sillaba. All’interno di un cartellone ci sono una serie d’immagini il bambino dovrà trovare quelle che iniziano con la sillaba pronunciata dall’operatore. Giochi sul riconoscimento sillaba Si crea un cartellone con diverse figure e si invitano i bambini a Individuare la sillaba finale, con la seguente modalità: trovare le parole che finiscono con una determinata sillaba. Giochi di fusione sillabica (capacità di comprendere le parole risultanti dai segmenti). Date delle immagini, l’operatore pronuncia la parola in sillabe e il bambino deve individuare l’immagine corrispondente. «Scienze del pensiero e del comportamento» (www.avios.it/spc.html) Giochi di segmentazione sillabica (capacità di comprendere nella corretta sequenza le unità segmentali sillabe) Per favorire tali attività si possono proporre giochi ritmici. Tali attività possono essere accompagnate da strumenti musicali come tamburo, macaras, triangoli etc. e con il proprio corpo come battere le mani o i piedi. Si presentano delle immagini, l’operatore pronuncia una parola e si chiede al bambino di segmentarla in sillabe (es. li-mo-ne). Giochi con le rime Giocare con le filastrocche e gli indovinelli abituano il bambino ad apprezzare la musicalità del linguaggio e quindi la sua dimensione fonologica. Esempio: si possono creare cartelloni con immagini (si inseriscono distruttori semantici) ed invitare i bambini a trovare le parole che fanno rima. «Scienze del pensiero e del comportamento» (www.avios.it/spc.html) Conclusioni Il training proposto, attraverso attività ludico pedagogiche, oltre a sostenere la motivazione ad apprendere porterà inconsapevolmente il bambino a riflettere sull’aspetto formale e fonologico delle parole e delle frasi a prescindere dal loro significato e quindi ad accedere con più facilità al codice alfabetico. Bibliografia Ball E.W., Blachman B.A., Phoneme segmentation training: effect on reading readiness, Annals of Dyslexia, 38 ; 208-225 – 1988. Baron N. J., Orthographic and word specific mechanism in children’s reading of word, Child Development, 50; 587-594 - 1979. Bertelson P. 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