Minoranza di confine grigionitaliana: Mathias Picenoni

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Minoranza di confine grigionitaliana: Mathias Picenoni
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1.
Introduzione
Il presente lavoro è nato nell'ambito di un progetto di ricerca promosso dalla Società per la
ricerca sulla cultura grigionese volto ad esaminare il Funzionamento del trilinguismo nel
cantone dei Grigioni, con particolare attenzione alle lingue minoritarie italiano e retoromancio in
rapporto alla lingua maggioritaria tedesca (Grünert 2007)1. L'obiettivo principale di tale progetto
era tracciare un quadro generale della particolare e complessa situazione linguistica del
Cantone. In tale ambito si è descritto lo status quo della situazione linguistica del Grigioni
italiano, segnatamente delle valli di Poschiavo, Bregaglia, Mesolcina e Calanca nonché dei due
villaggi di Maloja e di Bivio. Il materiale di analisi consisteva da una parte nei dati del
censimento federale e nei dati economici rilevanti per il comportamento linguistico (mobilità
geografica, impieghi nei rispettivi settori lavorativi, ecc.) e dall'altra nelle informazioni ricavate
attraverso un questionario apposito e interviste svolte in loco. L'obiettivo era fare il punto sulla
situazione linguistica attuale delle zone analizzate.
La presente analisi, invece, si concentra sulla condizione specifica del Grigioni italiano quale
comunità linguistica minoritaria del cantone dei Grigioni, che sarà esaminato sotto diversi punti
di vista. Ci interessano per esempio gli atteggiamenti dei suoi parlanti nei confronti dei due
gruppi linguistici autoctoni compresenti nel Cantone (i tedescofoni e i romanciofoni) e degli
italofoni dai quali sono divisi politicamente (italiani e ticinesi), il loro comportamento linguistico in
situazioni quotidiane e le attività di pianificazione linguistica intraprese sul piano politico ed
istituzionale. L'obiettivo è fare una 'diagnosi' dello 'stato di salute' di questa minoranza
linguistica, vale a dire identificare gli ambiti in cui essa manifesta sintomi di debolezza e in cui
sono necessari degli interventi politici concreti, senza tralasciare tuttavia i risultati politicolinguistici già raggiunti.
Il lavoro si struttura come segue:
Nel cap. 2 sono esposti i dati del censimento federale, che mostrano per l'universo linguistico
grigionitaliano una situazione peculiare e per certi versi sorprendente, soprattutto se comparato
con le tendenze in atto nel resto dei Grigioni e in Ticino.
Il cap. 3 definisce il concetto di minoranza linguistica e, per il caso specifico grigionitaliano, di
minoranza di confine. Recenti ricerche distinguono fra la condizione sociale di un gruppo
linguistico e quella dei singoli individui che vi appartengono, evidenziando come gli svantaggi
vissuti da un gruppo minoritario nei confronti di uno maggioritario possano in realtà trasformarsi
in opportunità per i singoli individui, nel caso in cui ciò permetta loro di acquisire una
competenza plurilingue. Oltre a ciò, la ricerca insiste sulla dimensione personale che determina
il rapporto fra individuo e gruppo minoritario, vale a dire sulla percezione soggettiva di
appartenenza a un gruppo linguistico.
Il cap. 4 si concentra sulla percezione soggettiva che i parlanti hanno della presenza dei confini
linguistici (e politici) nel Grigioni italiano. L'attenzione si rivolge sul piano quantitativo alla
frequenza con cui i confini vengono - o non vengono - evidenziati, e sul piano qualitativo al
giudizio che gli interpellati danno dei confini ritenuti rilevanti, allo scopo di individuare come i
parlanti rappresentino il loro spazio linguistico e verso quali punti si orientino.
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Questo progetto è stato diretto dal Prof. Dr. Bruno Moretti (Università di Berna), e dal Dr. Matthias
Grünert (Università di Zurigo) con il sostegno del Fondo nazionale svizzero, del Cantone dei Grigioni,
della Pro Grigioni Italiano e della Lia Rumantscha.
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Il cap. 5 esamina il comportamento linguistico negli ambiti famiglia (5.2.) e lavoro (5.3.), e la
valutazione dei parlanti nei confronti della propria competenza linguistica e dell’importanza che
attribuiscono alle rispettive lingue (5.4.).
L'analisi del comportamento linguistico in famiglia si concentra su tre gruppi: sulle famiglie
alloctone residenti nel Grigioni italiano, sulle famiglie autoctone e sui grigionitaliani residenti
nell’area di lingua tedesca. L'obiettivo è verificare da una parte quale pressione le varietà
tedesche (ma anche l’italiano) esercitino sulla popolazione autoctona, e dall'altra quale
pressione avvertano le famiglie tedescofone nel Grigioni italiano e le famiglie italofone nell'area
di lingua tedesca del Cantone.
Per quanto attiene all’uso linguistico sul lavoro, l'attenzione si rivolge alle dinamiche sociali che
nascono dal contatto con l'area di lingua tedesca e alle ripercussioni che può avere per
l'individuo la dipendenza economica del Grigioni italiano dalla parte tedesca del Cantone può
avere per l'individuo.
Inoltre, i pareri soggettivi riguardo alla competenza linguistica e all'importanza attribuita alle
lingue saranno esaminati allo scopo di verificare se la situazione di confine con l'area di lingua
tedesca (e retoromancia) si ripercuota sulla sicurezza a esprimersi in italiano e sul suo
prestigio.
Se da un lato la percezione soggettiva dei confini linguistici e politici da parte dei parlanti
grigionitaliani, l'uso linguistico negli ambiti famiglia e lavoro e gli atteggiamenti soggettivi nei
confronti delle lingue autoctone e di contatto costituiscono le premesse per indagare il contatto
con gli altri gruppi linguistici del Cantone, dall'altro bisogna chiedersi quali siano gli sforzi
necessari da parte dell'amministrazione per salvaguardare e promuovere la lingua minoritaria
italiana. Al riguardo, l'oggetto d'analisi del cap. 6 sarà l'insegnamento linguistico nelle scuole
dell'obbligo dei Grigioni, particolarmente in relazione all'impegno da parte del Cantone nel
sostenere il contatto e lo scambio fra i gruppi linguistici, anche nel quadro degli importanti
mutamenti attualmente in corso in Svizzera proprio in ambito dell'insegnamento linguistico.
Questo capitolo presenta degli esempi positivi di promozione delle lingue minoritarie in contesto
scolastico, ma anche l'esempio negativo rappresentato dalla soppressione di un servizio in
prima istanza offerto al gruppo linguistico minoritario grigionitaliano, intervenuta in luogo
dell'adattamento dello stesso servizio alle esigenze reali.
Il cap. 7 illustra i pareri dei grigionitaliani riguardo alle modalità di interazione con
l'amministrazione pubblica e agli interventi dei propri rappresentanti politici e culturali
grigionitaliani in merito alla difesa degli interessi del gruppo minoritario. Particolarmente
interessanti appaiono i dibattiti nati in occasione di due votazioni popolari in materia di politica
linguistica del Cantone, una sull'insegnamento linguistico nella scuola dell'obbligo e l'altra sulla
legge cantonale sulle lingue.
Le opinioni personali dei parlanti, le scelte linguistiche della popolazione autoctona e alloctona,
il comportamento linguistico al lavoro, i pareri circa l'importanza di conoscere le rispettive lingue
cantonali, i recenti sviluppi in ambito scolastico, il contatto linguistico con l'amministrazione e le
misure politico-linguistiche introdotte di recente: sono questi, in definitiva, gli aspetti che
saranno qui analizzati allo scopo di descrivere la situazione attuale della minoranza di confine
grigionitaliana.
Senza l'aiuto di coloro che mi hanno permesso di essere intervistati non sarebbe stato possibile
svolgere questo lavoro. A loro devo l'abbondanza di informazioni sul Grigioni italiano e i ricordi
di lieti incontri, e a queste persone va tutta la mia gratitudine. Ringrazio inoltre Bruno Moretti,
Ricarda Liver, Matthias Grünert, Massimo Cerruti e Mara Capiluppi per avermi sollecitato a
portare a termine un lavoro che, per l'eterogeneità degli aspetti che volevo cogliere, rischiava di
restare un cantiere perenne.