Barry Lee Musikant, DMD Allan S. Deutsch, DMD
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Barry Lee Musikant, DMD Allan S. Deutsch, DMD
La virtù del senso comune in endodonzia Barry Lee Musikant, DMD Allan S. Deutsch, DMD Figura 1 Spire orizzontali di una lima endodontica. Figura 2 Vite da legno con spire orizzontali. 1 Dei vantaggi degli strumenti rotanti Ni-Ti si è scritto talmente tanto, per tanto tempo e da tanti punti di vista diversi che questo modo di praticare l’endodonzia è inevitabilmente considerato lo standard da molti dentisti. Tuttavia, a un più attento esame, questo sistema, nelle sue molteplici forme, rivela difetti e contraddizioni che ne limitano l’uso e rendono necessarie molte precauzioni per garantire la sicurezza. La più grave contraddizione è probabilmente il fatto che, per usare questi strumenti in modo sicuro, si deve prima creare un sentiero guida utilizzando strumenti tradizionali. A tutt’oggi, i fautori degli strumenti rotanti Ni-Ti hanno sempre sostenuto la necessità di creare un sentiero guida del diametro corrispondente a quello 2 Pag. - 14 di una lima n° 20 utilizzando lime K manuali. Il loro utilizzo risale a molto tempo fa, quando gli strumenti endodontici erano ancora fatti di acciaio al carbonio, un metallo talmente fragile che un movimento rotatorio avrebbe determinato un’immediata frattura dello strumento. Questa limitazione aveva imposto di progettare strumenti da usare con un movimento di va e vieni, ovvero le lime. Quando, circa 60 anni fa, si cominciarono a fabbricare strumenti endodontici in acciaio inossidabile, gli insegnanti e i produttori dell’epoca assicurarono che le lime, in precedenza assai fragili, potevano essere ruotate in sicurezza, senza alcun rischio di frattura. Non venne tuttavia preso in considerazione il fatto che ai dentisti veniva chiesto di ruotare strumenti progettati per un movimento di va e vieni. Le spire di una lima pensata per muoversi avanti e indietro devono avere un orientamento il più possibile orizzontale per poter rimuovere la dentina dopo averla incisa (Fig. 1). Eseguendo un movimento rotatorio o alternato, l’efficacia delle spire si riduce drasticamente: la lima rimuove infatti una minima quantità di dentina impegnandosi molto di più nel dente. Un maggiore impegno non è necessariamente associato ad una maggiore efficacia. Ad esempio, le spire di una vite sono assolutamente orizzontali (Fig. 2). Sono abbastanza affilate da impegnare al massimo la dentina, ma allo stesso tempo non rimuovono praticamente nessuno dei materiali che rimangono incastrati tra le spire. Fanno esattamente ciò che si richiede a una vite. Nondimeno il design di una lima, paragonato a quello di un allargacanali, appare molto più simile a quello di una vite. In breve, gli insegnamenti L’Informatore Endodontico Vol. 9, Nr. 4 impartiti ai dentisti, oggi come allora, si rivelano controproducenti quando si cerca di rimuovere efficacemente la dentina lungo le pareti del canale. Un semplice confronto tra una lima (K File) e un allargacanali (K Reamer) fornisce un’ulteriore conferma a questa tesi. Una tipica lima K viene fabbricata a partire da un filo metallico di sezione quadrata, che presenta 24 spire su una lunghezza di lavoro pari a 16 mm. Poiché il filo originario ha forma quadrata, ogni spira ha quattro punti di contatto, per un totale di 96 (4 punti di contatto x 24 spire). Un allargacanali, invece, è fabbricato a partire da un filo metallico di sezione triangolare, che presenta 16 spire su una lunghezza di lavoro anch’essa pari a 16mm. Poiché il filo originario è triangolare, ogni spira ha 3 punti di contatto, per un totale di 48 (3 punti di contatto x 16 spire). Esiste una diretta correlazione tra il grado di impegno e la resistenza che uno strumento incontra mentre avanza apicalmente nel canale.1 Tenendo conto unicamente dei punti di contatto, è ovvio che un allargacanali che ne ha la metà rispetto ad una lima incontrerà una resistenza pari alla metà di quella che incontrerà la lima, perciò avanzerà molto più facilmente in direzione apicale. Nondimeno, per quanto ciò possa apparire ovvio, non costituisce la differenza più importante tra una lima ed un allargacanali. Poiché le 16 spire si susseguono a una distanza uniforme lungo i 16 mm della lunghezza di lavoro di un allargacanali, il loro orientamento è decisamente più verticale rispetto alle 24 spire della lima, che coprono la stessa lunghezza di lavoro (Fig. 3). Mentre le spire orizzontali erano giustificate su uno strumento da usare con movimento di su e giù, il 2006 3 loro orientamento non è adatto ad uno strumento usato con un movimento rotatorio o alternato. Per contro, le spire di un allargacanali sono compatibili con questo tipo di movimento, che è proprio il movimento con cui gli allargacanali vengono usati. La discussione di cui sopra non è di natura accademica. Chiunque utilizzi un allargacanali invece di una lima in un canale stretto e curvo, si renderà inevitabilmente conto di raggiungere molto più facilmente l’apice sperimentando una resistenza di gran lunga minore. Oltre ai vantaggi dovuti al fatto che i punti di contatto sono la metà di quelli delle lime e che le spire sono più verticali e in numero minore, altri fattori contribuiscono ad accrescere le capacità di sagomatura degli allargacanali. Avendo meno spire, sono meno temprati dal lavoro e perciò risultano più flessibili delle lime. La complessiva riduzione dell’impegno e la capacità Figura 3 Lima e allargacanali a confronto. Numero totale dei punti di contatto. Pag. - 15 Profilo dell’Autore. Il Dr. Musikant ha tenuto conferenze in più di 150 posti diversi in tutto il mondo ed è co-autore di oltre 200 articoli di odontoiatria pubblicati sulle principali riviste di settore. Esercita la professione di endodontista a New York City. Il dottor Musikant vanta oltre 30 anni di esperienza clinica che lo hanno reso uno delle principali autorità in endodonzia. Può essere contattato al numero (800) 223-5394 o all’indirizzo e-mail [email protected], oppure visitando il sito www.essentialseminars.org. 4 Figura 4 Parte liscia di un allargacanali. Figura 5 Movimento di ampiezza minima ma di frequenza molto elevata. Pag. - 16 di tagliare più facilmente la dentina aumentano la percezione tattile apicale che questi strumenti offrono al dentista. L’aumentata sensibilità 5 tattile permette di progettare allargacanali con una punta tagliente, mentre quella delle lime K non lo è. Una punta tagliente consente di perforare e penetrare il tessuto e i detriti molto più efficacemente rispetto a una punta non tagliente, che tende a comprimere i detriti determinando una perdita di lunghezza, soprattutto in canali stretti e curvi. Ma il dato più affascinante che emerge dal confronto tra lime e allargacanali è il fatto che questi ultimi possono essere modificati per renderli ancora più efficaci. Appare evidente che gli allargacanali lavorano meglio delle lime perché si impegnano meno nel canale mentre incidono più efficacemente la dentina periferica. Creando una parte liscia sull’intera lunghezza di lavoro di un allargacanali otteniamo una versione ridotta con soli 32 punti di contatto, ovvero un terzo di quelli di una lima K (Fig. 4). Inoltre, in questo modo si producono due colonne di scalpelli. Laddove la parte liscia incontra ciascuna spira, si genera un bordo tagliente. Inserendo l’allargacanali in un manipolo a moto alternato di 30 gradi, una colonna di scalpelli incide la dentina in senso orario mentre l’altra la taglia in senso antiorario. Il manipolo a moto alternato di 30 gradi trasmet- te all’allargacanali un movimento di ampiezza minima (solo un dodicesimo di cerchio, corrispondente all’arco di 5 minuti sul quadrante di un orologio) ma di frequenza molto alta (Fig. 5). Poiché il grado di rotazione dello strumento è limitato a 30 gradi, sono potenzialmente scongiurati i rischi di stress torsionale e di fatica ciclica, i due fattori maggiormente responsabili della frattura degli strumenti rotanti Ni-Ti. Di conseguenza, velocità alternate fino a 2000 cicli al minuto sono ben tollerate col minimo rischio di una frattura dello strumento. Uno dei principali vantaggi attribuiti agli strumenti Ni-Ti è la superelasticità, che consente loro di piegarsi con una flessibilità molto maggiore rispetto all’acciaio inossidabile. Tuttavia, da un attento confronto tra il Ni-Ti e l’acciaio inossidabile emergono pro e contro dall’una e dall’altra parte. Oltre alla superelasticità, il Ni-Ti possiede una notevole memoria di forma, cioè tende a raddrizzarsi recuperando la forma originaria. Non è facile precurvare questi strumenti e, del resto, curvarli li indebolisce notevolmente al punto che non è più possibile usarli in un sistema rotante. I vantaggi della superelasticità del Ni-Ti diminuiscono man Profilo dell’Autore. Il Dr. Deutsch collabora in uno studio di endodonzia a New York City. È una delle principali autorità al mondo in endodonzia. Ha tenuto conferenze in 150 posti diversi in tutto il mondo ed è co-autore di oltre 200 articoli di endodonzia. Può essere contattato chiamando EDS (Essential Dental Systems) al numero (800) 223-5394 o scrivendo all’indirizzo email [email protected], oppure visitando il sito www.essentialseminars.org. Gli autori detengono 18 brevetti per aver contribuito all’invenzione di 18 prodotti endodontici per la compagnia Essential Dental Systems, di cui sono co-fondatori. L’Informatore Endodontico Vol. 9, Nr. 2 Figura 6 Allargacanali ridotto inserito nel manipolo a moto alternato. 6 mano che i canali diventano più curvi e gli strumenti Ni-Ti utilizzati diventano più spessi a causa del diametro in punta, della conicità o di entrambi i fattori. È inoltre un dato di fatto che, con l’aumentare della curvatura dei canali e della conicità e del diametro in punta, gli strumenti diventano sempre più soggetti al rischio di frattura.2,3 La cosa divertente è che erano stati progettati per sagomare più facilmente canali curvi senza il rischio di una distorsione mentre devono essere usati con il massimo di cautela proprio in questo genere di canali. Per contro, è possibile pre-curvare un allargacanali ridotto (Fig. 6) per strumentare manualmente qualsiasi curva senza alcun rischio di distorsione e infine collegarlo a un manipolo a moto alternato per il lavoro finale fino all’apice. Attaccando gli alesatori ridotti pre-curvati al manipolo a moto alternato di 30 gradi, il movimento di alesatura continuo (envelope of mo- 2006 tion) ha un’ampiezza talmente ridotta che la conseguente distorsione non è significativa. Il dottor Herbert Schilder ha discusso i vantaggi di questo tipo di movimento di alesatura (envelop of motion) già molti anni or sono.4 Il manipolo a moto alternato consente un minimo movimento di alesatura continua (envelop of motion). Si ottiene un movimento alternato anche con la tecnica delle forze bilanciate. Poiché lo strumento esegue un movimento ad alta frequenza e di ampiezza ridotta, non vengono incise grandi quantità di dentina ma questa viene rimossa in maniera uniforme. In questo modo la sua rimozione ha un impatto minore sia sullo strumento che sul dente. Quello che stiamo descrivendo è un metodo alternativo per una più efficace sagomatura dei canali dall’inizio del sentiero guida. Utilizziamo un’unica fresa di tipo Largo a conicità modificata, che raddrizza la curva coronale di tutti i denti a spese della parete esterna, Pag. - 17 La virtù del senso comune in endodonzia 7a 7b 7c 7d 7e 7f Figura 7a-7f Sei casi tipici trattati con allargacanali ridotti inseriti in un manipolo a moto alternato. Pag. - 18 guadagna facilmente profondità fino ad arrivare a 6 mm dall’apice e consente l’uso continuativo di allargacanali ridotti inseriti in un manipolo a moto alternato. In media, dal momento in cui viene effettuata la misurazione del canale, occorrono approssimativamente tra i 3 e i 5 minuti per sagomarlo finché è pronto per l’otturazione. Poiché la frattura non costituisce più un problema, i dentisti si sentono pronti a trattare casi sempre più difficili (Figg. 7a-7f). L’apprendimento è agevolato dal fatto che, con questo metodo, a differenza di quanto accade con gli strumenti rotanti Ni-Ti, non si chiede mai allo strumento più di quanto possa fare. Questo è il più grande inconveniente degli strumenti rotanti Ni-Ti. Nondimeno, a nostro avviso, le parole “rotante” e “Ni-Ti” non andrebbero usate insieme. Il fatto che alcuni dentisti utilizzino questi strumenti, come dicono, “liberamente e facilmente” è la dimostrazione della loro natura prudente e del loro atteggiamento conservatore. Noi utilizziamo alcuni strumenti NiTi per creare conicità apicali senza distorsione, ma inseriamo tutti gli strumenti nel manipolo a moto alternato, che non solo previene la frattura ma L’Informatore Endodontico Vol. 9, Nr. 4 8a consente di usare gli strumenti anche più volte, senza alcun rischio di frattura. In effetti, l’unico rischio di un utilizzo ripetuto è che gli strumenti si spuntino. Per questo teniamo un organizer con un contatore che registra quante volte viene usato ciascuno strumento. Di seguito illustriamo due casi clinici emblematici delle tecniche dirette che usiamo per effettuare la sagomatura e l’otturazione (Figg. 8a - 9b). 9a 8b 2006 Figura 8a-b Casi clinici che esemplificano le tecniche usate per la sagomatura e per l’otturazione. Tecnica clinica Il primo caso riguarda un secondo molare inferiore che richiedeva una terapia endodontica. Prima è stata eseguita una cavità d’accesso tradizionale con una fresa rotonda chirurgica ad alta velocità n° 4. Una volta esteso l’accesso ai bordi della camera pulpare, abbiamo usato ipoclorito di sodio caldo al 6% per dissolvere ogni tessuto residuo in modo da visualizzare meglio i canali e qualsiasi struttura dentale fosse 9b Figura 9a-b Casi clinici che esemplificano le tecniche usate per la sagomatura e per l’otturazione. Pag. - 19 La virtù del senso comune in endodonzia necessario rimuovere per ottenere un accesso più agevole. L’uso di una sonda ha confermato che avevamo ottenuto almeno la pervietà coronale. A questo punto abbiamo posizionato un allargacanali 08 in ciascun canale e lo abbiamo collegato ad un localizzatore apicale per determinare la lunghezza del canale fino all’apice. Dopo aver constatato che il raggiungimento degli apici non presentava difficoltà, abbiamo usato gli strumenti nell’ordine che segue, inserendo gli allargacanali manuali nel manipolo a moto alternato: •Allargacanali SafeSider (Essential Dental Systems) n° 10, 15 e 20 fino all'apice •Frese di tipo Largo n° 2 fino a 6 mm di distanza dall'apice in tutti i canali •Allargacanali Safesider N. 25, 30 e 35 fino all'apice •Safesider N. 40 fino a 1 mm di distanza dall'apice •Frese di Gates-Glidden n° 2 fino a 3 mm di distanza dall'apice •Strumenti Ni-Ti SafeSider n° 30/04 e 25/08 fino all'apice. Abbiamo irrigato costantemente i canali con ipoclorito di sodio al 6% e lubrificato ogni strumento con RCPrep (Premier Dental). Portata a termine la sagomatura, abbiamo irrigato il canale con EDTA 17% e infine con clorexidina al 2%, che abbiamo lasciato nei canali mentre si provavano i coni. Dopo aver inserito i coni (Medium, DENTSPLY Maillefer) perce- Pag. - 20 pendo un notevole tugback, abbiamo asciugato i canali e vi abbiamo posto del cemento a base di resina epossidica EZ-Fill (Essential Dental Systems) usando la spirale bidirezionale, che riempie completamente i canali, impedendo al cemento in eccesso di andare oltre apice. Poi abbiamo rivestito abbondantemente i coni con la stessa resina epossidica, sezionato la guttaperca eccedente per rimuoverla, rimosso il cemento in eccesso, pulito la camera pulpare con un batuffolo di cotone inumidito con alcool, e infine eseguito la mordenzatura e otturata la cavità d’accesso con composito adesivo. Trattando il secondo caso con la stessa tecnica, abbiamo ottenuto risultati altrettanto buoni. Naturalmente gli allargacanali Safesider possono essere usati anche per i ritrattamenti. In effetti, numerose terapie endodontiche che eseguiamo oggi sono dei ritrattamenti. Come in qualunque altra tecnica, l'esperienza facilita l'applicazione anche di questa. Il principale vantaggio dei Safesider è il fatto che la frattura degli strumenti è un problema inesistente nell’arco della curva di apprendimento, di conseguenza i dentisti sono disposti ad affrontare casi sempre più difficili. Conclusione Da questo articolo emerge che non ha senso paragonare gli strumenti rotanti Ni-Ti alle tecniche tradizionali. Non v’è dubbio che questi strumenti siano molto più efficaci dei sistemi antiquati. Piuttosto, vale la pena paragonarli alla nuova tecnica alternativa fin qui descritta. Molti dentisti, che in precedenza usavano gli stru- L’Informatore Endodontico Vol. 9, Nr. 4 menti Ni-Ti, sperimentando questo metodo alternativo hanno scoperto che possiede tutti i vantaggi dei NiTi senza presentare gli inconvenienti delle tecniche tradizionali, da un lato, e degli strumenti Ni-Ti dall’altro. Il fatto che il costo del trattamento en- dodontico si riduca di circa il 90% secondo il modello “pay per use” senza compromettere la qualità è un altro buon motivo per acquisire familiarità con questo metodo . Traduzione dell’articolo originale The virtue of common sense in endodontics Dentistry Today 25(8):72-77, 2006 Copyright©Dentistry Today Inc. BIBLIOGRAFIA 1). Musikant B.L., Cohen B.I., Deutsch A.S.: Comparison instrumentation time of conventional reamers and files versus a new noninterrupted, flat-sided design. J Endod. 2004; 30:107109. 2). Pruett J.P., Clement D.J., Carnes D.L.Jr.: Cyclic fatigue testing of nickel-titanium endodontic instruments. J. 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