Dico Sì al futuro dell`Italia

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Dico Sì al futuro dell`Italia
Dico Sì al futuro dell'Italia
Il Referendum Costituzionale offre la possibilità, storica,
di rinnovare le istituzioni
rimettendo in moto il nostro Paese.
Che la nostra Costituzione sia “la più bella del mondo” lo credo anch’io. Di più, ne sono
fermamente convinta. I suoi valori, il quadro dei diritti e doveri, i disegni di inclusione e
promozione sociale, non temono l’usura del tempo e, anzi, sono più che mai attuali.
Ma quando parliamo di questo parliamo della prima parte della nostra Carta fondamentale.
C’è una seconda parte, quella dei poteri delle istituzioni, che ha bisogno di una revisione
radicale, per superare criticità note a tutti da decenni. La Riforma costituzionale mira
proprio a questo, a rendere più snelle ed efficienti le istituzioni repubblicane. Non si tratta
di temi astratti: da Governi stabili e processi legislativi migliori discendono benefici per tutti
i cittadini.
Per ottenere questo, la Riforma prevede diverse importanti novità. Come il superamento
del bicameralismo “perfetto”, che ha visto fino ad oggi Camera e Senato avere gli stessi
compiti e rimpallarsi le leggi in lunghi ping-pong (spesso conclusisi con un nulla di fatto).
In futuro solo la Camera voterà la fiducia al Governo e approverà la maggior parte delle
leggi, mentre il nuovo Senato (ridotto a 100 componenti, a titolo gratuito) garantirà un
raccordo con gli enti locali e interverrà sulle leggi che li riguardano, quelle costituzionali e
quelle comunitarie. Per dare un ordine di grandezza, se la Riforma costituzionale fosse già
stata in vigore nella legislatura attuale (partita a marzo 2013) il Senato avrebbe esaminato
solo il 3,8 per cento delle proposte di legge.
Eliminando la legislazione concorrente tra Stato e Regioni, poi, si disinnescherà lo
strisciante conflitto, incomprensibile per i cittadini, tra poteri dello Stato in atto dal 2001 ad
oggi: ci saranno competenze certe e ruoli definiti.
La Riforma prevede dunque un iter legislativo più snello ed efficace, oltre ad una riduzione
dei costi. Vengono definitivamente abolite le Province e il Cnel (Consiglio nazionale
dell’economia e del lavoro). Si introduce un tetto ai compensi dei consiglieri regionali, che
saranno pari a quello del sindaco del Comune capoluogo di regione.
Un principio che in Emilia-Romagna abbiamo già attuato: con la legge 1/2015
(la prima che abbiamo approvato subito dopo esserci insediati, proposta dal
Partito democratico e poi votata all'unanimità) abbiamo previsto indennità per i
consiglieri più basse di quelle del sindaco del capoluogo, azzerato le spese di
rappresentanza dei Gruppi assembleari ed eliminato il Tfr. Mentre i vitalizi
erano già stati aboliti, a partire da questa legislatura. In un certo senso si può
affermare che la nostra Regione sia stata presa a modello in ambito nazionale
sul fronte della sobrietà.
Si taglieranno compensi e poltrone, ma non si taglieranno diritti, rappresentanze e
contrappesi. Quelle che non vengono certamente meno sono le garanzie democratiche,
che escono al contrario rafforzate dalla Riforma. Aumenta il quorum per l’elezione del Capo
dello Stato, la Corte Costituzionale potrà esaminare preventivamente le leggi elettorali,
serviranno più firme per presentare progetti di legge di iniziativa popolare ma, a differenza
di oggi, dovranno essere prese in considerazione dal Parlamento. Ci saranno anche
referendum propositivi e di indirizzo, e se una consultazione referendaria abrogativa sarà
richiesta da almeno 800mila persone, allora il quorum di validità della stessa sarà inferiore,
pari alla sola maggioranza dei votanti alle elezioni politiche precedenti.
Innovazioni epocali per il nostro Paese, abituato da troppo tempo a discutere di riforme
senza poi vararle, in un lungo gioco dell’oca nel quale si torna sempre alla casella di
partenza ad un passo dalla meta.
Per questo al Referendum del prossimo autunno noi democratici voteremo sì e invitiamo
tutti i cittadini a farlo. Per consegnare alle generazioni future delle istituzioni repubblicane
al passo con i tempi. Perché la Costituzione più bella del mondo, innovata nella sua
seconda parte, possa dare nuovo slancio al Paese più bello del mondo.
Manuela Rontini
Consigliere regionale dell’Emilia-Romagna
Trovate maggiori informazioni e tutti i materiali (da scaricare e diffondere) su:
www.manuelarontini.it/?page_id=2297 (una sezione del mio sito, realizzata ad hoc)
www.bastaunsi.it (sito ufficiale della campagna referendaria)