Verbale seduta - Comune di Rho

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Verbale seduta - Comune di Rho
Seduta del Consiglio comunale del 12 luglio 2007
Ore 21.03
Presiede la seduta il Presidente Kirn
Assiste il Vice Segretario, dott.ssa Rezzonico
Presidente Kirn
Vi prego di prendere posto che iniziamo! Prima di iniziare i lavori, volevo
darvi il benvenuto. E do un attimo la parola al Consigliere Maggio per una
breve comunicazione.
Consigliere Maggio
Buona sera a tutti. Non è polemica la mia. È solo un chiarimento. Io
chiedo la parola in base all’articolo 33. Nella prima Conferenza dei
Capigruppo il Presidente è stato abbandonato a se stesso. Non c’era né il
Sindaco, né nessun Assessore. Siccome nelle prerogative del Presidente
del Consiglio Comunale … spiegare una delibera, la bontà o la tristezza
della delibera non è compito del Presidente, è del Sindaco o di un
Assessore che ha delegato il Sindaco, sennò il Presidente diventa anche
Assessore. Questo dice il regolamento. Quindi, è un invito alla prossima
convocazione della Conferenza dei Capigruppo che gli Assessori, il
Sindaco, se non può venire per altri impegni, ci mancherebbe altro, la mia
non è polemica, che deleghi un assessore che venga ad illustrarci la
delibera. Perché non è compito assolutamente del Presidente del
Consiglio illustrare la bontà delle delibere. Grazie.
Presidente Kirn
Solo per precisare, il Regolamento del Consiglio comunale, articolo 9, in
merito al funzionamento della conferenza dei capigruppo, dice: 1) che la
Conferenza dei Capigruppo è valida quando c’è il Presidente e i
Capigruppo; 2) che è diritto del Sindaco partecipare, ma non è un obbligo
e non parla degli Assessori. Quindi la Conferenza che abbiamo svolto non
è stata, diciamo, mancante di nessuna, di nessuna parte. Si è discusso e
dibattuto sugli argomenti dell’ordine del giorno, così come prevede lo
Statuto. Grazie. Avete inserito tutti i badge? Scusate! È tutto a posto?
Sono tutti presenti? Perfetto! Allora, passiamo al punto 1.
°°°°°
1
PUNTO 1
APPROVAZIONE VERBALI DELLE
22.05.2007 E DEL 15.06.2007.
SEDUTE
CONSILIARI
DEL
Presidente Kirn
Nomino gli Scrutatori che sono: Caruso, Valneri e Marchio. E procediamo
alla votazione per l’approvazione del verbale, si è iscritto qualcuno a
parlare? Prego.
Consigliere Marchio
No, il verbale di maggio, quello del 22 maggio, dichiarazione di voto, mi
astengo perché non ero presente. Quello di giugno, voto a favore. Certo.
Presidente Kirn
Prego. Non c’è nessun altro iscritto a parlare ....
Consigliere Scarfone
Io non voterò il verbale che oggetto della nostra votazione perché non
c’ero, quindi, mi asterrò.
Presidente Kirn
Non essendoci nessuno iscritto a parlare, procediamo alla votazione.
Prima quella del verbale del 22 maggio del 2007. Possiamo confermare la
presenza. Procediamo alla votazione.
CONSIGLIERI PRESENTI
CONSIGLIERI ASSENTI
29
2
CONSIGLIERI ASTENUTI
16
CONSIGLIERI VOTANTI
CONSIGLIERI FAVOREVOLI
13
9
CONSIGLIERI CONTRARI
4
2
Favuzzi – Polerà
Addisi – Arigoni –
Borghetti L. – Caruso –
Cogno – Ivani – Kirn –
Laino – Marchio – Mento
– Orlandi – Papasodaro –
Romano – Rossini –
Scarfone – Zucchetti
Cecchetti – Colombo –
Giudici – Valneri
Presidente Kirn
Il verbale risulta approvato. Procediamo, adesso, all’approvazione del
verbale del 15 giugno del 2007. Confermiamo la presenza. Votiamo.
Scusate! No! No! Hanno votato tutti. Manca uno? E anche Ivani. Da
aggiungere Ivani nei sì. Scusate!
CONSIGLIERI PRESENTI
CONSIGLIERI ASSENTI
28
3
CONSIGLIERI ASTENUTI
4
CONSIGLIERI VOTANTI
CONSIGLIERI FAVOREVOLI
24
24
Favuzzi – Ivani - Polerà
Cecchetti – Colombo –
Giudici – Valneri
Presidente Kirn
Passiamo al punto due dell’ordine del giorno.
PUNTO 2
°°°
COMUNICAZIONE DEL SINDACO.
Presidente Kirn
La parola al Sindaco. Grazie.
Sindaco
Gentili Consiglieri vi comunico che in data 27 giugno ho provveduto a
nominare l’ottavo Assessore nella persona di Egidio Sfondrini, che saluto,
qui con noi al quale ho assegnato le deleghe all’Urbanistica, alla
Pianificazione della mobilità, e all’Ambiente.
Presidente Kirn
Grazie, Sindaco. Passiamo al punto 3 dell’ordine del giorno.
°°°
3
PUNTO 3
NOMINA DELLE COMMISSIONI CONSILIARI PERMANENTI E DEI
RELATIVI PRESIDENTI.
Presidente Kirn
Diamo la parola al Sindaco per l’illustrazione, per la nomina in base
all’articolo 69 dello Statuto comunale. Grazie.
Sindaco
Ma vorrei premettere una cosa. È nostro desiderio ampliare il numero
delle Commissioni. In sede di Conferenza dei Capigruppo si è visto che
c’è una procedura da seguire, poiché per ampliare il numero delle
Commissioni dobbiamo modificare il Regolamento. E poiché il
Regolamento deve essere modificato prima, la modifica al Regolamento
prima di essere portata in Consiglio, deve essere esaminata dalla
Commissione Affari Istituzionali che non è stata ancora nominata, allora,
oggi nominiamo le quattro Commissioni già previste, ripromettendoci, poi,
di sottoporre alla Commissione la nostra proposta di ampliamento e
quindi portando in una successiva riunione di Consiglio Comunale
l’approvazione, la nomina eventuale delle nuove Commissioni. Di
conseguenza, oggi, abbiamo da provvedere alla nomina delle quattro
Commissioni che sono: Ambiente e Territorio, Servizi Sociali e alle
Persone, Affari Istituzionali e Organizzazione, e la Commissione dei
Conti. Ricordo che ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del presente
Regolamento, le Commissioni consiliari sono composte da cinque
membri, compreso il Presidente, che viene scelto nell’ambito delle stesse
e viene eletto a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta dei presenti.
Ove nessun candidato raggiunga la prescritta maggioranza, il Consiglio
Comunale procede alla stessa seduta al ballottaggio dei due candidati
che hanno avuto il maggior numero di voti. Rammento, inoltre, che nel
rispetto del criterio di proporzionalità, di cui all’articolo 38, comma 6, del
Decreto Legislativo 267, l’articolo 68, comma 1, dello Statuto comunale,
per l’elezione componenti ciascuno Consigliere Comunale può esprimere
una sola preferenza, e sono proclamati eletti coloro che hanno conseguito
il maggior numero dei voti. Propongo, quindi, al Presidente di procedere.
Presidente Kirn
Grazie Sindaco. Invito gli Scrutatori a recarsi … deve parlare? Si, prego,
prego.
Consigliere Re
Grazie signor Presidente. Vorrei proporre un ordine del giorno a nome dei
Consiglieri di Maggioranza, e spero di avere l’appoggio anche dei
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Consiglieri di Opposizione, che valuta positivamente la richiesta della
Giunta, della bontà del Sindaco, di istituire le altre due Commissioni,
quelle per le Attività Produttive e quella sulla Sicurezza. E dal momento
che impegna la Commissione Affari Istituzionali,
ad apportare al
Regolamento le opportune modifiche in modo che nel primo Consiglio
utile si possa addivenire appunto all’istituzione delle stesse. Quindi,
presento questo ordine del giorno.
I sottoscritti Consiglieri comunali udita la relazione del Sindaco riguardo
alla volontà di istituire due nuove Commissioni, e precisamente la
Commissione Sicurezza e Commissione Attività Produttive, l’approvano.
Considerato che l’articolo 69, comma b), dello Statuto comunale, prevede
la facoltà del Consiglio Comunale di istituire nuove Commissioni consiliari,
oltre alle quattro istituzionalmente previste. Che è precisa volontà
dell’attuale Amministrazione riporre particolare attenzione agli aspetti
riguardanti la sicurezza del territorio, e le attività produttive, come
comunicato ai cittadini elettori nel programma amministrativo. Che nelle
modifiche ai Regolamenti devono essere preventivamente esaminati dalla
Commissione Affari Istituzionali e Organizzazione, impegnano la
Commissione Affari Istituzionali e Organizzazione, ad apportare al
Regolamento delle Commissioni consiliari le opportune modifiche, in
modo che nel primo Consiglio Comunale utile, le succitate Commissioni
possano essere costituite.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Re. La parola al Consigliere Mileti.
Consigliere Mileti
Grazie. Io credo l’intervento sia superato perché credo che in quell’ordine
del giorno che è stato sottoposto anche alla mia attenzione, questa sera,
c’era un refuso. C’è una volontà da parte della Giunta di istituire delle
Commissioni. Vorrei ricordare ai Consiglieri comunali che le Commissioni
consiliari permanenti non sono altro che un’articolazione del Consiglio
Comunale e quindi la volontà risiede soltanto nell’organo assembleare e
cioè il Consiglio Comunale. Grazie.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Mileti. La parola al Consigliere Cavicchioli.
Consigliere Cavicchioli
Si, credo di concordare con l’intervento che mi ha preceduto. Tra l’altro,
mi pare che ancora l’ordine del giorno riporti udita la relazione del
Sindaco? Sulla volontà.
(intervento fuori microfono del Consigliere Re)
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Consigliere Cavicchioli
Ecco, io credo che sia giusto riferire la volontà di meglio distribuire,
proprio i lavori, come necessità del Consiglio. E non della Giunta, o nel
caso di specie, del Sindaco. Per queste ragioni, la nostra valutazione
ovviamente è contraria rispetto all’impostazione di questo ordine del
giorno.
Sindaco
Io non credo di aver usato la parola volontà. Credo di aver usato la parola
desiderio. Bene! Se c’è quella parola che è giustamente impropria, credo
che il Consigliere Re, non abbia nessun problema a cambiare quella
parola.
Presidente Kirn
Prego Consigliere Cavicchioli.
Consigliere Cavicchioli
No, no, chiarisco. Si, nel senso che mi pareva giusta l’impostazione e la
riflessione sull’organo che promuove un diverso metodo di lavoro. Sulla
richiesta, il contenuto, per quello che ci riguarda, mi pare volontà,
appunto, è giusta l’affermazione volontà
di istituire due nuove
Commissioni relative al tema della Sicurezza e delle Attività Produttive.
Noi riteniamo che le attuali quattro Commissioni, così come
precedentemente, inglobano questi temi e che queste possano,
ovviamente, lavorare in modo approfondito anche sui temi della sicurezza
e delle attività produttive. Che nulla toglie, credo, alla priorità che
giustamente si vuole dare rispetto a due temi che anche in campagna
elettorale e anche nel programma sono stati evidenziati. Però, credo, al di
là di una proliferazione di nuovi incarichi, io credo che le quattro, noi
crediamo che le attuali quattro Commissioni possano affrontare la materia
già nel loro interno.
Presidente Kirn
Non c’è nessuno iscritto a parlare…. Prego Consigliere Addisi.
Consigliere Addisi
Grazie. Sinceramente io noto una strana cosa. O si è convinti che siamo
in presenza di un novello Padre Pio perché ha già fatto un miracolo. Ha
trasformato i brocchi in campioni, cioè, quelli che hanno avuto quattro
sono stati nominati Assessori, quindi, c’è stato un primo miracolo. Non
avendo i pesci da moltiplicare, moltiplichiamo le Commissioni. Non so
che strana dottrina sia questa. Non è la dottrina del Catechismo, secondo
me del cadreghismo. Grazie.
6
Presidente Kirn
Qualcun altro vuole intervenire sull’ordine del giorno? Allora, poniamo in
votazione, l’ordine del giorno, così come mi è stato consegnato. Ve lo
leggo.
I sottoscritti Consiglieri Comunali udita la relazione del Sindaco riguardo
alla volontà di istituire due nuove Commissioni, e precisamente la
Commissione Sicurezza e Commissione…
(intervento fuori microfono del Consigliere Mileti)
Presidente Kirn
Scusi, Mileti, aspetti! Un attimo! Fammi finire di leggerlo, però
intendiamoci. Ci intendiamo. Allora,
… udita la relazione del Sindaco riguardo alla volontà di istituire due
nuove Commissioni, e precisamente la Commissione Sicurezza e
Commissione Attività Produttive, l’approvano. Considerato che l’articolo
69, comma b), dello Statuto comunale, prevede la facoltà del Consiglio
Comunale di istituire nuove Commissioni consiliari, oltre alle quattro
istituzionalmente previste. Che è precisa volontà dell’attuale
Amministrazione riporre particolare attenzione agli aspetti riguardanti la
sicurezza del territorio, e le attività produttive, come comunicato ai
cittadini elettori nel programma amministrativo. Che nelle modifiche ai
Regolamenti devono essere preventivamente esaminati dalla
Commissione Affari Istituzionali e Organizzazione, impegnano la
Commissione Affari Istituzionali e Organizzazione, ad apportare al
Regolamento delle Commissioni consiliari le opportune modifiche, in
modo che nel primo Consiglio Comunale utile, le succitate Commissioni
possano essere costituite. Firmato da Dario Re - UDC, Sergio Barattieri, Forza Italia, Maurizio Cogno - Forza Italia, Ivani Romolo - Forza Italia,
Rossana Papasodaro - Forza Italia, Laino Vincenzo - Forza Italia, Mento
Lucio - Forza Italia, Rossini Salvatore - Forza Italia, Arigoni Onofrio Democrazia Cristiana per la Autonomie, Fabio Valneri - Lega Nord,
Fabrizio Cecchetti - Lega Nord, Giudici Simone - Lega Nord e Colombo
Cesare - Lega Nord. Prego, la parola al Sindaco.
Sindaco
Ma l’ordine del giorno, io capisco che viene preparato prima, ma contiene,
giustamente, uno, un errore perché mi attribuisce una frase che io non ho
detto e quindi non può incominciare dicendo “udita la volontà” perché non
ho usato questo termine. Secondo. Mi sembra che l’intervento del
Consigliere Mileti sia istituzionalmente corretto, quindi, credo che i
sottoscrittori dell’ordine del giorno non abbiamo problemi a correggere
quella parola. Quindi, invito nei riguardi miei, che non ho usato quella
parola, di correggerla. E anche per riguardo al Consigliere Mileti che ha
fatto un intervento di assoluta correttezza istituzionale.
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Presidente Kirn
Proporrei, scusate, una sospensione di due minuti, giusto per correggere
questo e me lo ridate. Due minuti di sospensione. Grazie.
-
Sospensione lavori ore 21.26 –
- Ripresa lavori ore 21.34 –
Presidente Kirn
Vi invito a sedersi che riniziamo la seduta. Allora, do lettura dell’ordine del
giorno, così come consegnatomi.
I sottoscritti Consiglieri Comunali, udito il desiderio del Sindaco, di avere
una collaborazione più specifica del Consiglio comunale sui temi della
Scurezza e delle Attività Produttive. Considerato che l’articolo 69, comma
b) dello Statuto comunale prevede la facoltà del Consiglio Comunale di
istituire nuove Commissioni consiliari, oltre alle quattro istituzionalmente
previste. Che è precisa volontà dell’attuale Amministrazione riporre
particolare attenzione agli aspetti riguardanti la sicurezza del territorio, e
le attività produttive, come comunicato ai cittadini elettori nel programma
amministrativo. Che nelle modifiche ai Regolamenti devono essere
preventivamente esaminati dalla Commissione Affari Istituzionali e
Organizzazione, impegnano la Commissione Affari Istituzionali e
Organizzazione, ad apportare al Regolamento delle Commissioni
consiliari le opportune modifiche, in modo che nel primo Consiglio
Comunale utile, le succitate Commissioni possano essere costituite
Sicurezza e Attività Produttive.
Non essendoci nessuno iscritto a parlare, procediamo alla votazione
dell’ordine del giorno e poi procediamo alla nomina e all’istituzione,
istituzione e alla nomina delle quattro Commissioni previste. Quindi,
confermiamo la presenza. Votiamo.
CONSIGLIERI PRESENTI
CONSIGLIERI ASSENTI
CONSIGLIERI VOTANTI
CONSIGLIERI FAVOREVOLI
29
2
29
18
CONSIGLIERI CONTRARI
11
8
Favuzzi – Polerà
Addisi – Borghetti C. –
Cavicchioli – Guglielmo
– Maggio – Marchio –
Orlandi – Peluffo –
Romano – Scarfone –
Tagliabue
Presidente Kirn
Quindi, è accettato l’ordine del giorno. Approvato. Passiamo, adesso, alla
nomina delle Commissioni consiliari permanenti e dei relativi Presidenti.
Procediamo in questo modo. Allora, votiamo la Commissione, come
d’accordo in Conferenza dei Capigruppo, votiamo la Commissione e
subito dopo il Presidente della Commissione appena nominata. Invito gli
Scrutatori a recarsi vicino all’urna. Vi chiamo nominalmente. Nelle
cartellette avete dei fogliettini bianchi. Dovete scrivere il nome. Un nome
solo. Si, adesso, adesso procediamo per ogni singola Commissione.
Allora, la prima Commissione è la Commissione Ambiente e Territorio.
Il Presidente procede all’appello nominale
Presidente Kirn
Dò l’esito della votazione.
COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO
Votanti: 29
Assenti: 2 (Favuzzi, Polerà)
Colombo
Papasodaro
Marchio
Polerà
Borghetti C.
VOTI
7
6
6
5
5
Presidente Kirn
La Commissione risulta nominata. Adesso votiamo… do la parola un
attimo al Consigliere Barattieri.
Consigliere Barattieri
Grazie Presidente. Riguarda, naturalmente, la nomina del Presidente
della commissione testé nominata, Ambiente e Territorio. A nome della
coalizione, propongo come Presidente il consigliere Cesare Colombo.
Grazie.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Barattieri. Per questa votazione, passerà il messo,
così facciamo un po’ più veloce. Magari, siccome non ci conosce perché
è la prima volta, se vi fate un attimo riconoscere in modo tale che si
avvicina più velocemente. Grazie. La parola alla Cavicchioli.
9
Consigliere Cavicchioli
Si, al di là del fatto che il voto è segreto, comunque la votazione è
segreta, per quello che riguarda l’Opposizione, il nostro voto è su Carlo
Borghetti, fatto salvo ovviamente... E’ un po’ inusuale. Esatto! Sono
d’accordo.
Presidente Kirn
Bhè, il voto comunque rimane segreto, mi sembra. No? Allora,
procediamo.
Appello nominale.
Presidente Kirn
Comunico l’esito della votazione.
COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO – PRESIDENTE
Votanti: 29
Assenti: 2 (Favuzzi, Polerà)
Colombo
Papasodaro
Borghetti C.
Schede bianche
Schede nulle
VOTI
16
2
8
2
1
Presidente Kirn
Risulta eletto Presidente della Commissione Colombo. Procediamo,
adesso, alla votazione della Commissione Servizi Sociali e alle Persone.
Appello nominale
Presidente Kirn
Diamo l’esito della votazione.
COMMISSIONE SERVIZI SOCIALI E ALLE PERSONE
Votanti: 29
Assenti: 2 (Favuzzi, Polerà)
10
Arigoni
Cogno
Caruso
Maggio
Tagliabue
VOTI
7
6
5
6
5
Presidente Kirn
La Commissione è nominata. Procediamo alla votazione per il Presidente.
Gli eletti risultano: Cogno, con sei voti. Arigoni, con sette. Caruso, con
cinque, Maggio, con sei voti e Tagliabue con cinque voti. Va bene? La
parola al Consigliere Barattieri.
Consigliere Barattieri
Grazie Presidente. A nome della coalizione, propongo, per la Presidenza
della Commissione testé eletta dei Servizi sociali, il Consigliere Comunale
Arigoni. Grazie.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere. Diamo la parola al Consigliere Cavicchioli. Grazie.
Consigliere Cavicchioli
Si, per quello che ci riguarda, la nostra proposta è Maggio.
Presidente Kirn
Grazie. Procediamo alla votazione.
Appello nominale
Presidente Kirn
Diamo l’esito della votazione. Scusate!
COMMISSIONE SERVIZI SOCIALI E ALLE PERSONE – PRESIDENTE
Votanti: 29
Assenti: 2 (Favuzzi, Polerà)
Arigoni
Maggio
Tagliabue
Schede bianche
VOTI
18
8
2
1
11
Presidente Kirn
Presidente nominato: Arigoni. Procediamo, adesso, alla votazione per la
Commissione Affari Istituzionali e Organizzazione.
Appello nominale
Presidente Kirn
Diamo l’esito della votazione. Scusate!
COMMISSIONE AFFARI ISTITUZIONALI E ORGANIZZAZIONE
Votanti: 29
Assenti: 2 (Favuzzi, Polerà)
Giudici
Guglielmo
Orlandi
Mento
Re
VOTI
10
6
5
5
3
(cambio lato cassetta n. 1: lato B)
Presidente Kirn
La Commissione risulta nominata. Procediamo alla votazione per il
Presidente della Commissione. Addisi. Arigoni. Arianna? Barattieri.
Volete. Barattieri? Prego la parola al Consigliere Barattieri.
Consigliere Barattieri
Si, grazie, Presidente. Sempre a nome della coalizione, propongo per
Presidente della Commissione Affari Istituzionali il Consigliere Re.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Barattieri. La parola al Consigliere Cavicchioli.
Consigliere Cavicchioli
Per noi, la proposta è Guglielmo.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Guglielmo. Procediamo alla votazione.
Appello nominale
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Il Presidente Kirn
Diamo l’esito della votazione. Invito i Consiglieri, a sedersi un attimo, per
cortesia. Cecchetti! Grazie. Se ti puoi sedere? Grazie. Colombo! maggio!
Per cortesia! Tizzoni! Tagliabue! Allora, comunichiamo l’esito della
votazione.
COMMISSIONE AFFARI ISTITUZIONALI E ORGANIZZAZIONE –
PRESIDENTE
Votanti: 29
Assenti: 2 (Favuzzi, Polerà)
Re
Guglielmo
Orlandi
Mento
Schede nulle
VOTI
16
9
2
1
1
Presidente Kirn
Viene nominato Presidente della Commissione Re Dario. Procediamo,
adesso, alla votazione per la Commissione dei Conti.
Appello nominale
Presidente Kirn
Diamo l’esito della votazione.
COMMISSIONE CONTI
Votanti: 29
Assenti: 2 (Favuzzi, Polerà)
VOTI
6
6
6
6
5
Barattieri
Borghetti L.
Cecchetti
Scarfone
Orlandi
13
Presidente Kirn
Procediamo. Capogruppo Barattieri La invito a prenotarsi! La parola al
Consigliere Cavicchioli.
Consigliere Cavicchioli
Si, come da Statuto, la Commissione Conti va alle Minoranze, per cui la
nostra proposta è di Giuseppe Scarfone, anche per le competenze
acquisite.
Presidente Kirn
Procediamo alla votazione.
Appello nominale
Presidente Kirn
Ringrazio il Consigliere Marchio di avermi anticipato.
COMMISSIONE CONTI – PRESIDENTE
Votanti: 29
Assenti: 2 (Favuzzi, Polerà)
Scarfone
Borghetti L.
Schede bianche
VOTI
20
2
7
Presidente Kirn
Risulta eletto il Presidente della Commissione Conti, Scarfone. Passiamo
al punto 4 dell’ordine del giorno.
°°°
PUNTO 4
NOMINA DELLA COMMISSIONE PER L’AGGIORNAMENTO DEGLI
ELENCHI COMUNALI DEI GIUDICI POPOLARI.
Presidente Kirn
Si tratta, come sapete, di questa Commissione che ede tre membri, uno è
il Sindaco, di diritto. Bisogna votare due membri. Quindi, procediamo, se
non c’è nessuno iscritto a parlare, alla votazione. Prego Consigliere
Cavicchioli.
14
Consigliere Cavicchioli
Solo per comprendere. I due Consiglieri eletti devono essere
rappresentativi di Maggioranza e di Minoranza o non impone nulla?
Presidente Kirn
Esatto! Non è previstaquesta suddivisione. satto! Procediamo alla
votazione, che avviene sempre a scrutinio segreto, come le altre.
(Interventi fuori microfono)
Presidente Kirn
Un nome solo. Si sempre un nome solo.
Appello nominale
Presidente Kirn
Diamo l’esito della votazione.
Votanti: 29
Assenti: 2 (Favuzzi, Polerà)
VOTI
17
11
1
Cogno
Addisi
Schede Bianche
Presidente Kirn
Il Consiglio Cmunale visto l’esito della votazione, delibera di dare atto che
la Commissione comunale per l’aggiornamento degli elenchi comunali dei
giudici popolari nella Corte di Assise di Appello, risulta essere così
composta: signor Roberto Zucchetti, il Sindaco, Presidente della
Commissione, signor Cogno, Consigliere Cmunale componente e signor
Addisi, Consigliere Comunale componente. Passiamo al punto 5
dell’ordine del giorno.
°°°
15
PUNTO 5
DEFINIZIONE DEGLI INDIRIZZI PER LA NOMINA E LA
DESIGNAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEL COMUNE PRESSO
ENTI, AZIENDE, ISTITUZIONI, SOCIETA’ DI CAPITALI COSTITUITE O
PARTECIPATE DAL COMUNE.
Presidente Kirn
La parola al Sindaco.
Sindaco
Grazie. l’articolo 42 del Decreto Legislativo 267 indica gli atti fondamentali
di competenza del Consiglio Comunale, in particolare, la lettera m),
riserva allo stesso la competenza per la definizione degli indirizzi per la
nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti,
Aziende e Istituzioni. Richiamati altri articoli, valutati positivamente, in
termini di adeguatezza e attualità gli indirizzi già presenti in questo
Consiglio Comunale, nelle tornate amministrative precedenti, si propone
di confermare gli indirizzi già presenti e allegati in cartelletta all’allegato A.
Presidente Kirn
Occorre, comunque, una riconferma degli indirizzi, per cui, si pone in
votazione, con il meccanismo elettronico, se nessuno vuole prenotarsi per
parlare. Quindi, procediamo alla votazione. Confermare la presenza.
Votate.
CONSIGLIERI PRESENTI
28
CONSIGLIERI ASSENTI
3
CONSIGLIERI VOTANTI
CONSIGLIERI FAVOREVOLI
28
28
Colombo
Polerà
–
Favuzzi
–
Presidente Kirn
La delibera viene approvata. Passiamo, ora, al punto 6 dell’ordine del
giorno.
°°°
16
PUNTO 6
ESAME A APPROVAZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO 2006
DELL’AZIENDA SPECIALE FARMACIE COMUNALI.
Presidente Kirn
La parola al Sindaco.
Sindaco
Grazie. Abbiamo ricevuto dagli Amministratori dell’Azienda Speciale
Farmacie Comunali il Bilancio che portiamo, quindi, in Consiglio
Comunale per la dovuta approvazione. Il Bilancio è stato regolarmente
approvato dagli Amministratori e dal Collegio dei Revisori. Alcuni
Consiglieri mi hanno chiesto se questo Bilancio dovesse
obbligatoriamente prima passare all’esame della Commissione, ma io mi
sono informato, il testo del Regolamento parla di bilanci preventivi e
consuntivi ma la prassi, sempre seguita in questo Comune da molti anni,
è stata quella di non far transitare in Commissione i bilanci delle aziende
speciali. Di conseguenza, io credo che anche quest’anno si possa
attenere alla prassi consolidata. Ovviamente, il Consiglio Comunale che
ha redatto il Regolamento può sempre darne un’interpretazione autentica
diversa dalla prassi consolidata. Altri Consiglieri, sempre in modo
informale, mi hanno sollecitato ad approfondire una serie di aspetti relativi
alla gestione delle farmacie. In effetti, ho fatto anche un incontro con gli
Amministratori, i quali mi hanno sottoposto una serie di questioni. In
particolare, la opportunità, a loro avviso, di trasformare da azienda
speciale in società la gestione farmacie. Di allargare l’oggetto sociale, in
modo da poter fare altre attività. Di ampliare il numero di farmacie
pubbliche in alcuni quartieri. Io credo che questi temi richiedano una
discussione approfondita e proprio in considerazione di quanto mi hanno
chiesto gli amministratori e di quanto mi hanno chiesto alcuni Consiglieri,
io penso che sia opportuno inserire all’ordine del giorno del prossimo
Consiglio Comunale, un apposito punto dove metteremo in
documentazione la proposta che fanno gli Amministratori di nuovo assetto
dell’azienda, di nuovo statuto, in modo che se ne possa parlare
ampiamente. Rimanendo, oggi, invece, sul bilancio, mi sembra di poter
dire che la nostra approvazione, è un’approvazione di correttezza del
bilancio. Mentre, dobbiamo entrare nel merito rispetto alla ripartizione
degli utili. L’azienda ha, il bilancio chiude con un utile di esercizio, di
96.183 euro e il Consiglio di Amministrazione, nella propria relazione,
propone, secondo prassi consolidata, di iscrivere per il cinquanta per
cento di questo utile, di destinare il cinquanta per cento di questo utile, al
fondo di investimento dell’azienda, e di, invece, destinare l’altra metà alle
casse comunali. Di conseguenza, io chiedo al Consiglio di esprimersi se
17
ritiene di aderire alla proposta degli Amministratori, o se invece ritiene
opportuno fare diversamente.
Presidente Kirn
Non risulta nessuno iscritto a parlare ... Mileti.
Consigliere Mileti
Grazie Presidente. No, io ho ascoltato con attenzione l’intervento del
Sindaco su questo punto. Io sono uno dei firmatari, uno dei primi firmatari
del documento che è stato inviato all’attenzione del Sindaco e del
Presidente del Consiglio Comunale, perché io credo che le consuetudini e
le prassi bisogna anche provocarle. Condivido sul fatto che tutto ciò che
riguarda la gestione di denaro pubblico poi passi per ragioni di opportunità
anche di trasparenza, e soprattutto di trasparenza, attraverso l’esame
delle Commissioni consiliari competenti. Lo Statuto e la Legge 267 del
2000 non ci dice che i Bilanci delle società partecipate obbligatoriamente,
devono passare. Io, invece, ritengo di instaurare, anche il metodo, proprio
in nome della trasparenza, perché vogliamo capire come anche questi
utili vengano poi dopo utilizzati. Io non ho condiviso, ad esempio, alcune
scelte che sono state fatte in passato, anche rispetto all’Azienda Speciale
Farmacie Comunali. E quindi ritengo, dalla prossima, mi auguro che dalla
prossima volta, si possa ragionare tranquillamente, anche all’interno della
Commissione Conti, e di instaurare un metodo nuovo di lavoro, che
consenta a tutti i Consiglieri Comunali di poter prendere visione, anche, di
quei documenti contabili che sono poi gli atti di gestione proprio tipici di
chi gestisce risorse dei cittadini. Ecco, quindi, apprezzo molto l’intervento
del Sindaco, di scrivere appositamente nella prossima seduta, io non
affretterei molto, Sindaco, perché vorrei passare prima a un esame
attento di tutto quello che è la nostra situazione societaria, delle nostre
diverse partecipate, proprio per capire qualcosa in più. E anche per
spiegare che cosa si è fatto in questi anni. Quindi, che ben venga
l’instaurare, quindi, questo nuovo metodo di lavoro proprio in nome della
trasparenza rispetto alla gestione di risorse pubbliche. Per quanto
riguarda il documento, qui questa sera, bèh, io non l’avrei votato, però,
per ragioni di squadra mi astengo e credo che con me si asterranno in
diversi Consiglieri. Grazie.
Presidente Kirn
Consigliere Cavicchioli.
Consigliere Cavicchioli
Si, relativamente alla riflessione del Consigliere Mileti, credo che sul tema
delle società partecipate e della possibilità di controllo e di indirizzo dei
Consigli Comunali, ampiamente si è discusso. Ampiamente si discuterà. Il
limite entro il quale, anche per codice civile, un Consiglio Comunale può,
18
deve, dare lettura e interpretazione, è un limite ancora molto controverso,
da questo punto di vista. Credo giusta anche la richiesta di meglio
approfondire anche all’interno delle Commissioni. La proposta che viene
sottoposta per noi è una proposta favorevole, stante anche la
consuetudine come veniva detto. Credo che sia utile, però, colgo con
favore la proposta che veniva fatta dal Sindaco, di fare una riflessione.
Noi negli anni abbiamo confermato la suddivisione del cinquanta per
cento, in virtù dell’ipotesi dell’acquisto della terza farmacia presso la
vecchia sede dell’Esselunga. Ora, questa mi pare venuta meno per cui, la
farmacia si è ben localizzata anche in un contesto molto interessante.
Però, ecco, sarebbe utile riflettere allora questo cinquanta per cento che
rimane alla farmacia, se come è accaduto anche precedentemente, il
Consiglio Comunale si esprimeva anche su degli indirizzi di utilizzo di
questi avanzi nei termini di politiche sociali, di aiuto, di favorire anche
attraverso sconti per prodotti da banco agli anziani. Ecco, se nelle
prossime occasioni, possiamo riflettere, credo che una serie di ipotesi,
anche sull’utilizzo che la stessa farmacia, la stessa società farmacie fa,
possa essere una risposta ai bisogni sociali della nostra città.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Cavicchioli. La parola al Consigliere Marchio.
Consigliere Marchio
Si, io voglio ribadire questo. Il concetto che noi, come Comunisti Italiani,
abbiamo sempre sostenuto, al di là del merito che condivido con le
riflessioni fatte sia da Arianna Cavicchioli che dal Sindaco, di
intraprendere questo tipo di, diciamo, di approfondimenti. Noi abbiamo
sempre sostenuto che in tutte le questioni che riguardassero i bilanci delle
società partecipate, anche a capitale interamente pubblico, tutti i bilanci
passassero dal Consiglio Comunale, quindi dalle Commissioni. Quindi, io
condivido anche questo tipo di impostazione per quanto ci riguarda.
Quindi, voglio ribadire questo concetto che non è una novità per quanto ci
riguarda. Grazie.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Marchio. La parola al Consigliere Maggio.
Consigliere Maggio
Sì. Noi voteremo il bilancio della farmacia, anche perché negli anni
abbiamo sempre sostenuto questa parte sociale della città e le farmacie.
Anche da attacchi che sono stati fatti in Consiglio Comunale
dall’Opposizione di allora. Può … prendo per positivo quello che diceva il
Sindaco, le proposte fatte da chi gestisce le farmacie su nuove aperture di
nuovi settori sociali, quindi, nelle prossime settimane, dopo l’estate,
incominciare a discutere quella parte lì, che è positiva, per quanto ci
19
riguarda. Dopodiché invece far navigare il bilancio della farmacia
comunale che, tra l’altro, è in positivo e va detto rispetto ad altre situazioni
che spesso i Comuni devono intervenire e riempire la cassa. Quindi, va
detto anche questa cosa qui, da molti anni, per fortuna nostra, perché
quando nel ’94 la prima Giunta Cavicchioli ha dovuto mettere mano
veramente alle casse del Comune perché il bilancio della farmacia
comunale era abbastanza per qualche Consigliere che allora c’era, io, il
Sindaco e qualcun altro, era con le casse veramente che facevano acqua
da tutte le parti. Quindi, noi approviamo il bilancio, poi, su altre vicende,
non siamo, quello che diceva il Consigliere Mileti, prendere i bilanci delle
farmacie e incominciare a farle navigare su altri lidi, non siamo d’accordo.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Maggio. La parola al Consigliere Borghetti Carlo.
Consigliere Borghetti Carlo
Il Sindaco ha fatto cenno alla possibilità di pensare a una trasformazione
delle farmacie comunali in azienda, suppongo, come spesso succede,
pensando di far svolgere poi a questa azienda servizi legati al mondo dei
servizi alla persona o, comunque, servizi che potrebbero essere tolti o
delegati da ciò che l’Amministrazione Comunale storicamente, in questo
settori o in altri settori, esprime in proprio. Credo che sia una valutazione
da fare in maniera molto approfondita, come per il resto è stato già
affermato dal Sindaco. Tenendo adeguatamente conto di ciò che c’è già
in atto, in corso e cercando di tenere conto che lo scenario dei servizi alla
persona sempre più va considerato al di là dei confini comunali in
un’ottica di area, come così è stato fatto in questi anni. e quindi
un’eventuale azienda che si caratterizzasse per un’attività chiusa, dentro
ai confini del territorio comunale, potrebbe rischiare di non avere gli
strumenti, non avere le opportunità che invece uno strumento
intercomunale d’area potrebbe più adeguatamente avere. Quindi, credo
che, ecco, quando sarà il momento, poi potremo sviluppare in maniera più
approfondita considerazioni anche di questo tipo.
Presidente Kirn
Da ultimo, volevo ringraziare sia il Sindaco, sia il Consigliere Mileti perché
il fatto che, appunto, volere portare una discussione ampia in Consiglio
Comunale, valorizza quest’ambito, come è giusto che sia. E anche la
valorizzazione delle Commissioni per le specifiche competenze, va
assolutamente sostenuta e per parte mia, mi impegnerò perché questo
avvenga, in nome della trasparenza e della pubblicità rispetto alla
cittadinanza. Grazie. Niente non essendo nessun altro iscritto a parlare,
procederei alla votazione. Confermare la presenza. Votiamo. Do l’esito
della votazione.
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CONSIGLIERI PRESENTI
CONSIGLIERI ASSENTI
28
3
CONSIGLIERI ASTENUTI
13
CONSIGLIERI VOTANTI
CONSIGLIERI FAVOREVOLI
15
15
Favuzzi – Ivani – Polerà
Arigoni – Barattieri
Borghetti L. – Caruso
Cogno – Kirn – Laino
Mento
–
Mileti
Papasodaro
– Re
Rossini – Zucchetti
–
–
–
–
–
Presidente Kirn
Il bilancio risulta approvato.
Consigliere Cavicchioli
Io credo che sia un fatto grave quello che è avvenuto. No, nel senso che
la non votazione di un bilancio, ovviamente un bilancio extracomunale e
che ha avuto undici voti della Minoranza più quelli della Lega, vuol dire
che non passava, veniva bocciato questo bilancio.
Presidente Kirn
No, bèh, l’astensione si somma alla votazione.
Consigliere Cavicchioli
No, il fatto è, credo, voglio dire, di una certa gravità.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Cavicchioli. Procediamo al punto sette.
°°°
PUNTO 7
PRESA D’ATTO DEL DOCUMENTO ELABORATO DAGLI ARCHITETTI
MARIA CRISTINA TREU E MARCO ENGEL PER LA REDAZIONE DEL
PIANO DEL GOVERNO DEL TERRITORIO (PGT). INDICAZIONI ALLA
GIUNTA COMUNALE IN ORDINE ALL’IMPOSTAZIONE DEL NUOVO
STRUMENTO URBANISTICO.
Presidente Kirn
La parola all’Assessore Sfondrini. Prima di dargli la parola, gli do il mio
benvenuto. Grazie.
21
Assessore Sfondrini
Grazie. La Legge Regionale per la pianificazione comunale, la 12/2005,
impone il termine di un anno, a partire dall’entrata in vigore della Legge
stessa, entro il quale i Comuni debbono deliberare l’avvio del
procedimento di adeguamento dei propri strumenti di pianificazione
procedendo, pertanto, all’approvazione di tutti gli atti costituenti il Piano di
Governo del Territorio. La legge stabilisce pure in cinque anni la validità
del documento di piano, al termine del quale, il Comune deve provvedere
all’approvazione del nuovo documento. E’ da qui che questa
Amministrazione intende partire, per cercare di cambiare il volto della
città, anche in considerazione dei grossi cambiamenti che si sono
verificati con l’insediamento della nuova Fiera sul nostro territorio ed
dall’auspicabile assegnazione dell’Expo 2005 alla città di Milano che tra
l’altro dovrebbe sorgere l’Expo adiacente al territorio Fiera. Partendo da
questi presupposti è nostra intenzione mettere agli studi nel più breve
tempo possibile un nuovo strumento urbanistico così come voluto dalla
Legge, percorrendo tutti gli iter previsti dalla Legge stessa. Il documento,
strategico per Rho, che io considero un buon documento, e che
consegneremo insieme a tutti gli altri documenti necessari a quelli che
verranno designati come progettisti del nuovo piano di urbanizzazione, è il
primo passo, anche se non indispensabile, nella direzione indicata. La
Professoressa Maria Cristina Treu e l’Architetto Engel, incaricati di
procedere, incaricati dalla presente Amministrazione di effettuare
un’indagine scientifica sul territorio, dal loro studio emergono problemi da
affrontare per il governo del territorio stesso e di conseguenza, fanno
riferimento alla Legge Regionale, per la pianificazione regionale, la 12
dell’11.03.2005 e successive modifiche che stabilisce che il Piano di
Governo del Territorio, il PGT, deve considerare e definire l’assetto
urbanistico dell’intero territorio comunale. Il PGT si configura come
strumento complesso, articolato in più ambiti, dotati ciascuno di una
propria autonomia tematica e concepiti all’interno di un unico e articolato
processo di articolazione. In definitiva, lo studio Engel – Treu esamina le
varie tematiche che dovranno essere affrontate per la prospettiva di
sviluppo e del quadro dei bisogni ai quali si dovrà rispondere attraverso le
scelte della pianificazione del territorio. Quindi, trattasi di un documento
politico che indica il possibile destino della città e le possibili connessioni
tra il centro storico e la nuova città, determinata dal polo fieristico.
Presidente Kirn
Scusi! Chiedo, per cortesia, un po’ di silenzio. Grazie.
Assessore Sfondrini
Analizza le possibilità di sviluppo di attività economiche, dei servizi, degli
spazi pubblici, la cultura e la coesione sociale. Dopo questa premessa, gli
estensori del documento passano ad analizzare a grandi linee, la Legge
22
Regionale 12/2005. Il provvedimento legislativo regionale, innovando
profondamente rispetto al passato, parte dalla consapevolezza che una
realtà complessa quale quella della nostra Regione, richiede modalità
innovative e flessibili, prima d’ora non disponibili che, coinvolgendo in un
dialogo continuativo gli Enti Locali, li conduca ad assumere responsabilità
precise nel processo di rinnovamento della pianificazione. Questo
richiede, da parte di tutti gli enti di governo, assunzione di responsabilità
nuove nella gestione dei piani di governo del territorio, attraverso quella
collaborazione ed il confronto con gli strumenti provinciali e regionali per
poter dare certezza agli operatori impegnati sul territorio ed individuare le
migliori opportunità per attivare sinergie tra pubblico e privato che
consentano di indirizzare le risorse su traguardi veramente strategici, con
un occhio attento alla sostenibilità e di pensare ad operare per uno
sviluppo veramente durevole. La vecchia legge urbanistica, e di
conseguenza, il vecchio Piano Regolatore Generale, vengono percepiti
come strumenti superati e inadeguati a supportare la politica urbanistica
delle amministrazioni locali. Il burocratico quadro normativo, che ha
regolato l’urbanistica sino ad ora, ha creato un sistema rigido, incapace di
adeguarsi ai mutamenti che si registrano nella realtà, diventando un
motivo di ostacolo, anziché di crescita e di sviluppo. Invece, la nuova
normativa regionale di riforma comporta un nuovo approccio ed una
modalità di pianificazione che, in base al principio di sussidiarietà, rompe
con la disciplina urbanistica consolidata, a favore di un processo
partecipato e consensuale. In particolare, la nuova normativa si propone
di valorizzare la partecipazione dei cittadini alla formazione e definizione
del disegno urbano, e dei bisogni reali sul territorio. Di approfondire le
tematiche che coinvolgono anche l’ambiente, il paesaggio, l’archeologia,
l’architettura, l’ecosistema, l’economia, le trasformazioni sociali e
antropiche, per ridurre i guasti prodotti dalle esperienze passate. Di
attivare processi di pianificazione che giungano ad una trasformazione del
territorio attraverso un’equilibrata crescita progetta e programmata, oltre
ad un maggior controllo della costruzione della città pubblica, legando i
processi di pianificazione alla programmazione delle opere pubbliche e ai
processi di collaborazione pubblico – privato. Gli elementi fondamentali
che compongono il PGT sono: Documento di Piano, o Piano strategico.
Strumento di indirizzo per la programmazione nel breve periodo.
Determinerà gli obiettivi di sviluppo complessivo del PGT, cioè, la sua
capacità insediativa generale sulla scorta di tutte le analisi e indagini già
sperimentate con i precedenti modelli di pianificazione. E non solo. Sarà
anche l’unico ad avere una scadenza temporale, cinque anni. Non
produrrà effetti diretti sul regime dei suoli. Dovrà, inoltre, provvedere alla
dimostrazione della compatibilità delle scelte di piano con le risorse
economiche, anche con il coinvolgimento di operatori economici e privati.
Il Piano dei Servizi ovvero il Piano della città pubblica. Strumento cui
spetta la programmazione e la regolamentazione degli standard
urbanistici, non più definiti come aree, ma come servizi e attrezzature, a
valenza illimitata, verifica il sistema dei servizi presenti. Valuta i bisogni.
Progetta il sistema dei servizi, vincoli pubblici su aree standard, con
cinque anni di validità, vincoli privati senza limiti.
23
Il Piano delle Regole ovvero il Piano della città consolidata. Una sorta di
piano particolareggiato del tessuto urbano consolidato, centro storico e
aree di completamento. Ma non solo. Perché dovrà regolamentare anche
le aree produttive comprese quelle agricole. Altro importante elemento di
novità rispetto al passato.
Presidente Kirn
Chiedo scusa! Per cortesia, un attimo di silenzio. Prego Assessore
Sfrondrini.
Assessore Sfondrini
Costruzione e gestione dei quadri conoscitivi. La prima fase di
costruzione del PGR prevede l’elaborazione dei quadri conoscitivi
necessari ai tre strumenti costituenti il PGT. Parallelamente la definizione
della base conoscitiva del VAS, valutazione ambientale strategica e il
documento di analisi geologica, idrogeologica e sismica. La valutazione
ambientale va intesa come un processo continuo che si estende lungo
tutto il ciclo vitale del piano. Il significato chiave della valutazione
ambientale è costituito dalla sua capacità di integrare e rendere coerente
il processo di pianificazione, orientandolo verso la sostenibilità. I principali
riferimenti in materia di VAS sono: la Direttiva CE 2001/42 del Parlamento
Europeo; la Legge Regionale 12/2003 e la Legge Regionale 12/2005. Il
sistema regolamentare urbanistico locale sarà, quindi, connotato da una
concretezza. Riduce all’essenziale i temi burocratici di attuazione degli
interventi. Concentra le procedure e ne snellisce i percorsi.
Il contesto metropolitano. Le trasformazioni e le sfide. La Fiera presente
sul territorio di Rho rappresenta una delle più rilevanti operazioni
realizzate nell’area metropolitana milanese. Rappresenta un punto
fondamentale sull’organizzazione del territorio del Rhodense.
L’insediamento della nuova Fiera, poi, produce due effetti immediati
chiaramente percepibili: la riconversione del sistema infrastrutture. Le
strade e il sistema ferroviario con la nuova stazione Fiera, rappresentano
il fulcro destinato ad accentuare la centralità della Fiera nel sistema
metropolitano. La realizzazione sul sistema ferroviario della nuova
stazione Rho – Fiera, permette di raccogliere tre livelli di servizio: quello
internazionale, con l’alta velocità; quello locale, del sistema ferroviario e
metropolitano e quello urbano della metropolitana milanese. Tutte queste
infrastrutture creano, se siamo capaciti di coglierle, grandi opportunità per
la nostra città.
Lo spostamento dei valori della centralità. Con la riconversione di un
impianto industriale dismesso e la realizzazione di una struttura di grande
richiamo internazionale, come la Fiera, l’intersezione tra Rho e Pero
assumerà un nuovo ruolo di forte centralità, la cui valorizzazione
dipenderà in larga misura nelle politiche che metteranno in atto i Comuni.
Il successo del polo fieristico tenderà ad accelerare le trasformazioni di
grandi aree industriali dismesse, presenti attorno a Rho. In questo
contesto, la città di Rho è destinata a giocare un ruolo importante,
24
valorizzando oltre la accessibilità acquisita alcune qualità importanti. La
qualità del centro storico che rappresenta un punto di grande
aggregazione e per la qualità del sistema commerciale.
I servizi di livello sovracomunale. A Rho ci sono istituti per l’istruzione
superiore, ospedali, uffici giudiziari, l’ufficio della Guardia di Finanza e tra
poco ci sarà anche la caserma dei Vigili del Fuoco.
La struttura del territorio di Rho. Con l’apertura della nuova Fiera e del
potente sistema di infrastrutture ad esso connesso, il territorio di Rho si
trova, alla vigilia di un periodo di grandi trasformazioni, la cui natura ed
identità dipenderanno dalle scelte dell’Amministrazione della stessa città
di Rho ma anche dei comuni vicini. Per indirizzare tali trasformazioni, è
bene considerare i valori e i problemi che la contraddistinguono.
Il territorio e le sue qualità. In particolare, i valori di questo territorio si
possono riassumere in quattro punti: l’estensione e la qualità delle aree
unificate; gli spazi pubblici centrali e il centro di Rho; la dotazione di
attrezzature e servizi pubblici e la grande accessibilità, sia
automobilistica, che con il mezzo di trasporto pubblico.
Il territorio di Rho e i suoi problemi. Il territorio di Rho soffre di grandi
problemi comuni a tutta l’area milanese che riguarda la congestione del
traffico, un generale decadimento della qualità e dell’ambiente edificato e
di quello agricolo. Questa condizione assume a Rho dei connotati
particolari che si possono così riassumere: la frammentazione del
territorio, le barriere autostradali, stradali e ferroviarie che limitano un
poco lo sviluppo, industrie a rischio; dispersione delle edificazioni.
Il percorso partecipativo. Il processo partecipativo ha previsto alcuni
incontri in forma assembleare con studenti delle scuole superiori, con la
Giunta, con la Maggioranza, con il Consiglio della passata
Amministrazione, con la cittadinanza, operatori economici, operatori del
Terzo Settore, associazioni culturali. A supporto del processo
partecipativo, sono stati proposti tre scenari di sviluppo futuro del Comune
di Rho.
Primo scenario di crescita con effetto di trascinamento. La città di Rho e
la Fiera crescono e si sviluppano seguendo canali separati.
Il secondo scenario di crescita integrato con la Fiera. La città di Rho non
muta sostanzialmente il suo ruolo, crescendo e trasformandosi in maniera
contenuta. Le trasformazioni avvengono in maniera integrata e connesse
con il polo Fiera.
Crescita rilevata con progetti. La città si caratterizza con un forte sviluppo
e per trasformazioni autonome che coinvolgono tutto il territorio sfruttando
l’opportunità Fiera.
Altra questione si cui si è dibattuto e si è chiesta una risposta sono: se
nessuno dei tre scenari ti convince, puoi indicare un nuovo scenario?
Rispetto allo scenario individuato, quali sono i bisogni prioritari da
affrontare? Sulla carta di Rho indica i luoghi di maggiore interesse.
Partecipazione. Quali ritieni siano i soggetti portatori di soggetti da
coinvolgere nelle fasi di elaborazione del PGT? I risultati degli incontri con
le varie categorie hanno dato queste risposte: richiesta di un maggior
livello di sicurezza all’interno del Comune. Il campo nomadi previsto viene
vissuto come una scelta assolutamente negativa. Difficoltà riconosciuta
25
dai ragazzi di appassionarsi a qualcosa. Difficoltà di trovare un modo per
divertirsi. Richiesta di spazi di cultura. Richiesta di un palasport. La
Confesercenti sottolinea che la zona industriale adiacente la ferrovia non
ha più una funzione produttiva perché non optare per la realizzazione di
alberghi o strutture ricettive? Altre risposte. Generali preoccupazioni per
l’aumento del valore immobiliare. Preoccupazione per la produzione, di
conseguenza, per il posto di lavoro. Decentrare i servizi nelle frazioni.
Realizzare un centro culturale polivalente. Richiesta di parcheggi in
centro. Richiesta di un grande parco. Ecco, queste sono un po’ tutte le
richieste che sono state fatte dalle interviste fatte alla popolazione. Dei tre
scenari, di sviluppo, del Comune di Rho proposti, a supporto del processo
partecipativo, due risultano interpretare le principali tensioni emerse. Di
crescita moderata per effetto di trascinamento. La città di Rho e la città
della Fiera crescono …
(Cambio cassetta: n. 2)
Assessore Sfondrini
…. reciproca. Si configura, quindi, uno sviluppo lungo l’asse del
Sempione e delle vicinanze della Fiera, di attività terziarie e di supporto
alla Fiera stessa ed un contenuto insediativo di Rho. Dovranno essere
previste politiche per la riqualificazione dei servizi e per il miglioramento
della qualità urbana e di ambientale della città di Rho. Crescita rilevante
governata con progetti. La città di Rho si caratterizza per un forte sviluppo
e per le notevoli trasformazioni che coinvolgono tutto il territorio comunale
sfruttando le opportunità offerte dalla nuova fiera. Altri temi emersi sulla
base delle discussioni con l’Amministrazione e la popolazione,
realizzazione di un grande parco multifunzionale. Riqualificazione del
potenziamento delle aree verdi. Riqualificazione delle sponde dei corsi
d’acqua. Io, a grandi linee, ho riassunto, diciamo, il contenuto del
documento Treu – Engel. Mi fermo qui perché io non ho altro, ho
riassunto solo il documento.
Presidente Kirn
Grazie all’Assessore Sfondrini. Se per cortesia, spegne il microfono? La
parola al Consigliere Re.
Consigliere Re
Ma io sono stato francamente un po’ deluso dalla lettura del documento,
chiamiamolo Engel – Treu. Nel senso che dal momento che la Legge
Regionale ci spinge a cambiare il documento pianificatorio in materia
urbanistica, io avrei gradito alcune considerazioni più precise ed estese,
sul se e sul perché il vecchio PRG si è dimostrato uno strumento
inadeguato, superato, tale, comunque, da dover essere sostituito da un
altro strumento. E nel contempo, mi sarebbe piaciuto capire se ed in che
26
cosa il nuovo PGT è considerato strumento più adeguato. Questo
documento mi è parso, in massima parte, una fotocopia dell’esistente,
diciamo così, l’analisi del dato, con le forze, con le sue debolezze, con le
sue opportunità, e con i suoi rischi. Ha ripercorso un insieme di
considerazioni che da anni andiamo facendo in questo Consiglio
Comunale. Sulla scorta dell’esperienza, io ho fatto questa considerazione.
E cioè, il PRG mi è sempre sembrato come un abito che un sarto, più o
meno di grido, più o meno di fiducia, e i suoi pochi collaboratori
confezionano per un cliente. Un prodotto in cui l’impronta dello stilista si
incontra con il vissuto, con i gusti, con le aspettative del cliente. Un bel
vestito che, insomma, con il tempo può diventare troppo largo, troppo
stretto e se lo si è scommesso in termini realistici sullo sviluppo del
cliente, diciamo così, può diventare una camicia di forza da cui è difficile
poi liberarsi. Ricordo il commento di un Amministratore appena arrivato
alla Fiera che diceva “da qui in avanti ci toccherà fare centinaia di varianti
al PRG”. Con tutto quello che questo comporta, in termini di lungaggini
burocratiche, approvazione, osservazione e quant’altro. L’idea, insomma,
che mi sono fatto è che il PRG si sia dimostrato nel tempo uno strumento
verticistico e rigido, incapace di adeguarsi ai mutamenti sempre più rapidi
e complessi del tessuto sociale e urbano. Ho apprezzato che il nuovo
PGT sia concepito come uno strumento in continua evoluzione. Che sia
attento alla sostenibilità economica e ambientale delle scelte. Ma
l’elemento più interessante è che sottolinea l’importanza della
condivisione, della partecipazione delle scelte da parte dei cittadini, dei
proprietari delle aree, degli operatori in genere. Quindi, ad
un’impostazione rigida e discendente, si è sostituito un approccio più
partecipativo e negoziale, rispetto al quale dovremmo capire come
attrezzarci. Insomma, a me l’idea che non esista più l’estensore del Piano
regolatore che tracciando una riga, crea proprietari di serie A e proprietari
di serie B, ma che tutti siano posti sullo stesso piano e attraverso gli
strumenti della compensazione, della perequazione, dell’incentivazione,
possano operare in accordo con l’Amministrazione per raggiungere uno
sviluppo armonico della città, a me è un’idea che, almeno sulla carta,
piace. Questa attitudine alla negoziazione, alla trattativa, io credo che sia
importante, anche perché misura la capacità della politica di regolare il
cambiamento, di governare le trasformazioni e non di imporle o, peggio
ancora, di subirle. Dovremmo, quindi, abituarci a contrattare con il privato
rhodense, vedere, quindi, nella controparte non un nemico, ma
un’opportunità, nella chiarezza del fatto, e questo è un po’ la prima
indicazione che voglio dire all’Amministrazione, che contrattare non vuol
dire svendere. Occorre sapersi correlare con i Comuni vicini. È importante
raccogliere il grido di dolore che si è levato da questo Consiglio Comunale
nell’ultimo Consiglio Comunale nello scorso mandato, sui destini più o
meno cinesi dell’Alfa Romeo. E occorre impegnarsi perché la disponibilità
di quell’area possa avere una ricaduta positiva anche per la nostra città.
Occorre non subire le scelte sovracomunali. Evitare di essere messi con
le spalle al muro, salvo poi magari fare il ruggito del coniglio. Quando il
Sindaco ci ricordava, nel precedente Consiglio Comunale, i contenziosi
che abbiamo in atto con la Fiera, io mi preoccupo e colgo una modalità di
27
approccio ai problemi che di sicuro non mi è congeniale, ma che forse
non è nemmeno conveniente. Facciamo, quindi, tesoro degli errori che
abbiamo commesso con la Fiera, e cerchiamo di non ripeterli in vista del
possibile e probabile Expo. Attraverso il nuovo strumento pianificatorio,
siamo chiamati ad essere protagonisti attivi nella valorizzazione del nostro
territorio, ad esempio attraverso al riqualificazione delle aree dismesse.
Questa è un’opportunità richiamata anche nel documento che vorrei
sottoporre all’attenzione dell’Amministrazione perché è un punto su cui
sono sensibile, abitando nella zona sud della città, in cui sorgono diversi
ex insediamenti produttivi. La mia casa sorge dove prima c’era una
fabbrica in cui lavorava il mio papà e diversi cittadini di Rho. Ora, se c’è
una cosa che mi preoccupa, è che sto assistendo alla lenta ma
inesorabile trasformazione del mio quartiere in un quartiere dormitorio.
Case nuove, abitate da gente che non si conosce perché parte alla
mattina per lavorare e torna alla sera. Dobbiamo, assolutamente, a mio
avviso, evitare di trasformare Rho in una Quarto Oggiaro, però, più brutta
perché piena di traffico. Ora, io credo che, questa è l’ultima indicazione
che mi sento di dare, poi mi rimetto al dibattito, però credo che recuperare
queste aree dismesse, per insediare realtà produttive, lavorative, penso
ad uno sviluppo misurato del terziario di qualità, possa contribuire a
rendere più viva una realtà altrimenti destinata a spegnersi e possa
metterci in grado di non subire solo passivamente i flussi di traffico.
Grazie.
Presidente Kirn
Ringraziamo il Consigliere Re. C’è qualcun altro? Nessuno? Barattieri.
Consigliere Barattieri, la parola.
Consigliere Barattieri
Grazie Presidente. Signor Sindaco, signori Assessori e colleghi.
Prendiamo atto questa sera del documento elaborato dagli architetti Maria
Cristina Treu e Marco Engel per la redazione del Piano del Governo del
Territorio (PGT), che viene intitolato dagli estensori ”Documento
strategico per Rho” e viene simbolicamente indicato in prima pagina con
una fotografia. Ecco, questo documento è una fotografia. Una fotografia
dell’esistente. Un esistente che sarà l’inizio del nostro lavoro urbanistico,
detto così in volgare per i semplici cittadini. Cittadini che, però, saranno gli
attori principali di questo lavoro, che riguarderà gli anni a venire. Da oggi,
partendo da questo Consiglio Comunale, entreremo nel vivo della
normativa regionale della Lombardia, Legge Regionale 12 del 2005, che
riguarda il nuovo assetto regolamentare comunale. Ma non lo faremo da
soli. Noi, in quest’Aula, lo faremo con la partecipazione dei cittadini, degli
operatori economici, delle forze politiche e sociali. Lo faremo in virtù di un
confronto, di una collaborazione, di un’integrazione riguardanti la
peculiarità della nuova normativa urbanistica regionale. E tra le nuove
opportunità di collaborazione pubblico e privato, ai fini della
riqualificazione del territorio, ci preme sottolineare la norma di riferimento
28
di cui all’articolo 11 della Legge Regionale 12/2005 che così dispone:
“Compensazione.
Perequazione.
E
incentivazione
urbanistica.”
Perequazione. La perequazione rende disponibili i suoli senza negare i
diritti di proprietà. Essa poggia su due principi fondamentali. Attribuzione
di uno stesso valore edificatorio a suoli di diverso regime urbanistico.
Trasferimento sulle aree su cui vi è maggior propensione alla
trasformabilità delle quote di edificabilità relative alle aree soggette a
regime normativo, in particolare. È uno strumento di natura tecnico–
economico–amministrativa, finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo
dell’equità della pianificazione urbanistica. Compensazione. È la
possibilità che ha il Comune di attribuire al proprietario di un’area con
destinazione servizi pubblici, una capacità edificatoria in cambio, a
compenso, della cessione al Comune dell’area medesima. E da ultimo,
incentivazione, premialità. È un istituto che è stato introdotto dalla Legge
Regionale 12/2005, volto a favorire e a promuovere nei piani attuativi
interventi di riqualificazione urbana di edilizia bioclimatica e di risparmio
energetico negli edifici”. Ecco, queste sono le direttrici lungo le quali ci
muoveremo, in un PGT che sarà concordato anche con i Comuni vicini,
incominciando questo lavoro in Consiglio Comunale perché noi siamo i
delegati a farlo. Ma ripeto, non da soli. I nostri concittadini non saranno
solo fruitori, utilizzatori di questo PGT, ma saranno anche gli attori creativi
di una nuova realtà urbanistica che li riguarderà personalmente e
felicemente negli anni futuri. Grazie Presidente.
Presidente Kirn
Grazie al Consigliere Barattieri. Consigliere Papasodaro.
Consigliere Papasodaro
Grazie signor Presidente. Allora, in relazione a questo punto all’ordine del
giorno, ritengo sia doveroso intervenire su un tema: l’inquinamento
elettromagnetico. Mi riferisco, in particolare, agli impianti di telefonia
mobile e cellulare che quasi quotidianamente, ormai, sorgono sopra la
nostra testa. Lascerò da parte il tema degli elettrodotti, anche se è un
tema altrettanto importante. La rete di telefonia mobile cellulare oggi è un
servizio di pubblico interesse, però, nello stesso tempo, ha anche una
forte valenza urbanistico-territoriale. Come residente della zona di via
Molino, faccio parte di un comitato “No Antenna”, cioè, è un’associazione
spontanea di persone che si è costituita per manifestare il proprio
dissenso verso la collocazione in una zona residenziale, come appunto,
come quella di via Molino, di un traliccio di oltre trentasei metri che ospita
un’antenna UMTS per la telefonia cellulare. Fa parte del comitato anche il
collega Scarfone. Siamo perfettamente consapevoli che oggi i telefoni
cellulari costituiscano più che in passato un servizio di interesse pubblico
necessario, e comunque in continua espansione. Però, ritengo che gli
obiettivi di miglioramento e di diffusione della rete di telefonia mobile
vadano gestiti anche da un altro punto di vista. Cioè, da un punto di vista
del corretto insediamento delle antenne nel contesto urbanistico e
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paesistico–ambientale. Qualche giorno fa, insieme ad altri esponenti di
questo Comitato, siamo andati a parlare con il Sindaco. Abbiamo esposto
quelle che sono le problematiche del quartiere in merito proprio all’impatto
ambientale visivo ed estetico di questa antenna di telefonia mobile
Siemens. Abbiamo fatto presente che comunque in base all’attuale
quadro normativo e mi riferisco al Decreto Legislativo 259/2003 che è il
Codice delle comunicazioni elettroniche, spetta ai Comuni, in base
all’articolo 8, comma 6, la facoltà di adottare un Regolamento per
assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti
e volto anche a minimizzare l’esposizione della popolazione alle onde
elettromagnetiche. Più recentemente, appunto, abbiamo visto che è stata
emanata una Legge Regionale, la 12/2005, quella di cui abbiamo parlato
fino adesso, relativa al PGT. Allora, questa sera assumo una duplice
veste: non solo quindi come in veste di cittadina aderente a questo
comitato “No Antenna”, ma anche nella mia funzione di Consigliere
Comunale mi rivolgo al signor Sindaco, quale capo di questa
Amministrazione Comunale, affinché sia tenuto conto di queste richieste.
Allora, l’individuazione, attraverso il PGT, delle aree più idonee ad
ospitare tali impianti. Quindi, la redazione di un piano antenne, nel rispetto
del criterio di minore impatto sul paesaggio, sulle aree di interesse
storico–architettonico e sulla popolazione. Ritengo anche che sia
doverosa la regolamentazione dell’installazione di nuove antenne,
sfruttando il principio del cosiddetto cositing, vale a dire l’accordo di più
compagnie telefoniche a mettere gli impianti nello stesso luogo per evitare
appunto il moltiplicarsi di questi dispositivi elettromagnetici. E ritengo
anche che sia doverosa la ricerca di accordi preventivi in ordine al
posizionamento delle antenne con i gestori, sempre previa audizione e
comunque coinvolgimento del quartiere interessato, nell’ottica di quella
partecipazione diffusa dei cittadini e delle associazioni prevista per la
redazione del PGT. Mi riferisco all’articolo 2, comma 4, Legge 12/2005. E
chiedo anche la verifica del rispetto di limiti di emissione, dei valore di
attenzione e degli obiettivi di qualità stabiliti dalla normativa in materia di
esposizione ambientale e campi elettromagnetici. Vi ringrazio per
l’attenzione.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Papasodaro. La parola al Consigliere Borghetti.
Consigliere Borghetti Carlo
Grazie. Io torno al punto all’ordine del giorno e con piacere rilevo che
l’Assessore ha esordito bèh, intanto do un benvenuto anche
all’Assessore, non abbiamo avuto modo di farlo perché l’altra volta non
c’era, lo facciamo adesso, come abbiamo fatto con gli altri l’altra volta.
Dicevo, ha esordito e mi ha fatto piacere, con un giudizio positivo sul
documento che poi ha presentato, illustrandolo in tutte le sue parti e direi
in maniera completa. Il documento lo conosco bene per ovvi motivi. Il
documento è stato preparato dalla passata Amministrazione con un
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lavoro stretto con i due professionisti che l’hanno firmato, ma soprattutto
di partecipazione, come ben sapete, con gli organismi istituzionali e con la
popolazione attraverso degli incontri. È chiaro che i processi partecipativi,
in teoria, potrebbero essere infiniti. Non si finisce mai di ascoltare i
soggetti del territorio e quelli che ascolto, poi, comunque, rappresentano
sicuramente una parte. Ma è anche chiaro che tra il niente e il tutto è pur
buona cosa incominciare a fare qualcosa e prendere nota per
incominciare a fare delle sintesi o delle fotografie come in effetti è stato
fatto con questo documento. Quindi, mi ritrovo con la classificazione, con
il giudizio, con il nome dato da questo documento dal Consigliere
Barattieri è un foto, non una fotocopia come diceva Dario Re, ma una
foto…
(intervento fuori mocrofono del Consigliere Re)
Consigliere Borghetti
… tu hai detto fotocopia, che sembra una cosa, ma forse volevi dire foto,
comunque, è una foto dell’esistente che è un punto di partenza utile ed è
quello che sostenevamo qualche settimana fa e credo che ora, al di fuori
un po’ delle tensioni e dei giochi delle parti della campagna elettorale, ci
possiamo reciprocamente conoscere, è uno strumento utile come punto di
partenza perché incomincia a dare un’idea più a fuoco di alcune cose
delle quali, magari, si ha anche contezza, ma con minore precisione, oltre
a una serie di dati scientifici che riguardano quante destinazioni sono
state attuate, quante no, quanto è l’industriale residuale, quanta parte di
territorio urbanizzato, eccetera, eccetera. E quindi credo che sia stato
fatto un buon lavoro. Detto questo, è chiaro che il tema è quello della
Legge 12, è quello di come attuare la nuova legge urbanistica regionale in
questo Comune per fare un nuovo strumento di pianificazione del
territorio, che ci restituisca domani una città che risponda meglio ai
problemi, alle esigenze dei nostri cittadini, soprattutto, lo dicevamo già
quando si faceva il documento, ai cittadini che oggi hanno un’età giovane
perché sappiamo che l’attuazione di strumenti urbanistici richiede tempi
certamente non brevi, quindi tu pianifichi per vedere poi realizzato il frutto
di questa pianificazione negli anni successivi. E quindi, come dicevo l’altra
volta nel Consiglio Comunale, è veramente un compito da far tremare le
vene ai polsi perché credo che sia uno degli strumenti più potenti nelle
mani di una Amministrazione Comunale ed è delle mani, effettivamente,
dell’Amministrazione Comunale, forse ancora di più che in passato
quando il vaglio della Regione Lombardia poteva istituire un documento,
anche diverso da quello che era stato approvato dal Consiglio Comunale
sul quale non potevi dire, praticamente, più niente, perché ciò che la
Regione ti diceva eri obbligato ad assumerlo. Ora, siamo solo vincolati,
ma la parola è fin troppo forte, siamo solo tenuti a una compatibilità con lo
strumento provinciale che è il PTCP, peraltro soltanto in ordine ad alcuni
argomenti quali quello delle aree agricole e quindi, fatta salva questa
compatibilità, direi che è proprio l’Amministrazione Comunale, il Consiglio
Comunale poi che si esprime sui contenuti, sulle forme, sulle modalità del
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Piano del Governo del Territorio. Il Consigliere Re ha dato del passato
una visione un po’ troppo principesca, non mi trovo del tutto, quando lui
dice che i piani regolatori erano lo strumento e prodotto di un principe che
tracciava le linee e quello che questo professionista diceva, diventava il
punto di riferimento perché, lui sa bene, avendo partecipato a tanti
Consigli Comunali, che poi l’ultima parola era comunque quella del
Consiglio Comunale e quindi mi piace poco questa interpretazione. Mi
piace, invece, restituire comunque anche ai processi del passato, un
valore partecipativo e comunque deliberativo tutto del Consiglio
Comunale seppure con tutte le debolezze e i difetti del passato, ma
insomma credo che neanche nel passato si possa individuare la figura del
principe che decideva in assoluta autonomia. Ma ancora di più, oggi,
anche per l’obbligo che la Legge 12 dà, il processo è partecipativo non
solo per il Consiglio Comunale, come dicevo poc’anzi gli organismi del
Consiglio Comunale, ma anche per la popolazione. E questa è una delle
novità significative non facili da mettere in atto, come dicevo appunto
all’inizio, ma che è una sfida interessante, importante da cogliere per fare
uno strumento che risponda, se è possibile, il più possibile alle esigenze
della città. L’altra novità, oltre a quella della partecipazione, che la Legge
12 inserisce, oltre a quella solo della compatibilità con il piano provinciale,
è quella di non definire in maniera cogente, in maniera definitiva, mi
verrebbe da dire, le destinazioni dei suoli, a parte quello agricolo, ma di
lasciare aperta ad una trattativa, una concertazione, si possono usare le
parole più diverse, comunque, una trattativa sostanzialmente con i
proprietari delle aree al fine di individuare una destinazione condivisa. È
chiaro che questo meccanismo è un’arma a doppio taglio e dipende molto
dalla buona volontà e dai buoni fini che un’Amministrazione Comunale si
pone perché è evidente che se la trattativa è subita o è condizionata,
esclusivamente, dall’interesse privato, il risultato non è quello che
un’Amministrazione Comunale dovrebbe perseguire. E viceversa, se una
trattativa riesce a tenere alto l’interesse della comunità, il bene comune si
diceva una volta, allora, la trattativa è una cosa nobile, che riesce a
portarti a casa, a realizzare un interesse che magari difficilmente potresti
realizzare in altri modi, soprattutto in un tempo che i bilanci dei Comuni ti
consentono, con meno facilità, con più difficoltà rispetto al passato, di
porre in campo soprattutto opere pubbliche costose che una volta potevi
realizzare con mutuo, con altre risorse, da oneri di urbanizzazione e
quant’altro. Queste risorse oggi scarseggiano o non sono più utilizzabili e
quindi il ricorso ai cosiddetti standard di qualità o alle opere pubbliche
fatte per mezzo di interventi privati, è un ricordo che non è demoniaco ma
è utile, ripeto, sempre però nella stretta osservanza dell’interesse
pubblico, cosa non facile che è l’auspicio, l’augurio che tutti quanti ci
facciamo per le trattative che dovremmo affrontare. Mi fa anche piacere
che sia stato detto che non siamo Quarto Oggiaro. Anche qua, adesso
fuori dalle tensioni, dai giochi delle parti della campagna elettorale, anche
qui, reciprocamente, si possa riconoscere che al di là di tutti i problemi
della città di Rho che sono poi i problemi di una città dell’hinterland di
Milano, abbiamo un tessuto urbano, usiamo questa parola un po’
altisonante, che, ripeto, pur con tutti i suoi difetti, è però un tessuto, è una
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qualità urbana decisamente accettabile e anche con punti di qualità
significativa che sono il frutto di anni e anni di Amministrazione che ha
voluto anche tenere fermi alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile, di rispetto
ambientale, e di valorizzazione delle aree libere, che hanno fatto sì che
abbiamo un territorio che da una parte si può dire, è già per metà
urbanizzato ma dall’altra parte potremmo dire è ancora per metà libero. E
quel bicchiere che io vorrei vedere mezzo pieno, in senso positivo, perché
abbiamo altre aree nel Nord Milano che tutti conosciamo, se andiamo
verso est a partire da Paderno in poi, che sono ancora più compromesse
della nostra, in termini di urbanizzazione. Questo è, credo, un patrimonio
da preservare, quello delle aree libere. Bisogna decisamente puntare
sulla riqualificazione delle aree dismesse, che ce n’è, che ci sono, e che
ci saranno, lo sappiamo, per alcuni procedimenti, processi, anche di
trasferimento di aziende che sono noti e che sono in corso, e che ci
possono restituire, possono essere un cogliere i due piccioni con una
fava. Possono eliminare un’area di degrado, per restituire funzioni di
interesse, pregiate o meno pregiate, comunque, di interesse della città,
coerenti con lo sviluppo che la città chiede ora che è ormai avviata la
nuova Fiera e che sono ormai avviate una serie di trasformazioni
infrastrutturali importantissime che stanno cambiando proprio la faccia del
nostro territorio perché la traccia dell’Alta Velocità, piuttosto che di quelle
delle nuove strutture viabilistiche legate alla Fiera, davvero cambiano,
cambiano la faccia del nostro territorio. In questi giorni sta per, sono partiti
i lavori per realizzare il nuovo casello in ingresso della Milano – Torino in
direzione Torino, e chi passa di lì già percepisce che quel pezzo di
territorio assumerà un altro valore, avrà un’altra prospettiva rispetto al
passato. Questo per fare un esempio.
Presidente Kirn
Scusa Carlo! Ti segnalo che il tempo è scaduto.
Consigliere Borghetti Carlo
Vado a chiudere! Non sapevo di essere cronometrato!
Presidente Kirn
La tecnologia fa passi da gigante! No, Carlo, vai tranquillo!
Consigliere Borghetti Carlo
Concentro, concentro in un unico intervento i due interventi che il
Regolamento comunale, il Regolamento di Consiglio Comunale mi
consente. No, ecco, tutto questo, poi, mi porta a dire che possiamo
mettere nero su bianco una serie di criteri ed obiettivi che val la pena che
questo Consiglio Comunale pronunci, all’inizio di questo importnate
processo. Lasciatemi dire però un’ultima cosa che mi ero annotato prima
di elencare questi temi, è che questo elemento di trattativa che forse è la
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novità più grossa e più delicata che, ripeto, è un’arma a doppio taglio che
la Legge 12 consente, chiede da parte nostra e sicuramente da parte mia
c’è questa considerazione, una valutazione dell’altro, del privato,
chiamiamolo con il suo nome, che non è il diavolo, ma che è una
controparte, ma una controparte che deve essere, comunque, portata ad
essere interessata al bene comune dell’intervento. Non è scontato. Non è
facile. Dario Re, prima ci invitava a vedere l’altro come colui che può
aiutarti a perseguire i tuoi obiettivi di interesse comune, ma non dobbiamo
avere le fette di salame sugli occhi, purtroppo, poi, l’interesse privato, alla
fine, parte da altri presupposti. E l’altro non è sempre il tuo concittadino, il
cittadino rhodense, l’azienda rhodense, il privato rhodense, che poi ha un
attaccamento al territorio. L’altro può essere anche l’americano che viene,
compra l’area dell’Alfa Romeo, con tutto il rispetto per gli americani, per
carità!, ma che poi dell’identità del territorio sono interessati solo nella
misura in cui questo gli fa tornare qualcosa di utile nella sua tasca.
Quindi, ecco, attenzione, perché questo elemento è davvero un elemento
dirimente nell’affrontare questo argomento. Detto questo, i temi che noi
vorremmo fissare su nero su bianco, su un ordine del giorno, sono, poi
leggo l’ordine del giorno, quelli della difesa e della valorizzazione
dell’ambiente, della risposta al problema della casa, di uno sviluppo
sostenibile dell’edificato, partendo sempre dalla considerazione che
abbiamo un cinquanta per cento del nostro territorio già compromesso, se
vogliamo usare invece un’espressione negativa, dell’individuazione di
funzioni e destinazioni nuove coerenti con gli sviluppi e le opportunità che
ci vengono date dalla Fiera, dall’Expo, dalla trasformazione dell’Alfa
Romeo, con una attenzione, a mettere in campo degli interventi che
rimangano validi anche dopo, ad esempio, che l’Expo ha finito il suo
corso, e che siano di interesse, innanzitutto, della comunità rhodense. Di
fare lo stadio, il nuovo San Siro, a Rho, secondo me, non ce ne interessa
nulla perché interessa, innanzitutto sul nostro territorio, rispondere alle
esigenze dei cittadini rhodensi. Io indicherei, anche, alcuni obiettivi che
noi avevamo enunciato nelle settimane scorse che riteniamo di interesse
di questa città, quale la realizzazione di un cinema–teatro e di una
struttura che potrebbe essere polifunzionale, ma che si potrebbe
chiamare palazzetto dello sport o spazio per eventi, e infine, farei un
richiamo al quel processo partecipativo che abbiamo detto, è una novità
così forte della Legge 12, che deve essere reale e diffuso e non soltanto
attuato attraverso le Commissioni consiliari o del Consiglio Comunale. Da
ultimo, non si può dimenticare che questo sviluppo infrastrutturale che noi
abbiamo in corso non è ancora completo, e dobbiamo vigilare
attentamente, in collaborazione, in concertazione come abbiamo sempre
cercato di fare, con gli Enti sovracomunali, quali la Provincia, la Regione,
lo Stato, per un loro adeguato completamento perché non tutto è ancora
pianificato sulla carta e alcune cose vanno sicuramente sistemate e
integrate, ma anche per ottenere dei contributi su delle infrastrutture così
importanti, perché non è giusto che poi su queste infrastrutture usate, non
solo dai Rhodensi, sia la comunità rhodense, ad esempio, a dover fare le
compensazioni o le mitigazioni ambientali, previste, ma non in maniera
sufficiente. Questi sono i punti che noi proponiamo all’attenzione del
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Consiglio Comunale in un ordine del giorno, che poi illustreremo, una
volta conclusa la discussione. Grazie.
Presidente Kirn
Grazie, Consigliere Borghetti. La parola al Consigliere Marchio, e invito,
se è possibile, a rimanere nei tempi. Grazie.
Consigliere Marchio
Ma, signor Sindaco, signori Consiglieri, io cercherò di stare nei tempi dei
dieci minuti, e cinquantaquattro. Credo che avremo modo, in un arco di
tempo, come dire, congruo per discutere e confrontarci su un tema che è
veramente di fondamentale importanza. Io cercherò di avanzare poi delle
proposte sugli indirizzi di questo PGT perché, secondo noi, secondo me,
è stato fondamentalmente concepito in grande misura sull’insediamento
della Fiera. Certo che non si può tenere conto della Fiera, però, credo che
non ci sia stato l’elemento importante di approfondimento per i bisogni
veri, reali della città. E allora da questo punto di vista, credo che noi
abbiamo già un gradissimo problema. C’è un dato preoccupante
innanzitutto per quanto riguarda il consumo del suolo, perché se la
percentuale del 41,3% del Rhodense, mentre quella della città di Rho va
dal 50% al 60% e quindi questo è già un primo dato che ci deve
preoccupare. Quello della Provincia di Milano, dal 2001, dal 36% è
passato al 37,1% e quindi anche qui è un dato estremamente anche
preoccupante. E allora io voglio entrare nel merito delle questioni,
cercando di fare delle proposte che sono anche scritte perché è meglio
essere chiari, è che quando si fanno delle proposte devono essere capite
per quelle che sono. Poi, possono essere condivisibili o meno. Quale
dovrebbe essere l’obiettivo, qual’è per noi l’obiettivo del Piano di Governo
del Territorio? Quello di attuare una politica urbanistica comunale
partecipata e coerente con le cose di sviluppo, mettendo al centro della
sua attenzione, la valorizzazione dell’identità fisica o naturali, storiche,
culturali e produttive del locale e l’aumento della qualità sociale ed
ambientale dell’abitato del nostro territorio. Quindi, poi, vedremo
l’impegno dell’Amministrazione Comunale su tutta la discussione, sulla
partecipazione, su quali saranno gli elementi fondativi di questa
partecipazione, di discussione: Consiglio Comunale, forze politiche, forze
sociali, forze produttive e quant’altro. Allora, cosa dovrebbe prevedere,
innanzitutto, questo PGT? Per quanto ci riguarda, dovrebbe prevedere
una capacità sostenibile di carico ovvero la somma di tutti i fattori
antropici: popolazione prevista, sistema della produzione dei beni
materiali e immateriali, sistema della residenza e dei servizi, sistema della
mobilità, consumi dell’energia e dell’acqua, livello dei vari tipi di
inquinamento e produzione dei rifiuti che il territorio di Rho può
sopportare, senza dar luogo a fenomeni di degrado ambientale ed ulteriori
incrementi delle sostanze inquinanti e dei rifiuti, in particolare senza
pregiudicare il contenimento del consumo del suolo. Allora, partendo da
questo primo presupposto, la nostra idea di PGT rispetto alla proposta,
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anche rispettabile dell’architetto Engel e dell’architetto Treu, è diversa.
L’impostazione è diversa dalla nostra. L’altra questione riguarda la
realizzazione di sistema integrato sostenibile della mobilità, teso ad
incentivare l’uso dei mezzi pubblici, a ridurre la congestione del traffico
veicolare privato e a promuovere gli spostamenti su percorsi pedonali e
ciclabili protetti. Bisognerà individuare, bisognerebbe individuare le
invarianti ambientali e paesaggistiche sia naturali, sia artificiali. I centri
storici, antichi nuclei edilizi, sistema del verde, boschi, fontanili, eccetera,
da conservare e recuperare e valorizzare, in quanto costituiscono gli
aspetti strutturali che caratterizzano l’identità specifica del locale. La
riqualificazione sociale ed ambientale dei quartieri periferici e delle
frazioni, attraverso l’aumento dei beni comunitari e la residenza popolare,
commisurati su i reali bisogni abitativi dei centri sociali a basso reddito, e
dando la precedenza ad interventi di bio–architettura. L’indicazione negli
ambiti territoriali della trasformazione strategica coinvolgenti soprattutto
aree dismesse, zone sfrangiate e aree di risulta, aree già edificate del
tessuto urbano già degradato da utilizzare per la realizzazione della
residenza popolare, dei beni comuni, e per l’incremento di attività
produttiva innovativa dal punto di vista ecologico e della qualità del lavoro.
C’è un’altra riunione in corso e non si può parlare! No, perché è vicino.
Sottoporre il PGT e i suoi atti alla VAS, valutazione ambientale strategica,
al fine di verificare la sua compatibilità con gli obiettivi di eco–sviluppo.
Prevedere nell’elaborazione del piano dei servizi come una sua
integrazione, uno specifico piano regolatore del verde, che classifichi tutti
i vari tipi di verde, i loro modi d’uso, i criteri di progettazione sia del verde
pubblico, che privato, le modalità della messa a dimora delle specie
vegetali, le essenze più adatte al nostro ambiente e all’espletamento delle
funzioni ecologiche, morfologiche, di arredo, e per la dichiarazione del
tempo libero. L’impegno dell’Amministrazione Comunale a mantenere
integro il PGT e i suoi atti una volta approvato dal Consiglio Comunale
benché esso, per legge, è sempre modificabile, cercando di evitare che le
sue scelte di fondo vengano snaturate da continue varianti. Prevedere nel
piano dei servizi una quantità di aree destinate ai servizi pubblici e alle
attrezzature collettive standard urbanistici per la residenza
complessivamente non inferiore a 30 metri quadrati per abitante, più
rispondenti alle necessità della città, anche se la Legge Regionale
12/2005 ha ridotto tale standard minimo a 18 metri quadrati. Nel piano
delle regole, per il piano integrato e di intervento e gli altri strumenti
urbanistici, di attuazione del PGT, prevedere espressamente in apposite
convenzioni la cessione gratuita al Comune del 50% delle aree
interessate da interventi per la realizzazione di opere pubbliche di
interesse generale, concentrando sul restante 50% i volumi edificabili
relativi alle funzioni private. Tutti parlano! Fa niente! I programmi integrati
di intervento e altri strumenti urbanistici particolari proposti dall’iniziativa
privata, ma anche da enti pubblici, che costituiscono per legge variante
automatica al PGT, aventi contenuti in contrasto con gli obiettivi di eco–
sviluppo, non dovranno essere autorizzati ….
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Presidente Kirn
Scusa, Vittorio! Chiedo, per cortesia, un po’ di silenzio! Grazie.
Consigliere Colombo! Grazie.
Consigliere Marchio
Allora, dicevo che se sono in contrasto con gli obiettivi di eco–sviluppo
non dovranno essere autorizzati dall’Amministrazione Comunale.
Rielaborazione del Regolamento Edilizio vigente introducendo per tutti
quegli interventi edilizi e tecnologici che saranno meglio classificati e
specificati nello stesso Regolamento Edilizio. Obbligo di utilizzare fonti
energetiche rinnovabili, alternative al petrolio e a tutte quelle misure volte
a ridurre il consumo energetico, i consumi dell’acqua nelle abitazioni,
nell’agricoltura, nelle attività produttive e commerciali, e la preventiva
riduzione dei rifiuti. Elevare gli standard minimi per determinati interventi,
ad esempio, la posa di antenne per la telefonia mobile, prevedere l’auto
alimentazione della segnaletica e della cartellonistica. Elaborare ed
attuare un piano urbano per l’abbattimento di tutte le barriere
architettoniche relative a spazi pubblici e a uso pubblico. Per agevolare la
mobilità della città alle persone senza o con ridotte capacità motorie.
Ecco, queste sono dieci – dodici proposte di indirizzo sui quali e sulle
quali noi ci vorremmo confrontare con l’Amministrazione, con i cittadini,
con le forze politiche e con le forze produttive di questa città. Grazie.
Presidente Kirn
Ringrazio il Consigliere Marchio. La parola al Consigliere Maggio.
Consigliere Maggio
Si, noi come Rifondazione Comunista avevamo già espresso, nella
passata Amministrazione, positività sul lavoro svolto dai due urbanisti, dai
due architetti. Poi, uno è donna, uno era uomo, quindi, per non dire
sempre architetto perché sembra che sia tutte e due uomini. È giusto dire
che sono due professionisti. Poi, io ho partecipato ad un paio di tappe
della tournèe cittadina, anche se poi i risultati elettorali sono stati altri,
quindi, condivido quello che ha detto l’ex Assessore Borghetti. È pur vero
che era, chiamiamola pure una fotografia fatta da due professionisti, ma
era una fotografia sulla realtà attuale e su quello da fare. Quindi, noi
diamo per positivo il lavoro svolto da due professionisti e spero che il
Sindaco, e come ha detto l’Assessore, cui faccio gli auguri anch’io, che
l’altra volta non c’era, proseguano sul lavoro svolto. Poi, c’è tempo di
discutere in Consiglio Comunale e ci confronteremo, ci mancherebbe
altro!
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Maggio. La parola al Consigliere Mileti.
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Consigliere Mileti
Grazie Presidente. È stato detto molto questa sera rispetto il documento
strategico. A me viene però, mi sorge spontanea una domanda. Quanto è
costato alla collettività questo documento? Io rispetto il lavoro di
professionisti che sono dei professionisti anche autorevoli e conosciuti al
Politecnico, però, credo che qualche costo per la collettività la produzione
di questo tipo di documento c’è stato. Quindi, qualcuno ha parlato di
fotografia. Fotografia dell’esistente. Borghetti non va mica tutto bene! Se
leggi con attenzione quello che è contenuto all’interno di questo
documento, ci sono alcuni dati preoccupanti che poco fa il Consigliere
Marchio ha delineato molto bene. Mi riferisco ad una urbanizzazione
selvaggia degli ultimi anni che su questo territorio, a mio avviso,
vergognosa. Bèh, io ricordo fino a qualche mese addietro, prima della
costruzione in via Calatafimi di quegli obbrobri, perché sì sarà passata la
campagna elettorale, però, i ricordi sono ancora vivi. Io ricordo quando lì
c’erano degli alberi piantati forse da quale secolo, sono stati buttati giù
per far posto a palazzi, a mio avviso, brutti. Allora, ecco, questa è stata
anche la gestione del territorio. Quindi, la gestione del territorio a Rho è
stata una gestione pessima. L’altro dato molto importante che risulta dalla
fotografia elaborata dai professionisti, è la grande pericolosità di molte
aree, ormai con una densità quindi, con un consumo di suolo non
indifferente, dove ci sono insediamenti abitativi dove di fianco sorgono
delle aziende a rischio di incidente rilevante. Non bisogna dimenticare che
molti di questi cittadini in questi anni, più volte, si sono presentati anche
qui in Consiglio Comunale a segnalare le loro preoccupazioni rispetto
l’invivibilità proprio nei pressi di queste aziende, di cui una è l’ex Atofina,
con grossi problemi proprio di compatibilità ambientale. Allora, vedete che
la fotografia che emerge dal documento strategico non è una fotografia
idilliaca, di un territorio che ha un processo di trasformazione non simile a
nessuna altra area del territorio milanese. Presenta dei punti di criticità
molto alti e io credo che bisogna affrontare seriamente, attraverso una
discussione ragionata tra tutte le forze politiche, Maggioranza e
Minoranza, perché io credo che sia importante salvaguardare il bene della
collettività, anche attraverso un dialogo su queste questioni perché il
territorio consumato è territorio che appartiene a tutti. Ecco, abbiamo qui,
ne prendiamo atto Sindaco, questa sera di questo documento che ci è
stato presentato, il bello viene dopo. Cioè, nel senso che le
raccomandazioni che fa la Consigliera Papasodaro rispetto ad un
problema che è all’ordine del giorno che riguarda centinaia e centinaia di
cittadini che si lamentano rispetto l’inquinamento elettromagnetico, e altri
cittadini, ad esempio, si lamentano di inquinamento acustico perché
alcune vie cittadine, mi spiace Borghetti, io non condivido nulla di quello
che tu hai fatto nel passato mandato amministrativo, perché ad esempio
hai chiuso al traffico, ha reso dei sensi unici inutili che hanno creato solo
congestionamento, inquinamento, dopo il ponte di via Magenta. E quello è
uno degli esempi emblematici che spero che l’Assessore alla partita
cambierà immediatamente e ci riporti alle origini. Perché quando c’era la
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Cavicchioli, la Giunta Cavicchioli, c’era una viabilità sicuramente migliore
rispetto alla Giunta Pessina. È un dato. Come? Non c’era il ponte e si
aveva, e non vi era la congestione del traffico. Oggi, lì, in alcune ore del
pomeriggio, c’è l’imbuto, cioè, si arriva lì e si sta fermi. Ecco, ci sono
quindi gli strumenti attuativi di questo documento che dovranno essere
discussi in Consiglio comunale, perché la competenza è del Consiglio
comunale e non della Giunta. È una di quegli, credo, descritti all’interno,
non solo della 267, ma all’interno dello Statuto, so che c’è stato preparato
un ordine del giorno che non condivido all’ultimo momento, dove si invita
la Giunta. Non c’è bisogno perché credo che la Giunta già da sola sa che
deve dare immediatamente impulso rispetto a che cosa? Ad andare
almeno a tamponare rispetto ai disastri del passato perché credo che la
città lo aspetti da tempo. Per me la campagna elettorale non è finita. Per
me i ricordi sono ancora vivi. Grazie.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Mileti. La parola al Consigliere Colombo.
Consigliere Colombo
Si, io voglio riportare, se è possibile, brevemente, la discussione
sull’ordine del giorno. Non voglio spaziare nel che cosa ci permette di fare
o no la Legge 12. Però, l’ex Assessore Borghetti m’ha servito sul piatto
due osservazioni. Dove ha detto in un suo passaggio i piani regolatori
precedenti e futuri erano strumenti partecipati. Forse da un paio di
persone, i precedenti piani regolatori, non dalla cittadinanza, quello che
spero che farà la Maggioranza attuale. Quindi, li votava il Consiglio, ma
erano strumenti partecipati, va bene, ok, il Consiglio vota tutto però il
piano regolatore veniva fatto da determinati personaggi che giustamente,
come evidenziato da Re, era la mano dell’artista del momento che tirava
delle righe. Comunque, va benissimo. Altro punto che m’ha servito
Borghetti è stato quello che finalmente vedo che anche la Sinistra capisce
che il privato non è il diavolo, ma è un bene da utilizzare. O meglio, che
con il privato bisogna collaborare, bisogna utilizzare il privato per
raggiungere degli obiettivi. Non bisogna dire il privato è brutto. Il pubblico
è bello. Quindi, sono contento che il Centro–Sinistra sia arrivato a questo.
E poi soprattutto alla lungimiranza che Borghetti ha portato avanti, dove
dice bisogna vedere, bisogna proiettare la città del futuro, bisogna
proiettare la città verso l’Expo 2015, comunque, verso un’attività
migliorativa rispetto alle aziende che attualmente chiudono. Sono
contento che anche Borghetti sia arrivato a queste definizioni perché la
precedente Giunta non faceva questo. Gestiva l’emergenza. Ha sempre
gestito l’emergenza. Ha sempre tamponato problemi che sorgevano nel
momento, ma non ha mai proposto sviluppi futuri. Comunque, voglio
rientrate nel documento elaborato dall’architetto Treu che ritengo, come
giustamente da tanti detto, è soltanto ed esclusivamente una fotografia
dello stato di fatto. Nulla di più. Una fotografia brutta, fra l’altro. Una
fotografia sfocata. Una fotografia anni Trenta. In quanto prevede per se
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stesso e lo dice la città di Rho è la città della Fiera. Non è vero. Non
devono esistere la città di Rho e la città della Fiera. Deve esistere Rho, la
città di Rho che utilizza la Fiera per attrarre interessi sulla città di Rho.
Non possono essere due città separate. Non possono e non devono
essere perché sennò sicuramente la Giunta ragiona male, ragiona male in
partenza. Bisogna sfruttare l’evento Fiera. Bisogna sfruttare l’evento, se ci
sarà, Expo. Quindi, questo documento, da parte nostra, non è
condivisibile perché sono dei soldi non buttati al vento, ma che di fatto
potevano essere spesi meglio o meno dando incarico, magari, a dei
studenti universitari dell’architetto Treu non a gente che si definisce
luminare. Grazie.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Colombo. La parola al Consigliere Barattieri.
Consigliere Barattieri
Grazie Presidente. Volevo chiedere cinque minuti di sospensione perché
so che c’è un ordine del giorno in giro e vorremmo valutarlo, in giro, in
giro, vorremmo valutarlo come gruppo di Forza Italia. Grazie.
Presidente Kirn
Cinque minuti di sospensione. Grazie. Prego Consigliere Cavicchioli.
Barattieri deve chiudere il microfono. Prego.
Consigliere Cavicchioli
Perché i cinque minuti possano servire, anche a noi, volevamo sapere se
esiste un ordine del giorno della Maggioranza.
(interventi fuori microfono)
Consigliere Cavicchioli
Eh, no, no, era solo che magari poi ci confrontavamo.
Presidente Kirn
Bene! Sospensione di cinque minuti. Grazie.
Consigliere Cogno
Signor Presidente, il mio intervento sarà un intervento breve e riguarda
quello che è l’inquinamento ambientale, ma non soltanto questo che è
sembra una parola, dico semplicemente che la strada del Sempione è
diventata una strada cancerogena. E durante il giorno, a Rho, è
attraversata da due fiumi di macchine in senso opposto dalla mattina alla
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sera. Questo, sicuramente, non favorisce il miglioramento di quelle che
sono le produzioni di sostanze di scarico tossiche e cancerogene che
coinvolgono, continuamente, quotidianamente, la nostra città e i cittadini
che vi vivono. Questo è dovuto a una viabilità che è praticamente
inesistente, la confusione di una abilità con la circolazione all’interno di
una città, di una cittadina, di macchine inquinanti in una quantità, in una
percentuale catastrofica. Preso atto di tutto questo documento che io non
è che conosca benissimo, vorrei appunto vedere tutta l’interpretazione di
questo documento sulla base di questa viabilità cancerogena che esiste
nella città di Rho. Grazie Presidente.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Cogno.
– Sospensione lavori ore 00.13 –
– Ripresa lavori ore 00.51 –
Presidente Kirn
Sono stati presentati due ordini del giorno. Do lettura in ordine di
presentazione. Il primo ordine del giorno.
Il Consiglio Comunale di Rho, nella seduta del 12 luglio 2007,
considerato il punto numero 7 all’ordine del giorno “Presa atto del
documento elaborato dagli Architetti Maria Cristina Treu, Marco Engel per
la redazione del piano del governo del territorio (PGT),
approva i contenuti del suddetto documento e auspica che il futuro piano
di governo del territorio del Comune di Rho, strumento fondamentale per
pianificare il futuro della città, nel quadro del piano d’area rhodense in
fase di elaborazione, tenga adeguatamente contro – tra l’altro – dei
seguenti temi:
1) Difesa e valorizzazione dell’ambiente, anche attraverso la
preservazione della aree libere, lo sviluppo coerente del sistema
del verde e dei parchi, la tutela delle acque;
2) Risposta al problema della casa, anche attraverso la
realizzazione degli interventi avviati;
3) Sviluppo sostenibile dell’edificato attraverso la riqualificazione
delle aree dismesse, privilegiando la pianificazione da PGT
rispetto a quella attraverso i Piani Integrati d’Intervento;
4) Individuazione di funzioni e destinazioni a sostegno delle attività
produttive e comunque delle attività in grado di creare
occupazione, comprese le attività ricettive;
5) Individuazione di funzioni culturali, ludico – ricreative e sportive
anche attraverso la realizzazione di un cinema – teatro e di un
palazzetto degli eventi, ad uso dei cittadini rhodensi;
6) Sviluppo della città coerente con le opportunità date dalla nuova
Fiera e dall’area Alfa Romeo e dall’Expo 2015, anche attraverso
la realizzazione di funzioni in grado di mantenersi valide nel
tempo nell’interesse e per il bene della comunità cittadina.
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Il Consiglio comunale, inoltre, auspica
- che la creazione e la redazione del PGT da parte
dell’Amministrazione comunale avvenga attraverso un reale
processo partecipativo che coinvolga non solo gli organismi
consiliari ma anche l’intera cittadinanza;
- che il PGT tanga attentamente conto del significativo sviluppo
infrastrutturale in corso sul territorio rhodense, prevedendo
adeguati interventi di completamento, di mitigazione e di
compensazione attraverso la concertazione e il contributo anche
degli enti sovra comunali quali la Provincia, la Regione e lo Stato.
Rho, 12 luglio 2007. Firmato Carlo Boghetti (Ulivo), Maggio Domenico
(Rifondazione Comunista), Guglielmo (Italia dei Valori).
(cambio cassetta n. 2: lato b)
Presidente Kirn
Do lettura del secondo ordine del giorno.
Il Consiglio comunale riunitosi in data 12/07/07, considerata la
necessità urgente dell’elaborazione del PGT.
Visti i problemi legati alla sostenibilità ambientale, alla mobilità e allo
sviluppo urbanistico troppo intensivo nel nostro territorio. Considerato
che il documento di piano è lo strumento che individua le linee
politiche sulla base delle quali dovrà essere redatto il PGT.
Considerato, inoltre, che per l’elaborazione del PGT necessitano
approfonditi esami e studi condivisi con la più ampia collaborazione di
tutte le forze politiche e socio–economiche presenti sul territorio.
Il Consiglio Comunale si impegna attraverso l’utilizzo degli strumenti
istituzionali di sua pertinenza, quale la Commissione Ambiente e
Territorio, ad intraprendere un processo di tipo consultivo e propositivo
del documento strategico in oggetto.
Firmato tutti i componenti di Forza Italia. Re, dell’UDC. Arigoni della
Democrazia Cristiana.
Consigliere Mileti
Posso, Presidente?
Presidente Kirn
Prego, Consigliere Mileti.
(intervento fuori microfono del Consigliere Cavicchioli)
Consigliere Mileti
Sugli ordini del giorno.
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Presidente Kirn
Discutiamo tutti e due gli ordini del giorno congiuntamente.
(intervento fuori microfono del consigliere Cavicchioli)
Presidente Kirn
Ok, va bene.
Consigliere Mileti
Facciamo la discussione e poi passiamo …
Presidente Kirn
Discussione su entrambi gli ordini del giorno e poi passiamo alla
dichiarazione di voto prima sull’uno e poi sull’altro. Prego. Non c’è
nessuno iscritto a parlare.
Consigliere Mileti
Allora, se non c’è la discussione, andiamo direttamente alla dichiarazione
di voto.
Presidente Kirn
Aspetta! Distintamente sul primo.
Consigliere Mileti
Sull’ordine del giorno presentato dalla Minoranza. Noi naturalmente
abbiamo presentato un ordine del giorno distinto. Come avrete notato
molti elementi sono in comune, cioè, nel senso che vi è una sorta di
preoccupazione per alcuni problemi, il richiamo al problema ambientale, il
problema al territorio altamente urbanizzato. Cambia però nella sostanza
dove? Lì voi chiedete di approvare un documento strategico. Noi non
desideriamo fare questo questa sera. Bèh, approvate il documento
strategico presentato, lo dite chiaramente nell’ordine del giorno. Quindi,
noi sul vostro ordine del giorno voteremo contro. E voteremo a favore
sull’ordine del giorno presentato dalla Maggioranza che richiama molti
degli aspetti che voi avete molto bene sottolineato, all’interno del vostro
ordine del giorno. Grazie.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Mileti. La parola al Consigliere Marchio.
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Consigliere Marchio
Si, io per motivi di coerenza e credo che l’intervento che ho fatto, le
proposte contenute, mi inducano a astenermi sia sull’ordine del giorno
della Minoranza, che sull’ordine del giorno della Maggioranza. Grazie.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Marchio. La parola al Consigliere Cavicchioli.
Consigliere Cavicchioli
Si, io esprimo una dichiarazione di voto relativamente a quello presentato
dalla Maggioranza, riservandoci invece poi una successiva dichiarazione
di voto su quello presentato dalla Minoranza. Devo dire che, al di là,
ovviamente, di un ordine del giorno che è stato steso in questa mezz’ora,
noi siamo stati chiamati questa sera ad una discussione su un punto che
era la presa d’atto di un documento e si citava, indicazioni alla Giunta per
il prosieguo. Di questa indicazione alla Giunta non ne abbiamo avuto
conto. Visto che fino a mezz’ora fa non esisteva un ordine del giorno in tal
senso e credo che analizzando l’ordine del giorno presentato, non si
esprimano i contenuti del documento. Si esprima una generica
considerazione sulla, diciamo, intensiva sostenibilità, su un problema di
sostenibilità ambientale e mobilità e lo sviluppo urbanistico, una generica
affermazione. Ma non vi sono punti salienti rispetto ai quali questo
Consiglio Comunale darà incarico alla Giunta per la redazione del
documento strategico, del documento di piano. Credo che questo sia un
fatto di difficoltà della Maggioranza perché siete voi che ci avete chiamato
a discutere di un documento. Siete voi che ci avete detto che questa sera
discutevamo delle indicazioni per il prosieguo. A mezz’ora fa queste
indicazioni non esistevano. E ora, compare un ordine del giorno che di
queste indicazioni non menziona nulla. Credo che questo sia un problema
serio perché voi vi siete presentati a questa città con un programma
anche sul tema dell’urbanistica. Ho un ricordo. Ed era questa, credo, anzi,
sono convinta, l’occasione per esplicitarli, per sottoporli al voto del
Consiglio Comunale e per affermare l’esistenza di una Maggioranza. Ma
così non è. No! Così non è perché qui non ci sono i punti forti per l’invio e
per l’avvio del documento. Avete risolto in modo abbastanza veloce.
Credo mettendo in evidenza un problema importante, per quello che ci
riguarda. Una presa d’atto di un documento che è stato apprezzato anche
dall’Assessore. Ricordo questa sua affermazione. Ma su come volete
proseguire e avviare un percorso su temi importanti, strategici
dell’urbanistica, questa sera non avete detto nulla alla città.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Cavicchioli. La parola al Consigliere Maggio. La prego
di parlare al microfono sennò non si capisce.
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Consigliere Maggio
Lasci parlare anche gli altri, ormai è dall’altra parte della barricata. Ma
niente io esprimo quello già detto dal capogruppo Cavicchioli. Poi, c’è
stato un fatto politico notevole un quarto d’ora fa. È stato chiesto
espressamente se c’era un ordine del giorno da parte della Maggioranza.
È stato chiesto espressamente, da parte nostra, se c’era un ordine del
giorno da parte della Maggioranza. La risposta è stata no. Poi, viene fatto
un ordine del giorno, a questo punto viene smentito anche l’Assessore
che aveva letto e non aveva previsto nessun ordine del giorno in serata.
Quindi, qualcosa di strano succede. E quindi ne prendiamo atto. Perché
l’ordine del giorno smentisce anche le parole che aveva detto l’Assessore
prima, che noi avevamo apprezzato, anche. Quindi, noi prendiamo atto di
quello che succede in Aula perché poi in un quarto d’ora si redige un
documento che praticamente non dice nulla, e diventa complicato. Però,
voglio dire, c’è tempo, il cammino, la macchina e tutto il resto. Quindi,
siamo alla prima puntata, anzi la seconda, vedremo, però notiamo questo
atto qui perché a domanda, si risponde, ma se poi ad un ordine del giorno
si smentisce anche il proprio Assessore, diventa complicato. Qualcosa
succede e qualcosa è successo. Quindi, per quanto mi riguarda, noi
voteremo contro l’ordine del giorno della Maggioranza, e voteremo
l’ordine del giorno presentato dall’Opposizione.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Maggio. La parola al Consigliere Borghetti.
Consigliere Borghetti
Ma troviamo, come già detto, troviamo incredibile che l’ordine del giorno
di dodici righe, letteralmente, della Maggioranza non risponda a quello
che è stato messo all’ordine del giorno del Consiglio Comunale. Cioè,
indicazione alla Giunta. Ancora più incredibile se si pensa che per cinque
anni abbiamo sentito il ritornello dell’allora Opposizione, che questa città
aveva bisogno dello sviluppo, che tenesse conto della Fiera, dell’Expo,
eccetera, eccetera, qui non solo non si trova traccia rispetto ai classici
temi dello sviluppo urbanistico, sulle aree agricole, sulle zone industriali,
sul terziario, sulla residenza, eccetera, ma neanche la famigerata Fiera è
citata. Insomma, se non un accenno alla partecipazione, non troviamo
nulla nell’ordine del giorno. Noi abbiamo interpretato invece il nostro
dovere di Consiglieri Comunali in senso costruttivo e propositivo con un
elenco di temi che sono stati anche adesso riletti dal Presidente e
contenuti nell’ordine del giorno e illustrati nel mio intervento di prima, che,
a nostro parere, era persino limitato rispetto a quello che avremmo voluto
fare, data l’importanza del tema. E che però, certamente, riteniamo dica
qualcosa. È inutile solo dire ci sono problemi legati alla mobilità o
all’ambiente. Bisogna anche dire se sono indicazioni alla Giunta almeno
un’intenzione, un indirizzo che si vuole dare per affrontare questa cosa,
per fare il proprio mestiere di Consigliere Comunale quello per cui siamo
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stati eletti e votati dai cittadini, come chiesto nell’ordine del giorno. Quindi,
è chiaro che io invito al voto del nostro ordine del giorno l’intero Consiglio
Comunale proprio perché credo interpreti quello che era stato chiesto,
quello che era dovere di ciascuno di noi esprimersi nel merito delle
questioni.
Presidente Kirn
Grazie Consigliere Borghetti. La parola al Sindaco.
Sindaco
Grazie. Giusto anch’io per dichiarazione del mio voto. Ma io capisco un
po’ le schermaglie, mi fanno ritornare giovane. Mancavo in quest’Aula, da
questa parte, da ventidue anni e quindi mi riporta molto indietro negli anni
questa situazione. Ma, al di là delle schermaglie, io non vedevo un grande
bisogno di chiudere questa discussione con un ordine del giorno. Il gesto
che abbiamo voluto fare è stato un gesto, uno di continuità istituzionale,
dire è stato commissionato un lavoro, che ha degli aspetti di pregio,
anche degli altri limiti, ci sembra giusto portarlo in Consiglio Comunale
perché il Consiglio Comunale lo raccolga, lo valuti, e lo usi come
strumento per fare quello che la legge ci chiede di fare, cioè di mettere a
disposizione della città un Piano di Governo del Territorio. La
valorizzazione del Consiglio Comunale consiste nel non portare decisioni
preconfezionate da, sostanzialmente, approvare e ratificare, ma ad aprire
un dibattito. Oggi abbiamo incominciato in modo proprio iniziale. Se posso
dirvi, mi è dispiaciuta la disattenzione con la quale è stata seguita la
relazione iniziale. Può darsi che tutti avessero già letto il documento e
quindi il riassunto è sembrato un po’ inutile. Io penso che i riassunti
servano sempre a richiamare delle cose che magari sono state lette un
po’ frettolosamente. Sinceramente, non serve che in questo momento noi
definiamo un grande documento che dica tutte le cose che si devono fare.
Il dibattito ha messo in evidenza una chiara concordanza su alcune
questioni importanti e su questi, io direi, seguiremo sicuramente tutti
insieme questa direzione. Soprattutto, ne richiamo una sola, il fatto che
questo sia un documento partecipato. Dobbiamo fare lo sforzo tutti. Già
l’Amministrazione precedente aveva incominciato. A noi ha dato un po’
fastidio perché eravamo in campagna elettorale, ma a parte questo, si è
cominciato a coinvolgere il più possibile la città su questi temi. L’ordine
del giorno presentato da Borghetti, e qui se si deve fare un ordine del
giorno, io sinceramente lo posso condividere per la stragrande
maggioranza tranne su una riga, approva i contenuti del suddetto
documento. Io non mi sento di approvare il documento, anche perché,
essendo un documento di inquadramento, fa delle affermazioni, qui e là,
opinabili. Allora, vi faccio alcuni esempi, dei no che mi sono scritto. La
città storica e la città nuova che ha citato Colombo. Non c’è nella mia
immagine due città che si contrappongono o comunque in dialettica. La
città è una sola. In nessun modo il polo fieristico è una città, ma un altro
punto importante, i processi di trasformazione urbana dovranno essere
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accompagnati da iniziative culturali mirate ai diversi target e attuate con
molteplici modalità di partecipazione e coinvolgimento, al fine di
sviluppare l’interesse ed ottenere l’adesione nei confronti dei processi di
attuazione attivati, progettati e proposti. No! la mia concezione è
l’opposto. Non è il tecnico che immagina il processo e poi la
comunicazione spinge la gente ad aderirvi. Ascoltiamo le persone e poi
dopo incarichiamo i tecnici di dare attuazione alla volontà delle persone.
Può darsi che sia siano espressi male, ma qui evidentemente c’è una
concezione del rapporto tra la sorgente dell’indicazione e il tecnico che la
esegue esattamente ribaltato. Un altro punto importante e mi piace che
nella sua relazione Borghetti l’abbia indicato, che il Comune, il Consiglio
Comunale, è estremamente autonomo nella gestione del governo del
territorio, ricevendo solo alcuni dati di indicazione. Ma qui si dice
“pianificazione territoriale locale nel quale la Provincia si propone come il
soggetto istituzionale di riferimento per la governance dei sistemi locali”.
Io non riconosco alla Provincia questo ruolo. Riconosco alla Provincia un
ruolo di coordinamento per alcuni aspetti, per esempio, le aree agricole.
Ma rivendichiamo completamente l’autonomia che la legge ci riconosce,
anche fuori dallo schema di PGT, che la Provincia sta cercando di imporci
e che non ci va bene. Allora, per dire, io concordo che l’ordine del giorno
presentato dal Centro – Sinistra sia più ampio. Sinceramente, non vedo la
necessità di chiudere questa discussione con un ordine del giorno. Motivo
il mio voto contrario alla mozione della Sinistra per quelle due righe.
Dentro questo documento trovo parecchi contenuti che mi soddisfano.
Penso che sia un buon documento per documentare la fotografia, per
cominciare a discutere sui dati di fatto. Le due righe secche, approva i
contenuti del suddetto documento, mi vanno troppo strette.
Presidente Kirn
Grazie Sindaco. La parola al Consigliere Ivani.
Consigliere Ivani
Io volevo dire solo due cose in merito a questa discussione di questa
sera. Volevo rispondere a Maggio e dirgli che noi in modo assoluto non
abbiamo smentito il nostro Assessore. L’Assessore stasera ha elaborato
solo una presa d’atto, elaborato dall’architetto Treu ed Engel. Cosa che
non condividiamo nel modo più assoluto. Poi, per quanto concerne
l’ordine del giorno presentato dalla Maggioranza, basta leggere solo
questo breve passaggio per capire un po’ tutto. “Considerando inoltre che
per l’elaborazione del PGT necessitano approfonditi esami e studi
condivisi con la più ampia collaborazione di tutte le forze politiche e
socio–economiche presenti sul territorio”. Al di là che non era importante
presentare veramente questo ordine del giorno, ma oggi è cambiata tutta
la struttura, diciamo, la viabilità e l’assetto di Rho. Basta vedere via
Vittorio Veneto. Via Vittorio Veneto. Ormai, è una via quasi che non si può
passare, che c’è un inquinamento che ammazza chissà che cosa. Un
imbuto dove non si può transitare. Era una delle strade più tranquille di
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Rho. Oggi, con queste rotonde, basta vedere solo la rotonda di San
Martino, che è qualcosa di pericoloso, proprio di obsoleto, la rotonda che
va proprio sulla via San Martino che si va su a San Martino. È una strada
larga, poi si restringe. Per quanto sia anche una macchina piccola sbatte
sul marciapiede e si sventolano gomme, si ammazza la gente.
Figuriamoci solo un pazzo scatenato poteva mettere qualcosa di
incredibile. Io spero che il nostro Assessore prenda provvedimenti al più
presto a cambiare quella cosa proprio fatiscente e non solo quella. Poi,
non lo so, ci sono proprio tutte queste rotonde, io sono uno … sono a
favore delle rotonde, però le rotonde vanno messe dove servono e
quando servono. Al di là del costo, dico, adesso io non voglio chiedere il
costo di questa elaborazione di Treu e dell’Engel, mi sa che le cifre sono
molto alte. Però, ormai, il piano di Treu ovviamente, secondo me, è un
piano superato dove ci vuole una oculatezza da persone veramente
competenti per cercare di snellire sia il traffico che l’inquinamento della
nostra città. Io spero di avere il contributo dell’Opposizione dove ci sono
ovviamente veramente persone competenti, persone che hanno fatto
l’Assessore e che lo stanno facendo ancora, e di conseguenza sono
sicuro che ci possono dare una mano nel merito. Grazie.
Presidente Kirn
Grazie Ivani. La parola al Consigliere Cogno.
Consigliere Cogno
Per rispondere al Consigliere Cavicchioli, vorrei dire due cose. Che
proprio la capacità di questa Maggioranza di decidere unitamente anche
in breve tempo. Forse non vi rendete conto di quella che è la possibilità di
questa Maggioranza, a una decisione immediata, perché siamo uniti.
Siamo uniti negli intenti. In ogni caso, quella che è la nostra proposta, cui
noi certamente voteremo, è quella di approfondire il problema, cioè, di
rimandarlo bene o male, ma di approfondirlo. Ho finito. Ho finito.
Presidente Kirn
Grazie a Cogno. Non c’è più nessuno iscritto a parlare. Poniamo in
votazione. Allora, prima poniamo in votazione l’ordine del giorno
presentato dal Centro–Sinistra. Non lo rileggo. Poniamo in votazione.
Confermare la presenza. Scusate! Si, vuol dire approvare l’ordine del
giorno. Confermare la presenza. Votiamo.
CONSIGLIERI PRESENTI
CONSIGLIERI ASSENTI
CONSIGLIERI ASTENUTI
CONSIGLIERI VOTANTI
CONSIGLIERI FAVOREVOLI
29
2
1
28
10
48
Favuzzi – Polerà
Marchio
CONSIGLIERI CONTRARI
18
Arigoni – Barattieri
Borghetti L. – Caruso
Cecchetti – Cogno
Colombo – Giudici
Ivani – Kirn – Laino
Mento
–
Mileti
Papasodaro – Re
Rossini – Valneri
Zucchetti
–
–
–
–
–
–
–
–
Presidente Kirn
Poniamo, adesso, in votazione il secondo ordine del giorno, presentato da
Forza Italia, l’UDC e la Democrazia Cristiana per le Autonomie.
Confermare la presenza. Votiamo.
CONSIGLIERI PRESENTI
CONSIGLIERI ASSENTI
CONSIGLIERI ASTENUTI
CONSIGLIERI VOTANTI
CONSIGLIERI FAVOREVOLI
29
2
1
28
18
CONSIGLIERI CONTRARI
10
Favuzzi – Polerà
Marchio
Addisi – Borghetti C. –
Cavicchioli – Guglielmo
– Maggio – Orlandi –
Peluffo – Romano –
Scarfone – Tagliabue
Presidente Kirn
L’ordine del giorno viene approvato. Punto numero 8.
PUNTO 8
°°°
COMUNICAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE AI SENSI
DELL’ARTICOLO 130, COMMA 2, DEL VIGENTE STATUTO
COMUNALE: DELIBERAZIONI DI G.C. N. 188 DEL 15.05.2007 E N. 193
E 197 DEL 23.05.2007.
Presidente Kirn
Ai sensi dello Statuto, si dà comunicazione che la Giunta Comunale, ai
sensi dell’articolo 130, comma 2, del vigente Statuto comunale, che le
deliberazioni di Giunta comunale numero 188 del 15 maggio 2007
numero 193 e 197 del 23 maggio 2007, sono state depositate in
cartelletta e sono visibili ai Consiglieri Comunali. La seduta è conclusa.
Buona notte.
– ore 00.18 –
49