Scoperto a Cervia meccanico completamente

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Scoperto a Cervia meccanico completamente
Scoperto a Cervia meccanico completamente sconosciuto al
fisco: mai dichiarati oltre 400mila euro
Lunedì 12 Ottobre 2015
Aveva un sito e un catalogo online di pezzi di ricambio ed elaborazioni ma nessuna
autorizzazione. Imposta evasa per oltre 100.000 euro e Iva dovuta e mai versata per oltre
80.000 euro
Un meccanico di moto e scooter completamente “in nero” è stato scoperto dai finanzieri della Tenenza di Cervia; in 4 anni
non ha dichiarato redditi per circa 400.000 euro (l’imposta evasa stimata è pari a quasi 200.000 euro). Le Fiamme Gialle
hanno individuato l’attività abusiva in una zona periferica del territorio cervese. Le generalità dell'uomo non sono state fornite
dalle forze dell'ordine.
Secondo quanto riportano gli stessi finanzieri in una nota stampa, il meccanico svolgeva la propria attività in un garage situato
presso la propria abitazione privata, senza possedere alcuna autorizzazione.
I sospetti sono nati durante il controllo economico del territorio svolto dalle pattuglie del numero di pubblica utilità “117” ed il
riscontro sulla rete internet delle attività commerciali della provincia per scoprire i cosiddetti “evasori totali”. I veicoli in sosta
nei pressi dell’officina e la presenza di un vero e proprio catalogo on-line con tanto di costi dei pezzi di ricambio e foto
delle elaborazioni prodotte dal meccanico hanno confermato l’ipotesi di non trovarsi di fronte ad un appassionato di motori ma
ad un vero e proprio artigiano specializzato.
Così, dopo appostamenti e sopralluoghi volti a riscontrare l’effettivo svolgimento dell’attività abusiva, è scattato l’intervento
sottoponendo il meccanico ad una verifica fiscale, accertando la mancanza delle prescritte autorizzazioni per esercitare
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l’attività.
L’officina, condotta abusivamente ed in evasione d’imposta, era totalmente sconosciuta al fisco in quanto il responsabile non
aveva mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi, né era stata fatta alcuna comunicazione di inizio attività. Grazie anche
alle indagini bancarie, i finanzieri sono riusciti a determinare entrate e uscite dell’attività svolta “in nero”. La ricostruzione delle
vendite di parti di ricambio ed altri accessori modificati (peraltro sembra molto apprezzati dagli appassionati delle corse) ha
permesso di appurare introiti non dichiarati per quasi 400.000 euro di imponibile, un’imposta evasa per oltre 100.000
euro ed Iva dovuta e mai versata per oltre 80.000 euro.
Le attrezzature e le strumentazioni utilizzate per l'attività “in nero” sono state sequestrate e l’esercizio abusivo dell’attività
meccanica è stata segnalata anche alla Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato di Ravenna per le
contestazioni amministrative di competenza.
"Oltre a tutelare l’Erario, commenta la GdF, la lotta all’evasione e all’economia sommersa ha come scopo quello di garantire
l’esatto funzionamento delle regole del mercato, a tutela degli imprenditori onesti ed evitare che ai cittadini vengano prestati
servizi non efficienti e non garantiti dalle norme sulla sicurezza".
Cronaca
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