BRUGNARO CAROLE_TESI DI VALUTAZIONE_CLASSE ABIL_ 45

Transcript

BRUGNARO CAROLE_TESI DI VALUTAZIONE_CLASSE ABIL_ 45
S.S.I.S.
Scuola di Specializzazione Interateneo
per la Formazione degli Insegnanti
di Scuola Secondaria
Anno Accademico 2008-2009
ELABORATO FINALE
DI TESI DI SPECIALIZZAZIONE
“EVALUACIÓN COMPARTIDA”
Relatore: Prof. Graziano Serragiotto
Correlatrice per la parte in lingua: Prof.ssa Sainz Eugenia
SVT: Prof.ssa Ornella Fortuna
Specializzanda: Brugnaro Carole
Classe di abilitazione: A445 (Lingua spagnola)
.
Matricola R11103
INDICE / ÍNDICE
INTRODUZIONE / INTRODUCCIÓN
p. 3
PROGETTAZIONE DELLA PROVA DI VALUTAZIONE /
PLANIFICACIÓN DE LA PRUEBA DE EVALUACIÓN
p. 10
PROVA DI VALUTAZIONE CON CHIAVI DI CORREZIONE
E SCHEDA DI ANALISI DEGLI ESERCIZI E DELLE ATTIVITA’ /
PRUEBA DE EVALUACIÓN CON CLAVE DE CORRECCIONES
Y FICHA DE ANÁLISIS DE LOS EJERCICIOS Y ACTIVIDADES
p. 17
CONCLUSIONI / CONCLUSIONES
p. 30
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA /
BIBLIOGRAFÍA Y SITOGRAFÍA
p. 31
ALLEGATO:
COPIA DELLE UNITÀ DI RIFERIMENTO DEL MANUALE
2
INTRODUZIONE
La presente tesi di specializzazione si sviluppa attorno alla progettazione di una prova di
verifica relativa a tre unità di un manuale1 di lingua spagnola in uso nella Scuola Secondaria di Primo
Grado. Si è scelto di realizzare la verifica su un gruppo di tre unità brevi e consecutive (anziché su una
sola) in quanto queste sono tutte strettamente collegate tra loro, poiché trattano il tema del passato in
diversi ambiti: la redazione di una biografia, la descrizione di cose ed avvenimenti nel passato, la
narrazione di una storia e l’uso dei vari tempi verbali del passato. Si è deciso pertanto di progettare una
verifica che possa esaminare il tema a tutto tondo, dopo che nelle unità sono state acquisite un certo
numero di funzioni e conoscenze linguistiche in relazione tra loro, in quanto frazionare il tutto in più
parti sarebbe, in questo caso, risultato dispersivo e soprattutto più difficoltoso per gli alunni, dato il
grado di interconnessione degli argomenti.
Tale riflessione e soprattutto la scelta di approfondire il tema della valutazione in questo lavoro
monografico è frutto di una serie di esperienze e considerazioni maturate durante il percorso formativo
del biennio SSIS. I corsi specifici sulla valutazione svolti durante l’ultimo anno e i momenti di
tirocinio indiretto e soprattutto diretto hanno evidenziato quanto complessa e laboriosa sia la
realizzazione di una prova di verifica che tenda a raggiungere il massimo grado di obiettività,
ricercando le caratteristiche fondamentali di trasparenza e condivisione2 nell’attribuzione di pesi e
punteggi e nello stabilire adeguati criteri per la correzione.
Durante il percorso di tirocinio diretto si è avuta l’opportunità di affiancare una docente di
grande esperienza, dalla quale anche in tema di valutazione si è appreso molto: in particolare
interessante è stato poter osservare le griglie di valutazione redatte dalla medesima per la correzione
non solo delle verifiche, ma anche degli elaborati svolti durante l’anno per casa come esercitazioni, il
tutto in un’ottica di totale e continua condivisione e trasparenza dei criteri con gli alunni. Oltre
all’osservazione, è stato possibile realizzare anche un intervento diretto in classe di preparazione,
somministrazione e correzione di una verifica, così da poter attuare nella pratica didattica i frutti degli
insegnamenti teorici dei corsi sulla valutazione.
Accanto a queste riflessioni e momenti di maturazione professionale si aggiunge un’altra
consapevolezza: la valutazione non è solamente uno strumento di controllo, ma è anche è un
1
Il manuale di riferimento è: “Encuentros” vol.2, Curso de español para adolescentes dirigido por M.R. Uribe Mallarino,
Minerva Italica, Milano, 2005
2
Spesso anche se si ama molto insegnare, ci si ritrova ad essere in difficoltà nei momenti in cui si rende necessaria una
valutazione, perché è molto difficile trovare la giusta modalità. Si ricerca sempre la massima obiettività, ma nella
valutazione la soggettività è sempre presente in qualche modo. Questo può rappresentare una ricchezza se non arriva a
portare a errori di valutazione e si può comunque superare il rischio grazie alla condivisione dei criteri e grazie all’utilizzo
di diverse tipologie di tecniche e strumenti valutativi (varietà). Per raggiungere una adeguata condivisione si deve partire
dalla trasparenza, ossia dalla esplicitazione del proprio approccio valutativo, proseguendo poi con la capacità di negoziare i
criteri tanto con i colleghi, quanto con gli studenti stessi.
3
importante strumento didattico e formativo. Valutare significa attribuire un valore a qualcosa, ma non
si tratta di un’attribuzione fine a se stessa, bensì in funzione di uno scopo; e lo scopo, la funzione della
valutazione è quella appunto di controllare e in ugual misura anche di migliorare l’acquisizione di
conoscenze, competenze, abilità e capacità in un processo che è al tempo stesso quindi esterno ed
interno.
La valutazione3 è una sorta di ampio percorso di interpretazione di dati che vengono forniti
dalle verifiche. Con la verifica si raccolgono quindi gli elementi che tendono ad accertare se ciò che è
stato progettato, in termini di obiettivi, di traguardi e di risultati attesi, è stato effettivamente raggiunto.
Risulta pertanto fondamentale prima di presentare la prova di verifica oggetto del presente lavoro,
introdurre una descrizione del manuale e delle unità di riferimento, al fine di esplicitare i mezzi e gli
obiettivi che hanno dato origine alla stessa.
Analisi del manuale e delle unità di riferimento per la progettazione della prova di verifica:
Le tre unità sulle quali si è deciso di redigere la prova di verifica oggetto dell’elaborato sono
tratte dal manuale per la Scuola Secondaria di Primo grado “Encuentros” vol.2: Lecciones 7 (Una vida
aventurera), 8 (Cuando era pequeña…), 9 (Había una vez…).
L’opera intera in tre volumi persegue il raggiungimento degli obiettivi specifici di
apprendimento per la seconda lingua comunitaria descritti nelle Indicazioni nazionali per i Piani di
studio personalizzati nella Scuola Secondaria di 1° grado e, oltre a uniformarsi alla normativa
nazionale, fa riferimento anche alle indicazioni provenienti dagli organismi europei ed ai documenti di
grande rilevanza quali il Marco Común de Referencia Europeo e il Portfolio Europeo de las Lenguas.
L’impronta metodologica del manuale considera la lingua non come uno studio fine a se
stesso, ma come uno strumento di acquisizione di competenze linguistiche e di approfondimento
culturale, nonché di conoscenza di sé e di osservazione attiva e autovalutazione (pianificazione,
gestione e valutazione) del proprio apprendimento. Accanto alle classiche attività di produzione orale e
scritta, vengono considerate e proposte anche delle attività definite dagli autori di “interazione
sociale”, in quanto le funzioni comunicative della lingua non vengono introdotte in modo fine a se
stesso, bensì inserite in attività di interazione e contestualizzate in ambito sociale.
3
In ambito didattico si tende generalmente a dividere la valutazione in tre tipologie: la valutazione diagnostica o iniziale è
quella che si compie generalmente all’inizio di un processo formativo e che può mirare ad accertare se vi sono le capacità e
conoscenze necessarie per intraprendere un certo percorso formativo; la valutazione formativa o in itinere è quella che
accompagna costantemente il processo formativo nel suo svolgersi e mira a cogliere i progressi o le difficoltà del processo,
permettendo quindi eventuali azioni compensative o correttive; la valutazione sommativa o finale è quella che si conduce al
termine di un processo formativo e permette di formulare dei giudizi complessivi sugli apprendimenti, ma anche sugli
insegnamenti, quindi sulle scelte didattiche compiute.
4
In sintesi, da un’analisi personale si potrebbe definire il manuale come improntato sul metodo
comunicativo, con la presenza anche di attività nozio-funzionali.
Nel corso viene posta costante attenzione allo sviluppo del “sapere”, del “saper fare” ed
accanto a questa viene sviluppata la riflessione in chiave culturale dello spagnolo, quindi sul “saper
essere”. Un altro punto di forza del manuale è costituito dal fatto che valorizza le conoscenze pregresse
degli alunni invitandoli all’inizio di ogni Ámbito a riattivare conoscenze e abilità già acquisite.
Il manuale consta di 3 volumi e comprende 6 Ámbitos complessivi, 2 per ogni volume, a loro
volta divisi in Lecciones. Il volume 2, da cui sono tratte le unità di apprendimento consta di 12
Lecciones che compongono appunto 2 Ámbitos: il primo Ámbito si intitola “¡A salir!” ed è costituito
dalle prime 6 unità; il secondo Ámbito si intitola “El pasado y el presente” ed è costituito dalle altre 6
unità. Ogni Lección si avvia generalmente con un dialogo seguito da una comprensione del testo e poi
comprende diverse sezioni al suo interno: la sezione “Así decimos”, dedicata specialmente
all’interazione orale, presenta le varie funzioni comunicative; la sezione “Palabras y más palabras”
introduce il lessico nuovo; la sezione “Asì entiendes la gramática” presenta le strutture grammaticali;
infine la sezione “Así se lee y así se escribe” porta a riflettere su questioni fonetiche della lingua. Ogni
3 Lecciones è presente un inserto di cultura “Costumbres”, costituito generalmente da una lettura, e
una scheda di autovalutazione “Autoevaluación” riassuntiva delle tre unità. Al termine dei due ambiti
invece è presente un inserto chiamato “Proyecto” in cui si chiede agli studenti di realizzare qualcosa di
concreto guidati passo a passo. Nello stesso volume è presente una sezione finale comprendente
ulteriori esercizi di pratica e rinforzo per ogni unità.
Correda i tre volumi per lo studente anche un “Libro del profesor” che descrive il manuale, i suoi
fini e obiettivi e presenta delle proposte di verifica. Le prove di verifica proposte nel manuale sono di
due tipologie: “Verifiche formative” ogni due/tre lezioni e “Verifiche sommative” al termine di ogni
ambito. Per quanto riguarda le Lezioni 7 - 8 - 9, i loro contenuti sono esaminati in una verifica
formativa tramite i seguenti esercizi: due esercizi tipo cloze sui tempi verbali, una produzione scritta di
descrizione di un episodio di vita al passato, un esercizio di correzione di errori grammaticali ed infine
un esercizio di lessico.
Il testo è destinato agli alunni di una classe seconda della Scuola Secondaria di Primo Grado,
con un livello di lingua tra l’A1 e l’A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento.
Si ipotizza di indirizzare la prova ad una classe composta da 24 alunni: 13 femmine e 11
maschi, in cui non sono presenti alunni certificati. La classe si presenta piuttosto vivace, ma nella
media l’impegno risulta costante e i risultati sono nel complesso soddisfacenti.
5
Le tre lezioni o unità di riferimento per la prova di verifica realizzata si inseriscono
nell’Ámbito 4 del manuale, intitolato “Il passato e il presente” e perseguono i seguenti obiettivi:
obiettivi di conoscenza (sapere):
- conoscere il lessico relativo ai giochi, ai racconti per bambini, ai momenti/fasi della vita
- conoscere la forma e l’uso del pretérito imperfecto per descrivere azioni e cose del passato,
anche in facendo un confronto con il presente
- conoscere la forma del pretérito indefinido per narrare azioni e avvenimenti specifici nel passato
- conoscere i marcatori temporali che accompagnano i tempi del passato
obiettivi di abilità (saper fare):
- saper parlare della propria o altrui vita passata (biografia)
- saper parlare di azioni abituali o specifiche nel passato
- saper confrontare azioni abituali del presente con quelle del passato
- saper organizzare la narrazione di una storia
La verifica:
La prova di verifica è composta da nove esercizi raggruppati in sei parti, ciascuna delle quali
mira a verificare l’acquisizione delle conoscenze e competenze sviluppate durante il percorso didattico
delle unità di riferimento.
Gli obiettivi della verifica e del processo di progettazione della verifica sono i seguenti:
- verificare le conoscenze e le funzioni linguistiche apprese durante l’unità (cioè verificare se gli
obiettivi perseguiti nelle unità di riferimento sono stati raggiunti e in che misura)
- verificare lo sviluppo delle 4 abilità: comprensione scritta e orale, produzione scritta e interazione
orale (nel processo di apprendimento di una lingua straniera è importante il progredire di tutte e 4 le
abilità e non il fossilizzarsi nello sviluppo di una o due in particolare, soprattutto in un livello iniziale
di studio della lingua. Diverso potrebbe essere il discorso nel caso in cui si trattasse di apprendimento
di una lingua per fini specifici, per cui si potrebbe rendere necessario dare priorità allo sviluppo di
una abilità in particolare)
- verificare le 4 abilità in modo indipendente una dall’altra proponendo esercizi che si concentrino
cadauno su un’unica abilità (ciascuna abilità può progredire in modo indipendente una dall’altra e
non sempre lo stesso alunno raggiunge i medesimi livelli in tutte le abilità, pertanto è essenziale
stabilire delle prove indipendenti che permettano di valutare i progressi sulle singole abilità)
- proporre attività di verifica autentiche, contestualizzate, variate nella tipologia e vicine al vissuto
degli studenti (si ritiene che i materiali, i temi e le tecniche usate debbano il più possibile mettersi in
6
relazione con l’alunno, proponendo quindi argomenti vicini a loro, testi che potrebbero incontrare nel
loro rapporto con la lingua, attività che stimolino atti comunicativi realistici)
Una condizione importante di cui si è tenuto conto in fase di progettazione è che la prova di
verifica contenesse tipologie di esercizi ed attività presenti nelle unità di riferimento oppure (come ad
esempio nell’attività sullo sviluppo dell’interazione orale) presenti nelle unità precedenti del medesimo
volume, affinché gli studenti possano concentrarsi nella verifica degli obiettivi dei singoli esercizi e
non nella comprensione di nuove tipologie di attività.
Come già accennato in precedenza, la prova intende verificare un percorso di una certa
consistenza, costituito da tre unità, pertanto risulta piuttosto elaborata e complessa (da un punto di
vista quantitativo4). La durata complessiva della prova è di due ore da 60 minuti ciascuna, quindi si
ritiene più opportuno dividere la prova in due lezioni separate (nella prima le attività dalla 1 alla 5 e
nella seconda le attività dalla 6 alla 9).
La prova sarà somministrata alla classe in fotocopia; essa comprenderà oltre alle consegne ed
agli esercizi, anche tutti gli spazi per poter eseguire le attività richieste. Le consegne verranno spiegate
dal docente al fine di non creare incomprensioni che possano influire sul risultato della prova. Agli
studenti verrà chiesto di portare solo penne, matite e colori (per l’esecuzione del disegno). Si ritiene
opportuno che l’insegnante sottolinei alla classe anche l’importanza dei tempi attribuiti per
l’esecuzione dei singoli esercizi, in quanto questo permette di dedicare a tutte le parti il tempo
adeguato affinché siano svolte con accuratezza.
La verifica nel suo complesso è composta da prove oggettive e soggettive5, pertanto per
arrivare ad una assegnazione finale del punteggio si devono considerare le singole prove e le loro
relative griglie di valutazione.
Le sei parti in cui è stata suddivisa la verifica riprendono la ripartizione delle abilità: di
comprensione orale e scritta, di produzione scritta e di interazione orale; alle quali si aggiungono le
prove relative alla competenza lessicale e grammaticale. Relativamente a queste ultime sono presenti
più esercizi (3 per la grammatica e 2 per il lessico) in quanto ciascun esercizio mira a verificare
distintamente le aree semantiche e gli argomenti grammaticali oggetto di studio nelle unità del
manuale6.
4
Si ritiene opportuno precisare che l’ampiezza della prova non è dettata dalla ricerca di valutare tutto, bensì il criterio
adottato è quello della ricerca di valutare ciò che vale, ciò che veramente è funzionale al miglioramento ed al progresso del
processo di apprendimento degli alunni. Si considera infatti che il controllo totale è antiformativo alla stessa stregua
dell’assenza di controllo, pertanto si è cercato di raggiungere più possibile un certo equilibrio valutativo che possa
garantire al docente un processo di insegnamento efficace e agli alunni un processo di apprendimento equilibrato e
autonomo.
5
Le prove oggettive non danno spazio alla produzione ed alla creatività, pertanto si è ritenuto opportuno inserire anche
prove soggettive di produzione scritta e orale per rendere la prova di verifica più completa.
6
Il numero di esercizi presenti nella prova non è solo relativo ai vari argomenti trattati, ma anche allo spazio che ad essi è
stato dedicato nelle varie unità di riferimento.
7
Nella seguente tabella si riporta una sintesi degli esercizi della prova di valutazione e dei loro
valori massimi singoli ed in percentuale rispetto alla verifica nel complesso:
VALORE
MAX.
ESERCIZIO
VALORE ESERCIZIO IN
RAPPORTO ALLA
PROVA NEL
COMPLESSO
6
11%
8
15%
6
11%
/
10
19%
25
8 x 0,45
10 x 0,45
7 x 0,7
13
25%
/
/
10
19%
N°
ESERCIZIO
ABILITA’
N° ITEM
1
Comprensione
orale
16
2
Comprensione
scritta
14
3
4
Lessico
23
5
Produzione
scritta
/
6
7
8
Grammatica
9
Interazione
orale
VALORE
MAX. PER
SINGOLO
ITEM
6 x 0,5
10 x 0,3
6 x 0,3
4 x 0,65
4 x 0,9
7 x 0,4
16 x 0,2
I vari esercizi tendono a verificare in modo esclusivo o predominante l’abilità o competenza di
riferimento e si rifanno a diverse tecniche e tipologie così da garantire anche una certa varietà.
Per quanto riguarda la verifica delle comprensioni orale e scritta le tecniche utilizzate sono
diverse tra loro: per la comprensione orale si è privilegiato l’uso delle immagini (usando la tecnica
della transcodificazione e la scelta multipla con immagini) in modo da non pregiudicare la
esplicitazione della comprensione a causa di una eventuale difficoltà di comprensione o produzione
scritta di domande; per la comprensione scritta invece si è ricorsi a due tecniche: per la comprensione
globale della successione logico temporale del testo si è usata la tecnica dell’incastro, mentre per la
comprensione analitica si sono poste domande referenziali ed inferenziali di due tipologie, a risposta
multipla7 ed a risposta aperta.
Gli esercizi di lessico mirano solo alla verifica dell’acquisizione del lessico delle unità, pertanto
sono semplici completamenti di griglie: nel primo si deve completare una sorta di schema di parole
crociate a partire dalle definizioni e nel secondo invece si deve riempire una griglia con parole
corrispondenti a determinate categorie.
Questi tre gruppi di esercizi hanno più o meno un valore abbastanza equilibrato tra loro,
rispetto alla percentuale di “peso” sull’intera prova.
Gli esercizi di grammatica invece risultano essere quelli con una percentuale maggiore rispetto
al valore totale della prova e questo perché gli argomenti grammaticali (tempi verbali del passato e
marcatori temporali) vengono trattati in modo approfondito e a questi viene dedicato ampio spazio
nelle unità di riferimento. E’ sembrato quindi opportuno dare lo stesso peso riservato nelle unità anche
7
Poiché nelle domande a scelta multipla semplice di tipo vero-falso c’è il rischio della possibilità del ricorso al “caso” per
dare la risposta e quindi in genere non risultano molto idonee ad una verifica, si è deciso di integrarle con lo spazio anche
per la correzione delle domande false.
8
nella prova di verifica. Gli esercizi sono di due tipologie: due sono cloze (di cui uno con immagini) ed
il terzo invece è una produzioni di frasi a partire da input suggeriti. Questo esercizio richiede agli
alunni di rispondere riferendosi alla propria esperienza personale, mentre gli altri sono parti di
biografie di altre persone.
Gli esercizi che richiedono la verifica delle abilità produttive (produzione scritta ed interazione
orale) hanno un valore importante nel complesso della prova e vengono valutati secondo diversi
parametri (adeguatezza formale, lessicale, ortografica, di pronuncia, comunicativa,…)8.
Nel caso della produzione scritta si richiede la scrittura di una storia prendendo gli elementi da
altri racconti, attività che gli studenti sono perfettamente in grado di sostenere in quanto hanno potuto
leggere diversi racconti nelle unità, hanno ripassato il lessico specifico anche con l’esercizio
precedente sul vocabolario ed inoltre si sono esercitati nel corso delle attività didattiche nella
produzione di brevi storie.
Per quanto riguarda l’oralità si è preferito svolgere un’attività che miri a verificare la capacità
di interazione, anziché di produzione tipo “monologo”. Si è scelta la tecnica del role play, guidato da
precise indicazioni fornite dall’insegnante: si propongono agli studenti diverse situazioni comunicative
e si chiede loro di interagire facendo un confronto tra vita passata e presente. La nota interessante di
questa attività è che spinge gli studenti a interagire immedesimandosi in situazioni verosimili e
pertanto acquista valore di autenticità.
Al termine della prova di verifica si presentano agli studenti due schede finali importanti ai fini
della valutazione:
- la prima è costituita dalla griglia riassuntiva di valutazione della prova, nella quale si ritrovano i
valori dei singoli esercizi che l’insegnante condividerà con gli studenti ed eventualmente
modificherà in base alle negoziazione con gli stessi, così come devono essere condivisi i criteri di
valutazione delle prove libere di produzione orale e scritta;
- la seconda consiste in un breve questionario di auto coscientizzazione del processo di
apprendimento: si chiede agli studenti di valutare a conclusione delle unità e della verifica che cosa
si sentono ora in grado di fare rispetto agli obiettivi premessi, che cosa hanno ritenuto più piacevole
e cosa meno nel percorso didattico e cosa è risultato loro più facile e cosa meno nello sostenere la
prova di verifica.
Tutto questo caratterizza l’intera prova di verifica e viene svolto in un’ottica di progresso ed
incentivo verso la covalutazione ed il rafforzamento della responsabilità, dell’autostima e
dell’autonomia degli alunni.
8
Nelle tabelle con i criteri di valutazione sono stati assegnati valori diversi ai vari criteri giustificandone le ragioni e poi per
ciascun criterio si sono diversificati diversi livelli di espressione raggiunta. Accanto a questi livelli si sono posti anche i
valori in voti partendo da 4 a 10. Si è considerato di partire da 4 perché è criterio condiviso collegialmente in buona parte
delle scuole secondarie di primo grado di non scendere nella votazione al di sotto di tale giudizio.
9
PROGETTAZIONE DELLA PROVA DI VALUTAZIONE
NOMBRE Y APELLIDO __________________________ CLASE _____ FECHA ____________
EXAMEN DE ESPAÑOL: LECCIONES 7 – 8 – 9
El examen se va a dividir en dos clases. ¡Pon cuidado en los tiempos indicados para hacer los ejercicios!
1° CLASE
COMPRENSIÓN AUDITIVA (Duración: 15 minutos)
1) Susana está muy triste porque hoy hace sol pero ella tiene gripe y no puede salir
a jugar con sus amigas.
Su mamá le va a contar una historia que se titula
“Mirando por la ventana”. ¡Escúchala y ayúdala a comprenderla!
Antes de escuchar la historia lee las preguntas:
a) Dibuja al protagonista al comienzo y al final de la historia
(¿Dónde se encuentra? ¿Cómo está? Y ¿Qué hace?)
Al comienzo:
Al final:
b) ¿De qué animales se disfraza el amigo del protagonista? (Colorea la flor)
Sí No Sí No Sí No Sí No Sí No Sí No 10
Sí No Sí No c) Y ¿qué hace disfrazado de los varios animales?
Disfrazado de _________________ se come un bocata de chorizo
Disfrazado de _________________ en pañales infla un globo
Disfrazado de _________________ toca la pandereta
Disfrazado de _________________ salta en una cama elastica
Disfrazado de _________________ con gafas habla de política
COMPRENSIÓN ESCRITA (Duración: 15 minutos)
2) Hola soy Daniel y la que sigue es la historia de la vida de Rucho, mi
perro. Pero quizás he hecho un poco de confusión y se me han mezclado
las partes de la historia. ¡Ayúdame a ponerlas en orden!
El domingo pasado vinieron a buscar a Dani para volver a la ciudad. Lo supe porque junto a la
casa de su abuela aparcó un coche que yo no conocía. Se bajaron un hombre y una mujer que olían
un poco como huele él. Eran sus padres. Me sentí triste porque sabía que se iba a marchar. Así que
cuando sacaron las maletas de Dani y las guardaron en el coche preferí esconderme y no enseñar
mi tristeza. Dani me llamó y me buscó por todas partes, pero yo no aparecí.
Me llamo Rucho y soy un perro. Mi padre era un galgo español, de pelo blanco y corto, de orejas
rectas y cara larga. Mi madre era una setter irlandesa, de pelo rojo y largo, de orejas caídas y cara
preciosa. Mi padre galgo y mi madre setter se conocieron en un viaje que mi madre hizo con su
amo para recorrer La Mancha.
Por eso nunca fui un perro feliz. Nunca, excepto con mi último amo. Se llama Dani y tiene catorce
años. Dani vino de la ciudad a pasar las vacaciones de verano a casa de su abuela en el pueblo.
Dani y yo nos conocimos el primer día que llegó. Él se bañaba en el río y yo bebía agua. Él me
ofreció un trozo de su bocadillo y yo me acerqué a olisquear. Él me acarició y yo moví el rabo en
señal de agradecimiento. Enseguida nos hicimos amigos y, desde esa tarde, siempre hemos estado
juntos: hemos cazado liebres, hemos salido de excursión a la montaña, hemos echado carreras y
hemos jugado sin parar. Yo he obedecido sus órdenes y él me ha cuidado bien. Resumiendo,
hemos sido todo lo amigos que pueden ser un chico y un perro.
Mis padres nos abandonaron cuando mis hermanos y yo éramos muy pequeños y con tres meses
nos regalaron a diferentes amos. Así fue como me quedé solo. Sin padre, sin madre y sin
hermanos.
Fue justo en el momento en que arrancaba el coche cuando sentí tanta pena que no me pude
contener. Salí corriendo y me puse a ladrar con fuerza. Quería mostrarle mi amor, mostrarle que
era mi mejor amigo. Al oírme, el padre de Dani frenó el coche. Dani abrió la puerta y yo me subí
con él. Sus padres le dieron permiso para llevarme a la ciudad con ellos.
Nunca tuve suerte con los amos. El primero no me daba de comer. El segundo me trataba mal. Y
el tercero no me llevaba al veterinario cuando estaba enfermo. Así que decidí que era mejor no
tener amo fijo.
11
a) Ahora marca con una cruz la respuesta correcta y si no es correcta, ¡corrígela!:
V F
1) Rucho es hijo de un galgo español de pelo rojo y largo y de una setter irlandesa
de pelo blanco y corto
_____________________________________________________________
2) Sus padres lo abandonaron cuando tenía tres meses
_____________________________________________________________
3) Los tres primeros amos eran buenos pero antipáticos
_____________________________________________________________
4) Al final Rucho se queda con la abuela de Dani
_____________________________________________________________
.
b) Por fin responde a las siguientes preguntas:
1) ¿Cuándo se conocieron Rucho y Dani?
________________________________________________________________________________
2) ¿Por qué Rucho dice que Dani y él han sido “todo lo amigos que pueden ser un chico y un perro”?
________________________________________________________________________________
3) ¿Cómo reconoció Rucho a los padres de Dani?
________________________________________________________________________________
4) ¿ Cuál podría ser según tu opinión la moraleja de esta historia?
________________________________________________________________________________
VOCABULARIO (Duración: 10 minutos)
3) Pablo no se acuerda del nombre del juego que le gustaba tanto cuando era pequeño. ¡Ayúdalo a
recordarlo! Si escribes en la ficha el nombre de todos los juegos de las definiciones, en las casillas
amarillas aparecerá en vertical el nombre del juego preferido de Pablo.
1
2
3
4
5
6
7
1) Son pequeñas estampas con diversas representaciones dibujadas (por ejemplo de personajes de los
dibujos animados) que se coleccionan o se utilizan para jugar.
2) Es un juego de mesa típico español que se practica en un tablero con cuatro salidas y en el que cada
jugador tiene cuatro fichas del mismo color y, tirando el dado, trata de hacerlas llegar a la casilla
central (meta).
3) Es un sistema electrónico que se puede usar en casa para jugar con videojuegos.
4) Es un juego que consiste en esconderse todos excepto uno que intenta encontrar a los demás.
12
5) Son figurillas de mujer que generalmente usan las niñas para jugar.
6) Es un juguete de forma cónica al cual se enrolla una cuerda para lanzarlo y hacerlo bailar.
7) Se llaman así los juegos que se hacen con cartulinas rectangulares que llevan figuras pintadas en
una cara .
4) El abuelo Pepe tiene un huésped inesperado esta noche: su nieta Maite. Quiere hacerle una
sorpresa e inventar un cuento para contárselo antes de que se vaya a dormir. Pero él no se acuerda
muy bien de los cuentos. Vamos a ayudarlo recordándole algunos personajes buenos y malos,
algunos lugares y algunos objetos típicos de los cuentos para niños.
Completa la siguiente ficha con cuatro nombres de cada categoría:
Personajes buenos
Personajes malos
Lugares
Objetos
PRODUCCIÓN ESCRITA (Duración: 20 minutos)
5) ¡Ahora vamos a hacer un concurso literario! Cada uno inventará un cuento fantástico
escogiendo personajes, lugares y objetos de distintos cuentos e inventando con ellos una nueva
aventura. ¡Manos a la obra!
(Acuérdate de las fases que hemos visto para organizar la narración de un cuento y de los conectores
que nos permiten unir una frase con otra al contar la historia)
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________________
13
NOMBRE Y APELLIDO __________________________ CLASE _____ FECHA ____________
EXAMEN DE ESPAÑOL: LECCIONES 7 – 8 – 9
2° CLASE
GRAMÁTICA (Duración: 20 minutos)
6) Luisa piensa en su pasado y se acuerda y describe su casa y a su primer novio. Completa las
descripciones con los verbos.
La CASA donde vivía de pequeña
............................... en las afueras de la ciudad.
............................... unas vistas preciosas.
............................... un parque muy cerca.
............................... muy fresca en verano.
Verbos: ser – estar – haber – tener
Mi NOVIO que conocí en una fiesta de disfraces
............................... Manuel y era el hermano de mi mejor amiga,
pero no ............................... en nada a ella.
En aquella fiesta ............................... disfrazado de pollo
y ............................... zapatos de tacón.
Verbos: parecerse – ir – llamarse – llevar
7) Esta es la historia de Javier. ¡Complétala con la ayuda de los dibujos correspondientes a los verbos!
Javier Gómez Rivera
_____________ en 1925 en París. A los 10 años él y su familia
________________ a España.
Compostela.
A los 18 años
_____________ en un colegio de Santiago de
_____________ a la universidad a estudiar Medicina. Allí
_____________ a Maite y dos años después
Santiago. Poco después
en un hospital y
_____________ en la Catedral de
_____________ a su primer y único hijo, José.
______________ a los 65 años.
14
_____________
_____________ a los 84.
8) ¿Cuándo fue la última vez que ...? Contesta y rellena la ficha utilizando el marcador temporal y
conjugando los verbos. Y si alguna cosa nunca te ha pasado, pues ¡escríbelo!
¿Cuándo fue la última vez que ...?
Ver una película de horror
Ir a la playa
Decir una mentira
Pedir dinero a tus padres
Estar enfermo
Perderme en algún lugar
Hacer los deberes
INTERACCIÓN ORAL (Duración: 40 minutos)
9) ¡Ahora te toca a ti! Imaginas que te encuentras en una de las siguientes situaciones y tienes que
comparar cómo era tu vida antes y cómo es ahora. Crea un diálogo con tu compañero siguiendo las
indicaciones.
Cada pareja se encuentra en una situación diferente:
Pareja n. 1
A y B os encontráis en una fiesta entre compañeros de clase después de muchos
años
Pareja n. 2
A y B os encontráis durante un paseo y los dos os habéis trasladado a un nuevo
país
Pareja n. 3
A y B sois compañeros de clase y os encontráis durante las vacaciones de verano
Pareja n. 4
A y B sois amigos y os encontráis después de haber pasado un mes en el
extranjero para estudiar
Pareja n. 5
A y B os encontráis fuera del hospital: los dos habéis estado un mes con la pierna
escayolada
Pareja n. 6
A y B sois amigos y ahora podéis volver a usar el móvil después de un mes
(porque vuestros padres os lo habían quitado por punición)
Pareja n. 7
A y B sois amigos y os encontráis de paseo durante un día de sol, después de un
largo y frío invierno
Pareja n. 8
A y B sois amigos y os habéis vuelto personajes muy famosos
Pareja n. 9
A y B sois los dos muy amigos de C que se ha trasladado a otro país muy lejano
Pareja n. 10
A y B sois compañeros de clase y a los dos os acaba de nacer un hermanito
Pareja n. 11
A y B sois compañeros de clase y por Navidad os han regalado el ordenador
Pareja n. 12
A y B erais compañeros de clase y ahora vais a dos distintas escuelas secundarias
ESTUDIANTE A
1. Saludas
3. Contestas y preguntas lo mismo
5. Te despides
ESTUDIANTE B
2. Saludas y preguntas cómo es ahora su vida y
cómo era antes, qué haces ahora que no hacías
antes (o que no haces ahora que en cambio
hacía antes)
4. Contesta y te despides
15
NOMBRE Y APELLIDO __________________________ CLASE _____ FECHA ____________
EXAMEN DE ESPAÑOL: LECCIONES 7 – 8 – 9
TABLA DE CALIFICACIÓN
EJERCICIO
COMPETENCIA
1
Comprensión
auditiva
2
Comprensión
escrita
3
4
Vocabulario
5
PUNTOS
TOTAL
POR ITEM
MÁXIMO
(EJERCICIO) (EJERCICIO)
PUNTOS
POR ITEM
HECHOS
TOTAL
HECHO
0,5 x 6i
0,3 x 10i
0,3 x 6i
0,65-0,25 x 4i
0,9 x 4i
0,4 x 7i
0,2 x 16i
6
.....
...../
8
.....
...../
6
.....
...../
Producción
escrita
/
10
.....
...../
5
6
7
Gramática
0,45 x 8i
0,45 x 10i
0,7 x 7i
13
.....
...../
8
Interacción
oral
/
10
.....
...../
PUNTUACIÓN TOTAL
PRUEBA
CALIFICACIÓN TOTAL
ALUMNO
53
……
PORTFOLIO
En este módulo he aprendido:
- a hablar de momentos específicos en el pasado ☺ - a hablar de acciones habituales en el pasado ☺ - a contar / escribir un cuento ☺ - a comparar las acciones habituales del presente con las del pasado ☺ ¿Qué es lo que me ha gustado y lo que no me ha gustado en el módulo?
.............................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................
¿Qué ha sido fácil y difícil en la prueba de evaluación?
............................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................
16
PROVA DI VALUTAZIONE CON CHIAVI DI CORREZIONE
E SCHEDA DI ANALISI DEGLI ESERCIZI E DELLE ATTIVITA’
A continuación se presenta la prueba de evaluación con las claves de corrección en color azul y para
cada ejercicio o grupo de ejercicios relativos a la comprobación de la misma habilidad se propone una
ficha de análisis comprendente además de la descripción de los ejercicios, de sus objetivos, ventajas y
desventajas, también el esquema de la puntuación o de los criterios de evaluación de cada ejercicio.
COMPRENSIÓN AUDITIVA (Duración: 15 minutos)
1) Susana está muy triste porque hoy hace sol pero ella tiene gripe y no puede salir
a jugar con sus amigas.
Su mamá le va a contar una historia que se titula
“Mirando por la ventana”. ¡Escúchala y ayúdala a comprenderla!
Antes de escuchar la historia lee las preguntas:
Transcripción del cuento:
Había una vez un niño que cayó muy enfermo. Tenía que estar todo el día en la cama sin poder
moverse. Como además los niños no podían acercarse, sufría mucho por ello, y empezó a dejar pasar
los días triste y decaido, mirando el cielo a través de la ventana.
Pasó algún tiempo, cada vez más desanimado, hasta que un día vio una extraña sombra en la ventana:
era un pingüino comiendo un bocata de chorizo, que entró a la habitación, le dio las buenas tardes, y se
fue. El niño quedó muy extrañado, y aún no sabía qué habría sido aquello, cuando vio aparecer por la
misma ventana un mono en pañales inflando un globo. Al principio el niño se preguntaba qué sería
aquello, pero al poco, mientras seguían apareciendo personajes locos por aquella extraña ventana, ya
no podía dejar de reír, al ver un cerdo tocando la pandereta, un elefante saltando en cama elástica, o un
perro con gafas que sólo hablaba de política ...
Aunque por si no le creían no se lo contó a nadie, aquellos personajes teminaron alegrando el espíritu y
el cuerpo del niño, y en muy poco tiempo este mejoró notablemente y pudo volver al colegio.
Allí pudo hablar con todos sus amigos, contándoles las cosas tan raras que había visto. Entonces,
mientras hablaba con su mejor amigo, vio asomar algo extraño en su mochila. Le preguntó qué era, y
tanto le insistió, que finalmente pudo ver el contenido de la mochila:
¡¡allí estaban todos los disfraces que había utilizado su buen amigo para intentar alegrarle!!
Y desde entonces, nuestro niño nunca deja que nadie esté solo y sin sonreir un rato.
(Audio en: http://cuentosparadormir.com/infantiles/cuento/mirando-por-la-ventana)
a) Dibuja al protagonista al comienzo y al final de la historia
(¿Dónde se encuentra? ¿Cómo está? Y ¿Qué hace?)
Al comienzo:
Al final:
Dibujo del niño enfermo tendido en la cama y Dibujo del niño sonriente en el colegio que
triste, que mira hacia la ventana
charla con sus amigos
17
b) ¿De qué animales se disfraza el amigo del protagonista? (Colorea la flor)
Sí No Sí No Sí No Sí No Sí No Sí No Sí No Sí No c) Y ¿qué hace disfrazado de los varios animales?
Disfrazado de PINGÜINO se come un bocata de chorizo
Disfrazado de MONO en pañales infla un globo
Disfrazado de CERDO toca la pandereta
Disfrazado de ELEFANTE salta en una cama elastica
Disfrazado de PERRO con gafas habla de política
EJERCICIO N. 1 (COMPRENSIÓN AUDITIVA)
Tipología
El ejercicio se divide en tres partes: en la primera se intenta averiguar la comprensión
global del texto escuchado, mientras en la segunda y tercera la comprensión analítica.
En la primera parte se usa la transcodificación: se pide a los alumnos que dibujen
dónde se encuentra, qué hace y cómo está el protagonista de la historia, así para
averiguar si han comprendido el cambio que sufre el protagonista a lo largo de la
historia.
En la segunda y tercera parte se focaliza la atención en la parte central del cuento: la
razón que permite el cambio de estado de ánimo y físico del chico, es decir los
disfraces de su amigo. Se pide a los alumnos que reconozcan los animales de que se
disfraza el chico, primero utilizando las imágenes y luego escribiendo también el
nombre.
Requisitos
Se pide a los estudiantes que traduzcan a un código distinto lo que escuchan: de la
palabra escuchada al dibujo y la imágen, de lo escrito a lo gráfico. Considerando la
edad de los estudiantes y el nivel de transcodificación pedido, ellos son capaces de
hacerlo y, además, no se evaluan las características “artísticas” del dibujo, sino sus
“contenidos”, es decir si contiene todas las informaciones presentes en el texto oral de
comprensión.
18
Objetivos
Scaling
En las unidades de referencia de la prueba de evaluación no se usa esta tipología de
técnica (transcodificación), pero se utiliza en otras unidades del manual, así que no
representa una novedad para los estudiantes, porque sería incorrecto proponer en un
examen una técnica nunca utilizada anteriormente.
El objetivo principal de este ejercicio es el de comprobar la comprensión auditiva
(tanto global, como analítica) de manera los más independiente posible de las otras
habilidades. Por eso se usan los dibujos y las imágenes y no se utilizan respuestas
escritas que implicarían también una competencia gramatical y léxica más compleja.
El ejercicio comprende tres partes de comprensión y cada una tiene un valor distinto:
se considera más importante la primera parte con el ejercicio de transcodificación
porque tiende a comprobar la comprensión global del texto y así se atribuye un valor
más alto a cada item. Las demás partes están en relación entre ellas porque
comprueban la comprensión de algunos elementos del texto (los animales) en sus
nombres y significados y por lo tanto se les atribuye el mismo valor.
Antes de la escucha se explica a los estudiantes la entrega del ejercicio y luego se
pone la escucha dos veces.
Cada elemento dibujado o correctamente respondido corresponderá a un item
correcto. Los item totales son 16 a los cuales se atribuyen unos puntos segun el
siguiente esquema:
PARTES EJERCICIO
Parte A
(comprensión global)
Parte B y C
(comprensión analítica)
Ventajas y
Desventajas
N° ITEM
PUNTOS
POR ITEM
VALOR
TOTAL
6
0,5
3
5+5
0,3
3
El ejercicio de comprensión auditiva tiene un valor total máximo de 6 puntos (11%)
con referencia a la totalidad de la prueba de evaluación.
Las ventajas de utilizar la transcodificación y en general el lenguaje visual son
principalmente dos: realizar un dibujo en lugar de una descripción escrita permite al
profesor evaluar solamente la comprensión auditiva y no otras habilidades, y permite
a los estudiantes reducir la agitación que generalmente acompaña este tipo de prueba.
Además el poner este tipo de actividad al comienzo de la prueba de evaluación puede
ayudar a los alumnos a bajar el filtro afectivo (Krashen) y permitirle así encarar mejor
las demás actividades de la prueba.
19
COMPRENSIÓN ESCRITA (Duración: 15 minutos)
2) Hola soy Daniel y la que sigue es la historia de la vida de Rucho, mi
perro. Pero quizás he hecho un poco de confusión y se me han mezclado
las partes de la historia. ¡Ayúdame a ponerlas en orden!
5
1
4
2
6
3
El domingo pasado vinieron a buscar a Dani para volver a la ciudad. Lo supe porque junto a la
casa de su abuela aparcó un coche que yo no conocía. Se bajaron un hombre y una mujer que olían
un poco como huele él. Eran sus padres. Me sentí triste porque sabía que se iba a marchar. Así que
cuando sacaron las maletas de Dani y las guardaron en el coche preferí esconderme y no enseñar
mi tristeza. Dani me llamó y me buscó por todas partes, pero yo no aparecí.
Me llamo Rucho y soy un perro. Mi padre era un galgo español, de pelo blanco y corto, de orejas
rectas y cara larga. Mi madre era una setter irlandesa, de pelo rojo y largo, de orejas caídas y cara
preciosa. Mi padre galgo y mi madre setter se conocieron en un viaje que mi madre hizo con su
amo para recorrer La Mancha.
Por eso nunca fui un perro feliz. Nunca, excepto con mi último amo. Se llama Dani y tiene catorce
años. Dani vino de la ciudad a pasar las vacaciones de verano a casa de su abuela en el pueblo.
Dani y yo nos conocimos el primer día que llegó. Él se bañaba en el río y yo bebía agua. Él me
ofreció un trozo de su bocadillo y yo me acerqué a olisquear. Él me acarició y yo moví el rabo en
señal de agradecimiento. Enseguida nos hicimos amigos y, desde esa tarde, siempre hemos estado
juntos: hemos cazado liebres, hemos salido de excursión a la montaña, hemos echado carreras y
hemos jugado sin parar. Yo he obedecido sus órdenes y él me ha cuidado bien. Resumiendo,
hemos sido todo lo amigos que pueden ser un chico y un perro.
Mis padres nos abandonaron cuando mis hermanos y yo éramos muy pequeños y con tres meses
nos regalaron a diferentes amos. Así fue como me quedé solo. Sin padre, sin madre y sin
hermanos.
Fue justo en el momento en que arrancaba el coche cuando sentí tanta pena que no me pude
contener. Salí corriendo y me puse a ladrar con fuerza. Quería mostrarle mi amor, mostrarle que
era mi mejor amigo. Al oírme, el padre de Dani frenó el coche. Dani abrió la puerta y yo me subí
con él. Sus padres le dieron permiso para llevarme a la ciudad con ellos.
Nunca tuve suerte con los amos. El primero no me daba de comer. El segundo me trataba mal. Y
el tercero no me llevaba al veterinario cuando estaba enfermo. Así que decidí que era mejor no
tener amo fijo.
a) Ahora marca con una cruz la respuesta correcta y si no es correcta, ¡corrígela!:
V F
1) Rucho es hijo de un galgo español de pelo rojo y largo y de una setter irlandesa
de pelo blanco y corto
Rucho es hijo de un galgo español de pelo blanco y corto y de una setter irlandesa
de pelo rojo y largo
2) Sus padres lo abandonaron cuando tenía tres meses
.
_____________________________________________________________
3) Los tres primeros amos eran buenos pero antipáticos
Los tres primeros amos eran malos
4) Al final Rucho se queda con la abuela de Dani
Al final Rucho se va con Dani y sus padres a la ciudad
20
b) Por fin responde a las siguientes preguntas:
1) ¿Cuándo se conocieron Rucho y Dani?
Se conocieron cuando Dani se fue al pueblo de la abuela para pasar las vacaciones de verano
2) ¿Por qué Rucho dice que Dani y él han sido “todo lo amigos que pueden ser un chico y un perro”?
Porque siempre han estado juntos cazando liebres, saliendo de excursión a la montaña, echando
carreras y jugando sin parar. Además Rucho ha obedecido sus órdenes y Dani lo ha cuidado bien.
3) ¿Cómo reconoció Rucho a los padres de Dani?
Porque olían como huele Dani
4) ¿ Cuál podría ser según tu opinión la moraleja de esta historia?
Respuestas posibles: “Nunca hay que perder la esperanza” – “Los perros sono los mejores amigos
del hombre” – “En la vida hay siempre algo bueno” – “Hay que luchar para superar los
obstáculos”...
EJERCICIO N. 2 (COMPRENSIÓN E SCRITA)
Tipología
Para comprobar la comprensión escrita global y analítica del texto se usan distintas
técnicas y tipologías de ejercicios: el primero consiste en establecer la secuencia
lógico-temporal de la historia para averiguar la comprensión global; luego se pasa a la
comprensión analítica con dos tipos de preguntas, una a elección multiple simple (tipo
verdadero-falso) y otra a respuesta abierta.
Requisitos
Las preguntas de elección multiple y a respuesta abierta se usan al comienzo de cada
unidad para la comprensión de textos, por lo tanto es una tipología de actividad que
los estudiantes conocen bien. En cambio la técnica de encaje (en este caso
cronológico de los momentos de la historia) se usa en el manual sólo para poner en
orden las frases de los diálogos, pero de todas maneras es una técnica conocida por
los alumnos.
Objetivos
Se quiere comprobar la capacidad de comprender un texto escrito, tanto globalmente
como analíticamente, y tanto con preguntas referenciales como con preguntas
inferenciales.
Scaling
Los ejercicios de comprensión escrita se evaluan según el siguiente esquema:
Ventajas y
Desventajas
EJERCICIOS
N°
ITEM
PUNTOS
POR ITEM
VALOR
TOTAL
Comprensión global
(secuencia lógicotemporal)
6
0,3
1,8
Comprensión analítica
(elección multiple V/F)
4
Puntuación plena
(V/F + corrección) = 0,65
Puntuación parcial
(sólo V/F) = 0,25
2,6
Comprensión analítica
(respuestas abiertas)
4
0,9
3,6
El ejercicio de comprensión escrita tiene un valor total máximo de 8 puntos (15%)
con referencia a la totalidad de la prueba de evaluación.
Generalmente se desaconseja el uso de las preguntas a elección multiple en las
pruebas de evaluación, porque puede ser que los alumnos intenten responder tratando
de “adivinar” la respuesta correcta; por lo tanto se ha decidido añadir también la
condición de corregir las preguntas falsas.
21
VOCABULARIO (Duración: 10 minutos)
3) Pablo no se acuerda del nombre del juego que le gustaba tanto cuando era pequeño. ¡Ayúdalo a
recordarlo! Si escribes en la ficha el nombre de todos los juegos de las definiciones, en las casillas
amarillas aparecerá en vertical el nombre del juego preferido de Pablo.
1
C
R
O
M
O
S
P
A
R
C
H
Í
S
C
O
N
S
O
L
A
2
3
4
E
S
5
C
O
N
D
I
T
E
M
U
Ñ
E
C
A
S
6
P
E
O
N
Z
A
7
C
A
R
T
A
S
1) Son pequeñas estampas con diversas representaciones dibujadas (por ejemplo de personajes de los
dibujos animados) que se coleccionan o se utilizan para jugar.
2) Es un juego de mesa típico español que se practica en un tablero con cuatro salidas y en el que cada
jugador tiene cuatro fichas del mismo color y, tirando el dado, trata de hacerlas llegar a la casilla
central (meta).
3) Es un sistema electrónico que se puede usar en casa para jugar con videojuegos.
4) Es un juego que consiste en esconderse todos excepto uno que intenta encontrar a los demás.
5) Son figurillas de mujer que generalmente usan las niñas para jugar.
6) Es un juguete de forma cónica al cual se enrolla una cuerda para lanzarlo y hacerlo bailar.
7) Se llaman así los juegos que se hacen con cartulinas rectangulares que llevan figuras pintadas en
una cara .
4) El abuelo Pepe tiene un huésped inesperado esta noche: su nieta Maite. Quiere hacerle una
sorpresa e inventar un cuento para contárselo antes de que se vaya a dormir. Pero él no se acuerda
muy bien de los cuentos. Vamos a ayudarlo recordándole algunos personajes buenos y malos,
algunos lugares y algunos objetos típicos de los cuentos para niños.
Completa la siguiente ficha con cuatro nombres de cada categoría:
Personajes buenos
Personajes malos
Lugares
Objetos
El hada
El dragón
El castillo
La poción mágica
La princesa
El monstruo
La cabaña
El tesoro
El príncipe
La bruja
El lago
Las joyas
El rey
El pirata
El bosque
La varita mágica
La reina
El duende
La cueva
La manzana envenenada
22
EJERCICIOS N. 3-4 (VOCABULARIO)
Tipología
Los dos ejercicios permiten comprobar la sola adquisición del léxico de las unidades,
en cuanto hay que escribir solamente los vocablos y no frases complejas. En el
primero se trata de identificar los vocablos a partir de las definiciones y por lo tanto
es un ejercicio guiado; el segundo en cambio es más libre porque se pide a los
alumnos que rellenen una ficha con algunas palabras y es elección del alumno decidir
qué vocablo escribir.
Requisitos
Los vocablos requeridos en los ejercicios están todos presentes en las unidades de
referencia. En éstas el léxico relativo a los juegos se trata más bien utilizando las
imágenes, pero proponer otro ejercicio con las mismas imágenes sería volver a
producir el mismo ejercicio de la unidad, por lo tanto se ha pensado utilizar el
crucigrama que ya en otras unidades se ha utilizado como ejercicio para comprobar el
léxico.
Objetivos
Objetivo de los dos ejercicios es comprobar la adquisición del léxico encontrado en
las unidades, es decir los juegos y los elementos de los cuentos. Se ha pensado
proponer estos ejercicios antes de la producción escrita, porque, sobre todo en el
segundo, se van a repasar los vocablos que servirán para esa prueba. De esta manera
se favorece en los estudiantes un progreso gradual hacia las habilidades de
producción.
Scaling
En ambos ejercicios se pide a los estudiantes que escriban correctamente el léxico
aprendido, pero en el primero hay dos elementos que lo vuelven más complejo que el
otro: primero se dan unas definiciones que los estudiantes tienen que comprender y
segundo los alumnos no pueden elegir los vocablos que recuerdan como en el
segundo ejercicio, sino tienen que escribir justo los elegidos por el profesor. Por lo
tanto se considera oportuno dar un valor más alto a los items del primer ejercicio con
respecto a los del segundo, según el siguiente esquema:
Ventajas y
Desventajas
EJERCICIOS
N° ITEM
PUNTOS
POR ITEM
VALOR TOTAL
N. 3
7
0,4
2,8
N. 4
16
0,2
3,2
Los dos ejercicios de léxico tienen un valor total máximo de 6 puntos (11%) con
referencia a la totalidad de la prueba de evaluación.
La posible desventaja de estos ejercicios es que si los estudiantes so se acuerdan bien
todo el léxico aprendido durante las unidades, puede ser que pierdan demasiado
tiempo en la ejecución de los dos y tengan menos tiempo para la prueba sucesiva de
producción. Por lo tanto es importante recordar a los alumnos respetar lo más posible
los tiempos asignados para cada ejercicio.
23
PRODUCCIÓN ESCRITA (Duración: 20 minutos)
5) ¡Ahora vamos a hacer un concurso literario! Cada uno inventará un cuento fantástico
escogiendo personajes, lugares y objetos de distintos cuentos e inventando con ellos una nueva
aventura. ¡Manos a la obra!
(Acuérdate de las fases que hemos visto para organizar la narración de un cuento y de los conectores
que nos permiten unir una frase con otra al contar la historia)
Respuesta libre
(Esquema para organizar la narración de un cuento:
- Empezar el cuento (Érase una vez..., Había una vez...)
- Añadir información (...también... además...)
- Contrastar la información (...pero... sin embargo... aunque...)
- Explicar la causa de un hecho (...porque... como... ya que...)
- Itroducir algo inesperado (...de repente... de pronto...)
- Terminar un cuento (...y colorín colorado este cuento se ha acabado/ ...y fueron felices y comieron perdices)
EJERCICIO N. 5 (PRODUCCIÓN ESCRITA)
Tipología
Es una prueba de redacción guiada porque los alumnos tienen un esquema con las
fases que tienen que seguir para redactar el cuento y además tienen que escribir una
historia nueva escogiendo elementos de otros cuentos conocidos.
Requisitos
Además del esquema que guía la producción los alumnos conocen bien el vocabolario
específico porque lo han aprendido en las unidades y repasado en el ejercicio anterior
y también han leido varios cuentos y practicado la redacción en las actividades de la
unidad. Por lo tanto pueden afrontar la prueba sin problemas.
Objetivos
Se pide a los estudiantes que sepan redactar un cuento siguiendo las fases de
organización del cuento, escogiendo elementos típicos de los cuentos y usando
adecuados conectores para conectar las partes entre ellas. Además, la redacción de un
cuento presupone el conocimiento y el uso adecuado de los tiempos del pasado: en
particular el pretérito indefinido para narrar y el imperfecto para describir.
Scaling
La prueba de producción escrita es una prueba a respuesta libre, por lo tanto es
necesario establecer los criterios de evaluación. Con referencia a los objetivos de la
prueba se han elegido 4 criterios para evaluar la prueba:
1) como los alumnos tienen que seguir un esquema con unas fases de redacción, el
primer criterio se considera la adecuación al esquema, es decir comprobar si los
alumnos desarrollan todas las partes del esquema y si las conectan usando los
conectores adecuados y redactando así un cuento coheso y coherente. Este criterio
muy importante tiene un valor del 40% con referencia a la evaluación de toda la
prueba;
2) otro criterio importante es el de la precisión gramatical: en particular se pondrá
cuidado en la forma y uso de los tiempos verbales del pasado y en los marcadores
temporales objeto de estudio en las unidades de referencia. Este criterio tiene un valor
del 30% con referencia a la evaluación de toda la prueba;
3) el tercer criterio es la precisión léxica que muestra el conocimiento del léxico
específico de las unidades, en particular del léxico relativo a los cuentos. Este criterio
tiene un valor del 20% con referencia a la evaluación de toda la prueba;
4) finalmente se considera también el criterio de la adecuación ortográfica porque
como los estudiantes están atendiendo el segundo año de estudio del español como
lengua extranjera, parece oportuno seguir todavía averiguando la ortografía para
evitar que se fijen formas incorrectas. Este criterio tiene un valor inferior que los
24
demás: el 10% con referencia a la evaluación de toda la prueba.
Se sigue el siguiente esquema:
ADECUACIÓN
AL ESQUEMA
PUN
TOS
4
3,2
2,8
2,4
2
1,6
Ventajas y
Desventajas
40% = 4 puntos
Se desarrollan y
conectan entre
ellas todas las
fases de los
cuentos de manera
muy profundizada
Se desarrollan y
conectan entre
ellas todas las
fases de los
cuentos de manera
exhaustiva
Se desarrollan y
conectan entre
ellas las fases de
los cuentos de
manera adecuada
Se desarrollan y
conectan entre
ellas casi todas las
fases de los
cuentos de manera
suficiente
Faltan algunas
fases de los
cuentos y algunos
conectores no se
usan de manera
correcta. Las fases
presentes se
desarrollan de
manera superficial
Faltan muchas
fases de los
cuentos y no se
usan los
conectores. Los
presentes no se
desarrollan de
manera suficiente
PRECISIÓN
GRAMATICAL
PUN
TOS
3
30% = 3 punti
La forma es
correcta y precisa
2,4
La forma es
generalmente
correcta
2,1
La forma es
bastante correcta.
Hay algunos
errores que no
perjudican la
comunicación
1,8
Hay algunos
errores que a
veces dificultan
la comunicación
1,5
1,2
Hay varios
errores que
obstaculizan la
comunicación
Hay muchos
errores graves
que perjudican la
comunicación
PRECISIÓN
LÉXICA
PUN
TOS
2
20% = 2 punti
El léxico es rico
y apropiado y
muestra una
profundización
personal
ADECUACIÓN
ORTOGRÁFICA
PUN
TOS
10% = 1 punto
NO
TA
1
Laortografía es
precisa
10
/
9
0,8
Hay ligeras
imprecisiones
ortograficas
8
0,7
Hay algunos
errores de
ortografía pero no
graves
7
6
1,6
El léxico es
amplio y
apropiado
1,4
El léxico es
adecuado
1,2
El léxico es
suficiente
0,6
Hay algunos
errores de
ortografía de
gravedad media
1
El léxico es
limitado y
muestra
interferencias de
la L1
0,5
Hay varios errores
de ortografía de
cierta gravedad
5
0,8
El léxico es
escaso y muestra
muchas
interferencias de
la L1 y vocablos
inventados
0,4
Hay varios y
graves errores que
muestran un nivel
bajo de
conocimiento de
las reglas
ortográficas
4
La prueba de producción escrita tienen un valor total máximo de 10 puntos (19%)
con referencia a la totalidad de la prueba de evaluación.
La prueba de producción escrita, guiada por el esquema, tiene la ventaja de ser una
prueba libre porque permite a los estudiantes expresar su fantasia y creatividad y al
mismo tiempo permite al profesor guiarlos hacia una correcta y coerente narración.
Además el nivel inicial de competencia escrita de los estudiantes requiere una guía
durante los primeros pasos hacia las pruebas de producción.
25
GRAMÁTICA (Duración: 20 minutos)
6) Luisa piensa en su pasado y se acuerda y describe su casa y a su primer novio. Completa las
descripciones con los verbos.
La CASA donde vivía de pequeña
ESTABA en las afueras de la ciudad.
TENÍA unas vistas preciosas.
HABÍA un parque muy cerca.
ERA muy fresca en verano.
Verbos: ser – estar – haber – tener
Mi NOVIO que conocí en una fiesta de disfraces
SE LLAMABA Manuel y era el hermano de mi mejor amiga,
pero no SE PARECÍA en nada a ella.
En aquella fiesta IBA disfrazado de pollo
y LLEVABA zapatos de tacón.
Verbos: parecerse – ir – llamarse – llevar
7) Esta es la historia de Javier. ¡Complétala con la ayuda de los dibujos correspondientes a los verbos!
Javier Gómez Rivera
nació en 1925 en París. A los 10 años él y su familia
trasladaron a España.
estudió en un colegio de Santiago de Compostela. A los 18 años
se mudaron/se
fue a
la universidad a estudiar Medicina. Allí
conoció a Maite y dos años después
se casaron
en la Catedral de Santiago. Poco después
tuvo a su primer y único hijo, José.
empezó a
trabajar/trabajó en un hospital y
se jubiló a los 65 años.
murió a los 84.
8) ¿Cuándo fue la última vez que ...? Contesta y rellena la ficha utilizando el marcador temporal y
conjugando los verbos. Y si alguna cosa nunca te ha pasado, pues ¡escríbelo!
¿Cuándo fue la última vez
que ...?
Ver una película de horror
Ir a la playa
Decir una mentira
Pedir dinero a tus padres
Estar enfermo
o * + vi una película de horror * + he visto una película de horror
* + fui a la playa
* + he ido a la playa
* + dije una mentira
* + he dicho una mentira
* + pedí dinero a mis padres * + he pedido dinero a mis padres
* + estuve enfermo/a
* + he estado enfermo/a
26
Perderme en algún lugar
* + me perdí en algún lugar
* + me he perdido en algún lugar
Hacer los deberes
* + hice los deberes
* + he hecho los deberes
* con pretérito indefinido cuando escriben los siguientes marcadores temporales: ayer; anoche;
anteayer; el/la año/mes/fin de semana/semana + pasado/a; hace + un/a año/mes/semana; hace + n°
días/años/meses/semanas; el otro día; en 19..
* con pretérito perfecto cuando escriben los siguientes marcadores temporales: hoy; esta/e
tarde/mañana/noche/mes/año/semana/fin de semana; ya; todavía; nunca
EJERCICIOS N. 6-7-8 (GRAMÁTICA)
Tipología
Los ejercicios de comprobación gramatical generalmente son de tipo estructural; aquí
se ha intentado contextualizarlos y no proponer frases sueltas, sino historias
completas. Los dos primeros ejercicios presentan la misma estructura: hay que elegir
el verbo adecuado y conjugarlo en el tiempo correspondiente (imperfecto y pretérito
indefinido) para rellenar una descripción y una narración en el pasado. El tercer
ejercicio en cambio preve el uso de las formas verbales y de los marcadores
temporales que los estudiantes tienen que elegir para formar frases en relación a sus
experiencias personales.
Requisitos
A los estudiantes se pide tanto el conocimiento de la morfosintaxis de los verbos,
como la capacidad de producir frases correctas y coerentes. En las unidades los
alumnos ya han encontrado ejercicios de estos tipos.
Objetivos
A lo largo de las tres undades se han aprendido dos nuevos tiempos verbales
(imperfecto y pretérito indefinido) y los marcadores temporales del pasado
(repasando así también el pretérito perfecto). Los ejercicios quieren comprobar la
adquisición de estos contenidos contextualizados en contextos realistas.
Scaling
Se ha decidido poner tres ejercicios de gramática, llegando así esta competencia a
tener el valor más alto en la prueba de evaluación, porque en las unidades de
referencia se ha dedicado mucho espacio a la adquisición y práctica de estos
contenidos y por lo tanto ha parecido oportuno dedicar lo mismo en la prueba.
Los dos primeros ejercicios son semejantes (difieren los tiempos verbales
comprobados) y por lo tanto cada item tiene el mismo valor; mientras el tercer
ejercicio resulta más complejo porque los alumnos además de la forma verbal
adecuada tienen que elegir los marcadores temporales que no se explicitan.
Se sigue el siguiente esquema:
Ventajas y
Desventajas
EJERCICIOS
N° ITEM
N. 6
8
PUNTOS
POR ITEM
0,45
N. 7
10
0,45
4,5
N. 8
7
0,7
4,9
VALOR TOTAL
3,6
Los tres ejercicios de gramática tienen un valor total máximo de 13 puntos (25%)
con referencia a la totalidad de la prueba de evaluación.
Los ejercicios estructurales resultan a menudo repetitivos y monótonos y por lo tanto
desmotivadores y descontextualizados. Así se han creado ejercicios contextualizados,
cercanos a la vida y experiencias de los alumnos y que utilicen textos (descripciones,
narraciones) que los alumnos pueden encontrar en la real práctica lingüística.
27
INTERACCIÓN ORAL (Duración: 40 minutos)
9) ¡Ahora te toca a ti! Imaginas que te encuentras en una de las siguientes situaciones y tienes que
comparar cómo era tu vida antes y cómo es ahora. Crea un diálogo con tu compañero siguiendo las
indicaciones.
Cada pareja se encuentra en una situación diferente:
Pareja n. 1
A y B os encontráis en una fiesta entre compañeros de clase después de muchos años
Pareja n. 2
A y B os encontráis durante un paseo y los dos os habéis trasladado a un nuevo país
Pareja n. 3
A y B sois compañeros de clase y os encontráis durante las vacaciones de verano
Pareja n. 4
A y B sois amigos y os encontráis después de haber pasado un mes en el extranjero
para estudiar
Pareja n. 5
A y B os encontráis fuera del hospital: los dos habéis estado un mes con la pierna
escayolada
Pareja n. 6
A y B sois amigos y ahora podéis volver a usar el móvil después de un mes (porque
vuestros padres os lo habían quitado por punición)
Pareja n. 7
A y B sois amigos y os encontráis de paseo durante un día de sol, después de un largo
y frío invierno
Pareja n. 8
A y B sois amigos y os habéis vuelto personajes muy famosos
Pareja n. 9
A y B sois los dos muy amigos de C que se ha trasladado a otro país muy lejano
Pareja n. 10 A y B sois compañeros de clase y a los dos os acaba de nacer un hermanito
Pareja n. 11 A y B sois compañeros de clase y por Navidad os han regalado el ordenador
Pareja n. 12 A y B erais compañeros de clase y ahora vais a dos distintas escuelas secundarias
ESTUDIANTE A
1. Saludas
3. Contestas y preguntas lo mismo
5. Te despides
ESTUDIANTE B
2. Saludas y preguntas cómo es ahora su vida y cómo
era antes, qué haces ahora que no hacías antes (o
que no haces ahora que en cambio hacía antes)
4. Contesta y te despides
Respuestas libres
EJERCICIO N. 9 (INTERACIÓN ORAL)
Tipología
Es un actividad de juego de rol, en la cual el profesor expresa la contextualización
(varias situaciones y momentos de encuentro), asigna los roles (amigos, compañeros)
y presenta un esquema con las indicaciones sobre como construir el diálogo. Los
alumnos pueden elegir las actividades que tienen que describir.
Requisitos
En las unidades de referencia se desarrollan distintos tipos de actividades de
producción e interacción oral (entrevistas, diálogos, juegos en los cuales se pide
adivinar un presonaje), pero no juegos de rol de este tipo. Sin embargo este tipo de
actividad se propone en otras unidades anteriores del manual, así que los estudiantes
ya la conocen y además, aunque de otra forma se practica mucho en la unidad la
comparación entre “antes y ahora”.
Objetivos
Esta actividad intende ejercitar la habilidad de la interacción oral y comprobar la
adquisición de las funciones comunicativas practicadas en la unidad, por eso se
contextualizan los diálogos en situaciones concretas, realistas y posibles.
Scaling
Al igual que la prueba de producción escrita, también esta prueba oral es “libre”, es
decir a los estudiantes se les proporcionan el esquema de cómo construir el dialogo y
la contextualización de la situación comunicativa, pero no es posible por sus partes
una respuesta unívoca y por lo tanto se establecen unos criterios de evaluación que
28
sigan los objetivos de la actividad:
1) el primer criterio es el de la pronunciación y entonación, característico en una
prueba oral. Sin embargo, como el nivel de aprendizaje es todavía bajo (estamos al
comienzo del proceso) se considera que este criterio no deba penalizar mucho y por lo
tanto se atribuye un valor del 15% con referencia a la evaluación de toda la prueba;
2) el segundo criterio es el de la corrección gramatical, en particular por lo que atañe
los argumentos objeto de adquisición en las unidades. Es un criterio importante
también en la producción oral porque los errores de forma pueden dificultar la
eficacia comunicativa y por lo tanto se le atribuye un valor del 30% con referencia a
la evaluación de toda la prueba;
3) el tercer criterio es el de la precisión léxica porque en el juego de rol los
estudiantes tienen que hablar de actividades de la vida cotidiana que desde el punto de
vista del léxico son objeto de profundización durante las unidades y por lo tanto
también de evaluación. Se atribuye un valor del 20% con referencia a la evaluación de
toda la prueba;
4) el último criterio es el de la eficacia comunicativa, es decir comunicar con fluidez
y coherencia, logrando transmitir el mensaje y utilizando correctamente las funciones
aprendidas. Tiene un valor del 35% con referencia a la evaluación de toda la prueba.
PRONUNCIACIÓN
Y ENTONACIÓN
PUN
TOS
PUN
TOS
30% = 3 puntos
PRECISIÓN
LÉXICA
EFICACIA
COMUNICATIVA
PUN
TOS
20% = 2 puntos
PUN
TOS
2
El léxico es rico
y apropiado y
muestra una
profundización
personal
3,5
1,5
Sobrevalientes la
pronunciación y la
entonación
3
1,2
Buenas la
pronunciación y la
entonación
2,4
La forma es
generalmente
correcta
1,6
El léxico es
amplio y
apropiado
2,8
2,1
La forma es
bastante correcta.
Hay algunos
errores que no
perjudican la
comunicación
1,4
El léxico es
adecuado
2,45
1,8
Hay algunos
errores que a
veces dificultan
la comunicación
1,2
El léxico es
suficiente
2,1
1
El léxico es
limitado y
muestra
interferencias de
la L1
1,75
0,8
El léxico es
escaso y
muestra muchas
interferencias de
la L1 y vocablos
inventados
1,05
0,9
0,75
0,6
Ventajas y
Desventajas
15% = 1,5 puntos
PRECISIÓN
GRAMATICAL
Discretas la
pronunciación y la
entonación
Hay algún problema
de pronunciación y
entonación
Hay variados y serios
problemas de
pronunciación y
entonación
Pronunciación y
entonación son muy
dificultosas
1,5
1,2
La forma es
correcta y precisa
Hay varios
errores que
obstaculizan la
comunicación
Hay muchos
errores graves
que perjudican la
comunicación
1,4
35% = 3,5 puntos
El discurso es fluido
y coherente; las
funciones
comunicativas se
usan en modo
correcto y eficaz
El discurso es
generalmente fluido
y coherente; las
funciones comunicativas se usan en
modo bastante
correcto y eficaz
El discurso es bastante fluido y coherente; las funciones
comunicativas se
usan en modo
bastante eficaz pero
no siempre correcto
El discurso no es
siempre fluido; las
funciones comunicativas se usan pero no
siempre en modo
correcto y eficaz
El discurso no es
fluido; las funciones
comunicativas no se
usan correctamente
y dificultan la
comunicación
El discurso no es
fluido; las funciones
no se conocen y la
comunicación es
casi imposible
NO
TA
10
/
9
8
7
6
5
4
La prueba de interacción oral tienen un valor total máximo de 10 puntos (19%) con
referencia a la totalidad de la prueba de evaluación.
Como en cada prueba oral, un elevado filtro afectivo puede dificultar el resultado
positivo, por lo tanto se piensa que la posibilidad de un juego de rol con un
compañero pueda bajar el filtro, con respecto a una prueba de tipo individual.
29
CONCLUSIONI
Este trabajo de realización de la prueba de evaluación ha representado un momento importante
de síntesis tanto de adquisiciones de conocimientos y competencias, como de práctica didáctica.
Durante el recorrido SSIS se han descubierto el valor y la importancia que tiene la evaluación y cuanto
es difícil redactar una prueba de evaluación correcta y adecuada y sobre todo establecer los criterios y
los porcentajes de evaluación.
A conclusión del trabajo se puede decir que, aunque no ha sido fácil, la prueba final respeta los
objetivos iniciales propuestos. En particular junto a la prueba se ha logrado presentar también los
instrumentos para compartir la evaluación con los estudiantes y sobre todo para que ellos tengan la
posibilidad de autoevaluarse.
Para que la prueba de evaluación resultase verdaderamente compartida y sobre todo un
momento formativo de mejoramiento y no solamente de control, habría que utilizarla de manera
distinta de la que de costumbre se hace en clase. Los criterios establecidos según las claves de
corrección se podrían utilizar por parte del profesor para hacer de manera objetiva la corrección de la
prueba y luego por parte de los estudiantes para que ellos mismos den los puntos a los ejercicios. De
esta manera los alumnos no se limitan en fijarse en el resultado (nota) de la prueba, sino pueden darse
cuenta con más conciencia de los progresos que han hecho y también de las lagunas que todavía siguen
teniendo.
Realísticamente este metodo de corrección no es muy fácil en la practida didáctica, con clases
numerosas y pocas horas, pero representa una manera de crear un ambiente favorable para el
aprendizaje y sobre todo permite a la prueba de evaluación alcanzar sus fines específicos que son el de
comprobar la aquisición de conocimientos y competencias y al mismo tiempo averiguar el progreso,
por parte de todos los miembros que forman parte del proceso de aprendizaje (estudiantes y
profesores). De esta manera se puede decir que el proceso de evaluación ha representado un verdadero
momento formativo de condivisión y de empuje hacia la autonomía de los estudiantes.
30
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
Balboni E. Paolo (2007), Tecniche didattiche per l’educazione linguistica, UTET, Torino
Jesús Sánchez Lobato - Isabel Santos Gargallo (directores) (2004), Vademécum para la
formación de profesores. Enseñar español como segunda lengua (L2)/lengua extranjera (LE),
SGEL, Madrid
Alonso, E. (2004), ¿Cómo ser profesor/a y querer seguir siéndolo? Principios y práctica de la
enseñanza del español como español segunda lengua; libro de referencia para profesores y
futuros profesores, Edelsa, Madrid
Appunti del corso di “Metodi e Tecniche della Valutazione”, Fiorino Tessaro, SSIS, IX Ciclo, a.a.
2008-2009
Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue
in: http://cvc.cervantes.es/obref/marco/
MANUALES:
Martín Bosque, Encuentros vol.2, Curso de español para adolescentes dirigido por M.R. Uribe
Mallarino, Minerva Italica, Milano, 2005
Isabel López Barberá, M.a Paz Bartolomé Alonso, Pilar Alzugaray Zaragüeta, Ana Isabel Blanco
Gadañón, Mañana vol. 2, Ed. Anaya, Madrid, 2004
Encina Alonso, Matilde Martínez Sallés, Neus Sans, Gente joven vol.3, Curso de español para
jóvenes, Ed. Difusión, Barcelona, 2006
Rosana Ariolfo, Daniela Carpani, Ana Lourdes de Hériz, ¡Uno, dos y ... tres! ¡Qué fácil! Vol.2,
Curso de español para adolescentes, Ed. Cideb, Genova, 2007
Equipo ELE, ¡Está claro! Vol.3, Curso de español, Editorial Edinumen, Madrid, 2008
Carmen Sáez González, ¡Mucho gusto! vol. 2, Curso de español para alumnos italianos, Ed. Lang,
2008
Rosario Alonso Raya, Alejandro Castañeda Castro, Pablo Martínez Gila, Lourdes Miquel López,
Jenaro Ortega Olivares, José Plácido Ruiz Campillo, Gramatica base del estudiante español, Ed.
Difusión, Barcelona, 2008
ARTÍCULOS:
Alfonso Martínez Batzán, Dificultades y precauciones en la evaluación oral de la lengua, en
http://www.marcoele.com/num/7/evaluacion/alfonsomartinezbatzan.php
Anna Camps y Teresa Ribas, Regulación del proceso de redacción y del proceso de aprendizaje:
Función de las pautas como instrumentos de evaluación formativa, en www.cpr-cr.org
Fuensanta Puig, El Marco Común Europeo de Referencia, el Portfolio de las lengua y la
evaluación en el aula,
en http://www.marcoele.com/num/7/evaluacion/02e3c09b3f1061c41/08.puig.pdf
31