DIREA 6.3 .4-4Statuto collaboratori

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DIREA 6.3 .4-4Statuto collaboratori
DIRE A 6.3.4/4
STATUS DI COLLABORATORE A PRH
TESTO PER I COLLABORATORI
1. Presentazione
2. Nell’asse dell’intuizione di André sul “volontariato” e sugli
“amici di PRH”
3. Chi è un collaboratore PRH?
4. Situazione giuridica e finanziaria di un collaboratore PRH
5. Formazione e vita associativa relativa a questa situazione
6. Come vivere con “i collaboratori” in una équipe PRH ?
1. PRESENTAZIONE
La genesi di questo testo è da situare nel marzo 2005 quando DIREA ha presentato al CI
(Consiglio Internazionale) un primo documento sulla realtà di collaboratore nella Fondazione.
L’obiettivo era esplorare come pervenire a una situazione adeguata per riconoscerli, assistere
le équipe PRH in questo senso e verificare se fosse opportuno radunarli.
Per un miglior discernimento il CI(Consiglio Internazionale) ha chiesto uno studio sul modo in
cui le diverse équipe PRH vivevano già questa realtà. DIREA(Direzione Amministrativa) ha
fatto questo studio nel 2005 in modo che il CI potesse ricevere il lavoro (21 risposte) e le
proposte di DIREA per l’incontro di marzo 2006.
Il presente dossier è il risultato dell’insieme di questo percorso sulla realtà attuale dei
collaboratori nella Fondazione.
Lo studio indica dei passi importanti rispetto alla visione di André al momento di FONAR 44
“L’irruzione del volontariato nel mio panorama PRH”:
- Un ampliamento delle forme di collaborazione alla missione di PRH riconosciute prima.
Fino ad ora solo lo status di abilitato alla R.A.PRH era riconosciuto.
- L’opportunità di radunare, al momento opportuno, i collaboratori in un incontro distinto da
quello dei formatori che sono professionisti o permanenti nel senso in cui André lo
descrive in FONAR 44
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Una collaborazione finanziaria alla vita della Fondazione quando c’è una forma di
remunerazione legata alla loro attività.
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Il presidente o il coordinatore è la persona responsabile del raduno dei collaboratori. Si
assicura della collaborazione delle altre istanze( Consiglio Direttivo - Comitato TecnicoScientifico) per pianificare la formazione e le azioni che le riguardano.
-
Saranno previste formazioni specifiche secondo la natura della loro collaborazione.
2. NELL’ASSE DELL’INTUIZIONE DI ANDRÉ SUL “VOLONTARIATO” E “GLI AMICI DI
PRH”
2.1 Qualche estratto di FONAR 44 del 1985
“L’irruzione del volontariato nel mio panorama PRH non rimette in discussione l’importanza e il
posto dei permanenti nella Fondazione. Bisogna mantenere questa linea.
... c’è una realtà “volontari” non marginale, ma essenziale, essenziale al suo posto, che non è
al cuore del Disegno PRH, ma posto importante, tuttavia, per rendere accessibile a un maggior
numero di persone la possibilità di camminare e di continuare il lavoro iniziato in sessione.
…. Questa prospettiva di un volontariato organizzato mi mette a mio agio nel mio essere PRH.
Contemporaneamente tengo insieme:
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da un lato l’impresa di formazione che garantisce la diffusione delle sessioni e senza la
quale la struttura non sarebbe garantita,
-
dall’altro, l’accessibilità a una formazione individualizzata e quindi adatta ai bisogni di
ciascuno, grazie a questa rete di volontari competenti.” (FON 44- 3.3)
“Terminando, vorrei invitarvi a farvi attenti al processo di emersione del dono PRH nella
Fondazione: Desidero che diventiate molto intelligenti di questo processo.
… L’emersione del dono globale è progressiva. Il volontariato, come istituzione in PRH, si
impone a noi dopo 15 anni di esistenza della Fondazione.
Il volontariato era presente all’inizio, ma allo stato embrionale, non sotto forma di “Corpo di
volontari”, distinto dai permanenti, ma associato a loro. (FONAR 44 – 6.1 – 6.2)
2.2 Estratto di un testo di André per la “Lettera PRH” del febbraio 1990
“In queste ultime settimane è emerso in me un invito a radunare gli “amici di PRH”. Ho sentito
subito che c’era qui qualcosa di importante per il futuro di PRH.
Si tratta di una categoria di persone che sono impegnate per il servizio interno di PRH. Es: i
promotori, gli accompagnatori,ecc.
Il loro impegno mi fa intuire che il loro essere è costituito da elementi del dono PRH. Li
considero quindi come facenti parte “dei miei”. Di conseguenza ho una responsabilità nei loro
confronti: quella di farmi conoscere da loro in ciò che considero come essenziale di me,
fondatore di PRH, per nutrire e vitalizzare il loro essere PRH. In cambio so che riceverò da loro
quello che è la loro specificità in PRH. Questo mi nutrirà e mi stimolerà nel mio agire di
fondatore.
Comincerò con l’inviare loro una lettera circolare ogni tanto, quando sentirò di aver delle cose
da dire loro.”
(Nello stesso testo per la lettera PRH, André ha identificato anche un’altra categoria di persone
come “amici di PRH”. Si tratta di persone che si impegnano in altro modo nella società e di cui
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sentiva di dover prendersi cura. Abbiamo lasciato da parte questa parte del testo che li
riguarda perché non risponde al nostro obiettivo attuale.)
2.3 Alcuni punti chiave, a partire da questi testi, che possono aiutarci per una giusta
comprensione e una giusta incarnazione riguardo la realtà dei collaboratori PRH.
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Il volontariato è un elemento che è sempre stato presente in PRH fin dall’inizio.
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André ha avuto l’intuizione (alla fine della sua vita – 1990) della necessità di radunare “gli
amici di PRH” che erano per lui una realtà più ampia che all’inizio (promotori,
accompagnatori, ecc.). Parla dell’”essere PRH” di queste persone. Le considera come “dei
miei”.
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Il posto dei permanenti (formatori e formatrici) nella Fondazione è centrale. Bisogna
mantenere questo orientamento.
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La realtà dei volontari non è marginale, ma essenziale. É importante nel disegno PRH.
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Si deve accogliere l’incarnazione del volontariato organizzato, passo dopo passo, aderendo
alla realtà concreta.
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Il volontariato organizzato aiuta a garantire la diffusione della formazione PRH.
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Il volontariato organizzato con volontari competenti rende la nostra formazione più
accessibile.
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La specificità di quello che devono portare apparirà a partire dal loro impegno.
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Il servizio dei volontari è gratuito,ma è possibile che PRH riceva del denaro grazie al loro
servizio, secondo le situazioni.
3 CHI È UN COLLABORATORE PRH
3.1 I diversi tipi di collaborazione accanto allo status professionale di formatore PRH
Constatiamo diversi tipi di aiuto per l’avanzata della missione di PRH:
- L’assistenza concreta occasionale, come per esempio: accogliere le persone alle conferenze
o agli incontri di informazione su PRH, parlare di PRH e distribuire i depliant e i programmi,
dare una testimonianza a un incontro di informazione,…
- Un aiuto più regolare come per esempio: i promotori, le persone di riferimento nei diversi
luoghi, le persone che aiutano i formatori per l’organizzazione delle loro attività, le persone
che fanno regolarmente dei doni…
- Un aiuto stabile e duraturo nel quale la persona vive un legame impegnato e concreto con
PRH (per la promozione, per alcuni servizi, come abilitati alla R.A., come accompagnatore).
3.2 Il profilo delle persone che possono partecipare a un gruppo di collaboratori PRH
Le persone che possono diventare collaboratori PRH devono ottemperare le seguenti
condizioni:
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essere in FPM da almeno 2 anni (o aver seguito il primo programma FPM),
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continuare la formazione PRH,
sentirsi chiamati a impegnarsi attivamente per la missione di PRH:
- per la promozione della formazione PRH,
- per il funzionamento amministrativo dell’équipe o dell’associazione,
- per rendere altri servizi che aiutano la missione di PRH,
- essere impegnati come abilitati alla relazione d’aiuto, per coloro che si sentono
chiamati in questa direzione e che hanno il consenso delle Istanze locali;
- essere accompagnatori di gruppi, per chi sente di offrire questa collaborazione ed
ha il consenso delle Istanze locali;
- prestare servizi a livello internazionale,
- impegnarsi a lasciar verificare le proprie iniziative dalle persone responsabili
dell’équipe,
- essere capaci di inserirsi nella vita regionale e locale,
- offrire i propri servizi gratuitamente,
- avere un lavoro professionale al di fuori di PRH o essere pensionati o disporre di
altre risorse finanziarie per vivere,
3.3 Le istanze responsabili dei collaboratori
Un collaboratore di PRH è normalmente legato all’équipe PRH locale. Agisce sotto la
responsabilità del coordinatore o presidente dell’equipe PRH.
Per i servizi concreti il collaboratore dipende dai responsabili locali.
3.4 Condizioni particolari per diventare o restare collaboratori PRH
Atteggiamenti e condizioni personali
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Essere ben impegnati nel proprio cammino personale,
Avere una buona intuizione del metodo e della missione PRH,
Sentire una chiamata di fondo per partecipare attivamente alla missione di PRH, ad una
collaborazione a sostegno di questa formazione.
Avere un impegno concreto, adattato e inserito nella vita di PRH (locale, regionale,
nazionale, internazionale…)
Essere interessati alla vita locale di PRH e di PRH-Internazionale e non essere soltanto
legati a un formatore PRH,
Essere capaci di funzionare in gruppo e di vivere normalmente le tensioni secondo la
dialettica autenticità-adattamento per dare priorità agli obiettivi del gruppo,
Avere l’apertura necessaria per entrare progressivamente nella cultura di PRH,
Accettare di agire sotto la responsabilità delle istanze responsabili di PRH nell’équipe o del
presidente di PRH-Internazionale se il collaboratore dipende direttamente da PRHInternazionale.
Viversi in riferimento e in collaborazione con i formatori o con la regione, secondo
l’organizzazione del paese,
Avere la capacità di vivere in modo semplice e discreto l’informazione che si riceve
sull’organizzazione o sulle persone,
Essere capaci di vivere pienamente e in permanenza il proprio impegno per una durata da
uno a tre anni,
Impegnarsi a partecipare attivamente alle riunioni e alle attività di formazione previste per
questa categoria di persone,
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Essere in ordine con le formalità amministrative richieste da PRH (contratti, documenti
amministrativi,…) per gli accompagnatori e abilitati.
4. SITUAZIONE GIURIDICA E FINANZIARIA DI UN COLLABORATORE PRH
4.1 Situazione giuridica di volontario
a. Un collaboratore di PRH ha uno status di volontario dell’organismo PRH, secondo le leggi
del paese sullo status di volontario (con o senza contratto scritto). Non ha uno status o un
contratto di formatore professionista.
b. Un collaboratore non può essere membro dell’associazione o dell’organismo ufficiale PRH
del paese; questo è riservato ai formatori professionisti.
c. Il collaboratore può utilizzare il logo PRH solo nelle condizioni definite dal Consiglio di
Direzione e nel quadro delle attività PRH per le quali ha ricevuto l’autorizzazione dal Comitato
Tecnico-Scientifico (Equipe di formazione) o dal presidente .
d. Conosce e rispetta lo Statuto e il regolamento interno dell'équipe PRH locale a cui
appartiene.
4.2 Situazione finanziaria
a. Un collaboratore offre i suoi servizi gratuitamente. Guadagna la propria vita altrove.
b. Un collaboratore abilitato alla relazione d’aiuto o accompagnatore , si mette prioritariamente
a servizio dei clienti che hanno risorse finanziarie limitate o incapaci di pagare la loro
formazione.
c. Se i responsabili dell’associazione o del gruppo dei formatori di un paese lo decidono e se la
legge lo permette, è possibile che i clienti che hanno mezzi finanziari sufficienti, versino un
contributo all’associazione PRH, per la formazione che ricevono dal collaboratore.
4.3 Possibilità di rimborso delle spese ai collaboratori
Secondo le leggi del paese e le possibilità dell’équipe, è possibile che i collaboratori ricevano
in contropartita del loro impegno alcune formazioni gratuite o un rimborso spese.
5. FORMAZIONE E VITA ASSOCIATIVA RELATIVA A QUESTO STATUS
5.1 Formazione dei collaboratori
Non trattiamo qui i programmi di formazione pedagogica e personale che sono descritti in altri
documenti e sono legati a percorsi specifici, come la FRA, l’Abilitazione alla relazione d’aiuto,
l'accompagnamento degli incontri di vitalizzazione..
I volontari hanno bisogno di essere formati per collaborare nel modo più efficace alla nostra
missione. I responsabili locali devono determinare la formazione adatta e offrirla, secondo il
loro settore di competenza. Il bisogno di formazione riguarda il funzionamento in PRH, le
relazioni pubbliche e la loro appartenenza di fondo:
a. una formazione adatta ai loro servizi specifici come la promozione, il marketing, la
presentazione di alcuni percorsi di formazione. Questo concerne i coordinatori e presidenti,
con il Consiglio di direzione.
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b. una formazione che nutre il loro “essere PRH” (per esempio l’integrazione insieme di un
testo di André al quale hanno accesso, un incontro di analisi sul loro vissuto riguardante il loro
impegno in PRH, l’integrazione insieme di “Parole di un uomo comune”, una sessione insieme
come “ Vivere un tempo forte di crescita”. Questo tipo di formazione è sotto la responsabilità
del Comitato Tecnico Scientifico.
5.2 Integrazione nella vita dell’équipe PRH
a. I collaboratori che si impegnano con noi, per la stessa missione, possono aspettarsi di
essere informati, a misura loro, della vita di PRH a livello locale e internazionale. I coordinatori
di équipe, i presidenti e i responsabili delle regioni devono avere cura di questo. È importante
dar loro un’informazione proporzionata al loro impegno sugli orientamenti presi in
un’Assemblea Generale, un congresso internazionale, nuove sessioni, ecc.
b. Hanno dei bisogni normali di essere presi sul serio nella loro vocazione e di sentire il loro
posto specifico che non è lo stesso di un formatore professionista. È un posto legato a un
servizio in relazione con il dono di ciascuno, un posto legato alle competenze di ogni persona
e al suo apporto particolare per la missione di PRH.
c. Quanto alle decisioni che riguardano l’avvenire di PRH, la responsabilità di un collaboratore
è limitata alla consultazione, se e quando il Consiglio Direttivo lo ritiene necessario. Il ruolo
deliberativo è per i responsabili PRH e per i formatori professionisti PRH.
d. È importante riunire insieme i collaboratori per informarli o dare loro la formazione specifica,
senza voler creare per questo “un movimento” o “un gruppo di vita”. È un gruppo di lavoro, a
servizio della nostra missione, anche se ci sono momenti importanti di incontro e di vita
comune che possono nutrire il loro impegno e le loro motivazioni.
e. La realtà dei collaboratori è una realtà che è legata alla vita locale e che è distinta da quella
dei professionisti.
6 COME VIVERE CON “I COLLABORATORI” IN UNA EQUIPE PRH ?
È importante operare passo dopo passo e in legame con la realtà locale e i formatori
professionisti che la costituiscono. Si tratta di preparare una buona integrazione di queste
persone-collaboratori nella vita di un’équipe e di un più per l’avanzata della missione PRH. Si
tratta anche di un’integrazione adatta alla nostra cultura PRH secondo la misura della loro
situazione.
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