N°29 del 03/08/2007

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N°29 del 03/08/2007
Ann o IX n°29 - www.unicosettimanale.it - 03 agosto 2007 € 1,00
Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 50 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) — Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 20,00€
CAPACCIO
Guglielmotti: Scuola,
Cultura e turismo
Cinesi, ombrelloni
e il turismo del domani
Giuseppe Scandizzo
“Sun-Sea-Sand-Sex” (sole, mare, sabbia,
sesso) erano e sono l’ideale di vacanza per
l’italiano medio. È questo il tipico turista che
ogni estate si riversa sulle coste campane.
Poniamoci una domanda: quanti cinesi
avete visto sotto l’ombrellone affianco al
vostro? Io non ne ho visto nessuno, e la spiegazione ci viene data dall’annuale rapporto
compiuto dalla Società Geografica Italiana:
Turismo e territorio. L’Italia in competizione presentato a Roma il 23 luglio.
Secondo questo studio, i turisti stranieri che
d’anno in anno scelgono le coste italiane per
trascorrere le proprie vacanze, sono e saranno sempre meno, perché la concorrenza di
paesi vicini, come la Croazia, laTurchia, offriranno ombrelloni e lettini a prezzi più
bassi.
Prendiamo la statistica sui turisti cinesi. Del
2005 sono stati 31 milioni, nel 2010 saranno 50 milioni, nel 2020 supereranno i 100
milioni. Un numero immenso, la sfida sta
nel riuscire ad offrirgli altro, cultura.Analogamente ai Giapponesi sono interessati alle
capitali e alle città d’arte.
L’immagine dell’Italia turistica all’estero è
legata al suo patrimonio culturale. L’85%
dei giapponesi, l’80% degli statunitensi, spagnoli e portoghesi, il 60% di olandesi e scandinavi la pensano così. Cultura vuol dire non
solo chiese, musei, siti archeologici, castelli, rocche, ville, ma anche patrimonio enogastronomico. Vini e cibi, nella percezione
degli stranieri superano anche quelli francesi. Il folclore delle antiche tradizioni, i festival, le terme. I turisti del futuro chiederanno
sempre più relax e star bene.
Larecenteriformadelladevoluzionehadato
autonomia alle Regioni, è a questo livello
che ci si deve organizzare. Il logo Italia recentemente presentato deve diventare il
marchio di riferimento dei tanti marchi regionali. La Campania, deve sviluppare il
proprio.
Le prospettivesuggerite nel rapporto, riguardano soprattutto il meridione. L’essere rimasto escluso dalle trasformazioni avvenute a causa del turismo di massa, i nostri piccoli centri possono essere recuperati nelle
loro grazie originarie, nelle bellezze dei paesaggi.
Ci vuole tanta organizzazione e professionalità, per cogliere i frutti del nuovo turismo.
Per fare ciò dobbiamo toglierci dalla testa
le inglesi “4 S” e metterci le francesi“4 E”:
Équipment-Encadrement-Événement-Environement (attrezzatura, organizzazione,
eventi, ambiente).
Il turista cerca soprattutto esperienze ricercate ed autentiche. Sta agli esperti del settore adesso riuscire a fare squadra e a sedurre
gli stranieri.
EBOLI
pagina 12
A G ROP O LI
ROCCADASPIDE
Melchionda, un
Puc d’apertura
pagina 3
Presunta violenza:
troppi lati oscuri
pagina 10
Alfieri: doppio
incarico con fatica
pagina 5
“TARALLO I L M IGLIORE”
P
RCO DE
L C IILENTO
LENTO
ER IL PA
PER
ARCO
EL
LAURINO
Nicolais
alla
Summer school
di Ideura nel
convento di S.
Antonio
INTERVISTA AD ALFONSO PECORARO SCANIO
“BASSOLINO S I
A P AG. 1 5
AGRICOLTURA
DEVE C ONVINCERE”
“Giuseppe Tarallo è il presidente giusto.
Sarà nominato al più presto”
“Giuseppe Tarallo è stato e sarà un
ottimo presidente!” questo è il pensiero Alfonso Pecoraro Scanio, ministro della Repubblica che si occupa dell’ambiente.
Il viso “imbronciato” come siamo
abituati a vederlo in Tv; il fisico
asciutto che denota una cura appropriata per la persona, la parlata veloce e decisa che non lascia spazio a
retropensieri.
Insomma, un politico a tutto tondo a
cui piace dimostrare determinazione
che scaturisce da convinzioni che
vengono da lontano. Come da lontano viene l’amicizia con Giuseppe Tarallo, il verde per antonomasia del
Cilento.
L’uomo su cui vale la pena immolare una buona parte di credibilità delle
istituzioni.
pagina 10
Porgo al ministro la bozza di Unico
che uscirà sabato 21 luglio. Nella pagina sono riportate le dichiarazioni
di uomini politici locali che “invocano” la fine del commissariamento
del Parco del Cilento e Vallo di
Diano...
“Io il nome ad Antonio Bassolino
l’ho fatto da tempo. È il governatore della regione che non ha trovato
il modo di farmi arrivare il ‘concerto’.
Bisogna riconoscere che Bassolino
ultimamente è stato molto impegnato in problemi più grossi e importanti”.
Resta il fatto che, ad un anno ed
oltre dalla scadenza, l’ente Parco
non è in condizioni di fare scelte
strategiche perché imballato nell’attesa delle nomine...
“Io sono per la conferma di Tarallo e
del presidente del parco del Vesuvio.
Hanno ambedue operato bene e li ritengo adatti a continuare l’opera intrapresa.
Ovviamente dovranno avere intorno
persone all’altezza delle situazione
che non mancheremo di affiancare ai
due presidenti”.
Quali sono i tempi necessari per le
scelte?
“I tempi saranno brevi.”
Il ministro scorge nella bozza della
pagina di unico il preannuncio
d’ipotesi d’accordo: “presidente un
nome di rilevanza nazionale...”
“Lei crede che un nome importante
sarebbe disponibile a venire nel Cilento per 1800 euro al mese?”
SCANDIZZO continua a pag. 15
Ecco gli agricoltori
di professione
pagina 2
IL LIBRO
In edicola a 2 euro
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“Unico” “Agropoli la
Montmartre del Cilento”
di Giuseppe Liuccio
Edizioni Plectica
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c/c bancario BccAquara n° 40585 ABI 08342 cab 76140
AGRICO
OLTURA
2
n°29 03 agosto 2007
Agrisviluppo, la rivincita dell’agricoltura professionale
Creata una cooperativa per difendersi
Quando fare l’agricoltore di professione
diventa sempre più una sfida vanno attrezzati degli strumenti professionali ed
imprenditoriali adeguati. E’ dura la vita
del contadino del terzo millennio, d’ufficio promosso ad imprenditore agricolo.
Tutti lo tengono sotto mira: dalle Asl alle
banche, dai caseifici agli uffici comunali, dai Nas all’Arpac, e per finire qualche
volta anche gli ambientalisti ed ai giornalisti. Quando il gioco si fa duro, ecco i
duri che entrano in gioco. Parafrasando
quindi la frase cult di Belushi, un gruppo
di giovani allevatori fra fra Capaccio,
Agropoli, Giungano, Albanella ed Altavilla Silentina si è rimboccato le maniche della camicia ed ha formato “Agrisviluppo” la cooperativa agricola che lavorerà per costruire le condizioni per una
“rivincita” di chi oggi alleva bufale e vacche. Il presidente è il capaccese Antonio
Petraglia, con vice l’altavillese Francesco Contini. Nel consiglio d’amministrazione Giovanni Mottola (Altavilla), Antonio Orlotti (Capaccio), Vito Polito
(Agropoli), Vito De Cristofaro (Albanella) e Michele Colangelo (Giungano). Per
il momento sono in trenta, ma a breve
contano di incrementare ulteriormente le
adesioni. “Ci vogliamo affiancare alle nostre tradizionali organizzazioni di rappresentanza – racconta Antonio Petraglia –
e non a caso abbiamo scelto lo strumen-
LA S TORIA
Da sinistra: Michele Colangelo, Tonino Orlotti, Antonio Petraglia, Giovanni
Mottola, Vito Polito, Francesco Contini, Vito De Cristofaro
to giuridico
della cooperativa e
non quello
di una semplice associazione.
Stiamo studiando
delle modalità di
presenza che sono più di tipo economico
che sindacale”.
E’ stato molto difficile penetrare nel muro
di riservatezza che ancora avvolge il lavoro iniziale di “Agrisviluppo”. Il momento è cruciale perché si sta conludendo la campagna per il rinnovo dei contratti di fornitura fra gli allevatori delle
bufale ed i proprietari dei caseifici e si
profila la richiesta di una flessione del
prezzo del latte alla stalla. Per gli agricoltori la circostanza non è giustificata
dalle condizioni di mercato che vede le
vendite della mozzarella ancora in espansione e con un prezzo al caseificio che
ha raggiunto i 13 euro al kg. “Vi dovete
ridimensionare nelle vostre pretese”
CHI NON CE L’HA FATTA
Giovanni Di Poto vende le sue 50 bufale e si fa da parte
“Nel nostro settore si sta affermando la legge del più forte”
Giovanni Di Poto, da Campoluongo, ha
52 anni ma ne dimostra molti di più:
prova provata che lavorare la terra è
un lavoro usurante. Da qualche tempo
ha gettato la spugna: ha venduto le sue
50 bufale e guarda con apprensione ai
300-400mila euro d’investimento che
la sua azienda ha richiesto fra macchine e terreni. “Sono frutto dei sacrifici
fatti con mia moglie e 21 anni di lavoro alle dipendenze che ho sulle spalle
prima di mettermi a fare l’agricoltore
a tempo pieno. Non ce la facevo più
perché le spese erano troppe e i soldi
non rientravano: i caseifici ai quali davo
il latte me lo pagavano, quando pagavano, male ed in ritardo. Perché mi è
costato un patrimonio condonare le
stalle e capannoni che avevo costruito
abusivamente. Volevo rateizzare, ma
non me l’hanno permesso. E ad un
controllo fatto sullo smaltimento di letame e liquami della mia stalla era arrivato mezzo esercito italiano. Feci una
causa, pagai una multa e mi costò 12
mila euro l’adeguamento alle norme
sanitarie”. Di Poto sostiene che nei
suoi confronti c’è stato un particolare
accanimento perché “piccolo”.“I gran-
vicini alla pensione ma i figli che faranno? Che ne sarà dei nostri sacrifici? Ci
sono ottanta stalle bufaline ad Altavilla, quante
pensate avranno
la forza di sopravvivere?”,
commenta disincantato. La questione è sempre
Giovanni Poto quella: i margini
guadagno
di fanno mille volte peggio, ma non li di
sono
sempre
litoccano”, dice quattro, cinque volte,
mati
dallo
stradurante la conversazione. Alle bufale
c’è arrivato dopo che le vacche da latte potere dei tranon ha potuto più allevarle perché sformatori. E’ lo
sprovvisto di quella “quota latte” che stesso grido d’alha contingentato la produzione. Ma larme che espriprima ancora dell’inizio della sua storia mono i traspordi allevatore di bufale occorre mette- tatori di mozzare la sua storia di orfano che non ha relle. “Non mi
mai conosciuto suo padre e che è cre- dànno più la possciuto passando per una decina di col- sibilità di continuare a fare il mestiere
legi. In mezzo c’è anche qualche ulte- di allevatore. E non è – come dicono riore traversia, ma niente a che vede- perché non sono capace di stare sul
re con la coltivazione della terra.”Quel- mercato. La verità è che si sta sempre
lo che io mi preoccupo è dell’avvenire più affermando la legge del più forte.
dei figli di tanti allevatori. I padri sono Io non ci sto”.
“
avrebbe detto più di un titolare di caseifici. Il braccio di ferro è impari poiché,
ovviamente, i trasformatori sono più
concentrati, mentre gli allevatori sono
tanti.
Il primo obiettivo di “Agrisviluppo” è la
realizzazione di momenti concreti di solidarietà fra gli associati in occasione di
calamità sia naturali che di tipo sanitario
definendo modalità di immediato “reintegro” del numero dei capi bufalini delle
aziende. Uno sguardo sarà dato anche all’aquisizione collettiva delle materie
prime (mangimi, sementi, ecc.) per cercare di abbattere i costi di produzione
aziendali.
“Agrisviluppo” non si sottrae al discorso
della compatibilità ambientale degli allevamenti ed, in particolare, rispetto alla
necessità di attrezzare impianti per smaltire il carico di liquami e di letame. “Ci
siederemo a tutti i tavoli dove seriamente si lavora”,
aggiunge Antonio Orlotti.
Nei prossimi
giorni saranno
contattati i responsabili
delle Asl che
sovrintendono
al settore bufalino:
da
Mimmo Nese
(Asl Sa3) ad
Aldo Cennamo e Luigi
Morena (Asl
Sa2): “Gli forniremo collaborazione e
proposte per
aiutare queste
aziende che sono ancora la punta di diamante dell’economia di questi nostri
paesi”, conclude Orlotti.
Il momento
è cruciale perché si sta
conludendo la campagna per i
l rinnovo dei contratti di
fornitura fra gli allevatori delle
bufale ed i proprietari dei
caseifici e si profila la
richiesta di una
flessione del prezzo
del latte alla
stalla
”
Oreste Mottola
n°29 03 agosto 2007
Non è facile di questi tempi entrare in un
municipio e ritrovarsi in un luogo tranquillo, ordinato e che mette a proprio agio.
Anche il cortese “sbarramento” selettivo
posto a difesa del lavoro degli uffici è poco
invadente e arrivare alla porta del sindaco
è facile. Mi annuncio al sindaco di Eboli
tramite la sua gentile segretaria e, in un attimo, sono nella stanza di Martino Melchionda. L’ufficio è spartano al punto giusto e denota la mano di chi lo vive quotidianamente sia nell’organizzazione sai
nell’arredamento. Quadri, gagliardetti,
bandiere ... C’è tutto quello che ci si aspetta nella stanza di un primo cittadino.
Un caffé, un po’ di convenevoli, qualche
battuta su vari argomenti per “prendere” le
misure, stabilire i “confini”, istaurare un
canale “sincero” di comunicabilità e poi
via, dentro gli argomenti scottanti della
cronaca politica.
L’uomo è tranquillo, l’amministratore è
dentro i problemi, il politico è accorto e
capace di guidare gli eventi ... Insomma,
dietro al sorriso disponibile c’è molta concretezza che è alla base del conversare ma,
immagino, anche dell’agire.
C’è rottura nell’alleanza che l’ha portata sulla sedia che fu di Gerardo Rosania per un decennio. E la crisi è proprio
con il partito del suo predecessore.
Come è potuto succedere?
“Sin da subito la mia azione di governo
ha assunto un atteggiamento dinamico,
oserei dire riformista. Il tutto teso a recuperare un rapporto con larghi strati, per
me maggioritari, dell’economia. Gerardo,
un mio caro amico, aveva tracciato un
solco, segnato il campo. La vera rottura si
è consumata sul Puc. La mia impostazione vuole riaprire il dialogo e far ripartire
l’edilizia oggi mortificata da un Prg che
ha costretto l’ufficio tecnico a dare concessioni edilizie solo in zone agricole.”
Eppure avete fatto una campagna elettorale insieme. Queste cose non potevate deciderle prima?
“Il nostro limite è stato quello di elabora-
Melchionda a tutto campo
“Centro commerciale e nuovo Puc per il rilancio”
re un programma, come quello della
fabbrica di Prodi, dove tutti potevano riconoscersi e, proprio per questo, molto elastico. Al momento
delle scelte amministrative si è verificata la rottura.”
Per la verità la rottura c’è anche
con un’altra componente della
maggioranza, il gruppo vicino a
Carmelo Conte. I motivi sono gli
stessi?
“In questo caso la situazione è diversa. I contiani furono esclusi dalla
maggioranza, anche su richiesta di
Rifondazione, perché Conte si candidò nel centro destra alle elezioni
politiche. Sui contenuti non c’erano
sostanziali problemi.”
Oggi Conte e Rosania sono all’opposizione di Melchionda ad Eboli.
Molti altri, candidati contro, sono
lì a sostenere la sua politica. Come lo
spiega?
“È il paradosso della politica. Anche c’è da
dire che molta gente ad Eboli è andata a
destra proprio per contrapporsi ad una gestione ideologica della cosa pubblica come
è avvenuto all’epoca di Rosania. Oggi che
stiamo attuando una gestione più moderata prestando attenzione agli aspetti pratici della vita sociale ed economica della
città, ecco che larghi strati di opinione pubblica si sente e più tutelata e rappresentata.”
Non può nascondersi, però, che la sua
maggioranza è snaturata e oggi molto
composita con un avvicendamento innaturale dei ruoli...
“Il problema è che i partiti non fanno filtro e, molto spesso, non esistono. Pertanto sono gli uomini che determinano le aggregazioni. Di questi cambiamenti ho do-
vuto tener conto. Devo aggiungere che a
fronte di questa mobilità la maggioranza,
sulle cose da fare, è stata granitica. Lo testimonia l’approvazione del bilancio preventivo 2007 arrivata dopo una maratona
di 18 ore.”
Il governo ha appena licenziato un disegno di legge che ha l’ambizione di ridurre i costi della politica. È previsto
anche il numero dei consiglieri comunali. Cosa ne pensa?
“Non sono d’accordo. I costi della politica li addebiterei ad altri fattori. Per avere
il permesso per l’apertura di un lido sono
necessari un’infinità di pareri da parte di
organismi che si sovrappongono con perenni conflitti di competenza. Sono questi
i veri costi dell’inefficienza della politica
che vengono scaricati sui cittadini.”
A proposito di lidi. Gli operatori balneari di Paestum temono la vivacità di
Le crociate di Polito e i colpi di sole di fine luglio
Ma chi lo dice che la politica va in vacanza, a Eboli. Approfittando di un periodo di zero polemiche, Paolo Polito
(ex Msi, ora Sdi) mette il turbo e fa la
morale ai comunisti: “ma come siete
retrogradi.Ancora a parlare di Baraldini. Le abbiamo dato la cittadinanza
onoraria, a Eboli. Un errore madornale. Io gliela strapperei, l’onorificenza”.
Magari per darla a Tilgher o Fiore, l’ex
muse ispiratrici di Polito. Non tanto ex,
secondo Carmine Caprarella, consigliere di Rifondazione Comunista, che
prima reagisce indignato: “sei un fascista”, poi la mette sull’ironia: “Polito è
tornato il politico che era, un uomo di
estrema destra. Melchionda fa i salti
mortali per convertirlo al centrosinistra, ma Polito è di destra”. Messaggio
chiaro per il sindaco, in partenza per
Tropea dove trascorrerà le vacanze, in
compagnia di un assessore dei Ds. E
3
EBOLI
Polito e Caprarella
delle rispettive famiglie, giusto per completezza, e per evitare equivoci o altre
Polito crociate. Il glabro esponente
dello Sdi (sempre Polito) rincara la
dose, sbeffeggiando Carlo Giuliani:
“Smettetela con queste firme, fare un
mito di Carlo Giuliani è retrogrado e
superato”.A sostenere Polito c’è un ex
segretario del Pds, ora giornalista, che
provocatoriamente chiede la cittadinanza onoraria a Eboli a Mario Placani-
ca, il carabiniere che sparò e uccise
Giuliani, parlando di legittima difesa e
sputtanando poi i carabinieri, dicendo
che dopo l’omicidio Giuliani, in caserma festeggiarono e brindarono alla
morte del giovane di sinistra. Come a
dire, un motivo in più per firmare la petizione dei giovani comunisti per una
commissione d’inchiesta che faccia
chiarezza sull’operato dei carabinieri e
della polizia, a Genova, nel 2001, durante il G8. Polito aborre, qualche alleato
di sinistra, il diessino Cosimo Cicia,
prima di partire per Tropea, ha firmato
la petizione dei giovani comunisti. Per la
cittadinanza a Mario Placanica, ne riparleremo ad agosto. Se la daranno anche
a Carlo Giuliani, ovviamente.Al rientro
dalle vacanze, Melchionda avrà un bel
da fare nel commissionare targhe e cittadinanze assortite.
continua a pag. 8
Eboli nella fascia costiera e qualcuno la prende come esempio da
imitare. Sarà soddisfatto?
“L’erba del vicino è sempre più
verde! Abbiamo dato corso al piano
spiagge predisposto dalla precedente amministrazione. Purtroppo sono
molti i problemi irrisolti. Non sono
poche le lamentele per le difficoltà
che incontrano le famiglie per raggiungere a piedi l’arenile dalle zone
parcheggi. Bisognerà rivedere l’impianto assegnando un ruolo più attivo alla fascia pinetata. Dobbiamo
abbattere, anche qui, l’incomunicabilità.”
C’è poi la necessità di riqualificare l’area di S. Nicola Varco. Come
intende muoversi?
“Le risorse regionali saranno utilizzate per migliorare la vivibilità delle
persone che vivono in condizioni disperate: acqua, servizi igienici, fogne e rimozione dei rifiuti. Ma il problema va affrontato alle radici: migliaia di persone, tutti
maschi e giovani per il 99% irregolari, non
possono vivere concentrati in un unico
luogo. È una bomba che prima o poi scoppierà e le conseguenze si faranno sentire in
tutta la piana del Sele.”
Lei cosa suggerisce?
“Bisogna creare delle strutture d’accoglienza delocalizzate in più parti del territorio ed eliminare il focolaio di disperazione che cova a S. Nicola Varco. Senza
trascurare che ci sono cittadini che vivono sprangati in casa perché hanno paura di
uscire temendo aggressioni e rapine.”
È anche un problema di ordine pubblico...
“I carabinieri fanno il possibile, anche se
i fogli di via restano lettera morta. C’è poi
il problema dei controlli sui chi affitta dei
ruderi e alloggi indecenti percependo dei
corrispettivi. Qui la Guardia di finanza dovrebbe essere più accorta a perseguirli.”
A S. Nicola Varco si insedierà anche il
mega centro commerciale. Contribuirà a dare un po’ di luce ad una realtà
così pesantemente penalizzata?
“Sono due zone non contigue, ma ritengo
che possa avere dei suoi effetti anche in
questa direzione. Il centro sarà il più grande della Campania , ovviamente, si rivolgerà a tutto il territorio da Salerno al Cilento e al Vallo di Diano.”
I commercianti di Eboli come sono stati
tutelati?
“È riservato loro un contingente di ventimila mq. Purtroppo, non è stato esercitato alcun diritto di prelazione. In ogni caso,
ritengo che un investimento privato di 40
milioni di Euro nella nostra realtà è un
fatto enorme che farà bene all’intera economia ebolitana.”
C’è poi ancora in pista la realizzazione
del polo agro-alimentare ...
“Il progetto preliminare è già all’attenzio
ne della Unione Europea.
Se il parere sarà positivo, toccherà alla regione reperire le risorse tra quelle disponibili del nuovo Psr (Piano Strategico Regionale) per realizzarlo.”
Più modestamente c’è sempre il problema della realizzazione della rotatoria a
S. Cecilia. A che punto siamo?
“Sono stati a appaltati i lavori che inizieranno a settembre. Si porrà così fine al
tappo del traffico sulla statale 18 dovuto ai
semafori del bivio.”
Eboli è ancora uno dei comuni che non
differenzia la raccolta dei rifiuti. Ci
sono delle novità?
“Il bando per la differenziata spinta è pronto. Ad Eboli sarà anche realizzato un impianto per il compostaggio dell’umido con
una potenzialità di lavorazione di 3500
quintali adatto ad una popolazione di 60
mila abitanti. Potremo accogliere noi
anche l’umido di Capaccio. L’impianto
sarà a tunnel senza nessuna controindicazione ambientale.”
Uno dei problemi lasciati in eredità da
Rosania, c’è la Multiservizi. Come ha
intenzione di risolverlo?
“Fu creata più per dare un’occupazione a
quaranta persone che per l’effettiva necessità di gestire servizi. È una società mista,
pubblico privata, e il privato non ha nessuna intenzione di ritirarsi né noi abbiamo le risorse per rilevarla. Pertanto è necessario darle un nuovo assetto. L’idea è
quella di suddividerla in piccole Srl assegnando ad esse degli asset ben precisi.
Entro il 2007 sarà pronto un piano di ristrutturazione.”
Nonostante le difficoltà, sono stati assunti altri lavoratori. Come lo spiega?
“Dovevamo sperimentare la gestione dei
parcheggi a mare. Pur consapevoli che il
servizio poteva essere in perdita, abbiamo
chiesto alla Multiservizi di gestire il servizio. Non conosco nemmeno i nomi delle
persone assunte temporaneamente per il
periodo estivo.”
Lei è determinato a mettere mano al
Puc. Quali sono le linee date al progettista?
“L’incarico è stato dato all’università di
Salerno con lo scopo di riannodare le relazioni tra e con le periferie (S. Cecilia,
Cioffi e Corno d’Oro). Inoltre, dovrà garantire insediamenti nella zona mare che
non siano solo di seconde case ma si vada
ad impiantare lì una vera comunità con
una vita sociale propria.”
A ottobre c’è l’appuntamento con la costituente del Partito Democratico. Lei
sarà, ovviamente coinvolto...
“Sarò in campo con il mio partito, i Ds e
con gran parte della maggioranza che mi
sostiene. Soprattutto spero in una partecipazione massiccia dei cittadini.”
Mentre i rapporti con i suoi ex alleati
che sviluppi avranno?
“I rapporti con Conte e Rosania potrebbero essere ricostruiti ma senza equivoci.
La strada da imboccare è quella di guardare avanti per tentare di dare risposte moderne ed aperte ai bisogni emergenti di
una società in continua trasformazione. Su
queste basi sono disponibile all’incontro
con tutti.”
Bartolo Scandizzo
SELE
4
n°29 03 agosto 2007
Il Patto Sele-Tanagro promotore uno strumento di
concertazione negoziata per lo sviluppo
Tra le priorità l’area industriale di Campagna
Il patto Sele-Tanagro avvia un altro importante strumento di concertazione,
l’Accordo di Reciprocità, un momento
di integrazione tra gli strumenti che
operano sul territorio e che coinvolge
soggetti pubblici e privati.
L’avvio della procedura è stata richiesta al presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, in conformità
alla delibera di Giunta Regionale n.
389 del 23 marzo 2006.
Ottocentocinquantamila euro sono i
fondi richiesti in totale alla Regione
Campania per gli studi di fattibilità, intanto il tavolo di concertazione ha assunto impegno formale a destinare le
risorse finanziarie rinvenienti da economie per il cofinanziamento delle
azioni, una prima dotazione finanziaria ammonta a circa 6 milioni di euro.
Gerardo Malpede, presidente del Cda
del Patto Sele-Tanagro sottolinea:
“L’Accordo di Reciprocità capita in un
momento cruciale per lo sviluppo locale. Siamo nella nuova programmazione dei fondi strutturali europei
2007-2013. Come territorio ci siamo
impegnati a far si che il nostro Patto
punti alla trasformazione in Agenzia di
Sviluppo Locale, uno strumento unico
che raccoglierà le esperienze del patto
generalista “Sele-Tanagro”, del Patto
Specializzato per l’agricoltura, il Contratto d’Area del Cratere Salernitano,
del Pit Antica Volcei, del Pit Termale e
il PIR Ambito SA3”.
In particolare la strategia di sviluppo
prevista è incentrata sull’integrazione
di azioni di sistema basate sulla sostenibilità ambientale. Tre sono i cardini
della strategia: il turismo termale, archeologico, religioso, dei centri storici,
ambientale e gastronomico; lo svilup-
po e il sostegno all’agricoltura naturalistica, biologica e delle
produzioni locali, finalizzata alla tutela e alla
valorizzazione della
Dieta Mediterranea e
allo sviluppo delle trasformazioni agro-alimentari; la messa a sistema dell’apparato
produttivo locale e il
miglioramento della
competitività territoriale mediante l’individuazione dell’area industriale di
Campagna ubicata a ridosso dello svincolo autostradale Salerno-Reggio Calabria, corridoio 1, specializzata nella
logistica e nella prima e seconda lavorazione delle merci. Sulla base di tali
indicazioni il PTCP, Piano Territoriale
di Coordinamento Provinciale ha inserito l’area industriale di Campagna tra
il corridoio 1 ed il corridoio 8 della programmazione Europea.
Si tratta di un’importante momento di
sviluppo e di competitività territoriale,
fortemente voluto dal sindaco di Campagna, Biagio Luongo: “Sono stato tra
i primi a procedere all’avvio della procedura per l’Accordo di Reciprocità,
credo che l’area industriale di Campagna si inscriva in una logica di sviluppo territoriale che rappresenta l’intera
provincia di Salerno. E’ un’occasione
reale di sviluppo che si inserisce in un
sistema più ampio di sviluppo europeo”.
L’Accordo mira alla creazione di una
cabina di regia unica dello sviluppo territoriale, come sottolinea Carmelo Pizzolante, direttore tecnico del patto
Sele-Tanagro: “Con l’Accordo di Re-
Campagna - La Città di Campagna
agli inizi degli Anni Quaranta divenne
sede di un Campo di Internamento,
che prevedeva l’utilizzo di due Caserme dismesse, che furono individuate
nell’ex Convento degli Osservanti di
Concezione e nell’ex Convento Domenicano di S. Bartolomeo.
In quel contesto, particolare importanza assunse la funzione e la figura di
Monsignor Giuseppe Maria Palatucci,
Vescovo di Campagna (dal 1937 al
1961) e zio di Giovanni Palatucci (oggi
avviato agli “onori degli altari”), Questore di Fiume, “Giusto tra le nazioni”,
che, con la collaborazione della comunità campagnese, riuscì ad attivare una
rete di aiuto umanitaria, spirituale ed
economica e che fece dei Campi di S.
Bartolomeo e della Concezione un’oasi di salvezza per quanti, al contrario,
erano di sicuro destinati alle atrocità
dei campi di sterminio.
La città di Campagna Medaglie d’Oro al Merito Civile
ciprocità i soggetti del partenariato
hanno individuato gli assi strategici su
cui incentrare lo sviluppo del territorio, si apre adesso una fase di concertazione per individuare le azioni e le
opere funzionali alla strategia prescelta.”.
Obiettivo finale dell’Accordo di Reciprocità è l’Agenzia di Sviluppo Locale.
L’Accordo di Reciprocità è stato sottoscritto per la parte pubblica dal presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani, dalle Comunità Montane
“Alto e Medio Sele” e “Sele-Tanagro”,
dai Comuni di Auletta, Buccino, Caggiano, Campagna, Castelnuovo di
Conza, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Ricigliano, Romagnano al Monte, Salvitelle, San Gregorio Magno, Santomenna,
Valva, Caposele, Calbritto e Senerchia.
Soggetti privati sottoscrittori dell’Accordo di Reciprocità sono: la Sviluppo
Sele-Tanagro Spa, l’Associazione Industriali di Salerno, l’Associazione Costruttori di Salerno, l’Associazione Termalisti di Contursi Terme, il Cna di Salerno, la Confederazione Italiana Agricoltori e l’ Asso. Se.Ta e Cisl
Ornella Trotta
La Scultura del Maestro Nino Aiello
su Monsignor Palatucci
L’eccezionalità di
questa vicenda, in cui
un’intera Città aiutò
gli Ebrei, ha fatto sì
che il 25 Aprile scorso, in occasione del
62°
Anniversario
della Liberazione, il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, consegnasse una Medaglia
d’Oro “al merito
civile” alla Città
di Campagna ed
un’altra Medaglia d’Oro “al
merito civile” alla memoria di
Monsignor Giuseppe Maria Palatucci, “per la sua
opera svolta in quegli
anni bui”.
Sabato 28 Luglio,
pertanto, l’Amministrazione Comunale,
in collaborazione con
il Comitato “Giovanni Palatucci”, solennizzerà proprio a Campagna, Città dei Giusti - le due Medaglie
d’Oro.
La cerimonia prevede un momento
religioso, con Santa Messa alle ore
ASSOCIAZIONE
DON ROCCO
DE LEO
Gli ex seminaristi s’incontrano sabato 28 luglio
presso il teatroLa Provvidenza di Vallo della Lucania alle ore 17,00. A
seguire, ore 18,00 si esibirà la compagnia del
Piccolo teatro in “Quadriglia della brigantessa”
Ingresso libero
Vittorio Villani
esce con la sesta
edizione di “Pegaso”
La guida si può trovare presso gli enti che
l’hanno prenotata
10.15 celebrata nella Cattedrale S.
Maria della Pace da S.E. Rev. Mons. Gerardo Pierro Arcivescovo Metropolita
e Primate della Diocesi Salerno-Campagna- Acerno, e un momento
laico/istituzionale, Consiglio Comunale, ore 11.15, a cui parteciperanno Autorità Civili, Politiche, Militari e Religiose.
È prevista la partecipazione dell’on.
Luigi Nicolais - Ministro Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione.
A conclusione, saranno scoperte una
Lapide nell’androne del Palazzo di
Città ed una Scultura, realizzata
dal Maestro Nino Aiello, dedicata proprio al mai dimenticato Vescovo
Giuseppe Maria Palatucci ed allocata
all’angolo del Palazzo dell’Episcopio, tra
Corso Umberto I e l’imbocco di Via
Molinari.
Mario Onesti
n°29 03 agosto 2007
AGROPOLI
5
Alfieri conferma il suo impegno per la città
RIVERBERI
“Il doppio incarico faticoso ma gestibile. Per il resto parleranno i fatti”
aforismi di Germano Bonora
Molti l’hanno accusato di voler fare di
Agropoli una frazione di Torchiara.
Altri, di voler predisporre il terreno per
futuri traguardi politici. Altri ancora, di
puntare alla creazione di un sistema di
potere economico. L’impressione è che
Franco Alfieri abbia fatto una scelta
con il cuore di un politico che si è assunto le responsabilità delle sue azioni.
Ha trattato con Antonio Domini per ricomporre la rottura all’interno della sua
amministrazione, e poi, di fronte alla
rottura, si è assunto la responsabilità a
cui lo hanno chiamato i suoi compagni
di partito.
In fondo, il potere non gli mancava: potente assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica con ampia libertà di manovra conquistata prima con Alfonso
Andria e confermata con Angelo Villani presidente. L’impressione è che la
scelta sia stata dettata dalla contingenza ma anche dalla volontà di tornare al
contatto diretto con i problemi della
gente che da palazzo S. Agostino, vedeva lontano dal suo modo di fare politica.
L’anticamera dell’ufficio di Franco Alfieri è una vera e propria arena di persone e di voci che si accavallano: saluti, richieste, incontri … è come una
stazione che, al di là dei ritardi, alla fine
i treni arrivano e partono. Alfieri si è
assunto il gravoso compito mettere ordine.
Il doppio ruolo, invocato come una
palla al piede o come un vantaggio
durante la campagna elettorale, oggi
è operativo. Come riesce a gestirlo in
termini di tempo?
Con grande fatica, ma conciliando i
due importanti impegni ed assicuranDomenica 15 luglio 2007 presso lo storico laboratorio artistico del Maestro
Andrea Guida in Via San Felice ad Agropoli, in prossimità della Stazione ferroviaria, alla presenza del Sindaco di Agropoli Franco Alfieri, dell’Assessore all’Identità Culturale Franco Crispino e
della senatrice Olimpia Vano è stato
inaugurato il Centro d’Arte “A. Guida”.
Andrea Guida è considerato a giusto titolo uno degli artisti più rappresentativi dell’intero Mezzogiorno d’Italia.
Oltre all’esposizione pittorica, molto interessanti sono anche le raccolte di recensioni e critiche di stampa nazionale
e straniere, le raccolte fotografiche sia
dell’attività archeologica che espositiva,
come pure il documentario realizzato
da Nicola Palma, che è stato presentato in anteprima proprio in occasione
dell’inaugurazione e che rimarrà visibile in una apposita sala del Centro d’Arte a ciclo continuo per tutti i visitatori.
In questo percorso nell’arte e nella memoria si passa attraverso i diversi periodi che hanno caratterizzato la vita
tutti. Tale intervento
volto alla creazione
di 300 posti auto al
centro di Agropoli
ha condizionato fortemente in positivo
anche il traffico.
Altre iniziative in
merito, inoltre, saranno messe in
campo in breve
tempo.
Il porto è la porta
d’ingresso per il turismo di qualità
alla città, però
aspetta un suo asInverso e Alfieri setto gestionale definitivo. Quali saranno le sue scelte?
do tempo adeguato sia al Comune che
Il
primo
atto,
che
porteremo nel prosalla Provincia.
simo
Consiglio
comunale,
è la revoca
C’è chi teme che, oltre all’attenziodella
delibera
con
la
quale
è
stato adene naturale per un sindaco per il
rito
alla
società
Agropoli
Navigando.
proprio comune, anche un atteggiamento di esclusione nei confronti di Prima dobbiamo capire cosa fare del
porto e poi chi e come dovrà essere gerealtà meno “protette”?
Il mio impegno politico è stato sempre stito.
portato avanti con grande equilibrio e Agropoli aspetta il Puc da anni. Che
grande serietà e chi mi conosce sa che tempi prevede per la sua approvazione?
sono contrario ai privilegi.
Proprio ieri a Salerno di individuava Quelli giusti.
come parametro di qualità della vita Domini accusa la sua amministraziola riduzione del numero delle auto. ne che ha in mente di cementificare
Agropoli è attanagliata da traffico in la città. Cosa risponde?
estate e in inverno. Cosa ha in mente Che saranno i fatti a dimostrare il contrario.
di fare?
Qualcosa di importante e significativo L’opposizione si è sfarinata dopo le
è stato già fatto. Trasformando il elezioni: Vincenzo Sarnicola non si è
campo sportivo “Landolfi” in parcheg- nemmeno seduto in consiglio e Dogio abbiamo dato una risposta imme- mini annuncia un ruolo di retrovie.
diata con conseguenze apprezzate da Ritiene che sia un bene per il paese?
L’opposizione, quando è costruttiva, è
Inaugurato
il Centro d ’Arte
“A. Guida”
artistica del pittore: dal racconto della
povertà, alla descrizione pittorica del
“Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo
Levi, dai temi mitologici ispirati all’antica Grecia ai paesaggi dei borghi marinari.
Un percorso ricco di fascino che accompagna il visitatore per oltre mezzo
secolo di attività e che suggella il legame profondo che l’artista ha con la propria terra.
Guida - come ha sottolineato egli stes-
so al momento della presentazione –
ha sempre rifuggito gli ambienti mondani anche allorquando negli anni ’60
e ’70 ha esposto in Gallerie importanti quali la Marguttiana a Roma, a Ginevra e a New York. Come lo ha definito
Nicola Palma, autore e regista del cortometraggio “Guida è un artista nel
senso pieno del termine, che ha sempre privilegiato la ricerca introspettiva
rispetto ai clamori della vita mondana e
alla commercializzazione delle sue
opere”. Entusiasti anche i commenti
delle autorità intervenute che hanno
tutte sottolineato l’importanza di una
proposta culturale come quella che
nasce dalla destinazione stabile di una
struttura privata a Centro d’Arte permanente. A completamento dell’offerta artistica del Centro d’Arte, inoltre,
sono esposte alcune delle lavorazioni in
ceramica di Antonio Guida che si inseriscono nel solco della tradizione familiare, apportando alla tecnica ceramista
una propria spiccata originalità.
Vito Rizzo
sempre un bene.
Luigi Merola dice che non esistono
le isole felici …
Tre ragazzi che sparano e affondano
le loro vite nel tentativo d’imboccare la scorciatoia della modernità.
Cosa ha intenzione di fare per costruire una città che sappia incrociare l’emergenza sociale?
Il fatto gravissimo accaduto ad Agropoli qualche settimana fa ha scosso la
città e quindi è forte la preoccupazione
di intraprendere una politica più incisiva soprattutto per le nuove generazioni affinché rivivano principi e valori
che oggi si avvertono un po’ affievoliti. La gravità del fatto, però, non deve
fare pensare ad una comunità prossima
a cadere nell’abisso, poiché vi è tanta
gente e tanti giovani che ovviamente
non fanno rumore ma che costituiscono la struttura portante della società di
domani.
Agropoli ha quello che Capaccio
Paestum non ha: il porto, il lungomare, un centro con un’isola pedonale ben individuata… Paestum ha
altrettante cose che Agropoli rincorre: un sistema di accoglienza alberghiero, spazi ampi in cui dislocare
eventuali insediamenti sportivi e fieristici, un’agricoltura fiorente… Lei
ha molti estimatori a Paestum.
Non sarebbe il caso di integrare il
tutto evitando di fare doppioni e
dando una dimensione metropolitana alle due realtà più importanti
della piana a sinistra del Sele?
Sono estremamente convinto che i due
Comuni sono complementari e dovranno lavorare insieme. A tal proposito tra
i primi atti da me compiuti vi è stato
l’invio al Sindaco di Capaccio di una
lettera affinché si proceda con grande
sinergia ad immaginare progetti di sviluppo comuni per il territorio. Stessa
cosa è stata fatta per la gestione dell’area industriale coinvolgendo anche
i Sindaci di Giungano, Ogliastro e Cicerale.
Qualcuno ha già annunciato che lei
farà il Sindaco solo fino alle prossime
elezioni regionali a chi la danno candidato sicuro. Cosa risponde?
Assolutamente no. Farò il Sindaco per
i prossimi cinque anni e non ho alcuna
intenzione di lasciare il Comune di
Agropoli verso i cui cittadini ho assunto un impegno di stabilità e concretezza.
Infine, parliamo del costituendo Partito Democratico. Lei che scelte farà?
Partito Democratico, il partito del terzo
millennio, e siamo onorati che a settembre Agropoli ospiterà gli onorevole Veltroni e Rutelli che hanno scelto
la nostra città come tappa del nascente
Partito Democratico.
Bartolo Scandizzo
-Nessuno è detentore della verità,
ma ognuno può
aiutare l’altro, maieuticamente, a
cercarla.
-La domenica per
molti è il giorno
della partita di pallone o del week-end.
Bene ha fatto il papa ad ammonire che
la domenica è il giorno del Signore: dies
Domini nel Vecchio Testamento, dies
Christi nel Nuovo.
-Nessuno è più democratico di Dio,
che rispetta a tal punto la volontà degli
uomini da non intervenire neppure
quando crocifissero il Figlio.
-Padre Giacomo Selvi amava dire
evangelicamente:“Vivi nel mondo, ma
non come il mondo”.
-Chi confida in Dio, non teme i pericoli di questo mondo.
-La fede in Dio, quando è autentica,
non limita, ma esalta la libertà dell’uomo.
-In tutte le religioni - è stato detto da
san Giustino martire nel secondo secolo e ribadito da Giovanni Paolo II si trovano semi della rivelazione di
Dio.
-La religione e la morale non si insegnano né si impongono con la forza,
ma si comunicano con l’esempio e la
coerenza quotidiana.
-La ragione ti fa riconoscere i pericoli, suscitando in te la paura per evitarli. Ma soltanto la fede in Dio ti dà il
coraggio e la forza di vincere sia i pericoli sia le paure.
-Gesù volle dare agli apostoli un esempio concreto di umiltà, lavando i piedi
a ciascuno di loro. L’umiltà, dunque, è
servizio reciproco. Carità.
-Non si può vincere il male con il male.
Come non è possibile scacciare i demoni - vizi e peccati capitali - in nome
di Beelzebùl, principe dei demoni.
-L’uomo teme più la sofferenza che
non la morte. Ma senza il dolore non
si rinasce a nuova vita.
-Il perdono è la virtù dei forti, e nasce
dalla forza dell’amore.
-Gesù non condanna la ricchezza in
sé, semmai l’uso disonesto che se ne
fa.
-La ricchezza potrà essere giudicata
onesta o disonesta soltanto dal modo
in cui si è andata accumulando.
-Ministro deriva dal latino minor e dovrebbe significare minore, servo. Minori sono i seguaci di Francesco. Molti
dei quali sono autentici servi di Dio.
-Quando la ricchezza è frutto d’inganno, se non te la senti di fare come Zaccheo, restituisci almeno il maltolto.
-La bellezza, come la ricchezza, non è
né buona né cattiva in sé: dipende dal
contegno e dall’uso che se ne fa.
-La Chiesa continua a esistere nonostante i cattivi preti.
6
ALTAVILLA
n°29 03 agosto 2007
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I DIESSINI REPLICANO AD ALCUNI NOSTRI ARTICOLI
“NOI NON SABOTIAMO IL FUTURO PARTITO DEMOCRATICO”
La pubblicazione su “Unico” di alcuni
articoli puntualmente comparsi ad ogni
nostra azione politica, hanno stigmatizzato l’ingiustificata preoccupazione
che causa dei mali del nascente Partito Democratico, siano i D.S. di Altavilla Silentina.
Ringraziamo per l’importanza e la responsabilità concessa, però chiamando
in causa la nostra sezione e alcuni compagni è doveroso scrivere e chiarire
anche a chi legge le cose pubblicate.
Chi vive la sezione impegnandosi in
prima persona, dedicando con passione il proprio tempo sicuramente non
nota la confusione di cui si è scritto, la
confusione regna da qualche altra parte
dove non si vuole e non si può guardare e toccare per motivi a noi oscuri. Abbiamo idee chiare come non mai, si è
rinnovato il direttivo, non solo con un
nuovo segretario ma anche nei componenti, con una presenza femminile,
cosa non da poco e da puntualizzare da
queste parti.
“Quelli che hanno in mano la sezione” come ci avete definito o “la parte
oltranzista o l’ala sinistra del futuro
P.D.” sono quelli che in meno di due
anni, si sono battuti impegnandosi a
promuovere con convegni, raccolte di
firme, volantinaggi informativi ottenendo che il nostro Comune deliberasse la richiesta per entrare a far parte del
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di
Diano come area contigua, quale opportunità di sviluppo economico e tutela ambientale del territorio. Siamo
quelli che hanno promosso convegni e
manifestazioni sui prodotti tipici e biologici e sul turismo rurale, con la prima
manifestazione del genere ad Altavilla
“ Il buono delle nostre terre”, registran-
do una presenza significativa di espositori e con circa 5000 visitatori in due
giorni. Siamo quelli che hanno tutelato il territorio dalla minaccia di un
mega impianto di compostaggio in una
delle zone altamente paesaggistiche del
nostro Comune, riuscendo con la mobilitazione a far cambiare idea ai nostri
amministratori. Siamo quelli che sono
stati vicini ai cittadini di Serre e al Sindaco Palmiro Cornetta, non solo fisicamente durante le cariche della polizia, ma sensibilizzando e informando
con varie manifestazioni la gente su
quanto stava accadendo all’intero territorio, mentre le istituzioni erano defilate. Siamo stati parte attiva e determinante nelle passate elezioni amministrative, coinvolti sull’accordo conclusosi con le forze politiche di centrosinistra per la formazione della lista
“Uniti per Altavilla”, accordo con chi
ha creduto alla rinascita democratica e
partecipata della gente sfiduciate dalla
politica. Un progetto partito da lontano,
programmato e che per certi versi
guardava anche al futuro P.D.
A Q U A R A : Sposi Di Benedetto Consolmagno
Un matrimonio d’altri tempi
Leondina Consolmagno, accompagnata dal padre in
una carrozza d’epoca trainata da un cavallo bianco in piazza VittorioVeneto,
ha coronato il suo
sogno d’amore con
Adriano Di Benedetto nella suggestiva e splendida cornice della Chiesa
Madre San Nicola
di Bari in Aquara, con il rito religioso
officiato don Donato Romano.
La presenza della vocalist Gloria Vardaci del Coro del Teatro San Carlo di
Napoli e dai maestri musicisti Federico, Simone e Ivana Nicoletta, orgoglio
della
comunità
aquarese hanno reso
la cerimonia ancora
più solenne.
Un raffinato ricevimento si è tenuto nel
giardino dell’hotel
Esplanade. Gli sposi
hanno aperto le
danze sul brano
“Uguale a lei” versione italiana di:”
She”, colonna sonora del famoso film
Nothing hill, cantato con bravura
dalla sorella della sposa Valeria.
Agli Sposi, partiti in crociera per una
felice luna di miele, gli auguri e di
amici e parenti a cui si uniscono quelli della redazione di Unico.
La sede dei Ds, ad Altavilla.
Sopra un particolare della piazza
Non siamo quelli che chiudono gli
occhi, si tappano le orecchie e la bocca
ma siamo quelli che vogliono riportare il dibattito politico su posizioni che
ci hanno sempre contraddistinto con
una linea coerente, dove al centro della
discussione c’è stata sempre la politica,
la gente, il territorio e non interessi di
parte, o che disegnano scenari futuri se
non fantastici di occupazioni di poltrone e spartizione di potere. Questo lo lasciamo alle fantasie dei tuttologi della
politica di piazza.
Se tutto questo vuol dire essere oltranzisti o l’ala sinistra, ebbene siamo fieri
di essere “quelli che…”
Il nostro partito, unica forza attiva e visibile sul territorio ha registrato una costante crescita con nuovi iscritti e con
l’elezione di tre consiglieri, un processo costante, difficile, in una realtà dove
vige una forte componente di destra.
Oggi come non mai in vista di cambiamenti epocali non servono divisioni,
quindi è doveroso un richiamo a quei
simpatizzanti o ex compagni che spesso non hanno condiviso delle scelte ma
che con forte senso di responsabilità
dovranno compiere delle scelte, sperando che lo facciano insieme a noi.
Abbiamo bisogno di tutti per dare la
possibilità di far ritornare la politica in
primo piano ridando con l’azione, aspirazioni, fiducia e ideali, soprattutto rivolti alle nuove generazioni dove forte
è il sentimento di cambiamento. Serve
quindi un’innovazione culturale nel
modo e nel metodo di concepire la po-
litica e per poter compiere questo passaggio bisogna ricollocare la politica
nella società altavillese con il contributo di tutti.
Per la formazione del futuro P.D. serve
un’alleanza forte, credibile, efficace e
non potrà esserci senza una discussione sui nostri temi e valori di riferimento, che guardi nella direzione di politiche giovanili, di ambiente, del recupero del Centro Storico, luogo che insieme al Parco Nazionale del Cilento e
Vallo di Diano costituisce fonte di fortissime potenzialità occupazionali, un
occhio di riguardo agli agricoltori e allevatori affinché siano indirizzati e sostenuti per la riqualificazione delle
aziende e dei prodotti, in un mercato
che sempre di più si rivolge a quei prodotti di nicchia di cui noi per ovvie ragioni ne siamo ricchi. Un’attenta analisi va fatta alle questioni urbanistiche
in modo da garantire una pianificazione attenta del territorio nel rispetto dell’ambiente. Questi ed altri punti hanno
una forte caratterizzazione del nostro
modo di concepire lo sviluppo ed il territorio, temi di grandi discussioni e
battaglie del passato ma ancora attuali.
Punti che possono modificare finalmente il modo di guardare lo sviluppo
del territorio, attenti a quelle problematiche e politiche fino ad oggi andate
inattese.
Se, partito democratico ci sarà dovrà
essere un partito aperto, che gli consenta di competere sul territorio con capacità innovativa e propositiva e di cui
il territorio si aspetta e ha bisogno, un
partito che dia un segnale forte e di discontinuità e che si distingua con il
vecchio modo di fare politica, fatto non
solo di uomini in modo da rendere visibile e percepibile al cittadino che vi
sia una netta differenza in termini pratici tra le coalizioni in campo.
Vito Di Lucia
Risponde Oreste Mottola
L’autore degli articoli “incriminati”,
come sanno anche le pietre ad Altavilla, non è certo: “fra quelli che chiudono gli occhi, si tappano le orecchie e
la bocca”, ma spesso – come dire – ha
aperto personalmente “la strada” su
molte iniziative poi fatte proprie dai Ds
locali. E non solo per la particolare
professione che svolge. Ad esclusione,
ad onor del vero, di quella rassegna
sui prodotti tipici. Ho solo voluto registrare l’oggettivo disorientamento di
una parte della cittadinanza che si
chiede come trovare davvero vie nuove
per lo sviluppo economico e democratico di questo paese e non sopporta più
i teatrini delle cerimonie, delle sezionicon pochi intimi e dei manifesti fini a
se stessi.
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n°29 03 agosto 2007
Il 28 e il 29 luglio prossimi Ideura ripropone
la Summer School, in
collaborazione
con
Laboratorio Democratico Europeo di Sandro Gozi e con l’associazione 360, di Enrico
Letta e Guglielmo Vaccaro.
Ideura è nata nel 2003 a Milano come
associazione culturale nelle aree di interesse della politica e dell’economia a
livello sia europeo che locale nelle singole realtà dove Ideura ha sede. Oggi
Ideura è cresciuta, ha acquisito nuove
risorse ed esperienze e per questo si
propone come Centro Studi negli stessi campi.
Presidente dell’associazione è il giovane Carmine Pacente, cilentano d’origine ma trasferitosi da alcuni anni a Milano per motivi di studio prima e di lavoro poi..
Dopo il successo dello scorso anno, si
ripropone nell’incantevole scenario di
Laurino (SA) la seconda edizione della
Summer School, un occasione di incontro e di riflessione per la formazione di una nuova classe dirigente che
7
LAURINO
il dibattito dal
tema “Il PD che
vogliamo: confronto con Guglielmo Vaccaro
–
Riflessione
aperta tra esponenti delle Istituzioni e della vita culturale e politica locale”; alle ore 13,30 seguirà l’escursione in montagna presso il Monte Vesalo con pranzo al sacco.
I giovani sicritti ad Ideura sono caratterizzati da un approccio alla politica
contraddistinto dalla capacità di fare
sintesi tra l’attività di studio e ricerca
legata allo sviluppo e l’impegno concreto all’interno delle Istituzioni. Recentemente il presidente dell’associazione è stato eletto vice-segretario della
Margherita di Milano, mentre molti
altri esponenti sia in Lombardia che in
Campania sono impegnati all’interno
delle Istituzioni e del mondo universitario.
La rete che lega i giovani professionisti di Ideura è frutto di quel desiderio di
partecipazione spontanea che ha nella
passione e nella voglia di contribuire
concretamente alla costruzione del proprio futuro i capisaldi su cui si concentra e si struttura l’attività dell’associazione, da qualche mese vero e proprio
Centro Studi politico, sociale ed economico che non nasconde le proprie
simpatie per l’area riformista del centrosinistra e in particolare per il nascente Partito Democratico.
frasca
Seconda edizione della Summer School
Nicolais e Dalla Chiesa ospiti d’onore
Val Calore,
un solo grande
progetto
Il programma di queIl turismo costituisce uno dei catalizzast’anno vede la partetori ideali per l´adeguamento struttucipazione, tra gli altri,
rale e lo sviluppo delle aree interne
dell’On. Luigi Nicodella nostra Regione. La cooperaziolais - Ministro dell’Inne utilizza nel miglior modo possibile
novazione, dell’On.
le reti turistiche endogene (coste, monNando Dalla Chiesa tagne, qualità dell’ambiente naturale,
Sottosegretario alla
patrimonio culturale). La volontà e la
Ricerca, dell’On. Sancapacità di avvicinarsi al mercato indro Gozi - parlamenternazionale si può concretizzare attratare dell’Ulivo,
verso una serrata qualificazione deldell’On. Gianl’offerta e la proposizione di un moni Iuliano - Vidello fortemente innovativo che facEnrico Letta e, a lato, un momento della passata edizione
cepresidente
cia perno sulle vocazioni territoriali e
della Provincia
la diversificazione dell´offerta dei prodi Salerno, delguarda con interesse alla ormai imdotti turistici sui quali sarà necessario
l’On. Guglielminente nascita del Partito Democonoscere, confrontarsi, informare e
mo Vaccaro cratico, sollecitata in questi anni con
formare una nuova classe di operatori
Consigliere
vivo entusiasmo grazie ad una died esperti del settore.
Regionale.
namica attività di ricerca e sensibiDa oltre un anno è stato promosso dai
Nel dettaglio il programma prevede il
lizzazione.
Comuni dell’Alta Valle del Calore, un
28 luglio alle ore 13,30 la colazione di
solo grande progetto di futuro un
lavoro e a seguire alle ore 15,00 pres“Centro di competenze per il Turismo
“Il PD che vogliamo: confronto con
so il Convento di Sant’Antonio il diSostenibile” pubblico/privato, conceGuglielmo Vaccaro”
battito “Ricerca, Innovazione e Speripito come campus territoriale strettaRiflessione
aperta
tra
esponenti
delle
II Summer School
mentazione… politica – Idee a conmente legato alle diverse vocazioni dei
istituzioni
e
della
vita
culturale
e
poliLaurino (SA) ex Convento di Sanfronto per il Mezzogiorno che vogliaComuni (culturale, enogastronomico,
tica
locale
con
il
Consigliere
Regiot’Antonio
mo”, al termine del convegno seguirà
sociale, educativo, escursionistico, renale l’on. Guglielmo Vaccaro
una escursione nel centro storico di
sponsabile). Tale obiettivo è stato asOre
10,00
Inizio
dei
lavori
28 Luglio 2007
Laurino ed in serata si trascorrerà la sesunto come priorità da parte delle amPresiede:
“Ricerca, Innovazione e Sperimentarata al pub. La domenica mattina i laministrazioni
del territorio in apposiCarmine
Pacente
–
Presidente
di
Ideuzione … Politica”
vori riprenderanno alle ore 10,00 con
to
provvedimento
consiliare congiunra
Idee a confronto per il Mezzogiorno
to
in
risposta
alle
osservazioni
al Piano
Relazioni
introduttive:
che vogliamo
Territoriale
Regionale
e
punta
sulla
vaMarco
Sansone
Vice
Presidente
AsOre 13,30 Colazione di lavoro
Capaccio Paestum
lorizzazione
di
un
territorio–
Patrimosociazione
culturale
Artavan,
Ascea
Ore 15,00 Dibattito
nio Mondiale dell’Umanità, Riserva
Angelo Aniello De Vita - ResponsabiPresiede:
di Biosfera, Green Globe – che detiele
organizzativo
Ideura
Guglielmo Vaccaro – Consigliere rePartecipano:
gionale Campania – Resp.le 360
di Crescenzio Franco
dal 22 al 29 luglio 2007ne un patrimonio di diversità culturale e naturale di rara ed unica bellezza.
Ivan
Chiariello
–
Consigliere
comuSaluti Istituzionali:
Il Centro prospettato rappresenta una
nale,
Montecorice
Gaetano Pacente – Sindaco di Laurino
Domenica
22
luglio,
alle
19,
dopo
Cristo,
fino
alla
“Capacsfida culturale, un processo virtuoso e
Giuseppe
Cirillo
Docente
UniversiMario Miano – Presidente Comunità
presso
la
sede
del
Museo
cio
moderna”,
quella
creata
lungimirante
di Sindaci ed amminità
di
Salerno
Montana Calore Salernitano
di
Paestum
nei
Pertra
i
monti
Soprano
e
Sottastratori
che
puntano
al cambiamento e
Maria
Rosaria
Capozzoli
–
ConsiglieRelazioni Introduttive:
no
dopo
che
Federico
II
di
corsi
del
Grand
Tour
al
futuro
in
maniera
coerente alle pore
Comunale,
Felitto
Nunzio Mastrolia – Responsabile RiSvevia
portò
distruzione
e
(Capaccio
capoluogo,
conlitiche
della
società
della
conoscenza
Federico
Corrente
–
Coordinatore
cerca e Analisi Ideura
morte
a
Caput
Aquae,
la
vento
di
Sant’Antonio)
ha
promossa
dalla
Comunità
Europea
Giovani
Margherita
Città
di
Salerno
Maria Rosaria Capezzoli – Assessore
prima
Capaccio
fondata
ad
avuto
luogo
l’inaugurazione
nelle
decisioni
di
Lisbona
e
Goteborg
Giuseppe
Del
Medico
–
Consigliere
Unione Comuni Alto Calore – Dir.
alcuni chilometri di distanza
della mostra fotografica
e supportate dai prossimi Quadri di
comunale, Sapri
Reg. DS
dall’attuale
capoluogo.
“Capaccio
Paestum,
Sviluppo e Coesione 2007-2013. ProAntonio
Federico
Consigliere
comuCrescenzio Franco
Intervengono:
Crescenzio
Franco,
nato
emozioni
in
bianco
e
cessi condivisi dal “basso” e promosnale,
Ogliastro
Cilento
Luigi Nicolais – Ministro per le Rifora
Capaccio
37
anni
fa,
ha
nero”
di
Crescenzio
si non solo da primarie aziende di setSalvatore
Mastrolia
Consigliere
come e l’Innovazione nella P.A.
ereditato
dal
padre
Vito
la
passione
per
la
Franco.
La
mostra,
che
rientra
negli
tore italiane (Ambrosetti spa, Promuomunale,
Ogliastro
Cilento
Nando Dalla Chiesa – Sottosegretario
fotografia
e
per
il
suo
paese
che,
come
eventi
organizzati
dalla
direzione
del
vItalia) ma soprattutto dai nuovi scenaNicola
Rizzo
Presidente
Circolo
alla Ricerca e Università
lui,
ama
immortalare
nei
suoi
aspetti
più
Museo
di
Paestum
nei
Percorsi
del
Grand
ri nazionali del Dipartimento per lo
Eleatici,
Ascea
Sandro Gozi Presidente Comitato Bisingolari.
Artista
poliedrico,
si
diletta
anche
Tour,
sarà
visitabile
gratuitamente
duranSviluppo delle Economie Territoriali
Angelica
Saggese
–
Consigliere
cocamerale Schenghen, Eurogol e Imnella
pittura
e
nella
scultura.
E’
l’editore
te
gli
orari
di
apertura
del
Museo
(mattidella
Presidenza del Consiglio dei Mimunale,
San
Gregorio
Magno
migrazione, Consigliere Presidente
del
giornale
on
line
www.paestum.it.
na
9-13,
pomeriggio
16-20,
chiuso
il
lunenistri
che ha premiato il progetto a
Giuseppe
Scola
–
Consigliere
ComuProdi su Affari UE – Presidente LDE
I
turisti
che
soggiornano
a
Capaccio-Paedì),
da
domenica
22
a
domenica
29
luSFIDE
2007.
nale,
Ogliastro
Cilento
Gianni Iuliano Vice Presidente Prostum
possono
raggiungere
il
Museo
di
glio.
E’
venuto
il momento di dare risposte
Filippo
Speranza
–
Consigliere
comuvincia di Salerno
Paestum
nei
percorsi
del
Grand
Tour
La
mostra
è
un
susseguirsi
di
punti
di
vista
concrete
alle
aspirazioni delle aree
nale,
Novi
Velia
Carmine Pacente Vice Segretario Maranche
utilizzando
la
navetta
“Paestum
in
particolari
di
aspetti
caratteristici
del
ter“svantaggiate”
e
strutturare un partenaGiancarmine
Verlotta
–
Consigliere
gherita Milano e Responsabile PolitiMovimento”.
Inoltre
i
possessori
del
ticritorio,
da
quelli
naturali,
come
il
mare
e
riato
attivo
e
propositivo
per elevare
comunale,
Albanella
che UE Margherita Lombardia – Preket
o
della
Paestum
Card
potranno
usuil
fiume,
a
quelli
storico-culturali.
Il
nome
la
qualità
dalla
proposta
di
“Campus
Prenderanno
parte
ai
lavori
altri
amsidente Ideura
fruire
di
uno
sconto
per
la
visita
al
museo
Capaccio
Paestum,
perché
la
mostra
racVal
Calore”
individuato
dalle
rappreministratori
locali
invitati
ad
interveModera:
(1.50
euro,
anziché
2.50).
chiude
le
due
realtà:
quella
della
pianura,
sentanze
delle
realtà
locali
come
“pronire
Vito Rizzo – Responsabile di Ideura
Orari
e
informazioni
sono
disponibili
condove
si
ergono
i
monumenti
che
testimogetto
pilota”
di
una
strategia
territoriaOre
13,00
Escursione
in
montagna
e
Campania
niano la storia più antica di Paestum, che sultando i siti:
le univoca e condivisa.
colazione al sacco
29 Luglio 2007
va dal 600 avanti Cristo ai primi secoli www.paestum.it e www.paestumeventi
Domenico Nicoletti
IL PROGRAMMA
Emozioni in bianco e nero
DIANO
8
n°29 03 agosto 2007
Lucia Curcio e Annamaria Siervo del Vallo di Diano
Due m arescialle i n r osa d ella G df
Soddisfazione e tanta gioia per il
conferimento dei primi gradi
rosa ad agenti donna provenienti dal Vallo di Diano. Le due
donne in questione sono Lucia
Curcio, di 21 anni di Sala Consilina, diplomata presso il liceo
classico “Marco Tullio Cicerone” e Annamaria Siervo di 22
anni di Teggiano, diplomata presso
il liceo linguistico.
Entrambe dopo il corso presso
la Scuola di Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza dell’ L’Aquila, sono riuscite
ad ottenere i gradi di maresciallo. La consegna dei gradi si è
consumata proprio qualche giorno fa a L’Aquila, nel corso di
una solenne cerimonia durante
la quale hanno partecipato anche
i familiari di Lucia ed Annamaria, giunti lì per l’occasione. Presenti anche le più alte autorità
della Guardia di Finanza. E’
stata dura ma ce l’hanno fatta.
Ore e ore sui libri a studiare materie oggetto di esame, sono servite a raggiungere la meta tanto
agognata. Le due neo maresciallo presto saranno assegnate ai
reparti, le cui sedi saranno divulgate solo il 30 luglio prossimo. Le due ragazze del Valdiano, dai modi cordiali educati e
dalla voce dolce e rassicurante,
hanno dovuto superare una rigi-
da selezione prima ed un concorso durissimo poi per essere
ammesse al corso presso la
scuola de L’Aquila. Sono i primi
due agenti in gonnella del Vallo
di Diano con i gradi di maresciallo nel Corpo della Guardia
di Finanza. E’ una gioia immensa per Lucia che ha coltivato da
piccola questa passione e oggi è
riuscita a raggiungere l’obietti-
Per un po’
di ossigeno in più…
di Alberto Di Muria
L’ossigeno è l’unico ed il più importante
elemento richiesto dagli esseri umani per
vivere. Il suo ruolo vitale nella medicina
moderna ne ha comportato l’uso come
farmaco, e pertanto esso viene somministrato come tale. L’obiettivo dell’ossigenoterapia è l‘aumento della Pa02 a livello alveolare ed arterioso con conseguente aumento della saturazione dell’emoglobina
e del contenuto di 02 nel sangue. Perché
l’emoglobina sia ossigenata del 90% e riesca a trasportare una quantità sufficiente di
gas in periferia, la pressione parziale di O2
nel sangue arterioso dev’essere almeno
60 mmHg. L’esame più affidabile per valutare lo stato di tutti questi parametri nel
sangue è l’emogasometria arteriosa o
emogasanalisi. Le principali fonti di ossigeno sono rappresentate da ossigeno gassoso, ossigeno liquido ed apparecchio concentratore di ossigeno; la scelta dipende
da numerosi fattori. età , mobilità del soggetto, attitudine alla deambulazione ed alle
comuni attività quotidiane, flusso di ossigeno, necessario, preferenze dell’interessato… Sono principalmente due gli studi
che hanno mostrato l’efficacia della somministrazione continuativa di ossigeno,
mantenuta per un minimo di 15-20 ore al
giorno. Lo studio americano NOTT (Nocturnal Oxygen Therapy Trial) è stato condotto in 203 città del nord America ed
ha confrontato la somministrazione continua di 12 ore di ossigeno contro una
somministrazione discontinua. Le conclusioni generali hanno favorito nettamente la
somministrazione continua per un notevole miglioramento della qualità della vita dei
pazienti. Il secondo studio condotto sull’ossigeno terapia è britannico, l’MRC (British Medical Research Council) ed ha valutato il miglioramento della qualità della
vita nei pazienti sottoposti a 15 ore di OLT
contro pazienti non in OLT.Anche in questo caso, l’OLT ha mostrato importanti
benefici. Lo studio NOTT e MRC hanno,
quindi, chiaramente indicato l’importanza
dellOLT nella sopravvivenza dei pazienti
con malattie polmonari (es. BPCO). Sicuramente molte accortezze! Infatti i gas medicinali presentano due peculiarità che li
rendono differenti da tutti gli altri farmaci:
l’elevata pressione e la bassissima temperatura alle quali vengono stoccati nelle
bombole o negli speciali contenitori criogenici. E’ importante lavorare in sicurezza
con i gas medicinali ed in particolare con
l’ossigeno che presenta numerose caratte-
ristiche di pericolosità: alta pressione, instabilità data dalla forma geometrica della
bombola, pericolo di scoppio ed incendio,
pericolo di sovraoosigenazione in caso di
incendio, reazioni violente con alcuni prodotti, grave aumento della pressione con
il riscaldamento, danni e traumi da urti e
cadute. E’ importante, oltre al rispetto delle
basilari norme di sicurezza controllare i
requisiti del fornitore. E’ necessario, infatti, accertare alcuni elementi essenziali,
quali l’autorizzazione - rilasciata dal Ministero della Salute - per la produzione del
Gas Medicinale e alla distribuzione (regionale); l’applicazione documentata delle
Norme di Buona Fabbricazione e Distribuzione emanate dalla Comunità Europea;
la presenza di un sistema integrato di gestione e controllo di qualità, sicurezza e
ambiente ed il possesso delle certificazioni necessarie per poter procedere alla
marcatura CE dei dispositivi. Sono davvero tante le informazioni e le nozioni che bisogna conoscere per utilizzare correttamente una apparecchio per ossigeno medicinale ed il farmacista potrà sicuramente essere un valido aiuto per chiarire ogni
tuo dubbio.
[email protected]
vo. Spiega: “Ho
iniziato questa
avventura nel Dicembre 2005 e
ho
terminato
qualche giorno fa
col grado acquisito di Maresciallo della GdF”.
Poi aggiunge:
“Come
ogni
cambiamento, all’inizio non è
stato facile, le regole di una caserma
sono
molto dure, soprattutto per una
ragazza che fino a pochi giorni
prima conduceva una vita “normale”, tipica dei diciannovenni.
Accettare quelle regole è stato
di vitale importanza per forgiare, alla fine, il mio carattere”.
Fiera e decisa conclude: “Oggi
sento una grande responsabilità,
il mio nuovo ruolo richiederà
grande impegno e spirito di sacrificio nonostante la mia giovane età. Tutto questo non fa
altro che darmi una spinta in
avanti, non vedo l’ora di mettere in pratica tutto ciò che ho appreso dal corso!”. Soddisfazione
anche in famiglia dove tutti
sembrano felici per lei. Echi di
soddisfazione anche a Teggiano,
dove in tanti si complimentano
in strada nei negozi nei locali
con Annamaria, l’altra giovanissima investita del ruolo di maresciallo della Guardia di Finanza e le augurano un futuro pieno
di belle speranze.
Contentezza anche da parte dei
genitori di Annamaria dunque,
che hanno accompagnato ogni
fase di preparazione della loro
giovane figlia. Insomma un
sogno diventato realtà. Oggi sia
Lucia che Annamaria hanno di
nuovo preparato le valigie e
sono già in partenza per raggiungere nuove mete, dove
poter concretizzare finalmente
le loro naturali predisposizioni.
Antonella Citro
continua da pag. 3
Le crociate di
Polito e i colpi
di sole
di fine luglio
Lasciamo Polito e la sua crociata, per
parlare di un altro colpo di sole estivo.
Clamoroso a Eboli. La Multiservizi
vende la pubblicità, il comune stacca i
cartelloni.La scena è questa.Voi immaginate Berlusconi...sempre lui...va in
Spagna, compra Ronaldinho, con quali
soldi non l’immaginiamo, torna in Italia e...Galliani si vende il fenomeno brasiliano all’Atalanta.Voi immaginate cose
accadrebbe?
Fatte le debite proporzioni, a Eboli
questo è successo. La Multiservizi ha
venduto le pubblicità ai negozianti
ebolitani. Il comune ha fatto staccare i
cartelloni. Ora, per chi non lo sapesse,
il comune è socio di maggioranza della
Multiservizi. Per la serie...viva l’Italia
della caos e della confusione. Nella canicola estiva, intanto, i commercianti
che hanno pagato la Multiservizi si
chiedono: i soldi versati quando verranno rimborsati? E i cartelloni sequestrati, quando verranno restituiti?
Altro colpo di sole, questa volta grave.
In ospedale è stata chiusa la rianimazione. Si è rotto l’impianto di raffredamento centrale. Pochi giorni dopo,
con tempestiva solidarietà, è andata in
tilt anche la Tac. Si è perso il numero
del guasto. E dei pazienti, costretti a
trasferimenti a 30 gradi all’ombra (in
ambulanza), in altri ospedali della Piana
del Sele, per una banalissima Tac. Ieri
notte abbiamo sognato che qualche dirigente dell’Asl Sa/2, una mattina si svegli e chieda pubblicamente scusa agli
operatori sanitari, costretti a lavorare
con macchinari da guerra fredda, e soprattutto chiedano scusa ai malati, già
afflitti da acciacchi e guai assortiti, poi
costretti a tour de force per un banale, ma necessario esame (la Tac).
In attesa che Federico Pagano o Mario
Minervini chiedano scusa per le pessime condizioni della Tac, lo facciamo noi
della redazione di Unico. E ai due ben
remunerati dirigenti chiediamo: questo rompi e aggiusta, alla collettività
quanto costa?
Di sasso, infine, siamo rimasti, per la
storia di A.C.. Chi è? Trattasi di 17enne
con una fedina penale da paura. Non
ancora maggiorenne, A.C. ha probabilmente superato ogni record di microdelinquenza. Sabato notte, i carabinieri lo hanno bloccato al distributore
Shell di Enrico Del Grosso.
Faceva da complice a Gerardo Galdi,
32 anni, nella terza rapina in sette giorni realizzata al distributore di via San
Vito Martire. Insieme ai carabinieri increduli, ci chiediamo, ma i servizi sociali...pronto? Servizi sociali???...
Francesco Faenza
n°29 03 agosto 2007
ASIS - LA POLEMICA
Asis, Fiore risponde, Auricchio contrattacca
Il fatto
Girolamo Auricchio, sindaco di Roccadaspide, conosce bene uomini e cose dell’Asis. Lui che è stato, fino a qualche anno
fa, a capo del consorzio acquedotti del Calore e Montestella, uno degli
enti che sono confluiti nell’Asis. Nell’attuale cda dell’ente c’è un altro
rocchese, Francesco Rega. Il “sospetto” di Auricchio è che sui comuni
piccoli e medi siano stati “spalmate” le perdite d’esercizio conseguenti
alla gestione dell’acqua per Salerno città. Da qui la sua lunga crociata
per ottenere carte e dati di bilancio da Aniello Fiore.
Fiore: “le carte sono a disposizione”
Oggetto: nota prot. 7526 del 29/06/2007
– Richiesta copie documenti.
Si fa riferimento alla nota di cui all’oggetto, per rappresentarle che l’Asis è società per azioni, regolarmente costituita
ai sensi del codice civile, di cui è socio
il Comune da Ella amministrato.
Dunque, quanto a modalità di gestione e
rapporti con i soci valgono le disposizioni impartite dal codice civile ed in
particolare – quanto ai poteri di ispezione dei soci- l’art. 2422.
A tal’uopo, appare utile segnalare –
quantunque Ella già ne avrà piena co-
Auricchio: “I miei dubbi restano irrisolti
Egregio Presidente,
riscontro la Sua emarginata in oggetto, pervenuta in data odierna, che per vero non mi
sorprende, state le pregresse, reiterate, manifestazioni di diniego verbalmente espresse. Ritengo però che costituisca regola e principio generale quella per cui chi è chiamato
al ruolo di amministratore, tanto più quanto
si tratti di gestione di enti e/o soggetti a totale capitale pubblico, che svolgono cioè
attività di pubblico interesse, come
Lei stesso incidentalmente riconosce, debba
improntare il proprio operato ai principi della
economicità della gestione, della correttezza amministrativa e della imparzialità, ma
ancor più debba garantire ed assicurare a
tutti, non solo ai soci e non solo agli Organi
di controllo, una conoscenza effettiva e concreta di tutti gli atti, e più in generale dare
conto dell’azione amministrativa complessivamente considerata. Il diniego, la “secretazione” degli atti di gestione rappresenta sempre un segnale di oscurantismo, che riporta
indietro e certo non può salutarsi positivamente, anzi. A meno che non vi sia qualcosa di che temere, nel qual caso l’atteggiamento assunto potrebbe essere compreso,
certo non giustificato. O no?!
Rispetto poi alle tenui giustificazioni addotte a sostegno del Suo rifiuto Le faccio solo rilevare che il Consiglio di Stato, in adunanza
plenaria, ha sancito che le regole dettate in tema di trasparenza della
p.a. e di diritto di accesso ai relativi atti si applicano oltre che alle
pubbliche amministrazioni, anche
ai soggetti privati chiamati all’espletamento di compiti di interesse pubblico (concessionari di
pubblici servizi, pubbliche società ad azionariato pubblico etc.).
Ciò ha trovato conferma legislativa con le
modifiche apportate all’art. 23 dalla citata L.
n. 241 del 1990, dalla L. 3 agosto 1999 n.
265 e, più ancora, con la recente L. n. 15 del
2005 che ha ampliato detta disciplina anche
ai soggetti che svolgono attività di pubblico interesse. Sull’applicazione dei principi innan-
zi detti alla “Sua” gestione amministrativa,
ritengo che emergano non pochi
dubbi e perplessità, rispetto ai quali, a
garanzia di tutti, in primis i singoli comuni
soci, ritengo debba essere fatta un minimo di
chiarezza ed assicurata la necessaria trasparenza.
I dubbi sono tanti, come tante
sono le cose da chiarire, in parte ed
esemplificativamente elencate nella mia del
29.06.07, prot. 7526. Ad ogni buon conto
qui, nuovamente, glieli rappresento, attendendo fiducioso una risposta chiarificatrice:
1) La società Salerno Sistemi s.p.a., nella
quale il Comune di Salerno, di cui Lei è assessore, ha una quota sociale molto importante (50%), risulterebbe essere debitrice per
svariati milioni di euro (circa 4 milioni) nei
confronti della società ASIS s.p.a., che dal
canto suo sembra che non proceda come
dovrebbe al recupero della pretesa creditoria. Comprenderà che se tale circostanza rispondesse al vero la Sua posizione sarebbe
di vero e proprio conflitto di interessi, implicando tale ingiustificabile atteggiamento degli
amministratori dell’Asis s.p.a., Lei in testa,
aspetti di gran lunga più gravi della semplice responsabilità amministrativa e contabile;
2) Le considerevoli elargizioni di contributi
appostati in bilancio in favore di quali soggetti sono stati erogati, e soprattutto in quali periodi. Sarebbe grave se tali erogazioni di contributi coincidessero con periodi “sensibili”;
3) I debiti che alcuni amministratori hanno
nei confronti della società a chi sono riferibili, e perché non vengono portati in compensazione o comunque recuperati. Ritengo assurdo che si continui ad elargire compensi
ad amministratori che singolarmente incidono sul bilancio della società per circa
100.000,00 euro all’anno, e che, di contro,
sono debitori della società (Sic!);
4) Il personale assunto e/o comunque in carico da chi è composto (i costi per tale voce
sono aumentati a dismisura, costituendo circa
l’80% del bilancio sociale).
E’ possibile avere contezza dell’elenco del
personale in servizio e delle mansioni asse-
gnate e verificare se vengono espletate nell’interesse generale della società?!;
5) Quali sono gli enti e i soggetti che omettono di versare alla società il dovuto per l’erogazione dell’acqua?.Vi sono oltre 10 milioni
di euro di crediti che la società vanta nei confronti di terzi.
Chi sono tali debitori e perché non vengono
costretti a pagare il loro debito?!; Se poi esistano altri “motivi”, che certo a chi scrive non
sfuggono, per cui Lei debba considerare un
socio come un pericoloso avversario da cui
difendersi sol perché vuol meglio comprendere aspetti della gestione sociale per lungo
tempo restati appannaggio di pochi o comunque sfuggiti ad un serio controllo nell’interesse generale e garantire così che i comuni virtuosi, quelli cioè che non hanno contribuito in alcun modo all’ingiustificato indebitamento, possano essere effettivamente tutelati e non ulteriormente bistrattati e non vedersi esposti a pesanti aggravamenti di bilancio derivanti dalle operazioni di accollo di debiti altrui che il Suo C.D.A. ha così repentinamente deliberato, allora vorrà dire che si perseguiranno tutte le strade necessarie, siano
esse di natura politica che giudiziaria, per affermare le proprie ragioni.
In considerazione di quanto sopra esposto,
quindi, Le reitero nuovamente la richiesta di
avere conto dell’intera gestione sociale, al fine
di meglio valutare l’operato del C.D.A. soprattutto in relazione al rispetto del principio
generale della economicità della gestione.
In mancanza, procederò, ancor più speditamente, nelle opportune sedi giudiziarie per
affermare il diritto alla trasparenza e alla
correttezza dell’azione amministrativa di un
ente di cui il comune che rappresento, fino a
prova contraria, è legalmente socio, anche in
considerazione della connotazione pubblica
delle risorse economiche che vengono così disinvoltamente gestite. Tanto dovevo
Girolamo Auricchio
Sindaco di Roccadaspside
Roccadaspide, lì 23/07/2007
gnizione – che a mente del detto articolo “i soci hanno il diritto di esaminare i
libri indicati nel primo comma, 1) e 3)
dell’art. 2421 e di ottenere estratti a proprie spese”.
Per la precisione trattasi del libro dei soci
e del libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee.
In tal ambito non vi è alcun problema –
come già ampiamente e reiteratamente
rappresentatole – a metterle a disposizione tali libri sociali e ad estrarle le
copie che riterrà opportuno, come pure
a farle visionare i bilanci della società,
atti pubblicati e a disposizione di tutti.
Per il resto, Ella – nella qualità – non
vanta alcun diritto, diverso ed ulteriore
rispetto a tutti gli altri soci di una società per azione.
Nè un generico diritto di accesso agli atti
societari può ritenersi sussistente sol perchè l’art. 23 della L.241/90 assume esercitabile tale diritto anche nei confronti
dei gestori di pubblici servizi.
Infatti, la norma in parola è dettata a difesa degli utenti e di tutti i terzi che abbiano relazioni con i gestori del servizio
pubblico.
Peraltro, essa va correlata con il precedente art. 22, secondo cui per “pubblica
amministrazione” si intendono tutti i
soggetti di diritto pubblico e i soggetti
di diritto privato limitatamente alla loro
attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o comunitario.
Dunque, la società – soggetto di diritto
privato – è tenuta a rispettare le regole
dell’accesso ai documenti amministrativi solo nell’esercizio delle attività di
gestione del pubblico servizio e nei confronti degli utenti e di quanti altri – diversi dai soci – abbiano relazione con
l’attività svolta dalla società medesima.
In altri termini, soggetti fruitori del diritto di accesso – così come disciplinato
dalla L.241/90 – sono coloro i quali –
nell’ambito dell’erogazione del servizio
– abbiano un interesse diretto, concreto
ed attuale,n corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata ovvero
siano da considerarsi controinteressati
nei termini indicati dallo stesso art. 22.
Viceversa, i rapporti interni alla società,
in primo luogo i poteri specifici attribuiti ai soci, sono esclusivamente disciplinati dal codice civile e dagli atti
statutai.lla luce di tali principi, in risposta alla richiesta del 29/06/07, si comunica che già sono state impartite disposizioni agli uffici di metterle a disposizione, affinchè li possa esaminare, il
libro soci, il libro della adunanze e delle
deliberazioni delle assemblee, nonchè i
bilanci della società.
Dei primi due documenti potrà – ove lo
ritenga – chiedere l’estrazione di copie.
Per il resto, per le ragioni sopra esposte,
la sua richiesta non può essere accolta.
Distinti saluti,
Aniello Fiore.
9
MUSICA
OTTATI
ETNOMUSICA
FSTIVAL
Quinta edizione
Quinta edizione per OTTATI ETNOMUSICA FESTIVAL, organizzato dalla
Consulta dei Giovani di Ottati in collaborazione con la Pro Loco locale, Alburninet.it e Daltrocanto Festival, e con
il patrocinio del Comune di Ottati, della
Provincia di Salerno e della Regione
Campania.
Quest’anno sarà l’antica Piazza Umberto I a fare da suggestiva cornice all’energia e al calore della musica popolare, da
quella più tradizionale a quella più contaminata da influenze diverse e contemporanee.
Domenica 12 agosto, gli AKKURA - che
in dialetto Palermitano significa fate attenzione - proporranno il loro originale sound in cui le basi della musica folk
siciliana si fondono con sonorità esotiche, dando vita a una miscela esplosiva
e ricca di suggestioni. Dall’omonimo e
fortunato disco di esordio al recente
“Zaun” sono passati tre anni in cui gli
Akkura hanno conosciuto geografie
musicali differenti, sonorità e strumenti
nuovi, eppure lo spirito della composizione rimane lo stesso:“È un tipo di musica che nasce da un viaggio ideale, una
crociera che tocca vari lidi, varie sponde, e così, di volta in volta, facciamo nostro ogni elemento della cultura che andiamo scoprendo nei differenti luoghi”.
Lunedì 13 sarà la volta dell’etno-rock
dei CRIFIU. Il gruppo salentino mescola con entusiasmo e creatività suoni,
ritmi, dialetti della propria terra con
quelli degli altri popoli che si affacciano
sul Mediterraneo, aggiungendo elettronica e programmazione. Il loro ultimo
cd,“Tra Terra E Mare”, accolto dalla critica specializzata come uno dei migliori
album etno-rock degli ultimi dieci anni,
rappresenta la sintesi della crescita artistica del gruppo e vanta la presenza di
importanti ospiti tra cui Marino e Sandro Severini dei Gang, Francesco “Fry”
Moneti dei Modena City Ramblers, Mascarimiri’, Fabio Losito dei Folkabbestia,
le band dei quali i Crifiu hanno spesso
diviso palchi di tutta Italia, ma non solo,
in un continuo scambio di idee ed emozioni.
Aprirà la serata l’Ensamble Picarielli. In
una formazione pensata appositamente per l’occasione, il gruppo salernitano
coinvolgerà il pubblico con pizziche e
tammorriate tradizionali all’insegna della
danza e della festa.
OTTATI ETNOMUSICA FESTIVAL
vuole essere anche l’occasione per trascorrere un piacevole soggiorno apprezzando al meglio le bellezze degli Alburni.
Info: Carmine Bollettino: 335
5907827Andrea Pugliese: 348 54684
CALORE
10
n°29 03 agosto 2007
L o m b a r d i : “ Ro c c a d a s p i d e
s c av i n e l l e p r o p r i e r a d i c i ”
Fernando Lombardi di Roccadaspide
rivendica l’importanza della storia del
paese capofila della Valle del Calore.
«Solo attraverso la conoscenza del proprio passato, si possono comprendere
e costruire il presente e il futuro. Altrimenti saremmo tutti degli ignavi»,
esordisce Lombardi. E, più precisamente, egli fa riferimento alla partecipazione dei rocchesi ai moti cilentani,
prendendo spunto dal recente libro di
Gaetano Puca, intitolato “ Roccadaspide, a cavallo tra il secondo e il terzo
millennio”. L’uomo parte dalle parole
dell’autore. «…Secondo me diviene
impellente la necessità che ogni cittadino sia a conoscenza delle proprie radici in modo da consentire l’identificazione culturale con la comunità e
con la società a cui appartiene…». E
manifesta il suo disappunto sull’assenza di Roccadaspide dalla manifestazione rievocativa “Libertà e moti cilentani”, patrocinata dalla comunità montana del Calore Salernitano. Kermesse
che vede la partecipazione dei comuni
di Altavilla Silentina e di Monteforte
Cilento. «Si parla di tante sciocchez-
ze, ma non della nostra storia. Sempre
a riguardo del nostro passato, anche il
libro di Italo Candido Pazzanese su
Roccadaspide merita di essere rivalutato», continua Lombardi. Eppure i
rocchesi hanno dato il loro contributo
ai moti cilentani. Il gruppo dei ‘ribelli’ comprendeva: Rosario Ferrara, Michele Corazzo, Giovanni Troncone,
Glielmi Giuliano, Giuseppe Francione
e Benedetto Gorga. E a testimoniare il
coinvolgimento dei nostri, Lombardi
mostra il documento originale del rilascio di Rosario Ferrara, finito in prigione nella metà del 1800, per la partecipazione ai moti cilentani. Lo scritto è un autentico pezzo di storia, della
nostra storia. «La Gran Corte Speciale di Principato Citeriore.Pronunziando nella causa a carico del detenuto
Ferrara Rosario di Michele da Roccadaspide.Con decisione emessa dietro
pubblica discussione del dì 27 gennaio 1852, ordinò mettersi in libertà
provvisoria esso Ferrara per il reato
ascrittogli di cospirazione ed attentato avente per oggetto di cambiare la
forma del Governo e di eccitare i sudditi e gli abitanti del Regno ad armarsi contro l’Autorità Reale, in maggio
1848. Salerno, 22 agosto 1877. Per
estratto conforme dal primo foglio di
udienza esistente nell’archivio penale
e rilasciato a richiesta del figlio Alfonso Ferrara per avvalersene in giudizio
civile. Pel Cancelliere del Tribunale,
il Vice Cancelliere- firmato = M.
Cunto.(Marca da bollo di una
lira.Bollo a tinta del Tribunale».
Francesca Pazzanese
A Castel S. Lorenzo il 29 luglio
“La Maschera”, il 29 ludietro
l’altro,
glio 2007, alle ore 19,
compongono il
30 in via Largo S.
mosaico della vita
La Maschera di Alfonso Senatore in
Cosmo, presenta “A LI
di un tempo, con
‘NDINNI”, commedia
i suoi ritmi e le
in due atti: di Alfonso
sue
speranze.
Senatore. Gli interpreti: Antonio Bosco,
Tutta la trama è racchiusa nel titolo “A’
Carmela Buono, Stella Capo, Attilio Cali ‘ndìnni”, il vespero. Era la campana
pozzolo, Domenico Cavallo, Gabriella
che avvisava l’ora di smettere di lavoraGraziuso, Maddalena Morra, Giuseppe
re. La campana, nel senso figurato rapPassaro, Antonella Peduto, Roberta Quapresentava la chiamata alla vita sociale.
glia, Cosimo Scorzelli, Alfonso SenatoLa svolta epocale negativa si ebbe quanre, Maria Senatore. Regia: Alfonso Senado si mise la chiave nella serratura, allotore. Trucco: Dora Marino. Assistente:
ra le voci dovevano passare solo attraLucia Senatore. Alfonso Senatore di anni
verso le mura domestiche. Qual è la mo51, come attore e autore di teatro, inizia
rale? Si perde la fiducia nel vicino. La
la sua attività nel 1978 con la commedia – un mondo nuovo, in quanto le mie ra- chiave nella toppa significava che non vi
di Eduardo De Filippo “Natale in casa dici sono di Angri (Sa). Esprimermi nel era niente da nascondere. La vita in coCupiello” che fu presentata a Roccada- mio teatro, nel mio dialetto, ci dichiara mune, la vita sociale, era il fondamento
spide dalla locale Pro loco. Senatore è l’autore, misurarmi con il teatro attraver- della cultura di un tempo. Esisteva un
approdato al teatro per vocazione perso- so il mezzo di esibizione al pubblico, con solo apparecchio televisivo nel vicinato.
nale e quotidiana. Nel tempo, ha perfe- l’annesso gradimento, questa è la mia Dopo, si è inserita la paura del vicino.
zionato questa vocazione e ha diretto 12 chiave di volta. Sono stato coinvolto Ogni appartamento è stato dotato di telecommedie di Eduardo De Filippo, che dagli amici in questa avventura. Attra- fono. Ogni famiglia ha acquistato l’ausono state presentate con l’associazione verso il teatro, voglio lanciare un mes- tovettura. Nel 2° atto la vita sociale finiculturale e teatrale di Castel San Loren- saggio, innanzitutto ai giovani, ai nostri sce. Si verificano bisticci tra marito e
zo, “La Maschera”: Non ti pago; Natale figli, cercando di scandire il tempo con moglie, prevale la paura del vicino, crein casa Cupiello; Ditegli sempre di sì; piccole azioni, per far rivivere loro, at- sce il ladrocinio, il cinismo impera nelle
Chi è cchiù felice ‘e me; Le bugie con le traverso vicende di vita vissuta del no- persone. Il messaggio che si ricava, è che
gambe corte; Filomena Marturano; stro passato, la vita contadina del luogo”. ci vuole qualcosa per unire, rallentare il
Sogno di una notte di mezza sbornia; Io, Ci presenti l’ultima tua commedia?
ritmo e riflettere un po’ in più, avendo
l’erede; 4 atti unici di Eduardo; Amicizia; “La commedia ruota intorno al tema del- dei rapporti sociali, senza il preconcetto
filosoficamente; Sik Sik, l’artefice ma- l’impossibilità di distinguere la finzione che l’altro ti voglia fregare, a prescindegico. È diventato autore nella commedia dalla realtà rappresentata sul palcosceni- re. Io sono ottimista per formazione, e
scritta per i ragazzi della scuola media di co. Il ruolo del teatro, in quanto funzio- credo, che se tanta gente ha voglia di riuCastel S. Lorenzo del 2005 - Atto unico ne primaria, è quello di rappresentare nirsi e ridere, questo deve far riflettere e
“Conta lu cuntu, cumpà”. Il debutto è steccati di vita sociale. Con la comme- allontanare dal quotidiano, quel concetstato con “Bonasera a signoria” del 2005, dia A’ li ‘ndìnni, si passa dai cosiddetti to paesanotto dell’articolo quinto: chi
il 2° spettacolo “Luna e lucerne” del tre quadri a due atti, della durata di tiene in mano ha vinto, ma ricercare la
2006 e la commedia “A’ li ‘ndinni” del un’ora e mezza. Ci sono tante cose che partecipazione e il consenso”.
2007. “Come autore rappresento quadri succedono ai paesani, di per sé, che non
Cosmo Guazzo
di vita quotidiana della mia adolescenza hanno rilevanza assoluta, ma messi uno
“A LI ‘NDINNI”
LA STORIA
Stupro o no,
vite segnate
Roccadaspide. Un uomo, una donna e
una bambina, la loro piccola. Sull’uomo, un autista 53enne, pende la pesante accusa di violenza sessuale ai
danni della donna 32enne. E, quel che
è più grave, secondo le accuse mosse
dalla ragazza madre, riguarda la presenza della bimba di 3 anni al presunto atto di violenza. Questo è ciò che
ha denunciato la donna, ora al vaglio
degli inquirenti. L’uomo sarebbe accusato di violenza sessuale e corruzione di minore. Ma la vicenda presenta dei lati oscuri, che si intreccerebbero col legame che i due hanno
avuto in passato, da cui è nata la piccola. Trascorsi burrascosi che hanno
visto entrambi percorrere le vie giudiziarie. E poi il violento litigio del 17
luglio, che sarebbe sfociato nell’abuso sessuale in un pullman. Presunta
violenza che, però, non è stata denunciata subito, ma dopo alcuni giorni. Questo particolare rende scettici molti cittadini circa la veridicità
dell’accaduto. «Una violenza si denuncia subito», è il commento dei
più. Ma la vicenda è troppo delicata
per essere liquidata in parole a favore dell’uno o dell’altra senza conoscere l’esito delle indagini. L’acceso
diverbio tra i due sarebbe nato in seguito alla richiesta di mantenimento
della figlia da parte della donna all’uomo. Poi non si sa cosa sia successo. E’ scattata la violenza dell’uomo o
la vendetta della donna? Comunque
siano andate le cose, la vita di tre
persone sarà segnata per sempre. Se
le accuse si rivelassero fondate, la
donna e la piccola avrebbero subito
un trauma difficile da cancellare. Se
tutto si rivelasse falso, invece, la vita
di un uomo sarebbe una prigione.
Naturalmente, il fatto è sulla bocca
di tutti ed è scattata la curiosità morbosa verso l’identità delle persone
coinvolte nella vicenda. Nei piccoli
centri, come Roccadaspide, dove ci
si conosce tutti, una notizia del genere non può lasciare indifferenti. E
tanto più quando non si sono mai verificati episodi di abuso sessuale.
Anche per questo, grande è stato lo
stupore dei cittadini alla lettura dei
maggiori quotidiani della provincia. E’
stato uno choc per tutto il paese, ritrovarsi in prima pagina, tutto ad un
tratto, per fatti che, fino ad ora, si vedevano solo durante il telegiornale.
Ciò che importa, però, è di conoscere la realtà dei fatti e che giustizia sia
fatta in un senso o nell’altro. Solo il
prosieguo delle indagini in corso,
potrà stabilire quanto sia realmente
accaduto e mettere la parola fine allavicenda.
Francesca Pazzanese
n°29 03 agosto 2007
11
CALORE
Il 30 dicembre ricorre il decimo anniversario della morte di Danilo Dolci, poeta-educatore, più volte candidato al Nobel per la pace
La Giornata mondiale delle comunicazioni sociali
La chiesa celebra annualmente la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Quest’anno ha coinciso con la solennità dell’Ascensione. Pur riconoscendo ai media “grandi vantaggi alla civiltà”, nel suo messaggio il papa rileva:
“Sullo scenario della globalizzazione,
questa ascesa dei mezzi elettronici coincide con la loro sempre maggiore concentrazione nelle mani di pochi gruppi
multinazionali, la cui influenza valica
tutte le frontiere sociali e culturali”.
L’enorme potere di condizionamento
spiega la corsa di singoli affaristi e di
gruppi multinazionali all’acquisto di testate giornalistiche, di emittenti radiotelevisive, d’industrie cinematografiche e
dell’editoria. Gli editori puri di una volta
sono stati sostituiti da mercanti, mossi
da scopi di lucro e di dominio. In pochi
anni Berlusconi ha concentrato nelle
proprie mani le case editrici più importanti - Mondatori, Einaudi e altre società o gruppi editoriali in crisi -, tre emittenti televisive della Mediaset, di cui è il
maggiore azionista, senza contare i giornali e le riviste intestati a congiunti ed
affini.
Quando la Procura milanese mette sotto
accusa per tangenti i partiti, Berlusconi
con la Lega e il MSI plaudono ai coraggiosi magistrati Borrelli e Di Pietro. Profittando dell’occasione, l’imprenditore
milanese mette in piedi il partito azienda di Forza Italia, inglobando i resti della
Dc, del PSI e di tutti gli altri partitini di
complemento, finiti sotto l’inchiesta
della procura milanese. Sostenuto dalle
televisioni e dai giornali di famiglia, il
cavaliere diventa anche capo del governo. Il macroscopico conflitto d’interesse sarà risolto - si fa per dire - con una
legge, anzi con due, che portano il nome
di Frattini e di Gasparri, entrambi esponenti di rilievo della variopinta compagine autoproclamatasi “Casa delle liber-
tà”. Lo schieramento di centro-sinistra,
incapace di fare una legge più decente
quando era al governo, si limita a contestare sommessamente, in ordine sparso. Gli intellettuali sono sempre più neutrali o asserviti al ceto dominante. I più
avveduti contestano la nascente demoplutocrazia, parola astrusa, usata per la
prima volta dalla pubblicistica fascista
per bollare la democrazia parlamentare.
Sotto Berlusconi diventa videoplutodemocrazia. I cittadini si trasformano in
pubblico e il video è lo specchio del ceto
dominate. Il salotto televisivo di Vespa Porta a porta - è considerata la terza camera del Parlamento sempre più snobbato dai big della casta dei bramini politicanti.
Per imporre il suo dominio Hitler, negli
anni trenta, occupa le emittenti radiofoniche, affidandole a personaggi asserviti al regime. Occorre distrarre il popolo
dopo averlo massificato. La strategia dei
tiranni è sempre la medesima: ampliare
il consenso mediante “l’avvelenamento
del gregge”. Il popolo non deve più pensare: “La propaganda efficace deve limitarsi a poche semplici necessità, e
quindi esprimerle in poche formule stereotipate”. Occorre distrarre e manipolare la nazione tedesca, dopo averla addomesticata e massificata, mediante “l’avvelenamento del gregge”. Parate e disciplina militaresca fin dalla primissima infanzia. Occupazione manu militari delle
istituzioni democratiche, soppressione
violenta degli avversari, alla maniera di
Mussolini, il duce da emulare.
I media (erroneamente definiti “massmedia” o peggio ancora “comunicazioni di massa”), dal punto di vista tecnico,
sono neutrali. La loro funzione dipende
dall’uso che se ne fa. “Non la tecnica uccide - precisa Danilo Dolci nella Bozza
di MANIFESTO - ma l’irresponsabile
dominio tecnologico [...] L’antico virus
Agropoli: Gaetano Apicella
nuovo segretario
di Rifondazione Comunista
Lo scorso 22 Luglio l’assemblea
plenaria degli iscritti del Partito della Rifondazione Comunista di Agropoli, ha eletto come
nuovo segretario del partito
l’avvocato Gaetano Apicella e
ha rinnovato il proprio organo
direttivo ora composto da Erminio Ariano, Luca Molinaro,
Costabile Guariglia, Michelangelo Mazzillo, Angelo Agostino,
Mariagrazia Monzo.
Gaeatano Apicella, già assessore alle Politiche Sociale, per Rifondazione Comunista, della
precedente giunta di centro si-
nistra di Luigino Di Marco, succede ad Angelo Coccaro, segretario del Partito da nove anni,
dal 1999 al 2007, decaduto in
seguito alla nomina ad assessore alla Solidarietà sociale del
comune di Agropoli nella giunta neoeletta. Gaetano Apicella
dichiara:”Spero di riuscire a garantire dal punto di vista della
qualità della pratica politica una
continuità con la segretaria di
Coccaro e, rispetto alla amministrazione comunale, un punto
di vista sempre autonomo e costruttivamente critico”
trama strategie inedite. Una frode sottile ma vasta degenera il mondo, acuta, sistematica: l’inoculazione, la trasmissione propagandistica vengono più e più
camuffate da comunicazione”. Poco più
avanti ammonisce: “Insano è frodare,
ma anche lasciarsi frodare; parassitare,
ma anche lasciarsi parassitare divenendo complici”. Poi bolla d’infamia gli intellettuali asserviti alla casta dominante:
“Tanto più gravemente questo contagio
[il virus del dominio] penetra quanto più
riesce ad assoldare anche notevole parte
degli istituti universitari, accademici e
scolastici, oltre i quadri politico-industriali direttamente implicati e, ovviamente, gli stessi loro mezzi di informazione: spacciandosi, talora con inconscio cinismo, per scientifico progresso”.
Dopo l’impegno degli anni cinquantasessanta, i media ignorano volutamente
il lavoro educativo in Italia e oltreoceano del poeta-educatore, che negli anni
cinquanta-sessanta avevano seguito e celebrato come il Gandhi italiano, dedicando intere paginate ai digiuni di protesta,
alle inchieste sociologiche e alla poesia,
strettamente connessa con le lotte nonviolente per il riscatto dei poveri cristi.
Una vergognosa congiura del silenzio.
Qualche saputello della carta stampata
arriva alla più becera diffamazione ricorrendo a pettegolezzi da taverna. Soltanto qualche giornalista onesto e attento ricorda la scuola sperimentale di
Mirto e l’instancabile impegno maieutico degli innumerevoli incontri e seminari organizzati dal Dolci nelle scuole
europee e nei colleges statunitensi con
la collaborazione di educatori come Galtung, Fromm, Sylos Labini, Chomsky,
Freire, Vonèche, Cavalli Sforza, Zanzotto, Rubbia, Levi Montalcini, Ciotti e
tanti altri scienziati e artisti. Nascono
così in Europa e oltreoceano i gruppi pilota, che continueranno a gettare il seme
della libertà, della nonviolenza e della
pace, per la quale Danilo ha speso tutta
la vita. Nella prima metà degli anni settanta aveva messo in piedi il complesso
della scuola sperimentale di Mirto su una
vasta area soleggiata, scelta dal vecchio
zu’ Sariddu, in contrada santa Caterina,
poco lontano da Partinico: “E’ un posto
bellissimo, vicino alla montagna: si respira aria pulita, si vede anche il mare”.
Gli amici delle Chiese tedesche “Broot
Fur die Welt” di Stoccarda intervennero
amorevolmente per l’acquisto del terreno, raccogliendo circa venticinque milioni di lire. Venne utilizzata anche una
parte del Premio Sonning, che era stato
attribuito in quel periodo a Danilo. Il
progetto esecutivo venne effettuato dai
coniugi Giancarlo Polo e Giovanna Pericoli di Milano, che gratuitamente diedero tutta la loro disponibilità. La costruzione fu affidata all’impresa edile Battagliero di Partinico, che già aveva realizzato in pochissimo tempo il Centro di
formazione a Trappeto. Altri fondi arrivarono dall’Italia e dall’estero, dal Comitato inglese, dal Comitato svizzero e
da quello tedesco. Anche l’associazione
SECO dei giovani studenti svedesi contribuì notevolmente all’iniziativa.
Negli ultimi venti anni di vita Danilo si
spostava da una parte all’altra dell’Italia, degli altri paesi europei e anche d’oltreoceano, per incontrare gli educatori,
gli studenti, i genitori, gli amministratori locali, la gente semplice, con i quali
teneva seminari di studio su temi di cultura e attualità. Senza mai tradire il metodo sperimentato da Socrate e da lui
perfezionato, costruiva importanti rapporti maieutici interpersonali nelle scuole, nelle università, nei colleges, dove incontrava educatori autentici. L’uomo è
la creatura per eccellenza, e come tale
destinata a creare, che ha la medesima
radice di crescere. Nei suoi incontri Danilo gettava il seme della creatività e
della crescita, per trasformare la Terra in
una sola Polis: Creatura di creature. Non
è soltanto il titolo del corpo poetico del
Dolci pubblicato da Feltrinelli (1979),
ma anche il sogno, l’utopia di Danilo
Dolci. Da realizzare assieme agli altri.
Sognava la pace fra tutti i popoli della
Terra, costruita con la collaborazione di
ogni uno in un rapporto di comunicazione planetaria.
Alla sua morte, avvenuta il 30 dicembre
del 1997, a soli 73 anni, i giornali e le
emittenti radiotelevisive di tutto il
mondo ricordarono soltanto le lotte sociali per i poveri cristi, i digiuni e gli
scioperi alla rovescia. Il lavoro educativo, pur documentato con importanti
pubblicazioni, tra cui le sei edizioni della
Bozza di MANIFESTO, apparse dagli
anni ottanta alla morte, completamente
rimosso. Un silenzio colpevole e indegno di un paese civile, che dalla metà
degli anni novanta in poi sta vivendo il
periodo più difficile della storia democratica, soffocata da rigurgiti autoritari
e dal consolidarsi dal predominio di un
ceto politico, che un giornalista ha bollato come la casta dei bramini.
Germano Bonora
TRA STORIA E CULTURA
Paestum,
Sofocle
aveva
previsto tutto
A proposito
delle Trachinie
V‘è fra gli uomini un detto antico
molto, che di nessuno tu potrai la
vita conoscer mai, se fu felice o
trista, prima che muoia.
Così scriveva Sofocle, poeta tragico
greco ( 496-406 a.c) nelle “Trachinie”, una delle sue opere più ricche
di quel fato tragico che ha costituito
il punto cruciale della sua arte, che
riconosce, con uno stile superbo,
l’ineluttabile “debolezza” dell’umanità.
Ma l’incanto del teatro di Paestum,
costruito sotto le luci del Tempio di
Poseidone, dove sabato 21 luglio è
stata rappresentata l’antica tragedia
- nella versione curata dall’Istituto
nazionale del dramma antico (Inda)
di Siracusa- sembra smentire questi
versi: quando rivive l’amore, denso
di morte e gelosia, tra Eracle e Deianara, interpretati egregiamente da
Antonio Zanoletti e Micaela Esdra.
L’evento, diretto da Walter Pagliaro,
accompagnato da un coro di danzatori e musicisti, ha riportato il pubblico
nella città di Trachis, in Tessaglia,
dove si consumò quell’amore, trafitto e tratto in inganno dal centauro
Nesso.
Nesso rapì Deianara, e, inseguito da
Eracle, fu colpito dal suo arco a
morte, ma prima dell’ultimo sospiro
si rivolse a a Deianira, pregandola di
raccogliere la sua veste insanguinata
e di farla indossare ad Eracle, perché
questo era l’unico modo per ottenerne la fedeltà.
Il vulnus della gelosia, il legame di
questo sentimento con la follia, il parossismo della possessione amorosa
sono le travi portanti di questa tragedia che, in un finale ineluttabile, porterà Deianara al suicidio.
A Paestum il cuore della potenza architettonica dell’antichità, si riporta, tra i templi, in chiave moderna, il
dramma dell’amore piegato alla gelosia, dramma che resta eterno nel suo
dolore, considerando i casi terribili
di omicidi passionali che riempiono
le pagine dei nostri giornali.
Sofocle, però, aveva previsto già
tutto.
Marianna Bassi
12
CAPACCIO
n°29 03 agosto 2007
Guglielmotti, assessore con il pallino della biblioteca
“Scuole a tempo pieno e settimana corta dal 2008.
Nuovo piano per il trasporto scolastico subito”
Eugenio Guglielmotti, tutto avrebbe
immaginato tranne di trovarsi a reggere le sorti di un assessorato nella giunta Marino: “L’ho saputo, con certezza
un giorno prima del consiglio! Ringrazio Pasquale (Marino) per aver pensato a me affidandomi un incarico di
grande responsabilità.”
Guglielmotti si è caricato sulle spalle
le tematiche legate alle deleghe che gli
ha assegnato il sindaco e sta marciando
a tappe forzate verso l’assunzione del
ruolo che, dopo un mese di “apprendistato”, lo porta a guardare a viso aperto le problematiche sul suo tavolo per
“dare risposte alla gente e per organizzare le cose da fare.”
E, tra le cose da fare, c’è l’avvio dell’anno scolastico alle porte. Il comune sarà pronto per l’appuntamento
di settembre?
“Stiamo provvedendo all’ordinaria manutenzione per garantire un inizio regolare dell’anno scolastico. Allo stesso tempo sto impostando in minimo di
programmazione per dare segnali di novità per l’anno scolastico 2008/2009.”
È di questi giorni la notizia di sostanziali cambiamenti nella strutturazione
del calendario scolastico con l’anticipo dell’apertura e l’inserimento di periodi di vacanze più articolati nel corso
dell’anno.”
Lei cosa ne pensa?
“Con il coinvolgimento dei docenti, dei
dirigenti e dei rappresentanti delle famiglie, ho intenzione di avviare la procedura per l’attivazione di poli sperimentali di scuole a tempo prolungato
anche nelle scuola primaria con l’adozione della settimana corta.”
Rimane forte il problema delle carenze legate all’edilizia scolastica...
“Già da quest’anno ci saranno delle novità. La scuola media di Capaccio
Scalo potrà utilizzare la palestra comunale, come le scuole primarie potranno
riavere in uso la palestra adiacente al
plesso scolastico. Per le altre scuole
tenteremo di trovare spazi adeguati per
la pratica sportiva e, in ogni caso, siamo
disponibili a trovare il modo di arricchire le dotazioni delle scuole in merito all’attrezzatura.”
Che idee avete per il futuro remoto?
“Per il capoluogo siamo intenzionati a
costruire la nuova scuola. Lì abbiamo
dei terreni comunali li cederemo ai privati in cambio della costruzione di un
moderno plesso scolastico. Nella piana
sarà avviato uno studio di fattibilità per
verificare se ci sono le condizioni per
unificare in un solo polo le scuole.”
Sono stati segnalati anche problemi
in merito all’organizzazione dei trasporti scolastici...
“Sarà rivisto l’intero sistema dei trasporti sai nella sua organizzazione sia
nello stradario.”
Rimangono fuori gli istituti superiori. A parte il liceo dove i lavori per la
nuova sede procedono velocemente,
rimane da sistemare i due istituti
professionali, l’agrario e l’alberghiero...
“Intanto tenteremo l’unificazione dei
due istituti per avere a Paestum la presidenza. Dal punto di vista strutturale
siamo in stretto contatto con la Provincia per dare una sede adeguata all’alberghiero e per riportare l’agrario nella
sua sede naturale di Gromola.”
Lei ha anche la delega alla cultura.
Come intende muoversi per alimentare il turismo culturale e per far crescere il livello culturale di capaccio
–Paestum?
“In stretto contatto con Enzo De Lucia
e Pasquale Marino ho intenzione di
agire nel settore del turismo di qualità
per abbattere significativamente la
quota delle presenze “mordi e fuggi”
che caratterizzano le presenze nella
La ricetta di Francesco Longo per la sanità a Capaccio
“Trasformiamo Pazzano in un ospedale di comunità”
Francesco Longo, capogruppo dell’Ulivo, medico dermatologo, presidente nella commissione consiliare
ambiente ed ecologia. Da operatore
sanitario, da 24 anni è in prima linea
nella professione, ha ritenuto porre all’attenzione generale il tema della sanità.
E’ stato il sindaco Marino a chiedermi di elaborare un dispositivo di delibera su questo tema. Con lui abbiamo già combattuto battaglie importanti nel 1998: l’apertura del distretto e quella della farmacia comunale.
Ma Agropoli si agita e Roccadaspide
vigila…
Non solo ma vedo inauguazioni di
nuovi distretti , apertura di nuovi reparti, barricate, marce di protesta, denunce per la grave inefficienza e carenza di personale. Intanto noi qui a
Capaccio cosa abbiamo niente, e
quando dico niente e’ essere ottimisti.
In questi anni cosa si e’ verificato che
chi ha gridato di piu’, chi ha fatto dichiarazioni pubbliche giornaliere per
la difesa del distretto e dei suoi servizi , hanno avuto ragione.
Solo questioni di orgoglio campanilistico?
Noi cittadini di Capaccio siamo stati
gia scippati della sede Asl sa3 essendo il comune piu’ grande dell’Asl in
base alla legge 502/92, ma sicuramente non possiamo assistere inermi che
Franco Longo
ci venga scippato anche la sede del distretto. Che la regione campania voglia ricoscere sede autonoma il distretto di Roccadaspide com’e’ successo a
lauro nell’Asl av 2, (essendoci anche
qui particolari condizioni orografiche,
paesi montani a bassa densita’ di popolazione e con difficolta’ di viabilita’), ben venga, ma noi dobbiamo rivendicare con forza i nostri diritti di
avere un nostro distretto con tutti i servizi e le attivita’ connesse .
C’è la questione di Pazzano…
Devo subito dire che ho apprezzato
molto la tempestività e la netta opposizione del sindaco, all’utilizzazione
della rsa di pazzano in una struttura
non conforme al progetto iniziale.
Sulla questione lei ha una proposta
precisa da fare…
Pazzano può ospitare un ospitale di
comunità, un country hospital. La nostra sanità pubblica si basa su due pi-
lastri: l’ospedale e il distretto . Ma
mentre il primo gioca sull’attesa , il
distretto deve utilizzare la strategia
dell’iniziativa. In questo modo e’ possibile rilanciare le cure primarie (cosi’
com’e’ previsto nella legge 229/99),
affrontando seriamente il problema
delle malattie croniche , e queste possono essere affrontate solo intervendo
sul problema . Pertanto io chiedo di
portare a Capaccio questa nuova organizzazione della sanità. Così potremo dare risposte efficaci ai malati con
turbe mentali, Parkinson, Alzheimer,
e poi i postumi da ischemie cerebrali,
assistenza diurna ai disabili etc. La
sede in piazza Santini avrebbe uin
compito di emergenza con potenziemento del Saut , e attivando l’assistenza neuropsichiatrica in spazi piu’ accoglienti e funzionali”.
Come pensate di riuscire dove altri,
vedi la giunta precedente, hanno fallito?
A Roma, Napoli e Salerno c’è una filiera istituzionale che ora non ha nessun interesse a “punire” Capaccio. Ora
c’è anche un sindaco combattivo ed
autorevole. C’è anche una motivazione economica: un posto letto in un
ospedale tradizionale costa 582 euro
in una struttura come quella che io
ipotizzo verrebbero sborsati solo 192
euro, con 400 euro di risparmio giornaliero!”.
Oreste Mottola
Eugenio Guglielmotti
zona archeologica. Destagionalizzare
con eventi di qualità.”
Marisa Prearo è stata nominata commissario della azienda di soggiorno
e turismo. Che giudizio ne dà?
“È la prima volta che una pestana è nominata al vertice dell’azienda. Conosce il territorio e ha dimostrato vivacità intellettuale. Con De Lucia e lei avremo una proficua collaborazione.”
Alla guida del museo e del parco archeologico c’è un’altra donna, Marina Cipriani. Dovrà interloquire
anche con lei ...
“Con la Cipriani c’è un rapporto di
lunga data. Conosco la sua sensibilità e
il suo attaccamento a Paestum Sono
certo che agendo in modo coordinato
sapremo aprire nuovi canali per incentivare il turismo culturale a Paestum.”
Poi c’è il problema della biblioteca
comunale che è praticamente chiusa...
“È rimasto solo il nome alla struttura
di Piazza Santini. Pertanto, bisogna decidere di attrezzare la sala Erica in
modo degno per la funzione che ha assunto, ricavare uno spazio anche per incontri con presenze più ridotte e individuare una nuova sede per la biblioteca.
Questo è un impegno personale: entro
la fine del mandato Capaccio Paestum
riavrà la sua biblioteca funzionale.”
Rimane il problema di Capaccio capoluogo. Il paese sembra arroccato
nel suo isolamento dalla piana. Cosa
fare per dargli un rinnovato ruolo?
“Non basta lo splendido panorama che
si può godere affacciandoci dal Tempone.
È necessario ricostruire il centro storico e dare l’opportunità d’inserimento
di significative attività commerciali legate ai prodotti tipici locali.”
Bartolo Scandizzo
n°29 03 agosto 2007
Il Mediterraneo è bollente. Forse Poseidone, che ne è il Nume effettivo,
avrà di che sbraitare.
Tanto le acque del mar Tirreno che di
quello Adriatico raggiungono i 28
gradi: una temperatura al vapore, da
freddolosi indolenti, che si addice più
ad una laccata vasca da bagno che alla
profondità, all’immensità e alla potenza selvaggia del mare.
Il Dio col tridente ha sempre dimostrato di essere molto sensibile alle vicende umane. Con Apollo eresse le mura
di Troia salvo poi affiancarsi ai greci,
nella famosa guerra, per rancore contro
i troiani, rei di non aver pagato il compenso pattuito per una simile cinta muraria. Acconsentì tuttavia a proteggere
Enea, nascondendolo alla vista di
Achille che stava per ucciderlo.
Ma del mancato afflusso di visitatori e
del turismo scarso che registra una sintomatica parte di terra, bagnata dal suo
mare, al figlio di Crono e di Rea che
viene su dagli abissi su un cocchio trainato da cavalli aventi il colore delle
alghe e della schiuma, non gliene frega
proprio niente! E vorrei anche vedere.
Non risulta affatto che i componenti
dell’Olimpo tollerassero l’asineria dei
mortali.
Se in Campania, oggi, si lamenta una
forte diminuzione del turismo, lo si
deve solo all’inabilità della sua classe
dirigente. Ad eccezion fatta per la costiera amalfitana, il resto della regione
sembra pagare il disastroso danno
d’immagine provocato dall’emergenza rifiuti. L’immondizia, questa volta,
non si è riversata solo per vicoli, strade e piazze, ma ha messo in ginocchio
un’economia che, almeno per quest’anno, sarà difficile risollevare.
La questione dei rifiuti di Napoli e
Il turismo neg ato
Strategie decadenti
e luoghi snaturati
della discarica di Macchia Soprana, a
Serre, non è stata o è soltanto attualità
nostrana o nazionale, ma ha fatto il giro
del mondo ed è finita tra le pagine di
giornali come il Financial Times, l’Herald Tribune, le Monde, il New York
Times.
Una propaganda nera, una diffusione
del peggio e una divulgazione di inefficienza, tali da compromettere irreparabilmente, per l’anno in corso, il risultato di un’importante voce di bilancio
che, per effetto della sua non trascurabile consistenza, alimenta la stessa economia del Paese. L’immagine di un’intera regione va rilanciata e riproposta
nella maniera che più le è congeniale,
mettendone in rilievo, accanto alle tradizioni storiche e alle bellezze paesaggistiche, una tradizione popolare tra le
più singolari e appetibili. Marco Di
Lello, assessore della giunta Bassoli-
13
CAPACCIO
no, pare lo abbia capito, tant’è che è
andato a Francoforte per incontrare i
dirigenti della Neckermann-Tohomas
Cook, il più grande tour operator tedesco nel mondo. Un colosso che gestisce
3 milioni di turisti l’anno e 350.000
pacchetti di viaggio. Con questa incursione in Germania, la Giunta della Regione conta di recuperare 20.000 presenze che potranno estendersi anche
oltre l’estate.
Intanto gli imprenditori turistici campani sembrano accorgersi solo ora del
grande flop turistico largamente prevedibile sin dall’inizio dell’estate e chiedono alle amministrazioni locali di
darsi da fare per rimediare il recuperabile. Ci si chiede, con estremo garbo e
senza voler mettere il dito nella piaga,
se classe manageriale del settore turistico e classe dirigente, del territorio che
ci interessa più da vicino, abbiano mai
Marisa Prearo amministratrice dell’Azienda
di soggiorno e turismo di Paestum
(Or.Mo). Era già al lavoro per
da Mario Miano, presidente della comunità
Paestum, Marisa Prearo. Con
montana.
l’associazione culturale Ikarus e
La Prearo per 12 mesi
l’accompagnamento ai progetti
governerà la promoregionale dei grandi eventi. Il
zione turistica e cultunuovo incarico di nuovo ammirale del territorio che
nistratore all’azienda di soggiorva da Paestum, Agrono e turismo non l’ha sorpresa.
poli e fino ad arrivare
“Piangerci addosso non serve.
alla vetta del Cervati.
Occorre lavorare per soddisfaHa subito promesso
re i turisti e promuovere il proun deciso impegno
dotto Paestum nel mondo doper partecipare ai
vunque è possibile”. Parla così
nuovi bandi regionali
questa 51enne con una laurea
per i grandi eventi
in lingue straniere e lunghe
spettacolari. “Puntereesperienze manageriali nelle Da sinistra, Tortora, Prearo e Mucciolo
mo su eventi d’arte,
aziende di famiglia e nell’assomoda, oro e sport –
ciazionismo culturale e turistitempo insofferenti a nomine di persodichiara Marisa Prearo – ma l’attenco, insieme con la “pestanità” doc di
naggi estranei al territorio. Al suo
zione sarà sempre sul teatro classico
una residenza di famiglia, da innumeprimo incontro con la stampa, Marisa
ed il ritorno dei grandi concorsi equerevoli generazioni, all’interno della
Prearo, si è fatta accompagnare da
stri”. Nel programma anche la maravecchia città archeologica. “E’ una di
Gennaro Mucciolo, vicepresidente del
tona Salerno – Paestum, che si terrà
noi, sicuramente farà bene”, è unaniconsiglio regionale, che si è ascritto il
il 9 dicembre prossimo, e che punta a
me il coro di consenso che è possibimerito della nomina: “per la sua comconsolidarsi fino a paragonarsi a quelle ascoltare dagli operatori commerpetenza, voglia di fare ed impegno”, e
la di New York.
ciali ed alberghieri di Capaccio da
avuto un incontro per far fronte ad evenienze del genere ora descritte.
Se, molto più esplicitamente, le amministrazioni di Agropoli e Capaccio,
centri di spiccata vocazione turistica,
abbiano un piano per cercare di recuperare, una fetta preziosa di visitatori, indispensabile per l’economia dei due
Comuni. A questo punto andrebbe ricordato e non soltanto a chi legge, ovviamente, che la mancanza di veri
eventi culturali è stata fino ad ora una
concausa determinante del calo del turismo e che, ad esempio, le villanate
con qualche vip o similvip della televisione servono a generare vacqui trastulli e una dozzinale confusione in
luoghi originalmente elitari e per tendenza delicati; in ultima analisi, un interesse di natura non turistica e men
che meno artistica. Non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che Paestum ed
Agropoli propongano scenari naturali
per dar luogo ad iniziative di grande
spessore. Eppure, è da tempo (salvo
una recente eccezione) che in entrambi i posti non si assiste a qualcosa di
veramente emozionante, per cui valga
la pena recarvisi. E pensare che bastano solo semplici e naturali scelte di
buona cultura per rivedere artisti e pubblico all’altezza di un avvenimento di
rilievo e suscitare la curiosità dei grandi consumatori di eventi di questo tipo.
La tragedia greca a cui ho assistito giovedì, 19 luglio, ne rappresenta, indubbiamente, un esempio lineare. “Le Trachinie” di Sofocle, cioè le donne di
Trachis, che hanno avuto come fondo il
lato sinistro del tempio di Nettuno,
hanno riconciliato gli amanti, i residenti e i villeggianti di Paestum con un’arte antica che accompagnerà per sempre l’evoluzione e la storia dell’umanità, poiché tutto il teatro classico rappresenta l’inizio, lo sviluppo e il consumarsi di ogni istinto e sentimento.
Bearsi dei paesaggi che si frequentano
diventa molto facile e suggestivo quando messaggi d’arte e di tradizione si
elevano dai luoghi che lo compongono. Bisognerebbe prendersi la briga di
spiegare alle allegre brigate che amministrano i vari enti pubblici che ormai
non v’è turismo senza cultura.
Già, ma riunioni e conferenze sul tema
vengono organizzate solo tra esclusive
teste “illuminate”. Ricolo, troppo ridicolo: ai convegni sul turismo (in zona
se ne fanno tre o quattro all’anno) si
propagano sforzi e idee per organizzare un vero e proprio fallimento della
stagione turistica per antonomasia,
l’estate.
Una notiziola di contorno: Sofocle non
fu solo un tragediografo. Figlio di un
benestante armaiolo, divenne molto
amico di Pericle ed ebbe diverse cariche pubbliche. In quella Grecia, nemmeno per errore uno zotico poteva amministrare qualcosa di pubblico; oggi,
in questa parte d’Italia, solo per sbaglio (coincidenza fortuita) può capitare di vedere all’opera un amministratore all’altezza del suo compito.
Oscar Nicodemo
Cilento
Estate
Paestum
Lunedì 30 luglio: Cruciverba a due
piazze, nell’ambito della rassegna Teatrale Estiva Nutri-Menti dell’Accademia Magna Graecia. Villa Salati (zona
archeologica, ingresso presso La
Ruota del Pavone). Ore 21.30, biglietto euro 15.
Lunedì 30 luglio: Sesta Rassegna di Teatro Amatoriale Sipario Aperto. Associazione Educarteatrando di Bari in
“Arco dei Tredici” (amori e morte a
sud di Masaniello). Paestum, piazza
Basilica Paleocristiana ore 21.15. Ingresso libero.
Martedì 31 luglio: Sesta Rassegna di
Teatro Amatoriale Sipario Aperto.
Compagnia Teatro delle Murgie di
Sant’Eramo in Colle – Bari in “Il Tiracocchie”.
Paestum, piazza Basilica Paleocristiana ore 21.15. Ingresso libero.
Da venerdì 3 a domenica 5 agosto: Alla
Riscoperta delle Nostre Origini. Percorso a ritroso lungo le tradizioni
storiche e gastronomiche di Capaccio. Capaccio Capoluogo, centro storico. Dalle 21in poi, ingresso libero.
Monteforte Cilento
Sabato 28 e domenica 29 luglio: “Libertà e moti cilentani”. Rivisitazione storica di uno dei momenti clou di questa grande terra, tra grande spettacolo, enogastronomia tipica e tavole rotonde a tema. Stand espositivi di artigianato tradizionale, artigianato artistico, prodotti tipici ed enogastronomia, mostre permanenti.
Sessa Cilento
Da sabato 4 a lunedì 6 agosto: Sagra
del cinghiale. Frazione Santa Lucia.
Menu a base di pasta fatta in casa al
ragù, carne di cinghiale e salsicce.
Teggiano
Sabato 4 e domenica 5 agosto: Teggiano Jazz 2007.Tango argentino mescolato alle melodie mediterranee del
duo Girotto - Biondini e jazz classico
cantato dalla voce calda e potente di
Cinzia Tedesco.
Torchiara. Da venerdì 13 luglio a domenica 26 agosto
19° Solstizio d’estate, un percorso tra
musica, arte, folklore, danza e artigianato.
Per sapere di più sui singoli eventi
consulta la sezione Appuntamenti di
www.paestum.it
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Società di comunicazione, marketing
e servizi per il turismo
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14
ECONOMIA
n°29 03 agosto 2007
La Confapi affida a Franco D’Angelo per organizzarsi in provincia
L’Assoedilcilento si trasforma Aces
Franco D’Angelo è riuscito ad imporre all’attenzione nazionale la sua iniziativa che ha raccolto poco meno di
una cinquantina di aziende del settore
edile che operano nel Cilento. Infatti,
è recentissima la decisione dei vertici
nazionali della Confapi di affidare a
D’Angelo e alla sua organizzazione la
responsabilità di diventare punto di riferimento per l’intero territorio provinciale. “La nuova associazione si chiamerà Aces (Associazione Costruttori
Edili Salernitani) e si doterà di una
sede anche a Salerno, oltre a mantenere operativa quella di Roccadaspide
messaci a disposizione dalla Bcc di
Aquara- conferma D’Angelo entusiasta del riconoscimento ottenuto in sede
di Consiglio Generale della Confapi di
Roma. E poi aggiunge – A settembre
l’assemblea dell’Assoedilcilento delibererà i cambiamenti e adeguerà lo statuto per poterci presentare con le carte
in regola all’appuntamento con i nuovi
associati del salernitano e dell’agronocerino-sarnese.”
Quando un’idea trova terreno fertile in
così poco tempo, a parte l’attivismo del
presidente D’Angelo che ha avuto il
suo peso, vuol dire che va a coprire
uno spazio, che coglie un bisogno, che
scopre un fiume carsico di richieste
inevase... Insomma, vuol dire che fi-
Noi, speriamo
che ce la caviamo
Ma come ce l’abbiamo fatta? Come
siamo riusciti a distruggere la prospera economia di un territorio baciato, ad
un tempo, dalla Storia, dalla geografia
e dal Fato? Certo, riconosciamolo: non
è stata un’impresa facile ma non siamo
stati bravi soltanto noi con il nostro immobilismo, la nostra presunzione, le
nostre omissioni. Il sistema economico globale ci ha dato una mano. Anzi,
più che una mano, una manata che ci
ha mandati al tappeto. E così, alla fine,
la missione impossibile è andata in
porto e la buonanima del sistema produttivo pestano si è frantumata nell’inferno della crisi economica. Tutte le
fondamentali colonne portanti dell’economia locale sono in rosso.
Siamo alla frutta! Il 50 per cento dei
terreni agricoli sono ormai incolti essendo antieconomico coltivarli e cosa
stiamo facendo? Poco o, come al solito, niente. Quel che è peggio è che
manco di idee si discute e ciò è quanto fa più paura. L’attenzione sulla realizzazione del nuovo mercato ortofrutticolo langue con la conseguenza che
quell’ormai indispensabile polmone
per tutto il nostro settore agricolo
nora chi ha avuto responsabilità di raccordo tra le imprese ha lasciato perdere nel nulla le legittime aspettative di
chi non ha tempo per dedicarsi a coltivare relazioni, ma si rende conto del limite di questa situazione e coglie le occasioni al volo per poter emergere dal
limbo in cui agisce e trovare opportunità di confronto.
“E noi siamo qui per dare risposte a
queste aspettative e anche per andare
oltre - conferma D’Angelo- vogliamo
dare assistenza e informazioni sulle tematiche fiscali e sui regolamenti delle
gare d’appalto. Abbiamo l’ambizione
di presentarci uniti al confronto con la
pubblica amministrazione per ottenere
tempi certi nell’erogazione dei fondi e
nell’emanazione dei mandati relativi
allo stato di avanzamento dei lavori.”
Ma l’aspirazione principe è sempre la
stessa conferma D’Angelo: “dobbiamo
raggiungere i 1500 addetti tra le aziende associate per potere ottenere la gestione della Edilcassa provinciale.”
Ma l’associazione ha in animo di assumere l’iniziativa anche per far crescere la consapevolezza del ruolo sociale
dell’impresa che non può essere un’isola e nemmeno un arcipelago di aziende
che restano immobili in un mare sconosciuto, ma devono trasformarsi in piattaforme che comunicano tra loro, ma
che si rendono anche conto che si reggono sul più ampio mare di una società che, volente o nolente, le avvolge
con i suoi problemi, le accarezza con
placide onde ma le può anche distruggere con improvvise burrasche. L’appuntamento a settembre, a Roccadaspide quando insieme al comune, alla comunità montana e alla Bcc di Aquara
l’associazione organizzerà un incontro
per affrontare proprio questo tipo di tematiche.
Per informazioni telefonare allo -0828
1962573
biesse
scompensato non decolla e ciò determina povertà e sfiducia negli operatori agrari, a questo punto alle corde. La
responsabilità dell’impasse viene rimpallata ingenerosamente tra vari enti e
così, mentre il medico studia il caso,
il paziente se ne muore. Una percentuale altrettanto critica di malessere
economico affligge pure gli imprenditori del tempo libero e originerà il collasso anche del settore turistico che
deve assolutamente essere svecchiato.
Goldrake e Ufo Robot sono ancora le
giostrine dei nostri figli ma è triste
considerare che sono le stesse della nostra infanzia. Il turismo è cambiato ma
la nostra offerta è identica a quella di
due o tre decenni fa. Anzi con il degradamento delle strutture forse ha registrato addirittura un passo indietro.
Poche presenze, concentrate nel fine
settimana, e superficialmente incamerate. Molto pendolarismo di piccolo
pregio e poca ricchezza lasciata sui nostri lidi. Occorre aprire gli occhi e
muoversi in sinergia e cooperazione:
l’era del grasso che cola è definitivamente tramontata per tutti. Anche per
i baronetti del settore. Il commercio risente altrettanto del calo del movimento turistico. I picchi di attività non
esistono più. Sono spalmati su periodi sempre più brevi che hanno chiamato con un eufemismo ‘vacanze intelligenti’. Checché se ne dica, i fatturati
non cabrano e diverrà inevitabile tirare la cinghia. Di conseguenza aumenteranno l’incertezza, la precarietà e la
fuga dei giovani promettenti verso lidi
più rassicuranti. Eppure nonostante il
quadro fosco che abbiamo sotto gli
occhi non è il caso di piangersi addosso nè di cedere supinamente al pessimismo. Questi segnali concreti di declino e impoverimento devono e possono essere contrastati. Se vogliamo
che il nostro meraviglioso territorio si
riprenda occorre uno sforzo di tutti: dai
politici agli operatori economici. In
primis culturale. Non si vive più di blasoni, l’avevamo già detto, il nome di
Paestum non è più sufficiente. Anzi!
E’ il metro di misura delle nostre incapacità autarchiche. Occorre allora riprendere il contatto con la società civile che si agita nel resto del mondo. Capire le sue esigenze e riportarla da noi
attuando una seria riorganizzazione del
comparto economico e della sua rappresentazione nelle istituzioni. Non
sarà un percorso breve, non si risana il
crac con una bacchetta magica. Occorrerà pensare e dar vita a infrastrutture
e servizi. Ma occorrerà soprattutto plasmare l’elemento organizzativo del territorio, dato dalla virtuosa combinazione di professionalità pubblica e privata. Occorrerà, cioè, un radicale cambiamento di mentalità. Ma la scommessa è: riusciranno le parti a dialoga-
Franco D’Angelo
Pip di Fonte
e sagre:
almeno la stessa
attenzione!
La cera si consuma e la processione non
cammina.
Non voglio essere uccello di
cattivo augurio
ma mi pare che
ciò sta accadendo per la
zona PIP di Fonte di Roccadaspide.
Ci fu una accelerata verbale qualche
mese addietro e poi non si sa più
niente. È proprio vero che quando
bisogna interessarsi del mondo delle
imprese tutto si rallenta se non si
ferma addirittura. Io, per deformazione professionale, mi rallegro
quando vedo che le problematiche
che riguardano gli imprenditori sono
prese nella giusta considerazione.
Appare superfluo ricordare che il nostro deficit riguarda proprio il mondo
delle imprese, il mondo del lavoro, il
mondo dell’occupazione non certo il
mondo delle sagre ed il culto dell’effimero. Però si nota tutto un adoperarsi per far funzionare bene le sagre,
le feste, ed altre chicche simili mentre non si nota, in genere, un simile
fervore quando bisogna occuparsi
del mondo delle imprese.
E’ un problema vecchio ma pur sempre attuale. Noto, con preoccupazione, che in genere le pubbliche amministrazioni sono molto propense a
destinare fondi ad opere di arredo urbano e quasi mai ad opere strutturali per la nascita o il consolidarsi dell’attività imprenditoriale. Tornando
al problema di Roccadaspide sono
certo che tutto l’iter per la nascita
della zona PIP di Fonte procede regolarmente ed i tempi previsti saranno rispettati.
Non ho motivo per pensare diversamente! Sarebbe una bella iniezione
di fiducia per i tanti imprenditori che
l’aspettano. Sarebbe bello vedere gli
imprenditori ricevere almeno la stessa razione di attenzione riservata agli
operai idraulici-forestali... (questo
dappertutto non certo e non solo a
Roccadaspide).
Antonio Marino
[email protected]
re costruttivamente e ad assumersi le
proprie responsabilità? Sarebbe il
primo ed indispensabile passo per avviare un serio programma di risanamento e ammodernamento. Ogni ulteriore ritardo, oltre ad essere una scommessa persa, è anche un attentato al futuro dei nostri figli.
Giorgio Cafasso
Giuseppe Tarallo presto sarà confermato presidente del Parco del Cilento e Vallo di Diano.
Parola del ministro Pecoraro Scanio che attende solo la presa d’atto del governatore della
Campania Antonio Bassolino che da un anno
e mezzo è, invece, in attesa di una proposta alternativa.
A noi, che nel territorio del Parco ci viviamo,
non resta che pazientare che si sbrogli la matassa istituzionale per conoscere su quali basi
Alfonso ed Antonio troveranno la “quadra”
per mettere la parola fine a duetto del quale
tutti gli altri sono spettatori passivi.
Passivi sono i Sindaci del territorio che in più
di un’occasione hanno espresso giudizi trancianti sul presidente/commissario/presidente. Passivi lo sono i presidenti della comunità montane, anche loro insoddisfatti del perdurare del clima d’incertezza che regna da
molto tempo. Passivi gli assessori regionali e
lo stesso presidente della Provincia, Angelo
Villani, che si scagliano contro l’istituto del
commissariamento, salvando il commissario.
Per la verità, qualche timido tentativo di attivismo c’è anche stato, purtroppo è stato soffocato ai primi vagiti a causa di censure posticce che nascondono la volontà di lasciarsi
uno spiraglio aperto verso l’eventuale riconferma di Tarallo.
Insomma, dobbiamo attendere!
Se è così paziente anche il ministro, figuriamoci noi ultimi destinatari delle decisioni. Ovviamente la nostra attesa sarà premiata perché
la scelta cadrà sulla persona giusta che, in
poco tempo, saprà riconquistare la considera-
15
CILENTO
n°29 03 agosto 2007
Tarallo il migliore
Noi rassegnati, chini, premurosi e, forse condannati
Le canzoni di Peppe
(Or.Mo.) Ambientalista della prima ora è uno che i volti dei camorristi del
sacco edilizio cilentani li ha sempre guardati dritto negli occhi e combattuti
apertamente. Dal Castelsandra a Case del Conte. Tarallo è amato ed odiato.
Conosce a memoria tutte le erbe della tradizione cilentana dalle quali trae dei
liquori che fa assaggiare solo agli amici. “Quelle velenose no, manco al mio più
grande nemico”, dice e sospira. Sospira e chiude gli occhi quando sente cantare le più belle canzoni della tradizione napoletana: preferita è quella “vucchella” che D’Annunzio scrisse dentro al Gambrinus. Peppino, come Cofferati, si
esalta anche davanti alle arie del melodramma italiano. Così come non disdegna i canti da Messa. A Perdifumo prima, e a Serre dopo, Tarallo, che non ha
più vent’anni, ha ritrovato il suo piglio da barricadero che la vita la sa sempre
apprezzare. E difendere dalle prepotenze.
zione della gente, la stima degli amministratori del territorio, il ruolo di volano culturale
di un territorio che si macera tra voglie secessioniste del Vallo di Diano e l’incapacità del
Cilento di concretizzare le oggettive potenzialità che la presenza del Parco ha proiettato a livello nazionale e oltre.
Siamo rassegnati!
Ci toccherà il meglio che c’è sulla piazza che
aspira a fare il presidente zdell’ente parco ad
uno stipendio “miserabile” di 1800 euro al
mese (più benefici). Dovrà essere lui a prescrivere e a somministrare la cura rivitalizzante
di cui la struttura operativa dell’ente ha bisogno per una ripartenza bruciante necessaria
per recuperare il terreno perduto.
Siamo fiduciosi!
Confidiamo nel fatto che il ministro scelga
una squadra che sappia dialogare con il presidente/commissario/presidente molto di più
di quanto non abbiamo saputo fare quelli del
passato consiglio direttivo. Lo stesso Tarallo
non ha nascosto il malessere e la difficoltà
con cui ha dovuto esercitare il suo ruolo in
passato. Anzi, faccia una cosa, la faccia scegliere al presidente/commissario/presidente
così avrà cura di far entrare nella cabina di
regia persone che non gli mettano i bastoni
tra le ruote.
Siamo premurosi!
Saremo ancora più felici se insieme alla scelta dei sette consiglieri di nomina ministeriale, il presidente/commissario/presidente possa
avere diritto di veto anche sui cinque rappre-
continua a pagina 1
“Giuseppe Tarallo è il presidente giusto per il Parco ”
Pecoraro Scanio: “Bassolino si deve convincere”
Per la verità a me risulta che gli Euro sono 5.000!
All’istante chiama Tarallo al telefono e gli chiede a quanto ammonta il suo compenso: il commissario/presidente
risponde che sono proprio 1800 gli euro. In aggiunta dice
al ministro che a quella cifra vanno sottratti 400 Euro di
trattenute. Invia al giornale lo statino, potrebbe essere un
buon deterrente per aspiranti che immaginano di sistemarsi con lo stipendio da presidente.
Quindi non è vero che si sta pensando ad un presidente proveniente dall’esterno del territorio?
“Se Bassolino mi proponesse Kofi Annan (ex presidente
dell’Onu) certo non potrei rifiutare. Ma allo stato, non
vedo in giro grandi personaggi migliori di Tarallo. C’era
Mario Tozzi ed è andato al parco dell’Argentario. Pertanto ribadisco che, per quel che mi riguarda, Tarallo è il miglior presidente possibile”.
Sempre sulla bozza di Unico si accorge dell’errore che assegna al fratello Marco la titolarità del ministero: “sarei
ben felice di lasciare a mio fratello Marco il ministero. A
me basterebbe fare il presidente dei Verdi!”
Ritiene che la legge sui Parchi sia ancora all’altezza
della situazione?
“Va solo applicata. Anzi, con le risorse aggiuntive presenti già in finanziaria 2006, i parchi potranno trovare
nuovo impulso nella loro azione di tutela e di dare slancio allo sviluppo. sostenibile.”
“Niente domande sui rifiuti” aveva chiesto il segretario
del ministro. Ma la tentazione è stata forte e il ministro non
si è tirato indietro...
In Campania c’è stata una lunga battaglia per la scelta di un sito da utilizzare come discarica. È toccato a
Serre. Non a Valle della Masseria, ma a Macchia Soprana. La soluzione adottata è stata una sconfitta o
una onorevole ritirata?
“È stata la scelta giusta. In nessun altro posto del mondo,
nemmeno in Kenia, avrebbero ipotizzato di realizzare una
discarica a ridosso di un’area protetta.” Oggi dobbiamo ripartire con azioni di sensibilizzazione alle tematiche ambientali. Non a caso proprio ieri sera, ad Agropoli, abbiamo assistito ad una serata su
Rai 2 che aveva proprio questo scopo”.
In provincia c’è un forte risentimento nei confronti di
Napoli che tenta di scaricare lontano i suoi problemi. Cosa ne pensa?
“L’intera Campania ha scari-
Alfonso Pecoraro Scanio
sentanti degli enti locali che dovrebbero essere designati dai sindaci del territorio.
Siamo chini!
A questo punto toccherà al presidente/commissario/presidente dotato dei “pieni poteri”
trasformare il “brutto anatroccolo” che è diventato il Parco del Cilento e Vallo di Diano
in uno splendido cigno capace di abbagliare
per il suo portamento e per la sua naturale bellezza.
Siamo condannati!
A quei pochi che hanno avuto l’ardire di alzare il dito e chiedere di nominare gli organi
deputati alla gestione del parco nei tempi normali, non resta che portare la croce di aver
agito per lesa maestà e cominciare a stanare
i possibili candidati presidenti capaci di emulare l’attuale presidente / commissario/ presidente perché, non si sa mai, Tarallo potrebbe
anche essere chiamato ad altri e prestigiosi
incarichi istituzionali e non vorremmo trovarci scoperti, vista l’impossibilità di trovarne
uno migliore (allo stesso prezzo), per dirla
con il ministro.
velina
cato per anni a Pianura ed in altri siti del napoletano. Pertanto ritengo ingeneroso quest’atteggiamento nei confronti di Napoli. Questo non vuol dire che Napoli non
debba avviare la raccolta differenziata. D’altronde a Portici, la città con la più alta densità abitativa per Kmq d’Italia, al pari di Hong Kong, la situazione è perfettamente in
equilibrio e non c’è nessun sacchetto per strada. Lì la differenziata è praticata da tempo.”
Recentemente, il Consiglio dei Ministri ha licenziato
un disegno di legge che modifica profondamente l’assetto istituzionale di molti enti locali. In particolare le
comunità montane. Lei cosa ne pensa?
“Tutta la partita è nelle mani della ministra Lanzillotta,
pertanto non esprimo giudizi.”
Si conclude qui l’intervista al ministro Pecoraro Scanio.
Il segretario sollecita la partenza per gli impegni della
giornata. La direzione è Napoli, magari è programmato un
incontro con Bassolino per convincersi a vicenda che andare oltre nel tempo è troppo anche per navigati politici
come loro ... Speriamo bene.
Bartolo Scandizzo
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CILENTO
16
IMPRONTE
n°29 03 agosto 2007
Storie di Cilentani a Salerno
Bruno Ravera, la storia della medicina
Ci sono persone che hanno poco da dire
e altre che parlano soprattutto attraverso
la loro storia e le loro opere.
Ci sono persone così cariche di interiorità che parlano da sé.
Le parole, poi, si sa, hanno sempre un
peso, un valore morale: possono diventare lance che trafiggono o fiori che accarezzano. Dipende. Dipende da che cosa si
dice ma da come giustappunto lo si dice.
Il dott. Bruno Ravera, rinomato medico
cardiologo e Presidente dell’ Ordine dei
Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Salerno, non è aduso a
rilasciare interviste. Ci abbiamo provato
e, a dire il vero, il risultato da parte dell’
intervistatrice non può che ritenersi soddisfacente, per il confronto diretto con un
uomo di così grande carisma e autorevolezza.
Il personaggio, di notevole spessore, di
fronte al quale ci troviamo, ha vissuto
varie fasi della medicina, è, perciò, una
fonte di saggezza sia nel campo medico
sia in quello che si definisce etico o morale.
Volendo usare una similitudine, si è tentati di paragonarlo a una figura mitologica dell’antica Grecia. Questa sensazione
è data dalla caratura, dalla personalità
forte, dai modi imponenti che il personaggio evidenzia. La parola “auctoritas”
deriva da “auctor”: per essere persone autorevoli, occorre essere autori, protagonisti del proprio vissuto esistenziale. Il personaggio è ieratico nell’ aspetto, come
le statue greche, che lasciano trapelare
anche il bello ideale attraverso lo sguardo che mira lontano...
Certo è che di mari della cultura, dell’
esperienza e della sapienza ne ha navigati, e anche diversi, dai più limpidi ai
più agitati e procellosi.
Nei suoi occhi si legge la rettitudine e
l’abnegazione profusa nel suo ambiente
professionale e non solo. Le parole sono
pronunciate dallo stesso in giusta misura, scandite bene come le lancette di un
orologio, e non sprecate, dunque, come
candele al vento.
Classe 1930, che ci riferisce placidamente, è originario di Pisciotta, delle cui radici va fiero e della cui terra porta con sé
i tratti salienti, le memorie tramandate di
padre in figlio.
Quando, nella sua lunga carriera di medico e di uomo, ha pensato di essere arrivato?
“Certamente a tutti noi è capitato di essere entusiasti per il proprio lavoro e di continuare per questo la propria strada, ma
essere arrivati è tutt’ altro…Io parto dal
principio che non si è arrivati mai…
Essere parzialmente appagati fa in modo
di non appendere il cappello al chiodo.
Quantomeno è importante andare avanti per fare del proprio meglio nel ruolo
che ci si è prefissati, ma soprattutto per
migliorare il proprio aspetto interiore…Io
non aspiro a nulla, aspiro soltanto a far
bene…”.
A questo punto riformuliamo la domanda: quali sono state le tappe rilevanti
che hanno segnato il suo cammino
umano e professionale?
“Dopo la laurea in medicina a Napoli,
conseguita con il massimo dei voti, mi
sono specializzato in cardiologia. Erano
anni in cui alla specializzazione venivano ammessi pochi, eravamo in tutto una
trentina. Seguimmo gli anni di specializzazione con il prof Luigi Condorelli,
uomo di straordinaria levatura, che ha segnato la storia della medicina. Ho vinto
il primo concorso in ospedale a ventotto
anni. A quarantatrè anni ero primario cardiologo a Salerno, all’ ospedale “Da Procida”, poi dal ’90 all’ ospedale San Leonardo e Ruggi D’Aragona. I primi concorsi vinti in giovane età, hanno rappresentato per me un punto valido e qualificante…”.
Come era la realtà ospedaliera di ieri rispetto a quella di oggi?
“L’ospedale si viveva certamente più di
oggi. Il giovane medico si sentiva valorizzato perché di lui non si poteva fare a
meno. Nell’ arco di cinquanta-sessant’
anni, il cambiamento antropologico è più
che evidente, sfortunatamente non in
bene…Noi eravamo seguiti con molta responsabilità e lavoravamo con entusiasmo. Oggi il medico ospedaliero è allo
sbando. Si lavora di più ma si hanno minori gratificazioni. Occorrono veri contratti attraverso i quali valorizzare l’autonomia del lavoro. Ora vi è una autonomia di facciata che deve misurarsi con la
realtà. L’autonomia vera è la cultura: occorre una gestione intelligente per collaborare con le strutture che essa ha creato
e continua a creare. L’autonomia è interdisciplinarità e confronto”.
Quali pensa siano stati i suoi meriti in
campo medico?
“Abbiamo creato, per esempio, concorsi
pubblici che sono stati molto selettivi, per
avere giovani medici con grande preparazione…Abbiamo messo in piedi una
divisione di cardiologia che era un modello: la prima unità coronarica, emodinamica, il primo centro per l’ impianto
di pacemaker. Tutti gli altri servizi furo- sionalità e politica…”.
no affidati a responsabili con una larga Vuole esprimere un parere riguardo all’
autonomia che poi mi sforzavo di con- attuale stato della sanità in Campania?
durre a sintesi unitaria. Tra gli anni ’80 e “Mi sembra doveroso…La presa della
il ’93, io e l’ avvocato Gaspare Russo, al- gestione della politica nel campo della
lora Presidente della Regione Campania, sanità è intollerante: i politici si interesabbiamo fatto in modo che la Regione sano minuziosamente della gestione in
istituisse una divisione di cardiochirur- questo campo mentre dovrebbero starne
gia. Negli ultimi anni, abbiamo ottenuto lontani. Intanto il piano ospedaliero, apun finanziamento per la realizzazione di provato alla fine dell’ anno scorso, non è
una torre cardiologica che sarà inaugu- un piano da buttare: ha previsto la realizrata entro l’anno…”.
zazione di un piano tecnico generale di
Che cosa può dirci della sua terra e cui fanno parte i direttori generali e i loro
della sua famiglia d’ origine?
collaboratori, ma la politica deve starne
“Ho girato il Cilento in lungo e in largo fuori…”.
per ragioni professionali, da Torre Orsa- Possiamo anticipare i suoi prossimi apia ad Alfano a Stio a Gorga: in quest’ ul- puntamenti?
timo centro, ogni anno tengo convegni “Sì, il 28 e il 29, a settembre, a Eboli, si
in campo medico. Non c’è occasione che terrà il primo congresso interdisciplinare
non ricordi con orgoglio la mia terra.
su “Stroke management”, un convegno
La storia cilentana è stata segnata dai in cui si parlerà, tra l’altro, di ictus cereborboni e da illustri uomini dell’ ’800 ma brale e che vedrà la partecipazione delpoi, nel tempo, per arrivare ad oggi, ab- l’Asl Salerno 2 e dell’ Ordine dei medibiamo avuto una classe politica non all’ ci della Provincia di Salerno”.
altezza della situazione.
Che cosa è solito fare nei ritagli di
A Pisciotta ero amico dei pescatori e gio- tempo?
cavo a carte con persone di grande digni- “Mi dedico alla lettura…Guardi quanti
tà, che non si piegavano di fronte ai pre- libri ho da leggere”-dice sorridendo e inpotenti. Mia madre e mio padre erano, in dicando un mobiletto zeppo di libri nel
realtà, di origine francese. I miei nonni, suo studio di Salerno-, “sto leggendo “La
invece, erano liguri. Mio nonno Antonio casta” di Stella e “La vita di Gesù” di
Ravera fu
Benedetto XVI. Sono appassionato di
il più giovane Cavaliere del lavoro dopo mare, di pesca, e di calcio. Fino a una
Marconi. Egli scoprì, nelle frazioni di Ce- ragionevole età, ho giocato anche a calraso, una delle più grandi piantagioni di cio…”.
castagni per poi mettere su uno stabili- Che cosa la rasserena?
mento che, agli inizi del ’900, divenne “I miei nipoti: Alessandra, Francesco e
un prodigio per la produzione del tanni- Roberta”.
no. Fino a trenta anni fa ancora lo si po- Può riferirci un detto che si porta dietro
teva trovare…Il Comune di Ceraso pro- e che l’ ha aiutato nel corso degli anni?
mosse un incontro su mio nonno che con- “E’ un detto dell’ Ecclesiaste: “Per guidatribuì a tale produzione tant’ è che gli è re i popoli, o Signore, ci vuole la saggezstata intitolata una strada cha va da Cera- za, non l’astuzia”. Dovrebbe essere afso fino alla strada nazionale… Devo fisso dappertutto, nelle Asl, nei Comuni,
anche aggiungere che Antonio Ravera è al Parlamento, al Governo…”.
Rossella Oricchio
il mio primo nome in Chiesa mentre al
[email protected]
Comune è il secondo…”.
A che cosa si dedica di più negli
ultimi anni?
“Mi dedico soprattutto alle attività dell’ Ordine
dei Medici…”.
Quali sono state
le sue passioni
nel corso degli
anni?
“La politica era
una mia passione…Dopo il delitto Moro, tra il
’78 e il ’79, fui Maria Luisa e Gaetano hanno unito il loro destini nella comuniosindaco della città ne dell’amore sabato 14 luglio. Il Savoy Beach Hotel ha accolto gli
di Salerno, poi mi amici e i parenti che hanno festeggiato gli sposi.Tra i tanti, anche
sono dimesso per i colleghi della Bcc di Aquara che si sono stretti a Maria Luisa che
situazioni incom- opera presso lo sportello di Eboli della banca. Agli sposi gli aupatibili tra profes- guri anche della redazione di Unico.
SPOSI
Maria Luisa e Gaetano
n°29 03 agosto 2007
CULTURA
L E O M B R E R I V E L A T R I C I D E L C I L E N TO
LA P RIMA F ATICA L ETTERARIA D I M OTTOLA
Il libro di Oreste Mottola, I paesi delle
ombre, Edizioni Magna Graecia, Albanella (€ 13) ha un dettaglio-sottotitolo
che lo svela: “Cilento misterioso”. Il
libro porta il lettore a conoscere, o riconoscere storie raccontate dallo stesso Mottola nel corso degli ultimi dieci
anni apparse sulle varie testate locali
nelle cui redazioni Mottola era come a
casa sua e che, a volte, ha diretto. La
descrizione, rappresentazione, precisazione è un viaggio nella cosa e nelle
cose e, come ogni viaggio, ad un visitatore si contrappone l’utile guida, una
figura che, come Virgilio per Dante, ha
sempre saputo orientare, in maniera più
o meno rigida, il cammino del viandante. Il luogo è il Cilento, la guida Oreste
Mottola, la destinazione? Liberamente
scelta come ogni buon viaggio che si
rispetti, il contrario esatto della ‘vacanza’ preordinata e predigerita della modernità. “I paesi delle ombre” di Oreste
Mottola è dunque un libro di viaggio.
Ogni viaggio è avventura esteriore e
esplorazione interiore, minuziosa documentazione di fatti e di episodi avvenuti in un certo luogo i quali, in un
certo periodo, oltre ad avere conse-
guenze tangibili esteriori hanno influenzato
profondamente la ‘pancia’ dell’opinione pubblica locale. L’indice è
un susseguirsi di argomenti, fatti, episodi che
avrebbero fatto la gioia
dello scrittore inglese
Lawrence Sterne (1713
-1768) per il quale la
bellezza, anzi l’utilità
del viaggio, non è nella
meta, ma nella libertà di
cambiare percorso e nei
discorsi che si fanno per
strada e dunque nel rapporto umano che si stabilisce tra i viaggiatori. Tranne alcuni casi di rilevanza nazionale – La scomparsa del fisico
Ettore Majorana e della misteriosa sparizione-rapimento del sindaco di Battipaglia Lorenzo Rago del 1953 – il
grosso del libro è costituito dalla descrizione della quotidianità del Cilento. Tutti gli articoli lo illuminano. I personaggi di rilievo che sono passati
dalla stazione di Paestum, il racconto
‘annalistico’ della storia ‘minima’ al-
tavillese, l’episodio
dal caratteristico “colore locale”, e, per finire, il dolente, intimo e privatissimo
racconto di un tragico
incidente stradale,
fanno del libro un ottimo baedecker per
viaggiatori curiosi e
non superficiali.
Variegato lo stile di
scrittura di tutto il
libro: a ciascuna sezione il tono appropriato capace di evocare le atmosfere in
una lettura veloce e piacevole. Si va
dalla pura inchiesta di taglio giornalistico ad un ‘noir’ discreto e lieve; dalle
‘leggerezze’ della cronaca ‘rosa’ al lirismo malinconico. Un libro ‘tuttigusti’ da ombrellone o da ‘angolo ombroso‘. Da leggere sulle spiagge e nei
paesi del Cilento.
Il libro è acquistabile on line sul sito
www.ibs.it
VINCENZO CUOCO
La telefonata a...
Dopo anni d’intensa partecipazione, il “nostro”poeta
Giuseppe Liuccio, ha deciso d’interrompere la sua
collaborazione con il settimanale Unico.
Scelta motivata da un articolo interessantissimo e
anche commovente per i suoi lettori più fedeli e sensibili.
Per un po’ di tempo, con i suoi articoli, è riuscito a
farci comprendere molte cose riguardanti il nostro territorio.
Chi dei suoi lettori non ricorda il pezzo, tanto efficace quanto significativo, pubblicato per la settimana
pasquale riguardante “I valori della vita”? in cui incitava la gente a farsi un esame di coscienza al fine di
eliminare l’indifferenza ed evitare così, grazie all’attenzione e all’amore verso gli altri, quelle tragedie,
soprattutto giovanili, dovute alla cattiva informazione e allo scarso dialogo tra gli uomini che sembra mirino più all’avere che all’essere.
Liuccio ha saputo regalarci tante lezioni di vita e tanti
suggerimenti. Ha preso a cuore le problematiche del
territorio e con impegno ha cercato di diffondere la
più reale, e pertanto a volte anche triste, informazione.
Tutto nella speranza che qualcuno continuasse a coltivare questi fiori che lui ha piantato.
Il poeta trentinarese ha deciso di farsi da parte anche
per dare spazio ai giovani, in cui crede molto.
Sì perché nonostante l’apatia in cui stiamo seppellendo il nostro territorio lui è uno dei pochi che ancora
crede in un futuro migliore.
Importanti sono state anche le sue telefonate immaginarie volte ad elogiare tutti coloro che hanno fatto
qualcosa di costruttivo per la “terra sua”.
Ha parlato di tante persone capaci e attente come il
chirurgo Vincenzo Sarnicola, il presidente della Bcc
d’Aquara Antonio Marino sempre
disponibile ad aiutare i giovani, il creativo Germano
Bonora attento alla politica territoriale e ai nostri luoghi... e di tant’altra gente generosa e innamorata delle
meraviglie che circondano gli abitanti del Cilento.
Ebbene è giunto il momento di dedicare quella “telefonata immaginaria”, a lui tanto abituale, proprio al
rumoroso cantore cilentano:
“Da un po’ di tempo hai deciso d’interrompere la collaborazione con uno dei giornali più letti della zona,
come riesci, dopo tanti discorsi, a bloccarti e a frenare l’istinto di far sentire la tua voce?
“Nonostante la mia interruzione sono sempre IO, ho
gli stesi ideali che mi accompagnano da una vita, a
volte ho i miei attimi di sconforto ma fondamentalmente le osservazioni che faccio, e ne faccio tante,
sono le stesse. Tuttavia quello che avevo da dire l’ho
detto, sarebbe insignificante ed inutile ribadirlo, la
storia del nostro territorio è sempre la stessa, si ripete e niente cambia in meglio, quindi anche le conclusioni da trarne sono le stesse. Io ho lasciato dei messaggi significativi ora per evitare di riempire la gente
di parole vuote e logorroiche aspetto che i chicchi che
ho seminato germoglino.Quando proprio non ce la
faccio ho sempre i miei libri da stilare e una nuova
poesia da comporre. Potenza della scrittura!”
“Come riesce, un idealista come te, a sopportare la
dilapidazione di un enorme patrimonio di lotte per gli
ideali e per la giustizia sociale, come tu stesso hai
scritto?”
“Un idealista sopporta perché è ottimista, nonostante
tutto io continuo a credere e, per quello che posso, a
lottare per un futuro migliore, chi ha voglia d’impe-
17
P e r di f u m o, d u e g i or n i
p er r i c or dar e
Da r i o P r i s ci an d ar o
All’insegna della
ti. Particolarmenpromozione cultute significativo
rale e della musica
quello consegnato all’ospedale di
lirica in particolare,
Agropoli, e ritila VI edizione del
meeting “Dario
rato dal direttore
Prisciandaro” di
sanitario FrancePerdifumo. In apersco Lombardo,
tura il rito in meper la grande abmoria dei defunti
negazione e l’imcelebrato da don Giuseppe Tarallo e Oreste Mottola pegno del persoRaffaele Vigilante
nale e per la
che ha toccato parbontà dei servizi.
ticolari vette di commozione quando Premiato il nostro Oreste Mottola per
è stato ricordato questo giovane al il volume, di recente pubblicazione,
quale i genitori Paolo ed Eugenia Mo- sullo scienziato Ettore Majorana, con
rabito dedicano questa due giorni. la ricostruzione della permanenza a
Quest’anno il tema centrale è stato Perdifumo, durante il 1938, del giovaquello dell’eccidio delle fosse Ardea- ne scienziato siciliano.
tine, con una mostra curata dalla scuo- Ricca di presenze illustri di natura più
la media di Terlizzi (Bari). Pietro Gar- istituzionale la seconda serata del meegano, autorevole firma de “Il Matti- ting. Nell’occasione sono stati premiano”, ha raccontato dei 16 martiri cam- ti i vincitori del IV concorso lirico: sopani fra i quali c’era il colonnello dei prano Keiko Kawano, tenore Alfredo
carabinieri Rodriguez Pereira, fratel- Normale, tenore Enrico Scotto, barilastro del medico e docente universita- tono Andrea Langella, soprano Anna
rio di Piaggine, Aldo Tommasini. Sono Maria Avitabile, baritono Vincenzo
stati poi consegnati dei riconoscimen- Costanzo.
Peppino Liuccio
gnarsi per arginare i
problemi di carattere
sociale e agire nel bene
della collettività lo sa:
per loro ci sarò sempre”.
“Grazie Peppino per i
tuoi articoli che sono
stati parte del sale di
questo giornale, per la
tua sincerità, per il tuo
coraggio di dire le cose
come stanno, per il tuo
incitamento ai giovani.
A molti hai dato la forza e la voglia di continuare a lottare anche per gli orizzonti che non si vedono. Grazie
al tuo impegno, alla tua informazione oggi la giustizia e il progresso, non solo materiale, del nostro territorio, è l’immortale speranza di tante persone”.
“Sono contento di questo, probabilmente i chicchi seminati iniziano a germogliare. Ma so che ci vorrà del
tempo prima di raccogliere i frutti. Comunque quella è anche LA MIA eterna speranza e per quanto riguarda la mia assenza da Unico…”
“Non aggiungere altro, so che sono i pensatori a restare muti, in quel silenzio riescono a riflettere meglio e
magari a proporre nuove soluzioni”
“Concordo”
“Allora Peppino ti lascio alle tue riflessioni, nel tuo silenzio, immerso nelle oasi di pace che ti circondano.
Ma ricorda che anche tu potrai sempre contare su di
noi che abbiamo imparato a vedere ciò che ci circonda un po’ come te”.
Alessandra Pazzanese
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Periodica Italiana
n°29 03 agosto 2007
Le farine di Aquara alla corte di Mandetta
Tradizione e qualità, accoppiata vincente
La scheda
Con l’avvento dei mulini a cilindri,
nel XIX sec., il cereale non viene più
schiacciato e “confricato”, ma passa
attraverso coppie di cilindri rotanti
di ghisa dura. In tal modo viene realizzato un prodotto più raffinato,
riducendo il surriscaldamento delle
farine e, conseguentemente, il loro
deterioramento.Viene anche eliminata, dopo diversi passaggi, la presenza della crusca. Il pane bianco,
pur perdendo proprietà nutritive e
alimentari per l’assenza di crusca e
semolino, comincia, da allora, a rappresentare un vero e proprio status symbol sociale. Oggi, nell’industria alimentare, per mulino s’intende
l’intero impianto di trasformazione
di grano e granaglie di farina.
Dalla macinazione del grano tenero si ottiene una resa in farina
che oscilla tra il 70 e l’82%; il rimanente 18-30% è costituito da crusca per uso zootecnico. La percentuale di farina estratta dal chicco dipende, oltre che dal tipo di grano,
anche dal tipo di macinazione impostata nei molini.Le farine derivate da basse estrazioni provengono
principalmente dalla parte centrale
del chicco e si contraddistinguono
ad occhio nudo per la loro purezza
e candore; sono denominate farina tipo 00. Al contrario, una farina ad alto tasso di estrazione sarà
meno chiara in quanto contiene
anche la farina proveniente dalla
parte esterna del chicco. In relazione al contenuto in ceneri (minerali) possono essere denominate farina tipo 0, tipo 1 o tipo 2.
Quando la percentuale di estrazione giunge al 100% si ottiene la cosiddetta farina integrale, cioè
uno sfarinato comprensivo anche di
crusca. La farina proveniente dal
grano duro viene denominata
semola rimacinata ed è prodotta prevalentemente nelle regioni del sud Italia. Essa si distingue da
quella di grano tenero sia per la granulometria più accentuata che per il
suo caratteristico colore giallo ambrato, colore che si ripercuote
anche sui prodotti con essa ottenuti. Questa farina si utilizza prevalentemente per la produzione di pane
e pasta casereccio e industriale e
per dolci tipici.
Connubio tra farinacei d’autore e pesce
fresco presso il ristorante “Mandetta”
di Paestum.
E’ una calda serata estiva con un quarto di luna che fa capolino sullo sfondo
e, sulla veranda del ristorante Mandetta, un buon gruppo di amici sono seduti intorno ad una ricca tavola imbandita con gusto.
In bella esposizione piatti di mare e
pizze dai gusti più svariati. È una
scommessa combinare pizza e insalata
di mare, bruschetta e grigliata mista di
pesce fresco. L’idea è stata di Tonino
Marino, direttore della Bcc di Aquara,
che ha concordato con il proprietario
del ristorante, il signor Pinuccio, un assaggio di pizza cotta a legna dalla signora Enza, utilizzando farina proveniente da un vecchio mulino di Aquara,
che ha macinato grano “cappella e ricciola” di Lioni (Contursi).
Valorizzare non solo i
prodotti del suo territorio,
ma contribuire alla crescita della sua terra favorendo l’imprenditoria locale,
dando valore alla cultura
cilentana, recuperando le
tradizioni antiche, questo
lo scopo ultimo dell’iniziativa.
Il progetto di Lucio Amendola, imprenditore edile
appaltatore di lavori pubblici di Aquara, è ottimizzare il gusto delle
tradizioni. Amendola ha
rilevato il vecchio mulino
di Igino Inglese (93 anni)
che per 60 anni ha servito
la comunità aquarese e del
circondato, macinando il
grano che si produceva
nella zona. La società per
LAUREA VICEDOMINE
Ha superato brillantemente l’esame finale di laurea
specialistica in Lettere classiche presso l’Università “Federico
II” di Napoli discutendo una tesi sul
“Cathemerinon
Liber”di Prudenzo,
con la votazione di
110 e lode, Atonia
Vicedomine, figlia di Fernando e Rosanna Anteli. Auguri alla neolaureata da amici e
parenti e da tutta la comunità del Cafasso.
il
momento
vuole gestire
questo mulino
continuando a
macinare farine
soprattutto delle
nostre zone.
Per il futuro ha
grandi idee: recuperare vecchi
semi di grano
autoctoni per
tentare di riprodurli in zona. Intanto, il 4 e 5
agosto prossimi,
ha organizzato una degustazione di
prodotti derivanti dal grano, in
prossimità dello stesso mulino, sul
corso principale del paese di Aquara.
I commensali sembrano gradire molto
la cena che varia tra piatti marinari e
Massimo Venturiello:
“Torno in tv per vestire i panni del
commissario che arrestò la “primula rossa” Liggio”.
Le sue radici a Roccadaspide
pizze dai gusti più tradizionali, cucinati
con cura e presentati con originalità. La
pizza con i fiori di zucca è stata molto
gradita, come la bruschetta, preparata
con pane delle stesse farine.
Le portate di pesce alla brace, presentate superbamente in piatti di portata
Angelo Ivan e Rita. Al centro Lucio Amendola
DICIOTTANNI
Capaccio- Paestum,
23 luglio 2007
A Laura e Debora Mazza
un augurio speciale per i vostri
18 anni da mamma Matilde,
papà Pasquale
e dai due fratelli
Jessica e Emiddio.
allestite con garbo, sono stati valorizzate dalla presenza, discreta ma incisiva dei prodotti fatti con la farina di
Aquara che ne esaltavano il sapore e
hanno accompagnato per l’intera serata l’allegra compagnia raccolta intorno
alla piacevole tavolata. Ad innaffiare
queste gustose pietanze un vino rosso
della casa piacevole al palato.
Il servizio è stato curato dai tre giovani
figli di Enza e Pinuccio: Angelo, Ivan
e Rita.
La conversazione è stata sempre viva
e tra aneddoti ed esperienze di vita vissuta sono trascorse le calde ore della
sera pestana che, alla fine ha incrociato anche un refolo di brezza marina che
ha reso ancora più piacevole la conclusione di una serata vissuta al ritmo dell’accoppiamento tra l’immensità del
mare e la concretezza della collina.
Gina Chiacchiaro
E’ felice Massimo Venturiello. Felice per
aver vinto il Premio Charlot (sez. teatro), ma non solo: “Vincere un premio
con un lavoro autoprodotto del quale si
è regista, protagonista e nel quale trova
spazio la propria compagnia è una grande soddisfazione. Il premio mi dà la possibilità di ritornare a casa, nella mia
terra. Sono di Roccadaspide, sono andato via quando avevo solo sei anni ma le
radici non si perdono, mi sento molto
legato al Cilento”. Come si è sentito
Massimo Venturiello, da Salerno, a portare in scena un simbolo della romanità? “Il segreto è che fino ad oggi nessuno aveva interpretato la commedia di
Ettore Petrolini interamente. Anche
Proietti si è soffermato solo la parte
centrale dell’opera”. Sull’allarme lanciato da Carlo Molfese – a sua volta nato
a Vallo della Lucania - che vede il teatro
italiano in crisi (“non si può farlo con i
soldi della politica, bisogna avere coraggio e cercare di cambiare”) dice.
Sull’interpretazione del personaggio televisivo più cattivo della passata stagione prima sarcasticamente dice “preferisco non ricordare…”, poi ammette: “
Distretto di Polizia 6 mi ha dato molta
notorietà. Sul futuro: “Torno in Tv con
tre fiction. La prima per Mediaset, in sei
puntate: interpreto il ruolo del commissario Angelo Mangano, morto all’età di
87 anni. Fu lui ad arrestare la ‘primula
rossa della mafia’ Luciano Liggio. Poi vestirò i panni di un partigiano per una
serie di Antonio Frazi ed infine, ancora
per Mediaset, sarò un ricco ed avido signore in ‘Donne a pezzi’ con Giuliana
De Sio”. E il teatro? “Resta sempre il
mio primo ed unico amore. Da ottobre, con Tosca ritornerò in scena con
‘Gastone’”.