N°29 del 03/08/2007
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Ann o IX n°29 - www.unicosettimanale.it - 03 agosto 2007 € 1,00 Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 50 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) — Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 20,00€ CAPACCIO Guglielmotti: Scuola, Cultura e turismo Cinesi, ombrelloni e il turismo del domani Giuseppe Scandizzo “Sun-Sea-Sand-Sex” (sole, mare, sabbia, sesso) erano e sono l’ideale di vacanza per l’italiano medio. È questo il tipico turista che ogni estate si riversa sulle coste campane. Poniamoci una domanda: quanti cinesi avete visto sotto l’ombrellone affianco al vostro? Io non ne ho visto nessuno, e la spiegazione ci viene data dall’annuale rapporto compiuto dalla Società Geografica Italiana: Turismo e territorio. L’Italia in competizione presentato a Roma il 23 luglio. Secondo questo studio, i turisti stranieri che d’anno in anno scelgono le coste italiane per trascorrere le proprie vacanze, sono e saranno sempre meno, perché la concorrenza di paesi vicini, come la Croazia, laTurchia, offriranno ombrelloni e lettini a prezzi più bassi. Prendiamo la statistica sui turisti cinesi. Del 2005 sono stati 31 milioni, nel 2010 saranno 50 milioni, nel 2020 supereranno i 100 milioni. Un numero immenso, la sfida sta nel riuscire ad offrirgli altro, cultura.Analogamente ai Giapponesi sono interessati alle capitali e alle città d’arte. L’immagine dell’Italia turistica all’estero è legata al suo patrimonio culturale. L’85% dei giapponesi, l’80% degli statunitensi, spagnoli e portoghesi, il 60% di olandesi e scandinavi la pensano così. Cultura vuol dire non solo chiese, musei, siti archeologici, castelli, rocche, ville, ma anche patrimonio enogastronomico. Vini e cibi, nella percezione degli stranieri superano anche quelli francesi. Il folclore delle antiche tradizioni, i festival, le terme. I turisti del futuro chiederanno sempre più relax e star bene. Larecenteriformadelladevoluzionehadato autonomia alle Regioni, è a questo livello che ci si deve organizzare. Il logo Italia recentemente presentato deve diventare il marchio di riferimento dei tanti marchi regionali. La Campania, deve sviluppare il proprio. Le prospettivesuggerite nel rapporto, riguardano soprattutto il meridione. L’essere rimasto escluso dalle trasformazioni avvenute a causa del turismo di massa, i nostri piccoli centri possono essere recuperati nelle loro grazie originarie, nelle bellezze dei paesaggi. Ci vuole tanta organizzazione e professionalità, per cogliere i frutti del nuovo turismo. Per fare ciò dobbiamo toglierci dalla testa le inglesi “4 S” e metterci le francesi“4 E”: Équipment-Encadrement-Événement-Environement (attrezzatura, organizzazione, eventi, ambiente). Il turista cerca soprattutto esperienze ricercate ed autentiche. Sta agli esperti del settore adesso riuscire a fare squadra e a sedurre gli stranieri. EBOLI pagina 12 A G ROP O LI ROCCADASPIDE Melchionda, un Puc d’apertura pagina 3 Presunta violenza: troppi lati oscuri pagina 10 Alfieri: doppio incarico con fatica pagina 5 “TARALLO I L M IGLIORE” P RCO DE L C IILENTO LENTO ER IL PA PER ARCO EL LAURINO Nicolais alla Summer school di Ideura nel convento di S. Antonio INTERVISTA AD ALFONSO PECORARO SCANIO “BASSOLINO S I A P AG. 1 5 AGRICOLTURA DEVE C ONVINCERE” “Giuseppe Tarallo è il presidente giusto. Sarà nominato al più presto” “Giuseppe Tarallo è stato e sarà un ottimo presidente!” questo è il pensiero Alfonso Pecoraro Scanio, ministro della Repubblica che si occupa dell’ambiente. Il viso “imbronciato” come siamo abituati a vederlo in Tv; il fisico asciutto che denota una cura appropriata per la persona, la parlata veloce e decisa che non lascia spazio a retropensieri. Insomma, un politico a tutto tondo a cui piace dimostrare determinazione che scaturisce da convinzioni che vengono da lontano. Come da lontano viene l’amicizia con Giuseppe Tarallo, il verde per antonomasia del Cilento. L’uomo su cui vale la pena immolare una buona parte di credibilità delle istituzioni. pagina 10 Porgo al ministro la bozza di Unico che uscirà sabato 21 luglio. Nella pagina sono riportate le dichiarazioni di uomini politici locali che “invocano” la fine del commissariamento del Parco del Cilento e Vallo di Diano... “Io il nome ad Antonio Bassolino l’ho fatto da tempo. È il governatore della regione che non ha trovato il modo di farmi arrivare il ‘concerto’. Bisogna riconoscere che Bassolino ultimamente è stato molto impegnato in problemi più grossi e importanti”. Resta il fatto che, ad un anno ed oltre dalla scadenza, l’ente Parco non è in condizioni di fare scelte strategiche perché imballato nell’attesa delle nomine... “Io sono per la conferma di Tarallo e del presidente del parco del Vesuvio. Hanno ambedue operato bene e li ritengo adatti a continuare l’opera intrapresa. Ovviamente dovranno avere intorno persone all’altezza delle situazione che non mancheremo di affiancare ai due presidenti”. Quali sono i tempi necessari per le scelte? “I tempi saranno brevi.” Il ministro scorge nella bozza della pagina di unico il preannuncio d’ipotesi d’accordo: “presidente un nome di rilevanza nazionale...” “Lei crede che un nome importante sarebbe disponibile a venire nel Cilento per 1800 euro al mese?” SCANDIZZO continua a pag. 15 Ecco gli agricoltori di professione pagina 2 IL LIBRO In edicola a 2 euro + il costo del settimanale “Unico” “Agropoli la Montmartre del Cilento” di Giuseppe Liuccio Edizioni Plectica ABBONAMENTO AD UNICO 20 EURO c/c postale n° 53071494 int. Calore srl c/c bancario BccAquara n° 40585 ABI 08342 cab 76140 AGRICO OLTURA 2 n°29 03 agosto 2007 Agrisviluppo, la rivincita dell’agricoltura professionale Creata una cooperativa per difendersi Quando fare l’agricoltore di professione diventa sempre più una sfida vanno attrezzati degli strumenti professionali ed imprenditoriali adeguati. E’ dura la vita del contadino del terzo millennio, d’ufficio promosso ad imprenditore agricolo. Tutti lo tengono sotto mira: dalle Asl alle banche, dai caseifici agli uffici comunali, dai Nas all’Arpac, e per finire qualche volta anche gli ambientalisti ed ai giornalisti. Quando il gioco si fa duro, ecco i duri che entrano in gioco. Parafrasando quindi la frase cult di Belushi, un gruppo di giovani allevatori fra fra Capaccio, Agropoli, Giungano, Albanella ed Altavilla Silentina si è rimboccato le maniche della camicia ed ha formato “Agrisviluppo” la cooperativa agricola che lavorerà per costruire le condizioni per una “rivincita” di chi oggi alleva bufale e vacche. Il presidente è il capaccese Antonio Petraglia, con vice l’altavillese Francesco Contini. Nel consiglio d’amministrazione Giovanni Mottola (Altavilla), Antonio Orlotti (Capaccio), Vito Polito (Agropoli), Vito De Cristofaro (Albanella) e Michele Colangelo (Giungano). Per il momento sono in trenta, ma a breve contano di incrementare ulteriormente le adesioni. “Ci vogliamo affiancare alle nostre tradizionali organizzazioni di rappresentanza – racconta Antonio Petraglia – e non a caso abbiamo scelto lo strumen- LA S TORIA Da sinistra: Michele Colangelo, Tonino Orlotti, Antonio Petraglia, Giovanni Mottola, Vito Polito, Francesco Contini, Vito De Cristofaro to giuridico della cooperativa e non quello di una semplice associazione. Stiamo studiando delle modalità di presenza che sono più di tipo economico che sindacale”. E’ stato molto difficile penetrare nel muro di riservatezza che ancora avvolge il lavoro iniziale di “Agrisviluppo”. Il momento è cruciale perché si sta conludendo la campagna per il rinnovo dei contratti di fornitura fra gli allevatori delle bufale ed i proprietari dei caseifici e si profila la richiesta di una flessione del prezzo del latte alla stalla. Per gli agricoltori la circostanza non è giustificata dalle condizioni di mercato che vede le vendite della mozzarella ancora in espansione e con un prezzo al caseificio che ha raggiunto i 13 euro al kg. “Vi dovete ridimensionare nelle vostre pretese” CHI NON CE L’HA FATTA Giovanni Di Poto vende le sue 50 bufale e si fa da parte “Nel nostro settore si sta affermando la legge del più forte” Giovanni Di Poto, da Campoluongo, ha 52 anni ma ne dimostra molti di più: prova provata che lavorare la terra è un lavoro usurante. Da qualche tempo ha gettato la spugna: ha venduto le sue 50 bufale e guarda con apprensione ai 300-400mila euro d’investimento che la sua azienda ha richiesto fra macchine e terreni. “Sono frutto dei sacrifici fatti con mia moglie e 21 anni di lavoro alle dipendenze che ho sulle spalle prima di mettermi a fare l’agricoltore a tempo pieno. Non ce la facevo più perché le spese erano troppe e i soldi non rientravano: i caseifici ai quali davo il latte me lo pagavano, quando pagavano, male ed in ritardo. Perché mi è costato un patrimonio condonare le stalle e capannoni che avevo costruito abusivamente. Volevo rateizzare, ma non me l’hanno permesso. E ad un controllo fatto sullo smaltimento di letame e liquami della mia stalla era arrivato mezzo esercito italiano. Feci una causa, pagai una multa e mi costò 12 mila euro l’adeguamento alle norme sanitarie”. Di Poto sostiene che nei suoi confronti c’è stato un particolare accanimento perché “piccolo”.“I gran- vicini alla pensione ma i figli che faranno? Che ne sarà dei nostri sacrifici? Ci sono ottanta stalle bufaline ad Altavilla, quante pensate avranno la forza di sopravvivere?”, commenta disincantato. La questione è sempre Giovanni Poto quella: i margini guadagno di fanno mille volte peggio, ma non li di sono sempre litoccano”, dice quattro, cinque volte, mati dallo stradurante la conversazione. Alle bufale c’è arrivato dopo che le vacche da latte potere dei tranon ha potuto più allevarle perché sformatori. E’ lo sprovvisto di quella “quota latte” che stesso grido d’alha contingentato la produzione. Ma larme che espriprima ancora dell’inizio della sua storia mono i traspordi allevatore di bufale occorre mette- tatori di mozzare la sua storia di orfano che non ha relle. “Non mi mai conosciuto suo padre e che è cre- dànno più la possciuto passando per una decina di col- sibilità di continuare a fare il mestiere legi. In mezzo c’è anche qualche ulte- di allevatore. E non è – come dicono riore traversia, ma niente a che vede- perché non sono capace di stare sul re con la coltivazione della terra.”Quel- mercato. La verità è che si sta sempre lo che io mi preoccupo è dell’avvenire più affermando la legge del più forte. dei figli di tanti allevatori. I padri sono Io non ci sto”. “ avrebbe detto più di un titolare di caseifici. Il braccio di ferro è impari poiché, ovviamente, i trasformatori sono più concentrati, mentre gli allevatori sono tanti. Il primo obiettivo di “Agrisviluppo” è la realizzazione di momenti concreti di solidarietà fra gli associati in occasione di calamità sia naturali che di tipo sanitario definendo modalità di immediato “reintegro” del numero dei capi bufalini delle aziende. Uno sguardo sarà dato anche all’aquisizione collettiva delle materie prime (mangimi, sementi, ecc.) per cercare di abbattere i costi di produzione aziendali. “Agrisviluppo” non si sottrae al discorso della compatibilità ambientale degli allevamenti ed, in particolare, rispetto alla necessità di attrezzare impianti per smaltire il carico di liquami e di letame. “Ci siederemo a tutti i tavoli dove seriamente si lavora”, aggiunge Antonio Orlotti. Nei prossimi giorni saranno contattati i responsabili delle Asl che sovrintendono al settore bufalino: da Mimmo Nese (Asl Sa3) ad Aldo Cennamo e Luigi Morena (Asl Sa2): “Gli forniremo collaborazione e proposte per aiutare queste aziende che sono ancora la punta di diamante dell’economia di questi nostri paesi”, conclude Orlotti. Il momento è cruciale perché si sta conludendo la campagna per i l rinnovo dei contratti di fornitura fra gli allevatori delle bufale ed i proprietari dei caseifici e si profila la richiesta di una flessione del prezzo del latte alla stalla ” Oreste Mottola n°29 03 agosto 2007 Non è facile di questi tempi entrare in un municipio e ritrovarsi in un luogo tranquillo, ordinato e che mette a proprio agio. Anche il cortese “sbarramento” selettivo posto a difesa del lavoro degli uffici è poco invadente e arrivare alla porta del sindaco è facile. Mi annuncio al sindaco di Eboli tramite la sua gentile segretaria e, in un attimo, sono nella stanza di Martino Melchionda. L’ufficio è spartano al punto giusto e denota la mano di chi lo vive quotidianamente sia nell’organizzazione sai nell’arredamento. Quadri, gagliardetti, bandiere ... C’è tutto quello che ci si aspetta nella stanza di un primo cittadino. Un caffé, un po’ di convenevoli, qualche battuta su vari argomenti per “prendere” le misure, stabilire i “confini”, istaurare un canale “sincero” di comunicabilità e poi via, dentro gli argomenti scottanti della cronaca politica. L’uomo è tranquillo, l’amministratore è dentro i problemi, il politico è accorto e capace di guidare gli eventi ... Insomma, dietro al sorriso disponibile c’è molta concretezza che è alla base del conversare ma, immagino, anche dell’agire. C’è rottura nell’alleanza che l’ha portata sulla sedia che fu di Gerardo Rosania per un decennio. E la crisi è proprio con il partito del suo predecessore. Come è potuto succedere? “Sin da subito la mia azione di governo ha assunto un atteggiamento dinamico, oserei dire riformista. Il tutto teso a recuperare un rapporto con larghi strati, per me maggioritari, dell’economia. Gerardo, un mio caro amico, aveva tracciato un solco, segnato il campo. La vera rottura si è consumata sul Puc. La mia impostazione vuole riaprire il dialogo e far ripartire l’edilizia oggi mortificata da un Prg che ha costretto l’ufficio tecnico a dare concessioni edilizie solo in zone agricole.” Eppure avete fatto una campagna elettorale insieme. Queste cose non potevate deciderle prima? “Il nostro limite è stato quello di elabora- Melchionda a tutto campo “Centro commerciale e nuovo Puc per il rilancio” re un programma, come quello della fabbrica di Prodi, dove tutti potevano riconoscersi e, proprio per questo, molto elastico. Al momento delle scelte amministrative si è verificata la rottura.” Per la verità la rottura c’è anche con un’altra componente della maggioranza, il gruppo vicino a Carmelo Conte. I motivi sono gli stessi? “In questo caso la situazione è diversa. I contiani furono esclusi dalla maggioranza, anche su richiesta di Rifondazione, perché Conte si candidò nel centro destra alle elezioni politiche. Sui contenuti non c’erano sostanziali problemi.” Oggi Conte e Rosania sono all’opposizione di Melchionda ad Eboli. Molti altri, candidati contro, sono lì a sostenere la sua politica. Come lo spiega? “È il paradosso della politica. Anche c’è da dire che molta gente ad Eboli è andata a destra proprio per contrapporsi ad una gestione ideologica della cosa pubblica come è avvenuto all’epoca di Rosania. Oggi che stiamo attuando una gestione più moderata prestando attenzione agli aspetti pratici della vita sociale ed economica della città, ecco che larghi strati di opinione pubblica si sente e più tutelata e rappresentata.” Non può nascondersi, però, che la sua maggioranza è snaturata e oggi molto composita con un avvicendamento innaturale dei ruoli... “Il problema è che i partiti non fanno filtro e, molto spesso, non esistono. Pertanto sono gli uomini che determinano le aggregazioni. Di questi cambiamenti ho do- vuto tener conto. Devo aggiungere che a fronte di questa mobilità la maggioranza, sulle cose da fare, è stata granitica. Lo testimonia l’approvazione del bilancio preventivo 2007 arrivata dopo una maratona di 18 ore.” Il governo ha appena licenziato un disegno di legge che ha l’ambizione di ridurre i costi della politica. È previsto anche il numero dei consiglieri comunali. Cosa ne pensa? “Non sono d’accordo. I costi della politica li addebiterei ad altri fattori. Per avere il permesso per l’apertura di un lido sono necessari un’infinità di pareri da parte di organismi che si sovrappongono con perenni conflitti di competenza. Sono questi i veri costi dell’inefficienza della politica che vengono scaricati sui cittadini.” A proposito di lidi. Gli operatori balneari di Paestum temono la vivacità di Le crociate di Polito e i colpi di sole di fine luglio Ma chi lo dice che la politica va in vacanza, a Eboli. Approfittando di un periodo di zero polemiche, Paolo Polito (ex Msi, ora Sdi) mette il turbo e fa la morale ai comunisti: “ma come siete retrogradi.Ancora a parlare di Baraldini. Le abbiamo dato la cittadinanza onoraria, a Eboli. Un errore madornale. Io gliela strapperei, l’onorificenza”. Magari per darla a Tilgher o Fiore, l’ex muse ispiratrici di Polito. Non tanto ex, secondo Carmine Caprarella, consigliere di Rifondazione Comunista, che prima reagisce indignato: “sei un fascista”, poi la mette sull’ironia: “Polito è tornato il politico che era, un uomo di estrema destra. Melchionda fa i salti mortali per convertirlo al centrosinistra, ma Polito è di destra”. Messaggio chiaro per il sindaco, in partenza per Tropea dove trascorrerà le vacanze, in compagnia di un assessore dei Ds. E 3 EBOLI Polito e Caprarella delle rispettive famiglie, giusto per completezza, e per evitare equivoci o altre Polito crociate. Il glabro esponente dello Sdi (sempre Polito) rincara la dose, sbeffeggiando Carlo Giuliani: “Smettetela con queste firme, fare un mito di Carlo Giuliani è retrogrado e superato”.A sostenere Polito c’è un ex segretario del Pds, ora giornalista, che provocatoriamente chiede la cittadinanza onoraria a Eboli a Mario Placani- ca, il carabiniere che sparò e uccise Giuliani, parlando di legittima difesa e sputtanando poi i carabinieri, dicendo che dopo l’omicidio Giuliani, in caserma festeggiarono e brindarono alla morte del giovane di sinistra. Come a dire, un motivo in più per firmare la petizione dei giovani comunisti per una commissione d’inchiesta che faccia chiarezza sull’operato dei carabinieri e della polizia, a Genova, nel 2001, durante il G8. Polito aborre, qualche alleato di sinistra, il diessino Cosimo Cicia, prima di partire per Tropea, ha firmato la petizione dei giovani comunisti. Per la cittadinanza a Mario Placanica, ne riparleremo ad agosto. Se la daranno anche a Carlo Giuliani, ovviamente.Al rientro dalle vacanze, Melchionda avrà un bel da fare nel commissionare targhe e cittadinanze assortite. continua a pag. 8 Eboli nella fascia costiera e qualcuno la prende come esempio da imitare. Sarà soddisfatto? “L’erba del vicino è sempre più verde! Abbiamo dato corso al piano spiagge predisposto dalla precedente amministrazione. Purtroppo sono molti i problemi irrisolti. Non sono poche le lamentele per le difficoltà che incontrano le famiglie per raggiungere a piedi l’arenile dalle zone parcheggi. Bisognerà rivedere l’impianto assegnando un ruolo più attivo alla fascia pinetata. Dobbiamo abbattere, anche qui, l’incomunicabilità.” C’è poi la necessità di riqualificare l’area di S. Nicola Varco. Come intende muoversi? “Le risorse regionali saranno utilizzate per migliorare la vivibilità delle persone che vivono in condizioni disperate: acqua, servizi igienici, fogne e rimozione dei rifiuti. Ma il problema va affrontato alle radici: migliaia di persone, tutti maschi e giovani per il 99% irregolari, non possono vivere concentrati in un unico luogo. È una bomba che prima o poi scoppierà e le conseguenze si faranno sentire in tutta la piana del Sele.” Lei cosa suggerisce? “Bisogna creare delle strutture d’accoglienza delocalizzate in più parti del territorio ed eliminare il focolaio di disperazione che cova a S. Nicola Varco. Senza trascurare che ci sono cittadini che vivono sprangati in casa perché hanno paura di uscire temendo aggressioni e rapine.” È anche un problema di ordine pubblico... “I carabinieri fanno il possibile, anche se i fogli di via restano lettera morta. C’è poi il problema dei controlli sui chi affitta dei ruderi e alloggi indecenti percependo dei corrispettivi. Qui la Guardia di finanza dovrebbe essere più accorta a perseguirli.” A S. Nicola Varco si insedierà anche il mega centro commerciale. Contribuirà a dare un po’ di luce ad una realtà così pesantemente penalizzata? “Sono due zone non contigue, ma ritengo che possa avere dei suoi effetti anche in questa direzione. Il centro sarà il più grande della Campania , ovviamente, si rivolgerà a tutto il territorio da Salerno al Cilento e al Vallo di Diano.” I commercianti di Eboli come sono stati tutelati? “È riservato loro un contingente di ventimila mq. Purtroppo, non è stato esercitato alcun diritto di prelazione. In ogni caso, ritengo che un investimento privato di 40 milioni di Euro nella nostra realtà è un fatto enorme che farà bene all’intera economia ebolitana.” C’è poi ancora in pista la realizzazione del polo agro-alimentare ... “Il progetto preliminare è già all’attenzio ne della Unione Europea. Se il parere sarà positivo, toccherà alla regione reperire le risorse tra quelle disponibili del nuovo Psr (Piano Strategico Regionale) per realizzarlo.” Più modestamente c’è sempre il problema della realizzazione della rotatoria a S. Cecilia. A che punto siamo? “Sono stati a appaltati i lavori che inizieranno a settembre. Si porrà così fine al tappo del traffico sulla statale 18 dovuto ai semafori del bivio.” Eboli è ancora uno dei comuni che non differenzia la raccolta dei rifiuti. Ci sono delle novità? “Il bando per la differenziata spinta è pronto. Ad Eboli sarà anche realizzato un impianto per il compostaggio dell’umido con una potenzialità di lavorazione di 3500 quintali adatto ad una popolazione di 60 mila abitanti. Potremo accogliere noi anche l’umido di Capaccio. L’impianto sarà a tunnel senza nessuna controindicazione ambientale.” Uno dei problemi lasciati in eredità da Rosania, c’è la Multiservizi. Come ha intenzione di risolverlo? “Fu creata più per dare un’occupazione a quaranta persone che per l’effettiva necessità di gestire servizi. È una società mista, pubblico privata, e il privato non ha nessuna intenzione di ritirarsi né noi abbiamo le risorse per rilevarla. Pertanto è necessario darle un nuovo assetto. L’idea è quella di suddividerla in piccole Srl assegnando ad esse degli asset ben precisi. Entro il 2007 sarà pronto un piano di ristrutturazione.” Nonostante le difficoltà, sono stati assunti altri lavoratori. Come lo spiega? “Dovevamo sperimentare la gestione dei parcheggi a mare. Pur consapevoli che il servizio poteva essere in perdita, abbiamo chiesto alla Multiservizi di gestire il servizio. Non conosco nemmeno i nomi delle persone assunte temporaneamente per il periodo estivo.” Lei è determinato a mettere mano al Puc. Quali sono le linee date al progettista? “L’incarico è stato dato all’università di Salerno con lo scopo di riannodare le relazioni tra e con le periferie (S. Cecilia, Cioffi e Corno d’Oro). Inoltre, dovrà garantire insediamenti nella zona mare che non siano solo di seconde case ma si vada ad impiantare lì una vera comunità con una vita sociale propria.” A ottobre c’è l’appuntamento con la costituente del Partito Democratico. Lei sarà, ovviamente coinvolto... “Sarò in campo con il mio partito, i Ds e con gran parte della maggioranza che mi sostiene. Soprattutto spero in una partecipazione massiccia dei cittadini.” Mentre i rapporti con i suoi ex alleati che sviluppi avranno? “I rapporti con Conte e Rosania potrebbero essere ricostruiti ma senza equivoci. La strada da imboccare è quella di guardare avanti per tentare di dare risposte moderne ed aperte ai bisogni emergenti di una società in continua trasformazione. Su queste basi sono disponibile all’incontro con tutti.” Bartolo Scandizzo SELE 4 n°29 03 agosto 2007 Il Patto Sele-Tanagro promotore uno strumento di concertazione negoziata per lo sviluppo Tra le priorità l’area industriale di Campagna Il patto Sele-Tanagro avvia un altro importante strumento di concertazione, l’Accordo di Reciprocità, un momento di integrazione tra gli strumenti che operano sul territorio e che coinvolge soggetti pubblici e privati. L’avvio della procedura è stata richiesta al presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, in conformità alla delibera di Giunta Regionale n. 389 del 23 marzo 2006. Ottocentocinquantamila euro sono i fondi richiesti in totale alla Regione Campania per gli studi di fattibilità, intanto il tavolo di concertazione ha assunto impegno formale a destinare le risorse finanziarie rinvenienti da economie per il cofinanziamento delle azioni, una prima dotazione finanziaria ammonta a circa 6 milioni di euro. Gerardo Malpede, presidente del Cda del Patto Sele-Tanagro sottolinea: “L’Accordo di Reciprocità capita in un momento cruciale per lo sviluppo locale. Siamo nella nuova programmazione dei fondi strutturali europei 2007-2013. Come territorio ci siamo impegnati a far si che il nostro Patto punti alla trasformazione in Agenzia di Sviluppo Locale, uno strumento unico che raccoglierà le esperienze del patto generalista “Sele-Tanagro”, del Patto Specializzato per l’agricoltura, il Contratto d’Area del Cratere Salernitano, del Pit Antica Volcei, del Pit Termale e il PIR Ambito SA3”. In particolare la strategia di sviluppo prevista è incentrata sull’integrazione di azioni di sistema basate sulla sostenibilità ambientale. Tre sono i cardini della strategia: il turismo termale, archeologico, religioso, dei centri storici, ambientale e gastronomico; lo svilup- po e il sostegno all’agricoltura naturalistica, biologica e delle produzioni locali, finalizzata alla tutela e alla valorizzazione della Dieta Mediterranea e allo sviluppo delle trasformazioni agro-alimentari; la messa a sistema dell’apparato produttivo locale e il miglioramento della competitività territoriale mediante l’individuazione dell’area industriale di Campagna ubicata a ridosso dello svincolo autostradale Salerno-Reggio Calabria, corridoio 1, specializzata nella logistica e nella prima e seconda lavorazione delle merci. Sulla base di tali indicazioni il PTCP, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale ha inserito l’area industriale di Campagna tra il corridoio 1 ed il corridoio 8 della programmazione Europea. Si tratta di un’importante momento di sviluppo e di competitività territoriale, fortemente voluto dal sindaco di Campagna, Biagio Luongo: “Sono stato tra i primi a procedere all’avvio della procedura per l’Accordo di Reciprocità, credo che l’area industriale di Campagna si inscriva in una logica di sviluppo territoriale che rappresenta l’intera provincia di Salerno. E’ un’occasione reale di sviluppo che si inserisce in un sistema più ampio di sviluppo europeo”. L’Accordo mira alla creazione di una cabina di regia unica dello sviluppo territoriale, come sottolinea Carmelo Pizzolante, direttore tecnico del patto Sele-Tanagro: “Con l’Accordo di Re- Campagna - La Città di Campagna agli inizi degli Anni Quaranta divenne sede di un Campo di Internamento, che prevedeva l’utilizzo di due Caserme dismesse, che furono individuate nell’ex Convento degli Osservanti di Concezione e nell’ex Convento Domenicano di S. Bartolomeo. In quel contesto, particolare importanza assunse la funzione e la figura di Monsignor Giuseppe Maria Palatucci, Vescovo di Campagna (dal 1937 al 1961) e zio di Giovanni Palatucci (oggi avviato agli “onori degli altari”), Questore di Fiume, “Giusto tra le nazioni”, che, con la collaborazione della comunità campagnese, riuscì ad attivare una rete di aiuto umanitaria, spirituale ed economica e che fece dei Campi di S. Bartolomeo e della Concezione un’oasi di salvezza per quanti, al contrario, erano di sicuro destinati alle atrocità dei campi di sterminio. La città di Campagna Medaglie d’Oro al Merito Civile ciprocità i soggetti del partenariato hanno individuato gli assi strategici su cui incentrare lo sviluppo del territorio, si apre adesso una fase di concertazione per individuare le azioni e le opere funzionali alla strategia prescelta.”. Obiettivo finale dell’Accordo di Reciprocità è l’Agenzia di Sviluppo Locale. L’Accordo di Reciprocità è stato sottoscritto per la parte pubblica dal presidente della Provincia di Salerno, Angelo Villani, dalle Comunità Montane “Alto e Medio Sele” e “Sele-Tanagro”, dai Comuni di Auletta, Buccino, Caggiano, Campagna, Castelnuovo di Conza, Colliano, Contursi Terme, Laviano, Oliveto Citra, Palomonte, Ricigliano, Romagnano al Monte, Salvitelle, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva, Caposele, Calbritto e Senerchia. Soggetti privati sottoscrittori dell’Accordo di Reciprocità sono: la Sviluppo Sele-Tanagro Spa, l’Associazione Industriali di Salerno, l’Associazione Costruttori di Salerno, l’Associazione Termalisti di Contursi Terme, il Cna di Salerno, la Confederazione Italiana Agricoltori e l’ Asso. Se.Ta e Cisl Ornella Trotta La Scultura del Maestro Nino Aiello su Monsignor Palatucci L’eccezionalità di questa vicenda, in cui un’intera Città aiutò gli Ebrei, ha fatto sì che il 25 Aprile scorso, in occasione del 62° Anniversario della Liberazione, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, consegnasse una Medaglia d’Oro “al merito civile” alla Città di Campagna ed un’altra Medaglia d’Oro “al merito civile” alla memoria di Monsignor Giuseppe Maria Palatucci, “per la sua opera svolta in quegli anni bui”. Sabato 28 Luglio, pertanto, l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con il Comitato “Giovanni Palatucci”, solennizzerà proprio a Campagna, Città dei Giusti - le due Medaglie d’Oro. La cerimonia prevede un momento religioso, con Santa Messa alle ore ASSOCIAZIONE DON ROCCO DE LEO Gli ex seminaristi s’incontrano sabato 28 luglio presso il teatroLa Provvidenza di Vallo della Lucania alle ore 17,00. A seguire, ore 18,00 si esibirà la compagnia del Piccolo teatro in “Quadriglia della brigantessa” Ingresso libero Vittorio Villani esce con la sesta edizione di “Pegaso” La guida si può trovare presso gli enti che l’hanno prenotata 10.15 celebrata nella Cattedrale S. Maria della Pace da S.E. Rev. Mons. Gerardo Pierro Arcivescovo Metropolita e Primate della Diocesi Salerno-Campagna- Acerno, e un momento laico/istituzionale, Consiglio Comunale, ore 11.15, a cui parteciperanno Autorità Civili, Politiche, Militari e Religiose. È prevista la partecipazione dell’on. Luigi Nicolais - Ministro Riforme e Innovazioni nella Pubblica Amministrazione. A conclusione, saranno scoperte una Lapide nell’androne del Palazzo di Città ed una Scultura, realizzata dal Maestro Nino Aiello, dedicata proprio al mai dimenticato Vescovo Giuseppe Maria Palatucci ed allocata all’angolo del Palazzo dell’Episcopio, tra Corso Umberto I e l’imbocco di Via Molinari. Mario Onesti n°29 03 agosto 2007 AGROPOLI 5 Alfieri conferma il suo impegno per la città RIVERBERI “Il doppio incarico faticoso ma gestibile. Per il resto parleranno i fatti” aforismi di Germano Bonora Molti l’hanno accusato di voler fare di Agropoli una frazione di Torchiara. Altri, di voler predisporre il terreno per futuri traguardi politici. Altri ancora, di puntare alla creazione di un sistema di potere economico. L’impressione è che Franco Alfieri abbia fatto una scelta con il cuore di un politico che si è assunto le responsabilità delle sue azioni. Ha trattato con Antonio Domini per ricomporre la rottura all’interno della sua amministrazione, e poi, di fronte alla rottura, si è assunto la responsabilità a cui lo hanno chiamato i suoi compagni di partito. In fondo, il potere non gli mancava: potente assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica con ampia libertà di manovra conquistata prima con Alfonso Andria e confermata con Angelo Villani presidente. L’impressione è che la scelta sia stata dettata dalla contingenza ma anche dalla volontà di tornare al contatto diretto con i problemi della gente che da palazzo S. Agostino, vedeva lontano dal suo modo di fare politica. L’anticamera dell’ufficio di Franco Alfieri è una vera e propria arena di persone e di voci che si accavallano: saluti, richieste, incontri … è come una stazione che, al di là dei ritardi, alla fine i treni arrivano e partono. Alfieri si è assunto il gravoso compito mettere ordine. Il doppio ruolo, invocato come una palla al piede o come un vantaggio durante la campagna elettorale, oggi è operativo. Come riesce a gestirlo in termini di tempo? Con grande fatica, ma conciliando i due importanti impegni ed assicuranDomenica 15 luglio 2007 presso lo storico laboratorio artistico del Maestro Andrea Guida in Via San Felice ad Agropoli, in prossimità della Stazione ferroviaria, alla presenza del Sindaco di Agropoli Franco Alfieri, dell’Assessore all’Identità Culturale Franco Crispino e della senatrice Olimpia Vano è stato inaugurato il Centro d’Arte “A. Guida”. Andrea Guida è considerato a giusto titolo uno degli artisti più rappresentativi dell’intero Mezzogiorno d’Italia. Oltre all’esposizione pittorica, molto interessanti sono anche le raccolte di recensioni e critiche di stampa nazionale e straniere, le raccolte fotografiche sia dell’attività archeologica che espositiva, come pure il documentario realizzato da Nicola Palma, che è stato presentato in anteprima proprio in occasione dell’inaugurazione e che rimarrà visibile in una apposita sala del Centro d’Arte a ciclo continuo per tutti i visitatori. In questo percorso nell’arte e nella memoria si passa attraverso i diversi periodi che hanno caratterizzato la vita tutti. Tale intervento volto alla creazione di 300 posti auto al centro di Agropoli ha condizionato fortemente in positivo anche il traffico. Altre iniziative in merito, inoltre, saranno messe in campo in breve tempo. Il porto è la porta d’ingresso per il turismo di qualità alla città, però aspetta un suo asInverso e Alfieri setto gestionale definitivo. Quali saranno le sue scelte? do tempo adeguato sia al Comune che Il primo atto, che porteremo nel prosalla Provincia. simo Consiglio comunale, è la revoca C’è chi teme che, oltre all’attenziodella delibera con la quale è stato adene naturale per un sindaco per il rito alla società Agropoli Navigando. proprio comune, anche un atteggiamento di esclusione nei confronti di Prima dobbiamo capire cosa fare del porto e poi chi e come dovrà essere gerealtà meno “protette”? Il mio impegno politico è stato sempre stito. portato avanti con grande equilibrio e Agropoli aspetta il Puc da anni. Che grande serietà e chi mi conosce sa che tempi prevede per la sua approvazione? sono contrario ai privilegi. Proprio ieri a Salerno di individuava Quelli giusti. come parametro di qualità della vita Domini accusa la sua amministraziola riduzione del numero delle auto. ne che ha in mente di cementificare Agropoli è attanagliata da traffico in la città. Cosa risponde? estate e in inverno. Cosa ha in mente Che saranno i fatti a dimostrare il contrario. di fare? Qualcosa di importante e significativo L’opposizione si è sfarinata dopo le è stato già fatto. Trasformando il elezioni: Vincenzo Sarnicola non si è campo sportivo “Landolfi” in parcheg- nemmeno seduto in consiglio e Dogio abbiamo dato una risposta imme- mini annuncia un ruolo di retrovie. diata con conseguenze apprezzate da Ritiene che sia un bene per il paese? L’opposizione, quando è costruttiva, è Inaugurato il Centro d ’Arte “A. Guida” artistica del pittore: dal racconto della povertà, alla descrizione pittorica del “Cristo si è fermato ad Eboli” di Carlo Levi, dai temi mitologici ispirati all’antica Grecia ai paesaggi dei borghi marinari. Un percorso ricco di fascino che accompagna il visitatore per oltre mezzo secolo di attività e che suggella il legame profondo che l’artista ha con la propria terra. Guida - come ha sottolineato egli stes- so al momento della presentazione – ha sempre rifuggito gli ambienti mondani anche allorquando negli anni ’60 e ’70 ha esposto in Gallerie importanti quali la Marguttiana a Roma, a Ginevra e a New York. Come lo ha definito Nicola Palma, autore e regista del cortometraggio “Guida è un artista nel senso pieno del termine, che ha sempre privilegiato la ricerca introspettiva rispetto ai clamori della vita mondana e alla commercializzazione delle sue opere”. Entusiasti anche i commenti delle autorità intervenute che hanno tutte sottolineato l’importanza di una proposta culturale come quella che nasce dalla destinazione stabile di una struttura privata a Centro d’Arte permanente. A completamento dell’offerta artistica del Centro d’Arte, inoltre, sono esposte alcune delle lavorazioni in ceramica di Antonio Guida che si inseriscono nel solco della tradizione familiare, apportando alla tecnica ceramista una propria spiccata originalità. Vito Rizzo sempre un bene. Luigi Merola dice che non esistono le isole felici … Tre ragazzi che sparano e affondano le loro vite nel tentativo d’imboccare la scorciatoia della modernità. Cosa ha intenzione di fare per costruire una città che sappia incrociare l’emergenza sociale? Il fatto gravissimo accaduto ad Agropoli qualche settimana fa ha scosso la città e quindi è forte la preoccupazione di intraprendere una politica più incisiva soprattutto per le nuove generazioni affinché rivivano principi e valori che oggi si avvertono un po’ affievoliti. La gravità del fatto, però, non deve fare pensare ad una comunità prossima a cadere nell’abisso, poiché vi è tanta gente e tanti giovani che ovviamente non fanno rumore ma che costituiscono la struttura portante della società di domani. Agropoli ha quello che Capaccio Paestum non ha: il porto, il lungomare, un centro con un’isola pedonale ben individuata… Paestum ha altrettante cose che Agropoli rincorre: un sistema di accoglienza alberghiero, spazi ampi in cui dislocare eventuali insediamenti sportivi e fieristici, un’agricoltura fiorente… Lei ha molti estimatori a Paestum. Non sarebbe il caso di integrare il tutto evitando di fare doppioni e dando una dimensione metropolitana alle due realtà più importanti della piana a sinistra del Sele? Sono estremamente convinto che i due Comuni sono complementari e dovranno lavorare insieme. A tal proposito tra i primi atti da me compiuti vi è stato l’invio al Sindaco di Capaccio di una lettera affinché si proceda con grande sinergia ad immaginare progetti di sviluppo comuni per il territorio. Stessa cosa è stata fatta per la gestione dell’area industriale coinvolgendo anche i Sindaci di Giungano, Ogliastro e Cicerale. Qualcuno ha già annunciato che lei farà il Sindaco solo fino alle prossime elezioni regionali a chi la danno candidato sicuro. Cosa risponde? Assolutamente no. Farò il Sindaco per i prossimi cinque anni e non ho alcuna intenzione di lasciare il Comune di Agropoli verso i cui cittadini ho assunto un impegno di stabilità e concretezza. Infine, parliamo del costituendo Partito Democratico. Lei che scelte farà? Partito Democratico, il partito del terzo millennio, e siamo onorati che a settembre Agropoli ospiterà gli onorevole Veltroni e Rutelli che hanno scelto la nostra città come tappa del nascente Partito Democratico. Bartolo Scandizzo -Nessuno è detentore della verità, ma ognuno può aiutare l’altro, maieuticamente, a cercarla. -La domenica per molti è il giorno della partita di pallone o del week-end. Bene ha fatto il papa ad ammonire che la domenica è il giorno del Signore: dies Domini nel Vecchio Testamento, dies Christi nel Nuovo. -Nessuno è più democratico di Dio, che rispetta a tal punto la volontà degli uomini da non intervenire neppure quando crocifissero il Figlio. -Padre Giacomo Selvi amava dire evangelicamente:“Vivi nel mondo, ma non come il mondo”. -Chi confida in Dio, non teme i pericoli di questo mondo. -La fede in Dio, quando è autentica, non limita, ma esalta la libertà dell’uomo. -In tutte le religioni - è stato detto da san Giustino martire nel secondo secolo e ribadito da Giovanni Paolo II si trovano semi della rivelazione di Dio. -La religione e la morale non si insegnano né si impongono con la forza, ma si comunicano con l’esempio e la coerenza quotidiana. -La ragione ti fa riconoscere i pericoli, suscitando in te la paura per evitarli. Ma soltanto la fede in Dio ti dà il coraggio e la forza di vincere sia i pericoli sia le paure. -Gesù volle dare agli apostoli un esempio concreto di umiltà, lavando i piedi a ciascuno di loro. L’umiltà, dunque, è servizio reciproco. Carità. -Non si può vincere il male con il male. Come non è possibile scacciare i demoni - vizi e peccati capitali - in nome di Beelzebùl, principe dei demoni. -L’uomo teme più la sofferenza che non la morte. Ma senza il dolore non si rinasce a nuova vita. -Il perdono è la virtù dei forti, e nasce dalla forza dell’amore. -Gesù non condanna la ricchezza in sé, semmai l’uso disonesto che se ne fa. -La ricchezza potrà essere giudicata onesta o disonesta soltanto dal modo in cui si è andata accumulando. -Ministro deriva dal latino minor e dovrebbe significare minore, servo. Minori sono i seguaci di Francesco. Molti dei quali sono autentici servi di Dio. -Quando la ricchezza è frutto d’inganno, se non te la senti di fare come Zaccheo, restituisci almeno il maltolto. -La bellezza, come la ricchezza, non è né buona né cattiva in sé: dipende dal contegno e dall’uso che se ne fa. -La Chiesa continua a esistere nonostante i cattivi preti. 6 ALTAVILLA n°29 03 agosto 2007 Chi cerca... trova! I DIESSINI REPLICANO AD ALCUNI NOSTRI ARTICOLI “NOI NON SABOTIAMO IL FUTURO PARTITO DEMOCRATICO” La pubblicazione su “Unico” di alcuni articoli puntualmente comparsi ad ogni nostra azione politica, hanno stigmatizzato l’ingiustificata preoccupazione che causa dei mali del nascente Partito Democratico, siano i D.S. di Altavilla Silentina. Ringraziamo per l’importanza e la responsabilità concessa, però chiamando in causa la nostra sezione e alcuni compagni è doveroso scrivere e chiarire anche a chi legge le cose pubblicate. Chi vive la sezione impegnandosi in prima persona, dedicando con passione il proprio tempo sicuramente non nota la confusione di cui si è scritto, la confusione regna da qualche altra parte dove non si vuole e non si può guardare e toccare per motivi a noi oscuri. Abbiamo idee chiare come non mai, si è rinnovato il direttivo, non solo con un nuovo segretario ma anche nei componenti, con una presenza femminile, cosa non da poco e da puntualizzare da queste parti. “Quelli che hanno in mano la sezione” come ci avete definito o “la parte oltranzista o l’ala sinistra del futuro P.D.” sono quelli che in meno di due anni, si sono battuti impegnandosi a promuovere con convegni, raccolte di firme, volantinaggi informativi ottenendo che il nostro Comune deliberasse la richiesta per entrare a far parte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano come area contigua, quale opportunità di sviluppo economico e tutela ambientale del territorio. Siamo quelli che hanno promosso convegni e manifestazioni sui prodotti tipici e biologici e sul turismo rurale, con la prima manifestazione del genere ad Altavilla “ Il buono delle nostre terre”, registran- do una presenza significativa di espositori e con circa 5000 visitatori in due giorni. Siamo quelli che hanno tutelato il territorio dalla minaccia di un mega impianto di compostaggio in una delle zone altamente paesaggistiche del nostro Comune, riuscendo con la mobilitazione a far cambiare idea ai nostri amministratori. Siamo quelli che sono stati vicini ai cittadini di Serre e al Sindaco Palmiro Cornetta, non solo fisicamente durante le cariche della polizia, ma sensibilizzando e informando con varie manifestazioni la gente su quanto stava accadendo all’intero territorio, mentre le istituzioni erano defilate. Siamo stati parte attiva e determinante nelle passate elezioni amministrative, coinvolti sull’accordo conclusosi con le forze politiche di centrosinistra per la formazione della lista “Uniti per Altavilla”, accordo con chi ha creduto alla rinascita democratica e partecipata della gente sfiduciate dalla politica. Un progetto partito da lontano, programmato e che per certi versi guardava anche al futuro P.D. A Q U A R A : Sposi Di Benedetto Consolmagno Un matrimonio d’altri tempi Leondina Consolmagno, accompagnata dal padre in una carrozza d’epoca trainata da un cavallo bianco in piazza VittorioVeneto, ha coronato il suo sogno d’amore con Adriano Di Benedetto nella suggestiva e splendida cornice della Chiesa Madre San Nicola di Bari in Aquara, con il rito religioso officiato don Donato Romano. La presenza della vocalist Gloria Vardaci del Coro del Teatro San Carlo di Napoli e dai maestri musicisti Federico, Simone e Ivana Nicoletta, orgoglio della comunità aquarese hanno reso la cerimonia ancora più solenne. Un raffinato ricevimento si è tenuto nel giardino dell’hotel Esplanade. Gli sposi hanno aperto le danze sul brano “Uguale a lei” versione italiana di:” She”, colonna sonora del famoso film Nothing hill, cantato con bravura dalla sorella della sposa Valeria. Agli Sposi, partiti in crociera per una felice luna di miele, gli auguri e di amici e parenti a cui si uniscono quelli della redazione di Unico. La sede dei Ds, ad Altavilla. Sopra un particolare della piazza Non siamo quelli che chiudono gli occhi, si tappano le orecchie e la bocca ma siamo quelli che vogliono riportare il dibattito politico su posizioni che ci hanno sempre contraddistinto con una linea coerente, dove al centro della discussione c’è stata sempre la politica, la gente, il territorio e non interessi di parte, o che disegnano scenari futuri se non fantastici di occupazioni di poltrone e spartizione di potere. Questo lo lasciamo alle fantasie dei tuttologi della politica di piazza. Se tutto questo vuol dire essere oltranzisti o l’ala sinistra, ebbene siamo fieri di essere “quelli che…” Il nostro partito, unica forza attiva e visibile sul territorio ha registrato una costante crescita con nuovi iscritti e con l’elezione di tre consiglieri, un processo costante, difficile, in una realtà dove vige una forte componente di destra. Oggi come non mai in vista di cambiamenti epocali non servono divisioni, quindi è doveroso un richiamo a quei simpatizzanti o ex compagni che spesso non hanno condiviso delle scelte ma che con forte senso di responsabilità dovranno compiere delle scelte, sperando che lo facciano insieme a noi. Abbiamo bisogno di tutti per dare la possibilità di far ritornare la politica in primo piano ridando con l’azione, aspirazioni, fiducia e ideali, soprattutto rivolti alle nuove generazioni dove forte è il sentimento di cambiamento. Serve quindi un’innovazione culturale nel modo e nel metodo di concepire la po- litica e per poter compiere questo passaggio bisogna ricollocare la politica nella società altavillese con il contributo di tutti. Per la formazione del futuro P.D. serve un’alleanza forte, credibile, efficace e non potrà esserci senza una discussione sui nostri temi e valori di riferimento, che guardi nella direzione di politiche giovanili, di ambiente, del recupero del Centro Storico, luogo che insieme al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano costituisce fonte di fortissime potenzialità occupazionali, un occhio di riguardo agli agricoltori e allevatori affinché siano indirizzati e sostenuti per la riqualificazione delle aziende e dei prodotti, in un mercato che sempre di più si rivolge a quei prodotti di nicchia di cui noi per ovvie ragioni ne siamo ricchi. Un’attenta analisi va fatta alle questioni urbanistiche in modo da garantire una pianificazione attenta del territorio nel rispetto dell’ambiente. Questi ed altri punti hanno una forte caratterizzazione del nostro modo di concepire lo sviluppo ed il territorio, temi di grandi discussioni e battaglie del passato ma ancora attuali. Punti che possono modificare finalmente il modo di guardare lo sviluppo del territorio, attenti a quelle problematiche e politiche fino ad oggi andate inattese. Se, partito democratico ci sarà dovrà essere un partito aperto, che gli consenta di competere sul territorio con capacità innovativa e propositiva e di cui il territorio si aspetta e ha bisogno, un partito che dia un segnale forte e di discontinuità e che si distingua con il vecchio modo di fare politica, fatto non solo di uomini in modo da rendere visibile e percepibile al cittadino che vi sia una netta differenza in termini pratici tra le coalizioni in campo. Vito Di Lucia Risponde Oreste Mottola L’autore degli articoli “incriminati”, come sanno anche le pietre ad Altavilla, non è certo: “fra quelli che chiudono gli occhi, si tappano le orecchie e la bocca”, ma spesso – come dire – ha aperto personalmente “la strada” su molte iniziative poi fatte proprie dai Ds locali. E non solo per la particolare professione che svolge. Ad esclusione, ad onor del vero, di quella rassegna sui prodotti tipici. Ho solo voluto registrare l’oggettivo disorientamento di una parte della cittadinanza che si chiede come trovare davvero vie nuove per lo sviluppo economico e democratico di questo paese e non sopporta più i teatrini delle cerimonie, delle sezionicon pochi intimi e dei manifesti fini a se stessi. VENDESI -Vendesi a Casalvelino Scalo a 10 minuti dal mare appartamento 140 mq in parco condominio dei pini via tempone chiarasso n 26 composto da tre camere: cucina salone bagno box auto tavernetta con accessori e posto auto prezzo 140.000 euro Tel 0974/62829 chiamare in ore serali -Vendo Gommone LOMAC 5,20 no patente Anno 1999 Motore Mariner 40 cavalli trim elettronico scaletta tendalino. Prezzo 5000 euro. 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Presidente dell’associazione è il giovane Carmine Pacente, cilentano d’origine ma trasferitosi da alcuni anni a Milano per motivi di studio prima e di lavoro poi.. Dopo il successo dello scorso anno, si ripropone nell’incantevole scenario di Laurino (SA) la seconda edizione della Summer School, un occasione di incontro e di riflessione per la formazione di una nuova classe dirigente che 7 LAURINO il dibattito dal tema “Il PD che vogliamo: confronto con Guglielmo Vaccaro – Riflessione aperta tra esponenti delle Istituzioni e della vita culturale e politica locale”; alle ore 13,30 seguirà l’escursione in montagna presso il Monte Vesalo con pranzo al sacco. I giovani sicritti ad Ideura sono caratterizzati da un approccio alla politica contraddistinto dalla capacità di fare sintesi tra l’attività di studio e ricerca legata allo sviluppo e l’impegno concreto all’interno delle Istituzioni. Recentemente il presidente dell’associazione è stato eletto vice-segretario della Margherita di Milano, mentre molti altri esponenti sia in Lombardia che in Campania sono impegnati all’interno delle Istituzioni e del mondo universitario. La rete che lega i giovani professionisti di Ideura è frutto di quel desiderio di partecipazione spontanea che ha nella passione e nella voglia di contribuire concretamente alla costruzione del proprio futuro i capisaldi su cui si concentra e si struttura l’attività dell’associazione, da qualche mese vero e proprio Centro Studi politico, sociale ed economico che non nasconde le proprie simpatie per l’area riformista del centrosinistra e in particolare per il nascente Partito Democratico. frasca Seconda edizione della Summer School Nicolais e Dalla Chiesa ospiti d’onore Val Calore, un solo grande progetto Il programma di queIl turismo costituisce uno dei catalizzast’anno vede la partetori ideali per l´adeguamento struttucipazione, tra gli altri, rale e lo sviluppo delle aree interne dell’On. Luigi Nicodella nostra Regione. La cooperaziolais - Ministro dell’Inne utilizza nel miglior modo possibile novazione, dell’On. le reti turistiche endogene (coste, monNando Dalla Chiesa tagne, qualità dell’ambiente naturale, Sottosegretario alla patrimonio culturale). La volontà e la Ricerca, dell’On. Sancapacità di avvicinarsi al mercato indro Gozi - parlamenternazionale si può concretizzare attratare dell’Ulivo, verso una serrata qualificazione deldell’On. Gianl’offerta e la proposizione di un moni Iuliano - Vidello fortemente innovativo che facEnrico Letta e, a lato, un momento della passata edizione cepresidente cia perno sulle vocazioni territoriali e della Provincia la diversificazione dell´offerta dei prodi Salerno, delguarda con interesse alla ormai imdotti turistici sui quali sarà necessario l’On. Guglielminente nascita del Partito Democonoscere, confrontarsi, informare e mo Vaccaro cratico, sollecitata in questi anni con formare una nuova classe di operatori Consigliere vivo entusiasmo grazie ad una died esperti del settore. Regionale. namica attività di ricerca e sensibiDa oltre un anno è stato promosso dai Nel dettaglio il programma prevede il lizzazione. Comuni dell’Alta Valle del Calore, un 28 luglio alle ore 13,30 la colazione di solo grande progetto di futuro un lavoro e a seguire alle ore 15,00 pres“Centro di competenze per il Turismo “Il PD che vogliamo: confronto con so il Convento di Sant’Antonio il diSostenibile” pubblico/privato, conceGuglielmo Vaccaro” battito “Ricerca, Innovazione e Speripito come campus territoriale strettaRiflessione aperta tra esponenti delle II Summer School mentazione… politica – Idee a conmente legato alle diverse vocazioni dei istituzioni e della vita culturale e poliLaurino (SA) ex Convento di Sanfronto per il Mezzogiorno che vogliaComuni (culturale, enogastronomico, tica locale con il Consigliere Regiot’Antonio mo”, al termine del convegno seguirà sociale, educativo, escursionistico, renale l’on. Guglielmo Vaccaro una escursione nel centro storico di sponsabile). Tale obiettivo è stato asOre 10,00 Inizio dei lavori 28 Luglio 2007 Laurino ed in serata si trascorrerà la sesunto come priorità da parte delle amPresiede: “Ricerca, Innovazione e Sperimentarata al pub. La domenica mattina i laministrazioni del territorio in apposiCarmine Pacente – Presidente di Ideuzione … Politica” vori riprenderanno alle ore 10,00 con to provvedimento consiliare congiunra Idee a confronto per il Mezzogiorno to in risposta alle osservazioni al Piano Relazioni introduttive: che vogliamo Territoriale Regionale e punta sulla vaMarco Sansone Vice Presidente AsOre 13,30 Colazione di lavoro Capaccio Paestum lorizzazione di un territorio– Patrimosociazione culturale Artavan, Ascea Ore 15,00 Dibattito nio Mondiale dell’Umanità, Riserva Angelo Aniello De Vita - ResponsabiPresiede: di Biosfera, Green Globe – che detiele organizzativo Ideura Guglielmo Vaccaro – Consigliere rePartecipano: gionale Campania – Resp.le 360 di Crescenzio Franco dal 22 al 29 luglio 2007ne un patrimonio di diversità culturale e naturale di rara ed unica bellezza. Ivan Chiariello – Consigliere comuSaluti Istituzionali: Il Centro prospettato rappresenta una nale, Montecorice Gaetano Pacente – Sindaco di Laurino Domenica 22 luglio, alle 19, dopo Cristo, fino alla “Capacsfida culturale, un processo virtuoso e Giuseppe Cirillo Docente UniversiMario Miano – Presidente Comunità presso la sede del Museo cio moderna”, quella creata lungimirante di Sindaci ed amminità di Salerno Montana Calore Salernitano di Paestum nei Pertra i monti Soprano e Sottastratori che puntano al cambiamento e Maria Rosaria Capozzoli – ConsiglieRelazioni Introduttive: no dopo che Federico II di corsi del Grand Tour al futuro in maniera coerente alle pore Comunale, Felitto Nunzio Mastrolia – Responsabile RiSvevia portò distruzione e (Capaccio capoluogo, conlitiche della società della conoscenza Federico Corrente – Coordinatore cerca e Analisi Ideura morte a Caput Aquae, la vento di Sant’Antonio) ha promossa dalla Comunità Europea Giovani Margherita Città di Salerno Maria Rosaria Capezzoli – Assessore prima Capaccio fondata ad avuto luogo l’inaugurazione nelle decisioni di Lisbona e Goteborg Giuseppe Del Medico – Consigliere Unione Comuni Alto Calore – Dir. alcuni chilometri di distanza della mostra fotografica e supportate dai prossimi Quadri di comunale, Sapri Reg. DS dall’attuale capoluogo. “Capaccio Paestum, Sviluppo e Coesione 2007-2013. ProAntonio Federico Consigliere comuCrescenzio Franco Intervengono: Crescenzio Franco, nato emozioni in bianco e cessi condivisi dal “basso” e promosnale, Ogliastro Cilento Luigi Nicolais – Ministro per le Rifora Capaccio 37 anni fa, ha nero” di Crescenzio si non solo da primarie aziende di setSalvatore Mastrolia Consigliere come e l’Innovazione nella P.A. ereditato dal padre Vito la passione per la Franco. La mostra, che rientra negli tore italiane (Ambrosetti spa, Promuomunale, Ogliastro Cilento Nando Dalla Chiesa – Sottosegretario fotografia e per il suo paese che, come eventi organizzati dalla direzione del vItalia) ma soprattutto dai nuovi scenaNicola Rizzo Presidente Circolo alla Ricerca e Università lui, ama immortalare nei suoi aspetti più Museo di Paestum nei Percorsi del Grand ri nazionali del Dipartimento per lo Eleatici, Ascea Sandro Gozi Presidente Comitato Bisingolari. Artista poliedrico, si diletta anche Tour, sarà visitabile gratuitamente duranSviluppo delle Economie Territoriali Angelica Saggese – Consigliere cocamerale Schenghen, Eurogol e Imnella pittura e nella scultura. E’ l’editore te gli orari di apertura del Museo (mattidella Presidenza del Consiglio dei Mimunale, San Gregorio Magno migrazione, Consigliere Presidente del giornale on line www.paestum.it. na 9-13, pomeriggio 16-20, chiuso il lunenistri che ha premiato il progetto a Giuseppe Scola – Consigliere ComuProdi su Affari UE – Presidente LDE I turisti che soggiornano a Capaccio-Paedì), da domenica 22 a domenica 29 luSFIDE 2007. nale, Ogliastro Cilento Gianni Iuliano Vice Presidente Prostum possono raggiungere il Museo di glio. E’ venuto il momento di dare risposte Filippo Speranza – Consigliere comuvincia di Salerno Paestum nei percorsi del Grand Tour La mostra è un susseguirsi di punti di vista concrete alle aspirazioni delle aree nale, Novi Velia Carmine Pacente Vice Segretario Maranche utilizzando la navetta “Paestum in particolari di aspetti caratteristici del ter“svantaggiate” e strutturare un partenaGiancarmine Verlotta – Consigliere gherita Milano e Responsabile PolitiMovimento”. Inoltre i possessori del ticritorio, da quelli naturali, come il mare e riato attivo e propositivo per elevare comunale, Albanella che UE Margherita Lombardia – Preket o della Paestum Card potranno usuil fiume, a quelli storico-culturali. Il nome la qualità dalla proposta di “Campus Prenderanno parte ai lavori altri amsidente Ideura fruire di uno sconto per la visita al museo Capaccio Paestum, perché la mostra racVal Calore” individuato dalle rappreministratori locali invitati ad interveModera: (1.50 euro, anziché 2.50). chiude le due realtà: quella della pianura, sentanze delle realtà locali come “pronire Vito Rizzo – Responsabile di Ideura Orari e informazioni sono disponibili condove si ergono i monumenti che testimogetto pilota” di una strategia territoriaOre 13,00 Escursione in montagna e Campania niano la storia più antica di Paestum, che sultando i siti: le univoca e condivisa. colazione al sacco 29 Luglio 2007 va dal 600 avanti Cristo ai primi secoli www.paestum.it e www.paestumeventi Domenico Nicoletti IL PROGRAMMA Emozioni in bianco e nero DIANO 8 n°29 03 agosto 2007 Lucia Curcio e Annamaria Siervo del Vallo di Diano Due m arescialle i n r osa d ella G df Soddisfazione e tanta gioia per il conferimento dei primi gradi rosa ad agenti donna provenienti dal Vallo di Diano. Le due donne in questione sono Lucia Curcio, di 21 anni di Sala Consilina, diplomata presso il liceo classico “Marco Tullio Cicerone” e Annamaria Siervo di 22 anni di Teggiano, diplomata presso il liceo linguistico. Entrambe dopo il corso presso la Scuola di Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza dell’ L’Aquila, sono riuscite ad ottenere i gradi di maresciallo. La consegna dei gradi si è consumata proprio qualche giorno fa a L’Aquila, nel corso di una solenne cerimonia durante la quale hanno partecipato anche i familiari di Lucia ed Annamaria, giunti lì per l’occasione. Presenti anche le più alte autorità della Guardia di Finanza. E’ stata dura ma ce l’hanno fatta. Ore e ore sui libri a studiare materie oggetto di esame, sono servite a raggiungere la meta tanto agognata. Le due neo maresciallo presto saranno assegnate ai reparti, le cui sedi saranno divulgate solo il 30 luglio prossimo. Le due ragazze del Valdiano, dai modi cordiali educati e dalla voce dolce e rassicurante, hanno dovuto superare una rigi- da selezione prima ed un concorso durissimo poi per essere ammesse al corso presso la scuola de L’Aquila. Sono i primi due agenti in gonnella del Vallo di Diano con i gradi di maresciallo nel Corpo della Guardia di Finanza. E’ una gioia immensa per Lucia che ha coltivato da piccola questa passione e oggi è riuscita a raggiungere l’obietti- Per un po’ di ossigeno in più… di Alberto Di Muria L’ossigeno è l’unico ed il più importante elemento richiesto dagli esseri umani per vivere. Il suo ruolo vitale nella medicina moderna ne ha comportato l’uso come farmaco, e pertanto esso viene somministrato come tale. L’obiettivo dell’ossigenoterapia è l‘aumento della Pa02 a livello alveolare ed arterioso con conseguente aumento della saturazione dell’emoglobina e del contenuto di 02 nel sangue. Perché l’emoglobina sia ossigenata del 90% e riesca a trasportare una quantità sufficiente di gas in periferia, la pressione parziale di O2 nel sangue arterioso dev’essere almeno 60 mmHg. L’esame più affidabile per valutare lo stato di tutti questi parametri nel sangue è l’emogasometria arteriosa o emogasanalisi. Le principali fonti di ossigeno sono rappresentate da ossigeno gassoso, ossigeno liquido ed apparecchio concentratore di ossigeno; la scelta dipende da numerosi fattori. età , mobilità del soggetto, attitudine alla deambulazione ed alle comuni attività quotidiane, flusso di ossigeno, necessario, preferenze dell’interessato… Sono principalmente due gli studi che hanno mostrato l’efficacia della somministrazione continuativa di ossigeno, mantenuta per un minimo di 15-20 ore al giorno. Lo studio americano NOTT (Nocturnal Oxygen Therapy Trial) è stato condotto in 203 città del nord America ed ha confrontato la somministrazione continua di 12 ore di ossigeno contro una somministrazione discontinua. Le conclusioni generali hanno favorito nettamente la somministrazione continua per un notevole miglioramento della qualità della vita dei pazienti. Il secondo studio condotto sull’ossigeno terapia è britannico, l’MRC (British Medical Research Council) ed ha valutato il miglioramento della qualità della vita nei pazienti sottoposti a 15 ore di OLT contro pazienti non in OLT.Anche in questo caso, l’OLT ha mostrato importanti benefici. Lo studio NOTT e MRC hanno, quindi, chiaramente indicato l’importanza dellOLT nella sopravvivenza dei pazienti con malattie polmonari (es. BPCO). Sicuramente molte accortezze! Infatti i gas medicinali presentano due peculiarità che li rendono differenti da tutti gli altri farmaci: l’elevata pressione e la bassissima temperatura alle quali vengono stoccati nelle bombole o negli speciali contenitori criogenici. E’ importante lavorare in sicurezza con i gas medicinali ed in particolare con l’ossigeno che presenta numerose caratte- ristiche di pericolosità: alta pressione, instabilità data dalla forma geometrica della bombola, pericolo di scoppio ed incendio, pericolo di sovraoosigenazione in caso di incendio, reazioni violente con alcuni prodotti, grave aumento della pressione con il riscaldamento, danni e traumi da urti e cadute. E’ importante, oltre al rispetto delle basilari norme di sicurezza controllare i requisiti del fornitore. E’ necessario, infatti, accertare alcuni elementi essenziali, quali l’autorizzazione - rilasciata dal Ministero della Salute - per la produzione del Gas Medicinale e alla distribuzione (regionale); l’applicazione documentata delle Norme di Buona Fabbricazione e Distribuzione emanate dalla Comunità Europea; la presenza di un sistema integrato di gestione e controllo di qualità, sicurezza e ambiente ed il possesso delle certificazioni necessarie per poter procedere alla marcatura CE dei dispositivi. Sono davvero tante le informazioni e le nozioni che bisogna conoscere per utilizzare correttamente una apparecchio per ossigeno medicinale ed il farmacista potrà sicuramente essere un valido aiuto per chiarire ogni tuo dubbio. [email protected] vo. Spiega: “Ho iniziato questa avventura nel Dicembre 2005 e ho terminato qualche giorno fa col grado acquisito di Maresciallo della GdF”. Poi aggiunge: “Come ogni cambiamento, all’inizio non è stato facile, le regole di una caserma sono molto dure, soprattutto per una ragazza che fino a pochi giorni prima conduceva una vita “normale”, tipica dei diciannovenni. Accettare quelle regole è stato di vitale importanza per forgiare, alla fine, il mio carattere”. Fiera e decisa conclude: “Oggi sento una grande responsabilità, il mio nuovo ruolo richiederà grande impegno e spirito di sacrificio nonostante la mia giovane età. Tutto questo non fa altro che darmi una spinta in avanti, non vedo l’ora di mettere in pratica tutto ciò che ho appreso dal corso!”. Soddisfazione anche in famiglia dove tutti sembrano felici per lei. Echi di soddisfazione anche a Teggiano, dove in tanti si complimentano in strada nei negozi nei locali con Annamaria, l’altra giovanissima investita del ruolo di maresciallo della Guardia di Finanza e le augurano un futuro pieno di belle speranze. Contentezza anche da parte dei genitori di Annamaria dunque, che hanno accompagnato ogni fase di preparazione della loro giovane figlia. Insomma un sogno diventato realtà. Oggi sia Lucia che Annamaria hanno di nuovo preparato le valigie e sono già in partenza per raggiungere nuove mete, dove poter concretizzare finalmente le loro naturali predisposizioni. Antonella Citro continua da pag. 3 Le crociate di Polito e i colpi di sole di fine luglio Lasciamo Polito e la sua crociata, per parlare di un altro colpo di sole estivo. Clamoroso a Eboli. La Multiservizi vende la pubblicità, il comune stacca i cartelloni.La scena è questa.Voi immaginate Berlusconi...sempre lui...va in Spagna, compra Ronaldinho, con quali soldi non l’immaginiamo, torna in Italia e...Galliani si vende il fenomeno brasiliano all’Atalanta.Voi immaginate cose accadrebbe? Fatte le debite proporzioni, a Eboli questo è successo. La Multiservizi ha venduto le pubblicità ai negozianti ebolitani. Il comune ha fatto staccare i cartelloni. Ora, per chi non lo sapesse, il comune è socio di maggioranza della Multiservizi. Per la serie...viva l’Italia della caos e della confusione. Nella canicola estiva, intanto, i commercianti che hanno pagato la Multiservizi si chiedono: i soldi versati quando verranno rimborsati? E i cartelloni sequestrati, quando verranno restituiti? Altro colpo di sole, questa volta grave. In ospedale è stata chiusa la rianimazione. Si è rotto l’impianto di raffredamento centrale. Pochi giorni dopo, con tempestiva solidarietà, è andata in tilt anche la Tac. Si è perso il numero del guasto. E dei pazienti, costretti a trasferimenti a 30 gradi all’ombra (in ambulanza), in altri ospedali della Piana del Sele, per una banalissima Tac. Ieri notte abbiamo sognato che qualche dirigente dell’Asl Sa/2, una mattina si svegli e chieda pubblicamente scusa agli operatori sanitari, costretti a lavorare con macchinari da guerra fredda, e soprattutto chiedano scusa ai malati, già afflitti da acciacchi e guai assortiti, poi costretti a tour de force per un banale, ma necessario esame (la Tac). In attesa che Federico Pagano o Mario Minervini chiedano scusa per le pessime condizioni della Tac, lo facciamo noi della redazione di Unico. E ai due ben remunerati dirigenti chiediamo: questo rompi e aggiusta, alla collettività quanto costa? Di sasso, infine, siamo rimasti, per la storia di A.C.. Chi è? Trattasi di 17enne con una fedina penale da paura. Non ancora maggiorenne, A.C. ha probabilmente superato ogni record di microdelinquenza. Sabato notte, i carabinieri lo hanno bloccato al distributore Shell di Enrico Del Grosso. Faceva da complice a Gerardo Galdi, 32 anni, nella terza rapina in sette giorni realizzata al distributore di via San Vito Martire. Insieme ai carabinieri increduli, ci chiediamo, ma i servizi sociali...pronto? Servizi sociali???... Francesco Faenza n°29 03 agosto 2007 ASIS - LA POLEMICA Asis, Fiore risponde, Auricchio contrattacca Il fatto Girolamo Auricchio, sindaco di Roccadaspide, conosce bene uomini e cose dell’Asis. Lui che è stato, fino a qualche anno fa, a capo del consorzio acquedotti del Calore e Montestella, uno degli enti che sono confluiti nell’Asis. Nell’attuale cda dell’ente c’è un altro rocchese, Francesco Rega. Il “sospetto” di Auricchio è che sui comuni piccoli e medi siano stati “spalmate” le perdite d’esercizio conseguenti alla gestione dell’acqua per Salerno città. Da qui la sua lunga crociata per ottenere carte e dati di bilancio da Aniello Fiore. Fiore: “le carte sono a disposizione” Oggetto: nota prot. 7526 del 29/06/2007 – Richiesta copie documenti. Si fa riferimento alla nota di cui all’oggetto, per rappresentarle che l’Asis è società per azioni, regolarmente costituita ai sensi del codice civile, di cui è socio il Comune da Ella amministrato. Dunque, quanto a modalità di gestione e rapporti con i soci valgono le disposizioni impartite dal codice civile ed in particolare – quanto ai poteri di ispezione dei soci- l’art. 2422. A tal’uopo, appare utile segnalare – quantunque Ella già ne avrà piena co- Auricchio: “I miei dubbi restano irrisolti Egregio Presidente, riscontro la Sua emarginata in oggetto, pervenuta in data odierna, che per vero non mi sorprende, state le pregresse, reiterate, manifestazioni di diniego verbalmente espresse. Ritengo però che costituisca regola e principio generale quella per cui chi è chiamato al ruolo di amministratore, tanto più quanto si tratti di gestione di enti e/o soggetti a totale capitale pubblico, che svolgono cioè attività di pubblico interesse, come Lei stesso incidentalmente riconosce, debba improntare il proprio operato ai principi della economicità della gestione, della correttezza amministrativa e della imparzialità, ma ancor più debba garantire ed assicurare a tutti, non solo ai soci e non solo agli Organi di controllo, una conoscenza effettiva e concreta di tutti gli atti, e più in generale dare conto dell’azione amministrativa complessivamente considerata. Il diniego, la “secretazione” degli atti di gestione rappresenta sempre un segnale di oscurantismo, che riporta indietro e certo non può salutarsi positivamente, anzi. A meno che non vi sia qualcosa di che temere, nel qual caso l’atteggiamento assunto potrebbe essere compreso, certo non giustificato. O no?! Rispetto poi alle tenui giustificazioni addotte a sostegno del Suo rifiuto Le faccio solo rilevare che il Consiglio di Stato, in adunanza plenaria, ha sancito che le regole dettate in tema di trasparenza della p.a. e di diritto di accesso ai relativi atti si applicano oltre che alle pubbliche amministrazioni, anche ai soggetti privati chiamati all’espletamento di compiti di interesse pubblico (concessionari di pubblici servizi, pubbliche società ad azionariato pubblico etc.). Ciò ha trovato conferma legislativa con le modifiche apportate all’art. 23 dalla citata L. n. 241 del 1990, dalla L. 3 agosto 1999 n. 265 e, più ancora, con la recente L. n. 15 del 2005 che ha ampliato detta disciplina anche ai soggetti che svolgono attività di pubblico interesse. Sull’applicazione dei principi innan- zi detti alla “Sua” gestione amministrativa, ritengo che emergano non pochi dubbi e perplessità, rispetto ai quali, a garanzia di tutti, in primis i singoli comuni soci, ritengo debba essere fatta un minimo di chiarezza ed assicurata la necessaria trasparenza. I dubbi sono tanti, come tante sono le cose da chiarire, in parte ed esemplificativamente elencate nella mia del 29.06.07, prot. 7526. Ad ogni buon conto qui, nuovamente, glieli rappresento, attendendo fiducioso una risposta chiarificatrice: 1) La società Salerno Sistemi s.p.a., nella quale il Comune di Salerno, di cui Lei è assessore, ha una quota sociale molto importante (50%), risulterebbe essere debitrice per svariati milioni di euro (circa 4 milioni) nei confronti della società ASIS s.p.a., che dal canto suo sembra che non proceda come dovrebbe al recupero della pretesa creditoria. Comprenderà che se tale circostanza rispondesse al vero la Sua posizione sarebbe di vero e proprio conflitto di interessi, implicando tale ingiustificabile atteggiamento degli amministratori dell’Asis s.p.a., Lei in testa, aspetti di gran lunga più gravi della semplice responsabilità amministrativa e contabile; 2) Le considerevoli elargizioni di contributi appostati in bilancio in favore di quali soggetti sono stati erogati, e soprattutto in quali periodi. Sarebbe grave se tali erogazioni di contributi coincidessero con periodi “sensibili”; 3) I debiti che alcuni amministratori hanno nei confronti della società a chi sono riferibili, e perché non vengono portati in compensazione o comunque recuperati. Ritengo assurdo che si continui ad elargire compensi ad amministratori che singolarmente incidono sul bilancio della società per circa 100.000,00 euro all’anno, e che, di contro, sono debitori della società (Sic!); 4) Il personale assunto e/o comunque in carico da chi è composto (i costi per tale voce sono aumentati a dismisura, costituendo circa l’80% del bilancio sociale). E’ possibile avere contezza dell’elenco del personale in servizio e delle mansioni asse- gnate e verificare se vengono espletate nell’interesse generale della società?!; 5) Quali sono gli enti e i soggetti che omettono di versare alla società il dovuto per l’erogazione dell’acqua?.Vi sono oltre 10 milioni di euro di crediti che la società vanta nei confronti di terzi. Chi sono tali debitori e perché non vengono costretti a pagare il loro debito?!; Se poi esistano altri “motivi”, che certo a chi scrive non sfuggono, per cui Lei debba considerare un socio come un pericoloso avversario da cui difendersi sol perché vuol meglio comprendere aspetti della gestione sociale per lungo tempo restati appannaggio di pochi o comunque sfuggiti ad un serio controllo nell’interesse generale e garantire così che i comuni virtuosi, quelli cioè che non hanno contribuito in alcun modo all’ingiustificato indebitamento, possano essere effettivamente tutelati e non ulteriormente bistrattati e non vedersi esposti a pesanti aggravamenti di bilancio derivanti dalle operazioni di accollo di debiti altrui che il Suo C.D.A. ha così repentinamente deliberato, allora vorrà dire che si perseguiranno tutte le strade necessarie, siano esse di natura politica che giudiziaria, per affermare le proprie ragioni. In considerazione di quanto sopra esposto, quindi, Le reitero nuovamente la richiesta di avere conto dell’intera gestione sociale, al fine di meglio valutare l’operato del C.D.A. soprattutto in relazione al rispetto del principio generale della economicità della gestione. In mancanza, procederò, ancor più speditamente, nelle opportune sedi giudiziarie per affermare il diritto alla trasparenza e alla correttezza dell’azione amministrativa di un ente di cui il comune che rappresento, fino a prova contraria, è legalmente socio, anche in considerazione della connotazione pubblica delle risorse economiche che vengono così disinvoltamente gestite. Tanto dovevo Girolamo Auricchio Sindaco di Roccadaspside Roccadaspide, lì 23/07/2007 gnizione – che a mente del detto articolo “i soci hanno il diritto di esaminare i libri indicati nel primo comma, 1) e 3) dell’art. 2421 e di ottenere estratti a proprie spese”. Per la precisione trattasi del libro dei soci e del libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee. In tal ambito non vi è alcun problema – come già ampiamente e reiteratamente rappresentatole – a metterle a disposizione tali libri sociali e ad estrarle le copie che riterrà opportuno, come pure a farle visionare i bilanci della società, atti pubblicati e a disposizione di tutti. Per il resto, Ella – nella qualità – non vanta alcun diritto, diverso ed ulteriore rispetto a tutti gli altri soci di una società per azione. Nè un generico diritto di accesso agli atti societari può ritenersi sussistente sol perchè l’art. 23 della L.241/90 assume esercitabile tale diritto anche nei confronti dei gestori di pubblici servizi. Infatti, la norma in parola è dettata a difesa degli utenti e di tutti i terzi che abbiano relazioni con i gestori del servizio pubblico. Peraltro, essa va correlata con il precedente art. 22, secondo cui per “pubblica amministrazione” si intendono tutti i soggetti di diritto pubblico e i soggetti di diritto privato limitatamente alla loro attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o comunitario. Dunque, la società – soggetto di diritto privato – è tenuta a rispettare le regole dell’accesso ai documenti amministrativi solo nell’esercizio delle attività di gestione del pubblico servizio e nei confronti degli utenti e di quanti altri – diversi dai soci – abbiano relazione con l’attività svolta dalla società medesima. In altri termini, soggetti fruitori del diritto di accesso – così come disciplinato dalla L.241/90 – sono coloro i quali – nell’ambito dell’erogazione del servizio – abbiano un interesse diretto, concreto ed attuale,n corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata ovvero siano da considerarsi controinteressati nei termini indicati dallo stesso art. 22. Viceversa, i rapporti interni alla società, in primo luogo i poteri specifici attribuiti ai soci, sono esclusivamente disciplinati dal codice civile e dagli atti statutai.lla luce di tali principi, in risposta alla richiesta del 29/06/07, si comunica che già sono state impartite disposizioni agli uffici di metterle a disposizione, affinchè li possa esaminare, il libro soci, il libro della adunanze e delle deliberazioni delle assemblee, nonchè i bilanci della società. Dei primi due documenti potrà – ove lo ritenga – chiedere l’estrazione di copie. Per il resto, per le ragioni sopra esposte, la sua richiesta non può essere accolta. Distinti saluti, Aniello Fiore. 9 MUSICA OTTATI ETNOMUSICA FSTIVAL Quinta edizione Quinta edizione per OTTATI ETNOMUSICA FESTIVAL, organizzato dalla Consulta dei Giovani di Ottati in collaborazione con la Pro Loco locale, Alburninet.it e Daltrocanto Festival, e con il patrocinio del Comune di Ottati, della Provincia di Salerno e della Regione Campania. Quest’anno sarà l’antica Piazza Umberto I a fare da suggestiva cornice all’energia e al calore della musica popolare, da quella più tradizionale a quella più contaminata da influenze diverse e contemporanee. Domenica 12 agosto, gli AKKURA - che in dialetto Palermitano significa fate attenzione - proporranno il loro originale sound in cui le basi della musica folk siciliana si fondono con sonorità esotiche, dando vita a una miscela esplosiva e ricca di suggestioni. Dall’omonimo e fortunato disco di esordio al recente “Zaun” sono passati tre anni in cui gli Akkura hanno conosciuto geografie musicali differenti, sonorità e strumenti nuovi, eppure lo spirito della composizione rimane lo stesso:“È un tipo di musica che nasce da un viaggio ideale, una crociera che tocca vari lidi, varie sponde, e così, di volta in volta, facciamo nostro ogni elemento della cultura che andiamo scoprendo nei differenti luoghi”. Lunedì 13 sarà la volta dell’etno-rock dei CRIFIU. Il gruppo salentino mescola con entusiasmo e creatività suoni, ritmi, dialetti della propria terra con quelli degli altri popoli che si affacciano sul Mediterraneo, aggiungendo elettronica e programmazione. Il loro ultimo cd,“Tra Terra E Mare”, accolto dalla critica specializzata come uno dei migliori album etno-rock degli ultimi dieci anni, rappresenta la sintesi della crescita artistica del gruppo e vanta la presenza di importanti ospiti tra cui Marino e Sandro Severini dei Gang, Francesco “Fry” Moneti dei Modena City Ramblers, Mascarimiri’, Fabio Losito dei Folkabbestia, le band dei quali i Crifiu hanno spesso diviso palchi di tutta Italia, ma non solo, in un continuo scambio di idee ed emozioni. Aprirà la serata l’Ensamble Picarielli. In una formazione pensata appositamente per l’occasione, il gruppo salernitano coinvolgerà il pubblico con pizziche e tammorriate tradizionali all’insegna della danza e della festa. OTTATI ETNOMUSICA FESTIVAL vuole essere anche l’occasione per trascorrere un piacevole soggiorno apprezzando al meglio le bellezze degli Alburni. Info: Carmine Bollettino: 335 5907827Andrea Pugliese: 348 54684 CALORE 10 n°29 03 agosto 2007 L o m b a r d i : “ Ro c c a d a s p i d e s c av i n e l l e p r o p r i e r a d i c i ” Fernando Lombardi di Roccadaspide rivendica l’importanza della storia del paese capofila della Valle del Calore. «Solo attraverso la conoscenza del proprio passato, si possono comprendere e costruire il presente e il futuro. Altrimenti saremmo tutti degli ignavi», esordisce Lombardi. E, più precisamente, egli fa riferimento alla partecipazione dei rocchesi ai moti cilentani, prendendo spunto dal recente libro di Gaetano Puca, intitolato “ Roccadaspide, a cavallo tra il secondo e il terzo millennio”. L’uomo parte dalle parole dell’autore. «…Secondo me diviene impellente la necessità che ogni cittadino sia a conoscenza delle proprie radici in modo da consentire l’identificazione culturale con la comunità e con la società a cui appartiene…». E manifesta il suo disappunto sull’assenza di Roccadaspide dalla manifestazione rievocativa “Libertà e moti cilentani”, patrocinata dalla comunità montana del Calore Salernitano. Kermesse che vede la partecipazione dei comuni di Altavilla Silentina e di Monteforte Cilento. «Si parla di tante sciocchez- ze, ma non della nostra storia. Sempre a riguardo del nostro passato, anche il libro di Italo Candido Pazzanese su Roccadaspide merita di essere rivalutato», continua Lombardi. Eppure i rocchesi hanno dato il loro contributo ai moti cilentani. Il gruppo dei ‘ribelli’ comprendeva: Rosario Ferrara, Michele Corazzo, Giovanni Troncone, Glielmi Giuliano, Giuseppe Francione e Benedetto Gorga. E a testimoniare il coinvolgimento dei nostri, Lombardi mostra il documento originale del rilascio di Rosario Ferrara, finito in prigione nella metà del 1800, per la partecipazione ai moti cilentani. Lo scritto è un autentico pezzo di storia, della nostra storia. «La Gran Corte Speciale di Principato Citeriore.Pronunziando nella causa a carico del detenuto Ferrara Rosario di Michele da Roccadaspide.Con decisione emessa dietro pubblica discussione del dì 27 gennaio 1852, ordinò mettersi in libertà provvisoria esso Ferrara per il reato ascrittogli di cospirazione ed attentato avente per oggetto di cambiare la forma del Governo e di eccitare i sudditi e gli abitanti del Regno ad armarsi contro l’Autorità Reale, in maggio 1848. Salerno, 22 agosto 1877. Per estratto conforme dal primo foglio di udienza esistente nell’archivio penale e rilasciato a richiesta del figlio Alfonso Ferrara per avvalersene in giudizio civile. Pel Cancelliere del Tribunale, il Vice Cancelliere- firmato = M. Cunto.(Marca da bollo di una lira.Bollo a tinta del Tribunale». Francesca Pazzanese A Castel S. Lorenzo il 29 luglio “La Maschera”, il 29 ludietro l’altro, glio 2007, alle ore 19, compongono il 30 in via Largo S. mosaico della vita La Maschera di Alfonso Senatore in Cosmo, presenta “A LI di un tempo, con ‘NDINNI”, commedia i suoi ritmi e le in due atti: di Alfonso sue speranze. Senatore. Gli interpreti: Antonio Bosco, Tutta la trama è racchiusa nel titolo “A’ Carmela Buono, Stella Capo, Attilio Cali ‘ndìnni”, il vespero. Era la campana pozzolo, Domenico Cavallo, Gabriella che avvisava l’ora di smettere di lavoraGraziuso, Maddalena Morra, Giuseppe re. La campana, nel senso figurato rapPassaro, Antonella Peduto, Roberta Quapresentava la chiamata alla vita sociale. glia, Cosimo Scorzelli, Alfonso SenatoLa svolta epocale negativa si ebbe quanre, Maria Senatore. Regia: Alfonso Senado si mise la chiave nella serratura, allotore. Trucco: Dora Marino. Assistente: ra le voci dovevano passare solo attraLucia Senatore. Alfonso Senatore di anni verso le mura domestiche. Qual è la mo51, come attore e autore di teatro, inizia rale? Si perde la fiducia nel vicino. La la sua attività nel 1978 con la commedia – un mondo nuovo, in quanto le mie ra- chiave nella toppa significava che non vi di Eduardo De Filippo “Natale in casa dici sono di Angri (Sa). Esprimermi nel era niente da nascondere. La vita in coCupiello” che fu presentata a Roccada- mio teatro, nel mio dialetto, ci dichiara mune, la vita sociale, era il fondamento spide dalla locale Pro loco. Senatore è l’autore, misurarmi con il teatro attraver- della cultura di un tempo. Esisteva un approdato al teatro per vocazione perso- so il mezzo di esibizione al pubblico, con solo apparecchio televisivo nel vicinato. nale e quotidiana. Nel tempo, ha perfe- l’annesso gradimento, questa è la mia Dopo, si è inserita la paura del vicino. zionato questa vocazione e ha diretto 12 chiave di volta. Sono stato coinvolto Ogni appartamento è stato dotato di telecommedie di Eduardo De Filippo, che dagli amici in questa avventura. Attra- fono. Ogni famiglia ha acquistato l’ausono state presentate con l’associazione verso il teatro, voglio lanciare un mes- tovettura. Nel 2° atto la vita sociale finiculturale e teatrale di Castel San Loren- saggio, innanzitutto ai giovani, ai nostri sce. Si verificano bisticci tra marito e zo, “La Maschera”: Non ti pago; Natale figli, cercando di scandire il tempo con moglie, prevale la paura del vicino, crein casa Cupiello; Ditegli sempre di sì; piccole azioni, per far rivivere loro, at- sce il ladrocinio, il cinismo impera nelle Chi è cchiù felice ‘e me; Le bugie con le traverso vicende di vita vissuta del no- persone. Il messaggio che si ricava, è che gambe corte; Filomena Marturano; stro passato, la vita contadina del luogo”. ci vuole qualcosa per unire, rallentare il Sogno di una notte di mezza sbornia; Io, Ci presenti l’ultima tua commedia? ritmo e riflettere un po’ in più, avendo l’erede; 4 atti unici di Eduardo; Amicizia; “La commedia ruota intorno al tema del- dei rapporti sociali, senza il preconcetto filosoficamente; Sik Sik, l’artefice ma- l’impossibilità di distinguere la finzione che l’altro ti voglia fregare, a prescindegico. È diventato autore nella commedia dalla realtà rappresentata sul palcosceni- re. Io sono ottimista per formazione, e scritta per i ragazzi della scuola media di co. Il ruolo del teatro, in quanto funzio- credo, che se tanta gente ha voglia di riuCastel S. Lorenzo del 2005 - Atto unico ne primaria, è quello di rappresentare nirsi e ridere, questo deve far riflettere e “Conta lu cuntu, cumpà”. Il debutto è steccati di vita sociale. Con la comme- allontanare dal quotidiano, quel concetstato con “Bonasera a signoria” del 2005, dia A’ li ‘ndìnni, si passa dai cosiddetti to paesanotto dell’articolo quinto: chi il 2° spettacolo “Luna e lucerne” del tre quadri a due atti, della durata di tiene in mano ha vinto, ma ricercare la 2006 e la commedia “A’ li ‘ndinni” del un’ora e mezza. Ci sono tante cose che partecipazione e il consenso”. 2007. “Come autore rappresento quadri succedono ai paesani, di per sé, che non Cosmo Guazzo di vita quotidiana della mia adolescenza hanno rilevanza assoluta, ma messi uno “A LI ‘NDINNI” LA STORIA Stupro o no, vite segnate Roccadaspide. Un uomo, una donna e una bambina, la loro piccola. Sull’uomo, un autista 53enne, pende la pesante accusa di violenza sessuale ai danni della donna 32enne. E, quel che è più grave, secondo le accuse mosse dalla ragazza madre, riguarda la presenza della bimba di 3 anni al presunto atto di violenza. Questo è ciò che ha denunciato la donna, ora al vaglio degli inquirenti. L’uomo sarebbe accusato di violenza sessuale e corruzione di minore. Ma la vicenda presenta dei lati oscuri, che si intreccerebbero col legame che i due hanno avuto in passato, da cui è nata la piccola. Trascorsi burrascosi che hanno visto entrambi percorrere le vie giudiziarie. E poi il violento litigio del 17 luglio, che sarebbe sfociato nell’abuso sessuale in un pullman. Presunta violenza che, però, non è stata denunciata subito, ma dopo alcuni giorni. Questo particolare rende scettici molti cittadini circa la veridicità dell’accaduto. «Una violenza si denuncia subito», è il commento dei più. Ma la vicenda è troppo delicata per essere liquidata in parole a favore dell’uno o dell’altra senza conoscere l’esito delle indagini. L’acceso diverbio tra i due sarebbe nato in seguito alla richiesta di mantenimento della figlia da parte della donna all’uomo. Poi non si sa cosa sia successo. E’ scattata la violenza dell’uomo o la vendetta della donna? Comunque siano andate le cose, la vita di tre persone sarà segnata per sempre. Se le accuse si rivelassero fondate, la donna e la piccola avrebbero subito un trauma difficile da cancellare. Se tutto si rivelasse falso, invece, la vita di un uomo sarebbe una prigione. Naturalmente, il fatto è sulla bocca di tutti ed è scattata la curiosità morbosa verso l’identità delle persone coinvolte nella vicenda. Nei piccoli centri, come Roccadaspide, dove ci si conosce tutti, una notizia del genere non può lasciare indifferenti. E tanto più quando non si sono mai verificati episodi di abuso sessuale. Anche per questo, grande è stato lo stupore dei cittadini alla lettura dei maggiori quotidiani della provincia. E’ stato uno choc per tutto il paese, ritrovarsi in prima pagina, tutto ad un tratto, per fatti che, fino ad ora, si vedevano solo durante il telegiornale. Ciò che importa, però, è di conoscere la realtà dei fatti e che giustizia sia fatta in un senso o nell’altro. Solo il prosieguo delle indagini in corso, potrà stabilire quanto sia realmente accaduto e mettere la parola fine allavicenda. Francesca Pazzanese n°29 03 agosto 2007 11 CALORE Il 30 dicembre ricorre il decimo anniversario della morte di Danilo Dolci, poeta-educatore, più volte candidato al Nobel per la pace La Giornata mondiale delle comunicazioni sociali La chiesa celebra annualmente la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Quest’anno ha coinciso con la solennità dell’Ascensione. Pur riconoscendo ai media “grandi vantaggi alla civiltà”, nel suo messaggio il papa rileva: “Sullo scenario della globalizzazione, questa ascesa dei mezzi elettronici coincide con la loro sempre maggiore concentrazione nelle mani di pochi gruppi multinazionali, la cui influenza valica tutte le frontiere sociali e culturali”. L’enorme potere di condizionamento spiega la corsa di singoli affaristi e di gruppi multinazionali all’acquisto di testate giornalistiche, di emittenti radiotelevisive, d’industrie cinematografiche e dell’editoria. Gli editori puri di una volta sono stati sostituiti da mercanti, mossi da scopi di lucro e di dominio. In pochi anni Berlusconi ha concentrato nelle proprie mani le case editrici più importanti - Mondatori, Einaudi e altre società o gruppi editoriali in crisi -, tre emittenti televisive della Mediaset, di cui è il maggiore azionista, senza contare i giornali e le riviste intestati a congiunti ed affini. Quando la Procura milanese mette sotto accusa per tangenti i partiti, Berlusconi con la Lega e il MSI plaudono ai coraggiosi magistrati Borrelli e Di Pietro. Profittando dell’occasione, l’imprenditore milanese mette in piedi il partito azienda di Forza Italia, inglobando i resti della Dc, del PSI e di tutti gli altri partitini di complemento, finiti sotto l’inchiesta della procura milanese. Sostenuto dalle televisioni e dai giornali di famiglia, il cavaliere diventa anche capo del governo. Il macroscopico conflitto d’interesse sarà risolto - si fa per dire - con una legge, anzi con due, che portano il nome di Frattini e di Gasparri, entrambi esponenti di rilievo della variopinta compagine autoproclamatasi “Casa delle liber- tà”. Lo schieramento di centro-sinistra, incapace di fare una legge più decente quando era al governo, si limita a contestare sommessamente, in ordine sparso. Gli intellettuali sono sempre più neutrali o asserviti al ceto dominante. I più avveduti contestano la nascente demoplutocrazia, parola astrusa, usata per la prima volta dalla pubblicistica fascista per bollare la democrazia parlamentare. Sotto Berlusconi diventa videoplutodemocrazia. I cittadini si trasformano in pubblico e il video è lo specchio del ceto dominate. Il salotto televisivo di Vespa Porta a porta - è considerata la terza camera del Parlamento sempre più snobbato dai big della casta dei bramini politicanti. Per imporre il suo dominio Hitler, negli anni trenta, occupa le emittenti radiofoniche, affidandole a personaggi asserviti al regime. Occorre distrarre il popolo dopo averlo massificato. La strategia dei tiranni è sempre la medesima: ampliare il consenso mediante “l’avvelenamento del gregge”. Il popolo non deve più pensare: “La propaganda efficace deve limitarsi a poche semplici necessità, e quindi esprimerle in poche formule stereotipate”. Occorre distrarre e manipolare la nazione tedesca, dopo averla addomesticata e massificata, mediante “l’avvelenamento del gregge”. Parate e disciplina militaresca fin dalla primissima infanzia. Occupazione manu militari delle istituzioni democratiche, soppressione violenta degli avversari, alla maniera di Mussolini, il duce da emulare. I media (erroneamente definiti “massmedia” o peggio ancora “comunicazioni di massa”), dal punto di vista tecnico, sono neutrali. La loro funzione dipende dall’uso che se ne fa. “Non la tecnica uccide - precisa Danilo Dolci nella Bozza di MANIFESTO - ma l’irresponsabile dominio tecnologico [...] L’antico virus Agropoli: Gaetano Apicella nuovo segretario di Rifondazione Comunista Lo scorso 22 Luglio l’assemblea plenaria degli iscritti del Partito della Rifondazione Comunista di Agropoli, ha eletto come nuovo segretario del partito l’avvocato Gaetano Apicella e ha rinnovato il proprio organo direttivo ora composto da Erminio Ariano, Luca Molinaro, Costabile Guariglia, Michelangelo Mazzillo, Angelo Agostino, Mariagrazia Monzo. Gaeatano Apicella, già assessore alle Politiche Sociale, per Rifondazione Comunista, della precedente giunta di centro si- nistra di Luigino Di Marco, succede ad Angelo Coccaro, segretario del Partito da nove anni, dal 1999 al 2007, decaduto in seguito alla nomina ad assessore alla Solidarietà sociale del comune di Agropoli nella giunta neoeletta. Gaetano Apicella dichiara:”Spero di riuscire a garantire dal punto di vista della qualità della pratica politica una continuità con la segretaria di Coccaro e, rispetto alla amministrazione comunale, un punto di vista sempre autonomo e costruttivamente critico” trama strategie inedite. Una frode sottile ma vasta degenera il mondo, acuta, sistematica: l’inoculazione, la trasmissione propagandistica vengono più e più camuffate da comunicazione”. Poco più avanti ammonisce: “Insano è frodare, ma anche lasciarsi frodare; parassitare, ma anche lasciarsi parassitare divenendo complici”. Poi bolla d’infamia gli intellettuali asserviti alla casta dominante: “Tanto più gravemente questo contagio [il virus del dominio] penetra quanto più riesce ad assoldare anche notevole parte degli istituti universitari, accademici e scolastici, oltre i quadri politico-industriali direttamente implicati e, ovviamente, gli stessi loro mezzi di informazione: spacciandosi, talora con inconscio cinismo, per scientifico progresso”. Dopo l’impegno degli anni cinquantasessanta, i media ignorano volutamente il lavoro educativo in Italia e oltreoceano del poeta-educatore, che negli anni cinquanta-sessanta avevano seguito e celebrato come il Gandhi italiano, dedicando intere paginate ai digiuni di protesta, alle inchieste sociologiche e alla poesia, strettamente connessa con le lotte nonviolente per il riscatto dei poveri cristi. Una vergognosa congiura del silenzio. Qualche saputello della carta stampata arriva alla più becera diffamazione ricorrendo a pettegolezzi da taverna. Soltanto qualche giornalista onesto e attento ricorda la scuola sperimentale di Mirto e l’instancabile impegno maieutico degli innumerevoli incontri e seminari organizzati dal Dolci nelle scuole europee e nei colleges statunitensi con la collaborazione di educatori come Galtung, Fromm, Sylos Labini, Chomsky, Freire, Vonèche, Cavalli Sforza, Zanzotto, Rubbia, Levi Montalcini, Ciotti e tanti altri scienziati e artisti. Nascono così in Europa e oltreoceano i gruppi pilota, che continueranno a gettare il seme della libertà, della nonviolenza e della pace, per la quale Danilo ha speso tutta la vita. Nella prima metà degli anni settanta aveva messo in piedi il complesso della scuola sperimentale di Mirto su una vasta area soleggiata, scelta dal vecchio zu’ Sariddu, in contrada santa Caterina, poco lontano da Partinico: “E’ un posto bellissimo, vicino alla montagna: si respira aria pulita, si vede anche il mare”. Gli amici delle Chiese tedesche “Broot Fur die Welt” di Stoccarda intervennero amorevolmente per l’acquisto del terreno, raccogliendo circa venticinque milioni di lire. Venne utilizzata anche una parte del Premio Sonning, che era stato attribuito in quel periodo a Danilo. Il progetto esecutivo venne effettuato dai coniugi Giancarlo Polo e Giovanna Pericoli di Milano, che gratuitamente diedero tutta la loro disponibilità. La costruzione fu affidata all’impresa edile Battagliero di Partinico, che già aveva realizzato in pochissimo tempo il Centro di formazione a Trappeto. Altri fondi arrivarono dall’Italia e dall’estero, dal Comitato inglese, dal Comitato svizzero e da quello tedesco. Anche l’associazione SECO dei giovani studenti svedesi contribuì notevolmente all’iniziativa. Negli ultimi venti anni di vita Danilo si spostava da una parte all’altra dell’Italia, degli altri paesi europei e anche d’oltreoceano, per incontrare gli educatori, gli studenti, i genitori, gli amministratori locali, la gente semplice, con i quali teneva seminari di studio su temi di cultura e attualità. Senza mai tradire il metodo sperimentato da Socrate e da lui perfezionato, costruiva importanti rapporti maieutici interpersonali nelle scuole, nelle università, nei colleges, dove incontrava educatori autentici. L’uomo è la creatura per eccellenza, e come tale destinata a creare, che ha la medesima radice di crescere. Nei suoi incontri Danilo gettava il seme della creatività e della crescita, per trasformare la Terra in una sola Polis: Creatura di creature. Non è soltanto il titolo del corpo poetico del Dolci pubblicato da Feltrinelli (1979), ma anche il sogno, l’utopia di Danilo Dolci. Da realizzare assieme agli altri. Sognava la pace fra tutti i popoli della Terra, costruita con la collaborazione di ogni uno in un rapporto di comunicazione planetaria. Alla sua morte, avvenuta il 30 dicembre del 1997, a soli 73 anni, i giornali e le emittenti radiotelevisive di tutto il mondo ricordarono soltanto le lotte sociali per i poveri cristi, i digiuni e gli scioperi alla rovescia. Il lavoro educativo, pur documentato con importanti pubblicazioni, tra cui le sei edizioni della Bozza di MANIFESTO, apparse dagli anni ottanta alla morte, completamente rimosso. Un silenzio colpevole e indegno di un paese civile, che dalla metà degli anni novanta in poi sta vivendo il periodo più difficile della storia democratica, soffocata da rigurgiti autoritari e dal consolidarsi dal predominio di un ceto politico, che un giornalista ha bollato come la casta dei bramini. Germano Bonora TRA STORIA E CULTURA Paestum, Sofocle aveva previsto tutto A proposito delle Trachinie V‘è fra gli uomini un detto antico molto, che di nessuno tu potrai la vita conoscer mai, se fu felice o trista, prima che muoia. Così scriveva Sofocle, poeta tragico greco ( 496-406 a.c) nelle “Trachinie”, una delle sue opere più ricche di quel fato tragico che ha costituito il punto cruciale della sua arte, che riconosce, con uno stile superbo, l’ineluttabile “debolezza” dell’umanità. Ma l’incanto del teatro di Paestum, costruito sotto le luci del Tempio di Poseidone, dove sabato 21 luglio è stata rappresentata l’antica tragedia - nella versione curata dall’Istituto nazionale del dramma antico (Inda) di Siracusa- sembra smentire questi versi: quando rivive l’amore, denso di morte e gelosia, tra Eracle e Deianara, interpretati egregiamente da Antonio Zanoletti e Micaela Esdra. L’evento, diretto da Walter Pagliaro, accompagnato da un coro di danzatori e musicisti, ha riportato il pubblico nella città di Trachis, in Tessaglia, dove si consumò quell’amore, trafitto e tratto in inganno dal centauro Nesso. Nesso rapì Deianara, e, inseguito da Eracle, fu colpito dal suo arco a morte, ma prima dell’ultimo sospiro si rivolse a a Deianira, pregandola di raccogliere la sua veste insanguinata e di farla indossare ad Eracle, perché questo era l’unico modo per ottenerne la fedeltà. Il vulnus della gelosia, il legame di questo sentimento con la follia, il parossismo della possessione amorosa sono le travi portanti di questa tragedia che, in un finale ineluttabile, porterà Deianara al suicidio. A Paestum il cuore della potenza architettonica dell’antichità, si riporta, tra i templi, in chiave moderna, il dramma dell’amore piegato alla gelosia, dramma che resta eterno nel suo dolore, considerando i casi terribili di omicidi passionali che riempiono le pagine dei nostri giornali. Sofocle, però, aveva previsto già tutto. Marianna Bassi 12 CAPACCIO n°29 03 agosto 2007 Guglielmotti, assessore con il pallino della biblioteca “Scuole a tempo pieno e settimana corta dal 2008. Nuovo piano per il trasporto scolastico subito” Eugenio Guglielmotti, tutto avrebbe immaginato tranne di trovarsi a reggere le sorti di un assessorato nella giunta Marino: “L’ho saputo, con certezza un giorno prima del consiglio! Ringrazio Pasquale (Marino) per aver pensato a me affidandomi un incarico di grande responsabilità.” Guglielmotti si è caricato sulle spalle le tematiche legate alle deleghe che gli ha assegnato il sindaco e sta marciando a tappe forzate verso l’assunzione del ruolo che, dopo un mese di “apprendistato”, lo porta a guardare a viso aperto le problematiche sul suo tavolo per “dare risposte alla gente e per organizzare le cose da fare.” E, tra le cose da fare, c’è l’avvio dell’anno scolastico alle porte. Il comune sarà pronto per l’appuntamento di settembre? “Stiamo provvedendo all’ordinaria manutenzione per garantire un inizio regolare dell’anno scolastico. Allo stesso tempo sto impostando in minimo di programmazione per dare segnali di novità per l’anno scolastico 2008/2009.” È di questi giorni la notizia di sostanziali cambiamenti nella strutturazione del calendario scolastico con l’anticipo dell’apertura e l’inserimento di periodi di vacanze più articolati nel corso dell’anno.” Lei cosa ne pensa? “Con il coinvolgimento dei docenti, dei dirigenti e dei rappresentanti delle famiglie, ho intenzione di avviare la procedura per l’attivazione di poli sperimentali di scuole a tempo prolungato anche nelle scuola primaria con l’adozione della settimana corta.” Rimane forte il problema delle carenze legate all’edilizia scolastica... “Già da quest’anno ci saranno delle novità. La scuola media di Capaccio Scalo potrà utilizzare la palestra comunale, come le scuole primarie potranno riavere in uso la palestra adiacente al plesso scolastico. Per le altre scuole tenteremo di trovare spazi adeguati per la pratica sportiva e, in ogni caso, siamo disponibili a trovare il modo di arricchire le dotazioni delle scuole in merito all’attrezzatura.” Che idee avete per il futuro remoto? “Per il capoluogo siamo intenzionati a costruire la nuova scuola. Lì abbiamo dei terreni comunali li cederemo ai privati in cambio della costruzione di un moderno plesso scolastico. Nella piana sarà avviato uno studio di fattibilità per verificare se ci sono le condizioni per unificare in un solo polo le scuole.” Sono stati segnalati anche problemi in merito all’organizzazione dei trasporti scolastici... “Sarà rivisto l’intero sistema dei trasporti sai nella sua organizzazione sia nello stradario.” Rimangono fuori gli istituti superiori. A parte il liceo dove i lavori per la nuova sede procedono velocemente, rimane da sistemare i due istituti professionali, l’agrario e l’alberghiero... “Intanto tenteremo l’unificazione dei due istituti per avere a Paestum la presidenza. Dal punto di vista strutturale siamo in stretto contatto con la Provincia per dare una sede adeguata all’alberghiero e per riportare l’agrario nella sua sede naturale di Gromola.” Lei ha anche la delega alla cultura. Come intende muoversi per alimentare il turismo culturale e per far crescere il livello culturale di capaccio –Paestum? “In stretto contatto con Enzo De Lucia e Pasquale Marino ho intenzione di agire nel settore del turismo di qualità per abbattere significativamente la quota delle presenze “mordi e fuggi” che caratterizzano le presenze nella La ricetta di Francesco Longo per la sanità a Capaccio “Trasformiamo Pazzano in un ospedale di comunità” Francesco Longo, capogruppo dell’Ulivo, medico dermatologo, presidente nella commissione consiliare ambiente ed ecologia. Da operatore sanitario, da 24 anni è in prima linea nella professione, ha ritenuto porre all’attenzione generale il tema della sanità. E’ stato il sindaco Marino a chiedermi di elaborare un dispositivo di delibera su questo tema. Con lui abbiamo già combattuto battaglie importanti nel 1998: l’apertura del distretto e quella della farmacia comunale. Ma Agropoli si agita e Roccadaspide vigila… Non solo ma vedo inauguazioni di nuovi distretti , apertura di nuovi reparti, barricate, marce di protesta, denunce per la grave inefficienza e carenza di personale. Intanto noi qui a Capaccio cosa abbiamo niente, e quando dico niente e’ essere ottimisti. In questi anni cosa si e’ verificato che chi ha gridato di piu’, chi ha fatto dichiarazioni pubbliche giornaliere per la difesa del distretto e dei suoi servizi , hanno avuto ragione. Solo questioni di orgoglio campanilistico? Noi cittadini di Capaccio siamo stati gia scippati della sede Asl sa3 essendo il comune piu’ grande dell’Asl in base alla legge 502/92, ma sicuramente non possiamo assistere inermi che Franco Longo ci venga scippato anche la sede del distretto. Che la regione campania voglia ricoscere sede autonoma il distretto di Roccadaspide com’e’ successo a lauro nell’Asl av 2, (essendoci anche qui particolari condizioni orografiche, paesi montani a bassa densita’ di popolazione e con difficolta’ di viabilita’), ben venga, ma noi dobbiamo rivendicare con forza i nostri diritti di avere un nostro distretto con tutti i servizi e le attivita’ connesse . C’è la questione di Pazzano… Devo subito dire che ho apprezzato molto la tempestività e la netta opposizione del sindaco, all’utilizzazione della rsa di pazzano in una struttura non conforme al progetto iniziale. Sulla questione lei ha una proposta precisa da fare… Pazzano può ospitare un ospitale di comunità, un country hospital. La nostra sanità pubblica si basa su due pi- lastri: l’ospedale e il distretto . Ma mentre il primo gioca sull’attesa , il distretto deve utilizzare la strategia dell’iniziativa. In questo modo e’ possibile rilanciare le cure primarie (cosi’ com’e’ previsto nella legge 229/99), affrontando seriamente il problema delle malattie croniche , e queste possono essere affrontate solo intervendo sul problema . Pertanto io chiedo di portare a Capaccio questa nuova organizzazione della sanità. Così potremo dare risposte efficaci ai malati con turbe mentali, Parkinson, Alzheimer, e poi i postumi da ischemie cerebrali, assistenza diurna ai disabili etc. La sede in piazza Santini avrebbe uin compito di emergenza con potenziemento del Saut , e attivando l’assistenza neuropsichiatrica in spazi piu’ accoglienti e funzionali”. Come pensate di riuscire dove altri, vedi la giunta precedente, hanno fallito? A Roma, Napoli e Salerno c’è una filiera istituzionale che ora non ha nessun interesse a “punire” Capaccio. Ora c’è anche un sindaco combattivo ed autorevole. C’è anche una motivazione economica: un posto letto in un ospedale tradizionale costa 582 euro in una struttura come quella che io ipotizzo verrebbero sborsati solo 192 euro, con 400 euro di risparmio giornaliero!”. Oreste Mottola Eugenio Guglielmotti zona archeologica. Destagionalizzare con eventi di qualità.” Marisa Prearo è stata nominata commissario della azienda di soggiorno e turismo. Che giudizio ne dà? “È la prima volta che una pestana è nominata al vertice dell’azienda. Conosce il territorio e ha dimostrato vivacità intellettuale. Con De Lucia e lei avremo una proficua collaborazione.” Alla guida del museo e del parco archeologico c’è un’altra donna, Marina Cipriani. Dovrà interloquire anche con lei ... “Con la Cipriani c’è un rapporto di lunga data. Conosco la sua sensibilità e il suo attaccamento a Paestum Sono certo che agendo in modo coordinato sapremo aprire nuovi canali per incentivare il turismo culturale a Paestum.” Poi c’è il problema della biblioteca comunale che è praticamente chiusa... “È rimasto solo il nome alla struttura di Piazza Santini. Pertanto, bisogna decidere di attrezzare la sala Erica in modo degno per la funzione che ha assunto, ricavare uno spazio anche per incontri con presenze più ridotte e individuare una nuova sede per la biblioteca. Questo è un impegno personale: entro la fine del mandato Capaccio Paestum riavrà la sua biblioteca funzionale.” Rimane il problema di Capaccio capoluogo. Il paese sembra arroccato nel suo isolamento dalla piana. Cosa fare per dargli un rinnovato ruolo? “Non basta lo splendido panorama che si può godere affacciandoci dal Tempone. È necessario ricostruire il centro storico e dare l’opportunità d’inserimento di significative attività commerciali legate ai prodotti tipici locali.” Bartolo Scandizzo n°29 03 agosto 2007 Il Mediterraneo è bollente. Forse Poseidone, che ne è il Nume effettivo, avrà di che sbraitare. Tanto le acque del mar Tirreno che di quello Adriatico raggiungono i 28 gradi: una temperatura al vapore, da freddolosi indolenti, che si addice più ad una laccata vasca da bagno che alla profondità, all’immensità e alla potenza selvaggia del mare. Il Dio col tridente ha sempre dimostrato di essere molto sensibile alle vicende umane. Con Apollo eresse le mura di Troia salvo poi affiancarsi ai greci, nella famosa guerra, per rancore contro i troiani, rei di non aver pagato il compenso pattuito per una simile cinta muraria. Acconsentì tuttavia a proteggere Enea, nascondendolo alla vista di Achille che stava per ucciderlo. Ma del mancato afflusso di visitatori e del turismo scarso che registra una sintomatica parte di terra, bagnata dal suo mare, al figlio di Crono e di Rea che viene su dagli abissi su un cocchio trainato da cavalli aventi il colore delle alghe e della schiuma, non gliene frega proprio niente! E vorrei anche vedere. Non risulta affatto che i componenti dell’Olimpo tollerassero l’asineria dei mortali. Se in Campania, oggi, si lamenta una forte diminuzione del turismo, lo si deve solo all’inabilità della sua classe dirigente. Ad eccezion fatta per la costiera amalfitana, il resto della regione sembra pagare il disastroso danno d’immagine provocato dall’emergenza rifiuti. L’immondizia, questa volta, non si è riversata solo per vicoli, strade e piazze, ma ha messo in ginocchio un’economia che, almeno per quest’anno, sarà difficile risollevare. La questione dei rifiuti di Napoli e Il turismo neg ato Strategie decadenti e luoghi snaturati della discarica di Macchia Soprana, a Serre, non è stata o è soltanto attualità nostrana o nazionale, ma ha fatto il giro del mondo ed è finita tra le pagine di giornali come il Financial Times, l’Herald Tribune, le Monde, il New York Times. Una propaganda nera, una diffusione del peggio e una divulgazione di inefficienza, tali da compromettere irreparabilmente, per l’anno in corso, il risultato di un’importante voce di bilancio che, per effetto della sua non trascurabile consistenza, alimenta la stessa economia del Paese. L’immagine di un’intera regione va rilanciata e riproposta nella maniera che più le è congeniale, mettendone in rilievo, accanto alle tradizioni storiche e alle bellezze paesaggistiche, una tradizione popolare tra le più singolari e appetibili. Marco Di Lello, assessore della giunta Bassoli- 13 CAPACCIO no, pare lo abbia capito, tant’è che è andato a Francoforte per incontrare i dirigenti della Neckermann-Tohomas Cook, il più grande tour operator tedesco nel mondo. Un colosso che gestisce 3 milioni di turisti l’anno e 350.000 pacchetti di viaggio. Con questa incursione in Germania, la Giunta della Regione conta di recuperare 20.000 presenze che potranno estendersi anche oltre l’estate. Intanto gli imprenditori turistici campani sembrano accorgersi solo ora del grande flop turistico largamente prevedibile sin dall’inizio dell’estate e chiedono alle amministrazioni locali di darsi da fare per rimediare il recuperabile. Ci si chiede, con estremo garbo e senza voler mettere il dito nella piaga, se classe manageriale del settore turistico e classe dirigente, del territorio che ci interessa più da vicino, abbiano mai Marisa Prearo amministratrice dell’Azienda di soggiorno e turismo di Paestum (Or.Mo). Era già al lavoro per da Mario Miano, presidente della comunità Paestum, Marisa Prearo. Con montana. l’associazione culturale Ikarus e La Prearo per 12 mesi l’accompagnamento ai progetti governerà la promoregionale dei grandi eventi. Il zione turistica e cultunuovo incarico di nuovo ammirale del territorio che nistratore all’azienda di soggiorva da Paestum, Agrono e turismo non l’ha sorpresa. poli e fino ad arrivare “Piangerci addosso non serve. alla vetta del Cervati. Occorre lavorare per soddisfaHa subito promesso re i turisti e promuovere il proun deciso impegno dotto Paestum nel mondo doper partecipare ai vunque è possibile”. Parla così nuovi bandi regionali questa 51enne con una laurea per i grandi eventi in lingue straniere e lunghe spettacolari. “Puntereesperienze manageriali nelle Da sinistra, Tortora, Prearo e Mucciolo mo su eventi d’arte, aziende di famiglia e nell’assomoda, oro e sport – ciazionismo culturale e turistitempo insofferenti a nomine di persodichiara Marisa Prearo – ma l’attenco, insieme con la “pestanità” doc di naggi estranei al territorio. Al suo zione sarà sempre sul teatro classico una residenza di famiglia, da innumeprimo incontro con la stampa, Marisa ed il ritorno dei grandi concorsi equerevoli generazioni, all’interno della Prearo, si è fatta accompagnare da stri”. Nel programma anche la maravecchia città archeologica. “E’ una di Gennaro Mucciolo, vicepresidente del tona Salerno – Paestum, che si terrà noi, sicuramente farà bene”, è unaniconsiglio regionale, che si è ascritto il il 9 dicembre prossimo, e che punta a me il coro di consenso che è possibimerito della nomina: “per la sua comconsolidarsi fino a paragonarsi a quelle ascoltare dagli operatori commerpetenza, voglia di fare ed impegno”, e la di New York. ciali ed alberghieri di Capaccio da avuto un incontro per far fronte ad evenienze del genere ora descritte. Se, molto più esplicitamente, le amministrazioni di Agropoli e Capaccio, centri di spiccata vocazione turistica, abbiano un piano per cercare di recuperare, una fetta preziosa di visitatori, indispensabile per l’economia dei due Comuni. A questo punto andrebbe ricordato e non soltanto a chi legge, ovviamente, che la mancanza di veri eventi culturali è stata fino ad ora una concausa determinante del calo del turismo e che, ad esempio, le villanate con qualche vip o similvip della televisione servono a generare vacqui trastulli e una dozzinale confusione in luoghi originalmente elitari e per tendenza delicati; in ultima analisi, un interesse di natura non turistica e men che meno artistica. Non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che Paestum ed Agropoli propongano scenari naturali per dar luogo ad iniziative di grande spessore. Eppure, è da tempo (salvo una recente eccezione) che in entrambi i posti non si assiste a qualcosa di veramente emozionante, per cui valga la pena recarvisi. E pensare che bastano solo semplici e naturali scelte di buona cultura per rivedere artisti e pubblico all’altezza di un avvenimento di rilievo e suscitare la curiosità dei grandi consumatori di eventi di questo tipo. La tragedia greca a cui ho assistito giovedì, 19 luglio, ne rappresenta, indubbiamente, un esempio lineare. “Le Trachinie” di Sofocle, cioè le donne di Trachis, che hanno avuto come fondo il lato sinistro del tempio di Nettuno, hanno riconciliato gli amanti, i residenti e i villeggianti di Paestum con un’arte antica che accompagnerà per sempre l’evoluzione e la storia dell’umanità, poiché tutto il teatro classico rappresenta l’inizio, lo sviluppo e il consumarsi di ogni istinto e sentimento. Bearsi dei paesaggi che si frequentano diventa molto facile e suggestivo quando messaggi d’arte e di tradizione si elevano dai luoghi che lo compongono. Bisognerebbe prendersi la briga di spiegare alle allegre brigate che amministrano i vari enti pubblici che ormai non v’è turismo senza cultura. Già, ma riunioni e conferenze sul tema vengono organizzate solo tra esclusive teste “illuminate”. Ricolo, troppo ridicolo: ai convegni sul turismo (in zona se ne fanno tre o quattro all’anno) si propagano sforzi e idee per organizzare un vero e proprio fallimento della stagione turistica per antonomasia, l’estate. Una notiziola di contorno: Sofocle non fu solo un tragediografo. Figlio di un benestante armaiolo, divenne molto amico di Pericle ed ebbe diverse cariche pubbliche. In quella Grecia, nemmeno per errore uno zotico poteva amministrare qualcosa di pubblico; oggi, in questa parte d’Italia, solo per sbaglio (coincidenza fortuita) può capitare di vedere all’opera un amministratore all’altezza del suo compito. Oscar Nicodemo Cilento Estate Paestum Lunedì 30 luglio: Cruciverba a due piazze, nell’ambito della rassegna Teatrale Estiva Nutri-Menti dell’Accademia Magna Graecia. Villa Salati (zona archeologica, ingresso presso La Ruota del Pavone). Ore 21.30, biglietto euro 15. Lunedì 30 luglio: Sesta Rassegna di Teatro Amatoriale Sipario Aperto. Associazione Educarteatrando di Bari in “Arco dei Tredici” (amori e morte a sud di Masaniello). Paestum, piazza Basilica Paleocristiana ore 21.15. Ingresso libero. Martedì 31 luglio: Sesta Rassegna di Teatro Amatoriale Sipario Aperto. Compagnia Teatro delle Murgie di Sant’Eramo in Colle – Bari in “Il Tiracocchie”. Paestum, piazza Basilica Paleocristiana ore 21.15. Ingresso libero. Da venerdì 3 a domenica 5 agosto: Alla Riscoperta delle Nostre Origini. Percorso a ritroso lungo le tradizioni storiche e gastronomiche di Capaccio. Capaccio Capoluogo, centro storico. Dalle 21in poi, ingresso libero. Monteforte Cilento Sabato 28 e domenica 29 luglio: “Libertà e moti cilentani”. Rivisitazione storica di uno dei momenti clou di questa grande terra, tra grande spettacolo, enogastronomia tipica e tavole rotonde a tema. Stand espositivi di artigianato tradizionale, artigianato artistico, prodotti tipici ed enogastronomia, mostre permanenti. Sessa Cilento Da sabato 4 a lunedì 6 agosto: Sagra del cinghiale. Frazione Santa Lucia. Menu a base di pasta fatta in casa al ragù, carne di cinghiale e salsicce. Teggiano Sabato 4 e domenica 5 agosto: Teggiano Jazz 2007.Tango argentino mescolato alle melodie mediterranee del duo Girotto - Biondini e jazz classico cantato dalla voce calda e potente di Cinzia Tedesco. Torchiara. Da venerdì 13 luglio a domenica 26 agosto 19° Solstizio d’estate, un percorso tra musica, arte, folklore, danza e artigianato. Per sapere di più sui singoli eventi consulta la sezione Appuntamenti di www.paestum.it Questo servizio è a cura di: Quality Tourism s.n.c. Società di comunicazione, marketing e servizi per il turismo Cell. 347.4741698 - 348.7632933 339.7422713 E-mail: [email protected] 14 ECONOMIA n°29 03 agosto 2007 La Confapi affida a Franco D’Angelo per organizzarsi in provincia L’Assoedilcilento si trasforma Aces Franco D’Angelo è riuscito ad imporre all’attenzione nazionale la sua iniziativa che ha raccolto poco meno di una cinquantina di aziende del settore edile che operano nel Cilento. Infatti, è recentissima la decisione dei vertici nazionali della Confapi di affidare a D’Angelo e alla sua organizzazione la responsabilità di diventare punto di riferimento per l’intero territorio provinciale. “La nuova associazione si chiamerà Aces (Associazione Costruttori Edili Salernitani) e si doterà di una sede anche a Salerno, oltre a mantenere operativa quella di Roccadaspide messaci a disposizione dalla Bcc di Aquara- conferma D’Angelo entusiasta del riconoscimento ottenuto in sede di Consiglio Generale della Confapi di Roma. E poi aggiunge – A settembre l’assemblea dell’Assoedilcilento delibererà i cambiamenti e adeguerà lo statuto per poterci presentare con le carte in regola all’appuntamento con i nuovi associati del salernitano e dell’agronocerino-sarnese.” Quando un’idea trova terreno fertile in così poco tempo, a parte l’attivismo del presidente D’Angelo che ha avuto il suo peso, vuol dire che va a coprire uno spazio, che coglie un bisogno, che scopre un fiume carsico di richieste inevase... Insomma, vuol dire che fi- Noi, speriamo che ce la caviamo Ma come ce l’abbiamo fatta? Come siamo riusciti a distruggere la prospera economia di un territorio baciato, ad un tempo, dalla Storia, dalla geografia e dal Fato? Certo, riconosciamolo: non è stata un’impresa facile ma non siamo stati bravi soltanto noi con il nostro immobilismo, la nostra presunzione, le nostre omissioni. Il sistema economico globale ci ha dato una mano. Anzi, più che una mano, una manata che ci ha mandati al tappeto. E così, alla fine, la missione impossibile è andata in porto e la buonanima del sistema produttivo pestano si è frantumata nell’inferno della crisi economica. Tutte le fondamentali colonne portanti dell’economia locale sono in rosso. Siamo alla frutta! Il 50 per cento dei terreni agricoli sono ormai incolti essendo antieconomico coltivarli e cosa stiamo facendo? Poco o, come al solito, niente. Quel che è peggio è che manco di idee si discute e ciò è quanto fa più paura. L’attenzione sulla realizzazione del nuovo mercato ortofrutticolo langue con la conseguenza che quell’ormai indispensabile polmone per tutto il nostro settore agricolo nora chi ha avuto responsabilità di raccordo tra le imprese ha lasciato perdere nel nulla le legittime aspettative di chi non ha tempo per dedicarsi a coltivare relazioni, ma si rende conto del limite di questa situazione e coglie le occasioni al volo per poter emergere dal limbo in cui agisce e trovare opportunità di confronto. “E noi siamo qui per dare risposte a queste aspettative e anche per andare oltre - conferma D’Angelo- vogliamo dare assistenza e informazioni sulle tematiche fiscali e sui regolamenti delle gare d’appalto. Abbiamo l’ambizione di presentarci uniti al confronto con la pubblica amministrazione per ottenere tempi certi nell’erogazione dei fondi e nell’emanazione dei mandati relativi allo stato di avanzamento dei lavori.” Ma l’aspirazione principe è sempre la stessa conferma D’Angelo: “dobbiamo raggiungere i 1500 addetti tra le aziende associate per potere ottenere la gestione della Edilcassa provinciale.” Ma l’associazione ha in animo di assumere l’iniziativa anche per far crescere la consapevolezza del ruolo sociale dell’impresa che non può essere un’isola e nemmeno un arcipelago di aziende che restano immobili in un mare sconosciuto, ma devono trasformarsi in piattaforme che comunicano tra loro, ma che si rendono anche conto che si reggono sul più ampio mare di una società che, volente o nolente, le avvolge con i suoi problemi, le accarezza con placide onde ma le può anche distruggere con improvvise burrasche. L’appuntamento a settembre, a Roccadaspide quando insieme al comune, alla comunità montana e alla Bcc di Aquara l’associazione organizzerà un incontro per affrontare proprio questo tipo di tematiche. Per informazioni telefonare allo -0828 1962573 biesse scompensato non decolla e ciò determina povertà e sfiducia negli operatori agrari, a questo punto alle corde. La responsabilità dell’impasse viene rimpallata ingenerosamente tra vari enti e così, mentre il medico studia il caso, il paziente se ne muore. Una percentuale altrettanto critica di malessere economico affligge pure gli imprenditori del tempo libero e originerà il collasso anche del settore turistico che deve assolutamente essere svecchiato. Goldrake e Ufo Robot sono ancora le giostrine dei nostri figli ma è triste considerare che sono le stesse della nostra infanzia. Il turismo è cambiato ma la nostra offerta è identica a quella di due o tre decenni fa. Anzi con il degradamento delle strutture forse ha registrato addirittura un passo indietro. Poche presenze, concentrate nel fine settimana, e superficialmente incamerate. Molto pendolarismo di piccolo pregio e poca ricchezza lasciata sui nostri lidi. Occorre aprire gli occhi e muoversi in sinergia e cooperazione: l’era del grasso che cola è definitivamente tramontata per tutti. Anche per i baronetti del settore. Il commercio risente altrettanto del calo del movimento turistico. I picchi di attività non esistono più. Sono spalmati su periodi sempre più brevi che hanno chiamato con un eufemismo ‘vacanze intelligenti’. Checché se ne dica, i fatturati non cabrano e diverrà inevitabile tirare la cinghia. Di conseguenza aumenteranno l’incertezza, la precarietà e la fuga dei giovani promettenti verso lidi più rassicuranti. Eppure nonostante il quadro fosco che abbiamo sotto gli occhi non è il caso di piangersi addosso nè di cedere supinamente al pessimismo. Questi segnali concreti di declino e impoverimento devono e possono essere contrastati. Se vogliamo che il nostro meraviglioso territorio si riprenda occorre uno sforzo di tutti: dai politici agli operatori economici. In primis culturale. Non si vive più di blasoni, l’avevamo già detto, il nome di Paestum non è più sufficiente. Anzi! E’ il metro di misura delle nostre incapacità autarchiche. Occorre allora riprendere il contatto con la società civile che si agita nel resto del mondo. Capire le sue esigenze e riportarla da noi attuando una seria riorganizzazione del comparto economico e della sua rappresentazione nelle istituzioni. Non sarà un percorso breve, non si risana il crac con una bacchetta magica. Occorrerà pensare e dar vita a infrastrutture e servizi. Ma occorrerà soprattutto plasmare l’elemento organizzativo del territorio, dato dalla virtuosa combinazione di professionalità pubblica e privata. Occorrerà, cioè, un radicale cambiamento di mentalità. Ma la scommessa è: riusciranno le parti a dialoga- Franco D’Angelo Pip di Fonte e sagre: almeno la stessa attenzione! La cera si consuma e la processione non cammina. Non voglio essere uccello di cattivo augurio ma mi pare che ciò sta accadendo per la zona PIP di Fonte di Roccadaspide. Ci fu una accelerata verbale qualche mese addietro e poi non si sa più niente. È proprio vero che quando bisogna interessarsi del mondo delle imprese tutto si rallenta se non si ferma addirittura. Io, per deformazione professionale, mi rallegro quando vedo che le problematiche che riguardano gli imprenditori sono prese nella giusta considerazione. Appare superfluo ricordare che il nostro deficit riguarda proprio il mondo delle imprese, il mondo del lavoro, il mondo dell’occupazione non certo il mondo delle sagre ed il culto dell’effimero. Però si nota tutto un adoperarsi per far funzionare bene le sagre, le feste, ed altre chicche simili mentre non si nota, in genere, un simile fervore quando bisogna occuparsi del mondo delle imprese. E’ un problema vecchio ma pur sempre attuale. Noto, con preoccupazione, che in genere le pubbliche amministrazioni sono molto propense a destinare fondi ad opere di arredo urbano e quasi mai ad opere strutturali per la nascita o il consolidarsi dell’attività imprenditoriale. Tornando al problema di Roccadaspide sono certo che tutto l’iter per la nascita della zona PIP di Fonte procede regolarmente ed i tempi previsti saranno rispettati. Non ho motivo per pensare diversamente! Sarebbe una bella iniezione di fiducia per i tanti imprenditori che l’aspettano. Sarebbe bello vedere gli imprenditori ricevere almeno la stessa razione di attenzione riservata agli operai idraulici-forestali... (questo dappertutto non certo e non solo a Roccadaspide). Antonio Marino [email protected] re costruttivamente e ad assumersi le proprie responsabilità? Sarebbe il primo ed indispensabile passo per avviare un serio programma di risanamento e ammodernamento. Ogni ulteriore ritardo, oltre ad essere una scommessa persa, è anche un attentato al futuro dei nostri figli. Giorgio Cafasso Giuseppe Tarallo presto sarà confermato presidente del Parco del Cilento e Vallo di Diano. Parola del ministro Pecoraro Scanio che attende solo la presa d’atto del governatore della Campania Antonio Bassolino che da un anno e mezzo è, invece, in attesa di una proposta alternativa. A noi, che nel territorio del Parco ci viviamo, non resta che pazientare che si sbrogli la matassa istituzionale per conoscere su quali basi Alfonso ed Antonio troveranno la “quadra” per mettere la parola fine a duetto del quale tutti gli altri sono spettatori passivi. Passivi sono i Sindaci del territorio che in più di un’occasione hanno espresso giudizi trancianti sul presidente/commissario/presidente. Passivi lo sono i presidenti della comunità montane, anche loro insoddisfatti del perdurare del clima d’incertezza che regna da molto tempo. Passivi gli assessori regionali e lo stesso presidente della Provincia, Angelo Villani, che si scagliano contro l’istituto del commissariamento, salvando il commissario. Per la verità, qualche timido tentativo di attivismo c’è anche stato, purtroppo è stato soffocato ai primi vagiti a causa di censure posticce che nascondono la volontà di lasciarsi uno spiraglio aperto verso l’eventuale riconferma di Tarallo. Insomma, dobbiamo attendere! Se è così paziente anche il ministro, figuriamoci noi ultimi destinatari delle decisioni. Ovviamente la nostra attesa sarà premiata perché la scelta cadrà sulla persona giusta che, in poco tempo, saprà riconquistare la considera- 15 CILENTO n°29 03 agosto 2007 Tarallo il migliore Noi rassegnati, chini, premurosi e, forse condannati Le canzoni di Peppe (Or.Mo.) Ambientalista della prima ora è uno che i volti dei camorristi del sacco edilizio cilentani li ha sempre guardati dritto negli occhi e combattuti apertamente. Dal Castelsandra a Case del Conte. Tarallo è amato ed odiato. Conosce a memoria tutte le erbe della tradizione cilentana dalle quali trae dei liquori che fa assaggiare solo agli amici. “Quelle velenose no, manco al mio più grande nemico”, dice e sospira. Sospira e chiude gli occhi quando sente cantare le più belle canzoni della tradizione napoletana: preferita è quella “vucchella” che D’Annunzio scrisse dentro al Gambrinus. Peppino, come Cofferati, si esalta anche davanti alle arie del melodramma italiano. Così come non disdegna i canti da Messa. A Perdifumo prima, e a Serre dopo, Tarallo, che non ha più vent’anni, ha ritrovato il suo piglio da barricadero che la vita la sa sempre apprezzare. E difendere dalle prepotenze. zione della gente, la stima degli amministratori del territorio, il ruolo di volano culturale di un territorio che si macera tra voglie secessioniste del Vallo di Diano e l’incapacità del Cilento di concretizzare le oggettive potenzialità che la presenza del Parco ha proiettato a livello nazionale e oltre. Siamo rassegnati! Ci toccherà il meglio che c’è sulla piazza che aspira a fare il presidente zdell’ente parco ad uno stipendio “miserabile” di 1800 euro al mese (più benefici). Dovrà essere lui a prescrivere e a somministrare la cura rivitalizzante di cui la struttura operativa dell’ente ha bisogno per una ripartenza bruciante necessaria per recuperare il terreno perduto. Siamo fiduciosi! Confidiamo nel fatto che il ministro scelga una squadra che sappia dialogare con il presidente/commissario/presidente molto di più di quanto non abbiamo saputo fare quelli del passato consiglio direttivo. Lo stesso Tarallo non ha nascosto il malessere e la difficoltà con cui ha dovuto esercitare il suo ruolo in passato. Anzi, faccia una cosa, la faccia scegliere al presidente/commissario/presidente così avrà cura di far entrare nella cabina di regia persone che non gli mettano i bastoni tra le ruote. Siamo premurosi! Saremo ancora più felici se insieme alla scelta dei sette consiglieri di nomina ministeriale, il presidente/commissario/presidente possa avere diritto di veto anche sui cinque rappre- continua a pagina 1 “Giuseppe Tarallo è il presidente giusto per il Parco ” Pecoraro Scanio: “Bassolino si deve convincere” Per la verità a me risulta che gli Euro sono 5.000! All’istante chiama Tarallo al telefono e gli chiede a quanto ammonta il suo compenso: il commissario/presidente risponde che sono proprio 1800 gli euro. In aggiunta dice al ministro che a quella cifra vanno sottratti 400 Euro di trattenute. Invia al giornale lo statino, potrebbe essere un buon deterrente per aspiranti che immaginano di sistemarsi con lo stipendio da presidente. Quindi non è vero che si sta pensando ad un presidente proveniente dall’esterno del territorio? “Se Bassolino mi proponesse Kofi Annan (ex presidente dell’Onu) certo non potrei rifiutare. Ma allo stato, non vedo in giro grandi personaggi migliori di Tarallo. C’era Mario Tozzi ed è andato al parco dell’Argentario. Pertanto ribadisco che, per quel che mi riguarda, Tarallo è il miglior presidente possibile”. Sempre sulla bozza di Unico si accorge dell’errore che assegna al fratello Marco la titolarità del ministero: “sarei ben felice di lasciare a mio fratello Marco il ministero. A me basterebbe fare il presidente dei Verdi!” Ritiene che la legge sui Parchi sia ancora all’altezza della situazione? “Va solo applicata. Anzi, con le risorse aggiuntive presenti già in finanziaria 2006, i parchi potranno trovare nuovo impulso nella loro azione di tutela e di dare slancio allo sviluppo. sostenibile.” “Niente domande sui rifiuti” aveva chiesto il segretario del ministro. Ma la tentazione è stata forte e il ministro non si è tirato indietro... In Campania c’è stata una lunga battaglia per la scelta di un sito da utilizzare come discarica. È toccato a Serre. Non a Valle della Masseria, ma a Macchia Soprana. La soluzione adottata è stata una sconfitta o una onorevole ritirata? “È stata la scelta giusta. In nessun altro posto del mondo, nemmeno in Kenia, avrebbero ipotizzato di realizzare una discarica a ridosso di un’area protetta.” Oggi dobbiamo ripartire con azioni di sensibilizzazione alle tematiche ambientali. Non a caso proprio ieri sera, ad Agropoli, abbiamo assistito ad una serata su Rai 2 che aveva proprio questo scopo”. In provincia c’è un forte risentimento nei confronti di Napoli che tenta di scaricare lontano i suoi problemi. Cosa ne pensa? “L’intera Campania ha scari- Alfonso Pecoraro Scanio sentanti degli enti locali che dovrebbero essere designati dai sindaci del territorio. Siamo chini! A questo punto toccherà al presidente/commissario/presidente dotato dei “pieni poteri” trasformare il “brutto anatroccolo” che è diventato il Parco del Cilento e Vallo di Diano in uno splendido cigno capace di abbagliare per il suo portamento e per la sua naturale bellezza. Siamo condannati! A quei pochi che hanno avuto l’ardire di alzare il dito e chiedere di nominare gli organi deputati alla gestione del parco nei tempi normali, non resta che portare la croce di aver agito per lesa maestà e cominciare a stanare i possibili candidati presidenti capaci di emulare l’attuale presidente / commissario/ presidente perché, non si sa mai, Tarallo potrebbe anche essere chiamato ad altri e prestigiosi incarichi istituzionali e non vorremmo trovarci scoperti, vista l’impossibilità di trovarne uno migliore (allo stesso prezzo), per dirla con il ministro. velina cato per anni a Pianura ed in altri siti del napoletano. Pertanto ritengo ingeneroso quest’atteggiamento nei confronti di Napoli. Questo non vuol dire che Napoli non debba avviare la raccolta differenziata. D’altronde a Portici, la città con la più alta densità abitativa per Kmq d’Italia, al pari di Hong Kong, la situazione è perfettamente in equilibrio e non c’è nessun sacchetto per strada. Lì la differenziata è praticata da tempo.” Recentemente, il Consiglio dei Ministri ha licenziato un disegno di legge che modifica profondamente l’assetto istituzionale di molti enti locali. In particolare le comunità montane. Lei cosa ne pensa? “Tutta la partita è nelle mani della ministra Lanzillotta, pertanto non esprimo giudizi.” Si conclude qui l’intervista al ministro Pecoraro Scanio. Il segretario sollecita la partenza per gli impegni della giornata. La direzione è Napoli, magari è programmato un incontro con Bassolino per convincersi a vicenda che andare oltre nel tempo è troppo anche per navigati politici come loro ... Speriamo bene. Bartolo Scandizzo & Abbonamento gratuito per un anno ad Per i Cilentani a Salerno* Segnalateci lindirizzo completo di Cap di un amico, un parente, un conoscente. Ricevera` a casa il giornale per 48 numeri Tele.: 0828 720114 Fax: 0828 720859 E-mail: [email protected] * riservato ai residenti Salerno città CILENTO 16 IMPRONTE n°29 03 agosto 2007 Storie di Cilentani a Salerno Bruno Ravera, la storia della medicina Ci sono persone che hanno poco da dire e altre che parlano soprattutto attraverso la loro storia e le loro opere. Ci sono persone così cariche di interiorità che parlano da sé. Le parole, poi, si sa, hanno sempre un peso, un valore morale: possono diventare lance che trafiggono o fiori che accarezzano. Dipende. Dipende da che cosa si dice ma da come giustappunto lo si dice. Il dott. Bruno Ravera, rinomato medico cardiologo e Presidente dell’ Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno, non è aduso a rilasciare interviste. Ci abbiamo provato e, a dire il vero, il risultato da parte dell’ intervistatrice non può che ritenersi soddisfacente, per il confronto diretto con un uomo di così grande carisma e autorevolezza. Il personaggio, di notevole spessore, di fronte al quale ci troviamo, ha vissuto varie fasi della medicina, è, perciò, una fonte di saggezza sia nel campo medico sia in quello che si definisce etico o morale. Volendo usare una similitudine, si è tentati di paragonarlo a una figura mitologica dell’antica Grecia. Questa sensazione è data dalla caratura, dalla personalità forte, dai modi imponenti che il personaggio evidenzia. La parola “auctoritas” deriva da “auctor”: per essere persone autorevoli, occorre essere autori, protagonisti del proprio vissuto esistenziale. Il personaggio è ieratico nell’ aspetto, come le statue greche, che lasciano trapelare anche il bello ideale attraverso lo sguardo che mira lontano... Certo è che di mari della cultura, dell’ esperienza e della sapienza ne ha navigati, e anche diversi, dai più limpidi ai più agitati e procellosi. Nei suoi occhi si legge la rettitudine e l’abnegazione profusa nel suo ambiente professionale e non solo. Le parole sono pronunciate dallo stesso in giusta misura, scandite bene come le lancette di un orologio, e non sprecate, dunque, come candele al vento. Classe 1930, che ci riferisce placidamente, è originario di Pisciotta, delle cui radici va fiero e della cui terra porta con sé i tratti salienti, le memorie tramandate di padre in figlio. Quando, nella sua lunga carriera di medico e di uomo, ha pensato di essere arrivato? “Certamente a tutti noi è capitato di essere entusiasti per il proprio lavoro e di continuare per questo la propria strada, ma essere arrivati è tutt’ altro…Io parto dal principio che non si è arrivati mai… Essere parzialmente appagati fa in modo di non appendere il cappello al chiodo. Quantomeno è importante andare avanti per fare del proprio meglio nel ruolo che ci si è prefissati, ma soprattutto per migliorare il proprio aspetto interiore…Io non aspiro a nulla, aspiro soltanto a far bene…”. A questo punto riformuliamo la domanda: quali sono state le tappe rilevanti che hanno segnato il suo cammino umano e professionale? “Dopo la laurea in medicina a Napoli, conseguita con il massimo dei voti, mi sono specializzato in cardiologia. Erano anni in cui alla specializzazione venivano ammessi pochi, eravamo in tutto una trentina. Seguimmo gli anni di specializzazione con il prof Luigi Condorelli, uomo di straordinaria levatura, che ha segnato la storia della medicina. Ho vinto il primo concorso in ospedale a ventotto anni. A quarantatrè anni ero primario cardiologo a Salerno, all’ ospedale “Da Procida”, poi dal ’90 all’ ospedale San Leonardo e Ruggi D’Aragona. I primi concorsi vinti in giovane età, hanno rappresentato per me un punto valido e qualificante…”. Come era la realtà ospedaliera di ieri rispetto a quella di oggi? “L’ospedale si viveva certamente più di oggi. Il giovane medico si sentiva valorizzato perché di lui non si poteva fare a meno. Nell’ arco di cinquanta-sessant’ anni, il cambiamento antropologico è più che evidente, sfortunatamente non in bene…Noi eravamo seguiti con molta responsabilità e lavoravamo con entusiasmo. Oggi il medico ospedaliero è allo sbando. Si lavora di più ma si hanno minori gratificazioni. Occorrono veri contratti attraverso i quali valorizzare l’autonomia del lavoro. Ora vi è una autonomia di facciata che deve misurarsi con la realtà. L’autonomia vera è la cultura: occorre una gestione intelligente per collaborare con le strutture che essa ha creato e continua a creare. L’autonomia è interdisciplinarità e confronto”. Quali pensa siano stati i suoi meriti in campo medico? “Abbiamo creato, per esempio, concorsi pubblici che sono stati molto selettivi, per avere giovani medici con grande preparazione…Abbiamo messo in piedi una divisione di cardiologia che era un modello: la prima unità coronarica, emodinamica, il primo centro per l’ impianto di pacemaker. Tutti gli altri servizi furo- sionalità e politica…”. no affidati a responsabili con una larga Vuole esprimere un parere riguardo all’ autonomia che poi mi sforzavo di con- attuale stato della sanità in Campania? durre a sintesi unitaria. Tra gli anni ’80 e “Mi sembra doveroso…La presa della il ’93, io e l’ avvocato Gaspare Russo, al- gestione della politica nel campo della lora Presidente della Regione Campania, sanità è intollerante: i politici si interesabbiamo fatto in modo che la Regione sano minuziosamente della gestione in istituisse una divisione di cardiochirur- questo campo mentre dovrebbero starne gia. Negli ultimi anni, abbiamo ottenuto lontani. Intanto il piano ospedaliero, apun finanziamento per la realizzazione di provato alla fine dell’ anno scorso, non è una torre cardiologica che sarà inaugu- un piano da buttare: ha previsto la realizrata entro l’anno…”. zazione di un piano tecnico generale di Che cosa può dirci della sua terra e cui fanno parte i direttori generali e i loro della sua famiglia d’ origine? collaboratori, ma la politica deve starne “Ho girato il Cilento in lungo e in largo fuori…”. per ragioni professionali, da Torre Orsa- Possiamo anticipare i suoi prossimi apia ad Alfano a Stio a Gorga: in quest’ ul- puntamenti? timo centro, ogni anno tengo convegni “Sì, il 28 e il 29, a settembre, a Eboli, si in campo medico. Non c’è occasione che terrà il primo congresso interdisciplinare non ricordi con orgoglio la mia terra. su “Stroke management”, un convegno La storia cilentana è stata segnata dai in cui si parlerà, tra l’altro, di ictus cereborboni e da illustri uomini dell’ ’800 ma brale e che vedrà la partecipazione delpoi, nel tempo, per arrivare ad oggi, ab- l’Asl Salerno 2 e dell’ Ordine dei medibiamo avuto una classe politica non all’ ci della Provincia di Salerno”. altezza della situazione. Che cosa è solito fare nei ritagli di A Pisciotta ero amico dei pescatori e gio- tempo? cavo a carte con persone di grande digni- “Mi dedico alla lettura…Guardi quanti tà, che non si piegavano di fronte ai pre- libri ho da leggere”-dice sorridendo e inpotenti. Mia madre e mio padre erano, in dicando un mobiletto zeppo di libri nel realtà, di origine francese. I miei nonni, suo studio di Salerno-, “sto leggendo “La invece, erano liguri. Mio nonno Antonio casta” di Stella e “La vita di Gesù” di Ravera fu Benedetto XVI. Sono appassionato di il più giovane Cavaliere del lavoro dopo mare, di pesca, e di calcio. Fino a una Marconi. Egli scoprì, nelle frazioni di Ce- ragionevole età, ho giocato anche a calraso, una delle più grandi piantagioni di cio…”. castagni per poi mettere su uno stabili- Che cosa la rasserena? mento che, agli inizi del ’900, divenne “I miei nipoti: Alessandra, Francesco e un prodigio per la produzione del tanni- Roberta”. no. Fino a trenta anni fa ancora lo si po- Può riferirci un detto che si porta dietro teva trovare…Il Comune di Ceraso pro- e che l’ ha aiutato nel corso degli anni? mosse un incontro su mio nonno che con- “E’ un detto dell’ Ecclesiaste: “Per guidatribuì a tale produzione tant’ è che gli è re i popoli, o Signore, ci vuole la saggezstata intitolata una strada cha va da Cera- za, non l’astuzia”. Dovrebbe essere afso fino alla strada nazionale… Devo fisso dappertutto, nelle Asl, nei Comuni, anche aggiungere che Antonio Ravera è al Parlamento, al Governo…”. Rossella Oricchio il mio primo nome in Chiesa mentre al [email protected] Comune è il secondo…”. A che cosa si dedica di più negli ultimi anni? “Mi dedico soprattutto alle attività dell’ Ordine dei Medici…”. Quali sono state le sue passioni nel corso degli anni? “La politica era una mia passione…Dopo il delitto Moro, tra il ’78 e il ’79, fui Maria Luisa e Gaetano hanno unito il loro destini nella comuniosindaco della città ne dell’amore sabato 14 luglio. Il Savoy Beach Hotel ha accolto gli di Salerno, poi mi amici e i parenti che hanno festeggiato gli sposi.Tra i tanti, anche sono dimesso per i colleghi della Bcc di Aquara che si sono stretti a Maria Luisa che situazioni incom- opera presso lo sportello di Eboli della banca. Agli sposi gli aupatibili tra profes- guri anche della redazione di Unico. SPOSI Maria Luisa e Gaetano n°29 03 agosto 2007 CULTURA L E O M B R E R I V E L A T R I C I D E L C I L E N TO LA P RIMA F ATICA L ETTERARIA D I M OTTOLA Il libro di Oreste Mottola, I paesi delle ombre, Edizioni Magna Graecia, Albanella (€ 13) ha un dettaglio-sottotitolo che lo svela: “Cilento misterioso”. Il libro porta il lettore a conoscere, o riconoscere storie raccontate dallo stesso Mottola nel corso degli ultimi dieci anni apparse sulle varie testate locali nelle cui redazioni Mottola era come a casa sua e che, a volte, ha diretto. La descrizione, rappresentazione, precisazione è un viaggio nella cosa e nelle cose e, come ogni viaggio, ad un visitatore si contrappone l’utile guida, una figura che, come Virgilio per Dante, ha sempre saputo orientare, in maniera più o meno rigida, il cammino del viandante. Il luogo è il Cilento, la guida Oreste Mottola, la destinazione? Liberamente scelta come ogni buon viaggio che si rispetti, il contrario esatto della ‘vacanza’ preordinata e predigerita della modernità. “I paesi delle ombre” di Oreste Mottola è dunque un libro di viaggio. Ogni viaggio è avventura esteriore e esplorazione interiore, minuziosa documentazione di fatti e di episodi avvenuti in un certo luogo i quali, in un certo periodo, oltre ad avere conse- guenze tangibili esteriori hanno influenzato profondamente la ‘pancia’ dell’opinione pubblica locale. L’indice è un susseguirsi di argomenti, fatti, episodi che avrebbero fatto la gioia dello scrittore inglese Lawrence Sterne (1713 -1768) per il quale la bellezza, anzi l’utilità del viaggio, non è nella meta, ma nella libertà di cambiare percorso e nei discorsi che si fanno per strada e dunque nel rapporto umano che si stabilisce tra i viaggiatori. Tranne alcuni casi di rilevanza nazionale – La scomparsa del fisico Ettore Majorana e della misteriosa sparizione-rapimento del sindaco di Battipaglia Lorenzo Rago del 1953 – il grosso del libro è costituito dalla descrizione della quotidianità del Cilento. Tutti gli articoli lo illuminano. I personaggi di rilievo che sono passati dalla stazione di Paestum, il racconto ‘annalistico’ della storia ‘minima’ al- tavillese, l’episodio dal caratteristico “colore locale”, e, per finire, il dolente, intimo e privatissimo racconto di un tragico incidente stradale, fanno del libro un ottimo baedecker per viaggiatori curiosi e non superficiali. Variegato lo stile di scrittura di tutto il libro: a ciascuna sezione il tono appropriato capace di evocare le atmosfere in una lettura veloce e piacevole. Si va dalla pura inchiesta di taglio giornalistico ad un ‘noir’ discreto e lieve; dalle ‘leggerezze’ della cronaca ‘rosa’ al lirismo malinconico. Un libro ‘tuttigusti’ da ombrellone o da ‘angolo ombroso‘. Da leggere sulle spiagge e nei paesi del Cilento. Il libro è acquistabile on line sul sito www.ibs.it VINCENZO CUOCO La telefonata a... Dopo anni d’intensa partecipazione, il “nostro”poeta Giuseppe Liuccio, ha deciso d’interrompere la sua collaborazione con il settimanale Unico. Scelta motivata da un articolo interessantissimo e anche commovente per i suoi lettori più fedeli e sensibili. Per un po’ di tempo, con i suoi articoli, è riuscito a farci comprendere molte cose riguardanti il nostro territorio. Chi dei suoi lettori non ricorda il pezzo, tanto efficace quanto significativo, pubblicato per la settimana pasquale riguardante “I valori della vita”? in cui incitava la gente a farsi un esame di coscienza al fine di eliminare l’indifferenza ed evitare così, grazie all’attenzione e all’amore verso gli altri, quelle tragedie, soprattutto giovanili, dovute alla cattiva informazione e allo scarso dialogo tra gli uomini che sembra mirino più all’avere che all’essere. Liuccio ha saputo regalarci tante lezioni di vita e tanti suggerimenti. Ha preso a cuore le problematiche del territorio e con impegno ha cercato di diffondere la più reale, e pertanto a volte anche triste, informazione. Tutto nella speranza che qualcuno continuasse a coltivare questi fiori che lui ha piantato. Il poeta trentinarese ha deciso di farsi da parte anche per dare spazio ai giovani, in cui crede molto. Sì perché nonostante l’apatia in cui stiamo seppellendo il nostro territorio lui è uno dei pochi che ancora crede in un futuro migliore. Importanti sono state anche le sue telefonate immaginarie volte ad elogiare tutti coloro che hanno fatto qualcosa di costruttivo per la “terra sua”. Ha parlato di tante persone capaci e attente come il chirurgo Vincenzo Sarnicola, il presidente della Bcc d’Aquara Antonio Marino sempre disponibile ad aiutare i giovani, il creativo Germano Bonora attento alla politica territoriale e ai nostri luoghi... e di tant’altra gente generosa e innamorata delle meraviglie che circondano gli abitanti del Cilento. Ebbene è giunto il momento di dedicare quella “telefonata immaginaria”, a lui tanto abituale, proprio al rumoroso cantore cilentano: “Da un po’ di tempo hai deciso d’interrompere la collaborazione con uno dei giornali più letti della zona, come riesci, dopo tanti discorsi, a bloccarti e a frenare l’istinto di far sentire la tua voce? “Nonostante la mia interruzione sono sempre IO, ho gli stesi ideali che mi accompagnano da una vita, a volte ho i miei attimi di sconforto ma fondamentalmente le osservazioni che faccio, e ne faccio tante, sono le stesse. Tuttavia quello che avevo da dire l’ho detto, sarebbe insignificante ed inutile ribadirlo, la storia del nostro territorio è sempre la stessa, si ripete e niente cambia in meglio, quindi anche le conclusioni da trarne sono le stesse. Io ho lasciato dei messaggi significativi ora per evitare di riempire la gente di parole vuote e logorroiche aspetto che i chicchi che ho seminato germoglino.Quando proprio non ce la faccio ho sempre i miei libri da stilare e una nuova poesia da comporre. Potenza della scrittura!” “Come riesce, un idealista come te, a sopportare la dilapidazione di un enorme patrimonio di lotte per gli ideali e per la giustizia sociale, come tu stesso hai scritto?” “Un idealista sopporta perché è ottimista, nonostante tutto io continuo a credere e, per quello che posso, a lottare per un futuro migliore, chi ha voglia d’impe- 17 P e r di f u m o, d u e g i or n i p er r i c or dar e Da r i o P r i s ci an d ar o All’insegna della ti. Particolarmenpromozione cultute significativo rale e della musica quello consegnato all’ospedale di lirica in particolare, Agropoli, e ritila VI edizione del meeting “Dario rato dal direttore Prisciandaro” di sanitario FrancePerdifumo. In apersco Lombardo, tura il rito in meper la grande abmoria dei defunti negazione e l’imcelebrato da don Giuseppe Tarallo e Oreste Mottola pegno del persoRaffaele Vigilante nale e per la che ha toccato parbontà dei servizi. ticolari vette di commozione quando Premiato il nostro Oreste Mottola per è stato ricordato questo giovane al il volume, di recente pubblicazione, quale i genitori Paolo ed Eugenia Mo- sullo scienziato Ettore Majorana, con rabito dedicano questa due giorni. la ricostruzione della permanenza a Quest’anno il tema centrale è stato Perdifumo, durante il 1938, del giovaquello dell’eccidio delle fosse Ardea- ne scienziato siciliano. tine, con una mostra curata dalla scuo- Ricca di presenze illustri di natura più la media di Terlizzi (Bari). Pietro Gar- istituzionale la seconda serata del meegano, autorevole firma de “Il Matti- ting. Nell’occasione sono stati premiano”, ha raccontato dei 16 martiri cam- ti i vincitori del IV concorso lirico: sopani fra i quali c’era il colonnello dei prano Keiko Kawano, tenore Alfredo carabinieri Rodriguez Pereira, fratel- Normale, tenore Enrico Scotto, barilastro del medico e docente universita- tono Andrea Langella, soprano Anna rio di Piaggine, Aldo Tommasini. Sono Maria Avitabile, baritono Vincenzo stati poi consegnati dei riconoscimen- Costanzo. Peppino Liuccio gnarsi per arginare i problemi di carattere sociale e agire nel bene della collettività lo sa: per loro ci sarò sempre”. “Grazie Peppino per i tuoi articoli che sono stati parte del sale di questo giornale, per la tua sincerità, per il tuo coraggio di dire le cose come stanno, per il tuo incitamento ai giovani. A molti hai dato la forza e la voglia di continuare a lottare anche per gli orizzonti che non si vedono. Grazie al tuo impegno, alla tua informazione oggi la giustizia e il progresso, non solo materiale, del nostro territorio, è l’immortale speranza di tante persone”. “Sono contento di questo, probabilmente i chicchi seminati iniziano a germogliare. Ma so che ci vorrà del tempo prima di raccogliere i frutti. Comunque quella è anche LA MIA eterna speranza e per quanto riguarda la mia assenza da Unico…” “Non aggiungere altro, so che sono i pensatori a restare muti, in quel silenzio riescono a riflettere meglio e magari a proporre nuove soluzioni” “Concordo” “Allora Peppino ti lascio alle tue riflessioni, nel tuo silenzio, immerso nelle oasi di pace che ti circondano. Ma ricorda che anche tu potrai sempre contare su di noi che abbiamo imparato a vedere ciò che ci circonda un po’ come te”. Alessandra Pazzanese Tel 0828.720114 Fax 0828.720859 e-mail: [email protected] url: www.unicosettimanale.it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Condirettore Oreste Mottola [email protected] In Redazione Vincenzo Cuoco, Enza Marandino Segreteria di Redazione Gina Chiacchiaro Tiratura: 5000 copie Grafica ed Impaginazione Grafica fBasile Designer grafico Stampa Grafiche Letizia - Capaccio (Sa) Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n.119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 20,00 Euro Conto corrente postale num. 53071494 intestato a Calore s.r.l. Inscritto all’Unione Stanpa Periodica Italiana n°29 03 agosto 2007 Le farine di Aquara alla corte di Mandetta Tradizione e qualità, accoppiata vincente La scheda Con l’avvento dei mulini a cilindri, nel XIX sec., il cereale non viene più schiacciato e “confricato”, ma passa attraverso coppie di cilindri rotanti di ghisa dura. In tal modo viene realizzato un prodotto più raffinato, riducendo il surriscaldamento delle farine e, conseguentemente, il loro deterioramento.Viene anche eliminata, dopo diversi passaggi, la presenza della crusca. Il pane bianco, pur perdendo proprietà nutritive e alimentari per l’assenza di crusca e semolino, comincia, da allora, a rappresentare un vero e proprio status symbol sociale. Oggi, nell’industria alimentare, per mulino s’intende l’intero impianto di trasformazione di grano e granaglie di farina. Dalla macinazione del grano tenero si ottiene una resa in farina che oscilla tra il 70 e l’82%; il rimanente 18-30% è costituito da crusca per uso zootecnico. La percentuale di farina estratta dal chicco dipende, oltre che dal tipo di grano, anche dal tipo di macinazione impostata nei molini.Le farine derivate da basse estrazioni provengono principalmente dalla parte centrale del chicco e si contraddistinguono ad occhio nudo per la loro purezza e candore; sono denominate farina tipo 00. Al contrario, una farina ad alto tasso di estrazione sarà meno chiara in quanto contiene anche la farina proveniente dalla parte esterna del chicco. In relazione al contenuto in ceneri (minerali) possono essere denominate farina tipo 0, tipo 1 o tipo 2. Quando la percentuale di estrazione giunge al 100% si ottiene la cosiddetta farina integrale, cioè uno sfarinato comprensivo anche di crusca. La farina proveniente dal grano duro viene denominata semola rimacinata ed è prodotta prevalentemente nelle regioni del sud Italia. Essa si distingue da quella di grano tenero sia per la granulometria più accentuata che per il suo caratteristico colore giallo ambrato, colore che si ripercuote anche sui prodotti con essa ottenuti. Questa farina si utilizza prevalentemente per la produzione di pane e pasta casereccio e industriale e per dolci tipici. Connubio tra farinacei d’autore e pesce fresco presso il ristorante “Mandetta” di Paestum. E’ una calda serata estiva con un quarto di luna che fa capolino sullo sfondo e, sulla veranda del ristorante Mandetta, un buon gruppo di amici sono seduti intorno ad una ricca tavola imbandita con gusto. In bella esposizione piatti di mare e pizze dai gusti più svariati. È una scommessa combinare pizza e insalata di mare, bruschetta e grigliata mista di pesce fresco. L’idea è stata di Tonino Marino, direttore della Bcc di Aquara, che ha concordato con il proprietario del ristorante, il signor Pinuccio, un assaggio di pizza cotta a legna dalla signora Enza, utilizzando farina proveniente da un vecchio mulino di Aquara, che ha macinato grano “cappella e ricciola” di Lioni (Contursi). Valorizzare non solo i prodotti del suo territorio, ma contribuire alla crescita della sua terra favorendo l’imprenditoria locale, dando valore alla cultura cilentana, recuperando le tradizioni antiche, questo lo scopo ultimo dell’iniziativa. Il progetto di Lucio Amendola, imprenditore edile appaltatore di lavori pubblici di Aquara, è ottimizzare il gusto delle tradizioni. Amendola ha rilevato il vecchio mulino di Igino Inglese (93 anni) che per 60 anni ha servito la comunità aquarese e del circondato, macinando il grano che si produceva nella zona. La società per LAUREA VICEDOMINE Ha superato brillantemente l’esame finale di laurea specialistica in Lettere classiche presso l’Università “Federico II” di Napoli discutendo una tesi sul “Cathemerinon Liber”di Prudenzo, con la votazione di 110 e lode, Atonia Vicedomine, figlia di Fernando e Rosanna Anteli. Auguri alla neolaureata da amici e parenti e da tutta la comunità del Cafasso. il momento vuole gestire questo mulino continuando a macinare farine soprattutto delle nostre zone. Per il futuro ha grandi idee: recuperare vecchi semi di grano autoctoni per tentare di riprodurli in zona. Intanto, il 4 e 5 agosto prossimi, ha organizzato una degustazione di prodotti derivanti dal grano, in prossimità dello stesso mulino, sul corso principale del paese di Aquara. I commensali sembrano gradire molto la cena che varia tra piatti marinari e Massimo Venturiello: “Torno in tv per vestire i panni del commissario che arrestò la “primula rossa” Liggio”. Le sue radici a Roccadaspide pizze dai gusti più tradizionali, cucinati con cura e presentati con originalità. La pizza con i fiori di zucca è stata molto gradita, come la bruschetta, preparata con pane delle stesse farine. Le portate di pesce alla brace, presentate superbamente in piatti di portata Angelo Ivan e Rita. Al centro Lucio Amendola DICIOTTANNI Capaccio- Paestum, 23 luglio 2007 A Laura e Debora Mazza un augurio speciale per i vostri 18 anni da mamma Matilde, papà Pasquale e dai due fratelli Jessica e Emiddio. allestite con garbo, sono stati valorizzate dalla presenza, discreta ma incisiva dei prodotti fatti con la farina di Aquara che ne esaltavano il sapore e hanno accompagnato per l’intera serata l’allegra compagnia raccolta intorno alla piacevole tavolata. Ad innaffiare queste gustose pietanze un vino rosso della casa piacevole al palato. Il servizio è stato curato dai tre giovani figli di Enza e Pinuccio: Angelo, Ivan e Rita. La conversazione è stata sempre viva e tra aneddoti ed esperienze di vita vissuta sono trascorse le calde ore della sera pestana che, alla fine ha incrociato anche un refolo di brezza marina che ha reso ancora più piacevole la conclusione di una serata vissuta al ritmo dell’accoppiamento tra l’immensità del mare e la concretezza della collina. Gina Chiacchiaro E’ felice Massimo Venturiello. Felice per aver vinto il Premio Charlot (sez. teatro), ma non solo: “Vincere un premio con un lavoro autoprodotto del quale si è regista, protagonista e nel quale trova spazio la propria compagnia è una grande soddisfazione. Il premio mi dà la possibilità di ritornare a casa, nella mia terra. Sono di Roccadaspide, sono andato via quando avevo solo sei anni ma le radici non si perdono, mi sento molto legato al Cilento”. Come si è sentito Massimo Venturiello, da Salerno, a portare in scena un simbolo della romanità? “Il segreto è che fino ad oggi nessuno aveva interpretato la commedia di Ettore Petrolini interamente. Anche Proietti si è soffermato solo la parte centrale dell’opera”. Sull’allarme lanciato da Carlo Molfese – a sua volta nato a Vallo della Lucania - che vede il teatro italiano in crisi (“non si può farlo con i soldi della politica, bisogna avere coraggio e cercare di cambiare”) dice. Sull’interpretazione del personaggio televisivo più cattivo della passata stagione prima sarcasticamente dice “preferisco non ricordare…”, poi ammette: “ Distretto di Polizia 6 mi ha dato molta notorietà. Sul futuro: “Torno in Tv con tre fiction. La prima per Mediaset, in sei puntate: interpreto il ruolo del commissario Angelo Mangano, morto all’età di 87 anni. Fu lui ad arrestare la ‘primula rossa della mafia’ Luciano Liggio. Poi vestirò i panni di un partigiano per una serie di Antonio Frazi ed infine, ancora per Mediaset, sarò un ricco ed avido signore in ‘Donne a pezzi’ con Giuliana De Sio”. E il teatro? “Resta sempre il mio primo ed unico amore. Da ottobre, con Tosca ritornerò in scena con ‘Gastone’”.