Progetti… Magni! - Magni Telescopic Handlers Srl

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Progetti… Magni! - Magni Telescopic Handlers Srl
Macchine
di Ettore Zanatta
Magni TH
Progetti… Magni!
Sono ambiziosi gli
intenti dell’imprenditore
emiliano, che si è (ri)
messo in gioco senza
remore e timori alcuni e
con l’intento di produrre,
attraverso step
ponderati, fino a 1.000
sollevatori telescopici
rotativi l’anno
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L
a Magni Movimentatori Telescopici (Magni TH) ha radici
ben radicate nel settore manifatturiero italiano: tra le sue
origini, infatti, da una piccola azienda
a conduzione familiare fondata da Pietro Magni a Castelfranco Emilia (Mo)
durante i primi anni Settanta.
Riccardo Magni, poi, è un nome ben
noto nel comparto del sollevamento: dopo aver preso in mano le redini
dell’azienda di famiglia nel 1981, ha
curato la progettazione e la produzione di sollevatori rotativi in joint-venture
con il marchio francese Manitou dal
1982 al 2009, facendo base presso la
Manitou Costruzioni Industriali.
Ora l’imprenditore emiliano, incapace
di tenere intrappolata la sua passione
e la sua creatività, ha creato la Magni
TH, supportato dai figli Carlo, Eugenio, Carlotta e Chiara: una struttura
di 6.000 m2, sempre a Castelfranco
Emilia, dove saranno sviluppati e prodotti in futuro fino a 1.000 macchine,
tra sollevatori telescopici rotativi e versioni ad alta portata.
Per conoscere meglio questa “nuova” realtà imprenditoriale, nata e attiva in un comparto che – non meno di
altri – è afflitta da una profonda crisi,
abbiamo incontrato il suo Presidente, Riccardo Magni, che dall’alto della sua lunga esperienza progettuale e
costruttiva ci ha illustrato le particolarità dei telescopici in gamma.
Magni è sinonimo d’imprenditoria “attiva” nel settore metalmeccanico fin
dagli anni Cinquanta. Una storia, la
sua, che le ha permesso di ottenere
davvero molte soddisfazioni nel comparto dei sollevatori telescopici…
“Sì, mio padre Pietro, meccanico riparatore di trattori e costruttore, di carri
agricoli prima e di gru a torre per edilizia in seguito, fondò nel 1972 - con
me e i miei fratelli Giorgio e Franca - la
Fargh, al fine di progettare e costruire
gru idrauliche. Nel 1980 progettammo
e costruimmo il primo sollevatore telescopico a forche in Europa con braccio
brevettato (Fargh 4000 FS). Nel 1981
sono succeduto a mio padre alla guida
dell’azienda e ho sviluppato, da quel primo prototipo, i modelli Fargh 5000 RT
e Fargh 3000 RT. Sollevatori innovativi a
quell’epoca, che furono alla base della
La sede Magni TH a Castelfranco Emilia (Mo)
Riccardo Magni, presidente della Magni TH
joint-venture con il gruppo Manitou, durata oltre 27 anni. Durante questo lungo
periodo sono stato direttore tecnico e
presidente del Consiglio di amministrazione di Manitou Italia e ho realizzato diverse invenzioni che hanno dato vita a
oltre 40 brevetti nazionali e internazionali, tutti riguardanti i sollevatori telescopici
rotativi e fissi di cui io sono inventore designato e che sono rimasti di proprietà
della società francese”.
La domanda più banale è sulla bocca di tutti: cosa l’ha spinta ha tornare
sul mercato?
“Nella seconda metà del 2012, non
convinto di andare in pensione bensì
pieno di nuove idee (sempre nel campo
dei sollevatori telescopici), ho deciso di
fondare la Magni Telescopic Handlers
con i miei figli Carlo, Eugenio, Carlotta e Chiara. Posso quindi affermare,
senza timore di smentita, che la mia
esperienza diretta nella progettazione,
il contatto costante con i clienti, i concessionari e i meccanici riparatori per
30 anni sono la base della creazione di
questa seconda generazione di sollevatori telescopici rotativi”.
La sede di Castelfranco Emilia è
progettata e realizzata pensando
al futuro…
“Il nostro nuovo e moderno stabilimento di 6.000 m2 è stato realizzato seguendo criteri antisismici e ha una capacità produttiva annua di 1.000 unità. I vari servizi sono gestiti in modo
moderno da software dedicati. Come
il magazzino di produzione, ad esempio, che utilizza un programma ‘easy
stock’: esso consente di gestire i materiali e i componenti in tempo reale.
Inoltre, utilizziamo un sistema informatico d’interfaccia con i montatori, denominato Produco, che consente loro di
dichiarare la propria identità e il tempo
di operazione richiesto da ogni macchina, nonché di effettuare i controlli a
fine montaggio direttamente online e
di segnalare eventuali problemi. Inoltre,
questo strumento serve da supporto e
da ausilio, in quanto può visualizzare i
disegni e le istruzioni di montaggio in un
ampio display touchscreen. All’interno
dello stabilimento sono operative due
linee di montaggio, diverse isole dedicate ai premontaggi dei sottoinsiemi, il
reparto di finitura e quello di controllo finale. Non mancano ovviamente il servizio qualità in accettazione e un rigoroso
controllo dei prodotti in uscita effettuato
da personale altamente qualificato”.
Entriamo nel merito della tecnica
costruttiva dei sollevatori Magni.
La cabina ha una concezione innovativa…
“Omologata ROPS/FOPS, si distingue
per l’assenza del tradizionale cruscotto, al posto del quale si trova una superficie vetrata in cui si trovano i seguenti elementi: la colonna di sterzo
mobile, che consente l’entrata/uscita dell’operatore e un ottimale assetto di guida; i comandi, concentrati in
un esclusivo display in cristallo touchscreen, creato dalla Magni in collaborazione con disegnatori specializzati in
immagini e comunicatività e con una
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Macchine
La gamma RTH
4.18 5.18 5.21 5.23 5.26 5.30 6.24
Portata max (t)
Altezza max di sollevamento (m)
4
5
5
5
5
5
6
17,5 17,5 20,7 22,6 25,6 29,9 23,55
Trasmissione
Cambio
Oltre alla gamma di sollevatori
telescopici rotativi RTH, Magni TH
produce anche versioni Heavy Duty
destinate al settore minerario e
petrolifero
idrostatica a circuito chiuso 4x4
a due velocità
Un software sviluppato dalla Magni
gestisce un sistema di stabilizzazione
dinamica attiva (brevettato) basato sulla
misurazione della lunghezza di sfilo di
ogni stabilizzatore
Nello stabilimento Magni TH sono operative due linee di montaggio, diverse isole
dedicate ai premontaggi dei sottoinsiemi, il reparto di finitura e quello di controllo finale
società del Gruppo che ha sviluppato il software applicativo alla macchina (le varie pagine del display sono
gestibili anche attraverso un joystick
di comando, come nelle più recenti auto di lusso, in alternativa al touchscreen); due joystick multifunzione
Suaer Danfoss collegati in CAN Bus,
che gestiscono tutti i movimenti della
torretta, del braccio e dell’attrezzatura. La cabina è completamente chiusa, a tenuta stagna, pressurizzata da
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una potente ventilazione (240 m3/h),
realizzata secondo la normativa ISO
10263. La filtrazione dell’aria in entrata
è al 100%; il condizionamento caldo/
freddo è standard in tutti i modelli, con
possibilità di ricircolo dell’aria”.
Anche il sistema di stabilizzazione è
particolare. Si tratta di un brevetto?
“Sì, il nuovo sistema di stabilizzazione
è brevettato: grazie all’unione del sistema pivotante con quello sfilante esso
consente una base di stabilità maggiore e, di conseguenza, prestazioni di
sollevamento superiori rispetto a quelli
tradizionali. Inoltre, il software sviluppato dalla Magni gestisce un sistema
di stabilizzazione dinamica attiva basato sulla misurazione della lunghezza di
sfilo di ogni stabilizzatore: ciò consente - su tutti i modelli della gamma RTH,
quando ci si trova in una situazione di
stabilizzazione non uniforme sui quattro piedi - di calcolare puntualmente la
portata in ogni momento, adattando il
diagramma di carico della macchina
alla situazione di stabilizzazione reale.
Anche il nuovo sistema di attacco rapido è brevettato e consente, essendo più leggero, migliori prestazioni in
termini di portata. Ciò grazie al minore
peso in testa al braccio e a una maggiore sicurezza riguardante l’aggancio
di accessori particolarmente sensibili,
come lunghi jib o cestelli. Da evidenziare, poi, il sistema di riconoscimento
automatico dell’accessorio: tutti i telescopici Magni sono dotati, in testa al
braccio, di un sistema R.F.I.D. che riconosce automaticamente l’attrezzatura
in uso nel momento in cui essa viene
accoppiata alla macchina”.
“Entriamo” nella macchina. Parliamo del sistema elettrico ed elettronico…
“Il circuito elettrico dei telescopici Magni è protetto contro la penetrazione
di agenti esterni, come acqua o polvere (classe di protezione IP67). Il circuito è a 24 V. La macchina è gestita da un circuito CAN Bus nel quale
viaggiano tutte le informazioni relative
ai componenti elettronici installati sulla
macchina: ciò consente la visualizzazione sullo schermo touchscreen di
tutte le informazioni relative a motore,
trasmissione e sistema di controllo del
carico. Lo sviluppo del software è di
proprietà Magni: consente all’operatore di manovrare la macchina in modo
intuitivo e guidato con sistema flowsharing, con la contemporanea regolazione automatica del regime motore
in funzione delle velocità dei movimenti
idraulici richiesti”.
Il “cuore” e il “braccio” delle macchine sono elementi altrettanto im-
portanti. Che dettagli possiamo evidenziare in tal senso?
“I modelli della gamma Magni hanno,
di base, una doppia motorizzazione,
costituita da motori Daimler Mercedes
Benz Tier 4 Interim (nelle potenze di 95,
115, 150 e 240 kW), e da propulsori
JCB Ecomax Tier 4i (nelle potenze di
93, 108 e 129 kW). La trasmissione è
Bosch Rexroth a regolazione elettronica di ultima generazione e consente una
marcia veloce su strada di 40Km/h, con
consumi ridotti del 10-15%. Tutti i modelli della gamma rotativa sono assemblati su due basi di telai, caratterizzati da
una struttura rigida che evita torsioni dei
longheroni anche sotto grandi sforzi e
che aumenta la stabilità delle macchine
stesse. Il nuovo sistema di stabilizzazione brevettato prima citato vede gli stabilizzatori non più sovrapposti e agganciati
alle estremità del telaio, ma posti sullo
stesso asse: ciò permette l’allungamento del passo della macchina con vantaggi sia dal punto di vista della portata
su pneumatici che dell’installazione dei
motori Euro 4, molto più ingombranti rispetto ai moduli precedenti.
Il circuito idraulico Load Sensing è costituito da una pompa principale Bosch
Rexroth a cilindrata variabile con pressione di lavoro di 500 bar e dal distributore Sauer Danfoss a controllo elettroproporzionale di ultima generazione
SD 12 con sicurezza SIL 2 e sistema
di rilevazione istantaneo della posizione
della spola, rispondente alla normativa
EN 13489 riguardante la sicurezza dei
comandi elettronici. Gli assali sterzanti
sono Dana con freni in bagno d’olio e
cardano Dana Spicer. Da citare anche
la valvola prioritaria Safim per sterzo e
freni a comando Load Sensing. Il braccio, infine, è costruito in acciaio ad alta
resistenza ed è particolarmente rigido
e robusto, caratterizzato da un sistema
esclusivo di alimentazione idraulica in
testa, anch’esso oggetto di deposito di
brevetto. In generale, il nuovo concetto
di progettazione 3D utilizzato per il disegno di tutti i componenti permette di
progettare l’impianto idraulico direttamente a CAD: ciò ha consentito la realizzazione in ferro di oltre il 50% dei tubi,
evitando sfregamenti tra essi e, quindi,
eventuali rotture, semplificando peraltro
notevolmente l’impianto”.
La gamma HTH
Portata max (t)
Altezza max di sollevamento (m)
Trasmissione
Cambio
Le due gamme di telescopici Magni si potranno ammirare al Bauma.
Cosa può anticiparci?
“La presentazione ufficiale dei modelli avverrà a Monaco, dove sarà in
esposizione sia la gamma RTH (sette modelli di telescopici rotativi da 4
a 6 t di portata e da 17,5 a 23,5 m
di altezza di sollevamento) che la
HTH, comprendente versioni Heavy
Duty destinate al settore minerario e
petrolifero. In più, abbiamo sviluppato due gamme di macchine speciali:
30.12
25.11
30
25
11,7
10,85
idrostatica a cilindrata variabile
con controllo elettronico
a tre velocità
a due velocità
le Boat Eagle 509 e 512, versioni destinate allo stoccaggio di imbarcazioni
fino a 10 m di lunghezza all’interno di
un sistema di porto a secco, con altezza di sollevamento di, rispettivamente,
9 e 12 m, in grado di recuperare le imbarcazioni dall’acqua in negativo fino a
-3,5 m; le Rickilif 13, 15 e 18 m, tre modelli destinati a seguire tutto il processo di produzione dei datteri da palma,
dall’impollinazione alla raccolta, con
altezze di lavoro di, rispettivamente,
13, 15 e 18 m”.
Magni TH & JCB
L’accordo per la fornitura di motori Ecomax Tier 4i
È recente l’accordo che prevede la fornitura
di motori JCB Ecomax 4i destinati a equipaggiare i sollevatori telescopici rotativi Magni TH
venduti in tutti i Paesi tranne Germania e Finlandia, dove montano un propulsore Daimler
Mercedes Benz (le prime saranno disponibili
nel colore giallo e saranno vendute tramite la
rete commerciale JCB, mentre le seconde manterranno il colore rosso aziendale). A proposito dell’accordo, Riccardo Magni ha dichiarato:
“L’innovativo approccio di JCB allo sviluppo di
propulsori Tier 4i porta reali benefici agli utilizzatori in termini di risparmio di carburante.
La nostra esperienza di oltre 30 anni nella progettazione e produzione di sollevatori rotativi unita ai motori JCB Ecomax rappresenterà una combinazione
vincente”. Con l’introduzione della normativa Tier 4 interim e per ottenere la
necessaria riduzione delle emissioni di particolato la maggior parte dei costruttori di motori ha adottato un filtro antiparticolato. JCB ha progettato una soluzione che evita il ricorso a sistemi di post-trattamento con conseguenti minori
costi di gestione per il cliente. Uno dei principali vantaggi è il minore consumo
di carburante. Il motore JCB Ecomax, che non adotta DPF, garantisce un risparmio fino al 10% rispetto al suo omologo Tier III. Sono inoltre notevoli i benefici in termini di manutenzione, in quanto il motore JCB Ecomax necessita una
manutenzione ridotta e utilizza oli motore standard. Il CEO di JCB, Alan Blake,
ha dichiarato: “Essendo un’azienda a conduzione familiare, Magni TH condivide i nostri medesimi valori ed è guidata dall’innovazione. Siamo lieti di aver
raggiunto quest’accordo, a conferma del crescente successo di JCB come fornitore di propulsori per il mercato OEM”.
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