[torino _ 64] lastampa_cronaca_20_untitled_ ___

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Falsi broker immobiliari
scovavano le vittime on line
Tre truffatori in manette: avevano un tesoro in lingotti e orologi
Denaro
Falso
Il gruppo di
truffatori
smascherato
dai carabinieri
di Mirafiori
viveva in belle
ville, aveva 36
milioni di euro
falsi e un
patrimonio
in lingotti
e orologi
da collezione
il caso
MASSIMILIANO PEGGIO
NICHELINO
S
covavano le loro vittime nei siti Internet specializzati in vendite immobiliari. Sceglievano appartamenti di lusso e cascinali.
Truffatori seriali. Spacciandosi per «qualificati intermediari d’affari», organizzavano gli incontri con i falsi acquirenti in bar alla moda.
Tutti complici e attori navigati. Professionisti del raggiro. Pagavano i compromessi
con soldi falsi e intascavano
dai venditori le provvigioni
d’intermediazione, calcolate
in rapporto al valore dell’immobile. Più era alto, più ricco
era il bottino.
Tre persone sono state arrestate. Altre quattro indagate. A smascherare il «team di
truffatori» sono stati i carabinieri della compagnia Mirafio-
ri, coordinati dal pm Giuseppe
Riccaboni. Gli arrestati sono
Roberto Marinkovic, 39 anni, e
Antonino Ballistreri, 42 anni,
entrambi residenti a Nichelino.
Sono finiti in carcere su ordine
di custodia cautelare. Alla terza persona fermata, Silvia Cardone, 41 anni, residente a Torino, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Sequestrato anche un tesoro: 16 lingotti d’oro
e orologi da collezione.
Marinkovic, stando alle accuse, recitava la parte dell’intermediario, presentandosi col
nome di Justin Mayer. Antonino Ballistreri, che di professione fa realmente l’intermediario
immobiliare per una nota ditta
di costruzioni della zona, si
spacciava per acquirente col
nome di Saverio Mancini. Gli altri, invece, complici o comparse. In particolare la Silvia Cardone è accusata di aver fornito
la carte d’identità fasulla utilizzata da Ballistreri alias Mancini per mettere a segno una truffa. Durante un controllo è stata
trovata in possesso di una chiavetta di memoria Usb, con all’interno un vasto campionario
per i raggiri: modelli di carte
d’identità, di procure speciali,
timbri di notai, timbri dell’Asl,
della Regione Piemonte, modulistica di istituti di credito, fascette per il confezionamento
di banconote, riproduzioni di
biglietti da visita di promotori
e consulenti finanziari. La donna inoltre poteva facilmente disporre di una tipografia.
In un caso uno degli indagati ha scippato il venditore
strappandogli di mano una busta con dentro 40 mila euro. I
carabinieri, intercettando le telefonate, hanno scoperto che il
gruppo aveva in programma
una raffica di truffe per importi ingenti. Ogni colpo fruttava
in genere 30 mila euro. I militari hanno sequestrato anche il
campionario per le stangate: 71
mila banconote fac-simile di euro, franchi svizzeri e sterline inglesi, per un valore nominale di
oltre 36 milioni di euro.