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Falsi broker immobiliari scovavano le vittime on line Tre truffatori in manette: avevano un tesoro in lingotti e orologi Denaro Falso Il gruppo di truffatori smascherato dai carabinieri di Mirafiori viveva in belle ville, aveva 36 milioni di euro falsi e un patrimonio in lingotti e orologi da collezione il caso MASSIMILIANO PEGGIO NICHELINO S covavano le loro vittime nei siti Internet specializzati in vendite immobiliari. Sceglievano appartamenti di lusso e cascinali. Truffatori seriali. Spacciandosi per «qualificati intermediari d’affari», organizzavano gli incontri con i falsi acquirenti in bar alla moda. Tutti complici e attori navigati. Professionisti del raggiro. Pagavano i compromessi con soldi falsi e intascavano dai venditori le provvigioni d’intermediazione, calcolate in rapporto al valore dell’immobile. Più era alto, più ricco era il bottino. Tre persone sono state arrestate. Altre quattro indagate. A smascherare il «team di truffatori» sono stati i carabinieri della compagnia Mirafio- ri, coordinati dal pm Giuseppe Riccaboni. Gli arrestati sono Roberto Marinkovic, 39 anni, e Antonino Ballistreri, 42 anni, entrambi residenti a Nichelino. Sono finiti in carcere su ordine di custodia cautelare. Alla terza persona fermata, Silvia Cardone, 41 anni, residente a Torino, sono stati concessi gli arresti domiciliari. Sequestrato anche un tesoro: 16 lingotti d’oro e orologi da collezione. Marinkovic, stando alle accuse, recitava la parte dell’intermediario, presentandosi col nome di Justin Mayer. Antonino Ballistreri, che di professione fa realmente l’intermediario immobiliare per una nota ditta di costruzioni della zona, si spacciava per acquirente col nome di Saverio Mancini. Gli altri, invece, complici o comparse. In particolare la Silvia Cardone è accusata di aver fornito la carte d’identità fasulla utilizzata da Ballistreri alias Mancini per mettere a segno una truffa. Durante un controllo è stata trovata in possesso di una chiavetta di memoria Usb, con all’interno un vasto campionario per i raggiri: modelli di carte d’identità, di procure speciali, timbri di notai, timbri dell’Asl, della Regione Piemonte, modulistica di istituti di credito, fascette per il confezionamento di banconote, riproduzioni di biglietti da visita di promotori e consulenti finanziari. La donna inoltre poteva facilmente disporre di una tipografia. In un caso uno degli indagati ha scippato il venditore strappandogli di mano una busta con dentro 40 mila euro. I carabinieri, intercettando le telefonate, hanno scoperto che il gruppo aveva in programma una raffica di truffe per importi ingenti. Ogni colpo fruttava in genere 30 mila euro. I militari hanno sequestrato anche il campionario per le stangate: 71 mila banconote fac-simile di euro, franchi svizzeri e sterline inglesi, per un valore nominale di oltre 36 milioni di euro.