Cenni sulla pianificazione dell`attività di revisione

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Cenni sulla pianificazione dell`attività di revisione
A cura di Dott.ssa Letizia Cioni
CENNI SULLA PIANIFICAZIONE
DELL’ATTIVITA’ DI REVISIONE
Indice:
1) Obiettivo e fonti,
2) Rischio di revisione
3) Asserzioni
4) Significatività
5) Procedure di revisione
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1) OBIETTIVO E FONTI
L'OBIETTIVO della revisione è quello di acquisire ogni elemento necessario
per consentire al revisore di esprimere un giudizio professionale sul bilancio
d’esercizio, ovvero se sia conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di
redazione e sia stato redatto con chiarezza e rappresenti in modo veritiero e
corretto la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico
della società.
Le FONTI sono costituite dai principi di revisione e controllo qualità (ISA)
pubblicati dal International Auditing and Assurance Standards Board (IAASB)
del International Federation of Accountants (IFAC) nel 2009.
Un revisore che svolge la propria attività in conformità ai principi di revisione
deve ottenere una RAGIONEVOLE SICUREZZA che il bilancio nel suo
complesso non contenga ERRORI SIGNIFICATIVI.
In base al principio di revisione internazionale n. 320 “gli errori sono
considerati significativi quando ci si può ragionevolmente attendere che essi,
considerati singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le
decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio”.
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2) RISCHIO DI REVISIONE
Al fine di ottenere la ragionevole sicurezza che il bilancio nel suo complesso
non contenga errori significativi, il revisore acquisisce ogni elemento probativo
ritenuto necessario.
La ragionevole sicurezza attiene dunque all'intero processo di revisione.
Il concetto di ragionevole sicurezza implica l’esistenza del rischio che il revisore
esprima un giudizio non appropriato.
RISCHIO DI REVISIONE = GIUDIZIO PROFESSIONALE NON CORRETTO
La ragionevole sicurezza si ottiene quando il revisore ha ridotto il rischio di
revisione ad un livello accettabilmente basso.
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LE COMPONENTI DEL RISCHIO
RISCHIO INTRINSECO:
INTRINSECO definito come l’attitudine di una classe di operazioni, di un
saldo contabile o di un’informativa a presentare errori indipendentemente
dall’esistenza di procedure di controllo interno.
Esempio:
-la
presenza di calcoli complessi generano un rischio maggiore, come pure il ricorso a
stime e congetture per addivenire ad un saldo contabile;
- le condizioni del settore in cui opera l’azienda.
RISCHIO di CONTROLLO:
CONTROLLO è il rischio che un errore che potrebbe essere significativo,
singolarmente o insieme ad altri, non sia pervenuto o individuato e corretto in modo
tempestivo dal controllo interno dell’impresa. Questo rischio è correlato all’efficacia
della struttura del controllo interno e alla sua effettiva applicazione rispetto al
raggiungimento degli obiettivi dell’impresa relativi al processo di predisposizione del
bilancio della stessa.
RISCHIO di INDIVIDUAZIONE:
INDIVIDUAZIONE è il rischio che il revisore non individui un errore a
livello di singola asserzione che potrebbe essere significativo, singolarmente o
congiuntamente ad altri errori. Non può essere completamente eliminato in quanto:
-• il revisore normalmente non esamina completamente una classe di operazioni,
-•Il rischio di individuazione ed in conseguenza il rischio di revisione può essere
ridotto da un’adeguata pianificazione della revisione.
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La tabella seguente sintetizza un esempio di come le diverse combinazioni dei livelli
di rischio intrinseco e di controllo possano determinare il livello di rischio residuo di
errori. Come evidenziato nell’esempio un rischio intrinseco alto (A) può essere
ridotto in presenza di un rischio di controllo basso (B) determinando un rischio
residuo di errori medio (M) o basso (B).
La conoscenza di questi rischi e la valutazione della loro importanza è un elemento
essenziale per l’approccio di revisione.
Infatti, l’entità delle verifiche di dettaglio su operazioni e saldi si riduce in presenza
di minori livelli di rischio inerente, di controllo.
Rischio intrinseco
Rischio di controllo
Rischio di
individuazione
A
A
A
A
M
M
A
B
MoB
M
A
M
M
M
M
M
B
B
B
A
B
B
M
B
B
B
B
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3) ASSERZIONI
Al fine di individuare e valutare i diversi tipi di errori che possono verificarsi, il
revisore deve esaminare (utilizzare) le seguenti asserzioni contenute nel
bilancio e che di seguito si riportano:
Identificazione delle Asserzioni (ISA 500):
Manifestazione/Esistenza (E): Tutto ciò che è registrato o esposto nel bilancio
esiste e vi è incluso. Le attività, le passività, le transazioni registrate e gli altri
aspetti inclusi in nota integrativa esistono, si sono manifestati e sono pertinenti
all’impresa.
Completezza ( C ): E’ stato incluso nel bilancio tutto ciò che avrebbe dovuto
essere stato registrato o esposto in nota integrativa. Non ci sono attività,
passività, transazioni o eventi non registrati o non esposti; la nota integrativa
non ha elementi mancanti o incompleti.
Accuratezza e Competenza ( A) : Tutti i ricavi, i costi, le attività e le passività
sono proprietà dell’impresa e sono stati registrati per un corretto importo e per
competenza nell’esercizio corretto. Tale aspetto include anche l’appropriata
esposizione nella nota integrativa.
Valutazione (V): Le attività, le passività ed il patrimonio netto sono registrati in
bilancio ad un valore appropriato. Qualsiasi correzione causata da valutazioni
richiesta dalla loro natura o dai principi contabili applicabili è stata
correttamente registrata.
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4) SIGNIFICATIVITA’
In sede di pianificazione, il revisore deve determinare il livello di significatività:
in termini concreti la SIGNIFICATIVITÀ per il bilancio nel suo complesso è il
limite numerico al di sopra del quale il revisore valuta gli impatti sul giudizio di
revisione degli errori individuati. Alcuni dei principali valori di riferimento
utilizzati nella prassi nazionale e le percentuali da applicare sono:
VALORE DI RIFERIMENTO
Ricavi
Utile ante imposte
Totale attivo
Patrimonio netto
% MIN
% MAX
0,5%
1%
5%
10%
0,5%
1%
1%
5%
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5 ) PROCEDURE DI REVISIONE
a) Valutazione del rischio: comprensione dell’impresa e del contesto in cui opera,
incluso il suo controllo interno per valutare i rischi di errori significativi a livello di
bilancio, sia a livello di singole voci e asserzioni dello stesso;
b) Procedure di conformità: verificare l’efficacia operativa dei controlli istituiti
dall’impresa per la prevenzione o l’identificazione e la correzione di errori significativi a
livello di asserzioni;
Conoscenza
dell'impresa
Rischio di
business
Rischio di frode
Rischio intrinseco per
voce e asserzione di
bilancio
Valutazione e riepilogo dei rischi
significativi
FATTORI MITIGANTI DEL RISCHIO (CONTROLLI INTERNI EFFICACI)
INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO RESIDUO PER
VOCE DI BILANCIO E DI SINGOLA ASSERZIONE
c) Procedure di validità o test di sostanza: effettuare le verifiche di dettaglio su classi di
operazioni, sui saldi contabili e sull’informativa di bilancio, in risposta ai rischi
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individuati
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Aspetti pratici della revisione delle
rimanenze di magazzino
INDICE:
Identificazione della voce “magazzino”.
Principali procedure di revisione
Analisi casi pratici
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Definizione di rimanenze – Normativa Civilistica
Art. 2424 Codice Civile:
Materie prime, sussidiarie e di consumo (voce C.I.1)
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati (voce C.I.2)
Lavori in corso su ordinazione (voce C.I.3)
Prodotti finiti e merci (voce C.I.4)
Acconti (voce C.I.5)
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Definizione di rimanenze - Principio contabile n. 13
Le rimanenze di magazzino includono i beni
destinati alla vendita o che concorrono alla
loro produzione nella normale attività
dell’impresa.
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Definizione di rimanenze - Principio contabile n. 13
Le rimanenze di magazzino si espongono
nello stato patrimoniale secondo quanto
previsto dall’art. 2424 C.C.
Le rimanenze di magazzino si espongono
nel conto economico comprendendo nel
valore della produzione le variazioni delle
rimanenze di prodotti in corso di
lavorazione, semilavorati e finiti e nel
costo della produzione le variazione delle
rimanenze di materie prime, sussidiarie e
di consumo.
Le rimanenze
di magazzino
siPistoia
esp
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Per quanto concerne la revisione dell’area Magazzino si farà nel
prosieguo riferimento ai Principi ISA 500 e ISA 501 “Elementi probativi”,
nonché al documento del CNDCEC “Applicazione dei principi di revisione
internazionali alle imprese di dimensioni minori”.
Al fine di esprimere un giudizio sull’area Magazzino è necessario
identificare gli obiettivi di revisione a fronte delle relative asserzioni e
collegarli con il sistema di controllo interno e le procedure di revisione
al fine di ottenere sufficienti elementi probativi a supporto.
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a) VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ERRORE SIGNIFICATIVO per tale
posta, a livello di singola asserzione, sulla base della comprensione
dell’attività del cliente, nonché attraverso la comprensione e
descrizione della procedura di magazzino.
b) TEST DI CONFORMITA’: se dopo aver compreso il controllo interno si
ottiene un elevato livello di rassicurazione, si effettueranno dei test
mirati ad ottenere maggiori elementi probativi sull’efficacia dei controlli
interni, come segue:
1) Individuare i controlli chiave su cui focalizzare i test che a titolo di
esempio potrebbero riguardare:
-carichi e scarichi di quantità di magazzino (asserzione completezza)
-sistemi di accumulo dei costi per la valorizzazione dei prodotti
-individuazione dei prodotti obsoleti, ecc.
2) Definire la fonte, i responsabili dei controlli effettuati dalla società, il
tipo di controllo (manuale, automatico), ecc, l’estensione del campione
di voci/dati da testare per ciascuna modalità operativa.
3) Concludere sui risultati dei test, evidenziando se questi sono efficaci
o no, e dunque la valutazione delle eventuali eccezioni riscontrate,.
Si riporta a titolo esemplificativo una matrice dei test sui controlli
relativa al magazzino. Commissione di Studio Revisione legale ODCEC Pistoia
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MATRICE DEI CONTROLLI DEL CICLO MAGAZZINO
Controlli effettuati dalla società
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TIPOLOGIA DEL CONTROLLO DELLA
Chi effettua il controllo
Output del Controllo
Test sui controlli effettuati
Sulla base del programma acquisti giornaliero, gli
operatori di magazzino possono visualizzare e stampare
il programma degli arrivi previsti per il giorno
verifica a sistema arrivi del giorno
il magazziniere
stampa lista arrivi
analisi documentale: abbiamo verificato la lista arrivi di
un giono.
completezza
Sulla base degli ordini e della relativa quantità i
responsabili di magazzino controllano che quella
quantità sia non superiore a quella realmente arrivata
dai fornitori
resp di magazzino
allert da sistema per differenze q.tà
Indagine probatoria: abbiamo verificato la procedura
visionando e prendendo evidenza del blocco di sistema validità; completezza
magazziniere ricevente,
magazziniere controllanre, capo
magazzino
apposizion edi almeno 2 firme
analisi documentale: presenza firme sulle DIM
validità
validità; completezza
verifica a sistema qunatità ordine e
quantità arrivo merce
Con la DIM avviene un controllo sugli aspetti esteriori
della merce con apposizione di firme da parte di chi ha
controllato le merci, di chi le ha ricevute e del capo
magazzino.
verifica della qualità della merce
RISCHI MITIGATI
Verifica del corretto impegno delle materie prime
richiamate per la produzione ed indicate nella distinta
base attraverso, lettura del codice a barre attaccato al nel caso di errori nello scarico blocco da
pallet con l'utilizzo di palmare.
palmare
magazziniere
messaggio di allert del palmare
Abbiamo verificato l'esietnza di tale controllo
automatico recandoci nel magazzino e prendendo
visione della procedura
Confronto tra quantità di MP scaricate dal magazzino verifica corrispondenza a video tra
MP (001) e qunatità caricate a magazzino produzione l'uguaglianza delle qunatità di merce
(10)
spostata nei magazzini produzione e MP
resp di magazzino
nessuno
analisi documentale: stampa delle quantità movimentate
dai due sistemi nei magazzini MP e produzione
completezza
Il magazziere verifica la correttezza delle quantità nel
DDT con quelle effettivaemnte arrivate nel magazzino Verifica esattezza quantità merce entrata per ogni carico.
merce riportata sul DDT
magazzinieri
apposizione timbro di carico merce sul
DDT
analisi documentale: presenza timbri sul DDT
validità; completezza
Controllo della rispondenza tra codice articolo,
quantità dell'ordine richiamato dal sistema con lo
scarico da magazzino effettuato tramite palmare.
magazzinieri; ufficio spedizioni
allert palmare in caso di differenze da
ordine
validità; completezza
ufficio spedizioni
analisi documentale: presenza firme su ordine
4 firma sull'ordine richiamato dal sistema richiamato dal sistema
controllo automatico scarichi quantitàordini
Controllo sull'ordine richiamato dal sistema e dato al
magazziniere per il relativo carico sul vettore delle
merci dell'apposizione di 4 firme: chi inserisce l'ordine
nel sistema, magazziniere incaricato del carico delle
merci su vettore con palmare; personale dell'ufficio
spedizioni che stampa la bolla e che controlla il carico
sul vettore.
identificazioni responsabili del processo
inadigine probatoria
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validità; completezza
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C) INDIVIDUARE ERRORI A LIVELLO DI SINGOLE AASSERZIONI
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Cioni
PROCEDURE DI VALIDITÀ O TEST DI SOSTANZA.
Tali verifiche riguarderanno:
- ANALISI DELLE VOCI DI MAGAZZINO PER CLASSI, DELLE VARIAZIONI
REGISTRATE RISPETTO ALL’ANNO PRECENDENTE; (ACCURATEZZA),
-- INVENTARIO E CONFERME ESTERNE (ESISTENZA),
-- CUT OFF (COMPETENZA)
-- VALORIZZAZIONE (VALUTAZIONE)
-- VALUTAZIONE PRODOTTI OBSOLETI
-- CORRETTA CLASSIFICAZIONE ED ADEGUAT INFORMATIVA IN NOTA
INTEGRATIVA
ESISTENZA
FISICA
CUT-OFF
Valutazione
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Procedure di revisione
La rilevazione fisica delle giacenze viene
effettuata dalle aziende:
-una volta l’anno negli ultimi giorni
dell’esercizio e nei primi giorni
dell’esercizio successivo;
Esistenza fisica
- con inventari parziali a base ciclica, es.
GDO
OBIETTIVO
Accertare che il valore delle rimanenze sia rappresentativo di beni
effettivamente esistenti e che derivi da operazioni effettivamente
avvenute e correttamente rilevate in contabilità generale.
VERIFICHE DEL REVISORE
Esame delle istruzioni inventariali della Società
per comprendere la dinamica dello svolgimento delle operazioni
per valutarne l’efficacia
(Segue)
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Le istruzioni devono prevedere (elenco non esaustivo):
Produzione ferma e assenza di movimenti;
Dislocazione corretta delle merci, al fine di agevolare il
loro conteggio;
Nomina responsabile dell’inventario;
Documenti di conta prenumerati, o altro strumento
idoneo per la conta, dove risulta il codice articolo,
descrizione, unità di misura, codifica, ecc.;
Segnalazione di merci di terzi, merci obsolete,
danneggiate;
Controllo dei documenti inventariali rientrati;
Adeguate procedure di cut-off, al fine di individuare
correttamente le merci movimentate prima e dopo la
data di inventario.
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Intervento in sede di inventario e test di conta fisica
Verificare il rispetto delle procedure stabilite nelle
istruzioni;
Annotare gli estremi delle merci obsolete, danneggiate,
ecc.;
Effettuare test di conta fisica, selezionando un
campione che comprenda sia articoli di elevato valore
unitario e complessivo, sia altri scelti in maniera
casuale;
Ottenere copia dei fogli o riepiloghi di inventario già
compilati, al fine di controllare successivamente che i
dati rilevati non siano stati alterati;
Controllare il trattamento di merci di terzi in magazzino
e di prodotti fatturati ma non spedito, oppure spediti e
non ancora fatturati;
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Intervento in sede di inventario e test di conta fisica
Confrontare il risultato con le conte effettuate dalla
società, analizzare e controllare il trattamento delle
differenze rilevate.
N.B.: Se l’inventario non è effettuato alla data di bilancio
occorre controllare a campione la movimentazione di
alcuni articoli tra la data di inventario e quella di
bilancio.
Si riporta di seguito un esempio di test da eseguire.
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Si riporta di seguito un esempio di formalizzazione
carta di lavoro eseguita in sede di inventario
Obiettivo: INVENTARIO AL 30/11/13
Lavoro svolto: Al momento del nostro intervento la società stava terminando
le verifiche inventariali iniziate il giorno precedente.
Dopo aver proceduto a verificare l’adeguatezza ed il rispetto delle procedure
inventariali predisposte dalla società abbiamo effettuato un ricontrollo
procedendo alla conta fisica di n. 25 articoli (items) che presentavano valore
unitario maggiore (selezione per “overstatement”, dal contabile al fisico) e
successivamente abbiamo selezionato ulteriori n. 25 items per
“understatement”, dal fisico al contabile), effettuando la conta fisica con le
varie squadre incaricate delle operazioni inventariali.
In particolare, abbiamo evidenziato per n. 1 squadra alcune differenze
significative, pertanto abbiamo ritenuto opportuno estendere il campione ad
ulteriori 20 codici.
Non abbiamo ritenuto necessario procedere alla verifica presso i magazzini
esterni ai quali richiederemo la lista delle giacenze alla data del 31.12.13.
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… segue
Conclusioni: In sede di verifica abbiamo riscontrato delle piccole differenze
inventariali per le quali verificheremo il recepimento da parte della società in
sede di stesura del tabulato definitivo delle giacenze.
Ugualmente dicasi per le differenze inventariali riscontrate dalla società.
GIACENZA MAGAZZINO 0001 FIRENZE AL 30/11/13
CODICE
LOTTO
14053--50 110361
14055--50 110362
Cartellino
inv.
DESCRIZIONE
Q.TA
Q.TA
DELTA
per Società per Revisore
25
T-SHIRT stampa
Marylin
6
6
0
36
T-SHIRT stampa
Parigi
7
6
1
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Obiettivo: Follow –up del magazzino
Lavoro svolto: tenuto conto che il test campionario di verifica fisica del
magazzino è stato effettuato in data 30.11.13, al fine di verificare la
correttezza delle giacenze presenti nel tabulato di magazzino al
31.12.13 abbiamo proceduto ad accertare per n. x articoli (items)
verificati in sede inventariale la corretta movimentazione tra la data di
inventario e la chiusura di esercizio.
Sulla base della scheda di magazzino abbiamo proceduto a verificare a
campione alcuni movimenti di registrazione di carico e scarico e la
relativa documentazione di supporto (DDT).
Q.TA'
DESCRIZIONE INVENTARIO IN
Q.TA'
31.12.13
OUT
MOVIMENTO N. DEL
Verifiche
N. ITEM
CODICE
1
T-SHIRT
stampa
14053--50 Marylin
6
6
0
12
44444 03/12/2013 a
2
T-SHIRT
14055--50 stampa Parigi
7
6
-1
12
34555 07/12/2013 b
a: verificato DDT n. 23 del Fornitore Bianchi e corretta registrazione nelle scritture di magazzino e relativa fattura in co.ge.
b: verificato DDT n. 44 e corretta registrazione nelle scritture di magazzino e relativa fattura di vendita in co.ge.
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Conferma delle merci presso terzi (mediante
circolarizzazione dei depositari)
Gli elementi probativi provenienti da fonti esterne sono
maggiormente attendibili degli elementi provenienti da fonti
interne alla società e quindi le risposte scritte da parte dei
depositari contribuiscono a ridurre ad un livello basso il rischio
legato all’asserzione in esame. In alternativa può essere
effettuato da parte del revisore un intervento in sede di
inventario.
Si riporta di seguito:
- esempio di carta di lavoro che potrebbe essere predisposta per
la formalizzazione della procedura di circolarizzazione dei
depositari.
Depositari
Data invio Risposta ricevuta In accordo In disaccordo
-N.
fac-simile
di
lettera di circolarizzazione da far predisporre su
1
2 carta intestata della società in duplice copia.
…
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Spett.le _______________
In relazione alla revisione del nostro bilancio al (data di chiusura del bilancio), Vi
preghiamo di inviare (confermare) direttamente ai nostri Revisori legali: XXX
(indirizzo, fax, pec)
l'elenco delle merci di nostra proprietà giacenti presso di Voi in conto
lavorazione (deposito) al (data di chiusura del bilancio).
Per la risposta uniamo alla presente due copie della lista di tali merci redatta
secondo le nostre risultanze.
Vogliate ritornare una di tali copie firmate per conferma ai nostri Revisori
annotando le Vostre eventuali osservazioni.
Vi informiamo che i dati assunti da XXX, titolare del trattamento, saranno
utilizzati esclusivamente ai fini della revisione del nostro bilancio e che saranno
conservati a cura della stessa in archivi cartacei ed in archivi elettronici nel
rispetto delle misure previste dal D.lgs. 196/03.
Ringraziandovi per la cortese collaborazione, porgiamo distinti saluti.
(Firma del responsabile amministrativo)
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Tracing – confronto tra q.tà fisica e q.tà valorizzata
Una volta ottenute le rimanenze finali valorizzate:
Confrontare le Q.tà testate con le Q.tà
valorizzate,
Confrontare le merci c/o terzi con le risposte
ottenute,
“Indagare” eventuali differenze riscontrate.
Tali differenze, se non recepite dalla società
andranno valorizzate ed evidenziate nel
prospetto riepilogativo degli “ERRORI” emersi
durante il lavoro di revisione.
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Procedure di revisione (continua)
CUT-OFF IN
Cut-Off
(competenza ricavi - costi)
CUT-OFF OUT
L’attività di Cut-off ha lo scopo di verificare la completezza e la competenza
economica delle registrazioni di magazzino. L’ampiezza del campione è legato
al livello di affidabilità delle procedure di controllo interno testate in sede di
pianficazione.
Si tratta di una delle più importanti attività del revisore in quanto permette di
accertare entro i limiti della ragionevolezza che gli amministratori non
abbiano posto in essere atti finalizzati a spostare parte del risultato
economico da un esercizio all’altro.
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Cut-off (continua)
Ad esempio la rilevazione contabile dell’acquisto di un bene deve essere
registrata in contabilità al momento del passaggio di proprietà,
sostanzialmente determinato dal trasferimento dei rischi ad essi relativi.
Il passaggio del titolo di proprietà si considera solitamente avvenuto alla data
di spedizione o di consegna dei beni mobili, secondo le modalità contrattuali
dell’acquisto ed in base al trasferimento dei rischi dal punto di vista
sostanziale. Pertanto le rimanenze includono:
a)Le rimanenze di magazzino presso gli stabilimenti dell’impresa, ad
esclusione di quelle ricevute da terzi in conto visione, in prova, in c/
lavorazione e/o deposito, ecc;
b)Le giacenze di proprietà dell’impresa presso terzi in conto deposito,
lavorazione, prova, ecc;
c) materiali, merci e prodotti acquistati, non ancora pervenuti bensì in viaggio
quando, secondo le modalità di acquisto, l’impresa ha già acquisito la
proprietà (es. consegna stabilimento o magazzino fornitore).
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Cut-off (continua)
Quando, in assenza di specifici accordi contrattuali, si vuole identificare il
momento in cui si ha il passaggio del rischio tra compratore e venditore si fa
riferimento alle clausole di trasporto internazionali INCOTERMES.
Gli International Commercial Terms è la serie di termini utilizzati nel campo
delle importazioni ed esportazioni, valida in tutto il mondo, che definisce in
maniera univoca e senza possibilità di errore ogni diritto e dovere
competente ai vari soggetti giuridici coinvolti in una operazione di
trasferimento di beni da una nazione ad un'altra.
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Cut-off (continua)
» Gruppo E : Massima obbligazione per il compratore
EXW. Ex Works (località)
»Gruppo F : Trasporto principale a carico compratore
FCA. Free Carrier (località)
FAS. Free Alongside Ship (porto specifico di partenza)
FOB. Free On Board (porto specifico di partenza)
»Gruppo C: Trasporto principale a carico venditore; rischi a carico compratore
CFR. Cost and Freight (porto specifico di arrivo)
CIF. Cost, Insurance and Freight (porto specifico di arrivo)
CPT. Carriage Paid To (punto specifico di arrivo)
CIP. Carriage and Insurance Paid to (punto specifico di arrivo)
»Gruppo D : Massima obbligazione per il venditore
DAF. Delivered At Frontier (confine specifico)
DES. Delivered Ex Ship (porto specifico)
DEQ. Delivered Ex Quay (porto specifico)
DDU. Delivered Duty Unpaid (località)
DDP. Delivered Duty Paid (località)
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Cut-off (continua)
Gli elementi da riportare e da confrontare fra di loro criticamente per
giungere a una conclusione sulla correttezza o meno del cut-off sono:
- Data bolla
- Data presa in carico dei trasportatori (data e firma)
-Timbro di entrata (uscita) merce emesso dalla Logistica, se previsto dalla
procedura
- Data registrazione di carico/scarico magazzino
- Clausola di trasporto
- Data fattura e di registrazione
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Cut-off (continua)
Gli ultimi 5 DDT ricevuti nel 2013
Data carico Data Fatt. Data Reg.
N. DDT del mag.
fornitore
in co.ge
Note
1 29/12/2013
29/12/2013 29/12/2013 29/12/2013 ok
2 30/12/2013
30/12/2013 30/12/2013 03/01/2014 Verificare registrazione in fatture da ricevere
….
Primi 5 DDT ricevuti nel 2014
Data carico Data Fatt. Data Reg.
N. DDT del mag.
fornitore
in co.ge
Note
1 03/01/2014
03/01/2014 03/01/2014 03/01/2014 ok
2 03/01/2014
30/12/2013 03/01/2014 03/01/2014 Sistema cont. Mag. Forzato;Errore di sopravv. Mag.
….
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A cura di Dott.ssa Letizia Cioni
Cut-off (continua)
Gli ultimi 5 DDT emessi nel 2013
N. DDT
del
Cliente
Fatt. N.
del
Importo Note
1
55 28/12/2013 Rossi S.p.a. 75 29/12/2013 3.500,00 1)
2
56 30/12/2013 Bianchi S.r.l. 76 30/12/2013
800,00 2)
…. …..
Verifiche
a, b,
c
NOTE
1) dall'esame del DDT emerge che l'inizio del trasporto è avvenuto il 28/12
e la merce è stata ricevuta dal cliente il giorno stesso.
2) dall'esame del DDT emerge che l'inizio del trasporto è avvenuto in data
03.01.14, pertanto la merce dovrebbe essere ricompresa nelle giacenze al
31.12.13 ed il relativo margine sulla vendita non risulta di competenza
dell'esercizio.
Verifiche:
a: Verificato scarico di magazzino nel periodo di competenza;
b: Verificato fattura di vendita, coerenza della stessa con il DDT e
contabilizzazione nel periodo di competenza.
c: verificato mancato rispetto del principio della competenza.
I primi 5 DDT emessi nel 2014
N. Data DDT Data scarico mag. Data Fatt. Note
1 03/01/2014
03/01/2014 03/01/2014 OK
2 03/01/2014
03/01/2014 30/12/2013 Ricavo di competenza es. 2014;
….
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Normativa civilistica
VALUTAZIONE
Art. 2426 n. 9 Codice Civile:
Le rimanenze (…) sono iscritti al
costo di acquisto o di produzione,
calcolati secondo il n.1 ovvero al
valore di realizzo desumibile
dall’andamento del mercato, se
minore (…).
Art. 2426 n. 1 Codice Civile
Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di
produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto.
Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente
imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al
momento dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri
possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della
fabbricazione interna o presso terzi.
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Principio contabile n. 13 – Le rimanenze di
magazzino.
Definizione di costo storico
Il costo storico è costituito dal complesso dei costi sostenuti per
ottenere la proprietà delle rimanenze nel loro attuale sito e condizione.
Costo storico
Costo di acquisto
Costo di fabbricazione
per i prodotti acquisiti per
la rivendita e per i
material da destinare alla
trasformazione
per i prodotti già trasformati e per i
materiali in corso di trasformazione
industriale
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DEFINIZIONE DI COSTO DI ACQUISTO
Prezzo effettivo di acquisto + oneri accessori
+ PREZZO DEL MATERIALE
+ SPESE DI TRASPORTO
+ DOGANA
+ ALTRE SPESE DIRETTAMENTE IMPUTABILI (esclusi gli oneri finanziari)
- RESI, SCONTI, ABBUONI E PREMI
DEFINIZIONE DI COSTO DI FABBRICAZIONE
Costo di acquisto + spese industriali di produzione
o di trasformazione
INCLUDE: costi diretti e indiretti per la quota ragionevolmente
imputabile al prodotto.
ESCLUDE: costi di distribuzione ed amministrazione.
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La valutazione delle rimanenze
Metodi di
determinazione
del costo ai fini
della valutazione
delle rimanenze
• Specifica identificazione del costo
• Primo entrato primo uscito (FIFO)
• Costo medio ponderato
• Ultimo entrato primo uscito (LIFO)
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La valutazione delle rimanenze
Sistemi di
determinazione dei
costi di semilavorati
e prodotti finiti
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La valutazione delle rimanenze
Sistema per commessa
•
Rilevazione dei costi per singolo prodotto o per lotti di
prodotti simili.
•
Produzione costituita da unità ben differenziate.
•
Costi diretti imputati alla commessa di cui si vuole conoscere il costo;
spese generali ripartite sulla base di percentuali prefissate.
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La valutazione delle rimanenze
Sistema per processo
•
Accumulazione costi per procedimento o reparto e determinazione dei
costi medi delle unità prodotte.
•
Utilizzato per processi produttivi continuativi e per prodotti omogenei
(es.: industria chimica, carta, etc.).
•
Attività industriale divisa in reparti o processi di produzione; costi
analogamente rilevati per reparto.
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VALUTAZIONE
A) RILEVAZIONE DELLE POLITICHE CONTABILI:
1) Rilevare le politiche contabili seguite dalla società per la valutazione del
magazzino. Descrivere brevemente il sistema di contabilità industriale;
2) Accertare che i metodi di valutazione siano coerentemente applicati nel tempo;
3) Accertare che i metodi di valorizzazione seguiti dalla società siano conformi a
quelli previsti dalle norme di legge e dai principi contabili di riferimento.
B) ANALISI CRITICA DEL SALDO ED ACCURATEZZA DELL'IMPUTAZIONE
CONTABILE:
1) Preparare o aggiornare un foglio di lavoro contenente, per ogni categoria
inventariale, l'importo delle giacenze all'inizio ed alla fine dell'esercizio;
2) Verificare la corrispondenza delle rimanenze iniziali con le rimanenze finali
dell'esercizio precedente.
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Segue VALUTAZIONE
C) ACCERTAMENTO DELLA CORRETTA VALUTAZIONE:
1) Selezionare preferibilmente con metodo statistico un campione di items in
giacenza;
2) Verificare che il metodo di determinazione del costo e le sue componenti
corrispondano alla politica contabile rilevata;
3a) Materie prime:
- Verificare, per le voci selezionate, la corretta valutazione, sulla base della
documentazione di supporto come DDT e Fatture dei fornitori,
- Verificare che gli sconti commerciali, o altre riduzioni del prezzo siano
correttamente inclusi nella valutazione del magazzino.
- Verificare che il costo di acquisto includa, oltre al prezzo del materiale, anche
le spese di trasporto, dogana e le altre spese direttamente imputabili al
materiale.
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Segue VALUTAZIONE
3b) Semilavorati e Prodotti finiti:
- Determinare la composizione e l'allocazione dei costi industriali imputati alle
rimanenze.
Valutare la ragionevolezza riguardo a:
• Criterio di ripartizione di tali spese ai vari reparti, prodotti, ecc.
• Composizione di tali spese (prestando attenzione al fatto che vengano
considerati tutti e solo i costi inerenti alla produzione).
- Verificare la riconciliazione dei dati di contabilità industriale con i dati di
contabilità generale testati nella sezione dei costi,
- Verificare che la ripartizione dei costi industriali venga effettuata in funzione
dello sfruttamento della capacità produttiva normale,
- Verificare l’esclusione di costi anomali come quelli relativi a impianti e
macchinari inattivi, scioperi, ecc. ed anche l’esclusione degli oneri finanziari.
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Segue VALUTAZIONE
3b) Semilavorati e Prodotti finiti:
- Verificare la corretta valutazione al costo industriale, con riguardo a:
- il materiale, accertare le quantità con riferimento alle distinte-base di
lavorazione, ed i prezzi con riferimento alle fatture dei fornitori (utilizzare a tal
fine il lavoro svolto per le materie prime);
• la manodopera, verificare la corrispondenza con le distinte di lavorazione od i
cartellini segnatempo ed il relativo costo unitario;
• i costi di lavorazione esterna verificare la corrispondenza con le fatture dei
fornitori;
• spese generali industriali, controllare la ragionevolezza del metodo di
imputazione, la corretta base di inclusione delle voci di costo, e raffrontare le
aliquote di imputazione adottate con le aliquote di incidenza effettiva per
l'esercizio in corso e gli esercizi precedenti.
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Segue VALUTAZIONE
3b) Semilavorati e Prodotti finiti:
- Controllare che i costi cumulati attribuiti al singolo prodotto siano in linea con
lo stadio di completamento dei materiali, e con i valori determinati in base al
sistema di contabilità industriale precedentemente testato.
D) IDENTIFICAZIONE DEL MATERIALE OBSOLETO O A LENTO RIGIRO
E) VALORE NETTO DI REALIZZO: confrontare i costi con i relativi valori di mercato:
- materie prime confrontare il costo con il prezzo di riacquisto o sostituzione più
recente. N.B: nel caso il costo risultasse superiore al mercato verificare, prima
di procedere ad una svalutazione, se il costo d'acquisto possa essere
recuperato tramite il valore netto di realizzo dei prodotti finiti in cui entrano a
far parte.
- semilavorati ed i prodotti in corso di lavorazione verificare che il costo possa
essere recuperato tramite il valore netto di realizzo dei prodotti finiti in cui
entrano a far parte.
- prodotti finiti confrontare
i prezzi
diRevisione
vendita,
netto
delle spese dirette di
Commissione
di Studio
legaleal
ODCEC
Pistoia
vendita, con il costo.
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Segue: procedure di revisione per il controllo della determinazione del costo
ESEMPIO RELATIVO A SOCIETA’ MERCANTILE
OBIETTIVO: Verificare la corretta determinazione del costo relativo alle Merci
pari al 31.12.13 a Keuro 1.000.
LAVORO SVOLTO:
Al fine di raggiungere lo scopo di cui sopra abbiamo proceduto come segue:
Abbiamo selezionato dal tabulato L.I.F.O. 2013 n. 3 codici articolo con strato
Lifo 2013 tra quelli con valore complessivo più significativo: X, Y, Z.
Per questi codici lifo abbiamo quadrato le quantità evidenziate sul tabulato
LIFO 2013 con quelle indicate sul tabulato di dettaglio delle esistenze
magazzino al 31/12/13 suddivise per articolo.
Per ciascun articolo abbiamo effettuato le seguenti verifiche:
- verificato il corretto calcolo del cmp del 2013, attraverso la verifica della
documentazione di supporto (DDT e Fatture) dei carichi dell’anno;
- verificato il corretto calcolo dello strato Lifo del 2013;
- verificato correttezza degli strati precedenti.
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Segue: procedure di revisione per il controllo della determinazione del costo
P.F.
DETERMINAZIONE COSTO PRODOTTO FINITO
Euro
COD. 123 Tondino x
COD. 123 Tondino y
COD. 127 ANELLO
TOTALE VALORE M.P.
14
6
3
23
CICLO LAVORAZIONE: prevede impiego di 3,9 minuti
- taglio
- fresatura
- collaudo
1,2 min
0,5 min
2,2 min
La società ha sostenuto tra i vari costi:
ammortamenti
30.000
lavoro
150.000
energia elettr., manut.
70.000
TOTALE
250.000
ORE LAVORATE
COSTO ORARIO
COSTO AL MINUTO
5.410
46
0,77
DETERMINAZIONE DEL CICLO DI LAVORAZIONE
3,9 x
0,77
= 0,69
DETERMINAZIONE DEL VALORE PRODOTTO FINITO
MATERIA PRIMA
23
VALORE AGG.
0,69
TOTALE
23,69
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2) procedure di revisione per il controllo della
determinazione del prezzo di mercato rispetto al costo
MARKET TEST PRODOTTI FINITI
LAVORO SVOLTO: Abbiamo ottenuto dal personale amministrativo della
società l’estrazione dal sistema delle vendite Italia – Estero effettuate nei mesi
di gennaio, febbraio, marzo, aprile 2014.
Abbiamo ottenuto dall’estrazione le seguenti informazioni:
1.Numero e descrizione dei codici oggetto di vendita nel corso del 2014;
2. Quantità totale venduta per mese dei vari codici prodotto;
3.Valore, lordo e netto, per mese dei vari codici prodotto;
Abbiamo effettuato un confronto tra il valore unitario riportato nel file
magazzino prodotti finiti al 31.12.13 con il valore unitario netto delle vendite
2014, per i codici venduti che al 31.12.13 erano presenti in giacenza in
magazzino.
Per n. 11 codici abbiamo rilevato che il valore netto unitario relativo alle
vendite 2014 risulta essere inferiore rispetto al valore unitario di magazzino,
rilevando un ERRORE di Keuro 50.
N.B. al fine di cui sopra possono essere presi in considerazione anche i listini dei
prezzi di vendita in corso, oppure le quotazioni di mercato (ove presenti).
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ANALISI SLOW MOVING
Lavoro svolto: al fine di cui sopra abbiamo ottenuto i seguenti file dalla società:
- file.xls contenente tutti i movimenti per causale/articolo;
- file.xls contenente le giacenze finali al 31/12/n valorizzate;
- file.xls contenente le giacenze finali al 31/12/n-1 valorizzate.
Sulla base dei file sopra indicati abbiamo calcolato gli indici di rotazione per
singolo articolo sulla base dei carichi e sugli scarichi di magazzino (tenendo
soltanto conto delle causali di acquisto/carico per produzione, vendita/scarico
per produzione al netto dei relativi resi) utilizzando la seguente formula:
- per i carichi: 365/carichi/giacenza media
- per gli scarichi: 365/scarichi/giacenza media,
Sulla base dei risultati ottenuti si è quindi proceduto a raggruppare gli articoli
nelle seguenti fasce:
- a (<360)
- b (360<=x<720)
- c (720<=x<9999999)
- d (>99999999): che sta ad indicare un valore dei carichi o degli scarichi pari a
0
Successivamente abbiamo effettuato messo in correlazione i due indici
attraverso una tabella pivot.
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Segue slow moving.
Conclusioni: l’indice d>999999 sta ad indicare un valore dei carichi e degli
scarichi pari a 0; il valore complessivo dei codici articoli che rientrano in tale
categoria è pari a Keuro 2.235.
Da una prima analisi dei codici che rientrano in tale categoria emerge quanto
segue:
……
Sulla base di quanto sopra evidenziato si è ritenuto opportuno procedere ad
una svalutazione del magazzino pari a …….
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Si riporta di seguito un esempio di prospetto degli errori. Il totale degli stessi
andrà confrontato con il livello di materialità definito in sede di pianificazione.
PROSPETTO DI RIEPILOGO DEGLI ERRORI RISCONTRATI
adj
Sovrastima Mag da MKT
P&L
50
-50
@
Mag
Sovrastima delle Giacenze di
Magazzino dovuta alle vendite
del 2014 ad un prezzo inferiore
rispetto al Valore attribuito al
31/12/2013
50
Sottostima Fondo Obsolescenza
P&L
59
-59
@
Fondo Obso
TOTALE
Sottostima dovuto
all'individuazione di Prodotti
OBSOLETI
0
-109
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ESEMPIO DI RELAZIONE (in caso di errori significativi)
…..
Gli Amministratori hanno evidenziato nella relazione sulla gestione il fatto che
alla fine dell’esercizio chiuso al 31 dicembre x sono state rilevate a conto
economico significative differenze inventariali negative, pari a circa Euro
xmilioni, tra le quantità rilevate fisicamente e quelle risultanti dalle
registrazioni contabili della Società, sulla cui natura, origine e data di
sopravvenienza sono tuttora in corso indagini interne.
Per un numero limitato di codici sono emerse differenze tra le quantità
valorizzate a fine esercizio e quelle risultanti dalla somma delle rimanenze
iniziali e dei movimenti contabili intervenuti nel periodo. La Direzione della
Società non è stata in grado di giustificare tali differenze.
Abbiamo riscontrato l’esistenza di alcuni documenti di trasporto emessi nel
periodo ottobre-dicembre x , aventi lo stesso numero e la stessa data di
emissione ma relativi a spedizioni a clienti diversi. Siamo stati informati dalla
Direzione della Società che il problema sarebbe riconducibile ad una carenza
nei controlli sugli accessi ai sistemi informativi aziendali. Nessuna analisi è stata
tuttavia messa a nostra disposizione dalla Società per valutare la portata di
questa problematica e l’assenza di impatti sulla correttezza dei movimenti di
magazzino per l’esercizio x e sulla valutazione delle rimanenze a fine esercizio.
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ESEMPIO DI RELAZIONE
…..
Non sono state messe a nostra disposizione le statistiche relative alle rese di
produzione, necessarie per verificare la correttezza dei movimenti di magazzino
relativi ai versamenti di prodotti finiti.
Le rimanenze di materie prime al 31 dicembre n includono Euro x milioni
relativi a giacenze di pallets. Nel corso del nostro esame non ci è stata fornita
alcuna evidenza dei controlli effettuati dalla Società per verificare l’esistenza di
tali rimanenze, né è stato possibile effettuare verifiche alternative.
In considerazione del fatto ….., nonché delle ulteriori criticità sopra descritte,
non siamo in grado di concludere in merito alla correttezza delle rimanenze
finali di prodotti finiti e di materie prime riflesse, rispettivamente per circa Euro
x mila e circa Euro x mila, nello stato patrimoniale al 31 dicembre n, sulle
variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione e prodotti finiti e
delle rimanenze di materie prime, riflesse nel conto economico dell’esercizio
rispettivamente per circa Euro x mila e circa Euro x mila, nonché sugli eventuali
ulteriori effetti indotti dalla rilevazione delle differenze riscontrate.
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