Pavia e provincia: Pavese, Oltrepò Pavese, Lomellina

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Pavia e provincia: Pavese, Oltrepò Pavese, Lomellina
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Pagina inziale » Ambiente » Articolo n. 9090 del 22 settembre 2010
Sull'anello di Borgo Ticino
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Nell'ambito della manifestazione Sport Exhibition 2010, in programma al Castello Visconteo di Pavia dal 23 al 26
settembre, il Gruppo Escursionistico Appennino Pavia, che sarà presente con un proprio stand informativo, ha
programmato per la giornata di sabato un’escursione lungo l’anello di Borgo Ticino.
L'anello di Borgo Ticino costituisce una variante all’anello del Siccomario e tocca l’omonimo quartiere di Pavia,
sulla sponda destra del fiume.
Il percorso parte dal Ponte Coperto di Pavia, costruito nel dopoguerra a poca distanza dalla posizione in cui
sorgeva l’antico ponte trecentesco distrutto durante la Seconda guerra mondiale.
Il Ponte Coperto (detto anche Ponte Vecchio) collega il centro storico cittadino (situato sulla riva sinistra del Ticino),
con il quartiere pittoresco, originariamente fuori delle mura periferiche della città, di Borgo Ticino. La parte più
caratteristica del quartiere - il Borgo Basso - è quella situata sull’argine basso, appunto, del fiume: via Milazzo,
che corre parallela al Ticino sulla riva dx, era la via delle lavandaie, come di altre attività praticate lungo il fiume,
come la raccolta di ghiaia e sabbia, la ricerca dell’oro o dei sassi bianchi che, tritati, servivano per fare oggetti di ceramica…
Subito dopo il ponte si trova un monumento di bronzo, una statua che ritrae proprio una delle donne che nei secoli scorsi lavavano i panni nel
Ticino. Le donne del Borgo Ticino erano quasi tutte lavandaie. Gli uomini, mariti o padroni, davano una mano andando a cercare legna per il
“ fugòn”, preparavano l’acqua bollente per i panni o badavano ai fornelli e ai fuochi accesi a riva per scaldarsi. Ancora agli uomini spettava
raccogliere e poi riconsegnare la biancheria e c’erano anche lavandai maschi. Infatti le lavandaie e i lavandai del Borgo servivano l’intera
provincia: ristoranti, alberghi, istituti religiosi, collegi e anche privati.
Il ponte è molto caratteristico, dotato di cinque arcate e completamente coperto con due portali alle estremità ed una cappella al centro. Sebbene
il ponte attuale sia stato costruito nel 1949, esso propone la tipologia dell'antico Ponte Coperto, risalente al XIV secolo.
Da qui il percorso costeggia il Ticino per un lungo tratto affacciandosi al Canale Gravellone, antico colatore di acque che s’immette nel Ticino
poco più a valle. Il tratto del Gravellone, nel XIX secolo, rappresentava il confine di stato tra Regno Lombardo Veneto e Regno Sardo Piemontese
e tale rimase sino alla disfatta austriaca del 1859. Nel 1848, proprio sul Gravellone, re Carlo Alberto consegnò al suo esercito il Tricolore italiano,
che è poi diventato la bandiera nazionale.
La zona, storicamente dedita all’agricoltura, è punteggiata da numerosi manufatti agricoli, tra cui spiccano vecchi insediamenti rurali.
L’itinerario tocca, infatti, le cascine Orologio, Trezzi, Carnevale, Carparola, Acqua Negra, Cà della Battella e Cascina Leona.
Nei pressi della Cascina Costa si può avere una veduta panoramica sulla città di Pavia, dalla quale svettano le cupole delle chiese e le torri del
centro storico.
Il contesto ambientale nel quale sono inseriti i cascinali è quello delle zone di golena, tipiche dei territori che si trovano alla confluenza tra Po e
Ticino: ai campi agricoli ed ai rari boschi, si alternano siepi e rive arbustive, intervallati da geometriche colture di pioppo ibrido.
Molte specie di uccelli e piccoli mammiferi trovano qui il loro rifugio ideale. Un ambiente particolarmente interessante per l’osservazione degli
uccelli è quello che circonda la Cascina del Boscone, sul lato sud-orientale del percorso. Qui si possono ammirare alcuni alberi di notevole
dimensione, oltre a zone di vegetazione riparia che costituiscono importanti corridoi faunistici per collegare le zone agricole con il Canale
Gravellone e il Ticino.
Informazioni
Dove: Piazzale Ghinaglia (Borgo Ticino) - Pavia
Quando: sabato 26 settembre 2010. Ritrovo ore 8.30, partenza ore 9.00
Per informazioni: Tel: 338/4746754 (Giuseppe Pireddu, presidente del GEA)
Comunicato Stampa
Pavia, 22/09/2010 (9090)
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