VON GLOEDEN A CAPRI

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VON GLOEDEN A CAPRI
VON GLOEDEN A CAPRI
Progetto della Fondazione Capri e
dell'Associazione Culturale La Con-
chiglia (che ha anche tre eleganti e
ammalianti librerie sull'isola), in collaborazione con Alinari 24ore, Dioniso
a in/la Lysis: la fotografia di Wilhelm
von Gloeden propone sulla celebre
isola napoletana il corpus di immagini che Italo Zannier ha selezionato per
l'allestimento milanese di Wilhelm von
Gloeden Fotografie. Nudi Paesaggi
Scene di genere, al Palazzo della Ragione all'inizio dello scorso anno (FOTOgraphia, marzo 2008). Inaugurata
a metà agosto, la mostra rimane in
cartellone a Villa Lysis fino al prossimo quattro ottobre, e fa parte della
del corposa rassegna Capri. I
luoghi
la Parola - Le parole degli dei.
A tutti gli effetti, e come abbiamo
avuto già modo di sottolineare, la
consistente retrospettiva, che presen-
ta centotrenta stampe del celebrato
fotografo, infrange e supera antichi tabù sulla personalità del barone Wilhelm von Gloeden, troppo spesso
morbosamente riferita alle sole rap-
presentazioni di nudi maschili, semplicisticamente licenziati per la propria
connotazione pseudo sessuale.
A sostanziale differenza, questa
L'allestimento
di Villa Lysis,
a Capri, arricchisce
le fotografie
di Wilhelm
von Gloeden
di una cornice
ambientale
che accarezza
le immagini
e accompagna
il visitatore
in una atmosfera
paradisiaca,
che si rivela
dalle finestre
delle sale,
affacciate
su un mare,
una natura e luci
che aggiungono
il sapore
della realtà.
Ritratto di bambina;
circa 1900;
stampa
all'albumina,
36,8x28,7cm
(Archivi Allnari,
Firenze).
curata da Italo Zannier è una visione
complessiva sull'opera fotografica
dell'autore, che si rafforza nell'edizione libraria di un avvincente volume di
accompagnamento, che ripropone
tutti i soggetti della mostra. Soprattutto l'allestimento scenico, che a Capri aggiunge il valore e spessore di un
allineamento paesaggistico non certo secondario, ma anche le pagine
del volume, sottolineano una statura
fotografica che non dipende solo dall'esuberanza dei soggetti espliciti (ma
anche apparenti), ma da una capacità espressiva che non può essere
etichettata, né bollata, con semplicismi di maniera.
Nello specifico dell'eccezionale
esposizione di Capri, questa selezione dagli Archivi Alinari (con ulteriore
integrazione di fotografie di Wilhelm
von Plüschow, cugino di von Gloeden) si arricchisce di una cornice ambientale che accarezza le immagini e
accompagna il visitatore in una atmosfera paradisiaca, che allinea i
soggetti delle fotografie al paesaggio
che si rivela dalle finestre delle sale,
affacciate su un mare, una natura e
luci che aggiungono il sapore della
realtà. Insomma, fotografie che non
soltanto si guardano, così come le si
possono aver viste in tante altre occasioni, ma si respirano e si sentono
respirare: dalla loro superficie, che ha
fermato il tempo, si approda allo
scorrere degli istanti delle proprie vite personali, con emozioni palpitanti
e coinvolgimento senza pari.
Capri e Villa Lysis dischiudono una
visione complessiva sull'opera fotografica di Wilhelm von Gloeden, che
conduce l'osservatore al di là di una
linea di demarcazione inutile e preconcetta, che gli consente di superare pregiudizi e prevenzioni di sapore amaro. Almeno per la libertà di
espressione e pensiero. Un'esperienza unica, che fa rimpiangere di non
poter presentare più spesso la fotografia in cornici ambientali altrettanto
allineate e coinvolgenti. Un'esperienza che vale la pena vivere.
IL BARONE
Attivo in Sicilia, a Taormina, dal 1878
alla sua morte, avvenuta nel 1931,
il barone tedesco Wilhelm von Gloe-
INCATEVOL
CORNICE
Lysis, di Capri, che accoglie e preVilla
senta la selezione fotografica di Wil-
simbolo dell'"altra" Capri, raffinato, eversiva e pagana.
helm von Gloeden curata da Italo Zannier,
In cattive condizioni, subito dopo la
fu progettata nel 1904 da Edouard Chimot,
morte del conte proprietario, mostrando
in uno stile che coniugò varie istanze e
evidenti segni di cedimenti e crolli, la Villa
ascendenze culturali del committente, il
fu moderatamente restaurata nel 1934.
conte Jacques d'Adelsward-Fersen.
La Villa è stata edificata su un terreno in
Nel 1988, il Ministero per i Beni Culturali
cima a una collina all'estremità nord-est
e Ambientali ha emesso un decreto che pone un vincolo sulla proprietà, e nel con-
dell'isola, vicino al luogo nel quale, due mil-
tempo stabilisce il suo diritto di prelazione.
lenni fa, l'imperatore romano Tiberio aveva costruito la sua Villa Jovis. Fu identifica-
ni, l'edificio è stato restaurato solo negli an-
to Villa Lysis in onore al giovane amico di
ni Novanta, a cura dell'architetto toscano
Rimasto per decenni in pessime condizio-
Socrate, ricordato da Platone nei Dialoghi,
Marcello Quiriconi, su committenza dei pro-
ed è stata frequentata dai tanti artisti e in-
prietari. Nel 2001, Villa Lysis è stata acqui-
tellettuali che hanno vissuto o soggiornato
sita dai Comune di Capri, ed è stata inserita
sull'isola. Così, negli anni, Villa Lysis si è
in un percorso integrato che comprende una
guadagnata il riconoscimento di autentico
consecuzione di siti, monumenti e sentieri.
crocevia e polo attrattivo di fermenti cultu-
Uno degli intendimenti dello Fondazione
rali, artistici e politici internazionali e laboratorio creativo di nuove sperimentazioni.
Capri è quello di tutelare e valorizzare i beni storici, architettonici e paesaggistici dell'i-
La sua architettura rappresenta l'atto
sola di Capri. Villa Lysis è una delle dimore
creativo più importante della variegata
che ospitano gli eventi della Fondazione, con
produzione artistica del raffinato autore
l'intento di for visitare e vivere questi luoghi
francese Edouard Chimot, e ancora oggi
come momenti di cultura, per porre l'atten-
conserva una capacità attrattiva difficil-
zione su dimore meravigliose, che non dovranno mai essere abbandonate, ma rispet-
mente spiegabile.
Roger Peyrefitte l'ha descritta come il
den è uno dei grandi personaggi
della Storia della fotografia. Dioniso
a Vi/la Lysis: la fotografia di Wilhelm
von Gloeden presenta e offre cento-
trenta stampe vintage, soprattutto
raffinate copie su carta all'albumina,
e una selezione di lastre negative
originali. Le immagini ripercorrono la
parabola espressiva dell'autore, opportunamente divisa in sezioni corrispondenti ai principali generi affrontati: il paesaggio, nella tradizione del Romanticismo; il ritratto clas-
sico; il ritratto orientale; il ritratto antropologico; il mascheramento; il nudo; la scena di genere.
Wilhelm von Gloeden è nato il 18
settembre 1856, in Germania, vicino
aWismar, a Schloss Volkshagen, dal
barone Hermann von Gloeden e dalla baronessa Charlotte Maassen. In
terzo matrimonio, sua madre, rimasta vedova del barone von Gloeden,
sposò il barone von Hammerstein,
parente dell'imperatore Guglielmo li,
che si prese cura di Wilhelm. Il patri-
tate e conservate nel modo più rispettoso.
gno gli fece studiare storia dell'arte a
Rostock, e successivamente lo fece
entrare nell'Accademia di Weimar.
Mentre Wilhelm von Gloeden
completava la propria formazione
artistica e musicale, soffriva di tubercolosi. Per questo, e influenzato dalle relazioni di Goethe («La Sicilia è la
chiave di tutto»), accettò l'invito del
pittore Ottone Géleng di visitarlo a
Caino; circa 1900;
stampa moderna
da negativo
originale su lastra
4Ox3Ocm
(Archivi Alinari,
Firenze).
tato questi anni: «Il grande artlistata
Francesco Paolo Michetti, al quale
presentai i miei primi modesti lavori
fotografici, m'incoraggiò colla sua viva approvazione a continuare nella
difficile impresa. Accolto con la massima ospitalità in casa di questo
grande artista e vivendo nell'ambiente artisticamente eletto frequentato
da Gabriele D'Annunzio, Matilde Se-
Taormina, sua nuova residenza, per
una convalescenza salutare. Nel
rao, Costantino Barbella, il mio spirito trovò un alimento prezioso. Ma
Visitò Roma, Capri, Napoli e Taormina, dove si stabilì in una villa con
re il genere di quel grande artista, che
così mirabilmente consacrò sulla te-
1878, partì per il tradizionale Grand
Tour dei viaggiatori dell'Ottocento.
giardino, che allestì anche come
atelier fotografico.
Gli incontri con il cugino Wilhelm
von Plüschow, fotografo attivo, e il
pittore Francesco Paolo Michetti e
l'aiuto di un fotografo taorminese,
Giovanni Crupi, furono decisivi per la
sua formazione culturale nel mondo
della rappresentazione fotografica.
Wilhelm von Gloeden ha raccon-
forse l'impressione lasciatami mi portò talvolta involontariamente a imita-
la la sua terra natìa».
Un passo importante fu l'esposizione delle sue fotografie a Londra,
presso l'esclusivo Linked Ring (i cui
dibattiti appartengono alla Storia
della fotografia) e la Royal Photographic Society, dove ottenne la
medaglia d'oro per le sue opere.
La perdita dei sostegni finanziari del
patrigno, coinvolto in uno scandalo a
Ritratto di donna;
circa 1900; carta
albuminata mat,
40,5x30,7cm
(Collezione
Malandrini Archivi Alinari,
Firenze).
sfondo omosessuale e condannato
al sequestro dei beni e al carcere, lo
costrinse a trasformare la propria
passione in professione. Quindi, Wil-
helm von Gloeden mise in commercio le proprie immagini siciliane, moltiplicò le copie in forma di cartoline
postali e tirature commerciali. Dal
1905, si dedicò alle vedute di paesaggi, monumenti, contadini e contadine in costume tradizionale e iniziò
a vendere i suoi nudi maschili.
AUTORE
Conosciuto soprattutto per queste
ispirate raffigurazioni, venne in contatto con l'alta società e la cultura
internazionale dell'epoca. Lo scrittore inglese Oscar Wilde lo visitò a
Taormina, come fecero anche Matilde Serao, Anatole France, Triphosa Bates-Batcheller, Eleonora Duse,
Gabriele D'Annunzio, il principe Augusto di Prussia, il re Edoardo VII, il
re del Siam, e gli industriali Krupp,
Morgan, Rothschild, Vanderbilt.
La fedeltà di Wilhelm von Gloeden
alla luce della Magna Grecia, e quindi a un classicismo arcaico, determina la sua cifra stilistica che, secondo
Charles Henri Favrod, «trova la bel-
lezza espressiva del corpo nudo del
suo modello, che sfuma in un imprendibile desiderio erotico, sublima-
to mediante un possesso estetico».
Due giovani nudi;
circa 1900;
stampa
all'albumina,
22,9x16,5cm
(Archivi Alinari,
Firenze).
Coinvolto in accuse di omosessualità, perversione e persino pedofilia, <'il
barone non è mai assurto agli onori
della cronaca locale e anzi ha ottenu-
La sentenza del 30 maggio 1941
assolse Pancrazio Bucini, mitigò le
accuse originarie, ma bollò l'opera
morte, avvenuta nel 1931. Otto anni
dibattito, nobilitato da positive note
critiche, tra le quali quelle del già citato Charles Henri Favrod e di Italo
Zannier, potrebbe essere ripreso
to l'avallo della parrocchia». Ancora si
tornò sull'argomento dopo la sua
dopo, nel 1939, i rigori morali del fascismo si abbatterono su Pancrazio
Bucini, detto Il Moro, assistente di von
Gloeden, che aveva ricevuto in gestione (eredità?) l'intero patrimonio
dell'artista, comprese le sue innumerevoli riprese fotografiche. In particolare, l'inchiesta giudiziaria stabilì che <'il
fotografo non volle compiere un'opera d'arte, ma procurarsi, a scopo di
lucro volgare, delle fotografie tendenti unicamente a eccitare la bassa concupiscenza degli stranieri pervertiti e
destinati al terzo girone del settimo
cerchio dell'Inferno».
di Wilhelm von Gloeden con l'onta
del «cattivo gusto», pur riconoscendone un certo valore artistico. E il
oggi, alla luce della mostra di Capri,
cornice che più e meglio di altre si
addice sia alla serena riflessione, sia
alla contestualizzazione ambientale
e culturale delle fotografie di Wilhelm von Gloeden.
A.G.
Dioniso a Villa Lysis: la fotografia
di Wilhelm von Gloeden.
A cura di Italo Zannier. Villa Lysis,
via Lo Capo, 80073 Capri NA;
www.fondazionecapri.org.
Fino al 4 ottobre; 10,00-19,00.