Stato della qualità dell`aria

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Stato della qualità dell`aria
STATO DELLA QUALITA’ DELL’ARIA RIFERITA AL COMUNE DI ORBASSANO
(estratto da progetto preliminare del nuovo Piano Regolatore Generale
Comunale).
Le Delibere di Giunta Regionale n. 14-7623 del 11/11/2002 e n. 19-12878 del 28/6/2004 suddividono il
territorio piemontese in tre zone: 1 – 2 – 3.
Il Comune di Orbassano è stato collocato in zona 1 (quella più critica), in quanto, per un solo inquinante,
biossido di azoto (NO2), sono stati rilevati valori superiori al limite di legge, aumentato del margine di
tolleranza.
Nella Provincia di Torino è presente una rete di monitoraggio della qualità dell’aria, costituita da n. 28
postazioni fisse pubbliche e 11 postazioni fisse private.
Nel Comune di Orbassano è presente una postazione fissa presso il centro sportivo di via Gozzano per il
rilievo di: Biossido di azoto, Ozono, velocità e direzione vento, radiazione solare.
BIOSSIDO DI AZOTO. Tra gli inquinanti atmosferici è il più pericoloso per la salute umana (irritante per
le mucose e responsabile di patologie a carico dell’apparato respiratorio). Viene prodotto in tutti i
processi di combustione in presenza di aria. Con forte irraggiamento solare innesta una serie di reazioni
fotochimiche che portano alla formazione di sostanze inquinanti (smog fotochimico). Contribuisce alla
formazione delle piogge acide e favorisce l’accumulo di nitrati sul suolo.
Il valore limite per la protezione della salute umana, come media annuale non deve superare per legge i
40 microgrammi/m3. Nel 2008 e 2009 la centralina non ha rilevato superamenti di tale valore limite.
Il valore limite per la protezione della salute umana come media oraria non deve per legge superare i
200 microgrammi/mc. Vi è stato un solo superamento nel 2008, mentre nel 2009 non vi sono stati
superamenti.
OZONO – Si forma all’interno del ciclo delle reazioni fotochimiche che coinvolgono gli ossidi di azoto.
Causa irritazioni alla gola alle vie respiratorie e bruciore agli occhi. Elevate concentrazioni alterano le
funzioni respiratorie e producono danni alla vegetazione.
Negli ultimi anni la soglia di informazione (valore limite di 180 microgrammi/ mc. come media oraria) che
segnala il livello oltre il quale vi è rischio per la salute umana, è stata superata in maniera decisamente
inferiore rispetto al passato ( 0 nel 2008 e 2 nel 2009). Nel 2007 i superamenti erano stati 54 mentre nel
1998 sono stati 184. La soglia di allarme non è mai stata superata.
STATO DELL’AMBIENTE IN PIEMONTE (elaborato da arpa)
I dati relativi all’anno 2012 confermano la tendenza degli ultimi anni: una situazione stabile per
monossido di carbonio, biossido di zolfo, metalli e benzene i cui livelli di concentrazione si mantengono
inferiori ai limiti previsti dalla normativa vigente; resta critica la situazione per il biossido di azoto, ozono
e particolato PM10 anche se è stato registrato nel 2012 un leggero miglioramento dopo il sensibile
peggioramento dell’anno precedente.
BIOSSIDO DI AZOTO - Il valore limite per la protezione della salute umana, come media annuale (40
microgrammi/mc.) è stato superato in circa il 20% delle stazioni (tra cui Torino).
Il valore limite per la protezione della salute umana come media oraria (200 microgrammi/mc.) è stato
superato in un solo caso (Vercelli).
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OZONO – Tutte le province sono state interessate nel 2012 da un numero elevato dei giorni di
superamento del valore obiettivo (120 µg/m3).
PM10 – Il Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 prevede due limiti per la protezione della salute
umana, su base annuale e su base giornaliera. Media giornaliera (50 µg/m3) da non superare più di 35
volte per anno - Media annuale 40 µg/m3.
L’indicatore sintetico rappresentato dalla media annuale, per l’anno 2012, ha mostrato un leggero
decremento rispetto all’anno precedente, pur con superamenti del valore limite per la protezione della
salute umana (40 µg/m3) in particolare nelle stazioni di traffico. In Piemonte nel 2012 il limite è stato
superato con valori generalmente inferiori a quelli riscontrati nell’anno precedente pur mantenendo una
situazione di criticità marcata.
PM25 - Il Decreto Legislativo 155 del 13/08/2010 prevede un valore obiettivo per la protezione della
salute umana da rispettare entro il 2015 (25 µg/m3 media annuale + margine di tolleranza del 2012
cioè 27 µg/m3). Rispetto all’anno precedente i valori del PM25, che rappresenta la frazione più
consistente del PM10, sono diminuiti in quasi tutte le stazioni.
BENZENE
Il valore limite annuale (5 µg/ m3) è ampiamente rispettato in tutto il territorio regionale, comprese le
attuali stazioni di traffico.
METALLI E BENZO(A)PIRENE
Nel 2012 sono state effettuate misurazioni delle concentrazioni di metalli e benzo(a)pirene (utilizzato per
rappresentare l’intero gruppo degli Idrocarburi Policiclici Aromatici) in tutti i siti della rete ove è presente
un campionatore di PM10, in quanto questi inquinanti sono presenti nel particolato atmosferico.
I risultati analitici di concentrazione di piombo evidenziano la persistenza di valori molto bassi, ormai da
almeno un decennio.
I METALLI TOSSICI (arsenico, cadmio, nichel, benzopirene) misurati nelle diverse province nel 2012,
sono abbondantemente inferiori al valore obiettivo stabilito dalla normativa vigente
QUALITA’ DELL’ARIA IN RELAZIONE ALL’ENTRATA IN FUNZIONE DEL
TERMOVALORIZZATORE DEL GERBIDO
CARATTERISTICHE DEL TERMOVALORIZZATORE
Il termovalorizzatore del Gerbido è un impianto per la combustione di rifiuti solidi urbani (RSU)
residui dalla raccolta differenziata e di rifiuti speciali assimilabili agli urbani (RSA). Il calore di
combustione dei rifiuti viene recuperato e convertito in energia elettrica e termica (cogenerazione), da
immettere nelle reti elettriche e di teleriscaldamento.
Principali dati
Carico rifiuti totale (Urbano Residuo da RD e RSA) 421.000 t/a
3 (gemelle)
Numero linee
11 MJ/Kg
PCI nominale
206 MWt
Carico termico nominale totale
67,5 t/h
Capacità nominale totale
220 t/h
Produzione di vapore totale
60 bar(a)
Pressione del vapore
420 °C
Temperatura del vapore
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Tipo di tecnologia
Sistema di triturazione
ingombranti
Tipo di griglia
Caldaia
Principali tecnologie
Forno a griglia mobile
Tranciatrice a ghigliottina idraulica
Griglia raffreddata ad aria con ricircolo fumi
Caldaia con canale convettivo orizzontale
Elettrofiltro – Iniezione reagenti (bicarbonato di sodio e carbone attivo) –
Trattamento fumi
Filtro a maniche - Denox catalitico (SCR)
Trattamenti meccanici delle scorie (recupero metalli)
Trattamento residui solidi
Conferimento delle ceneri ad impianti dedicati per inertizzazione.
A condensazione con spillamenti regolati
Tipo di turbina
Sistema di condensazione Condensazione a circuito d’acqua e torri di raffreddamento tipo “wet dry”.
Recupero energetico*
350.000 MWh
Energia elettrica prodotta
175.000 utenze medie **
Fornitura di energia elettrica
170.000 MWh
Energia termica prodotta
17.000 utenze medie ***
Unità abitative riscaldabili
Combustibile convenzionale risparmiato > 70.000 TEP/a
* Valori stimati da progetto
** Stima per famiglia composta da 3 persone
*** Stima per unità abitativa di 100mq
IMPATTO AMBIENTALE DEL TERMOVALORIZZATORE
L’area di studio dell’impatto potenziale sulla matrice aria del termovalorizzatore è stata definita con un
dominio di 40 km x 40 km centrato sull’impianto.
Sia l’analisi effettuata da TRM (soggetto gestore dell’impianto) che quella predisposta da Arpa Piemonte
indicano che in realtà la principale area di ricaduta, sia a livello di immissioni in atmosfera che di
deposizione al suolo, è di dimensioni significativamente più limitate.
Come previsto delle prescrizioni dell’’Autorizzazione Ambientale Integrata (A.I.A.), rilasciata dalla
Provincia di Torino, per la realizzazione e la messa in funzione dell’impianto, è stata predisposta
l’installazione di una cabina di monitoraggio della qualità dell’aria nel punto di potenziale massima
ricaduta delle emissioni, localizzata nel comune di Beinasco.
Nell’attività di rilevazione degli inquinanti vengono interessate anche le stazioni di rilevazione presenti
nei comuni di Grugliasco, Orbassano Rivoli e Torino.
Gli inquinanti misurati con analizzatori in continuo sono:
benzene
biossido di zolfo
monossido di carbonio
benzo(a)pirene
biossido di azoto
ozono
PM10
PM2.5
Alcuni metalli sono misurati giornalmente, ma i valori sono mediati su periodi più lunghi
(mese):
piombo
arsenico
cadmio
nichel
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SORVEGLIANZA
SORVEGLIANZA SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE
L’autorizzazione integrata ambientale (AIA) e l’allegato “A” della Valutazione di Impatto
Ambientale (VIA), prevede l’attuazione di un “Piano di sorveglianza sanitaria e di conoscenza della
variazione dello stato di salute della popolazione residente”, definito con
acronimo SPoTT
(Sorveglianza sulla salute della Popolazione nei pressi del Termovalorizzatore di Torino).
Prende così corpo un sistema di sorveglianza che consente di valutare gli effetti avversi sulla salute
umana della popolazione presente nelle aree circostanti il termovalorizzatore, potenzialmente esposta
all’inquinamento ambientale. La popolazione in studio è costituita dai soggetti che risiedono nei
comuni di Torino, Grugliasco, Rivalta, Beinasco, Orbassano.
Il programma SPoTT è organizzato in 4 linee progettuali che interessano la popolazione
residente (sia nelle aree limitrofe al termovalorizzatore sia in aree più lontane) oltre ai lavoratori
presenti all’interno dell’impianto. Ognuna di esse è affidata, per competenza, a gruppi di
specialisti appartenenti al Servizio di Epidemiologia, ad Arpa, alle ASL TO1 e TO3 e all’ISS
(Istituto Superiore di Sanità).L’esposizione della popolazione sarà differenziata in relazione alla
residenza, definita anagraficamente.
E’ stato scelto come criterio di riferimento per valutare il grado di inquinamento, l’insieme delle
stazioni più prossime all’area di massima ricaduta. L’insieme di riferimento è quindi costituito
dalle stazioni di Beinasco, Grugliasco, Orbassano e Torino Gaidano in quanto ubicate nelle
zone corrispondenti alle prime tre classi di ricaduta;
La stazione di Rivoli in quanto, tra quelle dotate di analizzatore di benzene, è la più prossima
all’area di maggiore ricaduta e quella di Torino Lingotto dotata di analizzatore di PM25. E’ stato
scelto come periodo, al fine di evidenziare l’evoluzione dello stato della qualità dell’aria
ambiente nell’area considerata su un arco temporale di medio termine, quello che va dal 2001
al 2006.
Per ciascun anno dal 2013 al 2018 saranno condotte analisi di serie temporali della popolazione
residente. I risultati attesi sono:
• Misura del Rischio relativo di decesso o ricovero per patologia in relazione ai valori delle
centraline di monitoraggio a terra del comune o quartiere di residenza e all’esposizione
residenziale stimata conseguente.
• Misura del rischio relativo di decesso o ricovero per patologia in relazione al quartiere di
residenza in funzione delle emissioni a camino misurate con il Sistema di Monitoraggio
automatico delle Emissioni (SME).
Sono previsti monitoraggi delle malattie riguardanti il sistema circolatorio, quello respiratorio e il
diabete complicato.
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