L`importanza della filiera biogas per le L`importanza della filiera
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L`importanza della filiera biogas per le L`importanza della filiera
L’importanza della filiera biogas per le imprese p agricole g Francesco Maria Ciancaleoni Area Ambiente e Territorio Coldiretti Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it Le stime della produzione di energia da biogas al 2020 Fonte BIOGAS : Analisi scenario studio 2009: BIOGAS Piano d’Azione Nazionale – PAN BIOMASSE totali : Piano d’Azione Nazionale – PAN E Energia i elettrica l tt i E Energia i ttermica i GWh/anno Mtoe/anno* % su totale fonti rinnovabili Scenario low 2.615 Scenario high 3.500 % su totale fonti rinnovabili 0,07 6.020 6,09 0,266 2,54 18.780 18,99 5,670 54,20 Mtoe = milioni di tonnellate equivalenti di petrolio N.B.: La stima della produzione di biogas al 2020, nello studio Coldiretti, è circa la metà di quella del PAN, perché nello studio si è data enfasi al biogas prodotto principalmente dai reflui zootecnici. Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it DATI ATTUALI, TREND E POTENZIALITÀ GIUSTIFICANO LE ASPETTATIVE RISPETTO AD UNA DISCIPLINA DEDICATA AL COMPARTO DEL BIOGAS Predisposizione di un sistema di incentivazione specifico (anche attraverso un apposito decreto ministeriale) che: - attui una differenziazione degli incentivi in funzione della taglia e della tipologia degli impianti, al fine di riconoscere una equa redditività agli investimenti, al variare del costo della tecnologia; - assicuri un sostegno stabile alle filiere più efficienti dal punto di vista ambientale ed energetico; - rimuova alcune barriere allo sviluppo Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it LA NECESSITÀ È EVIDENTE ANCHE RISPETTO ALLO SCENARIO CHE SI STA DELINEANDO IN ALCUNE AREE DEL TERRITORIO NAZIONALE Ad esempio, p , nella p provincia di Cremona ((dove,, fra autorizzati e in attività, si concentra quasi il 45 per cento degli impianti di biogas lombardi) l’avanzata di grandi impianti industriali rispetto a quelli medio piccoli che affiancano l’attività agricola, sta g generando una bolla speculativa p sugli g affitti dei terreni destinati al mais e ad altri cereali, usati come carburante energetico piuttosto che come foraggio per gli animali, facendo lievitare i valori da 500 euro a oltre 1.000 euro all’ettaro ed interferendo anche sui costi di p produzione del latte. Si giustifica la richiesta della Coldiretti Lombardia nei confronti di una verifica e di una maggiore attenzione, da parte della Regione, Regione negli iter autorizzativi dei progetti, progetti in modo che venga dimostrata la sostenibilità ambientale anche dal punto di vista del consumo di suolo e dell’integrazione dell’attività agricola (si stima che solo nella provincia di Cremona dove si trova la prima linea della bolla speculativa, Cremona, speculativa il biogas “monopolizzi” quasi 25 mila ettari di territorio). Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it Il focus della filiera del biogas non dovrebbe essere rappresentato solo dal dimensionamento di impianti e di filiere in funzione della produzione di energia e della redditivita’ economica, bensì dovrebbe tenere in considerazione gli aspetti ambientali; in tal senso l’azienda zootecnica diviene il soggetto centrale per la produzione del biocombustibile. Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it Benefici ambientali ed energetici della filiera del biogas ottenuto da reflui zootecnici Il legame g tra la p produzione di biogas g e le attività zootecniche deve considerarsi imprescindibile per numerose ragioni: - sostenere la produzione di biogas dai reflui zootecnici è decisamente virtuoso sotto il profilo energetico ed ambientale, ambientale specie in quelle aree da tempo sottoposte a particolare attenzione (zone di ricarica delle falde, bacini scolanti in laguna, ecc.) nelle quali è consistente la presenza di allevamenti; - e’’ noto t che h il biogas, bi i quanto in t processo e tecnica t i energetica, ti è nato t e sii è sviluppato in tutto il mondo partendo dall’impiego di matrici zootecniche; - l’’azienda zootecnica, con l’adozione della sezione biogas, g completa p un ciclo produttivo rendendolo decisamente più favorevole sotto il profilo ambientale Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it Benefici ambientali della digestione anaerobica e della produzione di biogas da reflui zootecnici Oltre alla produzione di energia da una fonte rinnovabile di energia (e quindi equivalente riduzione dei consumi di combustibili fossili), si riportano benefici dovuti a: - riduzione del rischio di inquinamento dei corpi idrici superficiali e profondi dovuto all’apporto di nutrienti e di sostanze organiche (grazie alla digestione anaerobica è possibile separare con maggiore facilità la frazione solida del digestato, ove si raccolgono prevalentemente l’azoto, il fosforo e altri elementi minerali); - riduzione delle emissioni in atmosfera di metano ed altri gas climalteranti, climalteranti che vengono invece raccolti ed impiegati per scopi energetici; - riduzione delle emissioni in atmosfera di sostanze odorigene, che vengono metabolizzate dai microrganismi nel corso del processo o raccolte nel biogas e quindi combuste nel corso della conversione energetica; - riduzione della presenza di eventuali agenti potenzialmente patogeni nel liquame (sia per gli animali che per l’uomo), poiché il processo anerobico li inattiva; - riduzione della presenza di semi di erbe infestanti nel liquame, liquame per il motivo precedentemente esposto, e quindi si riducono i trattamenti di diserbo al terreno fertilizzato con i liquami digeriti; - aumento della assimilazione dei nutrienti, essenzialmente dell’azoto, da parte delle piante (d (dovuta alla ll mineralizzazione i li i d ll’ dell’azoto organico, i con prevalente l f formazione i di azoto ammoniacale) e pertanto riduzione degli apporti di fertilizzanti minerali al suolo. Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it Inoltre,, la p produzione di biogas g da reflui non comporta p ulteriori impegni p g di suolo,, a differenza di altre filiere bioenergetiche che poggiano il processo su biomasse da colture dedicate sottraendo superfici per la produzione alimentare. ALTRI VANTAGGI DELL’IMPIEGO PRODUZIONE DI BIOGAS DEI REFLUI ZOOTECNICI PER LA - I reflui zootecnici, a differenza delle biomasse solide ottenute da colture dedicate (cereali soprattutto), possono essere impiegati allo stato di tal quale per la fermentazione, poiché hanno tenori di umidità molto elevati; - possono essere utilizzati tili ti in i codigestione di ti con altri lt i materiali t i li organici, i i immessi i i nell digestore anche allo stato solido. Si tratta di requisiti in linea con i consolidati ed affermati processi tecnologici degli ultimi decenni, tesi proprio a trasferire gli inquinanti contenuti nella fase liquida (in questo caso i reflui zootecnici) alla fase solida (ad esempio la frazione solida separata meccanicamente al termine del processo fermentativo = digestato). digestato) Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it I menzionati benefici non sussistono, invece, nei casi che stanno costituendo la principale i i l tendenza t d attuale, tt l e cioè i è quella ll di una diffusione diff i sull territorio t it i di impianti i i ti aventi taglie attorno ad 1 MW elettrico, con l’impiego pressoché esclusivo, come materia prima, di biomasse vegetali da colture dedicate (in primis cereali insilati). In questo contesto si procede, infatti, all’utilizzo di sostanze solide che, al termine del processo, si ritrovano in un mezzo liquido. SE SOTTO IL PROFILO PRODUTTIVO (RENDIMENTO IN BIOGAS) LA SCELTA RISULTA SICURAMENTE EFFICACE, CON QUESTA PRASSI SI COMPLICANO NOTEVOLMENTE GLI ASPETTI AMBIENTALI, CONNESSI ALLO SMALTIMENTO DEL RESIDUO DIGERITO. Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it PER LE RAGIONI ESPOSTE APPARE ESSENZIALE CONSIDERARE LE CARATTERISTICHE STRUTTURALI E DIMENSIONALI DELLE IMPRESE ZOOTECNICHE ITALIANE (PREVALENTEMENTE DI MEDIE E PICCOLE DIMENSIONI, TRANNE IN ALCUNE SPECIFICHE AREE) PER DIMENSIONARE GLI IMPIANTI DI PRODUZIONE DEL BIOGAS. DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE ED ENERGETICO, IN QUESTA TIPOLOGIA DI AZIENDE È PIÙ AGEVOLE: - GESTIRE I REFLUI, - APPLICARE AL SUOLO I MATERIALI RESIDUI - UTILIZZARE L’ENERGIA TERMICA OTTENUTA DALLA CONVERSIONE ENERGETICA DEL BIOGAS (COGENERAZIONE). (COGENERAZIONE) N.B.: il disegno di legge di recepimento della direttiva 28/99/CE che delinea il nuovo sistema incentivante delle fonti rinnovabili, rinnovabili recentemente approvato al Consiglio dei Ministri, sembra recepire queste indicazioni, tuttavia, saranno i decreti attuativi a delinearne l’efficacia in questo senso. Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it QUANTO DETTO SUI BENEFICI AMBIENTALI DELLA FILIERA BIGAS DA REFLUI ZOOTECNICI È CONFERMATO ANCHE DALL’ANALISI SCIENTIFICA: 1) Il biogas da reflui zootecnici, infatti, si distingue per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e per il risparmio di carburante fossile, più elevati rispetto al metodo t d convenzionale i l caratterizzato tt i t dallo d ll stoccaggio t i e dalla d ll applicazione li i d l del liquame al terreno. Dal punto di vista ambientale ed in termini di risparmio di risorse, il liquame zootecnico dovrebbe, quindi, prima essere utilizzato per la produzione di biogas e poi applicato al terreno; Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it Distribuzione dei bovini in classi di numeri di capi per azienda * Bovini 2000 1800 1600 1400 N. di capi (miglliaia) 2) La maggiore potenzialità, in termini di valorizzazione energetica del biogas da reflui zootecnici, risiede nell’ambito della diffusione di impianti presso aziende zootecniche di piccola e media g grandezza,, con impiego di potenze raramente superiori ai 500 kW anche considerando una integrazione con altre biomasse solide 1200 1000 800 600 400 200 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 classe di n. di capi 1-2 3-5 6-9 10-19 20-49 50-99 100499 500999 1.0001.999 >2000 *D. Migliardi, Il biogas : prospettive di produzione e di impiego per scopi energetici. In : L’energia del nostro futuro, la seconda vita dell’agricoltura. A cura di Roberto Jodice e Stefano Masini. Edizioni Procom, Roma 2006 Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it 3) La produzione di Biogas da reflui zootecnici, inoltre, si distingue per la più alta riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra rispetto ad ogni altra filiera bioenergetica e per comparabili risparmi di combustibili fossili. Riduzione netta di emissioni di gas climalteranti delle differenti filiere * Filiera Ton. CO2 eq. Biogas da reflui per cogenerazione 44 Biogas da reflui per trasporto 35 Biogas da mais per cogenerazione 23 Biogas da mais per trasporto 11 Biodiesel da colza per trasporto 3 Biodiesel da colza (per trasporto) + stocchi combusti 7 Bioetanolo di prima generazione per trasporto 2 Bioetanolo di seconda ggenerazione pper trasporto p 8 Legno da coltura dedicata (salice a breve ciclo) per cogenerazione 20 * da Kathrine Anker Thyø, Thyø Henrik Wenzel 3: la comparazione delle emissioni è effettuata con olio grezzo combustibile, combustibile nel caso del trasporto, trasporto e con carbone/gas naturale nel caso della cogenerazione. I valori sono riportati alla base ettariale o al suo equivalente energetico Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it TARIFFE INCENTIVANTI: VISTI I BENEFICI AMBIENTALI E LE POTENZIALITA POTENZIALITA’ ENERGETICHE E CONSIDERATO CHE SOTTO IL PROFILO DEI COSTI LE RISULTANZE SONO MEDESIME, LA FILIERA BIOGAS A BASE PREVALENTE DI REFLUI ZOOTECNICI DOVREBBE AVERE LA PRIORITÀ PIÙ ALTA DI TUTTI I TIPI DI BIOENERGIA. BIOENERGIA Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it Conclusioni 1) nel riconfermare che il biogas rappresenta una filiera matura e di fondamentale importanza per le imprese zootecniche italiane, si sottolinea la necessità di modulare il sistema di incentivazione alla produzione dell dell’energia energia da biogas in relazione: - alla matrice della materia prima utilizzata; - alla efficienza della conversione energetica; p energetico; g ; - alla dimensione dell’impianto 2) occorre risolvere i problemi legati alla sostenibilita’ degli impianti di grande scala alimentati con cereali che, avendo ben poco di “agricolo” e seguendo esclusivamente la logica dell’economia di scala e della massimizzazione del profitto, sfuggono ad ogni regola di pianificazione territoriale; inoltre risultano meno efficaci dal punto di vista ambientale e meno efficienti sotto il profilo energetico (nella stragrande maggioranza dei casi non riescono ad allocare l’energia termica ottenuta, a differenza dei piccoli e medi impianti); Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it 3)) L’introduzione di specifici p bonus ambientali e/o tecnologici g permetterebbe di p differenziare opportunamente la tipologia degli impianti da sviluppare sul territorio, premiando, ad esempio: - l’utilizzo del calore, - l’accorciamento della filiera - le aziende agricole che garantiscono una quota di autoproduzione - le aziende agricole che introducono tecnologie complementari a quelle energetiche, come, ad esempio, quelle per l’abbattimento dell’azoto nei reflui zootecnici; 4) Il completamento della regolamentazione del settore dovrebbe prevedere la rimozione i i d ll numerose barriere delle b i t tecniche, i h normative ti e burocratiche b ti h che, h sino i ad d ora, hanno limitato la diffusione di questa tecnologia in ambito agricolo. Resta infatti urgente una armonizzazione del quadro normativo ed autorizzativo per risolvere le annose questioni legate alla necessità di esclusione, esclusione dal campo di applicazione della normativa in materia di rifiuti, dei prodotti interessati dai processi di digestione anaerobica. Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it 5)) Anche la valorizzazione del biogas g q quale vettore energetico, g favorendo l’utilizzo del biometano come biocarburante nel settore trasporti (tramite accordi con le pubbliche amministrazioni per il trasporto pubblico) e come biocombustibile nella rete di metanizzazione appare molto interessante, purché anche qui si operi con una visione strategica che veda il biogas prodotto dai reflui zootecnici non relegato ad opportunità accessoria bensì come fulcro principale della filiera. Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it GRAZIE PER L’ATTENZIONE Francesco Maria Ciancaleoni - www.ambienteterritorio.coldiretti.it