ANDE ANDE - Harmattan

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ANDE ANDE - Harmattan
ANDE
ANDE
Paesaggi argentini grandiosi, disseminati di gigantesche cactacee, altipiani cinti da montagne le cui
pietre si tingono dello stesso blu intenso del cielo. Prodigiosi deserti di sale si stendono immensi
sotto il cielo delle Ande dai singolari paesaggi lunari. Lo spettacolo si impone prima con Salta e il
Cerro de los Sietes Colores (la montagna dei sette colori) di Purmamarca, poi con i geyser di Tatio,
e, passata la frontiera boliviana, con la solitudine dell’altopiano, gli scenari dei vulcani, delle lagune
dalle acque turchesi e dai riflessi rossi. Poi i 10.500 kmq abbacinanti del Salar d’Uyuni, il più vasto
e il più alto del globo, di una bellezza da mozzare il fiato, che nasconde nel profondo dei suoi spazi
immacolati un isolotto di cactus a candelabro. Quante immagini autentiche della vita indiana e
andina vengono colte lungo il passaggio: piccoli villaggi sperduti, contadini sparsi sugli altipiani, con
i loro abiti tradizionali… Questo viaggio eccezionale unisce le più belle alte città del mondo ai più
celebri siti incas, il mondo indiano vivente al mondo indiano millenario, lo splendore dei paesaggi
della Cordigliera ai laghi e ai vulcani. I panorami e i villaggi galleggianti del lago Titicaca, le rovine di
Pisac e quelle ciclopiche di Cuzco appaiono prima che si imponga sopra tutti il prodigioso spettacolo
di Machu Picchu, sospeso tra terra e cielo nel cuore delle Ande. L’archeologia e la storia sono
sempre presenti, in perfetta e continua sintonia col quotidiano, i più vivi colori fanno da contrappunto
alle magie della pietra. Un periplo eccezionale per ricchezza di contenuti e ritmo, che attraversa
quattro paesi legati da quell’unico, incredibile continuum di naturale bellezza che sono le Ande.
1° giorno
Italia
Partenza dall’Italia. Volo per Buenos Aires.
2° giorno
Buenos Aires
Arrivo a Buenos Aires e trasferimento in hotel. Nel pomeriggio visita della città, costruita nella
pampa vuota e piatta, sulle rive fangose del Rio della Plata. Sorta nel 1536, quando Pedro de
Mendoza vi giunse con le sue imbarcazioni provenienti dalla Spagna, oggi conta 3 milioni di abitanti
ed accoglie più del 10% dell’intera popolazione argentina. Carica di atmosfera e ricca della sua
eredità europea, la splendida capitale del tango offre al visitatore grandi piazze ariose, eleganti
palazzi ed ampie strade. La Plaza de Mayo rappresenta il nucleo dell'insediamento originale, nei cui
pressi si trovano i pubblici uffici, la fortezza e la cattedrale. Il quartiere colorato di La Boca darà
un’idea del luogo d’arrivo dei primi emigranti italiani, mentre San Telmo offrirà al visitatore curioso i
famosi “conventillos”, le case familiari a più piani che sorgono ai bordi delle stradine in acciottolato,
oggi occupate dagli antiquari. Cena libera e pernottamento in hotel.
3° giorno
Salta
Il mattino volo per Salta e trasferimento in hotel. Solo due ore di volo ci separano dall’atmosfera
europea di Buenos Aires e ci portano nel cuore dei deserti aridi e polverosi del Nord. Salta è
soprannominata “la linda” cioè la bella ed incontestabilmente è un’affascinante città coloniale,
costruita in uno splendido scenario e circondata da sontuose montagne. Fondata nel 1582 dagli
spagnoli, anche Salta conserva un centro storico ricco di palazzi dell’epoca, occupati in gran parte
da interessanti musei. Pasti liberi e pernottamento in albergo.
4° giorno
Villaggi Tradizionali
Da Salta ci si dirige verso la provincia di Jujuy. Visita del villaggio di Tilcara e delle rovine
archeologiche del sito di Pucara, attraverso la “Quebrada de Humahuaca”, la gola che ospita
l’omonima etnia. Magnifica la fortezza indigena, una delle più antiche e meglio conservate della
regione, con un panorama indimenticabile su Tilcara e dintorni. Pranzo lungo la strada ed arrivo a
Humahuaca. Visita della città, calma e silenziosa, dove si inizia a notare la presenza di boliviani nei
mercati: siamo già molto vicini alle frontiere. In questa pittoresca borgata, chiusa in un bacino
deserto e polveroso attraversato dai venti, si trovano il Museo delle Arti e tradizioni popolari ed il
Museo del Carnevale, festa che qui trova un seguito entusiasta. Continuazione verso altri villaggi
tradizionali, come Uquia, minuscolo insediamento sperduto, caratteristico per le sue casette indiane
e la sua cappella, e Purmamarca, piccolo villaggio estremamente tranquillo dominato dalla
“Montagna dei sette colori”, una carrellata di rocce sedimentarie dai colori tra beige e violetto. Le
costruzioni del paesino, compresa la chiesa, risalgono al XVII secolo e sono in adobe, impasto di
terra e paglia. Cena libera e pernottamento.
5° giorno
San Pedro de Atacama
Con un automezzo privato da Purmamarca si raggiunge San Pedro. Si attraversano le Ande via San
Antonio de los Cobres, abbarbicato a 3750m d’altezza. Pranzo al sacco. Dopo Tastil, sito
preispanico, si arriva a San Pedro de Atacama, città-oasi a 2500m d’altitudine, nel cuore del
deserto del Nord del Cile, ai piedi del vulcano Llicancahur (5916m, situato in Bolivia). L’oasi di San
Pedro sorge a 2436m di altezza, perduta nel bel mezzo del deserto che la circonda, ed è stata un
grande centro di quella cultura atacamena che precedette nella regione l’arrivo degli Incas prima e
degli spagnoli poi. Cena libera e pernottamento in hotel.
6° e 7° giorno
San Pedro de Atacama
Due giorni sono dedicati alla visita di questa regione del Cile. Una delle attrazioni più scenografiche
è rappresentata senz’altro dai geyser del Tatio, a 4320m d’altitudine. Partenza prima dell’alba per
assistere allo spettacolo delle eruzioni coi primi raggi di sole. Poi ecco il villaggetto di Chiu Chiu, che
conserva una delle più belle vecchie chiese della regione (XVII sec.), miscuglio di architettura
coloniale e indiana, con carpenteria in legno di cactus. Visita di Toconao, piccola comunità che
perpetua il lavoro della liparite estratta localmente, delle fortezze di Pukara e Lasana e del villaggio
Caspana, insediamento preispanico dalle case di pietra coperte da tetti di paglia nel quale i
contadini coltivano la terra in comunità: un’isola di vegetazione. Ed infine San Pedro de Atacama
con la vecchia chiesa dal tetto in legno di cactus, il Museo Archeologico del Padre Le Paige che
custodisce numerose mummie e vestigia indiane che datano 10000 anni prima di Cristo, il vivace
mercato locale. San Pedro è un luogo pieno di fascino, nel quale si vive al rallentatore. Sul finire del
pomeriggio, la suntuosa Vallata della Luna offrirà la visione di forme bizzarre modellate
dall’erosione e coperte da un velo di sale. Chi affronterà poi la scalata di una duna potrà ammirare
da un punto dominante il tramonto sulle Ande e in particolare sul cono innevato del Llicancahur.
Cene libere e pernottamenti a San Pedro.
8° e 9° giorno
Le lagune nel deserto: Verde, Colorada, Canapa, Hedionda, Ramadita e Honda
Il mattino presto si lascia la città per entrare nei deserti vulcanici del sud boliviano attraverso il collefrontiera di Hito Cajon. Ci attende la Laguna Verde con le sue superbe e cangianti acque smeraldo
ai piedi del vulcano Llicancahur, un paesaggio raro e di grandiosa bellezza che affascinò gli Inca
tanto da considerarlo sacro. Poi rotta sugli altipiani (altitudine media 4500m) verso i geyser del "Sol
de Mañana", dove un centinaio di fumarole, pentoloni di acqua ribollente e sbuffi di vapore sulfureo
animano surrealisticamente il paesaggio. Arrivo alla Laguna Colorada (4278 m) il cui nome è
appropriato per il colore rosso delle acque dovuto alla proliferazione di alghe rosse e ai minerali di
borace. La laguna è immersa in un paesaggio lunare dai forti bagliori e dai riflessi multicolori. Ospiti
del luogo greggi di vigogne e, meraviglia tra le meraviglie, una colonia di quarantamila fenicotteri
rosa che aggiungono colore al colore: uno spettacolo mozzafiato! Poi, dopo una sosta all’Albero di
Pietra, una formazione d’erosione eolica tra le rocce vulcaniche, ecco il Paseo del Leon, un canyon
color ocra e crema punteggiato di cespugli verdi ai piedi del vulcano Ollague, e la serie di lagune
Canapa, Hedionda, Ramadita e Honda rifugio di una ricca avifauna e circondate da panorami
incredibili di montagne e dune di sabbia. Pic-nic all’aria aperta; cene e pernottamenti in piccoli
alberghi nel Deserto di Siloli.
10° giorno
Salar d’Uyuni
Visita della Cueva Galaxias, dove si possono osservare curiose formazioni dovute al contatto della
lava con l’acqua, quando nella notte dei tempi il Salar era un mare. Continuazione verso il nord e
verso Uyuni, città perduta negli spazi ventosi dell’altopiano in prossimità dei deserti ed importante
nodo ferroviario. Il Salar di Uyuni è situato a sud ovest di Oruro, nella depressione centrale
dell'altopiano, a circa 3660 m di altitudine. Sui 45 metri di spessore del deposito più superficiale si
alternano livelli di sale e di argilla. Siamo in un universo estremamente rude dalla enorme
escursione termica (da -18° la sera a + 25° durante il giorno). Escursione nel cuore del Salar dove
si eleva l’Isola di Incahuasi, una foresta di cactus a candelabro. La crosta di sale asciugandosi
forma delle crepe che disegnano una ragnatela di aree poligonali molto regolari: le uniche anomalie
sulla superficie bianca e perfettamente piatta. L'orientamento, in quest’area senza confini, può
essere fatto solo con l'aiuto della bussola, prendendo come punti di riferimento alcuni promontori
lontani. Il Salar di Uyuni è un mondo senza fine, senza orizzonte, senza frontiere. Un mondo senza
limiti, che non può essere né descritto né raccontato: va vissuto. E' un luogo unico che merita una
scoperta individuale e personale. Lascerà negli occhi l’immagine delle sconfinate distese
dell’altopiano, dominate sullo sfondo dalle Cordigliere innevate che lentamente cedono il passo alle
maestose montagne vulcaniche. Percorrendo il Salar l'orizzonte cesserà di esistere e ci sembrerà di
galleggiare nel vuoto. Rilassamento totale, silenzio assoluto, invito a camminare soli ascoltando
unicamente i propri passi. Di tanto in tanto, quasi dei miraggi, appaiono isolotti rocciosi ricoperti di
cactus, uniche zone colorate nell'accecante bagliore della pianura salina. Ma il più grande e alto
deserto di sale del globo (10582 km2), non è solo un favoloso universo minerale che copre tutto con
il suo mantello scintillante di biancore, da esso infatti si ricavano blocchi di sale che vengono
utilizzati come mattoni per la costruzione di edifici nella zona, non esistendo altro materiale… Pic-nic
nel Salar. Cena libera e pernottamento nel treno che porterà ad Oruro, grande città nota per il suo
carnevale, per le ricchezze minerarie e le acque termali.
11° giorno
Oruro-La Paz
Il viaggio continua in autobus privato verso La Paz, attraverso l’altopiano desertico con i suoi
paesaggi alteri e profondi come lo sguardo degli Indios che lo popolano. A Sica Sica visita di una
delle più belle chiese del paese. Come a Calamarca, celebre per i suoi angeli ed arcangeli dipinti nel
XVII° secolo da un artista anonimo. Le scene bucoliche si susseguono: pastori, montoni, case di
terra e di paglia. Man mano che il paesaggio si fa più ampio scompare la popolazione. Ma alla fine
le prime piccole case in adobe di La Paz ci reintroducono nel mondo abitato. Dopo il pranzo visita
della capitale dai vecchi quartieri popolari e sul finire del giorno escursione alla Valle della Luna,
paesaggio unico di strane formazioni rocciose. La Paz, che conta quasi 2 milioni di abitanti, è
costruita sul fondo del canyon in cui scorre il Choqueyapu ed è dominata dalle nevi eterne
dell’Illimani. La città offre una visione d’insieme alquanto particolare, dai forti contrasti culturali ed
umani: un alternarsi di case e chiese coloniali e arditi grattacieli e costruzioni avveniristiche tra i
quali si aggirano pastori con il colorato poncho ed il lama e donne in bombetta. La capitale più alta
del mondo fu fondata nel 1548 da Alfredo de Mendoza, ed è posta lungo una gigantesca faglia
dell'altopiano andino tra i 4080m dei quartieri più alti e i 3200m di quelli posti più in basso (quasi
1000m di dislivello!); le case, arroccate sui fianchi della frattura, sono per lo più abitate da indios e
da meticci. La Paz è unica al mondo per la sua posizione geografica, per l'atmosfera coinvolgente
che trasmette e per la specificità dei suoi abitanti. Un villaggio in una città…. L'aria limpida e rarefatta
e la straordinaria purezza del cielo conferiscono alla città un'atmosfera senza confronti. Alla Plaza
Murillo si affaccia la Cattedrale barocca di San Francisco con i bei portali ornati da colonne e
bassorilievi, l’arteria del Prado, il museo nazionale di archeologia, con elementi di culture
tiahuanaco, preincaiche e incaiche, il mercato Camacho e quello degli stregoni. Cena libera e
pernottamento in albergo.
12°, 13° e 14° giorno
Il Lago Titicaca
Partenza per Tiquina, lungo la strada che segue la cordigliera e le rive del lago Titicaca, il lago
d’acqua dolce navigabile più alto del mondo. Dopo aver passato lo stretto con piccole imbarcazioni
locali, continuazione per Copacabana. Imbarco sulla “lancha” a motore per l’Isola del Sole, culla
mitologica dell’Impero Inca, e visita delle rovine di La Chincana e del Roccione delle Origini, dove,
secondo la leggenda, Manco Kapac e Mama Okllo fondarono il nuovo Impero Inca. Pranzo al sacco
e passeggiate tra i bei paesaggi dominati dalla Cordigliera Reale fino a Yumani. Da qui in barca fino
alle rovine di Pilkokaina, dove è possibile ammirare il vecchio Palazzo ed il Tempio del Sole. Ritorno
in “lancha” per pranzo alla piccola città di Copacabana, mèta di pellegrinaggi al santuario inca più
famoso di tutto il continente, cristianizzato ai tempi della conquista spagnola. Trasferimento quindi
verso la frontiera peruviana via Yunguyo e Pomata dove si trova una chiesa cattolica in pietra rossa
costruita dai gesuiti. Arrivo nella coloniale Puno. E da qui, un’altra giornata sarà dedicata alla visita
in battello all’Isola di Taqila ed alle isole galleggianti degli Uros, comunità indio che ha conservato
molte tradizioni e che continua a vivere su queste particolari isole fatte di giunchi intrecciati. Cene
libere e pernottamenti in albergo a Puno e a Yumani in guest-house.
15° giorno
Puno-Cuzco
Continuazione per Cuzco lungo la via dell’Altipiano che attraversa il colle di Abra la Raya (4312m)
per raggiungere per pranzo le verdi vallate del villaggio di Sicuani. All’uscita di Puno sosta alla
necropoli di Sillustani, penisola rocciosa in mezzo alla laguna incantata di Umayo, complesso
archeologico celebre per i suoi stupefacenti edifici funerari. Fanno da sfondo la catena del
Vilcanota, che culmina col Nevado Ausangate di 6384m, e le rovine Raqchi, il tempio sacro agli Inca
distrutto dagli spagnoli. Cena libera e pernottamento a Cuzco.
16° giorno
Cuzco
Giornata consacrata alla visita di Cuzco e alle rovine inca dei dintorni. Cuzco, “ombelico” in lingua
quechua, è una città da girare a piedi, soffermandosi davanti ai vecchi palazzi, entrando nelle
chiese, ammirando l’immensità della Plaza de Armas, esplorando il dedalo di stradine. Numerose
sono le dimore spagnole costruite sulle monumentali fondamenta di vestigia inca. Un esempio lo
troviamo nel monastero di Santa Catalina: costruito nel 1580, questo monastero era destinato ad
accogliere le vocazioni religiose della nobiltà. Vere piccole case individuali, le celle dei monaci sono
organizzate in modo da creare stradine, piazzette e passaggi che sboccano nelle cappelle e nei
chiostri. Passato il muro del convento, si entra in un mondo color ocra, bianco e blu, un mondo che
non è cambiato dal XVII° secolo.
Visita delle rovine di Sacsayhuaman, Puca Pucara,
Tambomachay e Q’enqo. Si tratta essenzialmente di centri religiosi, fortezze militari dell’epoca. Tra
questi si distingue in modo particolare Sacsayhuman, fortezza ciclopica che difendeva Cuzco,
composta da una muraglia di 300 metri di lunghezza costruita in enormi blocchi di pietra lavorata
negli angoli per incastrarsi perfettamente con le pietre vicine senza legante. Alcune di queste pietre
misurano 5 metri di altezza, ma ce n’è una anche di 9 metri che da sola pesa 360 tonnellate! Cena
libera e pernottamento in albergo.
17° giorno
La Valle Sacra degli Incas
Escursione in giornata verso la vallata dell’Urubamba, la Valle Sacra degli Inca. Visita delle rovine
di Pisaq, insediamento urbano precolombiano, del suo celebre mercato (domenica, martedì e
giovedì) e delle saline di Maras. I terrazzamenti sono saline in attività, i paesaggi sono superbi.
Dopo il pranzo visita della fortezza di Ollantaytambo, villaggio indigeno costruito sulle fondazioni di
un antico e importante centro inca. Il punto forte della fortezza è il «Tempio del sole » la cui parte
centrale è formata da 6 monoliti rettangolari incisi in porfido rosso, legati gli uni agli altri da bande
verticali dello stesso materiale: un lavoro di una rara delicatezza e al tempo stesso di una presenza
imponente. Cena libera e pernottamento in un hotel della valle.
18° giorno
Machu Picchu
Giornata consacrata alla visita della inespugnabile città che è stata chiamata la “Città Perduta degli
Incas”: fino al 1911 infatti, data in cui fu scoperta da Hiram Bingham, non era stata trovata alcuna
allusione o leggenda che ne facesse sospettare l’esistenza. Ed è stato proprio questo oblio totale
che ha garantito la sua eccezionale conservazione. Città perduta anche grazie alla sua posizione
geografica: in cima a un picco, spesso avvolto nelle nuvole, che sovrasta il fiume Urubamba, sul
fondo della valle sacra degli Incas, dove non passa alcuna strada. Poi visita della prodigiosa
architettura sospesa in terrazze tra cielo e terra, Machu Picchu, simbolo della cultura andina, sito
magico di una bellezza grandiosa dove ha preso forma l’incredibile sfida umana rappresentata dalla
fortezza. Descrivere l’impressione, l’emozione che qui si prova è impossibile. I resti della città
sorgono su una sella fra due montagne: a nord il Machu Picchu, in mezzo il campo dei resti
archeologici e a sud il Huayna Picchu (rispettivamente vecchia e giovane montagna). 620m più in
basso il fiume Urubamba. Dopo l’ingresso ci attendono 99 gradini: la prima delle numerose salite e
discese nell’ambito della visita. Nella zona più importante, la cittadella, ai piedi dello sperone
montuoso c’è il Tempio Maggiore, un edificio lungo 11m e largo 8, con le pareti finemente lavorate.
Alla sua destra una bassa costruzione: il Palazzo (o tempio) delle tre finestre (e due nicchie). Quello
che a Machu Picchu colpisce ancora oggi è il grande rispetto per la natura che avevano i suoi
costruttori. Al mattino trasferimento alla stazione di Ollantaytambo per prendere il treno che porta ad
Agua Calientes e poi salita alla cittadella con una navetta. Dopo la visita discesa in navetta ad
Aguas Calientes e treno per Cuzco. Cena libera e pernottamento in albergo.
19° e 20° giorno
Lima
Trasferimento all’aeroporto e volo per Lima. Sistemazione in hotel e pranzo. Nel pomeriggio tour
della città coloniale chiamata Città dei Re dal conquistatore Francisco Pizarro. Posta sulle rive del
fiume Rimac e accarezzata dalle acque del Pacifico, Lima è oggi una metropoli di più di 7 milioni di
abitanti che conserva con orgoglio i suoi conventi e le magioni coloniali, simboli della sua tradizione
antica e generosa. E’ una città moderna in crescita costante ma che, allo stesso tempo, ha saputo
mantenere la ricchezza del suo centro storico pieno di monumenti artistici, come la magnifica piazza
de Armas e il palazzo Torre Tagle; la cattedrale che si iniziò a costruire lo stesso giorno della
fondazione della città; la chiesa, le catacombe e il convento di San Francisco, considerato il
complesso architettonico più riuscito dell’America ispanica; Santo Domingo con il suo bel chiostro
principale. Cena libera e pernottamento. Il 17° giorno visita del Museo dell’Oro, installato in una
suntuosa residenza che possiede una favolosa collezione di oreficeria preispanica, proveniente in
gran parte dalle culture Chimu-Lambayeque dall’ XI° al XV° secolo. Sono esposti numerosi oggetti
in oro puro : braccialetti, pettorali, parures, ma anche un’importante collezione di armi tra cui il
celebre Tumi o coltello da cerimonia. Pranzo in riva al mare. Trasferimento in aeroporto per il volo
verso l’Europa.
21° giorno
Italia
Arrivo in Italia.
Prezzo per persona in camera doppia – partenza da Roma/Milano– minimo 4 partecipanti con guide
locali: € 4.980
La quota comprende:
I voli internazionali a/r e domestici in classe economica
Sistemazione in camere doppie, come da programma
Trasferimenti da e per l’aeroporto
Circuito a bordo di veicoli fuoristrada, autobus privati, imbarcazioni, treno
Le escursioni e le visite menzionate
Pasti secondo programma
La quota non comprende:
L’assicurazione medico/bagaglio (€ 70,00)
Tasse aeroportuali, security tax & fuel surcharge (da calcolare al momento della conferma) ***
Le bevande, le mance, il facchinaggio, gli extra di natura personale, quanto non espressamente
citato
Gli ingressi nei parchi nazionali
Supplementi:
*Vettore aereo alta stagione: € 300,00
Supplemento singola: da definire
Assicurazione annullamento facoltativa.
*** NOTA BENE: Data l’estrema, imprevedibile variabilità delle tasse aeroportuali, security tax e
fuel surcharge il loro importo definitivo sarà disponibile a 21 giorni dalla data di partenza.
Le quote offerte si basano sul rapporto di cambio col dollaro statunitense e sono soggette ad
adeguamento valutario.
HARMATTAN Srl - via Marignana, 98 - 31021 Mogliano V.to
Tel. 041 8122956/041 5420641 Fax 041 8122938
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