Pag 14 - Coldiretti Torino

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IL COLTIVATORE PIEMONTESE
1-15 febbraio 2011
n
anno 67 – numero 3
Europa
pagina 14
Pubblicato un rapporto sui biocarburanti
per gli effetti sul cambio d’uso del suolo
Etichetta di origine:
il Parlamento Ue
voterà solo a giugno 2011
Allo studio la modifica della normativa che sarà presentata in luglio L’attuale legislazione fusa in un unico testo
zzz Bruxelles – La Commissione
europea ha pubblicato un rapporto
sul cambio indiretto di uso del suolo in relazione alla produzione di
biocarburanti e bioliquidi. Nel rapporto viene riconosciuto che il cambio di destinazione di utilizzo dei
terreni agricoli a favore delle coltivazioni di biocarburanti può far diminuire i benefici, in termini di abbassamento della produzione di
gas a effetto serra, associati alla
produzione di biofuel.
La relazione, che testimonia il lavoro di analisi effettuato dalla Commissione negli ultimi due anni e i
contributi raccolti nell’ambito di
una consultazione dedicata, evidenzia come la domanda crescente
di biocarburanti potrebbe richiedere un aumento, a livello mondiale,
delle terre destinate all’agricoltura.
La Commissione ha per questo ri-
scontrato l’opportunità di proseguire nell’analisi con uno studio di
impatto che permetta di delineare
l’approccio politico per un’eventuale modifica dell’attuale normativa
comunitaria in materia. Lo studio
verrà presentato entro il prossimo
mese di luglio.
L’esecutivo comunitario sta valutando diverse possibilità che vanno
dal semplice monitoraggio della situazione, all’opportunità di prevedere nuovi requisiti di sostenibilità
fino all’attribuzione di una quota di
gas effetto serra ai biocarburanti,
sulla base dei risultati che essi comportano conseguentemente al cambio indiretto di uso del suolo.
«I potenziali effetti dell’uso indiretto del suolo devono essere correttamente soppesati nella nostra
politica sui biocarburanti. È nel nostro interesse indagare seriamente
e assicurarci di ottenere una legislazione che eviti gli effetti collaterali
negativi», commenta il commissario all’Energia Günther Oettinger. Al discorso ha fatto seguito la
dichiarazione del commissario dell’Azione per il clima Connie Hedegaard sostenitrice convinta che
i biocarburanti promossi a livello
europea abbiano bisogno di una garanzia del reale risparmio di gas serra assicurato.
«Sebbene abbiamo sviluppato
solidi criteri di sostenibilità per la
loro produzione, – ha spiegato
Hedegaard – non dobbiamo ignorare eventuali ripercussioni indesiderate che potrebbero essere
causate a livello globale e determinate da un aumento della domanda supplementare. L’azione nel
settore deve seguire un approccio
precauzionale».
zz Strasburgo– Non sarà prima
del prossimo 6 giugno, a Strasburgo,la seconda votazione del Parlamento europeo per la tanto discussa legislazione sull’etichettatura alimentare, che fonde la normativa in materia in un unico testo.
Attualmente gli europarlamentari
stanno ancora aspettando l’adozione formale da parte del Consiglio dei ministri per poter iniziare
a lavorare sulla bozza già approvata. C’è però da registrare l’accordo politico raggiunto dal Consiglio lo scorso dicembre, che
adesso – dopo la traduzione nelle
23 lingue dell’Unione – verrà formalmente adottato come prima
posizione del Consiglio.
Il Parlamento dovrà fare i conti con
i dettagli delle diverse traduzioni
e con la necessità di prendere
tempo per armonizzarle giuridi-
camente entro il testo del Consiglio Ue. Anche per la seconda lettura il relatore rimane il tedesco
Renate Sommer, lo stesso parlamentare che scrisse la legislazione iniziale.
La procedura di codecisione
prevede che ci siano due letture
da parte di ogni legislatore –
Parlamento e Consiglio Ue –, in
cui il testo viene progressivamente ad assumere la sua forma
definitiva. Di fatto, se non si arriverà subito a una sintesi, si dovrà
ricorrere alla procedura di conciliazione, che prevede un massimo di otto settimane di tempo
per raggiungere un accordo. In
caso contrario, la proposta di
legge cadrebbe nel nulla e la
Commissione europea sarebbe
costretta a ricominciare l’iter
con un nuovo disegno di legge.
G20, verso una regolamentazione
dei mercati delle commodities
La richiesta arriva dal presidente francese Nicolas Sarkozy
zzz Parigi – Il presidente francese Nicolas Sarkozy chiede una
regolamentazione dei mercati finanziari delle commodities. «Se
non facciamo nulla – ha spiegato
nel corso della conferenza stampa
di presentazione degli obiettivi
della presidenza transalpina del
G8-G20 – rischiamo nuove rivolte della fame nei paesi più poveri e
contraccolpi negativi per la crescita economica globale».
«Occorre più trasparenza – ha aggiunto Sarkozy –. La carenza di
rifornimenti nutre la speculazione e la speculazione nutre la ca-
renza dei rifornimenti. Quale
paese del G20, il giorno dopo una
rivolta della fame, dirà di non essere preoccupato?».
Secondo Coldiretti il vero problema è quello di contenere la volatilità delle quotazioni dei prodotti
agricoli che sono sempre più fortemente condizionate dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli
dei metalli preziosi come l’oro fino
alle materie prime come grano,
mais e soia. La globalizzazione dei
mercati, a cui non ha fatto seguito
quella della politica, ha portato a
un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazionale e ha
drammaticamente legittimato la
derubricazione del tema cibo fino a
farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un’aspirapolvere
o un frigorifero.
Le quotazioni di mais e soia sono
oggi su valori massimi degli ultimi tre anni, mentre per il grano si
è verificato un aumento consistente anche se il valore rimane
inferiore di quasi il 40 per cento
rispetto al massimo raggiunto nel
marzo 2008.
Coldiretti ritiene che le speculazioni sul cibo stanno ‘giocando’ senza
regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato
una grande volatilità impedendo la
programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l’allevamento
in molti Paesi. Garantire la stabilità
dei prezzi in un mercato a domanda
rigida come quello alimentare è un
obiettivo di interesse pubblico che
va sostenuto con l’introduzione di
interventi di mercato innovativi come le assicurazioni sul reddito nell’ambito della riforma di mercato
della politica agricola comune».
È entrato in vigore l’aiuto
per l’ammasso privato
nel settore delle carni suine
Deciso per alleviare la grave situazione di mercato
zz Bruxelles – A inizio febbraio
sono entrate in vigore le misure
di aiuto all’ammasso privato di
carni suine, decise a livello Ue
per cercare di alleviare una situazione di mercato particolarmente difficile, ulteriormente peggiorata dal recente episodio della contaminazione dei mangimi
in Germania.
Gli operatori che ammassano la
carne – per un minimo di 10 tonnellate di prodotto disossato e di
15 per gli altri prodotti – per un
periodo compreso tra 3 e 5 mesi,
avranno diritto a ricevere un aiuto comunitario per coprire i costi
di stoccaggio; il livello di aiuto dipende dal tipo di tagli e dal periodo di stoccaggio.
Alla fine del periodo di stoccaggio,la carne potrà essere collocata di nuovo sul mercato dell’Unione oppure essere rimessa in
commercio, solo per l’esporta-
zione, dopo due mesi di stoccaggio. La Commissione – che continuerà a monitorare da vicino la situazione del mercato e potrà decidere di prolungare il periodo di
stoccaggio – ha deciso di istituire un gruppo consultivo allargato; sarà composto dagli stake­holder del gruppo consultivo e
dagli esperti nazionali del comitato di gestione, esso ha il compito di valutare l’applicazione di
misure a medio termine per il settore delle carni suine relativamente a gestione del rischio e
fondi mutualistici – nel contesto
della discussione nella futura Pac
–, alla promozione internazionale
dei prodotti di carne suina dell’Ue, alle future opzioni comunitarie nel contesto della gestione
dei mercati in tempo di crisi. Il
gruppo consultivo allargato inizia a riunirsi già dai primi giorni
di febbraio del 2011.